L'INSUFFICIENZA RENALE ACUTA... un ospite frequente in urgenza

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "L'INSUFFICIENZA RENALE ACUTA... un ospite frequente in urgenza"

Transcript

1 L'INSUFFICIENZA RENALE ACUTA... un ospite frequente in urgenza Paestum, 14 dicembre 2012 Dott. Giovanni Mugnani Responsabile Nefrologia ed Emodialisi Casa di Cura Prof. Dott. L. Cobellis Vallo della Lucania (Sa)

2 DEFINIZIONE Per insufficienza renale acuta (IRA) si intende una serie di sindromi cliniche caratterizzate da una brusca diminuzione del filtrato glomerulare (GFR). La diminuzione del GFR può avvenire: In presenza di una precedente normale funzione renale Per una riacutizzazione di una precedente insufficienza renale cronica stabile

3 Primo episodio o riacutizzazione? Di fronte ad un quadro di insufficienza renale il primo quesito è se si tratti di una insufficienza renale acuta o di una riacutizzazione di una insufficienza renale cronica. Le informazioni anamnestiche riguardano: Funzione renale precedente Presenza di infezioni Uso di sostanza nefrotossiche (FANS, aminoglicosidi, farmaci citotossici, mezzi di contrasto, antibiotici e reazioni di ipersensibilità) Ipotensione o ipertensione arteriosa Trasfusioni Interventi chirurgici Precedenti disturbi della minzione Presenza di poliuria con nicturia

4 L IRA è caratterizzata da: Fisiopatologia 1. accumulo di metaboliti tossici normalmente escreti dal rene ( principalmente urea e creatinina) 2. da un volume delle urine nelle 24h che può andare da anuria (diuresi inf. a 100ml/24h) oliguria (diuresi inf. a 400ml/24h) poliuria (diuresi sup. a 2L/24h) a seconda dell entità del danno del sistema di riassorbimento tubulare di sodio e di acqua.

5 Fisiopatologia: variazioni del GFR e creatininemia Non esiste una correlazione precisa tra variazioni del filtrato glomerulare e creatininemia. L escrezione di creatinina e quindi la creatinuria dipende da: Filtrazione glomerulare Secrezione tubulare prossimale Una ridotta produzione di creatinina (deperimento muscolare) può portare ad un minimo aumento della creatininemia, anche in presenza di una importante diminuzione del filtrato glomerulare.

6 Fisiopatologia: variazioni del GFR ed urea La relazione tra variazioni del filtrato glomerulare e concentrazioni di urea è più complessa. Possiamo avere un aumento di urea senza variazioni del filtrato glomerulare in pazienti con: emorragie gastrointestinali stati ipercatabolici (febbre,digiuno prolungato) perdite di proteine (proteinuria,enteropatia essudativa) terapia steroidea terapie antibiotiche a base di tetracicline ( le tetracicline si fissano sulla cartilagine di coniugazione e sul fronte di calcificazione osseo)

7 Fisiopatologia: variazioni del FGR ed urea ATTENZIONE!!! In pazienti con: -malnutrizione proteica -epatopatie croniche una diminuita produzione di urea può mascherare un deficit della funzione renale (che, da solo, avrebbe dato un aumento dell azotemia).

8 IRA: classificazione L IRA si distingue in: Forma prerenale: caratterizzata da una brusca diminuzione del FGR legata a fattori emodinamici reversibili in assenza di un danno parenchimale Forma renale o parenchimale: quando la ridotta perfusione renale non è reversibile si crea un danno parenchimale e si ha il quadro della necrosi tubulare acuta che può essere di origine ischemica o tossica. Più raramente è dovuta a malattie glomerulari primitive o secondarie, cause vascolari e interstiziali. Forma postrenale o ostruttiva: caratterizzata da ostruzione acuta delle vie urinarie distalmente alla vescica o un ostruzione prossimale alla vescica se bilaterale o se avviene in un soggetto monorene

9 IRA PRERENALE: fisiopatologia L IRA prerenale è dovuta ad una riduzione del FGR per fattori emodinamici che diminuiscono la perfusione glomerulare; non si associa a danno cellulare ed E' REVERSIBILE dopo normalizzazione dei fattori emodinamici.

10 IRA PRERENALE: fisiopatologia L IRA prerenale si sviluppa in seguito a: Ipovolemia vera con diminuzione del volume circolante per: 1.Perdite gastrointestinali da vomito,diarrea,fistole intestinali 2. Perdite renali da diuretici, diuresi osmotica, sindrome da perdita di sale 3.Perdite cutanee da ustioni, ipertermia 4. emorragie Diminuzione del volume ematico efficace circolante legata a: 1.Diminuzione della gittata cardiaca 2.Vasodilatazione sistemica da farmaci o sespsi 3.Da ipoalbuminemia per cirrosi epatica o sindome nefrosica 4.Da aumento del terzo spazio (pancreatiti, peritoniti)

11 IRA PRERENALE: fisiopatologia La diminuzione del volume ematico determina vasocostrizione periferica che può essere dovuta a: Secrezione di catecolamine da parte del sistema simpatico Attivazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone Liberazione di vasopressina dalla neuroipofisi

12 IRA POSTRENALE L IRA postrenale è legata ad una ostruzione anatomica delle vie urinarie. Distinguiamo due tipologie principali di ostruzione: a) Alta (prossimale alla vescica) b) Bassa (distale alla vescica)

13 IRA POSTRENALE: fisiopatologia L ostruzione alta può essere: Intrinseca ( calcoli, necrosi papillare, coaguli,tumori ) Estrinseca ( fibrosi retroperitoneale,neoplasie con congelamento pelvico,aneurisma dell aorta addominale ) L ostruzione bassa può essere dovuta a: Stenosi uretrale Ipertrofia prostatica benigna Cancro della prostata Carcinoma vescicale Calcoli vescicali Coaguli vescicali Vescica neurologica

14 IRA POSTRENALE: fisiopatologia Quando l ostruzione è unilaterale e il rene controlaterale è normale, la funzione renale è normale e l insufficienza renale acuta non si manifesta L IRA si manifesta quando: l ostruzione è bilaterale o a valle della vescica l ostruzione è monolaterale e coesiste una patologia o una assenza del rene controlaterale

15 IRA POSTRENALE: fisiopatologia - In caso di ostruzione completa c è anuria. - In caso di ostruzione parziale, ci può essere una diuresi normale, poliuria o volumi di urina variabili. - La ripresa della funzione renale dopo disostruzione dipende dalla severità dell ostruzione. - L incidenza nel sesso maschile è maggiore rispetto al sesso femminile.

16 IRA POSTRENALE: prognosi funzionale In caso di ostruzione completa: se la durata è inferiore a 7 giorni, la ripresa funzionale è completa. Ci può essere la perdita di un certo numero di nefroni con ipertrofia compensatoria e iperfiltrazioni dei nefroni residui. Dopo 12 sett. le possibilità di ripresa sono minime. In caso di ostruzione parziale: le possibilità di ripresa dipendono dalla severità e dalla durata della ostruzione, dalla presenza di infezioni o di una malattia renale preesistente.

17 IRA RENALE o PARENCHIMALE: le cause Necrosi tubulare acuta (85% dei casi) 50% tipo ischemico (da ipotensione, shock, sepsi) 35% tipo tossico: farmaci (aminoglicosidi, mdc, amfotericina b, cisplatino) pigmenti: emolisi (emoglobina libera) rabdomiolisi (mioglobina) Necrosi corticale bilaterale nella patologia ostetrica Nefrite interstiziale acuta idiopatica da infiltrazione neoplastica da farmaci con meccanismo immuno-allergico da infezioni ( batteri, virus, TBC, rickettsiosi) malattie sistemiche Glomerulonefriti acute primitive e secondarie a malattie sistemiche (LES, vasculiti, sindromi emolitica-uremica) Sindromi vascolari acute embolia e dissezione arteria renale trombosi vena renale malattia ateroembolica

18 NECROSI TUBULARE ACUTA: inquadramento La necrosi tubulare acuta può essere: 1. Di origine Ischemica 2. Di origine Tossica Spesso è multifattoriale: Nelle forme di origine settica In corso di ipoperfusione renale Da farmaci nefrotossici La forma Ischemica è legata all ipoperfusione renale che deve essere intensa e prolungata, tale da creare lesioni cellulari irreversibili, anche quando si risolvono i problemi emodinamici. Le cause possono essere di natura medica o chirurgica. La forma tossica è legata a fattori tossici endogeni o esogeni, le forme più comuni sono da farmaci, da rabdomiolisi o da mezzi di contrasto.

19 NTA: fisiopatologia Ischemia o nefrotossine Danno tubulare delle cellule del tubulo prossimale e del tratto ascendente del ansa di Henle Diminuzione del FGR e oliguria da: Vasocostrizione (attivazione del sistema renina/angiotensina, attivazione di endotelina, attivazione dei trombossani) e riduzione delle sostanze vasodilatatrici ( prostacicline, ossido nitrico). Ostruzione tubulare che determina aumento della pressione intratubulare Passaggio del liquido endotubulare nei capillari peritubulari Infiammazione interstiziale (infiltrazione leucocitaria e liberazione citochine, ROS, enzimi ) Da effetti diretti sulle cellule glomerulari e sul mesangio

20 Il decorso clinico si divide in tre fasi : - Una fase iniziale in cui intervengono i fattori causali della necrosi tubulare acuta, di intensità tale da creare un danno acuto parenchimale. - Una fase di mantenimento, dalla durata variabile, da pochi giorni a 6 settimane, in genere 1-2 settimane. Il GFR è marcatamente ridotto, il volume delle urine è molto variabile, dalla oliguria alla poliuria, alla anuria. - Una fase di ripresa in cui avviene la rigenerazione cellulare e la ripresa della integrità tubulare. Il GFR ritorna a valori normali o quasi. La mortalità è elevata in rapporto alle patologie associate. La mortalità della necrosi tubulare acuta non complicata va dal 7% al 23%, quando si associa ad una MOFS la mortalità sale dal 50% al 80%. - NTA: decorso clinico

21 NTA: aspetti della fase di ripresa La fase di ripresa dell IRA da necrosi tubulare viene distinta in 3 fasi 1. fase di morte ed esfoliazione delle cellule tubulari prossimali 2. fase di ripopolazione di cellule epiteliali scarsamente differenziate derivate da cellule staminali di provenienza midollare o da cellule staminali native renali 3. fase di rigenerazione in cui le cellule tubulari riguadagnano le loro caratteristiche di differenziazione

22 CASO CLINICO Un paziente di 69 aa, affetto da cirrosi epatica HCV correlata (Child score B7) viene ricoverato per il riscontro ecografico di lesioni epatiche meritevoli di approfondimento diagnostico. A causa dell allergia al m.d.c. iodato veniva sottoposto a RM addominale, con gadolinio epatospecifico (PRIMOVIST 10 ml) conclusiva per epatocarcinoma. Si procedeva quindi alla chemioembolizzazione, per la quale si rendeva necessario l impiego intra-arterioso di Gd (DOTAREM 70 cc, 0.5 Mm/Kg). Il controllo della funzione renale pre e 24h post procedura risultava nella norma (creatininemia 1.1mg/dl pre e 1mg/dl post). SEMBRAVA PROPRIO TUTTO OK.

23 CASO CLINICO...ed..ed INVECE... Un controllo a 96h, in assenza di sintomatologia clinica e con diuresi conservata, mostrava una creatininemia di 3.5 mg/dl. La sodiuria risultava pari a 126 meq/24h, all esame urine la proteinuria non era dosabile; l esame del sedimento urinario documentava la presenza di numerose cellule tubulari; la complementemia, l emocromo e l ecografia renale risultavano nella norma. La creatininemia ha raggiunto un picco di 3,9 mg/dl 7 giorni dopo la procedura ed è poi gradualmente tornata a valori normali (Cr 1.3 mg/dl) dopo 15 gg.

24 DISCUSSIONE Nel caso clinico descritto l impiego delle alte dosi intra-arteriose necessarie per la procedura angiografica, ha causato un quadro di nefropatia da mezzo di contrasto (CIN) nonostante il paziente non avesse alterazioni della funzione renale preesistenti. La relazione temporale con la somministrazione del Gd, la presenza di un sedimento urinario suggestivo per necrosi tubulare acuta, la normalizzazione dei valori di Cr dopo 15 gg dalla procedura sono gli elementi a favore della diagnosi di CIN. In considerazione del rapido recupero della funzione renale si è deciso di non effettuare la biopsia renale.

25 CONCLUSIONI Il Gd è considerato sicuro nei soggetti senza preesistenti alterazioni della funzione renale ma alte dosi di Gd, somministrato per via intra-arteriosa, espongono il pz a CIN anche in assenza di altri fattori di rischio che ne possano lasciar prevedere lo sviluppo.

26 NEFROPATIA DA MEZZO DI CONTRASTO (CIN): un caso particolare di necrosi tubulare acuta DEFINIZIONE Per nefropatia da mezzo di contrasto (Contrast-Induced Nephropathy, CIN) si intende una riduzione acuta della funzione renale dopo somministrazione intravascolare di agenti contrastografici iodati, in assenza di altre possibili cause di insufficienza renale acuta.

27 DIAGNOSI La diagnosi viene posta per un aumento assoluto (di almeno 0.5 mg/dl) o relativo (del 25%) dei valori di creatinina rispetto a quelli basali, a distanza di ore dalla somministrazione del mezzo di contrasto iodato per una procedura diagnostica o interventistica. I valori aumentano dopo 24 ore e raggiungono un picco dopo ore.

28 CARATTERISTICHE CLINICHE Il danno renale indotto dal MdC è di solito transitorio e la creatinina ritorna ai valori basali dopo due settimane. La sofferenza renale inizia subito dopo l esame con MdC senza sintomi e, spesso, senza alcuna contrazione della diuresi. Clinicamente la CIN può essere in molti casi asintomatica. Nei casi più gravi può evolvere fino all uremia acuta ed è necessario effettuare un trattamento dialitico. La CIN si può considerare una malattia iatrogena che può determinare danni apprezzabili alla salute ed aumentare i costi sanitari

29 INCIDENZA La CIN è riconosciuta come terza causa di IRA acquisita in ambito ospedaliero (11% dei casi di IRA) dopo il danno da ipoperfusione e l impiego di farmaci nefrotossici come gli antinfiammatori non steroidei. La CIN si associa ad aumento della morbilità (aumento del 5.5% di ospedalizzazione) e della mortalità (da 2 a 3 volte, 35% dei casi di CIN), tanto da far pensare alla CIN come un fattore predittivo indipendente di mortalità a lungo termine. L incidenza della CIN è compresa tra il 3% ed il 20-25% a seconda della definizione di CIN utilizzata. L incidenza può arrivare al 50% nel caso di pazienti con importanti fattori di rischio come l IRC ed il diabete mellito. L incidenza di CIN è maggiore in caso di somministrazione di MdC in via endoarteriosa (10-20%) rispetto alla via endovenosa (5%).

30 CIN E DIALISI Il numero di casi di insufficienza renale con necessità di dialisi attribuibili alla CIN è collegato alle comorbidità presenti nel singolo paziente, e varia dall 1% dei casi per tutti i pazienti sottoposti ad angiografie, a oltre il 10% per quelli già affetti da IRC. Inoltre il 13-50% dei pazienti sottoposti a dialisi a seguito di CIN tende a rimanere in dialisi in via definitiva.

31 PATOGENESI Nonostante i numerosi studi effettuati la fisiopatologia della CIN non risulta ancora completamente chiarita. Esistono varie ipotesi fisiopatologiche, non potendo escludere una patogenesi mista in cui diversi meccanismi contribuiscono in maniera combinata a determinare il danno renale.

32 TEORIE PATOGENETICHE 1.TEORIA DELL EFFETTO EFFETTO OSMOTICO: L infusione del MdC provoca iniziale vasodilatazione seguita da vasocostrizione per aumento delle resistenze intrarenali con riduzione del FG.

33 2.TEORIA DELL EFFETTO EFFETTO CITOTOSSICO: Il contatto del MdC con le cellule tubulari determina fenomeni degenerativi a carico delle cellule tubulari, alterazioni della funzione enzimatica mitocondriale a carico delle cellule dell epitelio prossimale e distale ed ipossia midollare.

34 3.TEORIA DELLA DISFUNZIONE ENDOTELIALE: Il MdC provoca ischemia midollare mediata dalla inibizione della NO sintasi (frazione inducibile) con riduzione della sintesi locale di NO. Concomita una aumentata sintesi di endotelina, potente vasocostrittore, con conseguente ischemia renale.

35 4. TEORIA DELL IPERVISCOSITA IPERVISCOSITA : L iperviscosità dei MdC aumenta la resistenza al flusso ematico nelle zone distali del nefrone fino ad indurre ostruzione tubulare. L aumento di resistenza al flusso nei vasa recta aggrava l ischemia della midollare renale che, già in condizioni normali è perfusa a bassa tensione di ossigeno e quindi più vulnerabile all ipossia.

36 Cateterizzazione selettiva dell arteria renale e misurazione intra-arteriosa arteriosa del flusso renale durante coronarografia (NDT 2008) Il flusso renale si riduce già dopo pochi minuti dal MdC

37 FATTORI DI RISCHIO Il fattore di rischio più importante per lo sviluppo di CIN è l IRC (da sola aumenta il rischio di 20 volte), soprattutto in caso di valori di GFR < 60 ml/min. ovvero di IRC agli stadi 3-4 e 5. Il diabete mellito costituisce un rischio aggiuntivo, ed i pazienti diabetici con IRC hanno un rischio elevato (il 50% sviluppa CIN).

38 Queste condizioni sono accomunate dalla presenza di una disfunzione endoteliale e/o di una ridotta elasticità vascolare che condizionano una minore capacità vasodilatativa, ed in un ultima analisi, una ridotta riserva funzionale renale, quindi sono a rischio maggiore di sviluppare una CIN.

39 Anche i soggetti con insufficienza cardiaca a bassa gittata sono a maggior rischio di CIN, lo stesso i soggetti con disidratazione, ipovolemia ed ipotensione. Altri fattori di rischio sono la sepsi, le epatopatie proteinodisperdenti, il trapianto d organo, precedenti trattamenti chemioterapici, l uso di farmaci nefrotossici ed il soggetto monorene.

40 PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO PER CIN Diabete mellito Patologia renale o monorene Sepsi o ipotensione acuta Disidratazione o contrazione del volume Età > 75 anni Precedente chemioterapia Trapianto d organo Patologie cardiovascolari (ipertensione, scompenso cardiaco, arteriopatia periferica e/o coronarica Esposizione a farmaci nefrotossici: diuretici dell ansa, FANS, anfotericina B, aminoglicosidi, vancomicina, immunosoppressori, chemioterapici (oncologici), ace inibitori, sartani, metformina AIDS Traumi maggiori recenti (Da: Canadian Association of Radiologist: Guidelines for the prevention of contrast induced nephropathy. 2007).

41 CLASSICI MARCATORI DI RISCHIO DEL DANNO RENALE ACUTO DA MDC NON MODIFICABILI Nefropatia cronica (GFR < 60 ml/min.) Diabete mellito con complicanze renali Età avanzata > 75 anni Insufficienza cardiaca congestizia MODIFICABILI Riduzione della volemia efficace Farmaci nefrotossici concomitanti Elevate dosi di mezzo di contrasto iodato Tipo di mezzo di contrasto iodato Somministrazioni ravvicinate di mezzo di contrasto iodato

42 VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI CIN Si basa prevalentemente sulla misurazione della funzione renale. Per misurare la funzione renale bisogna determinare il filtrato glomerulare che nell adulto è di ml/min. Come riferimento possiamo usare la creatinina ma a volte questa non basta perciò dobbiamo utilizzare la clearance della creatinina. Nella pratica clinica la corretta misurazione della clearance della creatinina non è sempre agevole pertanto possiamo utilizzare delle formule come quella di Cockcroft e Gault che richiede il peso, l età ed il sesso del paziente oltre alla creatinina oppure l equazione di Levey o MDRD (dallo studio Modification of Diet in Renal Disease) la cui formula abbreviata richiede età, sesso e creatinina sierica.

43 Il calcolo del GFR in ml/min. con la formula MDRD viene eseguito automaticamente dal Laboratorio Analisi a partire dal valore di creatininemia per i soggetti nell intervallo di età tra (e-gfr). Se non si esegue il calcolo del GFR, per prudenza e ai fini della profilassi della CIN i pazienti con creatinina 1.5 devono essere considerati con un GFR < a 30 ml/min.

44 STRATIFICAZIONE DEL RISCHIO PARAMETRO RISCHIO DI CIN MISURE PREVENTIVE GFR > 60 ml/min BASSO NON E NECESSARIA PROFILASSI NE FOLLOW-UP GFR tra ml/min MODERATO VALUTARE NECESSITA DI PROFILASSI E FOLLOW-UP GFR < 30 ml/min ELEVATO NECESSARI PROFILASSI E FOLLOW-UP CREATININA > 1.5 mg/dl VARIABILE DA MODERATO A ALTO VALUTARE IL RISCHIO E LA NECESSITA DI PROFILASSI E FOLLOW-UP

45 RACCOMANDAZIONI Quando si richiede un esame contrastografico valutare se il paziente è a rischio di CIN Valutare il rischio di CIN attraverso il GFR (in automatico c/o Laboratorio Analisi) Valore di GFR o creatinina deve essere ottenuto nei 3 mesi precedenti il MdC in un paziente ambualatoriale stabile Nel paziente ricoverato GFR o creatinina nei sette giorni precedenti Nei pazienti in cui non si ha a disposizione il GFR o la creatinina valutare i fattori di rischio

46 MISURE PREVENTIVE 1 Sospendere e/o valutare i farmaci potenzialmente dannosi per la funzionalità renale almeno 48 ore prima della procedura con MdC: FANS, Metformina, Antibiotici nefrotossici, Agenti interferenti con l asse renina angiotensina (ACE-inibitori e sartani), Diuretici, Mannitolo, Antineoplastici (cisplatino), Anfotericina B, Immunosoppressori.

47 MISURE PREVENTIVE 2 In base al tipo di farmaco utilizzato si raccomandano le seguenti misure preventive Diuretici Dovrebbero essere sospesi il giorno precedente e il giorno dell esame, condizioni cliniche del paziente permettendo.

48 MISURE PREVENTIVE 3 ACE- inibitori e sartani Se necessario possono essere proseguiti ma si consiglia di non variare le dosi o di iniziare il farmaco nel periodo immediatamente precedente e seguente l esame o la procedura con MdC.

49 MISURE PREVENTIVE 4 Antineoplastici Ci deve essere un intervallo di almeno 7 giorni tra il termine di una chemioterapia (specialmente se contenente derivati del platino) e l esecuzione di un esame con MdC.

50 MISURE PREVENTIVE 5 Antibiotici nefrotossici (amino glucosidi, vancomicina) Antinfiammatori non steroidei (FANS) Dovrebbero essere sospesi due giorni prima del MdC.

51 MISURE PREVENTIVE 6 Metformina Non è nefrotossica ma, in caso di insufficienza renale moderata (GFR<60 ml/min), si può accumulare e determinare acidosi lattica; nei pazienti con GFR < 60 ml/min il farmaco dovrebbe essere sospeso al momento dell infusione del MdC; riprendere il farmaco solo dopo 48 ore e solo se la funzione renale rimane stabile.

52 PROTOCOLLI DI PREVENZIONE Dalla fisiopatologia della CIN abbiamo appreso che il danno avviene nei primi minuti dalla somministrazione del mezzo di contrasto iodato quindi quello che dobbiamo fare per cercare di evitare questa complicanza, lo dobbiamo fare prima cioè dobbiamo prevenire la CIN. Sono stati effettuati molti trials clinici con l obiettivo di definire protocolli efficaci per la prevenzione della nefrotossicità da MdC

53 PROTOCOLLI DI PREVENZIONE Le principali rassegne pubblicate in letteratura concordano nel confermare che l unica manovra preventiva di provata efficacia è l idratazione del paziente nel periodo peri-procedurale. Minori certezze riguardano le tecniche di idratazione e la tipologia dei vari fluidi impiegati, anche se la reale efficacia non dipende dalle caratteristiche di questi ultimi, né dal ritmo di infusione, ma l idratazione serve a compensare evidenti o latenti condizioni di riduzione dei fluidi nei vari compartimenti corporei.

54 PREVENZIONE CON N-ACETILCISTEINAN La N-Acetilcisteina ha un effetto spazzino sulla produzione e sull effetto citolesivo dei radicali liberi;oltre a quello antiossidante, ha un effetto protettivo contrastando l ischemia d organo mediante la stimolazione dei mediatori vasodilatatori endoteliali a livello del microcircolo. L efficacia preventiva è dose dipendente: almeno 1200 mg die.

55 IL NOSTRO PROTOCOLLO DI PREVENZIONE della CIN prevede: Il giorno precedente e il giorno stesso dell esame e/o della prodedura con MdC, SOSPENSIONE di: DIURETICI FANS ACE INIBITORI e SARTANI ANTIBIOTICI NEFROTOSSICI METFORMINA

56 IL NOSTRO PROTOCOLLO DI PREVENZIONE della CIN prevede: Abbondante idratazione con: Soluzione salina isotonica (0.9%) alla dose di 1 ml/kg/h iniziando 8-12 ore prima del MdC Bicarbonato di sodio (1,4%) alla dose di 3 ml/kg/h nell ora precedente il MdC e continuando con 1 ml/kg/h per le 6 ore successive Acetilcisteina 1200 mg mattina e sera il giorno prima il MdC e 1200 subito dopo il MdC e 1200 mg dopo altre 6 ore.

57 parola d'ordine: PREVENZIONE

58 grazie per l'attenzione

INSUFFICIENZA RENALE ACUTA

INSUFFICIENZA RENALE ACUTA - alterazione funzione renale con quadro clinico molto vario da muto a gravissimo - patogenesi varia, distinta in tre forme: 1. pre-renale (funzionale) 2. renale (organica) 3. post-renale (ostruttiva)

Dettagli

Insufficienza Renale Cronica

Insufficienza Renale Cronica Insufficienza Renale Cronica Le nefropatie croniche si classificano in: - Nefropatia con filtrazione glomerulare (FG) normale [ > 90 ml/min/1,73 m²]; - Nefropatia con diminuzione lieve del FG [89-60 ML

Dettagli

VALUTAZIONE DEL LIVELLO DELLA FUNZIONE RENALE

VALUTAZIONE DEL LIVELLO DELLA FUNZIONE RENALE VALUTAZIONE DEL LIVELLO DELLA FUNZIONE RENALE La stima del Filtrato Glomerulare (FG) èil miglior indicatore complessivo della funzione renale. La sola creatininemia non deve essere usata come indice di

Dettagli

Il trapianto d organo solido non renale è associato alla comparsa di nefropatie di varia origine e gravità. In questi pazienti è stato riportato un

Il trapianto d organo solido non renale è associato alla comparsa di nefropatie di varia origine e gravità. In questi pazienti è stato riportato un 1 Il trapianto d organo solido non renale è associato alla comparsa di nefropatie di varia origine e gravità. In questi pazienti è stato riportato un rischio di sviluppare una malattia renale cronica di

Dettagli

CdL in INFERMIERISTICA LE MALATTIE RENALI

CdL in INFERMIERISTICA LE MALATTIE RENALI CdL in INFERMIERISTICA Medicina Generale e Specialistica Dr Claudio Pagano Dip di Scienze Mediche e Chirurgiche Università di Padova LE MALATTIE RENALI IL RENE: ANATOMIA 1 IL RENE: ANATOMIA IL RENE NORMALE

Dettagli

Argomenti di Patologia Clinica Esami della funzione renale Rene e laboratorio Perché esaminare la funzionalità renale? Per identificare le disfunzioni renali Per diagnosticare le patologie renali Per monitorare

Dettagli

FISIOPATOLOGIA. dello SHOCK

FISIOPATOLOGIA. dello SHOCK FISIOPATOLOGIA dello SHOCK SHOCK O COLLASSO CARDIOCIRCOLATORIO insufficienza acuta del circolo periferico, causata da uno squilibrio tra massa liquida circolante e capacità del letto vascolare Si verificano:

Dettagli

CLEARANCE. Il concetto di clearance esprime la efficacia della globalità dei nefroni nella eliminazione dei metaboliti filtrati dai glomeruli.

CLEARANCE. Il concetto di clearance esprime la efficacia della globalità dei nefroni nella eliminazione dei metaboliti filtrati dai glomeruli. CLEARANCE Il concetto di clearance esprime la efficacia della globalità dei nefroni nella eliminazione dei metaboliti filtrati dai glomeruli. Clearance of a bridge CLEARANCE La funzione glomerulare

Dettagli

Principali patologie renali -Pielonefrite acuta e cronica -Glomerulonefrite acuta e cronica -Sindrome nefrosica -Insufficienza renale reversibile e irreversibile -Calcolosi renale Pielonefrite acuta Da

Dettagli

Corso di Aggiornamento

Corso di Aggiornamento Corso di Aggiornamento APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA DELLA ECOTOMOGRAFIA IN NEFROLOGIA F. Petrarulo (S.C. di Nefrologia e Dialisi ASL BA-Osp. Di Venere ) 30 Giugno 2007 Auditorium Ordine dei Medici Quando

Dettagli

risultati preliminari

risultati preliminari ADVANCES IN CARDIAC ARRHYTHMIAS and GREAT INNOVATIONS IN CARDIOLOGY Torino 27-28 settembre 2013 risultati preliminari Esami e procedure interventistiche richiedono spesso l utilizzo del MEZZO di CONTRASTO,

Dettagli

INSUFFICIENZA RENALE ACUTA

INSUFFICIENZA RENALE ACUTA INSUFFICIENZA RENALE ACUTA Sindrome clinico-metabolica caratterizzata da una rapida (ore, giorni) riduzione del filtrato glomerulare (VFG) con conseguente ritenzione dei prodotti del catabolismo azotato

Dettagli

PROTOCOLLI DI IDONEITÀ ALLA GUIDA

PROTOCOLLI DI IDONEITÀ ALLA GUIDA PROTOCOLLI DI IDONEITÀ ALLA GUIDA Malattie renali PREMESSA: In tutti i casi di malattia a carico dell emuntorio renale deve essere richiesta la visita specialistica nefrologica con allegati esami ematochimici

Dettagli

MALATTIE DELL APPARATO URINARIO

MALATTIE DELL APPARATO URINARIO MALATTIE DELL APPARATO URINARIO Diuresi = quantità di urina emessa nelle 24ore (1500 ml) Sintomi e segni legati all apparato urinario: - Ematuria = sangue nelle urine - piuria = pus nelle urine - oliguria

Dettagli

www.fondazionedamico.org

www.fondazionedamico.org www.fondazionedamico.org COSA SONO Sono due organi situati nell addome, a forma di fagiolo, grandi poco più di un pugno, collegati alla vescica da un condotto chiamato uretere. L urina prodotta dai due

Dettagli

INFERMIERISTICA IN CARDIOLOGIA WWW.SLIDETUBE.IT

INFERMIERISTICA IN CARDIOLOGIA WWW.SLIDETUBE.IT INFERMIERISTICA IN CARDIOLOGIA Scompenso cardiaco Sindrome in cui non c è adeguata risposta cardiaca alla richiesta tissutale Sintomi e segni tipici ed evidenza obiettiva di una disfunzione miocardica

Dettagli

L ASSOCIAZIONE ITALIANA GASTROENTEROLOGI ED ENDOSCOPISTI DIGESTIVI OSPEDALIERI PRESENTA:

L ASSOCIAZIONE ITALIANA GASTROENTEROLOGI ED ENDOSCOPISTI DIGESTIVI OSPEDALIERI PRESENTA: L ASSOCIAZIONE ITALIANA GASTROENTEROLOGI ED ENDOSCOPISTI DIGESTIVI OSPEDALIERI PRESENTA: STEATOSI E STEATOEPATITE NON ALCOLICA AIGO PER I PAZIENTI: INFORMAZIONE SANITARIA A CURA DELLE COMMISSIONI AIGO

Dettagli

CLASSIFICAZIONE del DIABETE

CLASSIFICAZIONE del DIABETE Il DIABETE Malattia cronica Elevati livelli di glucosio nel sangue(iperglicemia) Alterata quantità o funzione dell insulina, che si accumula nel circolo sanguigno TASSI di GLICEMIA Fino a 110 mg/dl normalità

Dettagli

SINDROME NEFROSICA. Sindrome clinica caratterizzata da: - Edema (volto, piedi, mani) - Proteinuria (>3 g/die) - Ipoalbuminemia - Ipercolesterolemia

SINDROME NEFROSICA. Sindrome clinica caratterizzata da: - Edema (volto, piedi, mani) - Proteinuria (>3 g/die) - Ipoalbuminemia - Ipercolesterolemia SINDROME NEFROSICA SINDROME NEFROSICA Sindrome clinica caratterizzata da: - Edema (volto, piedi, mani) - Proteinuria (>3 g/die) - Ipoalbuminemia - Ipercolesterolemia SINDROME NEFROSICA - EPIDEMIOLOGIA

Dettagli

Acqua: nutriente essenziale

Acqua: nutriente essenziale Acqua: nutriente essenziale Funzioni dell acqua 1. Solvente delle reazioni metaboliche; 2. Regola il volume cellulare; 3. Regola la temperatura corporea; 4. Permette il trasporto dei nutrienti; 5. Permette

Dettagli

ACCOMPAGNARE IL PAZIENTE IN EMODIALISI. Dr. Fabrizio Vellani Nefrologo

ACCOMPAGNARE IL PAZIENTE IN EMODIALISI. Dr. Fabrizio Vellani Nefrologo ACCOMPAGNARE IL PAZIENTE IN EMODIALISI Dr. Fabrizio Vellani Nefrologo Composizione del corpo umano e distribuzione dei liquidi corporei Per un giovane maschio: SOLIDI 40% Proteine 18 % Grassi 15 % Minerali

Dettagli

IPERTENSIONE IPERTENSIONE ARTERIOSA

IPERTENSIONE IPERTENSIONE ARTERIOSA UNIVERSITA di FOGGIA C.D.L. in Dietistica AA. 2006-2007 IPERTENSIONE ARTERIOSA IPERTENSIONE L ipertensione è la più comune malattia cardiovascolare. Corso di Medicina Interna Docente: PROF. Gaetano Serviddio

Dettagli

Il sale è un elemento fondamentale per l alimentazione umana ed è costituito da cloruro di sodio (NaCl). Una sua eccessiva introduzione però può

Il sale è un elemento fondamentale per l alimentazione umana ed è costituito da cloruro di sodio (NaCl). Una sua eccessiva introduzione però può Sale e salute Il sale è un elemento fondamentale per l alimentazione umana ed è costituito da cloruro di sodio (NaCl). Una sua eccessiva introduzione però può causare gravi problemi alla salute. La quantità

Dettagli

Diabete. Malattia metabolica cronica dipendente da una insufficiente produzione di insulina. Ridotta disponibilità alterazione della normale azione

Diabete. Malattia metabolica cronica dipendente da una insufficiente produzione di insulina. Ridotta disponibilità alterazione della normale azione Diabete Malattia metabolica cronica dipendente da una insufficiente produzione di insulina Ridotta disponibilità alterazione della normale azione Epidemiologia Popolazione mondiale affetta intorno al 5%

Dettagli

Minzione (Svuotamento della vescica)

Minzione (Svuotamento della vescica) Minzione (Svuotamento della vescica) Il processo avviene in due fasi: 1. Riempimento graduale della vescica, accompagnato da un aumento della tensione di parete, fino ad un valore critico per l attivazione

Dettagli

IPERALDOSTERONISMO PRIMITIVO

IPERALDOSTERONISMO PRIMITIVO IPERALDOSTERONISMO PRIMITIVO Codice di esenzione: RCG010 Definizione. L iperaldosteronismo primitivo (IP) è una sindrome clinica dovuta ad una ipersecrezione primitiva di aldosterone da parte della corteccia

Dettagli

IL PAZIENTE IN DIALISI

IL PAZIENTE IN DIALISI IL PAZIENTE IN DIALISI Storti Chiara Francesca Istruttore PSTI DIALISI OBIETTIVI Cenni sull INSUFFICIENZA RENALE Diversi tipi di DIALISI Il PAZIENTE DIALIZZATO: problematiche ed emergenze EMORRAGIE della

Dettagli

(Linee guida KDIGO 2012) NEFROLOGIA ASL4 SIMG TIGULLIO. Conferenza Stato-Regioni agosto 2014

(Linee guida KDIGO 2012) NEFROLOGIA ASL4 SIMG TIGULLIO. Conferenza Stato-Regioni agosto 2014 La malattia renale cronica è definita dalla presenza di danno renale o da GFR< 60 ml/min/1.73m²per almeno 3 mesi e può essere diagnosticata anche senza conoscerne le cause. (Linee guida KDIGO 2012) NEFROLOGIA

Dettagli

Azienda USL 6 di LIVORNO Progetto Chronic care model Flow chart scompenso cardiaco Versione 2.1 del 29.3.2010

Azienda USL 6 di LIVORNO Progetto Chronic care model Flow chart scompenso cardiaco Versione 2.1 del 29.3.2010 INIZIO a) Richiesta visita per sintomatologia o b) Controlli clinici a seguito di altra patologia INIZIO Individua tipologia dei pazienti Realizza elenco di pazienti con sintomi di SC e alterazioni strutturali

Dettagli

DIABETE MELLITO. Organi danneggiati in corso di diabete mellito INSULINA

DIABETE MELLITO. Organi danneggiati in corso di diabete mellito INSULINA DIABETE MELLITO Il diabete mellito è la più comune malattia endocrina: 1-2% della popolazione E caratterizzato da : -alterazione del metabolismo del glucosio -danni a diversi organi Complicanze acute:

Dettagli

Patologie Cardiocircolatorie Relatore:Squicciarini Grazia

Patologie Cardiocircolatorie Relatore:Squicciarini Grazia Corso Base Patologie Cardiocircolatorie Relatore:Squicciarini Grazia Cardiopatia ischemica Definisce un quadro di malattie a diversa eziologia che interessano l integrita del cuore nelle quali il fattore

Dettagli

Domenica 21 Marzo 2010 Loc. Poggiardelli Montepulciano

Domenica 21 Marzo 2010 Loc. Poggiardelli Montepulciano Domenica 21 Marzo 2010 Loc. Poggiardelli Montepulciano Pazienti in trattamento sostitutivo della funzione renale (USL 7 Zona Valdichiana) N Dialisi extracorporea 40 Dialisi peritoneale 10 Trapianto attivo

Dettagli

ALLEGATO 1 - II parte

ALLEGATO 1 - II parte CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DELLE MALATTIE - ICD-9-CM MALATTIE E CONDIZIONI CHE DANNO DIRITTO ALL'ESENZIONE DALLA PARTECIPAZIONE AL Codice Definizione di malattia Codice esenzione 394 MALATTIE DELLA

Dettagli

lavoro cardiaco senza compromettere la perfusione coronarica (Harkin) Anni 60: spostamento di volume intravascolare con palloni di latex

lavoro cardiaco senza compromettere la perfusione coronarica (Harkin) Anni 60: spostamento di volume intravascolare con palloni di latex CONTROPULSATORE AORTICO Anni 50: la perfusione coronarica avviene prevalentemente durante la diastole Anni 60: l aspirazione di sangue arterioso durante la sistole con reinfusione durante la diastole riduce

Dettagli

Il mieloma multiplo La terapia

Il mieloma multiplo La terapia MIELOMA MULTIPLO Il mieloma multiplo è una malattia neoplastica caratterizzata dalla proliferazione e accumulo nel midollo osseo di linfociti e di plasmacellule che, direttamente o indirettamente, possono

Dettagli

Capitolo 5_d URGENZE MEDICHE ADULTO

Capitolo 5_d URGENZE MEDICHE ADULTO Capitolo 5_d URGENZE MEDICHE ADULTO 1 OBIETTIVI RICONOSCERE LE PRINCIPALI PATOLOGIE NEUROLOGICHE CHE PROVOCANO ALTERAZIONI DELLA COSCIENZA IDENTIFICARE I SEGNI E SINTOMI DI: SINCOPE, CONVULSIONI, MENINGITE,

Dettagli

Valvulopatie. Stenosi Mitralica Insufficienza Mitralica

Valvulopatie. Stenosi Mitralica Insufficienza Mitralica Valvulopatie Stenosi Mitralica Insufficienza Mitralica Stenosi Mitralica:Eziologia Patologia ormai rara nei paesi sviluppati:nella quasi totalità dei casi è di origine reumatica. Predilige il sesso femminile

Dettagli

Alcune considerazioni Sul diabete. Anna Carla Babini

Alcune considerazioni Sul diabete. Anna Carla Babini Alcune considerazioni Sul diabete Anna Carla Babini Quali argomenti Assolutamente pratici Criteri diagnostici metformina come utilizzarla insulina basale? QUALE VOI VORRETE HbA1c 6,5% il cut-point diagnostico

Dettagli

L' insufficienza renale acuta

L' insufficienza renale acuta L' insufficienza renale acuta Sindrome clinica caratterizzata da rapida riduzione del filtrato glomerulare (da ore a giorni) accumulo di residui del metabolismo azotato alterazioni del volume del LEC,

Dettagli

Calcolosi renale in un lattante con Toxoplasmosi congenita in trattamento con Pirimetamina e Sulfadiazina

Calcolosi renale in un lattante con Toxoplasmosi congenita in trattamento con Pirimetamina e Sulfadiazina Calcolosi renale in un lattante con Toxoplasmosi congenita in trattamento con Pirimetamina e Sulfadiazina E.Olivastro, M.Saporito, I.Morselli, L.Buscema, A.D.Pratico, R.Pignataro,G.Belfiore, P.Barone,

Dettagli

Valutazione dell IG di Frollini tradizionali e preparati con farina con l aggiunta del % di Freno SIGI.

Valutazione dell IG di Frollini tradizionali e preparati con farina con l aggiunta del % di Freno SIGI. Valutazione dell IG di Frollini tradizionali e preparati con farina con l aggiunta del % di Freno SIGI. Premessa L'indice glicemico (IG) di un alimento, definito come l'area sotto la curva (AUC) della

Dettagli

STENOSI CAROTIDEA. Influenza del controllo glicemico. Este, 29 novembre 2013. giuseppe panebianco

STENOSI CAROTIDEA. Influenza del controllo glicemico. Este, 29 novembre 2013. giuseppe panebianco STENOSI CAROTIDEA Influenza del controllo glicemico Este, 29 novembre 2013 giuseppe panebianco Difficoltà di determinare una correlazione tra correzione terapeutica dell iperglicemia e riduzione delle

Dettagli

ANATOMIA E FISIO-PATOLOGIA L APPARATO URINARIO

ANATOMIA E FISIO-PATOLOGIA L APPARATO URINARIO ANATOMIA E FISIO-PATOLOGIA L APPARATO URINARIO CORSO CORSO OSS DISCIPLINA: OSS DISCIPLINA: ANATOMIA PRIMO E FISIO-PATOLOGIA SOCCORSO MASSIMO MASSIMO FRANZIN FRANZIN COSTITUITO DA: DUE RENI DUE URETERI

Dettagli

In quali persone dobbiamo sospettare una nefropatia?

In quali persone dobbiamo sospettare una nefropatia? Stabilire se un paziente è normale o patologico, è sempre un compito arduo per il medico In quali persone dobbiamo sospettare una nefropatia? Nei pazienti affetti da patologie a rischio Nei soggetti, anche

Dettagli

La pressione osmotica del plasma è 28mmHg

La pressione osmotica del plasma è 28mmHg PRESSIONE OSMOTICA capacità di una soluzione più concentrata di richiamare acqua attraverso una membrana semipermeabile (cioè permeabile solo all H 2 O). La pressione osmotica del plasma è 28mmHg 1 SPAZI

Dettagli

CUORE E MONTAGNA ALTITUDINE. Bassa quota fino a 1800 m. Media quota tra 1800 e 3000 m. Alta quota tra 3000 e 5500 m. Altissima quota sopra i 5500 m.

CUORE E MONTAGNA ALTITUDINE. Bassa quota fino a 1800 m. Media quota tra 1800 e 3000 m. Alta quota tra 3000 e 5500 m. Altissima quota sopra i 5500 m. CUORE E MONTAGNA ALTITUDINE Bassa quota fino a 1800 m. Media quota tra 1800 e 3000 m. Alta quota tra 3000 e 5500 m. Altissima quota sopra i 5500 m. CARATTERISTICHE FISICHE DELL AMBIENTE DI MONTAGNA riduzione

Dettagli

www.ecocardiografiaveterinaria.it www.clinicaveterinariagransasso.it

www.ecocardiografiaveterinaria.it www.clinicaveterinariagransasso.it Stenosi polmonare www.ecocardiografiaveterinaria.it www.clinicaveterinariagransasso.it Arteria polmonare L arteria polmonare è il vaso sanguigno che porta il sangue dal ventricolo destro ai polmoni dove

Dettagli

POLITERAPIE NEL PAZIENTE ANZIANO. Dipartimento Farmaceutico Azienda USL di Reggio Emilia

POLITERAPIE NEL PAZIENTE ANZIANO. Dipartimento Farmaceutico Azienda USL di Reggio Emilia POLITERAPIE NEL PAZIENTE ANZIANO Dipartimento Farmaceutico Azienda USL di Reggio Emilia PAZIENTI ANZIANI Maggiori utilizzatori di farmaci per la presenza di polipatologie spesso croniche Ridotte funzionalità

Dettagli

Scompenso cardiaco cronico: conoscerlo per aiutare il tuo cuore a farti vivere meglio

Scompenso cardiaco cronico: conoscerlo per aiutare il tuo cuore a farti vivere meglio Scompenso cardiaco cronico: conoscerlo per aiutare il tuo cuore a farti vivere meglio Scompenso cardiaco cronico: che cosa e? Il tuo medico ti ha detto che sei ammalato di scompenso cardiaco.... Ma che

Dettagli

La sindrome dell intestino irritabile post-infettiva

La sindrome dell intestino irritabile post-infettiva La sindrome dell intestino irritabile post-infettiva Dr.ssa Chiara Ricci Università di Brescia Spedali Civili, Brescia Definizione La sindrome dell intestino irritabile Disordine funzionale dell intestino

Dettagli

SHOCK. DOTT. Nicola Menestrina

SHOCK. DOTT. Nicola Menestrina SHOCK DOTT. Nicola Menestrina DEFINIZIONE SINDROME CARATTERIZZATA DA UNA IPOPERFUSIONE TISSUTALE SISTEMICA ACUTA CHE CONDUCE AD UNA IPOSSIA DEI TESSUTI E ALLA DISFUNZIONE DEGLI ORGANI VITALI SHOCK SETTICO

Dettagli

FIACCHEZZA, STANCHEZZA, MALESSERE MORALE. Carenza di ferro molto diffusa e spesso sottovalutata

FIACCHEZZA, STANCHEZZA, MALESSERE MORALE. Carenza di ferro molto diffusa e spesso sottovalutata FIACCHEZZA, STANCHEZZA, MALESSERE MORALE Carenza di ferro molto diffusa e spesso sottovalutata Cari pazienti! Vi sentite spesso fiacchi, stanchi, esauriti o giù di morale? Soffrite facilmente il freddo?

Dettagli

OMEOSTASI DELLA TEMPERATURA CORPOREA

OMEOSTASI DELLA TEMPERATURA CORPOREA OMEOSTASI DELLA TEMPERATURA CORPOREA Ruolo fisiologico del calcio Omeostasi del calcio ASSORBIMENTO INTESTINALE DEL CALCIO OMEOSTASI GLICEMICA Il livello normale di glicemia? 90 mg/100 ml Pancreas

Dettagli

STUDIO OSSERVAZIONALE SULLA PREVALENZA DELLE PIU COMUNI PATOLOGIE UROLOGICHE E DEL LORO IMPATTO SULLA QUALITA DI VITA IN PAZIENTI

STUDIO OSSERVAZIONALE SULLA PREVALENZA DELLE PIU COMUNI PATOLOGIE UROLOGICHE E DEL LORO IMPATTO SULLA QUALITA DI VITA IN PAZIENTI STUDIO OSSERVAZIONALE SULLA PREVALENZA DELLE PIU COMUNI PATOLOGIE UROLOGICHE E DEL LORO IMPATTO SULLA QUALITA DI VITA IN PAZIENTI SOTTOPOSTI A DIALISI. Introduzione 2 Obiettivo dello studio 4 Materiali

Dettagli

L ANGIOGRAFIA DIGITALIZZATA NELLA DIAGNOSTICA DELLA PATOLOGIA VASCOLARE PERIFERICA: TSA, aorta addominale, arterie renali, asse iliaco, arti inferiori

L ANGIOGRAFIA DIGITALIZZATA NELLA DIAGNOSTICA DELLA PATOLOGIA VASCOLARE PERIFERICA: TSA, aorta addominale, arterie renali, asse iliaco, arti inferiori L ANGIOGRAFIA DIGITALIZZATA NELLA DIAGNOSTICA DELLA PATOLOGIA VASCOLARE PERIFERICA: TSA, aorta addominale, arterie renali, asse iliaco, arti inferiori iori Dott.ssa Carla Auguadro Corso di Introduzione

Dettagli

Titolo della relazione: Ruolo dell infermiere professionale nella testistica" (*) Relatore: Babini Elide ( ), UOS Endocrinologia ASL Ravenna

Titolo della relazione: Ruolo dell infermiere professionale nella testistica (*) Relatore: Babini Elide ( ), UOS Endocrinologia ASL Ravenna 1 CONVEGNO AME EMILIA-ROMAGNA, 15 MAGGIO 2010 III Sessione: Incidentaloma surrenalico: problemi aperti Titolo della relazione: Ruolo dell infermiere professionale nella testistica" (*) Relatore: (*) limitatamente

Dettagli

Allegato 3: Tabella esami baseline per valutazione rischio e danno d organo e follow-up

Allegato 3: Tabella esami baseline per valutazione rischio e danno d organo e follow-up Allegato 3: Tabella esami baseline per valutazione rischio e danno d organo e follow-up Esami Routine Valori o risultato al Intervento baseline ECG Routine Neg per IVS Programmare Eco in 3-4 mesi (se compatibile

Dettagli

La patologia Quali sono i sintomi?

La patologia Quali sono i sintomi? EMOCROMATOSI La patologia L'emocromatosi è una condizione che causa un aumentato assorbimento del ferro alimentare e che determina un progressivo accumulo di ferro nell'organismo ed è una malattia ereditaria

Dettagli

1fase: riempimento graduale della vescica, con aumento della tensione di parete, fino all'attivazione del riflesso della minzione

1fase: riempimento graduale della vescica, con aumento della tensione di parete, fino all'attivazione del riflesso della minzione La Minzione 1fase: riempimento graduale della vescica, con aumento della tensione di parete, fino all'attivazione del riflesso della minzione 2 fase: attivazione del riflesso della minzione che permette

Dettagli

Corso per soccorritori volontari L APPARATO -CENNI DI ANATOMIA E DI FISIOLOGIA. Antonio Murolo CRI Fermignano Istruttore TSSA

Corso per soccorritori volontari L APPARATO -CENNI DI ANATOMIA E DI FISIOLOGIA. Antonio Murolo CRI Fermignano Istruttore TSSA Corso per soccorritori volontari L APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO -CENNI DI ANATOMIA E DI FISIOLOGIA Antonio Murolo CRI Fermignano Istruttore TSSA DEFINIZIONE: INSIEME DI ORGANI CHE CONCORRONO ALLA MEDESIMA

Dettagli

Le malattie cardiovascolari (MCV) sono la principale causa di morte nelle donne, responsabili del 54% dei decessi femminili in Europa

Le malattie cardiovascolari (MCV) sono la principale causa di morte nelle donne, responsabili del 54% dei decessi femminili in Europa Red Alert for Women s Heart Compendio DONNE E RICERCA CARDIOVASCOLARE Le malattie cardiovascolari (MCV) sono la principale causa di morte nelle donne, responsabili del 54% dei decessi femminili in Europa

Dettagli

Fisiologia Renale 7. Bilancio idro-elettrolitico II. Carlo Capelli, Fisiologia Corso di Laurea in Scienze Motorie Università Verona

Fisiologia Renale 7. Bilancio idro-elettrolitico II. Carlo Capelli, Fisiologia Corso di Laurea in Scienze Motorie Università Verona Fisiologia Renale 7. Bilancio idro-elettrolitico II Carlo Capelli, Fisiologia Corso di Laurea in Scienze Motorie Università Verona Obiettivi Bilancio dell acqua Variazione del ACT e osmolalità Osmocettori

Dettagli

MODIFICA DELLO STILE DI VITA

MODIFICA DELLO STILE DI VITA TERAPIA MEDICA MODIFICA DELLO STILE DI VITA Abolizione del fumo Riduzione del peso corporeo Riduzione dell assunzione di alcool Controllo della pressione arteriosa, glicemia Attività fisica regolare Astensione

Dettagli

Allegato I. Conclusioni scientifiche e motivi della variazione dei termini delle autorizzazioni all immissione in commercio

Allegato I. Conclusioni scientifiche e motivi della variazione dei termini delle autorizzazioni all immissione in commercio Allegato I Conclusioni scientifiche e motivi della variazione dei termini delle autorizzazioni all immissione in commercio Conclusioni scientifiche Vista la relazione di valutazione del comitato di valutazione

Dettagli

Esami per la valutazione della funzionalità epatica. www.slidetube.it

Esami per la valutazione della funzionalità epatica. www.slidetube.it Esami per la valutazione della funzionalità epatica Enzimi epatici si dividono in markers di danno epatico markers di ostruzione delle vie biliari ENZIMI EPATICI Alanina aminotransferasi (ALT) Aspartato

Dettagli

ENDOCRINOLOGIA E NUTRIZIONE UMANA LEZIONE 6 GHIANDOLE SURRENALI ZONE

ENDOCRINOLOGIA E NUTRIZIONE UMANA LEZIONE 6 GHIANDOLE SURRENALI ZONE ENDOCRINOLOGIA E NUTRIZIONE UMANA LEZIONE 6 GHIANDOLE SURRENALI ZONE Struttura La porzione più esterna della corticale, la zona glomerulare, è costituita da piccole cellule mentre la porzione centrale,

Dettagli

Dronedarone e insufficienza renale acuta: analisi delle segnalazioni della Rete Nazionale di Farmacovigilanza

Dronedarone e insufficienza renale acuta: analisi delle segnalazioni della Rete Nazionale di Farmacovigilanza Dronedarone e insufficienza renale acuta: analisi delle segnalazioni della Rete Nazionale di Farmacovigilanza Domenico Motola Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Unità di farmacologia Università

Dettagli

INSUFFICIENZA RENALE ACUTA (IRA) E RENE SANO

INSUFFICIENZA RENALE ACUTA (IRA) E RENE SANO PREMESSE Nelle precedenti lezioni: disordini idrici ed elettrolitici (es. poliuria da deficit di ADH o insulina), disordini acido-base (acidosi lattica, acidosi metaboliche da cause non renali), sono stati

Dettagli

PSA SCREENING NEL TUMORE DELLA PROSTATA

PSA SCREENING NEL TUMORE DELLA PROSTATA PSA SCREENING NEL TUMORE DELLA PROSTATA Prof. Giuseppe Martorana Clinica Urologica Alma Mater Studiorum Università di Bologna Convegno medico UniSalute Appropriatezza ed efficacia degli screening Bologna,

Dettagli

I test di laboratorio per la valutazione dello stress ossidativo (d-roms test) e delle difese antiossidanti (BAP test)

I test di laboratorio per la valutazione dello stress ossidativo (d-roms test) e delle difese antiossidanti (BAP test) I test di laboratorio per la valutazione dello stress ossidativo (d-roms test) e delle difese antiossidanti (BAP test) E ampiamente riconosciuto dalla comunità scientifica che lo stress ossidativo gioca

Dettagli

VALUTAZIONE E STRATIFICAZIONE DEL PROFILO DI RISCHIO DEL DEL MEDICO DI FAMIGLIA

VALUTAZIONE E STRATIFICAZIONE DEL PROFILO DI RISCHIO DEL DEL MEDICO DI FAMIGLIA VALUTAZIONE E STRATIFICAZIONE DEL PROFILO DI RISCHIO DEL PAZIENTE IPERTESO NELLO STUDIO DEL MEDICO DI FAMIGLIA Traduzione Pratica Ho idea del livello di rischio cardiovascolare del paziente iperteso che

Dettagli

La diverticolosi del colon

La diverticolosi del colon La diverticolosi del colon Considerazioni sulla epidemiologia, sulla clinica e sulla prevenzione Definizione Protrusioni sacciformi della parete del colon di dimensioni variabili. Anatomicamente sono pseudodiverticoli

Dettagli

LA PIANIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI INFERMIERISTICI NEL PAZIENTE SOTTOPOSTO AD INDAGINE DIAGNOSTICO/INTERVENTISTICA IN EMODINAMICA

LA PIANIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI INFERMIERISTICI NEL PAZIENTE SOTTOPOSTO AD INDAGINE DIAGNOSTICO/INTERVENTISTICA IN EMODINAMICA LA PIANIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI INFERMIERISTICI NEL PAZIENTE SOTTOPOSTO AD INDAGINE DIAGNOSTICO/INTERVENTISTICA IN EMODINAMICA Bassi Fulvia Franceesconi Stefania UTIC CARDIOLOGIA Presidio Ospedaliero

Dettagli

Bilancio Sodio e Potassio

Bilancio Sodio e Potassio Bilancio Sodio e Potassio Sodio E l elemento fondamentale per: Controllo osmolalità Mantenimento volume del LEC Mantenimento Pressione arteriosa L introduzione giornaliera di sodio con la dieta (200 meq/l)

Dettagli

Diabete e sintomi vescicali

Diabete e sintomi vescicali encathopedia Diabete e sintomi vescicali Fattori da considerare Come riconoscere i segnali di allarme Il CIC può aiutarti Il Diabete (diabete mellito, DM) Al diabete mellito, spesso definito semplicemente

Dettagli

FINASTERIDE ZENTIVA 5 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM. Variazioni degli stampati relativamente agli aspetti della sicurezza

FINASTERIDE ZENTIVA 5 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM. Variazioni degli stampati relativamente agli aspetti della sicurezza FARMACOVIGILANZA FINASTERIDE ZENTIVA 5 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM Variazioni degli stampati relativamente agli aspetti della sicurezza Le modifiche agli stampati sono conseguenti alla Determinazione

Dettagli

La teoria del nefrone intatto di Bricker ha aperto la via alla comprensione del meccanismo di progressione del danno renale. La base strutturale

La teoria del nefrone intatto di Bricker ha aperto la via alla comprensione del meccanismo di progressione del danno renale. La base strutturale 1 La teoria del nefrone intatto di Bricker ha aperto la via alla comprensione del meccanismo di progressione del danno renale. La base strutturale della natura progressiva del danno renale poggia sul riscontro

Dettagli

La vaccinazione delle persone ad alto rischio di infezione invasiva pneumococcica

La vaccinazione delle persone ad alto rischio di infezione invasiva pneumococcica La vaccinazione delle persone ad alto rischio di infezione invasiva pneumococcica Dott. Pietro Ragni, Direzione Sanitaria Azienda USL di Reggio Emilia Le patologie che espongono a rischio aumentato

Dettagli

DIABETE MELLITO. Patologia cronica del metabolismo conseguente a disfunzione insulinica. Patologia multisistemica e multifattoriale

DIABETE MELLITO. Patologia cronica del metabolismo conseguente a disfunzione insulinica. Patologia multisistemica e multifattoriale DIABETE MELLITO Patologia cronica del metabolismo conseguente a disfunzione insulinica Patologia multisistemica e multifattoriale Parametri clinici: iperglicemia glicosuria - poliuria - polidipsia cheto-acidosi

Dettagli

LO SHOCK Cors r o s B as a e s.. Relat a ore: Mo M nitore C RI R oberto Va V l a erian a i

LO SHOCK Cors r o s B as a e s.. Relat a ore: Mo M nitore C RI R oberto Va V l a erian a i LO SHOCK Corso Base. Relatore: Monitore CRI Roberto Valeriani Lo shock è l insieme dei sintomi che sopravvengono quando l organismo subisce un aggressione acuta. Questo stato patologico esprime la reazione

Dettagli

Franco Patrone DIMI, Università di Genova

Franco Patrone DIMI, Università di Genova PRINCIPI DI ONCOLOGIA GERIATRICA Franco Patrone DIMI, Università di Genova Genova, 16 Ottobre 2010 I Tumori nell Anziano: Dimensioni del Problema Più del 50 % dei tumori si manifestano tra i 65 e i 95

Dettagli

Insufficienza renale acuta (I.R.A.)

Insufficienza renale acuta (I.R.A.) Insufficienza renale acuta (I.R.A.) Insufficienza renale acuta Progressiva perdita della funzionalità renale, che può instaurarsi in un arco di tempo variabile da ore a settimane, potenzialmente reversibile

Dettagli

Volume liquidi corporei. Rene

Volume liquidi corporei. Rene A breve termine Riflesso barocettivo A lungo termine Controllo volume ematico Quota introduzione liquidi RPT GC Pa Volume liquidi corporei Rene Diuresi Un modo per regolare la Pa è quello di aggiungere

Dettagli

Apparato respiratorio: anatomia,fisiologia e patologia. Anatomia (2) Anatomia (1) Anatomia (3) Anatomia (4) O 2 CO 2

Apparato respiratorio: anatomia,fisiologia e patologia. Anatomia (2) Anatomia (1) Anatomia (3) Anatomia (4) O 2 CO 2 P.A. Lombardia Soccorso Corso di Formazione Base per Volontari-Soccorritori A cosa serve? Apparato respiratorio: anatomia,fisiologia e patologia F. Sangalli APPARATO RESPIRATORIO: Insieme di organi che

Dettagli

Alterazioni equilibrio acidobase

Alterazioni equilibrio acidobase Alterazioni equilibrio acidobase In base all equazione di HendersonHasselbalch ph = pk+ log [HCO 3 ] [CO 2 ] Acidosi: rapporto HCO 3 /CO 2 ph. Se diminuzione dipende da: HCO 3 acidosi metabolica (nonrespiratoria)

Dettagli

Prof. Francesco Rapisarda

Prof. Francesco Rapisarda Con il termine di Insufficienza Renale Acuta ( IRA ) si indica la riduzione acuta della funzione renale caratterizzata dall aumento improvviso e repentino della creatininemia e della azotemia in soggetti

Dettagli

SEBASTIANO FILETTI. Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche. Università di Roma Sapienza, Roma

SEBASTIANO FILETTI. Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche. Università di Roma Sapienza, Roma SEBASTIANO FILETTI Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche Università di Roma Sapienza, Roma La malattia tiroidea è in aumento negli ultimi anni. Quali le ragioni? Dati epidemiologici provenienti

Dettagli

La malnutrizione: ruolo fondamentale nella patogenesi delle ulcere da pressione

La malnutrizione: ruolo fondamentale nella patogenesi delle ulcere da pressione La malnutrizione: ruolo fondamentale nella patogenesi delle ulcere da pressione Dr. Paolo Bodoni Medico di Medicina Generale ASL TO4 PREVENZIONE LdD 1) Individuare i soggetti a rischio (IPOMOBILITA ) valutare

Dettagli

PREVENZIONE E DIAGNOSI PRECOCE

PREVENZIONE E DIAGNOSI PRECOCE PREVENZIONE E DIAGNOSI PRECOCE Segnali d allarme Gran parte delle malattie renali si possono comportare come killer silenziosi : operano indisturbate, senza sintomi, per anni e, quando i loro effetti si

Dettagli

REFLUSSO GASTROESOFAGEO. Paolo Franceschi franceschipao@libero.it Tel.0198404231 Savona 19 Dicembre 2005

REFLUSSO GASTROESOFAGEO. Paolo Franceschi franceschipao@libero.it Tel.0198404231 Savona 19 Dicembre 2005 REFLUSSO GASTROESOFAGEO Paolo Franceschi franceschipao@libero.it Tel.0198404231 Savona 19 Dicembre 2005 MRGE: sintomi extraesofagei MRGE: molto diffusa e frequente nella pratica clinica. Manifestazioni

Dettagli

PATENTE: PER LE PERSONE CON DIABETE UN ODISSEA INFINITA

PATENTE: PER LE PERSONE CON DIABETE UN ODISSEA INFINITA PATENTE: PER LE PERSONE CON DIABETE UN ODISSEA INFINITA ROBERTO COCCI Presidente FTD e Diabete Forum Componente CC DIABETE ITALIA LA PATENTE AL CITTADINO AFFETTO DA DIABETE: IL PUNTO DI VISTA DI DIABETE

Dettagli

COMPLICANZE RESPIRATORIE

COMPLICANZE RESPIRATORIE ATELETTASIA: collasso di gruppi di alveoli che continuano ad essere vascolarizzati (ma non sono più ventilati! Quindi c è un alterazione degli scambi O2/CO2) Più l atelettasia dura nel tempo, più difficile

Dettagli

CENTRO DI RIFERIMENTO ONCOLOGICO ISTITUTO NAZIONALE TUMORI AVIANO

CENTRO DI RIFERIMENTO ONCOLOGICO ISTITUTO NAZIONALE TUMORI AVIANO Dipartimento di Oncologia Radioterapica e di Diagnostica per immagini STRUTTURA OPERATIVA COMPLESSA DI RADIOLOGIA Direttore dr. Luca Balestreri S e g r e t e r i a T e l. 0 4 3 4 / 6 5 9 650 d a l l e

Dettagli

Somministrazione Insulina - Dossier INFAD. Diabete: Conoscerlo per gestirlo!

Somministrazione Insulina - Dossier INFAD. Diabete: Conoscerlo per gestirlo! Somministrazione Insulina - Dossier INFAD Diabete: Conoscerlo per gestirlo! GENERALITA Secondo l ISS il diabete è una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue

Dettagli

Valutazione epidemiologica dell impatto delle Linee di indirizzo regionali sull uso dei farmaci. Marina Davoli

Valutazione epidemiologica dell impatto delle Linee di indirizzo regionali sull uso dei farmaci. Marina Davoli Valutazione epidemiologica dell impatto delle Linee di indirizzo regionali sull uso dei farmaci Marina Davoli SNLG - Antibioticoprofilassi perioperatoria nell adulto - 1 Raccomandazione I/A La profilassi

Dettagli

COPIA. Neuropatia diabetica. «Il diabete può danneggiare il sistema nervoso!»

COPIA. Neuropatia diabetica. «Il diabete può danneggiare il sistema nervoso!» Neuropatia diabetica «Il diabete può danneggiare il sistema nervoso!» www.associazionedeldiabete.ch Per donazioni: PC 80-9730-7 Associazione Svizzera per il Diabete Association Suisse du Diabète Schweizerische

Dettagli

hs-crp ed MPO: Punto di vista del Clinico

hs-crp ed MPO: Punto di vista del Clinico hs-crp ed MPO: Punto di vista del Clinico IL LABORATORIO NELLE URGENZE ED EMERGENZE Roma, 2-3 Ottobre 2009 Riccardo Morgagni Cardiologia Università Tor Vergata Roma Contesto clinico Sindromi Coronariche

Dettagli

Patologia dell'asse ipotalamoipofisi-igf-cartilagine. Luca Taf Azienda USL 8 Arezzo UO Pediatria

Patologia dell'asse ipotalamoipofisi-igf-cartilagine. Luca Taf Azienda USL 8 Arezzo UO Pediatria Patologia dell'asse ipotalamoipofisi-igf-cartilagine Luca Taf Azienda USL 8 Arezzo UO Pediatria Sistema complesso Azione del GH a livello cellulare Alcuni geni coinvolti nel processo di crescita GH-1 GHRH

Dettagli

PATOLOGIE MEDICHE in EMERGENZA

PATOLOGIE MEDICHE in EMERGENZA PATOLOGIE MEDICHE in EMERGENZA COSA SONO, COME SI RICONOSCONO, COME SI OPERA Patologia Ischemica (Infarto) Cuore (infarto) Cervello (Ictus) Scompenso Cardiaco Difficoltà Respiratorie Shock Che cosa sono,

Dettagli

uno dei maggiori problemi clinici del nostro secolo. "essenziale" "secondaria".

uno dei maggiori problemi clinici del nostro secolo. essenziale secondaria. L ipertensione arteriosa, una tra le malattie più diffuse nei paesi industrializzati, si riscontra nel 20 percento della popolazione adulta ed è considerata uno dei maggiori problemi clinici del nostro

Dettagli