Analisi economica della sicurezza degli alimenti
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- Lelio Nicolosi
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1 Analisi economica della sicurezza degli alimenti Maria Sassi Dipartimento di Ricerche Aziendali Facoltà di Economia Università di Pavia
2 Definizione di sicurezza degli alimenti in termini economici Attributo di un prodotto Valutabile monetariamente; Legato all assenza di componenti intrinseche cui è associabile il rischio alla salute immediato o a distanza di tempo. Accettabile
3 Determinanti della domanda e dell offerta di sicurezza degli alimenti DOMANDA Prezzo del bene; Reddito; Caratteristiche socio-demografiche; Abitudini del consumatore. OFFERTA Costi per: produrre alimenti sicuri; procedure di controllo e certificazione (migliore gestione del processo produttivo).
4 Fallimento del mercato dei prodotti alimentari sicuri Informazione incompleta dei consumatori Non dispongono delle informazioni necessarie per valutare la veridicità degli attributi di sicurezza Rischio reale Rischio percepito
5 Offerta: informazione completa Strumenti per accrescere il livello di asimmetria informativa a svantaggio dei consumatori -Marca; -Prezzo; -Immagine del punto vendita Rafforzamento potere di mercato delle imprese Stesso prezzo di vendita per un bene meno sicuro
6 Circolo virtuoso dell informazione Migliore informazione grado di sicurezza alimento Livello sicurezza e prezzo conforme alle preferenze del consumatore Mercato efficiente Maggiore consapevolezza consumatore importanza eliminare o contenere uso prodotti poco sicuri Aumento offerta sicurezza da parte di imprese Aumento domanda prodotti sicuri
7 Strumenti di controllo del rischio Periodo di applicazione Natura della misura Problema su cui intervengono Ex-ante Politico- -Informazione incompleta normativo degli operatori economici; -Consumo alimenti potenzialmente fonte di rischio salute umana. Ex-post Legale Violazione imprese di norme di sicurezza durante il processo produttivo
8 Strumenti di controllo del rischio ex-ante Grado di intervento Basso Medio Alto Strumento Obbligo Etichettatura Informazioni necessarie per individuare li caratteristiche del prodotto Standard specifici Certificazione ufficiale Individuazione responsabilità, livelli di sicurezza di prod. e/o proc. minimi. Rispetto parametri di sicurezza.
9 Quando introdurre norme su etichettatura Asimmetria informativa; Conseguenze rilevanti sul benessere sociale.
10 Asimmetria informativa del consumatore Attributi di fiducia negativi di cui l impresa non ha incentivo ad informare il consumatore Obiettivo etichettatura: rendere il consumatore più informato. NO ORIENTARLO VERSO PARTICOLARI CATEGORIE DI PRODOTTO Effetto su imprese: a) Eliminare dal prodotto l elemento negativo; b) Mantenere l elemento e rischiare di ridurre le vendite.
11 Conseguenze rilevanti sul benessere sociale Le imprese rivelano informazioni parziali Obiettivo etichettatura: correggere il comportamento erroneo del consumatore Esempio: moderato consumo vino rosso previene le malattie cardiovascolari. Può indurre il consumatore all aumento del consumo di vino con ad esempio l aumento dei costi del SSN per la cura delle malattie congenite e connesse all uso di alcool o di incidenti. Effetto: riduzione dei costi sociali
12 Criticità della normativa sull etichettatura Efficace in presenza di una valida legge antifrode; Può influenzare negativamente la Può influenzare negativamente la propensione delle imprese ad eseguire i dovuti test sui livelli di sicurezza e monitorare la performance dei propri prodotti. Necessità di rendere credibile l informazione.
13 Autorità pubblica e problemi informativi Obiettivo: fornire ai consumatori informazioni che consentano loro di tra livelli diversi di sicurezza Strumenti Campagne pubblicitarie Programmi educazione alimentare Informare su effetti sulla salute di caratteristiche fisico-chimiche del prodotto Insegnare al consumatore a comprendere e valutare i contenuti delle etichette per migliorare il livello di salute della popolazione.
14 Gli standard di sicurezza Target standard; Performance standard; Specification standard.
15 Target standard Impongono una responsabilità in caso di conseguenze dannose per la salute derivanti dal consumo di un alimento. Es. obbligo per il produttore di non collocare sul mercato il prodotto nocivo.
16 Performance standard Impongono ad un prodotto il raggiungimento di un determinato livello di sicurezza. Il produttore è libero di scegliere le tecniche di produzione. Es. prodotto con un concentrazione di residui di sostanze chimiche non superiori ad un certo livello.
17 Specification standard Applicabile sia a prodotti (st. prodotto) sia a processi (st. processo). Tipologie: Positivo: obbligo a contenere particolari ingredienti o adottare determinati metodi di produzione; Negativo: vieta l uso di particolari ingredienti o metodi di produzione.
18 Effetti sulle imprese Limitano la discrezionalità nei controlli sulla sicurezza secondo procedure adatte alle proprie attività; Aumentano i costi di produzione, di attuazione, monitoraggio e regolamentazione; Devono essere regolati in modo da; Massimizzare la sicurezza alimentare; Minimizzare i costi a carico delle imprese.
19 Certificazione ufficiale Hazard Analysis Critical Control (HACCP) controllo preventivo di processo; Rintracciabilità di filiera controllo lungo l intera filiera
20 HACCP Hazard Analysis Critical Control Points= analisi del rischio e dei punti critici Procedura di autocontrollo per: Identificazione; Valutazione; Controllo; dei rischi rilevanti per la sicurezza alimentare.
21 Piano di autocontrollo Documento scritto da conservare in azienda Raccoglie i dati e la documentazione relativa alle procedure applicate a tutte le fasi. Strumento utile a garantire la salubrità degli alimenti attraverso l approccio al controllo di tipo: Preventivo; Organizzativo; Sistemico; Non causale.
22 Sviluppo di un piano di autocontrollo Raccolta dati - Descrizione prodotti; - Identificazione dei fornitori; -Identificazione delle aree, impianti ed attrezzature. Impostazione piano di autocontrollo 1.Costruzione diagramma a flussi 2. Applicazione principi sistema HACCP 3. Predisposizione delle procedure di controllo delocalizzate Applicazione del piano di AC Verifica del piano di AC 4. Impostazione modulistica e determinazione del sistema di gestione della documentazione
23 Identificare i punti critici di controllo Fase nel diagramma di flusso nel quale è maggiore la possibilità di contenere il rischio e dove la perdita di controllo può determinare un rischio inaccettabile o non più recuperabile in una fase successiva del processo.
24 La rintracciabilità e l UE Libro Bianco sulla Sicurezza Alimentare (2000) Priorità strategica in campo alimentare: raggiungimento, attraverso un approccio completo ed integrato, degli standard più elevati di sicurezza alimentare per tutelare e promuovere la salute dei consumatori e la fiducia dei partner commerciali Elementi centrali: legislazione alimentare europea e Autorità alimentare europea
25 Legislazione europea alimentare Insieme di leggi, regolamenti e disposizioni amministrative riguardanti tutti gli aspetti dei prodotti alimentari dai campi alla tavola e le loro ripercussioni economiche, sociali e ambientali, con particolare riferimento alla sicurezza degli alimenti Rintracciabilità: principio di politica alimentare Garantire sicurezza alimentare Informare correttamente il consumatore
26 Reg. CE 178/2002: comma 1 art. 18 E disposta a tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione la rintracciabilità degli alimenti, dei mangimi, degli animali destinati alla produzione alimentare e di qualsiasi altra sostanza destinata o atta a entrare a far parte di un alimento o di un mangime. Entrata in vigore il primo gennaio 2005.
27 Comma 1 reg. Ce 178/2002 definisce l estensione della rintracciabilità Oggetto: alimenti, mangimi, materie prime agricole e ogni altra sostanza destinata a far parte dell alimento o mangime; Soggetti obbligati: tutti gli operatori che entrano in contatto con i materiali oggetto della norma, lungo l intera filiera produttiva.
28 Reg. CE 178/2002: comma 2 art. 18 Gli operatori del settore alimentare e dei mangimi devono essere in grado di individuare chi abbia fornito loro un alimento, un mangime, un animale destinato alla produzione alimentare o qualsiasi sostanza destinata o atta a entrare a far parte di un alimento o di un mangime. A tal fine detti operatori devono disporre di sistemi di procedure che consentano di mettere a disposizione delle autorità competenti che le richiedano le informazioni al riguardo.
29 Comma 2 reg. Ce 178/2002 definisce il primo obbligo a carico di tutti i soggetti obbligati I soggetti obbligati devono essere in grado di individuare i propri fornitori di materie prime: chi ha fornito cosa nominativo, recapito del fornitore e natura del bene acquistato. La tipologia di strumenti di raccolta e custodia delle informazioni non è definita dal Reg. ma lasciata alla scelta dei soggetti obbligati.
30 Reg. CE 178/2002: comma 3 art. 18 Gli operatori del settore alimentare e dei mangimi devono disporre di sistemi e procedure per individuare le imprese alle quali hanno fornito i propri prodotti. Le informazioni al riguardo sono messe a disposizione delle autorità competenti che le richiedano.
31 Comma 3 reg. Ce 178/2002 definisce il secondo obbligo a carico di tutti i soggetti obbligati I soggetti obbligati devono essere in grado di individuare gli operatori economici a cui hanno consegnato i propri prodotti: chi ha ricevuto quali prodotti nominativo, recapito dell acquirente e natura del bene venduto. E escluso l individuazione dei consumatori.
32 In sostanza Gli operatori del settore agroalimentare sono tenuti: -a munirsi di un sistema che consenta loro di identificare i fornitori ed i clienti diretti dei loro prodotti; -devono essere in grado di stabilire un collegamento tra il fornitore-prodotto (quali prodotti sono forniti da quali fornitori); -devono essere in grado di stabilire un collegamento tra consumatore-prodotto (quali prodotti sono forniti a quali consumatori). Fanno eccezione alla rintracciabilità soltanto gli operatori del settore alimentare che vendono ai clienti diretti se si tratta di consumatori finali.
33 Definizione economico-aziendale Innovazione tecnico-organizzativa, che individua una gestione integrata delle catene agro-alimentari, in un ottica di stretta collaborazione fra fornitori e clienti. Obiettivo: Soddisfare la richiesta di maggiori informazioni e garanzie di sicurezza da parte dei consumatori; Migliorare la competitività attraverso la gestione dei rapporti clienti/fornitori.
34 Identificazione dei flussi fisici e informativi Flusso continuo di prodotti I flussi materiali sono le materie prime, gli additivi, i semilavorati ed i materiali di imballaggio che, in qualunque punto della filiera, entrano nel processo produttivo Produttore Trasformatore Ingrosso Dettaglio Consumo agricolo I flussi informativi sono i documenti commerciali, i moduli e le registrazioni, interne e a carattere fiscale, ecc. Flusso continuo di informazioni Il sistema di rintracciabilità consiste in un insieme organizzato dei flussi e delle informazioni relative che consente la rintracciabilità in una filiera agroalimentare. La costruzione del sistema di rintracciabilità rende, in ultima analisi, chiaro il percorso seguito da un alimento e identificando i soggetti coinvolti nel passaggio dell alimento, dal produttore al consumatore finale, consente che siano agevolmente riconoscibili le specifiche responsabilità.
35 Gestione delle tre funzioni del processo informativo Raccolta Gestione Trasmissione Registrazione informazioni richieste dal processo di rintracciabilità relativamente al prodotto e ai processi produttivi. Gestione ed elaborazione informatica delle informazioni. Comunicazione dei dati e gestione del loro accesso da parte dei clienti, fornitori, consumatori e autorità sanitaria.
36 Cambiamento nell approccio ai problemi relazionali Potere Fiducia Modus operandi Incutere terrore Creare fiducia Principio guida Il proprio interesse Ciò che è giusto Strategia negoziale Evitare la dipendenza, creando concorrenza tra fornitori. Comunicazione Mantenere flessibilità ma bloccare i partner aumentando costi di riconversione Prevalentemente unilaterale Plurilaterale Creare interdipendenza reciproca limitando il numero di fornitori. Reciproco impegno dei partner attraverso realizzazione di investimenti specifici Influenza Mediante coercizione Mediante competenza Contratti e gestione conflitti Formali e di breve termine e dettagliati pr. fissati con aste Informali e di lungo termine Partner che condividono valori
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