L OSS nell integrazione socio-sanitaria
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- Dino Alberti
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1 L Infermiere e le figure di supporto: L OSS nell integrazione socio-sanitaria
2 Ringrazio per l invito: È difficile vedere relatori del sociale in contesti sanitari E importante mettere in evidenza che i confini tra sociale e sanitario si stanno un po diradando E importante far conoscere la rete dei servizi presenti in ambito sociale E significativo individuare competenze specifiche dell OSS nelle diverse aree d intervento
3 Contesto: Grazie alla 328/00 Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali si è tentato di definire in maniera più chiara l area sociale offrendo l opportunità agli Enti Locali di riorganizzarsi e di definire politiche sociali integrate.
4 Contesto: Attualmente nella Regione Marche (ancora per poco) abbiamo la seguente configurazione: 23 Ambiti Sociali in corrispondenza ai Distretti Sanitari Comitati dei Sindaci Coordinatori d Ambito Pianificazione unitaria della rete dei servizi ed interventi.
5 Rete dei Servizi ed Interventi Gestione associata dei servizi Informazione ed accoglienza/accesso congiunta Carta dei servizi Individuazione di profili professionali multidisciplinari: non solo Assistenti Sociali Dimensionamento delle Aree d intervento
6 Figure fino ad ora presenti Assistenti Sociali Amministrativi All interno dei servizi Educatori Animatori Assistenti domiciliari Operatori socio assistenziali In maniera residuale: Sociologi Pedagogisti Psicologi
7 Alcune normative: Grazie alla legge regionale 20 del 2002, sono stati configurati i diversi profili professionali delle strutture socioassistenziali Grazie alla legge regionale 9 del 2003, lo stesso tentativo è stato effettuato per i servizi dell infanzia e l adolescenza Non esiste una norma che certifica le figure in campo domiciliare
8 Legge 20/02 Disciplina in materia di autorizzazione e accreditamento delle strutture e dei servizi sociali a ciclo residenziale e semiresidenziale Art. 1 (Finalità e oggetto) Art. 2 (Soggetti destinatari) Art. 3 (Tipologie delle strutture) Art. 4 (Strutture per minori) Art. 5 (Strutture per disabili) Art. 6 (Strutture per anziani) Art. 7 (Strutture per persone con problematiche psico-sociali) Art. 8 (Autorizzazione) Art. 9 (Requisiti delle strutture e dei servizi soggetti ad autorizzazione) Art. 10 (Procedura per il rilascio dell'autorizzazione ) Art. 11 (Sospensione, revoca e decadenza dell'autorizzazione) Art. 12 (Verifica periodica dei requisiti e vigilanza) Art. 13 (Accreditamento) Art. 14 (Norme transitorie e finali)
9 Regolamenti Attuativi Allegato A Definizione dei requisiti: Strutturali Organizzativi
10 L Infermiere e le figure di supporto: Regolamenti Attuativi Allegato B Definizione dei requisiti: Personale
11 Servizi nei quali è prevista la figura OSS Comunità socio educativa riabilitativa disabili Residenza protetta disabili Centro socio educativo riabilitativo diurno disabili Casa di Riposo Anziani Residenza Protetta Anziani Centro diurno Anziani
12 Profili dei servizi COMUNITA SOCIO-EDUCATIVA-RIABILITATIVA (LR 20/2002 art. 3, c. 3, lett. b) Definizione. La Comunità Socio-Educativa-Riabilitativa per disabili (Co.S.E.R.) è una strutturaresidenziale a carattere comunitario rivolta a persone maggiorenni in condizioni di disabilità, con nulla o limitata autonomia e non richiedenti interventi sanitari continuativi, temporaneamente o permanentemente prive del sostegno familiare o per le quali la permanenza nel nucleo familiare sia valutata temporaneamente o definitivamente impossibile o contrastante con il progetto individuale.
13 Profili dei servizi RESIDENZA PROTETTA PER DISABILI (LR 20/2002 art. 3, c. 4, lett. a) Definizione. La residenza protetta per disabili è una struttura residenziale destinata a persone maggiorenni, in condizioni di disabilità con gravi deficit psico-fisici, che richiedono un elevato grado di assistenza con interventi di tipo educativo, assistenziale e riabilitativo con elevato livello di integrazione socio-sanitaria.
14 Profili dei servizi CENTRO SOCIO-EDUCATIVO-RIABILITATIVO DIURNO PER DISABILI (LR 20/2002 art. 3, c. 4, lett. a) Definizione. Il Centro diurno socio-educativo-riabilitativo è una struttura territoriale a ciclo diurno rivolta a soggetti in condizioni di disabilità, con notevole compromissione delle autonomie funzionali, che hanno adempiuto l obbligo scolastico e per i quali non è prevedibile nel breve periodo un percorso di inserimento lavorativo o formativo. E un servizio aperto alla comunità locale con funzioni di accoglienza, sostegno alla domiciliarità, promozione della vita di relazione, sviluppo delle competenze personali e sociali.
15 Profili dei servizi CASA DI RIPOSO PER ANZIANI (LR 20/2002 art. 3, c. 3. lett. c) Definizione. La Casa di Riposo è una struttura residenziale a prevalente accoglienza alberghiera destinata ad accogliere anziani autosufficienti che per loro scelta preferiscono avere servizi collettivi o che per senilità, per solitudine o altro motivo, richiedono garanzie di protezione nell arco della giornata e servizi di tipo comunitario e collettivo.
16 Profili dei servizi RESIDENZA PROTETTA PER ANZIANI (LR 20/2002 art. 3, c. 4, lett. b) Definizione. La Residenza Protetta è una struttura residenziale con elevato livello di integrazione socio-sanitaria, destinata ad accogliere, temporaneamente o permanentemente, anziani non autosufficienti, con esiti di patologie fisiche, psichiche, sensoriali o miste stabilizzate, non curabili a domicilio e che non necessitano di prestazioni sanitarie complesse.
17 Profili dei servizi CENTRO DIURNO PER ANZIANI (LR 20/2002 art. 3, c. 4, lett. b) Definizione. Il Centro Diurno è una struttura a regime semiresidenziale, con un elevato livello di integrazione socio-sanitaria, destinata ad accogliere anziani, parzialmente autosufficienti, non autosufficienti, con esiti di patologie fisiche, psichiche, sensoriali o miste.il Centro diurno garantisce, unitamente ai servizi domiciliari (SAD-ADI), la permanenza dell utente al proprio domicilio il più a lungo possibile, offrendo altresì sostegno e supporto alla famiglia. Il servizio svolge, inoltre, funzione di filtro nei confronti di eventuali ingressi in strutture residenziali (Residenze Protette, RSA).
18 Assistenza Domiciliare Attualmente l Operatore sociosanitario è utilizzato anche nell assistenza domiciliare ed alcune volte nell ambito del Fondo per la non autosufficienza. Purtroppo questi servizi non sono ancora normati e quindi non sono previsti profili specifici.
19 Assistenza Domiciliare Intervento che garantisce prestazioni di natura socioassistenziale (igiene e cura della persona, igiene dell'ambiente, preparazione dei pasti, compagnia, disbrigo di pratiche e commissioni varie) erogate al domicilio del cittadino in condizioni di autonomia ridotta o compromessa, al fine di consentirne la permanenza nel normale ambiente di vita, di ridurre l'esigenza di ricorso a strutture residenziali, di promuovere la responsabilità della famiglia e di elevare la qualità della vita e del nucleo familiare, che necessita di aiuto per il soddisfacimento dei bisogni essenziali relativi al governo della casa, alla cura della persona ed alla vita di relazione.
20 Nodi critici Esistono due normative differenti per servizi a confine Troppo spesso il sociale si sta occupando di Soggetti fortemente compromessi in strutture che non ha funzioni medico-infermieristiche Opportuno normare l assistenza domiciliare individuando progetti fortemente integrati socio-sanitari Tener conto del fenomeno delle Assistenti familiari stando attenti alle diverse professionalità e alla sostenibilità del sistema e delle famiglie Corsi OSS, maggiore attenzione alle strutture sociali
21 Aggiornare Particolare attenzione alle funzioni che potrebbero assumere queste figure nel campo della residenzialità Riconfigurare il sistema in relazione alla nuova spinta verso il territorio.
22 Arrivederci e Grazie!! Info: Coordinatore Ambito Sociale XX Alessandro Ranieri ambito20@elpinet.it
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