Vigne a Milano. Uno stargate sullo spirito del sestiere di Porta Vercellina e delle 5 Vie
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- Alessandra Visconti
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1 Progetto Urban Genoma Vigne a Milano Uno stargate sullo spirito del sestiere di Porta Vercellina e delle 5 Vie Società d Incoraggiamento d Arti e Mestieri, Via S. Marta febbraio 2016
2 Un luogo speciale Il sestiere di Porta Vercellina ha conservato a lungo caratteristiche particolari rispetto al resto della città e del centro: un alta concentrazione di giardini e orti, un atmosfera rinascimentale e quel carattere tranquillo, estraneo alla città mercantile, che le località esterne al Circo serbano tuttora (G. De Finetti).
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4 Le origini Al di fuori della Porta Vercellina, oltre il Circo, in un area priva di un arteria regionale e densa di rogge, nel III secolo un membro della patrizia gens Valeria dona un terreno e una vigna alla chiesa per la sepoltura dei martiri Gervaso e Protaso. L appezzamento prende il nome di Hortus Filippi l Orto di Filippo.
5 La zona sacra Sull Orto di Filippo sorgerà il più antico e denso circuito di basiliche cimiteriali della città. Per le sue caratteristiche insediative e infrastrutturali nel Medioevo quest area urbana non subisce ampliamenti, rimanendo nei confini della città romana.
6 Chiostri, orti e giardini Sulle chiese paleocristiane e sul Circo si innestano conventi e monasteri, da Sant Ambrogio a San Francesco, dal Monastero Maggiore con la chiesetta di San Pietro alla Vigna (sull odierna via Vigna) ai conventi di Santa Maddalena al Cerchio, di Santa Maria del Cappuccio e di Sant Orsola.
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8 La trama di chiese, monasteri e conventi era rada e poco incisiva, perché le coltivazioni avevano la prevalenza sul costruito, soprattutto nella parte sud-occidentale, dove prati, orti e giardini circondavano gli edifici e traevano vantaggio dalla fitta rete delle rogge: così il carattere rurale della zona restava dominante (E. Malara)
9 L ombra del Castello Nel XIV secolo la costruzione della rocca viscontea e del suo parco blocca definitivamente l espansione di questa porzione della città verso nordovest, rinforzandone i tratti originari.
10 Ludovico e Leonardo E qui che il duca Ludovico il Moro immagina una Milano rinascimentale il cui nucleo prende forma tra il Castello e Santa Maria delle Grazie, dove Leonardo affrescherà il Cenacolo.
11 La vigna di Leonardo La donazione di Ludovico a Leonardo di una vigna dell antico monastero di San Vittore al Corpo collega idealmente il tempo di Sant Ambrogio all epoca rinascimentale, la vigna dell Orto di Filippo alla vigna di Leonardo.
12 Dai monasteri alle caserme Sotto le dominazioni straniere, il Castello passa da corte a sede di guarnigioni militari, che trovano posto anche nei vicini monasteri, trasformati in caserme e ospedali militari. Le esigenze militari continuano a preservare la quiete, gli orti e i giardini della zona e ne ritardano l urbanizzazione
13 La trasformazione residenziale L urbanizzazione legata alla costruzione del Foro Bonaparte mantiene e rispetta lo spirito del quartiere nell espansione borghese che si sviluppa dopo il L impronta del quartiere sforzesco rivive nei nomi rinascimentali e leonardeschi assegnati a vie vecchie e nuove: Matteo Bandello, Bernardo Zenale, Bernardino Luini.
14 La vocazione culturale Espulse dal centro città le funzioni militari, il sestiere di Porta Vercellina recupera Santa Maria delle Grazie e i suoi monasteri a destinazioni culturali (San Vittore diventa il Museo della Scienza e della tecnica, Sant Ambrogio l Università Cattolica, il Monastero Maggiore il Civico Museo archeologico).
15 Conti e Portaluppi Quattro secoli dopo Ludovico e Leonardo, tra gli anni Venti e gli anni Quaranta un altra committenza incide profondamente sul quartiere: l industriale e senatore Ettore Conti e l architetto Piero Portaluppi restaurano la Casa degli Atellani e Santa Maria delle Grazie, recuperando anche la memoria della vigna di Leonardo.
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Case di Via Cappuccio 19
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