LA MEDICINA DEI TRAPIANTI: 25 ANNI DI STORIA

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1 LA MEDICINA DEI TRAPIANTI: 25 ANNI DI STORIA Brescia, 1 dicembre 2012 Il valore etico della medicina dei trapianti Adelaide Conti - Cattedra di Medicina Legale Università degli Studi di Brescia

2 ETICA DEI TRAPIANTI LA LORO LICEITA MORALE E GIURIDICA E SOTTOPOSTA ALLA CONDIZIONE CHE SIA SALVAGUARDATA LA SALUTE, L INTEGRITA PSICOFISICA E L IDENTITA PERSONALE DEL DONATORE E DEL RICEVENTE NEI TRAPIANTI TRA VIVENTI, MENTRE PER I PRELIEVI DA CADAVERE SI PONE IL PROBLEMA DELL ACCERTAMENTO DELLA MORTE, DEL CONSENSO DEL DONATORE, DEL RISPETTO DEL SENTIMENTO DI PIETA VERSO I DEFUNTI. LA DIFESA DELLA VITA DEL DONATORE E DEL RICEVENTE. CRITERIO UTILITARISTA. CRITERIO CASUALE. CRITERIO TERAPEUTICO. LA DIFESA DELL IDENTITA PERSONALE DEL RICEVENTE E DEI SUOI DISCENDENTI.

3 QUALITA DELLA VITA/ IDENTITA PERSONALE CONSENSO INFORMATO QUANDO LA QUALITA DELLA VITA E L IDENTITA PERSONALE SONO FORTEMENTE MINACCIATE E COMPROMESSE, QUANDO IL RISULTATO DEL TRAPIANTO SCONVOLGE PROFONDAMENTE IL SOGGETTO SI PONE IL PROBLEMA DELLA LICEITA DEL TRAPIANTO. OBBLIGO DI INFORMAZIONE ESATTA E COMPLETA SU RISCHI, CONSEGUENZE, DIFFICOLTA OSSERVATE ANCHE IN ORDINE A CHI RICEVE L ORGANO O IL TESSUTO. L INFORMAZIONE DOVRA ESSERE ACCURATA, IL CONSENSO ESPLICITO E FORMALIZZATO. QUANDO IL PRELIEVO VIENE ESEGUITO DA DONATORE VIVENTE, L OBBLIGO DEL CONSENSO INFORMATO RIGUARDA ANCHE IL DONATORE E TUTTE LE CONSEGUENZE SULLA SALUTE CONSIDERANDO ANCHE LE CAPACITA LAVORATIVE FUTURE DEL DONATORE.

4 CARTA DEI PRINCIPI NITp UNA SORTA DI STATUTO MORALE CON LO SCOPO DI SVILUPPARE LA CULTURA DEL TRAPIANTO E DI PERFEZIONARE LA PROFESSIONALITA DEGLI OPERATORI AFFINCHE CIASCUN OPERATORE POSSA ESERCITARE LA PROPRIA RESPONSABILITA MORALE NELLE SCELTE QUOTIDIANE IL PRINCIPIO ETICO FONDAMENTALE E RENDERE RAGIONE DELLE SCELTE, ANCHE ETICHE CHE I PROFESSIONISTI SANITARI COMPIONO QUOTIDIANAMENTE NEL CAMPO DEI TRAPIANTI

5 CARTA DEI PRINCIPI LA CARTA SI CONCLUDE CON QUESTE PAROLE: LA CARTA DEI PRINCIPI NITp SI PROPONE DI REALIZZARE UN MODELLO DI MEDICINA CHE NON SOLO SPIEGA CIO CHE FA, MA CHE RENDE RAGIONE DEL PERCHE LO FA INDICARE LE RAGIONI ETICHE SOTTESE ALLE SCELTE CHE SONO IMPOSTE DA CIO CHE SI RIESCE AD OTTENERE IN TERMINI DI QUALITA DI VITA E DI ASPETTATIVA DI VITA IN CAMPO TRAPIANTOLOGICO

6 ANALISI DEL CASO CLINICO LA CLINICA: CHANCES DI SUCCESSO DEL TRAPIANTO DECISIONE IN MERITO ALLA PROPORZIONALITA DELL INTERVENTO ASPETTO GIURIDICO

7 LE FASI DEL PROCESSO DI TRAPIANTO IL REPERIMENTO DI ORGANI E TESSUTI LA QUALITA DELL ORGANO L ASSEGNAZIONE DEGLI ORGANI IL POST-TRAPIANTO

8 IL REPERIMENTO DI ORGANI E TESSUTI VALORE DELLA SOLIDARIETA DONAZIONE DA CADAVERE: LA VOLONTA POSITIVA ESPRESSA IN VITA O LA NON OPPOSIZIONE DEI FAMILIARI E GESTO DI PROSSIMITA NEI CONFRONTI DI PROPRI SIMILI SCONOSCIUTI. LA COMUNITA DIVENTA GARANTE DELLA SCELTA DEL DONATORE. DONAZIONE DA VIVENTE: IL SOGGETTO DA TUTELARE E IL DONATORE, CHE GRATUITAMENTE E CONSAPEVOLMENTE SCEGLIE DI DONARE PER LA SALUTE DI UNA PERSONA A LUI CARA. LE LINEE-GUIDA NAZIONALI RICHIEDONO CHE IL RICEVENTE SIA INFORMATO DELL OPPORTUNITA DI UN TRAPIANTO DA CADAVERE ED INOLTRE CHE LA VOLONTARIETA DEL DONATORE VIVENTE SIA VERIFICATA DA UNA PARTE TERZA, ESTRANEA AL PROCESSO DI TRAPIANTO.

9 LA QUALITA DELL ORGANO L ETA DEI DONATORI CADAVERE E IN AUMENTO E IL 30% DEI DONATORI PRESENTA DEI FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALLA QUALITA E ALLA SICUREZZA. LE MIGLIORATE CAPACITA DIAGNOSTICHE E TERAPEUTICHE PERMETTONO DI CONSIDERARE IDONEI PER IL TRAPIANTO ORGANI PROVENIENTI DA SOGGETTI CON PATOLOGIE FINO A POCHI ANNI FA CONSIDERATI INACCETTABILI. VALUTARE IL RAPPORTO RISCHI POTENZIALI/BENEFICI ATTESI CHI DECIDE SE IL RISCHIO E ACCETTABILE? DECISONE CONDIVISA

10 L ASSEGNAZIONE DEGLI ORGANI ASSEGNARE UN ORGANO: OFFRIRE UNA CHANCE DI CURA IN ALTERNATIVA AL NON TRAPIANTO NEL RISPETTO DEI PRINCIPI ANTROPICI DI BUON USO DEL DONO E DEI PRINCIPI CLINICO- BIOLOGICI PREDITTIVI DEL RISULTATO ATTESO INTEGRAZIONE TRA PARAMETRI CLINICI ED ETICI INSERIMENTO IN LISTA, GESTIONE DELLA LISTA, ASSEGNAZIONE DEGLI ORGANI

11 IL POST-TRAPIANTO IL PAZIENTE RICEVENTE HA UN CAMBIAMENTO IN TERMINI ESISTENZIALI, RESO OGGI POSSIBILE DALLO SVILUPPO DELLA SCIENZA MEDICA E DALLA PROFESSIONALITA DEI SUOI OPERATORI IL PAZIENTE CREA UN VINCOLO PARTICOLARE, UNA SORTA DI ALLEANZA, CON L INTERA COMUNITA CHE HA MESSO HA DISPOSIZIONE UN ORGANO E SI E IMPEGNATA A TUTELARE LA SUA VITA

12 COMITATO NAZIONALE PER LA BIOETICA, 1991 DONAZIONE D ORGANO A FINI DI TRAPIANTO CHIRURGIA DEI TRAPIANTI: SICURA E INSOSTITUIBILE OPPORTUNITA TERAPEUTICA PERSEGUIRE UN ETICA CHE CONSIDERI DOVEROSA LA DONAZIONE POST-MORTEM SI AUSPICA UN RICONOSCIMENTO PIU EQUILIBRATO TRA LE SCELTE PERSONALI DI DONARE I PROPRI ORGANI E LA PRESUNZIONE QUALIFICATA DELLA PRESTAZIONE DEL CONSENSO NEI CONFRONTI DI CHI ABBIA TACIUTO BANDIRE LA COMMERCIALIZZAZIONE DI ORGANI

13 COMITATO NAZIONALE PER LA BIOETICA, 1994 TRAPIANTI DI ORGANI NELL INFANZIA SE IL MINORE E IL DESTINATARIO: POTESTA DEI GENITORI. ( VANNO COMUNQUE CONSIDERATI I RISCHI, LE PROBABILITA DI SUCCESSO, LA QUALITA DELLA VITA ATTESA) SE IL MINORE E POTENZIALE DONATORE: DOVREBBE ESSERE DATO VALORE ALL OPINIONE DEL MINORE, SPECIALMENTE SE ADOLESCENTE MATURO, ESPRESSA ANCHE ATTRAVERSO L ADESIONE AD ASSOCIAZIONI RESPONSABILITA DEI GENITORI E DEI PROFESSIONISTI SANITARI DI STABILIRE LA PROPORZIONALITA DELLE CURE, DI FARE O NON FARE TERAPIE TECNICAMENTE E SCIENTIFICAMENTE AVANZATE

14 COMITATO NAZIONALE PER LA BIOETICA, 1997 IL PROBLEMA BIOETICO DEL TRAPIANTO DI RENE DA VIVENTE NON CONSANGUINEO PROCEDURA RISERVATA A CASI ECCEZIONALI E DOPO ACCERTAMENTO DELLE MOTIVAZIONI ALLA DONAZIONE PERICOLO DELLA COMMERCIALIZZAZIONE DEGLI ORGANI TUTELARE ADEGUATAMENTE IL RICEVENTE (COMPATIBILITA IMMUNOLOGICA) I RISCHI PER IL DONATORE NON DEVONO ESSERE ECCESSIVI L INFORMAZIONE AL DONATORE DEVE ESSERE ESAUSTIVA COMPRENDENDO TUTTE LE CONSEGUENZE A CARICO DELLA SALUTE IL CONSENSO DEL DONATORE DEVE ESSERE VALIDO, LIBERO E INFORMATO

15 COMITATO NAZIONALE PER LA BIOETICA, 1997 IL PROBLEMA BIOETICO DEL TRAPIANTO DI RENE DA VIVENTE NON CONSANGUINEO SI AUSPICA CHE IL DONATORE SIA CONSENGUINEO O AFFETTIVAMENTE VICINO AL RICEVENTE (EMOTIONALLY RELATED) (CONIUGE, CONVIVENTE STABILE O UN AMICO), DI CUI SI PROVI IL REALE VINCOLO DI AFFETTIVITA TALE DA GIUSTIFICARE UN ATTO ALTRUISTICO DI COSI NOTEVOLE RILEVANZA LA DOCUMENTAZIONE RELATIVA A TALE VINCOLO DI PROSSIMITA DEVE ESSERE RACCOLTA E RESA DISPONIBILE PER EVENTUALI NECESSITA A SEGUITO DI UN COLLOQUIO PSICOLOGICO/PSICHIATRICO ATTO A COMPROVARE L EFFETTIVA SPONTANEITA DEL DONO RUOLO DEL MAGISTRATO (VERIFICARE TUTTI GLI ELEMENTI)

16 CNB, 2010 LA DONAZIONE DA VIVO DEL RENE A PERSONE SCONOSCIUTE (C.D. DONAZIONE SAMARITANA) LA DONAZIONE SAMARITANA E LEGITTIMA ED ETICAMENTE APPREZZABILE PER IL MOVENTE SOLIDARISTICO CHE LO ISPIRA TALE DONAZIONE DEVE AVERE UN CARATTERE NON SOSTITUTIVO AL TRAPIANTO DA DONATORE VIVENTE CONSANGUINEO O AFFETTIVAMENTE LEGATO RISPETTO DEL RECIPROCO ANONIMATO DEL DONATORE E DEL RICEVENTE INFORMATIVA DA DARE AL DONATORE COMPLETA ED ESAURIENTE

17 CNB, 2010 LA DONAZIONE DA VIVO DEL RENE A PERSONE SCONOSCIUTE (C.D. DONAZIONE SAMARITANA) IL CNB RICHIEDE ANCHE CHE L ACCERTAMENTO SULLE CONDIZIONI CLINICHE DEL DONATORE E SULLE MOTIVAZIONI DEL GESTO SIA ATTUATO DA UNA PARTE TERZA RISPETTO ALL ORGANIZZAZIONE MEDICA CHE ATTUERA IL PRELIEVO E POI IL TRAPIANTO E CHE SI PREVEDA UN REGISTRO RISERVATO E RISPETTOSO DELLA PRIVACY CON I NOMINATIVI SIA DEI POTENZIALI CHE DEGLI EFFETTIVI DONATORI CONSENSO INFORMATO: PARTICOLARMENTE DETTAGLIATO SPECIFICANDO L ASSENSO DELLE PARTI ALLA NON CONOSCENZA RECIPROCA

18 DECRETO MINISTERO DELLA SALUTE 16 APRILE 2010 N. 116 REGOLAMENTO PER LO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA DI TRAPIANTO DI ORGANI DA DONATORE VIVENTE COMMISSIONE TERZA: COMMISSIONE DI ESPERTI SULLE PROBLEMATICHE CORRELATE AL TRAPIANTO DA DONATORE VIVENTE COMPONENTI DELLA COMMISSIONE ESTRANEI RISPETTO ALLA EQUIPE TRAPIANTOLOGICA VERIFICARE CHE I RICEVENTI E I POTENZIALI DONATORI ABBIANO AGITO SECONDO I PRINCIPI DEL CONSENSO INFORMATO, LIBERO E CONSAPEVOLE ED ABBIANO RICEVUTO TUTTE LE INFORMAZIONI RELATIVE AL PROPRIO CASO CLINICO, AI FATTORI DI RISCHIO E ALLE REALI POSSIBILITA DI SUCCESSO OFFERTE DAL TRAPIANTO DA DONATORE CADAVERE E DAL TRAPIANTO DA DONATORE VIVENTE, ANCHE IN TERMINI DI SOPRAVVIVENZA DELL ORGANO E DEL PAZIENTE

19 COMMISSIONE TERZA VIGILA AL FINE DI PREVENIRE I RISCHI DI COMMERCIALIZZAZIONE DI ORGANI O DI COERCIZIONE NELLA DONAZIONE VERIFICA L ESISTENZA DI CONSANGUINEITA CON IL RICEVENTE O, IN ASSENZA DI CONSANGUINEITA, DI LEGAME DI LEGGE O AFFETTIVO

20 IN CONCLUSIONE IL SISTEMA TRAPIANTI GARANTISCE UN GRADO DI TRASPARENZA ED EQUITA IL PIU ELEVATO POSSIBILE LE IMPLICAZIONI CLINICHE, GIURIDICHE ED ETICO-DEONTOLOGICHE SONO MOLTEPLICI E PRESUPPONGONO UN DIALOGO APPROFONDITO TRA I PROFESSIONISTI SANITARI COINVOLTI IL DIALOGO E RESO OBIETTIVO DALLA MISURAZIONE PERIODICA DEGLI EFFETTI CHE LE SCELTE HANNO PRODOTTO

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