Aspetti normativi e applicazione sul territorio

Transcript

1 Provincia di Ferrara Biogas e Biometano: Due opportunità per l ambiente Ferrara Aspetti normativi e applicazione sul territorio Giorgio Bellini Assessore all Ambiente, Agenda 21 Locale, Piste ciclabili, Rete Natura 2000, Reti ecologiche della Provincia di Ferrara

2 I numeri Su 52 procedimenti autorizzativi ( ) Impianti di potenzialità < 1MWe: N. 37 AU rilasciate dalla Provincia N. 15 diniegati, interrotti o sospesi (28.9%) N. 36 Impianti in esercizio N. 16 AU rilasciate dai Comuni circa Ha utilizzati su Ha totali di SAU (8.4 %) Oltre 40 richieste per varianti (strutturali, emissioni in atmosfera, ricette)

3 I numeri Ostellato - 9 impianti autorizzati dalla Provincia Argenta - 9 impianti autorizzati dalla Provincia (1 non si costruirà) Bondeno - 4 impianti autorizzati dalla Provincia Portomaggiore 2 impianti autorizzati dalla Provincia Jolanda di Savoia - 2 impianto autorizzato dalla Provincia Voghiera 2 impianti autorizzati dalla Provincia Ro 2 impianti autorizzati dalla Provincia Ferrara 2 impianti autorizzati dalla Provincia Migliarino 1 impianto autorizzato dalla Provincia Comacchio - 1 impianto autorizzato dalla Provincia Poggio Renatico 1 impianto autorizzato dalla Provincia Masi Torello 1 impianto autorizzato dalla Provincia Berra 1 impianto autorizzato dalla Provincia ( pot. 300 KWe)

4 La localizzazione

5 I numeri La Provincia di Ferrara ha consumato GWh nel 2009 e GWh nel 2010 con un incremento del 7,6%, di questi: 238 GWh sono prodotti da fonti rinnovabili (fotovoltaico, biomasse, biogas) coprendo quasi il 10%

6 D.M. 10/09/2010 Linee guida per l autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili il comma 1 (387/03) che dichiara di pubblica utilità, indifferibili ed urgenti le opere, comprese quelle connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione ed esercizio, per la realizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili

7 D.M. 10/09/2010 Linee guida per l autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili Sono realizzabili mediante denuncia di inizio attività (DIA) impianti di generazione elettrica alimentati da biomasse e biogas. aventi una capacità di generazione max< 1000 kwe (1 MW) attività in deroga di cui all art 272 comma 1 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i per quanto riguarda l autorizzazione alle emissioni in atmosfera.

8 D.M. 10/09/2010 Linee guida per l autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili Le amministrazioni competenti determinano in sede di riunione di conferenza di servizi eventuali misure di compensazione a favore dei Comuni, di carattere ambientale e territoriale e non meramente patrimoniali o economiche, in conformità ai criteri di cui all'allegato 2 delle presenti linee guida.

9 DELIBERAZIONE ASSEMBLEARE PROGR. N. 51 DEL 26 LUGLIO 2011 Individuazione delle aree e dei siti per l installazione di impianti di produzione di energia elettrica mediante utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili Determina criteri per la pianificazione territoriale considerando il cumulo degli impianti Vengono individuati i luoghi in cui non si possono insediare gli impianti evidenziano le aree di tutela paesaggistica (PTPR) Comprensorio di produzione del Parmiggiano-Reggiano Prescrizioni sulle emissioni odorigene (piano di monitoraggio delle emissioni odorigene)

10 L aspetto ambientale significativo: emissioni

11 DELIBERAZIONE ASSEMBLEARE PROGR. N. 51 DEL 26 LUGLIO 2011 Individuazione delle aree e dei siti per l installazione di impianti di produzione di energia elettrica mediante utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili Le amministrazioni comunali, in considerazione delle specifiche funzioni insediate nel proprio territorio o previste dalla pianificazione urbanistica vigente o adottata, possono individuare nel Regolamento Urbanistico ed Edilizio (RUE) distanze minime per la localizzazione degli impianti a biogas. La compatibilità di tali limiti con l attuazione dei piani energetici, regionale e locali è verificata dalla Provincia nell ambito delle riserve al RUE, sulla base dei criteri fissati dalla Giunta regionale d intesa con le Province stesse.

12 DELIBERAZIONE ASSEMBLEARE PROGR. N. 51 DEL 26 LUGLIO 2011 Individuazione delle aree e dei siti per l installazione di impianti di produzione di energia elettrica mediante utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili Per evitare il cumulo degli impatti derivanti dalla concentrazione degli impianti, la realizzazione degli stessi nella medesima area o in aree contigue è valutata in termini cumulativi, in sede di rilascio dell autorizzazione unica o di controllo dei titoli abilitativi sostitutivi, fatta eccezione per gli impianti localizzati in Aree Ecologicamente Attrezzate e aree industriali. La Regione può emanare specifici criteri tecnici applicativi del presente principio, che tengano conto delle distanze tra impianti e delle tipologie degli impatti previsti. Fino alla emanazione di tali criteri, le valutazioni cumulative sono oggetto di specifica motivazione dell atto di conclusione del procedimento autorizzativo.

13 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 24 OTTOBRE 2011, N Criteri tecnici per la mitigazione degli impatti ambientali nella prog. e gest. Impianti biogas Stoccaggio: Biomasse palabili - lo stoccaggio dovrà essere effettuato in contenitori coperti per evitare dispersioni sia di COV sia di particolato. Biomasse non palabili - dovrà essere effettuata in vasche/contenitori chiusi a tenuta Digestato - dovrà garantire il contenimento delle emissioni di odori Trasporto - Il trasporto e il carico dell'insilato deve avvenire con mezzi chiusi e a tenuta per evitare perdite di percolato Traffico: Per gli impianti di nuova realizzazione, qualora non siano inseriti all interno di aziende esistenti, è necessario valutare come verrà influenzata la viabilità rispetto alle condizioni precedenti all installazione dell impianto. Pertanto, occorrerà redigere un adeguato Piano del traffico che evidenzi il sistema viario interessato dalla nuova realizzazione, l adeguatezza della viabilità locale a sostenere la movimentazione di mezzi pesanti indotta dall impianto e le misure volte a mitigare eventuali criticità riscontrate Monitoraggio delle emissioni odorigene: Occorrerà prevedere una campagna di rilevamento delle emissioni odorigene per la durata di due anni dall entrata in funzione dell impianto. Il monitoraggio deve essere condotto tenendo conto della norma UNI EN 13725/2004 e prevedere sia il campionamento alla/e sorgente/i più impattanti dell impianto che al confine dello stesso effettuando per quest ultimo un campionamento a monte ed uno a valle dell impianto nella direzione prevalente dei venti.