I bambini vengono al mondo con la motivazione e la capacità per cominciare a stabilire un immediata relazione sociale con chi li cura.

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1 LE ABILITA SOCIALI

2 I bambini vengono al mondo con la motivazione e la capacità per cominciare a stabilire un immediata relazione sociale con chi li cura. Volkmar

3 Le difficoltà sociali dell autistico non derivano da un rifiuto o da una paura del contatto sociale, ma dall assenza di capacità di comprendere o leggere le situazioni sociali e spesso da una difficoltà a sentire la motivazione al contatto sociale. Enrico Micheli

4 Far parte di un gruppo, questa è un altra delle cose molto difficili per me. Quando sono in una squadra o in un gruppo io sono diverso. Non riesco a concentrarmi e non sono nemmeno simpatico. Mi distraggo subito perché sento tutto quello che dicono e non riesco a capire. Per me è difficile quando ci sono quattro o cinque bambini insieme, ma non so perché Io sento diverso Paolo Cornaglia Ferraris

5 DAL DSM 5 (2013) COMUNICAZIONE E INTERAZIONE DEFICITARIA INTERESSI RIPETITIVI E STEREOTIPATI DISFUNZIONI SENSORIALI

6 COMUNICAZIONE E INTERAZIONE SOCIALE DEFICITARIA Deficit della reciprocità socio-emotiva Deficit dei comportamenti comunicativi non verbali Deficit nella comprensione, gestione e sviluppo delle interazioni INTERESSI RIPETITIVI E STEREOTIPATI Movimenti, uso di oggetti o del linguaggio stereotipati e ripetitivi Aderenza a routine o rituali Interessi limitati e anomali Iper o ipo reattività a stimoli sensoriali

7 Comunicazione e linguaggio Dare significati FRAGILITA DELLE ABILITA SOCIALI Comprendere situazioni sociali e contesti Comprendere cosa pensano gli altri Sapere cosa fare

8 Ma. determinate abilità non presenti nel repertorio spontaneo del ragazzo autistico possono essere apprese se vengono insegnate in modo strutturato

9 I pre-requisiti

10 INTERSOGGETTIVITA : prime abilità di relazione sociale (Schopler) E la capacità di riferirsi a un altra persona, si riferisce a un insieme coordinato di atti motori, percettivi, cognitivi ed emotivi

11 INTERSOGGETTIVITA PRIMARIA: abilità di base ORIENTAMENTO: capacità di reagire a uno stimolo nuovo ATTIVAZIONE: sia fisicamente che emotivamente ATTENZIONE: orientarsi nei confronti di uno stimolo INTERESSE PER IL VISO UMANO CAPACITA DI ALTERNANZA DEI TURNI

12 INTERSOGGETTIVITA SECONDARIA ATTENZIONE CONGIUNTA Nasce dal piacere di condividere con l altro uno spettacolo, un evento. - Alternare il proprio sguardo tra la cosa che si sta osservando e l altra persona - Seguire con lo sguardo l indicazione dell altro - Controllare dove l altro sta guardando e guardare nella stessa direzione - Indicare per mostrare o per chiedere: cosa è? - Portare una cosa all altro per fargliela vedere - Fondamentale per sviluppare l IMITAZIONE, precursore COMUNICAZIONE

13 INTERSOGGETTIVITA SECONDARIA EMOZIONE CONGIUNTA - Ridere e sorridere insieme - Rispondere manifestando un emozione al comportamento dell altro che voleva provocare un emozione (es. al solletico, a uno spettacolo,.. ) - Cogliere l emozione dell altro e adattare ad essa la propria - Utilizzare l espressione delle emozioni come strumento nello scambio sociale

14 INTERSOGGETTIVITA SECONDARIA IMITAZIONE Imitando l altro si crea un ponte verso l altro: ripetere l azione di un altro mi fa entrare in contatto ed essere quello che è l altro, mi fa interiorizzare un esperienza dal punto di vista di un altro. Spesso è un abilità che compare in modo approssimativo e solo su richiesta

15 INTERSOGGETTIVITA SECONDARIA INTENZIONE CONGIUNTA - Percepire ciò che gli altri vogliono e aderirvi, - E il fare accanto, il fare insieme SCAMBIO DI TURNI - Tocca a me, tocca a te

16 DA DOVE PARTIRE? - Osservazione

17 COSA OSSERVIAMO? IN QUALI CONTESTI? Prossimità Uso del corpo e degli oggetti Iniziativa sociale Risposta sociale Comportamenti interferenti Tempo strutturato Gioco e tempo libero Spostamento Pranzi o merende Incontri con altri

18 CHE COSA POSSIAMO INSEGNARE? Comportamenti come: LO SGUARDO DIRETTO CONDIVISIONE DI SPAZI CONDIVISIONE DI MATERIALI ATTENZIONE CONGIUNTA L ESPRESSIONE MIMICA, I GESTI CHE REGOLANO L INTERAZIONE SOCIALE (INDICARE PER CONDIVIDERE)

19 CHE COSA POSSIAMO INSEGNARE? L IMITAZIONE LA COOPERAZIONE IL TURNO IL SALUTO LA RICHIESTA DI AIUTO LO SCAMBIO L ABILITA DI PARTECIPARE AD UNA FESTA ABILITA DI RICONOSCERE, ETICHETTARE E GESTIRE LE EMOZIONI.. E molto altro

20 E BENE RICORDARCI CHE: Il mondo concreto è più interessante del mondo sociale Spesso la comunicazione sociale è occasione di fraintendimenti La mancanza di chiarezza provoca un aumento dell ansia Comprensione dell intenzione Mancanza di motivazione

21 CONTATTO OCULARE

22 CONDIVISIONE DEGLI SPAZI PRIMA DOPO

23

24 CONDIVISIONE DI MATERIALI

25 ATTENZIONE CONGIUNTA

26 LO SCAMBIO: DARE E RICEVERE

27 SALUTARSI E PRESENTARSI

28 IL RISPETTO DEL TURNO

29 GIOCHI SOCIALI Al tavolo.

30 Giocare insieme: Twister

31 Gioco dell oca con regole

32 RICONOSCIMENTO DI EMOZIONI

33 Se questi comportamenti vengono insegnati senza essere collegati a esperienze piacevoli per il bambino, in grado di far scattare in lui una motivazione a ripeterli e di farli diventare essi stessi motivazione, il loro insegnamento si ridurrà a un vicolo cieco

34 Grazie per l attenzione!!

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