il pino, il pioppo e il faggio la cellulosa al 99% da acqua e per il restante 1% da fibre.

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Battista Romeo Basso
8 anni fa
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1 La materia prima per la fabbricazione della carta è oggi il legno, anche se alcune carte vengono prodotte partendo da altre materie, come le alghe e il mais. Piante come il pino, il pioppo e il faggio, una volta tagliate e fatte stagionare, vengono ridotte in fibre da macchine trituratrici; la parte delle fibre vegetali utile alla fabbricazione della carta è la cellulosa, che però non vi si trova allo stato puro, ma legata ad altre sostanze come la lignina. Un primo passo nel processo di produzione è quindi estrarre la cellulosa, cioè le fibre vegetali allo stato elementare. Se pensiamo a un batuffolo di cotone abbiamo un'idea di come la cellulosa si presenta allo stato puro: è bianca, può essere filata e può assorbire i liquidi. il paragone con il cotone non è casuale: in natura è il solo elemento a contenere la cellulosa allo stato puro. L'uomo non è ancora riuscito a riprodurre i processi biochimici che generano la cellulosa. Ma pur non riuscendo a imitare l opera della natura, ha continuamente migliorato i processi per estrarre la cellulosa dal tronchi degli alberi. A parte la corteccia e la scorza, tutte le altre parti del tronco sono utilizzate per ottenere la pasta di cellulosa, che viene poi sottoposta a processi di imbianchimento, e quindi addizionata di materiali secondari: collanti per evitare che l'inchiostro si espanda, coloranti e materiali di carico per dare compattezza. La produzio ne vera e propria dei fogli avviene in macchine che possono utilizzare diverse tecnologie, ma la base di partenza è sempre un impasto formato al 99% da acqua e per il restante 1% da fibre. Facendo passare questa soluzione in apposite macchine, le fibre vengono trattenute e l'acqua scorre via. Lo strato di pasta prende così la forma di un foglio grezzo che passa tra due rulli che prima lo comprimono facendo uscire l'acqua in eccesso, poi lo seccano completamente. Oggi, più del 95% della carta è prodotto con cellulosa di legno. Per i tipi più economici, come la carta da giornale, si usa solo pasta di legno meccanica, mentre per ottenere una qualità migliore si usa pasta di legno chimica o una miscela di pasta di legno e fibre di stracci. Per le carte di qualità pregiata, invece, si impiegano solo fibre di stracci, specialmente di lino e di cotone. Per la produzione di carte comuni si fa sempre più importante il ricorso alla cartastraccia, cioè alla carta di ricupero, in 1

carta è la cellulosa, che però non vi si trova allo stato puro, ma legata ad altre sostanze come la lignina.

2 genere miscelata con le altre materie prime ma non di rado usata da sola, per produrre la cosiddetta carta riciclata. La preparazione della pasta di legno si esegue in due modi differenti. La pasta meccanica si ottiene sfibrando il legno, preparato in tronchi scortecciati o in tondelli, in ambiente acquoso. Le fibre risultanti sono corte e vengono usate da sole per produrre carta economica, oppure in miscela con altre fibre più pregiate per carte di qualità migliore. La pasta chimica si ottiene da legno ridotto in frammenti e trattato con solventi chimici, che rimuovono materiale resinoso e lignina, lasciando fibre di cellulosa pura. Il più antico dei processi con solvente chimico venne introdotto nel 1851, e fa uso di una soluzione di soda caustica: questo processo, tra l'altro, veniva impiegato per macerare la paglia dalla quale, in passato, si otteneva un tipo di carta gialla, scadente ma molto economica. Per le carte da giornale possiamo dire che il processo si ferma qui, mentre per le altre, come quelle dei libri o dei settimanali, sono necessari altri trattamenti per spianarle, levigarle e lucidarle. La fase finale è quella del taglio e della confezione nei formati e nelle dimensioni necessarie ai vari tipi di uso. Per produrre 1 tonnellata = 1000 Kg di CARTA da CELLULOSA VERGINE occorrono 15 alberi litri di acqua KWh di energia elettrica La carta può essere non solo riciclata, ma anche ampiamente riutilizzata: il retro dei fogli di carta già stampati può servire per prendere appunti o lasciare messaggi, i sacchetti di carta possono trasportare la spesa più volte, i libri usati possono essere donati alle scuole o alle biblioteche... La carta sotto forma di cartone e cartoncino ha anche un altro importante ruolo: le merci quando viaggiano sono contenute in imballaggi, compatti e resistenti. Scatoloni in cartone di tutte le dimensioni, sono sempre più diffusi per movimentare le merci, e anche per loro vale la regola del riuso. La carta da riciclare proviene dalla raccolta differenziata che facciamo nelle nostre case o direttamente dalle industrie, sotto forma di scarti di lavorazione, imballaggi o rese dell'editoria, cioè giornali o libri non venduti. 2

Le fibre risultanti sono corte e vengono usate da sole per produrre carta economica, oppure in miscela con altre fibre più pregiate per carte di qualità migliore.

3 Spesso, prima di iniziare il processo di recupero, la carta va in un punto di raccolta generale dove si fa una prima selezione, separando giornali cartone, carta più leggera, moduli continui. I vari materiali così separati vengono pressati e confezionati in balle, quindi inviati alle cartiere. anche nella minor quantità di acqua e di energia elettrica utilizzate. La fase di separazione della cellulosa dalle sostanze non utili come la lignina, infatti, non è necessaria. Per produrre 1 tonnellata = 1000 Kg di CARTA RICICLATA occorrono nessun albero litri di acqua KWh di energia elettrica Il processo di riciclaggio inizia con lo "spappolatore", un macchinario che trita e aggiunge acqua, facendo diventare la carta una vera e propria poltiglia. Questa pasta prima attraversa un filtro a grossi fori che trattiene le impurità più grosse, quindi attraversa un depuratore che, sfruttando la forza di gravità e la differenza di peso specifico, separa la pasta di cellulosa dalle altre impurità, quelle non trattenute dal primo filtro. Se si vuole ottenere carta bianca è indispensabile che l'inchiostro venga eliminato con dei solventi. Alla pasta proveniente dalla carta di recupero viene eventualmente mescolata la cellulosa vergine, in proporzioni molto diverse a seconda del tipo di utilizzo al quale la carta è destinata. A questo punto, il processo torna a essere simile alla produzione del foglio da cellulosa vergine. Il grosso vantaggio nel produrre carta da carta, quindi, non è solo nel risparmio di materia prima (gli alberi), ma Stime del World Watch Institute ci ricordano che oggi più del 40% del legno viene tagliato per produrre carta. Questo legno proviene in gran parte dalle foreste primarie. La distruzione delle foreste primarie potrebbe quindi essere contenuta, se nei paesi che consumano più si consumasse di meno e si usasse più carta riciclata. L'Italia consuma molto ma ha poche risorse di foreste, dunque importa legno e cellulosa e carta dall'estero (Canada, Scandinavia, Russia, Indonesia, Cile ecc.). Spesso, al posto delle originarie foreste primarie, subentrano le piantagioni, vale a dire un paesaggio di alberi tutti uguali, della stessa età e della stessa specie, senza sottobosco, che per crescere rapidamente hanno bisogno di concimi e veleni con prevedibili effetti sui livelli di inquinamento. Spesso si tratta di specie aliene, ossia che vengono da altri continenti e che possono 3

La fase di separazione della cellulosa dalle sostanze non utili come la lignina, infatti, non è necessaria. Per produrre 1 tonnellata = 1000 Kg di CARTA RICICLATA occorrono nessun albero 1.

4 creare seri problemi alla biodiversità locale. Questi alberi inoltre sono a crescita rapida, e creano diversi danni al suolo (erosione, assorbimento eccessivo di acqua). Senza contare le conseguenze della deforestazione e la minaccia di estinzione delle specie animali che avevano nelle foreste il loro habitat e la minaccia per le popolazioni indigene che vi abitano. Nelle foreste canadesi, alberi che raggiungono altezze anche di 100 metri e 1000 anni di età vengono abbattuti per farne cellulosa e finiscono in cartiere, che fabbricano carta per scrivere, carta igienica, riviste e giornali! 2000 abbiamo consumato quasi 11 milioni di tonnellate, pari a 250 milioni di alberi. Ogni italiano in media consuma circa 200 kg. Una notevole percentuale della carta prodotta la ritroviamo quotidianamente anche in forma di riviste e volantini pubblicitari. Una parte della carta finisce anche in imballaggi e carta igienica. COSA METTERE E COSA NON METTERE NEL CASSONETTO DELLA CARTA Il problema è che non è facile stabilirlo perché nessun produttore garantisce che nella carta non ci sia una percentuale pur piccola di legno proveniente dalle foreste. È presto detto: la maggior parte della carta per uso grafico (quella impiegata per produrre quaderni e risme da fotocopie e stampante, per stampare libri e diari) viene fabbricata con cellulosa vergine, proveniente anche dall'abbattimento di alberi millenari in Finlandia, Canada, Russia e perfino Indonesia. In tutto il mondo il consumo di carta ammonta a circa 300 milioni di tonnellate ogni anno, ed è un dato sempre crescente. L'Italia partecipa in misura considerevole alla costruzione di questa torre gigante. Nel SI. Giornali e riviste. Vecchi quaderni. Opuscoli. Sacchetti di carta. Fotocopie e moduli in continuo. Scatole e scatoloni in cartone NO. Carta con residui di colla o altre sostanze Carta molto sporca. La carta chimica dei fax. La carta autocopiante. Carta accoppiata. Bicchieri e piatti di carta 4

Nelle foreste canadesi, alberi che raggiungono altezze anche di 100 metri e 1000 anni di età vengono abbattuti per farne cellulosa e finiscono in cartiere, che fabbricano carta per scrivere, carta

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