TOSCANA Toscana da: I NUMERI pensati della Giustizia Minorile - Dicembre 2008

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1 Toscana TOSCANA

2 1 RAPPORTO SULLA DEVIANZA MINORILE IN ITALIA 190

3 4. SCENARI REGIONALI TOSCANA 191

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5 4. SCENARI REGIONALI TOSCANA 193

6 1 RAPPORTO SULLA DEVIANZA MINORILE IN ITALIA 4.8. Centro per la giustizia minorile per la Toscana e l Umbria* Dall analisi dei dati statistici, emerge che nelle Regioni Toscana e Umbria l incidenza percentuale della devianza minorile sul totale nazionale è, rispettivamente, del 4% e dell 1%, quindi il dato, nelle suddette Regioni, non sembra destare un rilevante allarme sociale. In Toscana e in Umbria si registra, inoltre, una bassa recidiva di reati, aspetto che fa ipotizzare un carattere di occasionalità degli stessi. In quest ultimo anno, nella realtà distrettuale stiamo assistendo ad un forte incremento dei minori presi in carico di nazionalità straniera. Tale fenomeno, già presente negli ultimi cinque anni presso l Istituto Penale per i Minorenni di Firenze, attualmente tende ad estendersi anche all Area Penale esterna toscana. In connessione con il crescente flusso migratorio si registra all interno della realtà distrettuale, quale dato comune a tutti i Servizi Minorili, una componente prevalente della nazionalità rumena, seguito dalla nazionalità marocchina. Per quanto riguarda i minori stranieri, nell ultimo triennio si rileva una percentuale di casi presi in carico che tende ad equivalersi tra questi ultimi ed i minori italiani, così come segnalato anche dagli USSM di Firenze e Perugia. Relativamente alla tipologia di reati, predominanti appaiono quelli contro il patrimonio, anche se stanno emergendo nuove tipologie, quali reati a sfondo sessuale, che hanno visto coinvolti nel 2007 n 3 minori dell IPM di Firenze (tipologia assente nel 2006). Una ulteriore particolarità da evidenziare è quella dell incremento della componente femminile autrice di reati, che si caratterizza per la commissione di reati contro la persona. Per ciò che concerne le richieste di intervento da parte dell Autorità Giudiziaria, significativo appare per la realtà distrettuale toscana l incremento dell applicazione di misure cautelari, tra queste, in primis, il collocamento in comunità (Art.22 DPR 448/1988), rivolto per lo più a minori di nazionalità straniera, anche con finalità di protezione sociale. Limitatamente alla realtà Toscana emerge come dato rilevante un incremento rispetto all applicazione dell Art. 28 (Messa alla prova) che interessa con incidenza crescente anche i ragazzi di nazionalità straniera. Regione: TOSCANA Centro di Prima Accoglienza di Firenze Nel 2007 nel CPA si registrano 221 ingressi di cui 171 stranieri (77%) e * di Palma Dipino referente locale studi e ricerche per la Toscana e l Umbria e di Tiziana Minelli, Maddalena Barbuzzi, Michela Fiorentini, Sandro Di Loreto, Sabrina Lico. 194

7 4. SCENARI REGIONALI TOSCANA 50 italiani (23%), con un aumento percentuale rispetto allo scorso anno del 10% Tra gli stranieri, la percentuale più alta riguarda i minori di nazionalità rumena, che rappresentano il 38% del totale. La tipologia di reato più frequente è costituita da quelli contro il patrimonio, in particolare il furto, imputazione che coinvolge anche la maggior parte delle femmine arrestate. I minori entrati in CPA provengono in prevalenza dalla Provincia di Firenze, dove si registra la maggiore affluenza di ingressi, seguita dalla provincia di Prato, soprattutto per reati inerenti alla violazione della normativa sugli stupefacenti. Si potrebbe ipotizzare che una percentuale cospicua di stranieri irregolari si accentra in provincia di Firenze per le elevate condizioni socio-economiche della zona. Si rileva un aumento, rispetto agli anni precedenti, di ingressi di minori provenienti dalla Provincia di Arezzo che coincide con quanto è emerso dai dati dell Ufficio Servizio Sociale per Minorenni relativamente ai denunciati a piede libero. Dall analisi dei dati 2007 emerge che nessuno dei minori stranieri entrati in CPA è nato in Italia, tranne una piccola percentuale di cultura Rom, privi tuttora di cittadinanza italiana. Gli ingressi di ragazzi cinesi sono soltanto due, ma questa popolazione è giunta all attenzione della Giustizia Minorile solo negli ultimi due anni. I minori rumeni con famiglia e residenti in Toscana sono 9 su 85 (11%), quelli di nazionalità albanese invece sono 9 su 16 (56%) e 6 sono i ragazzi del Maghreb su un totale di 28 (22%): si registra, tenuto conto delle statistiche degli ultimi anni, una maggiore stabilità anche dei minori stranieri, accompagnati più spesso rispetto al passato, dal proprio nucleo familiare. Si rileva, infatti, che circa il 20% degli stranieri entrati in CPA hanno famiglia regolarmente residente in Italia, elemento che ha consentito la possibilità di fruire di misure cautelari non detentive. Per quanto riguarda la misura del collocamento in comunità, emerge che questa viene applicata quasi essenzialmente a minori stranieri non accompagnati, come evidenziato dal fatto che solo 8 italiani, nel 2007, sono stati inseriti in comunità ( 16%). Per quanto riguarda la misura della custodia cautelare in carcere, risulta disposta in numero elevato a minori stranieri, pari a n 47 casi nel 2007 (27%), a fronte di soli n 7 italiani (14%). Per tutte le 30 femmine straniere arrestate è stata disposta la custodia cautelare in carcere. Istituto Penale per i Minorenni di Firenze L utenza dell IPM di Firenze, struttura competente per le Regioni Toscana e Umbria, essendo costituita per oltre l 80% di soggetti di naziona- 195

8 1 RAPPORTO SULLA DEVIANZA MINORILE IN ITALIA lità straniera, non appare rappresentativa della devianza minorile locale, con riferimento alla casistica delle Procure per i Minorenni delle su indicate Regioni presentata nelle tabelle allegate. Il numero di ingressi risulta abbastanza stabile negli ultimi tre anni ed è compreso tra 110 e 130 unità, anche in relazione alla moderata capienza strutturale e ad una presenza giornaliera media che si attesta sulle 20 unità, ma con elevato turn over, visto che la permanenza media è di circa tre mesi. La percentuale maggiore di ingressi, circa l 80%, è motivata da provvedimenti di custodia cautelare; in forte calo ma coincidente con 20% dei casi, come si evince dalle tabelle allegate, sono gli ingressi per trasferimento da altri Istituti Minorili sovraffollati (per rispettare il numero prestabilito di capienza, secondo i posti-letto). Nel 2007, sono transitati nell Istituto di Firenze n.13 minori italiani (15%) ma solo n.6 risultavano essere residenti nelle due regioni Toscana (n.3) e Umbria (n.3), mentre i restanti sono entrati per trasferimento da altri I.P.M (Milano, Napoli, Palermo). Come effetto della politica di decarcerizzazione del DPR 448/88 la detenzione per i ragazzi italiani è davvero divenuta residuale: i minori presenti, anche se poco numerosi, hanno, tuttavia, una situazione giudiziaria e personale molto compromessa (alta recidività, tossicodipendenza, fallimento della messa alla prova ), imputazioni di reato molto gravi (rapina aggravata, spaccio di sostanze stupefacenti). In molti casi gli italiani si trovano in una posizione giuridica di espiazione pena, a differenza degli stranieri che entrano in carcere in prevalenza in attesa di giudizio di primo grado e spesso ne escono senza avere affrontato il processo penale (circa il 70% dei casi, sommando i principali motivi di uscita riportati in tabella). Il dato sulla presenza di stranieri ha, tuttavia, subito negli ultimi cinque anni una variazione molto significativa, non coincidendo più la condizione di straniero con quella di minore non accompagnato o senza fissa dimora : nell ultimo anno, infatti, solo il 60 % dei detenuti stranieri è classificato come senza fissa dimora, mentre per circa il 40% degli stessi è possibile fare riferimento alla famiglia, o a un parente residente in Italia. Di frequente il ricongiungimento dei ragazzi stranieri con la famiglia di origine è avvenuto in età pre-adolescenziale e la commissione del reato può essere sintomatica di una condizione di crisi d identità, conflittualità familiare e culturale. Non sono ancora presenti in IPM a Firenze minori stranieri di seconda generazione (ovvero figli di stranieri residenti), ad eccezione delle nazionalità Rom di Croazia, di Bosnia e Sinti (zingari giostrai). Rispetto alla nazionalità, si rileva come prevalente quella rumena, con il 38%, dovendo tuttavia precisare che il dato necessiterebbe di ulteriore scorporo tra Rumeni e Rom Rumeni, questi ultimi dediti ancora al nomadismo. In alcuni periodi dell anno i minori rumeni hanno costituito anche il 50% dei 196

9 4. SCENARI REGIONALI TOSCANA ristretti e anche se il dato rimane sommerso, molti di loro hanno rivelato di essere inseriti in circuiti di prostituzione minorile. Segue la nazionalità magrebina, circa il 30% dei minori; in forte calo il numero degli albanesi 7%, si ipotizza per una nuova fase di emigrazione da questo Paese, anziché di singoli di interi nuclei familiari che svolgono, quindi, un ruolo protettivo e di contenimento. La variabile classe di età, attestata sulla fascia anni, rimane costante; si rileva, tuttavia, un aumento di soggetti quindicenni, con numerosi precedenti penali loro attribuiti da infraquattordicenni (in prevalenza Rom itineranti) ed una diminuzione dei giovani adulti (18-21 anni), presumibilmente per una maggiore attenzione da parte dell A.G. circa l accertamento dell età anagrafica dei sedicenti. Ufficio di Servizio Sociale per Minorenni di Firenze Nell anno 2007, nell ambito della Regione Toscana, i soggetti segnalati sono stati e quelli presi in carico sono invece i minori presi in carico per i quali è stato aperto per la prima volta il fascicolo nell anno E da notare che la percentuale di minori presi in carico può variare in relazione al numero di segnalazioni, essendo invece relativamente costante la struttura del servizio (numero di assistenti sociali). Se si considerano il genere e la cittadinanza, emerge che la proporzione di femmine è pari al 16% dei soggetti segnalati e al 10% di quelli presi in carico. Osservando la cittadinanza si evince che il 51% dei minori segnalati sono stranieri, la percentuale cala però al 44% se si considerano i soggetti presi in carico. L incidenza sul totale nazionale è pari al 7% per i segnalati e al 5% per i soggetti presi in carico. Preso isolatamente, questo dato non è indicativo se non rapportato almeno alla dimensione demografica della Regione. Quanto alla tipologia delle 953 richieste di intervento da parte dell A.G., premesso che ciascun individuo può essere oggetto di più di una richiesta, troviamo che 566 riguardano gli accertamenti sulla personalità, 213 le misure cautelari, 172 messe alla prova, 1 richiesta per esecuzione di pena detentiva e 1 di misura alternativa (quest ultima corrisponde all affidamento in prova al Servizio sociale). Non si riscontra alcun caso di liberazione condizionale né di sanzioni sostitutive e di misure di sicurezza. Un attenzione particolare va riservata alle misure cautelari per osservare che dei casi considerati: un terzo (34%) è rappresentato dalla custodia cautelare e un quarto (25%) dal collocamento in comunità. A seguire la permanenza in casa con il 23% e le prescrizioni con il 18%. Le due misure più severe, perché restrittive della libertà individuale, coprono, congiuntamente, il 60% dei casi. E probabile che a determinare tale elevato valore numerico concorra la presenza di giovani stranieri, come confermano i dati relativi ai minorenni presenti nell Istituto Penale di Firenze. Analizziamo qui di seguito le caratteristiche strutturali dei 322 soggetti presi in carico per i quali è stato aperto un fascicolo nel Di essi 183 (pari 197

10 1 RAPPORTO SULLA DEVIANZA MINORILE IN ITALIA al 56%) sono italiani, i restanti 113 (36%) sono stranieri, infine 26 (8%) sono nomadi. I soggetti stranieri provengono in prevalenza dal Marocco, Romania e Albania. Se analizziamo l età dei soggetti alla presa in carico dall USSM, riscontriamo che la fascia d età compresa tra i 17 e i 18 anni è abbastanza alta: corrisponde al 62% del totale. Tale percentuale sale al 73% se vi includiamo la fascia d età dei 19-20enni. Al fine di comprendere se i tempi che intercorrono tra la commissione del reato e la presa in carico sono influenti, questo dato andrebbe considerato in relazione all età della commissione del reato. Assai pochi sono i soggetti presi in carico nella fascia d età anni (7%). I ragazzi italiani di 16 anni rappresentano il 26%, gli stranieri il 17%. La percentuale cambia per i ragazzi nomadi: nel 52% dei casi sono infatti compresi nella fascia d età anni e nel 44% dei casi nella fascia dei 17 18enni. Relativamente alla tipologia di reato, i maschi italiani sono coinvolti nel furto nel 25% dei casi, nel 18% nel danneggiamento e nell 11% nella violazione legge stupefacenti. Le femmine italiane che rappresentano il 16% del totale soggetti italiani segnalati, nel 24% dei casi sono coinvolte nella violazione legge stupefacenti, a parità con il furto. Segue il danneggiamento e la violenza privata, minaccia, violazione di domicilio con il 14% dei casi. Considerando gli stranieri, risulta che per il 44% sono coinvolti nel furto e il 20% nella violazione legge stupefacenti. Le straniere femmine, sono coinvolte nel furto nel 50% dei casi. Infine i nomadi: nel 77% dei casi sono coinvolti nel furto e nel 20% in rapine. Dei 322 soggetti presi in esame il 9,6% risulta essere S.F.D. (senza fissa dimora) e di nazionalità straniera. La residenza dei soggetti nella Regione Toscana presi in carico dall Ufficio di Servizio Sociale si distribuisce nelle province come indicato nella tabella seguente che riferisce anche l andamento nel tempo della consistenza numerica dei soggetti negli anni 2005, 2006 e 2007: Anni Totale soggetti Firenze Pisa Livorno Siena Arezzo Grosseto Prato Pistoia Lucca Senza fissa dimora* * provenienti da comunità e IPM E utile rilevare che la variazione dei dati su esposti non è da mettere in relazione con l entità del fenomeno devianza minorile quanto alla consistenza organizzativa dell USSM. 198

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