SUISM 2015/2016 RAPIDITA
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1 SUISM 2015/2016 RAPIDITA definizione caratteristiche allenamento Intervento a cura di Enrico Gatto
2 Capacità organico -muscolari Capacità coordinative RAPIDITA?
3 ALCUNE DEFINIZIONI DIRAPIDITA la rapidità è una delle forme principali di sollecitazione motoria che può essere attribuita sia alle capacità organico-muscolari sia a quelle coordinative (Martin et al 1991) la rapidità è quella capacità che, sulla base della mobilità dei processi del sistema neuromuscolare e delle possibilità di sviluppo della forza della muscolatura, permette di eseguire azioni motorie in un periodo di tempo minimo nelle condizioni contingenti esistenti(frey 1977)
4 Capacità organico -muscolari Capacità coordinative RAPIDITA Componenti psichiche
5 DEFINIZIONE DIRAPIDITA nello sport, per rapidità s intende la capacità di raggiungere, in determinate condizioni, la massima velocità di reazione e di movimemto possibili, sulla base dei processi cognitivi, di sforzi massimi di volontà e della funzionalità del sistema neuro-muscolare (Grosser 1991) Dunque si può definire come capacità psichico-cognitiva, coordinativo -condizionale che è soggetta a parametri influenti di natura genetica, a parametri determinati dall apprendimento e dallo sviluppo, a parametri psichicosensoriali-cognitivi, muscolo-tendinei ed energetici. CAPACITA COMPLESSA
6 DIVERSE TIPOLOGIE DIRAPIDITA RAPIDITA MOTORIA Mov. aciclici Mov. ciclici FORME PURE (SCARSA COMPONENTE DI FORZA) Rapidità di reazione SempliceDiscriminante Rapidità di azione semplice Contro opposizione elevata Rapidità di frequenza FORME COMPLESSE (ELEVATA COMPONENTE DI FORZA O CON ESECUZIONE DI LUNGA DURATA) Rapidità di forza/forza rapida Che si ripete frequentemente Resistenza alla forza rapida Continua, si ripete a lungo Resistenza massimale alla rapidità
7 Rapidità di forza/forza rapida Rapidità di frequenza Rapidità di azione semplice
8 Le forme pure della rapidità possono essere migliorate particolarmente nella prima età scolare e nella prima fase puberale(bauersfeld etal1992)
9 La rapidità è uno di quei fattori fisici della prestazione che diminuiscono precocemente e in misura considerevole con il procedere dell età.
10 Fattori che influiscono sulla rapidità motoria
11 INDICAZIONI METODOLOGICHE (Weineck2009)
12 -L allenamento della rapidità va iniziato nella prima età scolare, in quanto in quel momento, si possono ancora influenzare positivamente i processi di regolazione neuromuscolare, i programmi motori e la struttura delle fibre muscolari
13 -Nella costruzione annuale e pluriennale delle prestazioni, per principio, l allenamento elementare della rapidità deve essere svolto prima del suo allenamento complesso infatti, quest ultimo è pienamente efficace solo se il livello di formazione della rapidità elementare ha raggiunto la qualità necessaria in prospettiva futura
14 -L allenamento della rapidità, per principio, si deve svolgere in condizioni ottimali di motivazione e di rendimento. L allenamento della rapidità quindi va svolto all inizio dell unità di allenamento e va realizzato in stato di riposo.
15 -Fenomeni di affaticamento rappresentano un segnale che l allenamento della rapidità deve essere interrotto. Se si allena più volte la rapidità in stato di affaticamento si può provocare la formazione di uno stereotipo motorio a livello inferiore, poiché si consolidano i pattern coordinativi sollecitati in queste condizioni. Ne risulta un peggioramento della rapidità di accelerazione, malgrado un duro allenamento.
16 -Nell allenamento della rapidità e della forza rapida occorre prestare attenzione al corretto rapporto tra carico e recupero. Va calolatoun minuto di recupero per ogni 10 metri di corsa.
17 -L allenamento della rapidità è efficace solo con velocità massimali o sovramassimaliper cui in esso l accento si pone sull intensità e non sul volume. Rispetto all allalenamento di alte forme principali di sollecitazione motoria, il volume del carico non è particolarmente elevato, perché il successo dell allenamento dipende anzitutto dall intensità del carico unita alla massima precisione di azione e movimento.
18 -A causa dell elevato rischio di infortuni l allenamento deve essere sempre preceduto da riscaldamento intensivo
19 -Per impedire che si crei precocemente una barriera della velocità (stasi della prestazione dovuto all utilizzazione stereotipata degli stessi carichi massimali) l allenamento della rapidità deve essere multilaterale e ricco di variazioni
20 -All interno dell unità di allenamento occorre alternare carichi submassimali, massimali e sovramassimali. Oltre al metodo della ripetizione è raccomandabile l uso del metodo a contrasto,
21 -La durata del singolo carico negli esercizi ciclici non dovrebbe superare gli 8-10 secondi.
22 -A causa dell intensità massima degli esercizi bisogna proporre all atleta solo esercizi che esso sappia controllare con precisione.
23 -I carichi richiesti devono coincidere ampiamente con la struttura di quelle capacità, specifiche dello sport praticato, che debbono essere sviluppate.
24 -Parallelamente all allenamento specifico della rapidità devono essere allenati altri fattori che la influenzano (forza, coordinazione, mobilità articolare )
25 -Nei giochi sportivi l allenamento della rapidità deve essere ben integrato con la maestria di gioco e con il controllo dell attrezzo, per ottenere una prestazione efficace.
26 -L allenamento della rapidità deve essere svolto per tutto l anno. Se non viene svolto a lungo, si osserva un effetto negativo su tutte le componenti della stessa rapidità, dal punto di vista sia neuro-muscolare, sia bio-chimico.
27 I MEZZI I principali mezzi per migliorare la velocità e la rapidità consistono generalmente in: -giochi di squadra in campi ridotti - esercizi a carico naturale (carico minimo possibile) curva di Hill -percorsi e circuiti specifici - piccola acrobazia
28 METODOLOGIE L applicazione delle principali metodologie di miglioramento della velocità e della rapidità devono rispettare i seguenti principi: - Assenza di stanchezza muscolare e nervosa. Pertanto le esercitazioni per la rapidità e la velocità dovrebbero trovare collocazione in allenamenti programmati in maniera specifica o al meno all'inizio di un allenamento dedicato ad altre capacità motorie. -Carico minimo e tendente più possibile a zero. -Impegno muscolare e nervoso sempre massimo in ogni ripetizione del gesto. -Durata di ogni singola serie non superiore ai 6-8 secondi (già superando i secondi di attività continuata si entra nella zona utile a stimolare la "Resistenza alla rapidità"). -Recupero tra le serie completo (almeno 3 minuti). Secondo taluni autori la fase di recupero dovrebbe essere attiva (muoversi senza procurare affaticamento) in modo da mantenere una eccitazione ottimale del sistema nervoso. -Nella progressione didattica passare gradualmente dal semplice al complesso (discorso nella coordinazione e della complessità del movimento) -Utilizzare soprattutto esercizi di carattere speciale ed esercizi di gara: NB:gli esercizi di carattere speciale hanno la caratteristica di contenere uno o più elementi esecutivi tipici delle azioni di gara, in relazione alle quali ne rispettano i parametri esecutivi di spazio e di tempo. - Frequenza di allenamento utile per creare adattamenti stabili: 2-3 sedute minime a settimana.
29 ESEMPI DI DUE METODICHE DI ALLENAMENTO E RELATIVE LINEE GUIDA
30 APPROFONDIMENTO: L ESEMPIO DEI 100 m PIANI Complesso delle capacità che influisce sulla velocità di corsa (sprint sui 100 m.) (VITTORI C., L allenamento del giovane corridore dai 12 ai 19 anni -Centro Studi e Ricerche Fidal1997 -La scuola europea della velocità: le esperienze italiane -da "The roleofspeedin athleticevents" -Centro Studi e Ricerche Fidal-Atti convegno)
31 ESEMPIO DIESERCITAZIONI PER STIMOLARE LA VELOCITA DEGLI ARTI INFERIORI LA VELOCITA SPORT-SPECIFICA L esempio degli sport di percussione
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