Parere n. 6/2006 REPUBBLICA ITALIANA CORTE DEI CONTI SEZIONE DEL CONTROLLO PER LA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA. composta dai magistrati:

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1 Parere n. 6/2006 REPUBBLICA ITALIANA la CORTE DEI CONTI in SEZIONE DEL CONTROLLO PER LA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA composta dai magistrati: PRESIDENTE: Prof. Avv. Giuseppe Palumbi CONSIGLIERE: Giorgio Longu CONSIGLIERE: Maria Paola Marcia REFERENDARIO: Valeria Mistretta REFERENDARIO: Michele Scarpa (relatore) REFERENDARIO: Lucia d Ambrosio Nella camera di consiglio del Visto l art. 100, comma 2 della Costituzione; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 16 gennaio 1978 n. 21, recante le norme di attuazione dello Statuto speciale per la Sardegna; Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20; Visto l art. 7, comma 8 della legge 5 giugno 2003 n. 131; Viste la richiesta di parere pervenuta dal Comune di La Maddalena a mezzo nota prot. n.1530 del a firma del Vice Sindaco; Vista l assegnazione del parere al magistrato relatore nella camera di consiglio del Vista la nota prot. N.266/III/3 del con cui il Magistrato istruttore, ha deferito la relazione istruttoria per la discussione collegiale; Vista la discussione tenutasi nella camera di consiglio del giorno e ritenuto opportuno approfondire le problematiche istituzionali sottese al parere in argomento; Vista la discussione tenutasi nella camera di consiglio del giorno

2 relativamente all approfondimento delle problematiche istituzionali sottese al parere in argomento; Udito il relatore, P R E M E S S O Il Vice Sindaco del Comune di La Maddalena, stante la dichiarata indisponibilità del Sindaco, inoltra a questa Sezione, per il tramite del Consiglio delle Autonomie Locali, una richiesta di parere a mezzo nota prot. n.1530 del che si allega alla presente costituendone parte integrante e presupposta; La richiesta di parere, formulata ai sensi dell art.7 c.8 della legge n.131/2003, è articolata su tre quesiti puntualmente specificati afferenti alla rimborsabilità da parte del comune di parcelle in favore di legali non incaricati dal comune per il patrocinio di ex amministratori comunali. CONSIDERATO 1. Il Collegio prende atto che, per la prima volta, viene inoltrata una richiesta di parere tramite il Consiglio delle Autonomie locali, così come previsto dalla normativa soprarichiamata. 2. La Sezione, stante l intervallo di tempo ormai trascorso dalla richiesta del Comune, preso atto che il Consiglio delle Autonomie locali non si è tutt oggi espresso al riguardo, non ritiene ancora sussistenti le condizioni istituzionali per superare la propria precedente giurisprudenza in materia di ammissibilità soggettiva delle richieste di parere inoltrate direttamente a questa Sezione dai vari soggetti che compongono il sistema delle autonomie locali. 1 Tale giurisprudenza è fondata su argomentazioni di carattere normativo e istituzionale Come già affermato nella giurisprudenza di questa Sezione, il tramite del Consiglio delle Autonomie non costituisce un adempimento formalmente indispensabile ai fini della procedibilità dell attività consultiva della Sezione; su questo punto la Sezione si è già espressa chiarendo che il tenore testuale della 1 Per una rassegna dell attività consultiva della Sezione è possibile consultare il sito istituzionale della Corte dei Conti.

3 norma di cui all art.7 c.8 l.n.131/2003 non appare preclusivo per la Sezione in ordine all esame di richieste di parere formulate direttamente dai soggetti del sistema delle autonomie locali Tale orientamento è motivato dal fatto che il citato Consiglio, pur istituito, non era ancora operativo in pendenza di un ricorso di legittimità costituzionale in via principale proposto dal Governo sulla l.r. n.1/2005 della Regione Sardegna istitutiva dello stesso Consiglio delle Autonomie locali, peraltro recentemente dichiarato inammissibile 2 3. La giurisprudenza di questa Sezione ha chiarito ai soggetti del sistema delle Autonomie locali i contenuti e le finalità dell attività consultiva in oggetto; e la stessa qualità redazionale della richiesta di parere di cui all oggetto testimonia una positiva attenzione e sensibilità istituzionale della maggior parte delle realtà locali nei confronti degli indirizzi dettati da questa Sezione in tema di attività consultiva. 4. Nondimeno la Sezione riafferma la necessità di attuare il dettato normativo che vuole le richieste di parere formulate ordinariamente per il tramite del Consiglio delle Autonomie locali, integrando così una corretta dialettica di ausilio istituzionale della Sezione nei confronti del Consiglio delle Autonomie locali, organo di rilevanza costituzionale (art.123 cost.) e rappresentativo (di secondo grado, nella Regione Sardegna) del sistema delle autonomie locali Invero lo scopo della funzione consultiva della Sezione non è quello di offrire un servizio di consulenza amministrativa a favore del sistema delle Autonomie né dare risposte a quesiti specifici; infatti lo scopo della norma è quello di garantire al sistema delle autonomie una funzione consultiva al livello istituzionale. 5. Tutto ciò considerato, la Sezione procede all esame della richiesta di parere in argomento La Sezione ne rileva l ammissibilità soggettiva poiché la richiesta di parere proviene da soggetto istituzionale qualificato alla rappresentanza istituzionale 2 G.U. serie 1 speciale, n. 14 del 6 aprile 2005 Formattato

4 dell Ente, e quindi a richiedere l implementazione di quel rapporto di collaborazione istituzionale con la Corte dei Conti che è la ratio legis della legge La Loggia Tuttavia la richiesta di parere in oggetto è inammissibile sotto il profilo oggettivo perché ancorché lo stesso si autoqualifichi come parere richiesto ai sensi dell art. 7 c.8 l.131/2003 come già rilevato in un precedente parere - il nomen iuris non vincola questa Sezione che è chiamata a valutare funditus la corrispondenza della qualificazione rispetto allo schema di legge. Infatti la richiesta di parere in oggetto non corrisponde alla sua autoqualificazione formale Il parere richiesto pertanto è inammissibile perché la sua autoqualificazione - nomen iuris - non corrisponde al contenuto dello stesso in quanto non contiene elementi oggettivi tali da soddisfare i requisiti indicati. Infatti la richiesta di parere attiene ad una questione specifica e non generale la cui soluzione non sostanzia alcun rapporto collaborativo della Sezione nei termini indicati. E noto, infatti, che poteri consultivi riconducibili a fattispecie concrete rientrano nelle attribuzioni di altri organi, statali e no. La peculiarità della consulenza della Corte dei Conti in sede di controllo risiede anche nella considerazione che l espressione di un eventuale parere non consentirebbe comunque all Ente di riorientare la sua azione amministrativa in termini di autocorrezione proprio perché l Ente stesso chiede un parere su una fattispecie specifica, come tale già produttiva di effetti tanto sul piano civile che su quello amministrativo, senza trascurare le evidenti implicazioni con la giurisdizione, ivi inclusa quella della Corte dei Conti. Diversamente la Sezione avrebbe ritenuto nel caso di una richiesta di parere rispetto a linee di condotta da tenere per il futuro, relativamente a scelte amministrative non ancora definite in quanto frutto di discernimento ermeneutico delle norme di contabilità pubblica dell ente locale Inoltre la stessa formulazione della richiesta di parere esplicitamente chiede alla Sezione di esprimersi anche onde non incorrere in responsabilità.

5 Sul punto si ribadisce che la costante giurisprudenza della Corte proprio per la natura e la finalità della funzione consultiva, come sopra ricostruita impedisce la formulazione di pareri formulati su valutazione di fatti specifici. Da ultimo si richiama all attenzione dell Ente il parere n.5/aut/2006 della Sezione centrale delle Autonomie proprio in materia di inammissibilità delle richieste di parere in tema di rimborso delle spese legali Inoltre, dall esame dei quesiti oggetto della presente richiesta di parere, emerge che la materia oggetto del parere richiesto alla Sezione è stata esaminata in una recente, esaustiva ed articolata pronuncia di questa Sezione alla quale si rimanda 3 l Ente affinché ne ricavi le risposte ivi contenute alla richiesta di parere formulata, pur in assenza del coordinamento del Consiglio della Autonomie locali. Quanto sopra, in disparte la valutazione della fattispecie sotto il profilo meramente interpretativo, tenuto conto che la giurisprudenza della Corte dei Conti e del Consiglio di Stato è ferma nell escludere la rimborsabilità delle spese legali, ogni qualvolta non venga esclusa la materialità dei fatti così come la sussistenza di conflitti di interesse con l Ente. P. Q. M. La Sezione, in relazione a quanto sopra in considerato, dichiara inammissibile la richiesta di parere in oggetto in quanto oggettivamente non riconducibile alla funzione consultiva della Sezione la cui funzione istituzionale è la collaborazione istituzionale ausiliaria nei confronti dell Ente onde promuoverne un azione di orientamento generale e di autocorrezione. La presente deliberazione viene trasmessa al Sindaco, al Presidente del Consiglio Comunale, al Segretario Generale del Comune di La Maddalena ed al Presidente del Consiglio delle Autonomie locali. Nelle suesposte considerazioni ed osservazioni è il parere della Sezione del Controllo della Corte dei Conti della Sardegna. 3 Parere n.2/2006

6 Così deliberato nella Camera di consiglio del IL PRESIDENTE (Prof. Avv.Giuseppe PALUMBI) IL RELATORE (Michele Scarpa) Depositata in Segreteria in data Il Dirigente (Vincenzo Fidanzio)