AFFIDAMENTO FAMILIARE - Assegni di base e sussidi integrativi
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1 AFFIDAMENTO FAMILIARE - Assegni di base e sussidi integrativi 2. Continuità dell intervento Nuovo X In continuità con servizio già attivato 3. Tipologia di servizio LEPS X Altri Servizi (specificare) 4. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l utenza di riferimento con particolare attenzione alle famiglie d origine ed affidatarie ed ai minori fuori famiglia. Il servizio offerto si realizza attraverso il rimborso economico delle spese sostenute dalle famiglie affidatarie dei minori residenti nel Distretto F4. L Ufficio di Piano di Zona gestisce questo servizio dal 2009, per esercizio finanziario Nel 2009 quindi è stato avviato il percorso di censimento, recupero degli atti giudiziari e dei progetti di vita dei minori in affidamento residenti nel Distretto F4. La cura, il sostegno e l accompagnamento delle famiglie d origine nel percorso di affido è in carico ai Servizi Sociali Comunali di riferimento. Da un indagine effettuata dall Ufficio di Piano, attraverso la compilazione di schede di rilevazione da parte dei Servizi Sociali territoriali, è emerso che nel territorio distrettuale la condizione socioeconomica e culturale delle famiglie d origine risulta essere medio-bassa e nella maggior parte dei casi, il nucleo risulta essere a rischio di isolamento socio-ambientale in presenza di un alta conflittualità genitoriale. E inoltre emerso in maniera evidente che, all interno del nucleo, fosse presente uno o entrambi i genitori o altri familiari conviventi con difficoltà psico-fisiche. Nell area destinata alle competenze genitoriali si rilevano, nella maggior parte dei casi, una difficoltà degli adulti nel percepire- riconscere- interpretare i bisogni dei minori, accompagnata da atteggiamenti di incuria discuria nei confronti dei minori stessi e da una mancanza di capacità di contenimento e di dare regole in ambito educativo. L allontanamento viene disposto dal Servizio Sociale (le famigl ie sono già note al Servizio) e, nella stessa percentuale, segnalato direttamente dal Tribunale per i Minorenni; nella metà dei casi riportati, la situazione di rischio è stata altresì segnalata dalla rete familiare, scolastica e sociale. I Servizi Sociali Comunali, preso atto della necessità di allontanare il minore, presentano un progetto in cui vengono esplicitate strategie e interventi per il recupero massimo delle capacità genitoriali della famiglia di origine. All interno del progetto sono indicate le modalità e la frequenza dei rapporti tra le due famiglie, i momenti di verifica periodica sull andamento dell affidamento e soprattutto il sostegno offerto alla famiglia di origine che, se ben affiancata, risulta più collaborativa e disponibile a superare le difficoltà presentate. Nel territorio è presente un caso di affido familiare consensuale. Le famiglie o le persone singole affidatarie sono individuate nella maggior parte dei casi, dal Tribunale dei Minorenni e, in una percentuale minima, dai Servizi Sociali dei Comuni, che selezionano tra le famiglie o le persone singole che spontaneamente si sono rese disponili per l affidamento. Nello specifico, i Servizi accertano: - la disponibilità a partecipare, attraverso un valido rapporto educativo ed affettivo, alla maturazione del minore; - la consapevolezza dell inesistenza di prospettive di adozione del minore affidato e della temporaneità del servizio;
2 - l integrazione della famiglia nell ambito sociale; - la disponibilità al rapporto con i servizi socio-sanitari e con la famiglia d origine. In alcuni casi, il Servizio Sociale si è avvalso della collaborazione di altre équipe specialistiche, tra cui l équipe del Polo Affidi interdistrettuale (Distretto F2 e distretto F4), per l abbinamento dei minori con le famiglie affidatarie. Nel territorio distrettuale sono presenti, in egual misura, casi di affidamento intra-familiare ed extra-familiare; la rete familiare di supporto alla famiglia d origine infatti, come emerge dai dati, è molto presente nelle situazioni riportate. Questo perché, la realtà sociale dei Comuni appartenenti al Distretto tende ad essere ancora molto radicata ad una cultura di famiglia allargata di riferimento. Dati statistici distrettuali 1 : MINORI FUORI FAMIGLIA NUMERO a. AFFIDAMENTO FAMILIARE 18 b. CASA FAMIGLIA 13 c. GRUPPO APPARTAMENTO d. COMUNITÀ ALLOGGIO e. Altro (strutture accoglienza Madre-bambino) 2 TOTALE Descrizione delle attività e delle prestazioni (modalità di individuazione delle famiglie affidatarie beneficiarie 2, modalità di erogazione dei contributi 3 ) Le famiglie beneficiarie del contributo previsto nel Piano di Sostegno Finanziario per l Affidamento Familiare per l anno 2014 saranno tutte le famiglie e le persone singole affidatarie di minori, per i quali esiste un atto di affidamento della competente autorità giudiziaria. Ad oggi, attraverso una concertazione territoriale che vede coinvolti gli operatori dell Ufficio di Piano, i tecnici di Settore, la Consulta del Terzo Settore, il Comitato Ristretto dei Sindaci del Distretto, è stato stabilito che il budget annuale assegnato al Distretto, decurtato della somma relativa ai sussidi integrativi, viene attribuito tra i minori in situazione di affidamento familiare attraverso il criterio temporale, ossia la permanenza (di giorni) del minore presso la famiglia affidataria nell anno solare di riferimento. Si andranno a considerare le date riportate dei decreti del Tribunale dei Minorenni che stabiliscono il momento di avvio e/o di conclusione del progetto di affido. Il contributo, fino ad oggi è stato erogato in unica soluzione (annuale) alle famiglie affidatarie, attraverso le linee guida citate e condivise a livello distrettuale ed in seguito approvate con Determinazione Dirigenziale del Comune capofila. Si sta procedendo all elaborazione di un documento distrettuale, compilato seguendo le indicazioni della Provincia di Roma e condiviso con gli operatori del Polo Affido, utile alla condivisione di buone pratiche e di procedure in merito alla realizzazione del Piano stesso. Inoltre, si prevede di poter creare un servizio di osservatorio permanente della situazione dei minori nel Distretto F4, raccogliendo dati relativi alla situazione delle famiglie nel territorio (aspetti socio-economici, capacità educativo-comportamentali ), dei minori stessi e dei possibili interventi da attivare. 1 I dati statistici distrettuali sono quelli riferiti al 31 dicembre Indicare se tutte le famiglie e le persone singole affidatarie di minori, per i quali esiste un atto di affidamento della competente autorità giudiziaria, sono beneficiarie dei finanziamenti previsti nei piani di Sostegno Finanziario per l Affidamento Familiare. 3 La richiesta riguarda l indicazione della periodicità di erogazione degli assegni di base ai nuclei affidatari (cadenza mensile, trimestrale o annuale), in base a quanto stabilito a livello di singolo distretto.
3 a. Preventivo delle risorse per gli assegni di base Numero dei minori destinatari di assegno di base: 18 valore assegno mensile: minimo massimo 350. Allo stato attuale della rilevazione il vaslore mensile assegnabile per ogni minore è di 342,50. Totale ,00 b. Preventivo delle risorse per i sussidi integrativi Circa 510,00 (Calcolato in base alle conoscenze pregresse) 6. Obiettivi dell intervento Gli obiettivi specifici dell intervento sono: 1. offrire un contributo economico alla famiglia affidataria del minore delle spese ordinarie e straordinarie sostenute nell anno solare di riferimento; 2. effettuare una raccolta di dati ed elaborazioni statistiche sui casi di affidamento, sui minori e sui risultati raggiunti; 3. contribuire a creare una prassi omogenea e condivisa di interventi per le politiche per l affidamento familiare; 4. creare un coordinamento tra famiglie affidatarie per riportare le esigenze e i bisogni specifici dell utenza; 5. elaborare un Regolamento al fine di conferire criteri univoci e condivisi a livello di Distretto. 7. Numero utenti nel 2013 Comune AFFIDO FAMILIARE CAMPAGNANO 1 CAPENA 3 CASTELNUOVO 1 CIVITELLA S. PAOLO 0 FIANO 1 FILACCIANO 0 FORMELLO 1 MAGLIANO R 0 MAZZANO R 0 MORLUPO 4 NAZZANO 0 PONZANO R 0 RIANO 6 RIGNANO 1 SACROFANO 0 SANT ORESTE 0 TORRITA T 0 totale 18
4 8. Utenza annuale prevista per il 2014 Per l annualità 2014 si conoscono, ad oggi, n. 18 utenze annuali. 9. Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato L utenza servita corrisponde all utenza rispetto al fabbisogno rilevato. 10. Esistenza di una graduatoria distrettuale/sovradistrettuale Non esiste una graduatoria distrettuale (vd punto 9). 11 Altri criteri di individuazione dell utenza 12. Ente attuatore - Ente capofila del Distretto/Ambito X - Altro Comune del Distretto (specificare ) 13. Servizi sociali ed operatori coinvolti/operatori del terzo settore I Servizi Sociali coinvolti nel percorso di elaborazione dei Piani Individuali per l Affido Familiare sono quelli dei Comuni del Distretto; inoltre, qualora il Tribunale Minorile ne facesse richiesta, sono coinvolti i Servizi Sanitari (TSRMEE) nelle fasi di valutazione e di accompagnamento del caso. Inoltre nel territorio è presente un servizio di Polo Affido interdistrettuale (F3 - F4), coordinato e finanziato dalla Provincia di Roma, che svolge attività di sensibilizzazione e formazione sulla tematica dell Affido familiare e di sostegno dei Servizi Sociali Comunali, anche nella selezione delle famiglie affidatarie. 14. Personale coinvolto - Amministrativi dell Ufficio di Piano _ 1 _ - Assistenti sociali di cui 2 dell Ufficio di Piano-Servizio Sociale Distrettuale 1 9 _ - Sociologi _ _ _ - Psicologi, Coordinatore Ufficio di Piano Sociale _ 1 _ - Pedagogisti dell Ufficio di Piano _ 1 _ - Educatori professionali _ _ _ - Operatori socio-sanitari _ _ _ - Volontari _ _ _ - Mediatori culturali _ _ _ - Altre figure _ _ _ 15. In base a quali indicatori viene verificata e valutata la qualità del servizio? Valutazione Area di valutazione indicatori Valutazione ex-ante- Chiarezza e pertinenza 1. Numerosità del gruppo nell individuazione del gruppo bersaglio (% beneficiari con il bersaglio (beneficiari problema -necessità di principali) sostegno economico per pagamento canoni di locazione- sul totale dei potenziali beneficiari nella popolazione di riferimento) 2. coerenza con il problema Individuato (grado di corrispondenza fra il problema e beneficiari individuati)
5 Valutazione ex post Valutazione di impatto sociale Grado di efficacia nella risposta ai bisogni Trasformazione dei bisogni Individuati: Analisi delle trasformazioni nel gruppo bersaglio dei beneficiari (prima e dopo la concessione del contributo) 1)Le persone che hanno ricevuto il contributo erano quelle previste dal progetto stesso? % scostamento dai beneficiari previsti 1)valutazione dell ampiezza territoriale servita 2)% diminuzione dei bisogni iniziali dei beneficiari sul totale dei beneficiari 3) confronto per numero e tipologia tra i beneficiari del 2013 e i beneficiari del Quali riscontri si sono ricevuti da parte dell utenza? L Ufficio di Piano di Zona ha avviato un percorso di incontri con le famiglie affidatarie dei minori residenti nel territorio distrettuale. L utenza contattata ha mostrato un riscontro positivo dell intervento attuato fino ad oggi. Le famiglie affidatarie hanno altresì riportato la necessità di confrontarsi su tematiche specifiche riguardanti prevalentemente la figura di genitori affidatari nel percorso di crescita del minore. Emerge inoltre in maniera forte la necessità di sostenere i minori e le famiglie stesse in un percorso psico-terapeutico. 17. Esistenza di una rete con istituzioni sociali, sanitarie, scolastiche, giudiziarie, etc., con specifica delle singole modalità di integrazione. Nel Distretto F4, come citato, è presente il servizio di Polo Affido interdistrettuale (F3 - F4), coordinato e finanziato dalla Provincia di Roma, che svolge attività di sensibilizzazione e formazione sulla tematica dell Affido familiare e di sostegno dei Servizi Sociali Comunali, anche nella selezione delle famiglie affidatarie. Dagli incontri effettuati tra l Ufficio di Piano e le famiglie affidatarie del territorio è emersa l esigenza di creare un coordinamento tra famiglie e i canali istituzionali, al fine di testimoniare le proprie esperienze, riportare in modalità univoca e condivisa i bisogni emergenti e confrontarsi su questa delicata tematica. Si è avviato quindi un percorso distrettuale di conoscenza a cui proseguirà lavoro di creazione di un Comitato di coordinamento distrettuale.
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