Applicazioni ed evoluzioni della normativa nazionale del biologico FRANCESCO GIARDINA
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1 Applicazioni ed evoluzioni della normativa nazionale del biologico FRANCESCO GIARDINA MiPAAF - Direzione generale per la promozione della qualità agroalimentare e dell'ippica
2 ANDAMENTO DEI CONSUMI AGROALIMENTARI IN ITALIA (GDO) fonte ISMEA Variazione % ,1 20,6 bio Tot. agroalimentare 11,7 11,0 9,2 8,5 8,8 7,3 6,7 6,9 5,2 4,4 1,2 1,4 1,4 0,2 4,4 0,6 1,0 0,6 0,3-1,0-1,1-1,3 1,5 0,3-3,1-4, *
3 ANDAMENTO DI OPERATORI E SUPERFICI IN ITALIA DAL 1990 AL Numero di operatori SAU Numero di operatori Biologico in Italia al 31/12/2016 n. operatori: SAU: ha Ettari, in migliaia 0 0 Anno
4 OPERATORI BIO NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI Variazione 16/ 15 operatori Spagna + 5 % Francia + 11 % Germania + 8 % Operatori ITALIA SPAGNA FRANCIA GERMANIA Fonte: Eurostat, SINAB, Agence Bio, Bundesministerium für Ernährung, Ministerio de Agricultura, Alimentación y Medio Ambiente
5 SUPERFICI BIO (ha) NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI Variazione 16/ 15 SAU Spagna + 3 % Francia + 14 % Germania + 7 % Ettari ITALIA SPAGNA FRANCIA GERMANIA Fonte: Eurostat, SINAB, Ministerio de Agricultura, Alimentación y Medio Ambiente, Bundesministerium für Ernährung, Agence Bio
6 SUPERFICI PER REGIONE: % Oltre i 200 mila ha 29% Tra 199 e 100 mila ha 22 %Tra 99 e 20 mila ettari 3% tra 19 e 3 mila ettari E t t a r i
7 OPERATORI PER REGIONE: % Oltre i 10 mila operatori 24% Tra 5 e 3 mila operatori 27 %Tra 3000 e 1000 operatori 4% sotto i 1000 operatori Operatori
8 OPERATORI E SUPERFICI REGIONALI: Variazioni percentuali Operatori Superfici Var. % 15/ 14 Var. % 16/ 15 Var. % 15/ 14 Var. % 16/ 15 SICILIA 17,2 1,1 13,8 5,4 PUGLIA 1,3 50,0 2,2 41,4 CALABRIA -1,2 30,5 6,3 20,0 SARDEGNA 3,9-10,8-2,6-3,7 LAZIO 6,3 19,4 0,9 19,5 TOSCANA 14,9 4,8 11,0-0,6 EMILIA ROMAGNA 1,6 16,0 12,5 17,2 BASILICATA 0,7 82,8 3,4 91,0 MARCHE 12,2 7,5 10,5 24,4 CAMPANIA 0,8 82,9-6,8 142,7 PIEMONTE 8,9 21,4 7,8 34,0 ABRUZZO 11,6 9,6 16,0 32,2 UMBRIA 27,0-21,3 11,6 10,2 LOMBARDIA 13,0 16,3 26,4 25,8 VENETO 22,6 17,8 10,4 35,8 FRIULI VENEZIA GIULIA 21,1 59,9 39,1 172,2 MOLISE 0,9 94,8 9,8 119,0 P.A. BOLZANO -6,4 25,2 20,6 8,1 P.A. TRENTO 33,9 6,4 2,7 7,1 LIGURIA 8,0 5,7 32,1 2,0 VALLE D'AOSTA -2,2 4,5-17,8 7,7 Totale Italia 8,2 20,3 7,5 20,3
9 OPERATORI E SUPERFICI REGIONALI: Variazioni percentuali Operatori Superfici Var. % 15/ 14 Var. % 16/ 15 Var. % 15/ 14 Var. % 16/ 15 SICILIA 17,2 1,1 13,8 5,4 PUGLIA 1,3 50,0 2,2 41,4 CALABRIA -1,2 30,5 6,3 20,0 SARDEGNA 3,9-10,8-2,6-3,7 LAZIO 6,3 19,4 0,9 19,5 TOSCANA 14,9 4,8 11,0-0,6 EMILIA ROMAGNA 1,6 16,0 12,5 17,2 BASILICATA 0,7 82,8 3,4 91,0 MARCHE 12,2 7,5 10,5 24,4 CAMPANIA 0,8 82,9-6,8 142,7 PIEMONTE 8,9 21,4 7,8 34,0 ABRUZZO 11,6 9,6 16,0 32,2 UMBRIA 27,0-21,3 11,6 10,2 LOMBARDIA 13,0 16,3 26,4 25,8 VENETO 22,6 17,8 10,4 35,8 FRIULI VENEZIA GIULIA 21,1 59,9 39,1 172,2 MOLISE 0,9 94,8 9,8 119,0 P.A. BOLZANO -6,4 25,2 20,6 8,1 P.A. TRENTO 33,9 6,4 2,7 7,1 LIGURIA 8,0 5,7 32,1 2,0 VALLE D'AOSTA -2,2 4,5-17,8 7,7 Totale Italia 8,2 20,3 7,5 20,3 Superfici ed operatori con oltre il 60 % di Incremento
10 AZIENDE AGRICOLE E SUPERFICI BIOLOGICHE (2016) SUL TOTALE PER REGIONE (ISTAT SPA 2013). Incidenza percentuale % aziende agricole bio % superficie bio PIEMONTE 3,1 3,8 3,6 4,8 VALLE D'AOSTA 2,9 3,0 5,6 6,1 LIGURIA 1,7 1,8 9,1 9,3 LOMBARDIA 2,3 2,7 3,2 4,0 P.A. BOLZANO 4,1 5,3 3,0 3,6 P.A. TRENTO 4,8 5,2 4,9 4,7 VENETO 1,3 1,7 2,1 2,9 FRIULI VENEZIA GIULIA 2 3,5 2,4 6,6 EMILIA ROMAGNA 4,8 5,6 9,6 11,3 TOSCANA 6,3 6,7 18,7 18,5 UMBRIA 4,1 3,1 11,3 12,4 MARCHE 5,5 5,9 14,1 17,5 LAZIO 3,7 4,5 18,7 22,4 ABRUZZO 2,2 2,5 6,6 8,7 MOLISE 0,9 1,8 2,9 6,3 CAMPANIA 1,4 2,8 3,5 8,5 PUGLIA 2,4 3,6 14,5 20,5 BASILICATA 2,5 4,7 10,1 19,2 CALABRIA 6,5 8,5 31,5 37,9 SICILIA 5,2 5,2 25,1 26,4 SARDEGNA 4,7 4,1 12,8 12,3 Totale Italia 3,6 4,4 12,0 14,5
11 AZIENDE AGRICOLE E SUPERFICI BIOLOGICHE (2016) SUL TOTALE PER REGIONE (ISTAT SPA 2013). Incidenza percentuale % aziende agricole bio % superficie bio PIEMONTE 3,1 3,8 3,6 4,8 VALLE D'AOSTA 2,9 3,0 5,6 6,1 LIGURIA 1,7 1,8 9,1 9,3 LOMBARDIA 2,3 2,7 3,2 4,0 P.A. BOLZANO 4,1 5,3 3,0 3,6 P.A. TRENTO 4,8 5,2 4,9 4,7 VENETO 1,3 1,7 2,1 2,9 FRIULI VENEZIA GIULIA 2 3,5 2,4 6,6 EMILIA ROMAGNA 4,8 5,6 9,6 11,3 TOSCANA 6,3 6,7 18,7 18,5 UMBRIA 4,1 3,1 11,3 12,4 MARCHE 5,5 5,9 14,1 17,5 LAZIO 3,7 4,5 18,7 22,4 ABRUZZO 2,2 2,5 6,6 8,7 MOLISE 0,9 1,8 2,9 6,3 CAMPANIA 1,4 2,8 3,5 8,5 PUGLIA 2,4 3,6 14,5 20,5 BASILICATA 2,5 4,7 10,1 19,2 CALABRIA 6,5 8,5 31,5 37,9 SICILIA 5,2 5,2 25,1 26,4 SARDEGNA 4,7 4,1 12,8 12,3 Totale Italia 3,6 4,4 12,0 14,5
12 +21% SUPERFICI DEI PRINCIPALI ORIENTAMENTI PRODUTTIVI: Superficie (ha) % Var. % 16/ % % % +27% (1) Colture proteiche, leguminose, da granella (2) Ortaggi freschi, meloni, fragole, funghi coltivati (3) La frutta comprende "frutta da zona temperata", "frutta da zona subtropicale", "piccoli frutti"
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15 Gli obiettivi del Piano Strategico nazionale Indicatore Unità di misura Valore al 2014 Valore al 2020 Variazione Superficie investita a biologico Ha % Mercato Bio Mld Euro 3, %
16 Le azioni del Piano Strategico Azione 1: Biologico nei Piani di sviluppo rurale Azione 2: Politiche di filiera Azione 3: Biologico made in Italy e comunicazione istituzionale Azione 4: Biologico e Green Public Procurement Azione 5: Semplificazione della normativa sul biologico Azione 6: Formazione, informazione e trasparenza Azione 7: Biologico paper less informatizzazione ) Azione 8: Revisione normativa sui controlli (D. Lgs 220/95) Azione 9: Controllo alle importazioni biologica Azione 10: Piano per la ricerca e l innovazione in agricoltura
17 il piano strategico nazionale dell agricoltura biologica Azione 1 Biologico nei Piani di Sviluppo Rurale Azione 2 Politiche di filiera Uniformare quanto più possibile le condizioni di applicazione della misura 11 dei PSR tra le diverse Regioni italiane, in termini di entità dei contributi, definizione delle non conformità, modalità dei controlli ed entità delle sanzioni. Stimolare azioni previste nelle altre misure dei PSR a favore del biologico, come in particolare: progetti integrati di filiera e territoriali, azioni collettive e biodistretti, sviluppo dell agricoltura sociale e miglioramento dell accessibilità ai servizi nelle aree interne, la promozione degli aspetti specifici di formazione e consulenza. Mettere in campo iniziative per favorire l aggregazione del mondo della produzione e le relazioni stabili con gli altri attori del comparto, della trasformazione, della distribuzione e del commercio, attraverso la realizzazione di specifiche forme associative (Organizzazioni di produttori, interprofessione etc), in grado di incrementare i volumi commercializzabili di prodotto biologico. N
18 il piano strategico nazionale dell agricoltura biologica Azione 3 Biologico made in Italy e comunicazione istituzionale Azione 4 Biologico e Green Public Procurement Valutazione dell opportunità commerciale dell introduzione di un segno distintivo, sulla base delle opportunità offerte, per la riconoscibilità della produzione biologica italiana, in conformità alla attuale legislazione europea in materia di biologico e di origine. Promozione del biologico Made in Italy da realizzarsi con il piano di internazionalizzazione dell agroalimentare. Sviluppare azioni di informazione e di educazione alimentare, anche in ambito sanitario, specifiche per l agricoltura biologica, utilizzando anche piattaforme informatiche. Avviare azioni di stimolo, anche in raccordo con altri dicasteri, per favorire lo sviluppo dei settori della ristorazione ospedaliera e mense scolastiche, della gestione verde e aree pubbliche, favorendo anche la ristorazione privata con prodotti da agricoltura biologica. N
19 il piano strategico nazionale dell agricoltura biologica Azione 5 Semplificazione della normativa sul biologico Azione 6 Formazione, informazione e trasparenza Rivisitazione dell intero corpus normativo nazionale sul biologico, da realizzarsi con la partecipazione delle Amministrazioni regionali, con l obiettivo di favorire la semplificazione della normativa di settore ed in linea con le novità in ambito comunitario. Stimolare la realizzazione di specifici percorsi formativi rivolti all agricoltura biologica in ambito universitario attraverso lo stimolo a realizzare dottorati di ricerca in tema di agricoltura biologica nei dipartimenti di agronomia, produzioni vegetali e zootecnia degli atenei italiani, ma anche prevedere meccanismi per l aggiornamento dei docenti di agronomia degli istituti agrari e di altri istituti specifici. Rafforzamento del SINAB come strumento web per l informazione agli operatori e interfaccia con le diverse banche dati realizzate in altri contesti. N
20 il piano strategico nazionale dell agricoltura biologica Azione 7 Biologico paper less informatizzazione Azione 8 Revisione normativa sui controlli (D.Lgs 220/95) Sviluppo del Sistema di Informazione del Biologico, in linea con quanto previsto dal piano agricoltura 2.0, per favorire la connessione con le altre banche dati del settore sia a livello regionale che nazionale relative ai controlli ed ai pagamenti dei contributi per il settore, con l obbiettivo di semplificare le procedure a carico degli operatori. Sulla base degli strumenti normativi ad oggi disponibili ed in considerazione delle novità introdotte in ambito europeo e dei percorsi legislativi in atto, è necessario avviare una riflessione sulle modifiche strutturali necessarie per migliorare l efficacia del sistema di controllo e certificazione in Italia, e il ruolo degli organismi stessi. In tal senso appare necessaria una valutazione sulla possibilità di una riforma del Decreto Legislativo 220/95 con riguardo anche all introduzione di fattispecie sanzionatorie speciali, oggi non contemplate, nonché un aggiornamento sia delle procedure per l'autorizzazione degli OdC al controllo ed alla certificazione, sia delle procedure per l'applicazione della revoca/sospensione di tale autorizzazione. N
21 il piano strategico nazionale dell agricoltura biologica Azione 9 Controllo alle importazioni Il tema delle importazioni di prodotto biologico da paesi terzi è sempre più centrale nelle dinamiche di sviluppo del biologico italiano ed europeo. È necessario intensificare le attività di controllo e certificazione del prodotto biologico in entrata da paesi terzi anche con un maggiore coinvolgimento delle dogane e con l utilizzo di strumenti informatici evoluti per favorire un rapido scambio di informazioni Azione 10 Piano per la ricerca e l innovazione in agricoltura biologica Predisposizione di un piano nazionale per la ricerca e l innovazione in agricoltura biologica per sostenere azioni di ricerca. Costituzione di un comitato permanente di coordinamento per la ricerca in agricoltura biologica e biodinamica, con gli enti vigilati dal MiPAAF, ed il coinvolgimento delle Regioni e delle rappresentanze del settore. Sostenere l attivazione di Gruppi Operativi dedicati al settore di natura transregionale e transnazionale che possano favorire azioni di scambio di esperienze e formazioni tecnica per gli agricoltori N
22 Decreto legislativo 220/1995, istituzione del SIB e nuovo Decreto legislativo controlli Decreto ministeriale 27 novembre 2009 n e revisioni successive Disegno di legge: Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare e dell acquacoltura effettuate con metodo biologico DM di istituzione delle mense scolastiche biologiche
23 SISTEMA INFORMATIVO PER IL BIOLOGICO
24 I flussi documentali ai sensi del D.lgs 220/95 B.U.R. Notifica di attività REGIONE Elenco regionale operatori OPERATORE MiPAAF Formulari EUROSTAT Unione Europea Notifica di attività ORGANISMO DI CONTROLLO Elenco operatori Dati di produzione
25 REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 426/2011 DELLA COMMISSIONE del 2 maggio 2011 che modifica il regolamento (CE) n. 889/2008 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio relativo alla produzione biologica e all'etichettatura dei prodotti biologici, per quanto riguarda la produzione biologica, l'etichettatura e i controlli Al titolo IV, capo 8, del regolamento (CE) n. 889/2008 è inserito il seguente articolo 92 bis: «Articolo 92 bis Pubblicazione di informazioni Gli Stati membri mettono a disposizione del pubblico nei modi opportuni, compresa la pubblicazione su Internet, gli elenchi aggiornati di cui all'articolo 28, paragrafo 5, del regolamento (CE) n. 834/2007 contenenti i documenti giustificativi aggiornati rilasciati a ciascun operatore, in conformità all'articolo 29, paragrafo 1, di detto regolamento e utilizzano il modello riportato nell'allegato XII del presente regolamento. Gli Stati membri rispettano le disposizioni relative alla tutela dei dati personali, di cui alla direttiva 95/46/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (*).
26 ALBO PUBBLICO DEL SISTEMA INFORMTIVO DEL BIOLOGICO Regioni / Prov. Aut. ODC MiPAAF GESTIONE DEGLI ELENCHI 1. Trattamento dei dati anagrafici; 2. Verifica delle aziende utilizzando i servizi dell anagrafe aziende; 3. Predisposizione dell iter di validazione da parte degli Enti 4. Gestione del documento giustificativo; 5. Creazione dell Albo Nazionale delle Aziende biologiche; Albo Nazionale CONSULTAZIONE PUBBLICA 6. Consultazione per tutti i cittadini delle aziende Biologiche comprensivo del documento giustificativo rilasciato su base annuale;
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33 LA GESTIONE DELLE NOTIFICHE AL Azienda GESTIONE NOTIFICA SIB 1. Gestione della notifica Biologica da parte dell operatore suddivisa in sezione in base al tipo di azienda ; 2. Utilizzo dei dati informativi del Fascicolo 3. Gestione dell iter istruttorio; 4. Creazione dell Albo Nazionale delle Aziende biologiche costantemente aggiornato ; ITER ISTRUTTORIO Albo Nazionale CONSULTAZIO NE PUBBLICA Regioni / Prov. Aut. ODC MiPAAF 5. Consultazione per tutti i cittadini delle aziende Biologiche comprensivo del documento giustificativo rilasciato;
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38 Decreto ministeriale 27 novembre 2009 n Art. 2 - Produzione vegetale (rotazioni, utilizzo di concimi ed ammendanti) - Deroga uso del rame Art. 3 Produzioni animali - Autorizzazione per l'aumento delle percentuali massime di mammiferi femmine non biologici; - Aree di pascolo ad uso civico, di cui al punto v) della lettera b) dell'art. 14 del Reg. (CE) n. 834/2007 e per aree di pascolo comune di cui al paragrafo 3 dell'art. 17 del Reg. (CE) n. 889/2008; - il numero di unità animali adulti equivalenti al limite dei 170 chilogrammi di azoto per anno/ettaro; - Autorizzazione uso vitamine.
39 Decreto ministeriale 27 novembre 2009 n Art. 5 - Periodo di conversione - riconoscimento retroattivo (allegato 3) Art. 6 - Norme di produzione eccezionali - introduzione nelle unità di produzione biologiche di pollastrelle allevate nel rispetto delle disposizioni del capo 2, sezioni 3 e 4 del Reg. (CE) 889/2008 (allegato 4) - uso di mangimi non biologici art. 47 del Reg. (CE) 889/08 circostanze calamitose
40 DISEGNO DI LEGGE Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare e dell acquacoltura effettuate con metodo biologico approvato dalla Camera dei deputati il 2 maggio 2017 approvato in Commissione agricoltura del Senato il 25/10/17
41 Decreto del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali di concerto con il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e con il Ministero della Salute relativo alla istituzione delle mense scolastiche biologiche predisposto sulla base dell articolo 64, comma 5-bis, del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50 che istituisce anche il Fondo per le mense scolastiche biologiche
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