ARBITRO PER LE CONTROVERSIE FINANZIARIE Il Collegio composto dai signori

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1 Decisione n. 20 del 18 luglio 2017 ARBITRO PER LE CONTROVERSIE FINANZIARIE Il Collegio composto dai signori Dott. G. E. Barbuzzi Presidente Prof.ssa M. Rispoli Farina Membro Cons. Avv. D. Morgante Membro Prof. Avv. G. Guizzi Membro Avv. G Afferni Membro Relatore: Prof. Avv. G. Guizzi nella seduta del 16 giugno 2017, in relazione al ricorso n. 40, dopo aver esaminato la documentazione in atti, ha pronunciato la seguente decisione. FATTO 1. La controversia sottoposta alla cognizione del Collegio concerne la configurabilità di un inadempimento dell intermediario all obbligo di corretta profilatura del cliente, e a quello di assicurare al cliente adeguata, completa e corretta informazione sui rischi dell investimento. Questi, in sintesi, i fatti oggetto del procedimento. 2. Con reclamo presentato il 28 settembre 2016 l odierno ricorrente si è rivolto all intermediario odierno resistente lamentando di essere stato indotto, su consiglio dei funzionari addetti all ufficio titoli, alla sottoscrizione di investimenti

2 complessi, non chiari, fuori da qualsiasi possibilità di comprensione e soprattutto caratterizzati da un rischio estremamente elevato, e ciò sebbene egli avesse rappresentato ai predetti funzionari la sua avversione a forme di impiego del risparmio implicanti il rischio di una perdita del capitale. Il cliente lamentava altresì che i funzionari dell intermediario non avrebbero correttamente assolto l obbligo di profilatura, e che anzi il questionario MIFID gli sarebbe stato sottoposto per la sottoscrizione già integralmente compilato, senza dunque che in realtà gli fosse stata rivolta alcuna domanda in merito alla propria conoscenza ed esperienza negli investimenti effettuati. Insoddisfatto dell esito del reclamo, che veniva riscontrato dall intermediario con comunicazione dell 8 novembre 2016 in cui si respingeva ogni addebito, il cliente ha presentato ricorso all ACF, reiterando le doglianze esposte nel reclamo, e concludendo con la richiesta di un ristoro quantificato in via forfettaria (ed anzi addirittura dichiarata simbolica ) in , L intermediario ha resistito al ricorso depositando controdeduzioni nelle quali ribadisce l infondatezza degli addebiti. In limine, il resistente eccepisce l inammissibilità del ricorso in ragione della sua eccessiva indeterminatezza. Osserva, infatti, l intermediario che il ricorrente - titolare di un conto depositi titoli - non avrebbe indicato con precisione le operazioni di investimento contestate e non avrebbe specificato quale sia il criterio sottostante alla quantificazione del risarcimento. In ogni caso il resistente ha brevemente controdedotto anche nel merito, sottolineando, in via preliminare, che la genesi del rapporto si ricollega all insoddisfazione manifestata dal cliente per gli esiti degli investimenti compiuti con un diverso intermediario, e poi in particolare, quanto alla profilatura, (i) che le dichiarazioni acquisite dal cliente in merito alla esperienza e conoscenza dei prodotti e del mercato finanziario sono risultate comunque in linea con quelle già rese dal ricorrente al precedente intermediario, e, quanto alla tipologia di investimento sottoscritta, (ii) che si trattava di prodotti in linea con quelli già acquistati con il precedente intermediario e presenti nel portafoglio trasferito al resistente. 2

3 Con riferimento più specifico alle contestazioni attinenti all inadempimento degli obblighi informativi e di verifica di adeguatezza, il resistente ha, quindi, osservato: (i) all atto dell instaurazione del rapporto - a fronte di una richiesta del ricorrente di effettuare un investimento unico di aver consigliato di procedere ad investire con gradualità la somma derivante dai precedenti disinvestimenti; (ii) in sede di collocamento, di aver illustrato le caratteristiche dei vari prodotti, inclusi i relativi rischi/costi nonché di aver adempiuto a tutti gli altri obblighi informativi; (iii) di aver consegnato, per ciascun prodotto, la documentazione prevista dalla normativa vigente al tempo (condizioni definitive per i certificates, informativa MIFID e KIID per i fondi comuni/sicav); (iv) di aver verificato l adeguatezza rispetto al profilo finanziario dichiarato in data 20 gennaio 2015; (v) di aver sempre aggiornato il cliente sulla consistenza e sull andamento del patrimonio nell ambito di numerosi colloqui. 4. Il ricorrente si è avvalso della facoltà di presentare memoria ai sensi dell art. 11, comma quinto, Regolamento 19602/2016, con cui ha precisato e integrato quanto osservato nel ricorso. In particolare il ricorrente: (i) ha precisato, in fatto, che le contestazioni si riferiscono all acquisto di n. 200 Certificati in data 10 aprile 2015, e di altri n. 200 Certificati in data 12 maggio 2015; (ii) ha ribadito la doglianza in relazione al fatto che il questionario MIFID sarebbe stato già precompilato dall intermediario in data 20 gennaio 2015 e di non essere stato sottoposto ad alcuna intervista in merito alla propria esperienza e alla propria conoscenza dei mercati finanziari; (iii) ha precisato che presso il precedente intermediario avrebbe acquistato solo fondi di investimento e mai avrebbe operato sul Sedex in quanto non lo consentiva il proprio profilo di investitore. 5. L intermediario ha, a sua volta depositato, memoria di replica ai sensi dell art. 11, comma sesto, Regolamento 19602/2016, insistendo sull eccezione di inammissibilità del ricorso. In proposito osserva, infatti, che solo con le deduzioni integrative il ricorrente ha individuato i prodotti per i quali solleva doglianza, così precisando l oggetto della domanda; ciò che avrebbe comportato, allora, un vulnus al proprio diritto di difesa, che sarebbe stato compresso nei soli quindici 3

4 giorni previsti per la memoria di replica, in luogo dei trenta previsti per la risposta al ricorso. In ogni caso, il resistente ha ripercorso la vicenda in fatto e l andamento del rapporto con il cliente, sottolineando: - che il Ricorrente ha sottoscritto il questionario Mifid in data 20 gennaio 2015 dichiarando di avere la «finalità di far crescere in modo significativo il suo capitale, nel medio-lungo periodo, anche a fronte di rischi collegati a forti oscillazioni dei mercati», di avere un orizzonte temporale di investimento superiore a cinque anni e di avere un profilo di rischio Medio-alto, essendo «disposto a rischiare delle perdite potenziali in conto capitale per puntare ad un obiettivo di forte crescita del suo capitale». - che in data 10 aprile 2015 era stato erogato il servizio di consulenza e che il ricorrente aveva sottoscritto il relativo modulo di raccomandazione, l informativa preliminare all esecuzione dell ordine di compravendita e l ordine di acquisto di n. 200 Certificati con un prezzo limite di 100: in data 30 aprile 2015 era stata altresì inviata la contabile riepilogativa dell operazione eseguita del controvalore di euro ,00; - che in data 12 maggio 2015 era stato erogato il servizio di consulenza ed il ricorrente aveva sottoscritto il relativo modulo di raccomandazione, l informativa preliminare all esecuzione dell ordine di compravendita e l ordine di acquisto di altri n. 200 Certificati con un prezzo limite di 100: in data 29 maggio 2015 era stata quindi inviata la contabile riepilogativa dell operazione eseguita del controvalore di euro ,00; - che i predetti certificates risultano attualmente detenuti dal ricorrente nel proprio dossier titoli. 4

5 DIRITTO 1. Va esaminata in primo luogo l eccezione di inammissibilità del ricorso, in ragione di una sua supposta indeterminatezza. L eccezione deve essere disattesa. Per quanto indubbiamente sintetici, sia il reclamo cui peraltro l intermediario ha dato riscontro sia il ricorso sono sufficientemente chiari nell individuare l oggetto delle contestazioni, che sono evidentemente riferite alle attività compiute dal resistente nel rapporto con il cliente. Che il perimetro della doglianza fosse sufficientemente intellegibile, pur in difetto dell indicazione specifica degli investimenti, è del resto confermato dal fatto che il resistente già nella prima difesa è stato in grado di dedurre con ampiezza nel merito. Né d altra parte sembra al Collegio che la circostanza che il ricorrente abbia fornito più precise indicazioni e informazioni in fatto nella memoria depositata ai sensi dell art. 11, comma quinto, Regolamento 19602/2016, così contestualizzando definitivamente la vicenda, possa considerarsi come un elemento che snaturerebbe il contraddittorio tra le parti, vulnerando il diritto di difesa dell intermediario. Gli è, infatti, da un lato, che nella prospettiva tracciata dal Regolamento che disciplina il procedimento avanti l Arbitro, la memoria in questione è deputata non solo a consentire una replica al cliente, ma anche a permettergli di precisare le proprie contestazioni - e di precisazione nel caso appunto si è trattato e, comunque, dall altro lato, che nel caso concreto nessun vulnus al diritto di difesa dell intermediario si è verificato, posto che il resistente ha potuto, anche nel più ridotto termine di 15 giorni, ampiamente replicare con puntuali notazioni in fatto (il che conferma, allora, retrospettivamente anche la sufficiente chiarezza del ricorso originario). 2. Procedendo all esame nel merito della domanda del ricorrente, essa non appare meritevole di accoglimento. In via preliminare, il Collegio non può non rilevare come il ricorrente abbia sottoscritto il questionario MIFID, e come tramite la sottoscrizione egli abbia assunto la paternità della dichiarazione ivi contenuta circa le finalità cui si orienta la propria attività di investimento, e segnatamente la sua disponibilità ad 5

6 accettare i rischi collegati alle forti oscillazioni dei mercati e a rischiare potenziali perdite del capitale. In forza di un principio di autoresponsabiltà, il ricorrente non può dunque che essere vincolato alle dichiarazioni che sottoscrive; né per porle nel nulla è sufficiente che il ricorrente alleghi genericamente che l intermediario le avrebbe autonomamente predisposte e di essersi limitato a sottoscriverle. Di là dal rilievo che proprio in ossequio del principio dell autoresponsabiltà, il cliente ha l obbligo di rendersi conto di ciò che sottoscrive, e soprattutto non deve accettare supinamente eventuali comportamenti non corretti dell intermediario (quale sarebbe, nel caso, la compilazione del questionario senza operare un coinvolgimento attivo del cliente) e soprattutto proporsi e operare quale parte attiva del processo di investimento, il punto è che la doglianza riguardante la precompilazione non è neppure assistita dalla allegazione di qualche elemento che possa almeno indiziariamente supportarla. 3. Alla luce delle finalità dichiarate dal cliente, gli investimenti oggetto di contestazione appaiono, dunque, adeguati al profilo di rischio, sicché sotto questo aspetto non sembra possibile muovere censura alla condotta del resistente. D altra parte non appare dato privo di rilievo, nell ambito di una valutazione complessiva della vicenda, quello che emerge dalla documentazione prodotta dal resistente. Vale a dire che al 31 dicembre 2016, il ricorrente deteneva, oltre ai certificates oggetto della presente controversia, connotati da un livello di rischio mercato - emittente - controparte pari a 6 = alto, anche altri strumenti finanziari connotati rispettivamente da un livello di rischio pari a 5 = medio alto e 6 = alto. La circostanza conferma, dunque, anche in fatto l elevata propensione al rischio del ricorrente; e certo non pare priva di significato la circostanza che il ricorrente non abbia avanzato contestazione specifica rispetto all investimento in tali ulteriori titoli. 4. Anche le contestazioni riguardanti il mancato assolvimento dell obbligo di assicurare al cliente un informazione adeguata appaiono destituite di fondamento. Il corretto adempimento degli obblighi informativi appare, infatti, comprovato dalla documentazione allegata dal resistente con le controdeduzioni, e 6

7 che risulta oltretutto tutta debitamente sottoscritta dal ricorrente; ciò che allora impedisce, nuovamente, in ossequio al principio di autoresponsabilità, di disconoscerne la rilevanza. PQM Il Collegio respinge il ricorso. Il Presidente Firmato digitalmente da: Gianpaolo Eduardo Barbuzzi 7