Oggetto: criteri generali per l articolazione organizzativa interna delle Direzione regionali del lavoro e delle Direzioni territoriali del lavoro.

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1 DIREZIONE GENERALE PER LE POLITICHE DEL PERSONALE L INNOVAZIONE ORGANIZZATIVA, IL BILANCIO UPD Div.II Ai Direttori interregionali del lavoro Ai Direttori territoriali del lavoro LORO SEDI E, p.c. Al Capo di Gabinetto Cons. Luigi Caso Al Segretario generale Dott. Paolo Pennesi All OIV A tutti i Direttori generali LORO SEDI Oggetto: criteri generali per l articolazione organizzativa interna delle Direzione regionali del lavoro e delle Direzioni territoriali del lavoro. Il processo di riorganizzazione del Ministero, introdotto dal D.P.C.M. 14 febbraio 2014, cui ha fatto seguito il D.M. 4 novembre 2014, pubblicato nella G.U. n. 4 del 7 gennaio 2015, ed entrato in vigore il 22 gennaio 2015, riferito agli Uffici di seconda fascia dell Amministrazione centrale e del territorio, ha comportato, fra l altro, un articolato riassetto degli Uffici territoriali, prevedendo - come è noto - l istituzione delle 4 Direzioni interregionali del lavoro (DIL), di Milano, di Venezia, di Roma e di Napoli, in luogo delle soppresse Direzioni regionali del Lavoro, e la razionalizzazione delle 81 Direzioni territoriali del lavoro, che, in alcuni casi, sono state accorpate sui più ambiti provinciali. Sulla base di quanto previsto dal menzionato D.M. in data 4 novembre 2014, che demanda ad un apposito atto del Direttore Generale per le politiche del personale, l innovazione organizzativa ed il bilancio l individuazione dei criteri generali relativi all articolazione organizzativa interna degli Uffici territoriali (art.17), è stato adottato il D.D. n. del., a completamento delle prime istruzioni operative finalizzate ad assicurare la funzionalità di tali 1

2 Uffici, fornite con proprie note n.2874 del 19 gennaio 2015; n.3058 del 20 gennaio 2015 e n del 19 febbraio Il suindicato decreto - che interviene nelle more della definizione dei provvedimenti attuativi dalla legge 10 dicembre 2014, n.183, relativamente all Ispettorato nazionale del lavoro e all Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, che saranno destinati ad impattare notevolmente sull assetto organizzativo dell Amministrazione, comportando l avvio di un nuovo ed ulteriore processo di riorganizzazione del Ministero - è finalizzato a consentire la continuità e la correntezza dell azione Amministrativa degli Uffici territoriali, nell ottica della semplificazione, dell efficientamento e della razionalizzazione dei processi, e con l intento di valorizzare le professionalità del personale, nell attesa del nuovo assetto conseguente alla istituzione delle due nuove Strutture. Il modello organizzativo previsto tende, pertanto, a sviluppare equilibri sostenibili tra le articolazioni interne degli Uffici territoriali, nell ambito delle quali convergono attività aggregate secondo principi di funzionalità, orientamento al servizio e standardizzazione delle procedure di lavoro. 1. Criteri generali. Nella ridefinizione degli assetti interni degli Uffici territoriali sono state previste articolazioni flessibili, modulabili in ragione delle linee di attività e delle funzioni che detti Uffici svolgono, e che si sviluppano secondo logiche organizzative di tipo orizzontale, caratterizzate dalla costante integrazione e fungibilità del personale, nonché dall orientamento al risultato, ai fini del raggiungimento degli obiettivi istituzionali. Più nel dettaglio, gli Uffici territoriali si articolano in aree, nell ambito delle quali convergono funzioni di processo omogenee, correlate o interagenti tra loro. A ciascuna area, denominata in relazione alla funzione che la caratterizza (es. Area Vigilanza), sono assegnati sia compiti di coordinamento, che compiti operativi. A tale proposito, il decreto del..introduce, sia nell ambito dell articolazione delle DIL che delle DTL, il criterio della modularità quale risposta organizzativa alle differenze dimensionali e strutturali ed alla specificità dei compiti istituzionali delle singole realtà territoriali. In sostanza, ciascuna Area potrà essere replicata in considerazione della complessità dell Ufficio (valutata anche in ragione della relativa pesatura per fasce), della sua articolazione su più sedi, delle competenze attribuite, del carico di lavoro e del numero di dipendenti in servizio. Nell ipotesi di duplicazione di più aree nell ambito dello stesso processo lavorativo (a titolo esemplificativo: più aree di vigilanza), si istituirà un area con prevalente funzione di coordinamento e di attuazione delle direttive dirigenziali (per mantenere l esempio di cui sopra, si avrà un area di coordinamento della vigilanza), e una o più aree omogenee con compiti unicamente operativi. Per converso, sempre in considerazione delle dimensioni strutturali ed organizzative della singola realtà territoriale, le aree potranno essere, invece, accorpate e rimodulate in riduzione, assicurando, comunque, la compatibilità delle attività nel contesto di riferimento. 2

3 In ogni caso, a ciascuna area è assegnato un contingente di personale non dirigenziale da individuare in ragione dell esigenza prioritaria dell efficientamento delle funzioni e dei compiti da svolgere, la cui consistenza sarà quantificata in considerazione della dimensione e della complessità organizzativa di ciascun Ufficio, previo raccordo con la DIL di riferimento. L incarico di responsabilità di Area è attribuito a personale appartenente all area terza, in possesso di attitudine al coordinamento, adeguate capacità professionali attinenti alle funzioni da svolgere ed esperienza. Le posizioni di responsabilità saranno definite per funzioni ed obiettivi di risultato. Presso le DIL e le DTL potrà anche essere valutata la possibilità di individuare posizioni unipersonali con compiti riconducibili a risultati specifici di responsabilità, anche in assenza di diretto coordinamento di risorse assegnate. Sono stati, inoltre, previsti, per tutti gli Uffici del Territorio, ad integrazione della funzionalità del sistema, organismi flessibili a composizione variabile, privi di connotazione strutturale, in posizione di staff, a supporto dell esercizio delle funzioni dirigenziali. Nell ambito delle DIL, al fine di realizzare specifici progetti di lavoro connessi all implementazione dei meccanismi gestionali riferibili alle attività di riferimento, lo staff di Direzione potrà essere integrato da personale operante negli altri Uffici territoriali di riferimento, in possesso di specifiche professionalità. 1. Articolazione delle Direzioni Interregionali del Lavoro. L articolazione delle Direzioni Interregionali del Lavoro è stata configurata valorizzando le competenze di coordinamento e di orientamento metodologico dell azione amministrativa degli Uffici territoriali di riferimento, per l attuazione delle strategie e delle priorità definite dall Amministrazione centrale, al fine di assicurare l uniformità dei processi di lavoro, la semplificazione delle procedure e la veicolazione dei flussi informativi, anche attraverso opportuni approfondimenti tematici e l attuazione di iniziative operative sul territorio. Per quanto precede, le DIL si articolano in cinque aree, con prevalente vocazione di coordinamento ed indirizzo: - Area Pianificazione e controllo direzionale per l uniformità dell azione istituzionale e la valorizzazione del ruolo operativo delle DTL, anche attraverso la realizzazione di iniziative individuate per lo sviluppo di azioni di programma, con particolare riferimento alla definizione e uniformazione dei processi operativi, di pianificazione operativa, individuazione e definizione di modelli di organizzazione. In tale Area trovano sede, altresì, le attività inerenti la valutazione della performance, il sistema di audit, i monitoraggi e il controllo di gestione, la verifica degli standard dei servizi erogati all'utenza e l'attuazione delle disposizioni vigenti in materia di trasparenza e prevenzione della corruzione. - Area Coordinamento gestionale, funzionale all efficiente gestione amministrativa delle risorse, della logistica, dei servizi informativi e degli affari generali. - Area Legale e contenzioso, con prevalente funzione di definizione dei ricorsi amministrativi e di indirizzo in merito agli orientamenti condivisi in ambito giuridico. 3

4 - Area Coordinamento della vigilanza, per assicurare uniforme indirizzo operativo dell attività ispettiva, nonché la definizione di metodologie comuni di indagine e di comportamento. - Area Coordinamento Politiche del Lavoro, preposta a garantire uniformità interpretativa e gestionale per l omogeneizzazione dei processi di competenza. Anche per le Direzioni interregionali del Lavoro è prevista la possibilità, ove necessario, di procedere all accorpamento di Aree logicamente contigue (Es. Area Pianificazione, controllo direzionale e Coordinamento gestionale) o, viceversa, ad una loro duplicazione, in considerazione della specificità dei compiti istituzionali e/o delle realtà territoriali. 3. Articolazione delle Direzioni territoriali del Lavoro. Le Direzioni territoriali del lavoro si articolano, analogamente a quanto previsto per le DIL, in aree che si sviluppano su funzioni omogenee ed aggregate, secondo principi di modularità proporzionale alle risorse allocate, come segue: Area pianificazione e controllo direzionale, con funzioni di programmazione, indirizzo, monitoraggio e controllo delle attività, integrazione con le attività istituzionali della DIL. Area gestione risorse, compiti connessi alla contabilità, gestione del personale e dei sistemi informatici. Area Legale e contenzioso, valutazione della fondatezza e legittimità degli atti sanzionatori, approfondimento tecnico giuridico, rappresentanza in giudizio. Aree vigilanza, attività di vigilanza in materia di lavoro e sicurezza, legislazione sociale e strumenti di sostegno al reddito. Aree Politiche del lavoro, attività di gestione delle conciliazioni delle controversie individuali e collettive di lavoro, istruttoria atti provvedimentali e autorizzatori. Al fine di agevolare la realizzazione della funzione di coordinamento e di indirizzo operativo svolta dalla DIL, tesa a garantire l uniformità dei processi di lavoro, la semplificazione delle procedure e la veicolazione dei flussi informativi, nelle Direzioni territoriali aventi sede nei capoluoghi di regione diversi da quelli su cui insistono le DIL ed, in considerazione della peculiarità della Regione Calabria, nella DTL di Reggio Calabria, anche in considerazione delle peculiari funzioni di raccordo svolte a livello regionale da tali Uffici, è stata prevista l istituzione di un apposita Area di raccordo regionale. Nelle altre DTL le attività finalizzate a fornire adeguato e puntuale supporto alle DIL sono ricondotte alla competenza dell Area di pianificazione e controllo direzionale. Anche per le Direzioni territoriali del lavoro vale quanto rappresentato al paragrafo 1 in ordine al criterio della modularità, in base al quale ciascuna delle suddette aree - fatta eccezione, in considerazione dei compiti attribuiti, per l Area pianificazione e controllo direzionale e per l Area di raccordo regionale - potranno essere rimodulate in ragione dei menzionati criteri di complessità organizzativa, dell articolazione territoriale delle sedi, delle competenze attribuite e del numero del personale assegnato, prevedendo duplicazioni, o viceversa, accorpamenti omogenei. Nell ipotesi della duplicazione, si avrà un area di con prevalenti funzioni di 4

5 coordinamento di programmazione (da denominare Area n. 1), mentre le restanti aree assolveranno a compiti specialistici ed operativi. Solo in casi eccezionali e previa intesa con la DIL di riferimento, potranno prevedersi più aree di coordinamento nell ambito del medesimo processo lavorativo, con particolare riferimento alle Direzioni territoriali del lavoro accorpate ed insistenti su più ambiti provinciali, anche al fine di assicurare l omogeneità dei processi di lavoro (a cominciare dall uniformazione della modulistica). Presso ciascuna DTL opera il Nucleo Carabinieri in dipendenza funzionale dal Dirigente, mantenendo il rapporto di dipendenza gerarchica dal compente Gruppo Tutela del lavoro del Comando Carabinieri. ******** Le indicazioni della presente Circolare saranno attuate, da parte del dirigente responsabile di ciascun Ufficio territoriale, mediante apposita disposizione di servizio dedicata alla definizione dell organigramma, all attribuzione delle funzioni tra le Aree istituite e alla relativa allocazione del personale. Le eventuali modifiche all articolazione interna individuata dal DDG..dovranno trovare adeguata motivazione in coerente applicazione del criterio di modularità indicato al paragrafo 1. Ferma restando l attribuzione delle funzioni di processo indicate per ciascuna Area negli Allegati 2 e 3 al D.D.G, la suddetta disposizione di servizio recherà, altresì, in caso di accorpamento o istituzione di altre aree omologhe, puntuale individuazione delle funzioni di processo alle medesime ricondotte. Le soluzioni organizzative ipotizzate in sede di attuazione da ciascuna DTL, ai fini della loro a adozione, dovranno essere preventivamente condivise dalla DIL di riferimento, cui competono le necessarie valutazioni in ordine alla sostenibilità delle proposte, in un ottica di uniformità di assetti strutturali e di principi di gestione applicati. Le disposizioni di servizio di ciascuna DTL, così come le successive modifiche, devono essere trasmesse alla DIL di riferimento, la quale ne curerà l inoltro alla DG PIOB-UPD, Divisione II, unitamente alle apposite relazioni che si renderanno necessarie. I direttori delle DIL provvederanno, inoltre, a far pervenire alla suindicata Divisione II le disposizioni di servizio relative alla DIL di appartenenza. Il Direttore generale Dott. Edoardo Gambacciani 5

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