Il progetto riabilitativo nel paziente anziano fragile fratturato Pasquale Rifino Fisioterapista (Cassino)
|
|
- Berta Marchesi
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 XVIII Convegno Nazionale Geriatrico Dottore Angelico - San Raffaele Cassino L INTEGRAZIONE OSPEDALE TERRITORIO: per il recupero e il mantenimento dell autonomia CASSINO Giugno San Raffaele - Cassino Il progetto riabilitativo nel paziente anziano fragile fratturato Pasquale Rifino Fisioterapista (Cassino)
2 LINEE-GUIDA DEL MINISTRO DELLA SANITÀ PER LE ATTIVITÀ DI RIABILITAZIONE (IN GU 30 MAGGIO 1998, N. 124) PROGETTO RIABILITATIVO Si definisce progetto riabilitativo individuale l'insieme di proposizioni, elaborate dall'équipe riabilitativa, coordinata dal medico responsabile.
3 IL PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE: indica il medico specialista responsabile del progetto stesso;
4 ÉQUIPE RIABILITATIVA Medico responsabile Terapista occupazionale Paziente (Famigliari) Psicologo Fisioterapista Infermiere
5 IL PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE: tiene conto in maniera globale dei bisogni, delle preferenze del paziente (e/o dei suoi familiari, quando è necessario), delle sue menomazioni, disabilità e, soprattutto, delle abilità residue e recuperabili, oltre che dei fattori ambientali, contestuali e personali;
6 IL PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE: definisce gli esiti desiderati, le aspettative e le priorità del paziente, dei suoi familiari, quando è necessario, e dell'équipe curante;
7 IL PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE: definisce il ruolo dell'équipe riabilitativa, composta da personale adeguatamente formato, rispetto alle azioni da intraprendere per il raggiungimento degli esiti desiderati;
8 IL PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE: definisce, nelle linee generali, gli obiettivi a breve, medio e lungo termine, i tempi previsti, le azioni e le condizioni necessarie al raggiungimento degli esiti desiderati;
9 IL PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE: è comunicato in modo comprensibile ed appropriato al paziente e ai suoi familiari; è comunicato a tutti gli operatori coinvolti nel progetto stesso;
10 IL PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE: costituisce il riferimento per ogni intervento svolto dall'équipe riabilitativa.
11 IL PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE: Il medico coordinatore dell'équipe riabilitativa, d'intesa con la stessa équipe, provvede a garantire un flusso costante di informazioni da e con il medico di famiglia, e con tutte le strutture coinvolte nel percorso riabilitativo.
12 IL PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE: Il progetto riabilitativo individuale deve essere modificato, adattato e nuovamente comunicato al paziente ed agli operatori qualora si verifichi un cambiamento sostanziale degli elementi in base a cui è stato elaborato (bisogni, preferenze, menomazioni, abilità-disabilità residue, limiti ambientali e di risorse, aspettative, priorità) anche in relazione ai tempi, alle azioni o alle condizioni precedentemente definiti.
13 IL PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE: Quali i bisogni, le aspettative, le priorità del pz anziano fragile fratturato (e/o eventualmente dei suoi famigliari)?
14 IL PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE: Autonomia nelle comuni attività della vita quotidiana, (ma in particolare nelle operazioni di pulizia personale)
15 IL PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE:
16 OBIETTIVI A BREVE TERMINE Giorni Riduzione del dolore Evitare complicanze da allettamento (Ri)presa di coscienza del proprio corpo (propriocezione) Miglioramento nei trasferimenti e nei passaggi posturali Miglioramento del ROM articolare, della forza muscolare e della resistenza (ricondizionamento) Miglioramento/recupero del controllo del tronco, della stazione eretta e della capacità di gestione del carico (se concesso) Miglioramento di alcune ADL
17 OBIETTIVI A MEDIO TERMINE Settimane Eliminazione/gestione del dolore Recupero nei trasferimenti e nei passaggi posturali Recupero del ROM articolare e della forza muscolare (quando possibile) e della resistenza Completo recupero della stazione eretta e della gestione del carico Autonomia nella deambulazione e nel salire e scendere le scale con ausili Ulteriore miglioramento nelle ADL
18 OBIETTIVI A LUNGO TERMINE Mesi Assenza di dolore Autonomia nella deambulazione e nel salire e scendere le scale senza ausili (quando possibile) Potenziamento muscolare (quando possibile) Riallenamento cardio-vascolare Automomia nelle ADL
19 spostarsi Abilità motorie specifiche (globali e settoriali) Capacità di relazione con l ambiente circostante
20 PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE Come si attua? Programma riabilitativo
21 PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE
22
REGOLAMENTO SANITARIO PER L EROGAZIONE IN REGIME AMBULATORIALE DI PRESTAZIONI DI RECUPERO E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE A FAVORE DI PAZIENTI ESTERNI
A.P.S.P. GIUDICARIE ESTERIORI Frazione Santa Croce nr. 41 38071 BLEGGIO SUPERIORE (TN) REGOLAMENTO SANITARIO PER L EROGAZIONE IN REGIME AMBULATORIALE DI PRESTAZIONI DI RECUPERO E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE
DettagliLA RIABILITAZIONE DELLA MALATTIA DI PARKINSON
LA RIABILITAZIONE DELLA MALATTIA DI PARKINSON Emanuela Bartolomucci terapista occupazionale Angela Parlapiano logopedista Isabella Valenza fisioterapista Alberto Busetto fisioterapista RIABILITAZIONE Processo
DettagliIl nursing riabilitativo nell ictus. Angela Venturino Firenze 2007 Riabilitazione geriatrica:realtà e prospettive
Il nursing riabilitativo nell ictus Angela Venturino Firenze 2007 Riabilitazione geriatrica:realtà e prospettive Nursing Nel contesto delle cure atte al mantenimento della salute, il nursing ha lo scopo
DettagliWORKSHOP BEST PRACTICE E INNOVAZIONE NELLE RSA: ESPERIENZE A CONFRONTO 2 Edizione
IPAB Casa Albergo per Anziani WORKSHOP BEST PRACTICE E INNOVAZIONE NELLE RSA: ESPERIENZE A CONFRONTO 2 Edizione LA PERSONALIZZAZIONE DEL PIANO ASSISTENZIALE INDIVIDUALIZZATO: I PERCORSI DELL UNITA OPERATIVA
DettagliIl Corso di Laurea in Infermieristica
Sessione V: Il ruolo della formazione nella costruzione di una cultura geriatrica e multiprofessionale Il Corso di Laurea in Infermieristica Dott.ssa Paola Ferri Corso di Laurea in Infermieristica Università
DettagliRegione Veneto Azienda ULSS 6 Vicenza. Ospedale Civile S. Bortolo
VICENZA Regione Veneto Azienda ULSS 6 Vicenza Ospedale Civile S. Bortolo Dipartimento AREA MEDICA 1^ Direttore Dr. Giorgio Vescovo MEDICINA INTERNA PER INTENSITA DI CURE LA MEDICINA INTERNA OGGI. COMPLESSA..
DettagliIl team riabilitativo. www.ilfisiatra.it 1
Il team riabilitativo www.ilfisiatra.it 1 TEAM Riabilitativo Fisiatra Fisioterapista Altri medici Infermiere Bioingegnere Psicologo Paziente Terapista occupazionale Logopedista Assistente sociale Educatore
DettagliIL PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE E L IMPORTANZA DEL LAVORO IN EQUIPE
IL PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE E L IMPORTANZA DEL LAVORO IN EQUIPE Ministero della Salute-Piano di indirizzo per la Riabilitazione Con le Linee Guida sulla Riabilitazione del 1998 si è tentato di
DettagliINTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE. Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata
INTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata L infermiere Dal D.M. 14 Settembre 1994 n, 739: Art. 1: l infermiere è responsabile dell assistenza
DettagliFILE. Esperienza nella Formazione. Fondazione FILE - Firenze
XIX Congresso Nazionale SICP Torino 9 12 Ottobre 2012 Focus on: Fisioterapia in Cure Palliative: quali esperienze e quale formazione specifica? Fare clic per modificare lo stile del sottotitolo dello schema
DettagliRelatore: Dott. Antonio Maddalena
L organizzazione delle Cure Domiciliari di III livello e delle Cure Palliative nella Asl Napoli 1 Centro. Un modello di integrazione tra Ospedale e Territorio Relatore: Dott. Antonio Maddalena U.O.C. Integrazione
DettagliLiceo Classico Anco Marzio Roma Programmazione di Scienze Motorie per Obiettivi Minimi A.S. 2014/2015
Liceo Classico Anco Marzio Roma Programmazione di Scienze Motorie per Obiettivi Minimi A.S. 2014/2015 FINALITÀ EDUCATIVE DELLA DISCIPLINA Concorrere alla formazione e allo sviluppo dell area corporea e
DettagliSTRUTTURA INTERMEDIA DI RIABILITAZIONE DALLA DISABILITA ACQUISITA
AZIENDA ULSS N. 8 OPERE PIE D ONIGO STRUTTURA INTERMEDIA DI RIABILITAZIONE DALLA DISABILITA ACQUISITA attività innovativa (delibera del Direttore Generale dell Azienda ULSS n. 8 del 29 novembre 2007 n.
DettagliI percorsi assistenziali nel post-acuto: la riabilitazione
Criteri di appropriatezza strutturale, tecnologica e clinica nella prevenzione, diagnosi e cura della patologia cerebrovascolare I percorsi assistenziali nel post-acuto: la riabilitazione Stefano Paolucci
DettagliUlteriori criteri di qualità e prestazione per la riabilitazione geriatrica in regime stazionario. Criterio. 1. Requisiti di base
n Documentazione 1. Requisiti di base Uscite per anno in riabilitazione geriatrica: minimo 250 G1 2. Indicazioni di qualità Disturbi nell'attività e nella partecipazione alla vita sociale in base all ICF
DettagliUn percorso di cura verso casa.
C ASL Monza e Brianza Un percorso di cura verso casa. Servizio di Assistenza Post-Acuta residenziale e domiciliare. In collaborazione con Mosaico Cure domiciliari Un percorso Punti di forza e obiettivi
DettagliCorso Argo Secondo Livello. Coadiutore dell animale. ULSS 4 Alto Vicentino
R3/IT Te.D learning programme in Italian Corso Argo Secondo Livello Coadiutore dell animale ULSS 4 Alto Vicentino PREMESSE: Si definiscono Interventi Assistiti con gli Animali (IAA) le prestazioni a valenza
DettagliLe professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo. L Educatore Professionale. Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014
Le professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo L Educatore Professionale Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014 Cercasi Educatore Professionale (EP) hi é osa fa ome si forma Il profilo professionale
DettagliLa continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica
La continuità assistenziale: il modello PAI LIVIA DE SIO Divisione Oncologia Medica ACO A.C.O. SanFilippoNeriRoma RETE SANITARIA IN ONCOLOGIA: obiettivi Presa in carico del paziente in modo globale Riconoscimentoi
DettagliREGOLAMENTO PER PRESTAZIONI DI ASSISTENZA DOMICILIARE, TRASPORTO SOCIALE E TELESOCCORSO
REGOLAMENTO PER PRESTAZIONI DI ASSISTENZA DOMICILIARE, TRASPORTO SOCIALE E TELESOCCORSO Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 443 del 11/12/1989. Art. 1 Oggetto del servizio Il presente Regolamento
DettagliTerapia del dolore e cure palliative
Terapia del dolore e cure palliative { Legge 38/10 e alcuni dati sulla sua applicazione Dott. Angelo G. Virtuani Ordine dei Medici Chirurghi Monza Sabato 9 novembre 2013 Legge N.38 del 15/03/2010 - G.U.
Dettagli17 MARZO 2014/ 15 APRILE 2014 CRITERI PER L EROGAZIONE DI BUONI SOCIALI A FAVORE DI PERSONE CON DISABILITA GRAVE E PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI
17 MARZO 2014/ 15 APRILE 2014 CRITERI PER L EROGAZIONE DI BUONI SOCIALI A FAVORE DI PERSONE CON DISABILITA GRAVE E PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI ART. 1 OGGETTO e FINALITA Il presente documento disciplina
DettagliREGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI
REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI Definizione del Servizio di Assistenza Domiciliare Anziani Il Servizio di Assistenza Domiciliare Anziani è costituito dal complesso di prestazioni
DettagliL ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute
L ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute CHE COS È È una classificazione della salute e dei domini ad essa correlati che aiuta a descrivere i cambiamenti
DettagliPROGETTO DI FORMAZIONE A DISTANZA
PROGETTO DI FORMAZIONE A DISTANZA E-learning in Neuroriabilitazione: focus sul miglioramento della qualità della vita nelle persone anziane e disabili Programma di sperimentazione finanziato dal Ministero
DettagliStato di attuazione: Aspetti critici, positivi ecc. N. soci coinvolti N. e tipologia delle attività realizzate
D 1 - ANFFAS LABORATORIO IL FARO : interventi per contrastare l isolamento sociale e favorire la partecipazione attiva delle persone disabili e delle loro famiglie alla vita sociale. Pag. 333 ANFFAS Servizi
DettagliPROGETTO SIMULTANEOUS HOME CARE. Dr Mauro Bandera Oncologo
PROGETTO SIMULTANEOUS HOME CARE Dr Mauro Bandera Oncologo I progressi nella terapia dei tumori hanno portato ad una sopravvivenza a 5 anni dei 2/3 dei pazienti e di circa la metà a 10 anni dalla diagnosi.
DettagliLegge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006)
Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006) Art.1 (Oggetto e finalità) 1. La Regione con la presente legge, in armonia
DettagliLa cura del dolore nell'anziano fragile: protocollo operativo multicentrico SIGOT di un programma di cure palliative integrato ospedale-territorio
La cura del dolore nell'anziano fragile: protocollo operativo multicentrico SIGOT di un programma di cure palliative integrato ospedale-territorio Dott. Gianfranco Conati U.O.C. Geriatria Ospedale Civile
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliLa multidisciplinarietà delle cure a casa: quali competenze. F. Saverio Proia Ministero della Salute
III GIORNATA NAZIONALE DELLE CURE A CASA Qualità, tecnologie e sostenibilità nelle cure domiciliari Ospedale S. Giovanni Calibita Fatebenefratelli, Sala Assunta Isola Tiberina, Roma 12 settembre 2011 -
DettagliIL TRATTAMENTO DELLA SPASTICITA
IL TRATTAMENTO DELLA SPASTICITA Anna Vagnetti LAVORO DI EQUIPE SVOLTO DAI FISIOTERAPISTI DELL UNITA SPINALE DELL OSPEDALE S. CORONA DI PIETRA LIGURE: BERNARDIS E., DELL ANNO F., FIRPO L., MANDRACCIA S.,
DettagliVADEMECUM PER L INSEGNANTE DI SOSTEGNO
VADEMECUM PER L INSEGNANTE DI SOSTEGNO a cura di Irene Baratella Funzione Strumentale per l Integrazione dell I.C. B. Bizio di Longare (VI) - a.s. 2006-2007 aggiornato dalle Funzioni Strumentali delle
DettagliProf. Tarcisio Niglio CURE PALLIATIVE
Prof. Tarcisio Niglio Anno Accademico 2012-2013 Corso Triennale in Scienze Infermieristiche III anno 2 semestre CURE PALLIATIVE Troverete copia di queste diapositive nel sito internet: www.tarcisio.net
DettagliCorso La complessità in geriatria
Corso La complessità in geriatria Argomento La complessità dell assistenza domiciliare Materiale didattico Dott.ssa Fausta Podavitte Direttore del Dipartimento ASSI 11 marzo 2011 Dalle cure domiciliari
DettagliSPECIALIZZAZIONE PER OPERATORI SOCIO SANITARI (OSS)
OBIETTIVI Il corso si prefigge di offrire l opportunità di sviluppo professionale, personale e lavorativo agli operatori socio sanitari consentendo, se previsto, di assumere posizioni di coordinamento
DettagliL integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale
L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale Vito Petrara Principi di riferimento per l assistenza I principi di riferimento
DettagliCURRICULUM PROFESSIONALE
COGNOME NOME FEGGI ERALDA Professione : CPSE FISIOTERAPISTA Sede lavorativa AZ. OSPEDALIERA MAGGIORE Tel.: 03213733303 CURRICULUM CURRICULUM PROFESSIONALE La sottoscritta FEGGI ERALDA in servizio presso
DettagliAssistenza Domiciliare nelle persone con BPCO
Assistenza Domiciliare nelle persone con BPCO Roma, 31 maggio 2012 Le Richieste Sempre più pazienti sono affetti da malattie croniche con un aumento della sopravvivenza in ogni fascia di età I cittadini
DettagliCURRICOLO SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE
6 ISTITUTO COMPRENSIVO BRUNO CIARI PADOVA CURRICOLO SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE CLASSE 1-2 - 3-4 - 5 SCUOLA PRIMARIA PROGRAMMAZIONE ANNUALE DI SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE Classe 1 NUCLEI FONDANTI Abilità
DettagliLegge 8 ottobre 2010, n. 170
Legge 8 ottobre 2010, n. 170 Legge 8 ottobre 2010, n. 170 (in G.U. n. 244 del 18 ottobre 2010) Nuove norme in materia di disturbi specifici d apprendimento in ambito scolastico Art. 1. (Riconoscimento
DettagliOperatore socio sanitario
Operatore socio sanitario Allieva Murgo Teresa POR 07032aINTOSS83 Sede Operativa di TARANTO Via Umbria n. 162 Che cos è un Project Work? Il P. W. è la sperimentazione attiva dei contenuti appresi durante
DettagliLa Sclerosi Laterale Amiotrofica quale paradigma di malattia complessa: dalla multidisciplinarietà all interdisciplinarietà
Assistenza interdisciplinare alle persone che soffrono di Sclerosi Laterale Amiotrofica La Sclerosi Laterale Amiotrofica quale paradigma di malattia complessa: dalla multidisciplinarietà all interdisciplinarietà
DettagliLE COMPETENZE DEL TERAPISTA OCCUPAZIONALE
LE COMPETENZE DEL TERAPISTA OCCUPAZIONALE COMPETENZE GENERALI Competenze strumentali: Capacità di analisi e sintesi Programmazione e gestione del proprio tempo Conoscenze generali di base nel campo di
Dettagli) 21 38060 - NOMI (TN)
O P E R A R O M A N I (Azienda Pubblica di Servizi alla Persona ) Via Roma, 21 38060 - NOMI (TN) Costituita ai sensi della L.R. 21 settembre 2005, n.7 REGOLAMENTO DEL CENTRO DIURNO PER ANZIANI Gennaio
DettagliFederazione Associazioni Italiane Paratetraplegici Associazione di Promozione Sociale
Il percorso clinico assistenziale riabilitativo L'Unità Spinale Unipolare (U.S.U.) rappresenta una struttura complessa unipolare espressamente destinata all'assistenza delle Persone con lesioni al midollo
DettagliCentro di riferimento SLA
Centro di riferimento SLA Più di 1200 pazienti dal 1988 al 2011 121 ricoveri nel 2010 Circa 90 nuovi pazienti/anno Circa 250 paz sottoposti a NIV Circa 25 PEG/anno Numerosi studi hanno confermato che
Dettagli1.OGGETTO 2.FINALITA 3. DESTINATARI
PROTOCOLLO OPERATIVO TRA I SERVIZI ASSISTENZA DOMICILIARE DEI COMUNI DELL AMBITO DISTRETTUALE DI SEREGNO E IL SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA DELL ASLMI3 DISTRETTO DI SEREGNO PER L EROGAZIONE
DettagliProtocollo di intesa. tra. L Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) REGIONE LAZIO.
Protocollo di intesa L Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) tra e REGIONE LAZIO per l erogazione di prestazioni di assistenza sanitaria da parte dell istituto
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE NOCERA, FRONZUTI
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 3396 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI NOCERA, FRONZUTI Ordinamento della professione di fisioterapista e istituzione dell albo
DettagliMaster Universitari in. Assistenza Infermieristica
Anno accademico 2005-2006 Master per Infermiere di sanità pubblica e di comunità (ISPeC) Master Universitari in Assistenza Infermieristica autonomia didattica LAUREA RIFORMA UNIVERSITARIA crediti formativi
DettagliSCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: AZIENDA SANITARIA LOCALE N 5 ORISTANO 2) Codice di accreditamento: NZ01025 3) Albo
DettagliLa cura del dolore nell'anziano fragile: protocollo operativo multicentrico SIGOT di un programma di cure palliative integrato ospedaleterritorio
nell'anziano fragile: protocollo operativo multicentrico SIGOT di un programma di cure palliative integrato ospedaleterritorio Dott. Massimo Luzzani S.S.D. Cure palliative E.O. Ospedali Galliera Genova
DettagliUN MODELLO DI FORMAZIONE PER LE CURE PALLIATIVE Apprendimento sul campo e confronto fra professionisti 29 Congresso Nazionale ANIARTI Rimini 10-12 novembre 2010 Catia Franceschini Chiara Pecorini Pier
DettagliIl Modello SIFne: il contesto educativo
CONVEGNO NAZIONALE SULL AUTISMO Trento, 20-21 maggio 2011 Il Modello SIFne: il contesto educativo di Simona Bossoni - Maurizio Brighenti 1 Modello di intervento educativo Elaborazione di un progetto educativo
DettagliPROCEDURA AZIENDALE REV. 0 Pag. 1 / 8. Rev. Data Causale Approvazione 0 Agosto 2011 Prima emissione Comitato per il Rischio
PROCEDURA AZIENDALE REV. 0 Pag. 1 / 8 Stato delle Modifiche Rev. Data Causale Approvazione 0 Agosto 2011 Prima emissione Comitato per il Rischio 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE Lo scopo della presente
DettagliS E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A
S E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A X I I I L E G I S L A T U R A N. 2399 D I S E G N O D I L E G G E d iniziativa del senatore DE ANNA COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 5 MAGGIO 1997 Disciplina dell attività
DettagliGli interventi delle professioni sanitarie
Gli interventi delle professioni sanitarie 19 febbraio 2015 Dott. BALDINI CLAUDIO Direttore UOC Direzione Professioni Sanitarie Territoriali ASL 11 EMPOLI 23/02/2015 1 Secondo me la missione delle cure
DettagliUNIVERSITÀ CATTOLICA del SACRO CUORE Facoltà di Medicina e Chirurgia A. Gemelli - Roma
UNIVERSITÀ CATTOLICA del SACRO CUORE Facoltà di Medicina e Chirurgia A. Gemelli - Roma OSPEDALE COTTOLENGO - Torino Corso di Laurea in Infermieristica Corso infermieri guida di tirocinio novembre 2014
DettagliProgramma finalizzato all autonomia nell ambiente domestico di disabili e anziani
Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Servizio Pianificazione e Sviluppo dei servizi sociali e socio - sanitari Programma finalizzato all autonomia nell ambiente domestico di disabili e anziani
DettagliASL FG DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE CENTRO SALUTE MENTALE DI MANFREDONIA
ASL FG DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE CENTRO SALUTE MENTALE DI MANFREDONIA IL CASE MANAGEMENT: UN MODELLO ORGANIZZATIVO PER LA CURA DEL PAZIENTE PSICHIATRICO La presa in carico e la pianificazione Dott.ssa
DettagliAZIENDA ULSS 20 DI VERONA
AZIENDA ULSS 20 DI VERONA Sede legale: via Valverde n.42-37122 Verona - tel. 045/8075511 Fax 045/8075640Cod. Fiscale e P. IVA 02573090236 Dipartimento delle Unità Organizzative della Direzione dei Servizi
DettagliIl ruolo della fisioterapia nel morbo di Ollier e nell esostosi multipla ereditaria
Il ruolo della fisioterapia nel morbo di Ollier e nell esostosi multipla ereditaria Leonardo Pellicciari Fisioterapista Scuola di Dottorato in Advanced Sciences and Technologies in Rehabilitation Medicine
DettagliLINEE GUIDA PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA SCOLASTICA SPECIALISTICA (SASS) DEL COMUNE DI CARLOFORTE
Allegato 4 AREA CULTURA DEMOGRAFICI SERVIZI SOCIALI COMUNE DI CARLOFORTE PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS UFFICIO SERVIZI SOCIALI LINEE GUIDA PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA SCOLASTICA SPECIALISTICA (SASS)
DettagliIL DOCENTE DI SOSTEGNO: UN RUOLO NELLA SCUOLA DELL INCLUSIONE
IL DOCENTE DI SOSTEGNO: UN RUOLO NELLA SCUOLA DELL INCLUSIONE METODOLOGIE E STRUMENTI PER UN INTEGRAZIONE DI QUALITA CORSO DI FORMAZIONE INFORMAZIONE PER DOCENTI NON SPECIALIZZATI OPERANTI SU POSTO DI
DettagliComune di Codognè P r o v i n c i a d i T r e v i s o
Comune di Codognè P r o v i n c i a d i T r e v i s o REGOLAMENTO PER IL TRASPORTO DI PERSONE ANZIANE, DISABILI E IN SITUAZIONE DI PARTICOLARE FRAGILITA Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale
DettagliSCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN
(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: COMUNE DI MATINO 2) Codice di accreditamento: NZ03254 3) Albo e classe di iscrizione:
DettagliREGIONE PIEMONTE BU24 12/06/2014
REGIONE PIEMONTE BU24 12/06/2014 Codice DB2016 D.D. 7 aprile 2014, n. 262 Approvazione dei criteri per l'accreditamento istituzionale dei Centri residenziali di Cure Palliative - Hospice, secondo quanto
DettagliIl ruolo delle Aziende ULSS nel garantire prestazioni, sviluppare innovazione, promuovere buone prassi
Il ruolo delle Aziende ULSS nel garantire prestazioni, sviluppare innovazione, promuovere buone prassi Dott. Fortunato Rao, Direttore Generale Azienda ULSS 16, Regione del Veneto DECRETO LEGISLATIVO 6
DettagliStato di attuazione legge 38/2010
Stato di attuazione legge 38/2010 Guido Fanelli Ordinario Anestesia e Rianimazione Università di Parma Coordinatore della Commissione Ministeriale Terapia del Dolore e Cure Palliative Ministero della Salute
DettagliACCORDO TRA REGIONE TOSCANA, ORGANIZZAZIONI SINDACALI CONFEDERALI, SINDACATI DEI PENSIONATI DEL LAVORO AUTONOMO E ENTI DI PROMOZIONE SPORTIVA
ALLEGATO B ACCORDO TRA REGIONE TOSCANA, ORGANIZZAZIONI SINDACALI CONFEDERALI, SINDACATI DEI PENSIONATI DEL LAVORO AUTONOMO E ENTI DI PROMOZIONE SPORTIVA PREMESSO CHE E stato dimostrato che la disabilità
DettagliDELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna.
Oggetto: Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto
DettagliRole plaing esperienziale: ATTUAZIONE DI UN PROGETTO DI NURSING
Implementazione ed Attuazione di Progetti per il Miglioramento del Servizi Sanitari ANCONA 19 E 20 OTTOBRE 2012 Role plaing esperienziale: ATTUAZIONE DI UN PROGETTO DI NURSING Consiste nel destrutturare
DettagliNOI E L AUTISMO: GLI INTERVENTI E LA CONTINUITA DI CURA
NOI E L AUTISMO: GLI INTERVENTI E LA CONTINUITA DI CURA Il Disturbo autistico è un disordine dello sviluppo che compromette il funzionamento globale e si traduce in un funzionamento cognitivo atipico.
DettagliAUDIT. 2. Processo di valutazione
AUDIT 2. Processo di valutazione FASE ATTIVITA DESCRIZIONE Inizio dell'audit Inizio dell attività Costituzione del gruppo di valutazione sulla base delle competenze generali e specifiche e dei differenti
DettagliFunzionigramma Comunità Panta Rei
Funzionigramma Comunità Panta Rei Sanitario Psicoterapia/Psichiatra: In collaborazione con la Psicoterapeuta/Psicologa/NPI si occupa della valutazione clinica degli utenti nella fase del preingresso e
DettagliServizi per gli anziani
Servizi per gli anziani Servizi per gli anziani Il Merri Community Health Services offre servizi individuali e assistenza comunitaria coordinata con l obiettivo di rispondere ai bisogni quotidiani degli
DettagliI Sessione ore 9,30. La gestione integrata: il modello del Centro demenze Unità Alzheimer della IHG, realizzato nel territorio della ASL Roma G.
I Sessione ore 9,30 La gestione integrata: il modello del Centro demenze Unità Alzheimer della IHG, realizzato nel territorio della ASL Roma G. Gabriele Carbone Responsabile medico Centro Demenze Unità
DettagliL UTILIZZO DELLA BINA-FAR DA PARTE DELLE CASE RESIDENZA PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI E DEI CENTRI DIURNI PER ANZIANI
L UTILIZZO DELLA BINA-FAR DA PARTE DELLE CASE RESIDENZA PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI E DEI CENTRI DIURNI PER ANZIANI (servizi accreditati e convenzionati) Prima parte per UVG ed incontri preparatori
Dettaglidella manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.
L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono
DettagliIl ruolo dell infermiere specializzato nell educazione educazione terapeutica
Il ruolo dell infermiere specializzato nell educazione educazione terapeutica Satta Hai Anna SDD A.O. Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi - Varese Nella legge n, 42 del 26/02/ 99 scompare la parola
DettagliOperatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega?
Operatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega? Pordenone, Marzo 2014 Dott.ssa Catia Cassin Delega In ambito gestionale per delega
DettagliRegolamento Servizio Assistenza Domiciliare Minori Premessa
Regolamento Servizio Assistenza Domiciliare Minori Premessa A seguito della stesura del protocollo operativo, approvato dal Direttivo della Comunità Montana Valle Seriana Superiore con Delibera n. 27 del
DettagliLA RIABILITAZIONE DELLA PARALISI POLIOMIELITICA E DELLA SINDROME POST POLIO
CONVEGNO INTERNAZIONALE MALCESINE 2010 LA RIABILITAZIONE DELLA PARALISI POLIOMIELITICA E DELLA SINDROME POST POLIO D. M. Fisioterapista LINO FIA Il trattamento è rivolto a pazienti: in fase di stabilizzazione
DettagliIl case manager del territorio nel bambino con disabilità complessa. Dr. Giorgio Conforti SAVONA 10 maggio 2008
Il case manager del territorio nel bambino con disabilità complessa Dr. Giorgio Conforti SAVONA 10 maggio 2008 TRE PERPLESSITA 1. LA NORMATIVA 2. LA COMPETENZA 3. LE REALI RISORSE SUL TERRITORIO SCOPRIAMO
Dettagli1. Team coaching e valorizzazione delle risorse umane
RISORSE UMANE 1. Team coaching e valorizzazione delle risorse umane Gli obiettivi strategici della proposta L approccio del team coaching alla gestione delle risorse umane si fonda sugli stessi principi
DettagliL. 162/98 2000 353 123 230 1.337.964,89 2001 688 580 108 4.155.265,27 2002 1.648 1.524 124 10.516.445,00 2003 2.618 2.344 274 13.463.
L. 162/98 Anno di presentazione Piani presentati Piani finanziati Piani esclusi Costo annuale 2000 353 123 230 1.337.964,89 2001 688 580 108 4.155.265,27 2002 1.648 1.524 124 10.516.445,00 2003 2.618 2.344
DettagliLA RETE ONCOLOGICA LAZIALE
LA RETE ONCOLOGICA LAZIALE LA PERCEZIONE DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE Dott.Antonio Verginelli MMG DOVRESTI GUARDARE IL CANCRO COME L INIZIO DI UNA NUOVA VITA: DAL MOMENTO DELLA SUA SCOPERTA NULLA SARA,
DettagliSostegno e Accompagnamento Educativo
Sostegno e Accompagnamento Educativo 1. Definizione La prestazione sostegno e accompagnamento educativo consiste nel fornire sia un supporto e una consulenza ai genitori nello svolgimento della loro funzione
DettagliREGOLAMENTO REGIONALE ASSISTENZA RIABILITATIVA PSICHIATRICA DOMICILIARE E TERRITORIALE ASSICURATA DAL PRIVATO ISTITUZIONALMENTE ACCREDITATO
REGOLAMENTO REGIONALE ASSISTENZA RIABILITATIVA PSICHIATRICA DOMICILIARE E TERRITORIALE ASSICURATA DAL PRIVATO ISTITUZIONALMENTE ACCREDITATO Il presente regolamento si compone di n. 6 pagine, compresa la
DettagliREGOLAMENTO PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DEI LIVELLI
REGOLAMENTO PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DEI LIVELLI Art. 1 campo di applicazione. 1. Il presente regolamento definisce i criteri per la valutazione e la premialità del personale dei
DettagliPROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA
PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA COMPETENZA 1 IMPARARE AD IMPARARE Abilità/ Capacità Organizzare il proprio lavoro autonomamente - Rispettare le consegne - Mettere in atto strategie appropriate
DettagliAUSILI AUSILI PER PER LA LA POSTURA POSTURA SISTEMI PER CONSENTIRE IL MANTENIMENTO DI UNA COSA SONO? POSIZIONE POSIZIONE: SISTEMI:
AUSILI PER LA POSTURA AUSILI PER LA POSTURA Caracciolo Antonio Fisioterapista, Servizio DAT IRCCS S.Maria Nascente Fondazione Don Carlo Gnocchi, Milano SISTEMI COSA SONO? PER CONSENTIRE IL MANTENIMENTO
DettagliCure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012
Cure Domiciliari Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012 DEFINIZIONE DELLE CURE DOMICILIARI Le cure domiciliari consistono in trattamenti medici, infermieristici, riabilitativi, prestati da personale
DettagliLe attività di prevenzione nella Regione Sicilia
Le attività di prevenzione nella Regione Sicilia I piani di intervento e di assistenza alla popolazione nelle Città di Palermo e Catania. Estate 2007 S. Scondotto A. Marras Il Sistema Nazionale di Sorveglianza
DettagliArea Marketing. Approfondimento
Area Marketing Approfondimento STRATEGIE PIANO E BUDGET DI MARKETING STRATEGIE PIANO E BUDGET DI MARKETING Ogni impresa deve decidere il programma della propria attività per l anno successivo. Il compito
DettagliMALATTIE REUMATICHE: RIABILITAZIONE DETERMINANTE PER QUALITÀ DI VITA RIABILITAZIONE NON SIGNIFICA SOLO FISIOTERAPIA A MILANO CORSO SULLA
MALATTIE REUMATICHE: RIABILITAZIONE DETERMINANTE PER QUALITÀ DI VITA RIABILITAZIONE NON SIGNIFICA SOLO FISIOTERAPIA A MILANO CORSO SULLA RIABILITAZIONE NELLE PERSONE AFFETTE DA ARTRITE REUMATOIDE 7 maggio
DettagliI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.
I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di
DettagliPROCEDURA GESTIONE CENTRI RESIDENZIALI PER ANZIANI
titolo documento PROCEDURA GESTIONE CENTRI RESIDENZIALI PER ANZIANI SCOPO e CAMPO DI APPLICAZIONE Lo scopo della presente procedura è di definire le modalità con cui la Cooperativa Promozione Lavoro gestisce
Dettagli