Discalculia. e Strategie di studio. 4 marzo 2011 ATTILIO MILO INSEGNANTE DI SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO FORMATORE AID
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1 Discalculia e Strategie di studio 4 marzo 2011 ATTILIO MILO INSEGNANTE DI SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO FORMATORE AID
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3 Disturbo Specifico d Apprendimento = DISLESSIA Disturbo di LETTURA = DISLESSIA Disturbo di SCRITTURA = DISGRAFIA e DISORTOGRAFIA Disturbo di CALCOLO = DISCALCULIA
4 DEFINIZIONE La Discalculia Evolutiva è un disturbo caratterizzato da ridotte capacità nell apprendimento numerico e del calcolo in rapporto alla classe frequentata. Interferisce negativamente con l apprendimento scolastico e con le attività quotidiane che richiedono capacità di calcolo È presente in bambini normodotazione intellettiva con Non è imputabile a danni organici, deficit visivi, uditivi o neurologici Non è imputabile a insegnamento inadeguato
5 Le prestazioni aritmetiche di base di questi bambini (addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione) risultano significativamente al di sotto del livello atteso rispetto all età cronologica, all intelligenza generale e alla classe frequentata. La diagnosi di discalculia non può essere formulata prima della terza elementare ma già nel primo ciclo possono essere rilevate discrepanze tra le capacità cognitive globali e l apprendimento del calcolo e dei fatti aritmetici.
6 L efficienza del problem solving matematico non concorre alla diagnosi di discalculia evolutiva, ma appare correlato al livello delle competenze cognitive o al livello di competenza linguistica. La diagnosi di discalculia va effettuata sulla base di una valutazione psicodiagnostica globale (cognitiva, neuro-psicologica e psicopatologica). Prevede l utilizzazione di test standardizzati somministrati individualmente. Necessita quindi di una consultazione specialistica non effettuabile in ambito scolastico
7 La Discalculia evolutiva di solito viene riconosciuta più tardi della dislessia Perché ancora non disponiamo di strumenti diagnostici adeguati, specie per i primi due anni di scuola elementare. perché per l aritmetica, di solito i primi due anni non esauriscono l apprendimento della strumentalità di base, come per la letto-scrittura, ma alcuni argomenti vengono affrontati successivamente. perché i diversi contenuti di apprendimento non sono proposti dagli insegnanti sempre nello stesso momento.
8 è un disturbo di origine congenita che impedisce a soggetti normodotati di raggiungere adeguati livelli di rapidità e di correttezza in operazioni di calcolo (calcolo a mente, anche molto semplice, algoritmo delle operazioni in colonna, immagazzinamento di fatti aritmetici come le tabelline), di processamento numerico (enumerazione avanti ed indietro, lettura e scrittura di numeri, giudizi di grandezza tra numeri). Dunque riguarda la parte esecutiva della matematica e ostacola quelle operazioni che normalmente dopo un certo periodo di esercizio tutti i bambini svolgono automaticamente, senza la necessità di particolari livelli attentivi. Come gli altri disturbi specifici dell apprendimento ha elevate cause di origine familiare. La D.E. ha elevati livelli di comorbidità con la dislessia
9 L apprendimento della matematica è difficile Troppe volte provoca, negli allievi, un rigetto riassunto nell affermazione, pronunciata quasi con orgoglio nel nostro paese: di matematica non capisco nulla
10 Perché la matematica è difficile? Gli stati d animo negativi verso la matematica sono provocati: L errore è evidente e inconfutabile Le normali strategie d impegno sono spesso inefficaci Non riuscire in matematica è segno di non brillante intelligenza
11 Già nel neonato sono presenti abilità nel distinguere la NUMEROSITÀ è in grado, infatti, di orientare attenzione la quando sua è sottoposto a stimoli con quantità diverse Anche gli animali possiedono questa capacità
12 SUBITIZING La capacità di percepire la numerosità di un insieme visivo di oggetti in modo immediato Questo processo funziona con un massimo di 4 elementi
13 INTELLIGENZA NUMERICA ABILITA DI CALCOLO INTELLIGENZA NUMERICA: INTELLIGERE ATTRAVERSO LA QUANTITÀ CAPACITÀ INNATA DOMINIO SPECIFICA HA SOLO BISOGNO DEL POTENZIAMENTO CORRETTO DELL ISTRUZIONE (Lucangeli, Poli & Molin, 2003)
14 La Dimensione evolutiva Molti bambini a 18 mesi sono capaci di dire alcuni numeri in sequenza. Pochi mesi dopo riescono ad applicare il conteggio a materiale concreto. A 4 anni cominciano ad esprimere giudizi di grandezza sui numeri. Prima di finire la materna grazie al confronto con coetanei e adulti cominciano a leggere e scrivere alcuni numeri addirittura ad eseguire semplici addizioni e sottrazioni.
15 ESISTE LA DISCALCULIA? 3000 docenti intervistati 5 bambini per classe con difficoltà di calcolo 5-7 bambini per classe con difficoltà di soluzione dei problemi (ogni classe 25 alunni circa) + 20% DELLA POPOLAZIONE SCOLASTICA
16 International Academy for Research in Learning Disabilities 2,5 % della popolazione scolastica presenta difficoltà in matematica in comorbidità con altri disturbi Discalculia severa: 2 bambini su del 90% della popolazione inizia il percorso d apprendimento con un profilo conforme a disturbo specifico dell apprendimento ( falsi positivi)
17 L alta percentuale con cui però si presentano i falsi positivi nella scuola potrebbe far pensare ad un problema di didattica sbagliata, per cui invece di potenziare le competenze matematiche innate, presenti già alla nascita e potentissime in età prescolare, le si fanno implodere, le si disattivano (Lucangeli)
18 Così ad esempio il contare utilizzando le dita (meccanismo utilissimo per apprendere l abilità di conteggio e per automatizzare la corrispondenza biunivoca, l ordine stabile e la cardinalità) all ingresso a scuola, viene sostituito dai regoli che, basandosi invece su una rappresentazione di geometrico e cromatico, allontanano il bambino tipo dalla più semplice rappresentazione di quantità basata su meccanismi analogici favorita dalle dita.
19 Le dita, il primo strumento di calcolo L uomo ha i numeri, possiamo dire, sulla punta delle dita. Se deve contare un insieme di oggetti, infatti, è portato a toccarli, uno ad uno, con la punta dell indice, e il bambino in particolare, quando si trova in difficoltà nei calcoli, cerca spontaneamente aiuto sulle dita. Il 5 romano ricorda le cinque dita della mano aperta e il dieci, le dieci dita delle due mani aperte
20 METODO ANALOGICO (BORTOLATO) 75
21 Nel 1202 Fibonacci scrive un testo fondamentale per la cultura occidentale: il "Liber Abaci", un ponderoso manuale di aritmetica e algebra, con il quale introduce in Europa il sistema numerico decimale indo-arabico e i principali metodi di calcolo relativi. L'innovazione cruciale è la seguente: Ci sono nove figure degli indiani: Con queste nove figure, e con il simbolo 0, che gli arabi chiamano zephiro [da cui poi il nome "zero"], qualsiasi numero può essere scritto, come dimostreremo. In questo libro Fibonacci spiega i fondamenti della nuova numerazione, insegnando gli algoritmi per calcolare le quattro operazioni senza dover ricorrere all'abaco; è a partire da qui che si sviluppano l'aritmetica, l'algebra e la matematica in occidente. evoluzione dei simboli adottati per scrivere le varie cifre
22 Essendo il calcolo scritto un meccanismo procedurale ad alta automatizzazione, molto spesso diventa cieco alla quantità nel senso che il bambino proprio non ci pensa più ad essa e compie errori che in un ottica numerica sarebbero incomprensibili! Due indicazioni di massima per prevenire difficoltà conoscere bene potrebbero i meccanismi funzionamento in ambito matematico quindidiessere quelle di: dell intelligenza numerica nel bambino per fornire strategie che non inibiscano i meccanismi corretti non adottare, per l istruzione formale della matematica, il sistema verbale che ne è invece il principale antagonista
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24 I TRE MECCANISMI BASE DELL INTELLIGENZA NUMERICA
25 DA DOVE NASCONO LE DIFFICOLTÀ? DALL INCONTRO TRA SISTEMA NUMERICO E SISTEMA VERBALE
26 insegnamento verbale È una procedura verbale, sequenziale di azioni da mettere in memoria, le aree che se ne occupano nel cervello sono quelle di Wernike e Broca (Emisfero Sinistro) che servono per la comprensione del linguaggio e alla sua articolazione. Può un insegnamento verbale potenziare ed esercitare un apprendimento motorio?
27 I dati scientifici dicono che insegnare la cognizione numerica con le didattiche verbali non garantisce la cognizione di pertinenza. Ci sono dei meccanismi che sono evidenti a livello dell organizzazione neurofunzionale che noi non ce ne rendiamo conto, come se chiedessimo ad un bambino di disegnare con i piedi, può impararlo ma non è quello che potrebbe fare con ciò che è di appartenenza.
28 APE PAE I numeri non si leggono e si scrivono come le lettere? No, se noi li insegnassimo come le lettere seguiremmo la via fonologica, una struttura sequenziale di fono, allora quando diciamo asciugamano il bambino scriverà la parola giusta; se noi diciamo centoventitre, il bambino che avrà appreso i meccanismi verbali scriverà , comincerà con gli errori intelligenti. Non sono errori di dislessia sui numeri, sono errori intelligenti, perché vanno ad intelligere nelle aree di Wernike e Broca, le analizza come componenti verbali e non numeriche.
29 + I X 14
30 I fatti aritmetici sono conoscenze apprese e immagazzinate stabilmente nella memoria a lungo termine, che possono essere utilizzate in modo immediato e spontaneo. 2+3 = 5; 12-4 = 8; 5x8 = 40; 100:2 = 50 I calcoli sono essenzialmente procedure utilizzate per produrre risultati aritmetici. Con l esperienza e l apprendimento alcune procedure di calcolo, usate più comunemente, si trasformano in fatti aritmetici.
31 La tabellina è un calcolo? La tabellina non è un calcolo La tabellina è un automatismo La verifica delle tabelline deve avvenire oralmente La risposta del bambino deve essere rapida (circa 5 secondi) Se impiega più tempo, la sua risposta è il risultato di una procedura o di una strategia di calcolo. Ciò significa che il bambino non ha automatizzato la tabellina richiesta
32 Nei raffronti internazionali di competenze matematiche, di gran lunga i migliori sono i cinesi, quelli della repubblica di Taiwan, e di Singapore. Non costringono i bambini ad imparare la tabellina fino a nove per nove. Tanto per cominciare, i bambini non devono imparare la tabellina dell uno. In secondo luogo, non imparano 3x5 e 5x3. Imparano 5x3 nella tabellina del tre, ma la tabellina del cinque comincia dal 5x5, che ovviamente non rientra nelle tabelline precedenti del due, del tre e del quattro- Questo metodo non solo riduce il carico mnemonico da 81 a 36 dati, ma aiuta il bambino a capire che 3x5 e 5x3 sono equivalenti (Brian Butterworth)
33 La matematica imparata a scuola è determinante per la riuscita degli studi, ma in seguito non gioca più alcun ruolo Gli studenti dimenticano le conoscenze matematiche laboriosamente apprese a scuola, non appena terminato il periodo di scolarità Morris H. Shamos, 1999, Il mito della formazione scientifica Accademia delle Scienze, New-York
34 I disturbi aritmetici, di norma, sembrano non pregiudicare la vita al di fuori della scuola
35 L alunno con Discalculia spesso si confonde con gli altri alunni con scarso rendimento. Ma esiste una grossa differenza A causa della non acquisizione degli automatismi di calcolo, per avere un rendimento solo accettabile, deve utilizzare una gran quantità di ENERGIA e di TEMPO
36 In generale i dislessici hanno un diverso modo di imparare, ma comunque imparano. Gli insegnanti devono trovare diversi stili di insegnamento per adattarsi ai diversi stili di apprendimento
37 Il compito deve essere difficile quel tanto che basta per far progredire la conoscenza, e facile al punto di rendere più probabile il successo che l insuccesso Sfida cognitiva ottimale S. Harter, 1978, 1982
38 Di un rotolo di spago una commessa per confezionare pacchi ne utilizza i 3/10 al mattino e i 7/20 al pomeriggio. Di un rotolo identico una seconda commessa ne utilizza 1/10 al mattino e 7/15 al pomeriggio. Quale commessa ha utilizzato più spago e quanto in più dell altra?
39 ?
40 Il paradosso consiste nel fatto che i due triangoli hanno gli stessi vertici e, quindi, dovrebbero avere le stesse superfici di 32.5 unitàq ; in quello di destra compare un buco di 1 unitàq. I triangoli e i poligoni componenti sono gli stessi e la somma delle loro aree e pari a 32. Come si spiega? I due triangoli sembrano tali ma, in effetti, sono quadrilateri; ovvero l ipotenusa del triangolo giallo non è allineata con l ipotenusa del triangolo verde. Calcolando l area del triangolo i cui lati sono dati da {ipotenusa triangolo giallo,ipotenusa triangolo verde, ipotenusa del triangolo complessivo}, si ottiene un area di 0.5 unitàq. Nel triangolo di sinistra il triangolo errore (chiamiamolo così) e posizionato all interno dell ipotenusa; nel triangolo di destra, all esterno. Ora i conti tornano: a sinistra abbiamo 32.5 (area del falso triangolo) -.5 (area del triangolo errore) = 32 (area totale dei componenti); a destra abbiamo 32.5 (area del falso triangolo) +.5 (area del triangolo errore)- 1.0 (buco) = 32 (area totale dei componenti).
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42 Ma senza esagerare! ECCOLA! 3 cm X 4 cm? Trova la X
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