Principio d inerzia. Perché avviene il moto??
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- Gilberta Poletti
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1 Dinamica del punto Argomenti della lezione Principio di inerzia (prima legge di Newton) 2 legge di Newton 3 legge di Newton (principio di azione e reazione) Quantità di moto Risultante delle forze / Equilibrio / Reazioni vincolari
2 Principio d inerzia Perché avviene il moto?? Principio d inerzia Un corpo non soggetto a forze non subisce cambiamenti di velocità, ossia rimane in quiete se già lo era o si muove di moto rettilineo uniforme Accelerazione Presenza di una forza Forza: Grandezza che esprime l interazione fra sistemi fisici La tendenza di un corpo a rimanere fermo o a proseguire di moto rettilineo e uniforme è chiamata inerzia per cui la prima legge di Newton è anche detta Legge o Principio di Inerzia.
3 prima legge di Newton Quando si tenta di far cambiare la velocità di un oggetto, esso si oppone a questo cambiamento. La risposta di tale corpo alla sollecitazione causata dalla forza esterna prende il nome di Inerzia. Tale particolare caratteristica è una proprietà esclusiva del singolo corpo, il quale la manifesterà tutte le volte che sarà soggetto a tale tipo di sollecitazione.
4 prima legge di Newton
5 Principio d inerzia L'inerzia viene misurata con la massa e nel Sistema Internazionale (SI) viene impiegato il chilogrammo. Tale grandezza è una grandezza scalare. Dati due corpi, di massa diversa, che si trovano sottoposti alla medesima forza esterna, avranno accelerazioni diverse.
6 Forze
7 Esempi di Forze
8 Seconda Legge di Newton La seconda legge di Newton dice cosa accade ad un corpo quando su di esso agisce una forza non nulla. Se le forze in gioco sono più di una, va considerata la loro somma ossia la risultante delle forze, o forza risultante. L'accelerazione di un oggetto è direttamente proporzionale alla forza risultante agente su di esso ed inversamente proporzionale alla sua massa. F ris = m in a Da questa relazione è facile evincere che se una forza F viene applicata ad un corpo, esso sarà sottoposto ad una certa accelerazione a che avrà stessa direzione e stesso verso di F. Ricordando le relazioni viste in 2 cinematica, l espressione vista dv d F = ma = m = m può anche così essere riscritta: 2 dt dt r
9 La quantità di moto La grandezza p = mv si definisce quantità di moto Ricordando dv F = dt d r dt 2 = ma = m m è possibile scrivere 2 dp F = = dt d ( mv) dt Fdt = dp J = Fdt = dp = p p0 t t 0 p p 0 = Δp Teorema dell impulso (forma integrale della legge di Newton)
10 Seconda Legge di Newton F F F F F Dimensioni e unità di misura Le dimensioni per la formula Fris = mina [F] = [M][L]/[T][T] sono le seguenti: e le corrispondenti unità di misura sono: F = kg m/s s = N (dove N indica Newton. La forza di 1N è quella che, agendo su una massa di 1 kg, ne causa un'accelerazione di 1 m/s 2 )
11 Applicazioni dei principi della dinamica.. F = 0 a = 0 v=cost Moto uniforme F = cost F a = a m = cost Moto uniform. accelerato Determiniamo l espressione della forza o delle forze presenti. Una forza è completamente definita quando si conosce qual è il corpo che la subisce e qual è il corpo che la genera 11
12 Forza Peso
13 Massa e Peso
14 Massa gravitazionale Ogni massa ha la proprietà sia di attrarre che di essere attratta da un'altra massa, secondo la legge di gravitazione universale. Se indichiamo con m 1 e m 2 le due masse gravitazionali e con r la distanza fra i loro centri e G la costante di gravitazione universale si ha: F = G m m 1 2 r 2
15 Massa inerziale-massa gravitazionale
16 Massa inerziale-massa gravitazionale
17 Massa inerziale-massa gravitazionale Dalla si ha m1 m F = G r M m P = G R F = ma e dalla 2 P = mg 2 mg = G g = G Per cui M m 2 R M 2 R si ha Dividendo entrambi i membri per m, essendo la massa gravitazionale uguale alla massa inerziale si ha 2
18 Accelerazione di gravità L accelerazione di gravità non dipende dalla massa dell oggetto! g = G M 2 R L accelerazione di gravità dipende dalla massa terrestre L accelerazione di gravità dipende dal raggio terrestre
19 Peso e accelerazione di gravità P = g m g = G M 2 R accelerazione di gravità e raggio terrestre accelerazionedi gravità e massa del corpo celeste poli raggio minore accelerazione di gravità maggiore intensità campo gravitazionale maggiore peso maggiore spiaggia raggio minore accelerazione di gravità maggiore intensità campo gravitazionale maggiore peso maggiore terra massa maggiore accelerazione di gravità maggiore intensità campo gravitazionale maggiore peso maggiore equatore raggio maggiore accelerazione di gravità minore intensità campo gravitazionale minore peso minore g = Newton kg vetta raggio maggiore accelerazione di gravità minore intensità campo gravitazionale minore peso minore luna massa minore accelerazione di gravità minore intensità campo gravitazionale minore peso minore g esprime l intensità del campo gravitazionale, cioè i Newton associati ad un kg
20 Terza Legge di Newton principio di azione e reazione
21 Coppie di Azione e Reazione
22 Forza normale (o reazione vincolare)
23 Reazioni vincolari Esempi N P + N = 0 N N P y y = 0 P P x N P
24 Vincoli Un vincolo e` una qualunque limitazione dell ambiente al moto del corpo Questa limitazione avviene per contatto tra corpo e vincolo Esempi: una fune una superficie d appoggio o rotaia un asse fisso un punto fisso
25 Reazioni vincolari Il contatto tra corpo e vincolo produce un interazione che si manifesta sotto forma di forza Per il 3 o principio la forza con cui il corpo agisce sul vincolo e` uguale e contraria a quella, detta reazione vincolare, con cui il vincolo agisce sul corpo Le forze vincolari non sono in generale note a priori, ma si possono dedurre a posteriori esaminando il comportamento del sistema
26 Reazioni vincolari Esempio: corpo vincolato in equilibrio statico Supponiamo che il corpo sia soggetto, oltre alla forza di vincolo V, ad altre forze di risultante R diversa da zero Se il corpo e` in equilibrio statico, allora la risultante di tutte le forze, compresa quella di vincolo, dev esser nulla: R tot = R + V 0 Da questa relazione possiamo calcolare, a posteriori, la forza di vincolo: V = R
27 Carrucole Le considerazioni svolte possono essere estese al caso in cui siano presenti carrucole e quindi la fune cambi direzione
28 Oggetti in equilibrio
29 Equilibrio Esempio Un corpo è sottoposto all azione di una forza F 1 = 30 N diretta verso l asse negativo delle x e a quella di una seconda forza F 2 =70 N che forma un angolo di 60 con l asse positivo delle x, determinare modulo direzione e verso della forza F 3 necessaria affinché il corpo sia in equilibrio. y F 1 = 30u x F 3 F 1 F 3 F 2 60 x F 2 = 70cosθu + 70sinθu x 2 2 F3 = = 5800 = y N F = u 3 y N
30 Esercizio m b = 500kg F = ma FRx = FAx + FBx = 40 N cos(45) + 30N cos(37) = 52. 2N FRy = FAy + FBy = 40 Nsen(45) 30Nsen(37) = 10. 3N tan( θ ) = F F Ry Rx 10.3N = 52.2N θ = arctan(0.2) = 11.5 o = 0.2 a = 51N 500kg = F = 2 0.1m/s 2 FRx + FRy = 51N 2 30
31 Fili e funi Sono oggetti che trasmettono la forza solo in trazione Al contrario le barre possono trasmettere la forza sia in trazione, sia in compressione, che in sforzo di taglio
32 Fili e funi: Tensione
33 Esercizio: Equilibrio
34 Esercizio: Equilibrio
35 Oggetti sottoposti a una F tot non nulla
36 Esempio (senza attrito)
37 Esempio: Macchina di Atwood
38 Esempio: Macchina di Atwood
39 Esempio 2: Oggetti Multipli
40 Esempio 2: Oggetti Multipli
41 Piano Inclinato
42 Forza di attrito
43 Attrito Statico e Attrito Dinamico
44 Modello Macroscopico dell Attrito
45 Coefficienti di attrito
46 Esercizi con attrito e legge di Newton
47 Coefficiente di attrito statico
48 Moto Circolare Uniforme
49 Moto Circolare Uniforme
50 Moto di un automobile
51 Curva orizzontale piatta
52 Pendolo Conico
53 Moto in un fluido
54 Moto in un fluido: esempio
55 Moto in un fluido: soluzione
56 Esercizio
57 Esercizio
58 Giro della morte
59 Giro della morte II
60 Forza elastica Oggetti che principalmente danno origine a forze elastiche: le molle. Caratteristiche: a) lunghezza a riposo x 0, (lunghezza della molla quando la risultante delle forze applicate su di essa è nulla) b) k, detta costante elastica della molla. Si osserva sperimentalmente che l'allungamento/compressione di una molla è proporzionale alla forza applicata: legge di Hooke, F = -kδx Δx=(x-x 0 ) = entità della deformazione della molla. Tale legge vale solamente se la deformazione avviene entro un certo limite: superato esso la molla perde la propria elasticità. La forza ha segno negativo poiché è sempre opposta allo spostamento.
61 Legge di Hooke In termini vettoriali: F k( x x ) = kδx = 0 Δx Δx F e F T F C F e
62 Ancora sul moto armonico Ponendo y=x-x 0 e sfruttando il fatto ovvio che l equazione del moto diviene Dividendo i membri per m e ponendo Otteniamo 2 d y 2 dt = 2 d x 2 dt 2 d y m 2 dt 2 d y 2 = a = ω y 2 dt = ky 2 ω Cioe` l equazione che individua il moto armonico Abbiamo quindi scoperto che il moto armonico e` causato dalla forza elastica = k m
63 Forza elastica La legge oraria sarà quindi: x( t) = Asen t ( ω +φ) dove A è l'ampiezza di oscillazione e per dimensioni ha una lunghezza, e f è la fase. Sia A che f dipendono dalle condizioni iniziali del moto. Andando a studiare il moto, si osserva che: nel punto di massimo allungamento e di massima compressione, l'accelerazione è massima e la velocità è nulla (il corpo sta infatti invertendo il verso del moto) nel punto di equilibrio, l'accelerazione è nulla e la velocità massima (con opportuno segno a seconda che la molla si stia allungando o comprimendo)
64 Moto in un fluido: attrito viscoso
65 Moto in un fluido
66 Moto in un fluido: soluzione
67 Forze centripete Supponiamo che la risultante delle forze agenti su un punto materiale presenti una componente normale alla traiettoria, questa componente causa l accelerazione centripeta dell oggetto: F N = ma N = m 2 v R Dove R è il raggio di curvatura della traiettoria. In generale forze centripete sono prodotte da rotaie, pneumatici, fili ossia vincoli che consentono di incurvare la traiettoria oppure da forze gravitazionali
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