SVILUPPO DELLE ESPORTAZIONI DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI DEL MEZZOGIORNO: ANALISI DI ATTRATTIVITA DI POLONIA, REPUBBLICA CECA, ROMANIA E SLOVACCHIA

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1 SVILUPPO DELLE ESPORTAZIONI DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI DEL MEZZOGIORNO: ANALISI DI ATTRATTIVITA DI POLONIA, REPUBBLICA CECA, ROMANIA E SLOVACCHIA Luciana de Pascale

2 INDICE PARTE I ANALISI MACROECONOMICA 1.1 Quadro congiunturale, Andamento del commercio bilaterale tra Italia e Paesi dell Europa dell Est PARTE II ANALISI TERRITORIALE DELLE ESPORTAZIONI AGROALIMENTARI 2.1 Analisi delle esportazioni agroalimentari della Campania, Analisi delle esportazioni agroalimentari del mezzogiorno, PARTE III - ACCESSO AL MERCATO 3.1 Adesione all Unione Europea e Libero Scambio 3.2 Libero scambio ed Esportazioni Agroalimentari Riferimenti bibliografici Appendice 2

3 1. ANALISI MACROECONOMICA 1.1 QUADRO CONGIUNTURALE, Indicatori di Economia Reale. Si presentano, in Appendice (Tabella 1), i principali indicatori macroeconomici dei 4 Paesi di riferimento della zona PECO (Paesi dell Europa Centro Orientale): Repubblica Ceca, Polonia, Romania e Slovacchia. Dall analisi comparata per Paese emerge che Il PIL a parità di potere di acquisto (PPA), dei 4 Paesi oggetto di indagine, presenta un andamento crescente dal 1995 al Il PIL della Polonia nel 1995 è pari a 280 miliardi di $, mentre raggiunge un valore più che doppio nel 2008, pari a 666 miliardi di $; il PIL della Repubblica Ceca cresce, nel periodo di riferimento, da 131 miliardi di $ a 262 miliardi di $; mentre quello della Romania e della Slovacchia, crescono rispettivamente da 133 miliardi di $ a 270 miliardi di $, e da 47 miliardi di $ a 119 miliardi di $. Il PIL pro capite a parità di potere di acquisto (PPA), dei 4 Paesi oggetto di indagine, presenta un andamento crescente dal 1995 al La Repubblica Ceca possiede il più alto tasso del PIL pro capite (PPA), rispetto agli altri 3 Paesi di riferimento, seguita da Slovacchia, Polonia e Romania. Il PIL pro capite (PPA) della Repubblica Ceca cresce dal 1995 al 2008, da $ a $, valore doppio, quest ultimo, rispetto al PIL pro capite della Romania ( $), e superiore a quello della Polonia e della Slovacchia rispettivamente di $ e $ (Tabella 1). Tabella 1. Pil pro capite per Paese, PIL pro capite a PPA (dollari internazionali costanti 2005) Repubblica Ceca Polonia Romania Slovacchia Tasso di Crescita del PIL (variazione percentuale) Repubblica Ceca 6,36 3,65 6,32 3,22 Polonia 6,73 4,25 3,62 4,76 Romania 7,14 2,92 4,12 7,10 Slovacchia 5,84 1,36 6,55 6,39 Fonte: International Monetary Fund, World Economic Outlook Database, April

4 Dall analisi comparata per Paese, dal 1995 al 2008 (Tabella 2), emerge che il Pil pro capite PPA dei quattro Paesi oggetto di indagine si colloca al di sotto della media Europea (27 Paesi membri) che varia, nel periodo di riferimento, da circa 17 mila $ a 31 mila $; ed inoltre si registra inferiore anche alla media del Pil pro capite PPA dell Unione Europea composta da 16 Paesi membri, che varia da circa 20 mila $ a 34 mila $. Nel 1995, in riferimento ai Paesi riportati nella Tabella 2, gli Stati Uniti registrano il più alto valore del Pil pro capite PPA ( $), seguiti dalla Svizzera ( $) e dalla Norvegia ( $), mentre il Portogallo presenta il più basso tasso del Pil pro capite PPA ( $), valore che si registra comunque maggiore rispetto ai 4 Paesi dell Est Europa. Tabella 2. Pil pro capite PPA, per Paese (dollari internazionali costanti 2005) Unione Europea (27 membri) Unione Europea (16 membri) Stati Uniti Svizzera Norvegia Austria Germania Belgio Svezia Olanda Italia Francia Gran Bretagna Irlanda Spagna Grecia Portogallo Fonte: International Monetary Fund, World Economic Outlook Database, April Nel 2008 è la Norvegia a registrare il più alto tasso del Pil pro capite PPA ( $), seguita dagli Stati Uniti ( $) e dall Irlanda ( $), mentre il Portogallo mantiene la sua ultima posizione registrando un valore pari $, che si attesta inferiore anche al Pil pro capite della Repubblica Ceca ( $). Nel periodo è la Romania a registrare il maggiore tasso medio annuo di crescita del PIL Reale, pari al +5,8%, seguita dalla Slovac- 4

5 chia (+5,7%), dalla Repubblica Ceca (+4,3%) e dalla Polonia (+4,2%), valori superiori rispetto agli Stati Uniti e ai Paesi dell area euro riportati in Tabella 3. È la Slovacchia, invece, a presentare, in riferimento al periodo complessivo , il più alto tasso medio di incremento del PIL Reale, pari a +5,2%, seguita da Polonia (+4,8%), Romania (+3,7%) e Repubblica Ceca (+3,5%), si attestano, nuovamente, valori superiori rispetto agli Stati Uniti e ai Paesi dell area euro riportati in Tabella 3. Tabella 3 - Tasso medio annuo di incremento del Pil Reale, per Paese Slovacchia 5,2 5,7 Polonia 4,8 4,2 Romania 3,7 5,8 Rep. Ceca 3,5 4,3 Grecia 3,3 3,8 Svezia 2,5 2,2 Gran Bretagna 2,4 2,1 Spagna 2,4 1,8 Olanda 2,3 1,7 Norvegia 2,2 1,7 Austria 2,1 1,8 Belgio 1,9 1,6 Portogallo 1,9 0,8 Stati Uniti 1,8 1,4 Francia 1,6 1,3 Germania 1,5 1,4 Svizzera 1,2 1,4 Italia 1,0 0,6 Fonte: International Monetary Fund, World Economic Outlook Database, April Il tasso di incremento del PIL, dei quattro Paesi di riferimento, presenta un netto rallentamento dal 1995, i valori della Slovacchia decrescono, da +5,9% a +0,03%, fino al 1999, quelli della Polonia si riducono fino al 2001 (da +6,7% a +1,2%); mentre la Repubblica Ceca e la Romania subiscono un forte calo fino al 1997, stanziandosi rispettivamente a -0,7% e -6%. Nei rispettivi periodi successivi si attesta per i quattro Paesi dell Est Europa un forte incremento, fino al 2004 per la Romania (+8,5%) e le Polonia (+5,4%), fino al 2007 per la Slovacchia (+10,4%) e fino al 2006 per la Repubblica Ceca (+6,8%). 5

6 Nel 2008 il tasso di incremento del Pil attesta un rallentamento, ad eccezione della Romania (Tabella 1 in Appendice). Il Prodotto Nazionale Lordo pro capite (PPA) dei Paesi di riferimento, presenta un andamento crescente e valori in linea con il trend del PIL pro capite (PPA); riportando dal 1995 al 2007 valori quasi doppi in Repubblica Ceca e più che raddoppiati in Polonia, Romania e Slovacchia (Tabella 1 in Appendice). Indicatori Finanziari. Si illustrano in Appendice (Tabella 2) i principali indicatori finanziari di Repubblica Ceca, Polonia, Romania e Slovacchia. La Repubblica Ceca ha ufficialmente aderito all Unione Europea il 1 maggio Mentre l adozione dell euro resta un obiettivo importante, sebbene per il momento non sia stata fissata alcuna scadenza operativa al riguardo. Essa è rinviata orientativamente al periodo 2013/2015, compatibilmente con il miglioramento della finanza pubblica e con la stabilizzazione del deficit. In Repubblica Ceca la valuta locale, che già dal 2006 ha continuato a crescere nei confronti dell euro e del dollaro americano, nell autunno del 2008 ha cominciato ad oscillare fortemente verso entrambe le valute, stabilizzandosi nel secondo trimestre del Nel 2008, il tasso di cambio medio si è collocato a 24,942 CZK per 1 euro ed a 17,035 CZK per 1 dollaro americano. La Corona ceca rimane vulnerabile agli sviluppi economici nel mercato globale, nonostante l atteggiamento prudente delle Autorità monetarie ceche, intento a proteggerla da un eccessiva volatilità 1. L inflazione della Repubblica Ceca, nel 2008, è cresciuta del +6,3%, il dato più elevato dal 1998 ed un tasso più che raddoppiato rispetto al 2007, quando era pari al +2,86%. Nel periodo di riferimento il maggiore calo dei prezzi si è attestato tra il 1998 e il 1999, dal +10,7% al +2,1% e nel periodo , dal valore +4,7% ad una fase di stasi, in linea con l andamento del tasso inflazionistico polacco fino al L'impennata dei prezzi dello scorso anno (+6,3%) è da attribuirsi soprattutto all incremento dei costi delle spese relative all'abitazione (energia ed affitti), all aumento dal 5% al 9% dell IVA agevolata, alla crescita dei prezzi dei prodotti alimentari, delle bevande e dei prodotti di tabacco e, non ultima, all introduzione dei ticket nell assistenza sanitaria. 1 Istituto Commercio Estero (ICE), Repubblica Ceca, in Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero,

7 In rallentamento, invece, sono i prezzi per abbigliamento, elettrodomestici, tecnica audiovisiva, fotografica ed elaborazione dati 2. La Polonia ha ufficialmente aderito all Unione Europea il 1 maggio del Nell ottobre del 2008 è stata, inoltre, resa nota la Road Map per l adozione dell euro, in base alla quale la Polonia dovrebbe entrare nel meccanismo europeo dei tassi di cambio (ERM2) a metà del 2009, procedere a fissare la parità dello zloty con la valuta comune a metà del 2011 e, infine, aderire all euro-zona a partire dal primo gennaio Su questo calendario permangono, tuttavia, diverse incertezze: sul piano politico, esse sono dovute alle perplessità espresse dall opposizione; su quello economico, alle riserve della Banca Nazionale di Polonia (NBP) e dello stesso Governo, che osservano con una certa apprensione l estrema volatilità dello zloty (PLN), il cui tasso di cambio con la valuta comune è passato da 3,20PLN/1 nel luglio del 2008 a 4,65PLN/1 nel febbraio del 2009, con un deprezzamento di circa il 45%. Negli anni lo zloty ha continuato ad essere sempre più forte nei confronti dell euro. La crisi globale, in seguito, ha provocato il ritorno al cambio superiore al 4 zloty/euro, il che è dovuto in prima linea al rientro del capitale speculativo nei Paesi di proprie origini 3. Dal 2006 al 2008, la pressione inflazionistica della Polonia si è mantenuta elevata, quadruplicandosi dall +1% al +4,2%. Ciò è dipeso, soprattutto, dall aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e dell energia. Dal 1995 al 2003 il tasso tendenziale di inflazione ha subito un forte calo, dall impennata del +28% ad una fase di stasi, si registra solo un aumento dal 1999 al 2000, un picco rilevato anche nell andamento del tasso di inflazione della Slovacchia. La Slovacchia ha ufficialmente aderito all Unione Europea il 1 maggio del Il 1 gennaio 2009, la Slovacchia ha adottato la moneta unica, divenendo così, in poco meno di un quinquennio, il sedicesimo Paese dell Unione Monetaria Europea. Il Consiglio Ecofin dell 8 luglio 2008 ha, infatti, sancito in via definitiva l ingresso della Slovacchia nell Area Euro fissando il tasso di conversione della valuta slovacca nei confronti della moneta unica in 30,1260 Corone. 2 Istituto Commercio Estero (ICE), Repubblica Ceca, op.cit. 3 Istituto Commercio Estero (ICE), Polonia, in Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero,

8 Nel 2008 l inflazione al consumo ha registrato un aumento su base annua del +3,9%, secondo l indice armonizzato dei prezzi al consumo, che si registra come il più basso rispetto agli altri Paesi dell est Europa di riferimento. Analizzando l andamento del tasso di inflazione, dal 1995 al 2008, si attesta un brusco calo tra il 1995 e il 1996, da +10% a +5,8%, un incremento dei prezzi al consumo fino al 2000 (+12,%), anno in cui riscontriamo un aumento dei prezzi anche in Polonia. Successivamente fino al 2002 si rileva un andamento deflazionistico (+7,2%), riscontrato anche in Polonia; nel 2003 si attesta, in controtendenza rispetto a Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania, una crescita dei prezzi, seguita, fino al 2005 da un calo dei prezzi al consumo (+2,8), anno in cui si rileva una convergenza dei tassi inflazionistici di Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia. La Romania ha ufficialmente aderito all Unione Europea il 1 maggio del Nel mercato valutario, da segnalare il progressivo apprezzamento dell Euro nei confronti del Leu (moneta locale); rispetto al cambio medio annuo del 2007 di 3,33 Lei per Euro, nel 2008 si è raggiunto un tasso di cambio medio di 3,68 Lei per Euro. La tendenza è verso un ulteriore aumento, visto che nel gennaio 2009 il cambio ha raggiunto il livello record di 4,31 Lei per 1 Euro 4. In Romania il tasso di inflazione nel 2008 è stato del +7,8%, il più elevato incremento rispetto agli altri Paesi di riferimento. Le cause principali di tale aumento sono state il forte incremento dei prezzi dei prodotti agroalimentari (+6,2%) e l aumento del prezzo del petrolio. Tale incremento è consistente, considerato che gli obiettivi prefissati dalla Banca Nazionale Romena prevedevano un tasso medio annuo del 3,8%. Il tasso medio annuo di inflazione, dal 1995 al 2008 è pari al +35%, un valore nettamente superiore rispetto a Repubblica Ceca, Slovacchia e Polonia, in cui il tasso medio annuo di inflazione è pari rispettivamente a +5%, +6% e +8%. L andamento della variazione annua del tasso di inflazione presenta un elevato picco nel 1997, in cui i prezzi aumentano del 155% e successivamente, fino al 2007, una continua decrescita (dal +59% al +4,8%). I dati pubblicati dal Fondo Monetario Internazionale, relativi al conto corrente della bilancia dei pagamenti, indicano un deficit crescente dal 1995 al 2008 per Repubblica Ceca, Polonia, Romania e Slovacchia (Tabella 4). 4 Istituto Commercio Estero (ICE), Romania, in Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero,

9 Nel 2008 la bilancia dei pagamenti polacca ha registrato il deficit più e- levato, pari al valore di -29 miliardi di $, seguita dalla Romania (-25 mld. di $), dalla Repubblica Ceca (-6,690 mld. di $) e dalla Slovacchia (-6 mld. di $) (Tabella 4). Tabella 4. Bilancia dei Pagamenti, Bilancia dei pagamenti (miliardi di $) Repubblica Ceca -1,374-1,464-2,688-4,264-5,785-1,662-6,669 Polonia 0,854-12,487-9,981-5,009-4,599-3,705-29,029 Romania -1,584-1,465-1,380-1,533-3,460-8,811-25,180 Slovacchia 0,383-0,985-0,676-1,965-1,974-4,097-6,020 Bilancia dei pagamenti (% PIL) Repubblica Ceca -2,49-2,43-4,74-5,66-6,33-1,34-3,07 Polonia 0,61-6,94-5,83-2,53-2,12-1,22-5,52 Romania -4,47-4,10-3,70-3,33-5,82-8,88-12,61 Slovacchia 1,95-4,80-3,30-8,01-5,92-8,54-6,31 Fonte: International Monetary Fund, World Economic Outlook Database, April L analisi dell andamento della bilancia dei pagamenti in Polonia, nel periodo preso in esame, registra un deficit crescente fino al 1999, passando da un saldo attivo di +850 milioni di $ (0,6% del PIL) ad un passivo pari al valore di -12,500 miliardi di $ (-6,9% del PIL); fino al 2003 il deficit subisce un calo (-4,600 mld. di $); successivamente il deficit, dal 2005 al 2008, subisce una rapida crescita di oltre 25 miliardi di $, in linea con l andamento decrescente della Romania (Tabella 4). La bilancia dei pagamenti della Romania, dal 1995 al 2002, attesta un tasso medio annuo di -2 miliardi di $, dal 2002 fino al 2008 il deficit presenta una forte crescita, da -1,500 miliardi (-3,3 % del PIL) di $ a -25 miliardi di $ (-12,6 % del PIL) (Tabella 4). La bilancia dei pagamenti della Repubblica Ceca registra un deficit in crescita, da -1,370 miliardi di $ (-2,5% del PIL) a -6,700 miliardi di $ (-3% del PIL), che subisce un rallentamento negli anni 1998 e 2005 (Tabella 4). Nel periodo preso in esame il deficit della bilancia dei pagamenti della Slovacchia registra il più basso tasso medio annuo pari al valore di -2,470 miliardi di $, seguito dalla Repubblica Ceca (-3,650 mld. di $), Romania (- 6,820 mld. di $) e Polonia (-8,900 mld. di $). 9

10 Dal 1995 al 2008 la Slovacchia passa da un saldo attivo di 383 milioni di $, pari a quasi il 2% del PIL, ad un saldo passivo di -6 miliardi di $ (-6,3% del PIL), un calo che si attesta più elevato tra il 2003 ed il 2008 (Tabella 4). I dati, dal 1995 al 2007, relativi al saldo della bilancia commerciale, registrano un deficit per Polonia, Romania e Slovacchia, mentre la Repubblica Ceca registra un saldo passivo solo fino al 2004 (Tabella 5). Nel 2007 la bilancia commerciale della Romania presenta il deficit più alto, pari a -29,380 miliardi di $, seguita da Polonia (- 23,716 mld. di $), Slovacchia (- 2 mld. di $) e dalla Repubblica Ceca che, invece, riporta un surplus pari a 4,490 miliardi di $. Tabella 5. Bilancia Commerciale (miliardi di $) per Paese, Repubblica Ceca -4,699-4,857-4,287-0,982 1,595 4,493 Polonia -6,155-17,289-14,103-14,646-12,221-23,716 Romania -2,368-2,688-3,986-9,179-12,733-29,379 Slovacchia -0,630-1,523-2,983-2,089-3,364-2,028 Fonte: Unctad, Handbook of Statistics, Analizzando l andamento della bilancia commerciale, si evince che dal 1995 al 2004, è la Polonia a registrare il più alto deficit, rispetto agli altri Paesi oggetto di indagine, che nel 2004 è pari al valore di -14,646 miliardi di $. Dal 2005 al 2007 il deficit cresce esponenzialmente da -12,220 miliardi di $ a -23,716 miliardi di $. La bilancia commerciale della Romania, dal 1995 al 2002, registra un saldo passivo medio annuo pari al valore di -3 miliardi di $; dal 2002 al 2007 il deficit cresce enormemente da -6,384 miliardi di $ a -29,80 miliardi di $. La Slovacchia registra un andamento della bilancia commerciale più lineare, attestando un saldo medio annuo di -2,310 miliardi di $. La bilancia commerciale della Repubblica Ceca registra un deficit fino al 2004, mentre dal 2005 al 2007, le esportazioni risultano maggiori delle importazioni, riportando, dunque, un surplus rispettivamente di 1,600 mld. di $ e 4,490 mld. di $ (Tabella 5). Indicatori Socio-demografici: Popolazione e Indice di Sviluppo Umano (ISU). Dall analisi demografica si registra che la Polonia (superficie kmq) è caratterizzata dal più elevato numero di abitanti. Nel

11 in Polonia sono presenti 38,1 mln. di abitanti, seguita dalla Romania (superficie kmq) con 21,3 mln. di abitanti, dalla Repubblica Ceca (superficie ) con 10,3 mln. di abitanti e dalla Slovacchia (superficie ) in cui la popolazione residente risulta essere di 5,4 mln. di abitanti (Tabella 6). In linea con gli standard nordeuropei, i quattro Paesi di riferimento della zona PECO sono caratterizzati da un andamento demografico stagnante o addirittura in flessione, denotando tassi di natalità e mortalità pressoché uguali e vicino alla crescita zero. Tabella 6. Popolazione per Paese, (Milioni) Repubblica Ceca 10,331 10,222 10,171 10,229 10,323 Polonia 38,595 38,454 38,230 38,165 38,100 Romania 22,681 22,117 21,942 21,714 21,489 Slovacchia 5,348 5,388 5,397 5,408 5,411 Fonte: International Monetary Fund, World Economic Outlook Database, April Il tasso di crescita annuo della popolazione polacca e rumena presenta, nell arco del un andamento in flessione, rispettivamente da 38,280 mln. di abitanti a 38,110 mln. di abitanti; mentre la Repubblica Ceca e la Slovacchia sono caratterizzate da una decrescita fino al 2002 e da un successivo lieve incremento, pari rispettivamente al valore di +0,19% e +0,17% nel 2008 (Tabella 6). La popolazione della Repubblica Ceca, in base ai dati del Censimento, risulta essere composta per la maggior parte da cechi (80%), seguiti dai moravi (13%), mentre la minoranza più consistente è quella rappresentata dagli slovacchi (3%) 5 (Tabella 7). La popolazione polacca è costituita per la maggior parte da polacchi di etnia slava (97%), a seguire tedeschi (1%), ucraini (0,6%) e bielorussi (0,5%), oltre che da esigue minoranze di slovacchi, cechi, lituani ed ebrei 6 (Tabella 8). La composizione etnica della Romania risulta essere: romeni (89%), magiari (6%), rom (2%), tedeschi (0,3%), turchi e tartari (0,3%), ucraini e russi (0,4%), serbi e slovacchi (0,2%) 7 (Tabella 9). 5 Istituto Commercio Estero (ICE), Repubblica Ceca, op. cit. 6 Istituto Commercio Estero (ICE), Polonia, op. cit. 7 Istituto Commercio Estero (ICE), Romania, op. cit. 11

12 Tabella 7. Composizione etnica Repubblica Ceca (%) Tabella 8. Composizione etnica Polonia (%) Cechi 81,3 Slavi 97,6 Moravi 13,2 Tedeschi 1,3 Slovacchi 3,5 Ucraini 0,6 Altri 3,0 Bielorussi 0,5 Fonte: Censimento Repubblica Ceca. Fonte: Censimento Polonia. Tabella 9. Composizione etnica Romania (%) Tabella 10. Composizione etnica Slovacchia (%) Romeni 89,5 Slovacchi 86 Rom 2,5 Rom 6,1 Turchi e Tartari 0,3 Ruteni 0,3 Serbi 0,1 Tedeschi 0,1 Magiari 6,6 Ungheresi 13 Tedeschi 0,3 Cechi 1,0 Ucraini e Russi 0,4 Ucraini 0,3 Slovacchi 0,1 Polacchi 0,1 Altro 0,3 Fonte: Censimento Romania. Fonte: Censimento Slovacchia La popolazione slovacca è costituita in prevalenza da slovacchi (86%) e ungheresi (13%), la minoranza più consistente è rappresentata dai rom (6%), seguiti dai cechi (1%), ruteni (0,3%), ucraini (0,3%), tedeschi (0,1%), polacchi (0,1%) ed altro (0,3%) 8 (Tabella 10). L Indice di Sviluppo Umano (ISU) presenta, nei Paesi di riferimento, un andamento crescente dal 1995 al La Repubblica Ceca registra il più alto valore dell ISU, posizionandosi al 35 posto, in riferimento alla classifica mondiale, seguita da Polonia (39 ), Slovacchia (41 ) e Romania (62 ) (Tabella 4 in Appendice). L Indice dello sviluppo umano ISU misura i risultati medi conseguiti in un Paese nell ambito di tre dimensioni fondamentali dello sviluppo umano: - una vita lunga e sana, misurata dalla speranza di vita alla nascita - la conoscenza, misurata dal tasso di alfabetizzazione adulta ed il rapporto lordo di iscrizioni a livelli di istruzione primario, secondario e terziario - uno standard di vita dignitoso, misurato dal PIL pro capite. 8 Istituto Commercio Estero (ICE), Slovacchia, in Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero,

13 Per calcolare l ISU è necessario prima ricavare i singoli indici relativi a ciascuna dimensione, e poi effettuarne una semplice media. Repubblica Ceca: l andamento del commercio bilaterale con l Italia. Si presentano in Appendice i dati sui Paesi fornitori della Repubblica Ceca (Tabella 5) ed i dati sull interscambio commerciale tra Repubblica Ceca e Italia, dal 1995 al 2009 (Tabella 9). Nella classifica dei paesi fornitori, nel 2008, l Italia ha perso una posizione, avendo ceduto il 5 posto alla Slovacchia, collocandosi così al 6 posto, dietro la Germania (26,7% dell import totale ceco), la Cina (8,9% dell import totale ceco), la Russia (6,4% dell import totale ceco), la Polonia (5,8% dell import totale ceco) e la Slovacchia (5,6% dell import totale ceco), con una quota pari al 4,5% del totale delle importazioni ceche. In realtà, la quota italiana é superiore a quella risultante dalle statistiche, perché molti prodotti italiani vengono importati nel paese da rappresentanze di ditte italiane situate in Austria o Svizzera e pertanto vengono classificate come esportazioni di quei paesi. Dal 1995 al 2006 la Repubblica Ceca registra un deficit della bilancia commerciale con l Italia, dunque, fino al 2006 le importazioni risultano superiori alle esportazioni verso l Italia. Il deficit decresce, rispettivamente, da -430 milioni di a -200 milioni di (Figura 1). Dal 2007 la Repubblica Ceca registra, per tre anni consecutivi, un saldo attivo nella bilancia commerciale con l Italia; dal 2007 al 2009 il surplus è pari, rispettivamente, al valore di 67 milioni di, 207 milioni di e 111 milioni di (valore del 2009 provvisorio) (Figura 1). Dal 1995 al 2008 l interscambio commerciale fra i due Paesi registra un andamento in crescita, attestando un incremento 8 volte superiore, da 1,800 miliardi di a 8,190 miliardi di. Il totale delle importazioni ceche dall Italia registrano un andamento crescente fino al 2008, anno in cui ammontano a quasi 4 miliardi di ; un valore triplo rispetto al 1995 in cui le importazioni registrano il valore di 1,120 miliardo di. Nel periodo di riferimento, anche le esportazioni della Repubblica Ceca verso l Italia registrano un andamento crescente, da 690 milioni di a 4,200 miliardi di (Figura 1). 13

14 Figura 1. Interscambio commerciale Repubblica Ceca-Italia, ,000 4,000 3,000 miliardi 2,000 1,000 0,000-1,000-2, Esport Import Saldo Bilancia Commerciale Fonte: ns. elaborazione su dati Istat, Coeweb-Statistiche Commercio Estero. Polonia: l andamento del commercio bilaterale con l Italia. Si presentano in Appendice i dati sui Paesi fornitori della Polonia (Tabella 6) ed i dati sull interscambio commerciale tra Polonia e Italia, dal 1995 al 2009 (Tabella 10). Nella classifica dei paesi fornitori della Polonia, nel 2008, l Italia si posiziona al 4 posto dietro la Germania (24% dell import totale polacco), la Russia (8,7% dell import totale polacco) e la Cina (7,1% dell import totale polacco), con una quota pari al 6,9% del totale delle importazioni ceche. Dal 1995 al 2008 la Polonia registra un deficit della bilancia commerciale con l Italia che cresce, rispettivamente da -1 miliardo di a -2,800 miliardi di. Un incremento che si registra soprattutto tra il 2006 ed il 2008 (Figura 2). Le importazioni totali, dunque, dall Italia, risultano maggiori delle e- sportazioni verso l Italia, crescendo esponenzialmente da 2 miliardi di a 9,590 miliardi di ; mentre le esportazioni crescono da 1 miliardo di a 6,780 miliardi di. Dal 1995 al 2008 l interscambio commerciale fra i due paesi registra un andamento in crescita, da 1,800 miliardo di a 8,190 miliardi di, un incremento 4 volte superiore. 14

15 Figura 2. Interscambio commerciale Polonia-Italia, ,000 10,000 8,000 6,000 miliardi 4,000 2,000 0,000-2,000-4, Esport Import Saldo Bilancia Commerciale Fonte: ns. elaborazione su dati Istat, Coeweb-Statistiche Commercio Estero. Romania: l andamento del commercio bilaterale con l Italia. Si presentano in Appendice i dati sui Paesi fornitori della Romania (Tabella 7) ed i dati sull interscambio commerciale tra Romania e Italia, dal 1995 al 2009 (Tabella 11). Nella classifica dei paesi fornitori della Romania, nel 2008, l Italia si posiziona al 2 posto dietro la Germania (16,% dell import totale rumeno), con una quota pari al 11,4% (6.485 milioni di ) del totale delle importazioni rumene. Nel 2008 si conferma pertanto la tendenza ad un incremento più contenuto degli scambi commerciali Italia - Romania, che mantengono comunque valori elevati. Tale ridimensionamento è attribuibile a una minor delocalizzazione produttiva delle aziende italiane (che generava ingenti flussi di import-export) e all affermarsi di modelli di investimento più evoluti 9. Dai dati Istat risulta che, dal 1995 al 2007, l interscambio commerciale tra Romania ed Italia registra un andamento crescente, da 2,230 miliardi di a 10,400 miliardi di. Fino al 2003 le esportazioni totali verso l Italia e le importazioni dall Italia, assumono valori simili, facendo registrare un saldo medio annuo della bilancia commerciale con l Italia pari a -5 milioni di (Figura 3). 9 Istituto Commercio Estero (ICE), Nota Congiunturale della Romania,

16 Dal 2004 le importazioni attestano un incremento maggiore delle esportazioni verso l Italia, registrando, nel 2008 un valore pari a 5,820 miliardi di, mentre le esportazioni ammontano a 4,276 miliardi di. La bilancia commerciale con l Italia, dal 2004 al 2008, registra un deficit in crescita, rispettivamente di -245 milioni di e di -1,540 miliardi di (Figura 3). Figura 3. Interscambio commerciale Romania-Italia, ,000 6,000 5,000 4,000 miliardi 3,000 2,000 1,000 0,000-1,000-2, Esport Import Saldo Bilancia Commerciale Fonte: ns. elaborazione su dati Istat, Coeweb-Statistiche Commercio Estero. Slovacchia: l andamento del commercio bilaterale con l Italia. Si presentano in Appendice i dati sui Paesi fornitori della Slovacchia (Tabella 8) ed i dati sull interscambio commerciale tra Slovacchia e Italia, dal 1995 al 2009 (Tabella 12). Nella classifica dei paesi fornitori della Slovacchia, nel 2008, l Italia scende in nona posizione, con una quota pari al 3,73% delle importazioni totali. Ai primi tre posti si posizionano Germania (19,7%), Repubblica Ceca (11,3%) e Russia (10,4%). Le ragioni della flessione delle esportazioni italiane verso la Slovacchia vanno ricercate in un complesso di fattori: l apprezzamento della Corona slovacca sull Euro, la crescente concorrenza asiatica nel settore dei beni di consumo e, considerato che l interscambio commerciale italo-slovacco è storicamente caratterizzato da una forte incidenza dell import-export di semilavorati, il calo di produzione industriale connesso all attuale andamento congiunturale dell economia italiana. 16

17 Nel periodo preso in esame le importazioni della Slovacchia dall Italia registrano un valore maggiore rispetto alle importazioni, eccetto per gli anni in cui si registra un saldo positivo della bilancia commerciale con l Italia (100 mln. di e 70 milioni di ) (Figura 4). Le importazioni dall Italia, dal 1995 al 2007, registrano un andamento crescente (da 470 milioni di a 2,580 miliardi di ), mentre nel 2008 si attesta un calo di circa 100 milioni di. Figura 4. Interscambio commerciale Slovacchia-Italia, ,000 2,500 2,000 1,500 miliardi 1,000 0,500 0,000-0,500-1, Esport Import Saldo Bilancia Commerciale Fonte: ns. elaborazione su dati Istat, Coeweb-Statistiche Commercio Estero. Il valore delle esportazioni, dal 1995 al 2008, cresce rispettivamente da 430 milioni di a 1,975 miliardo di. Dal 1998 al 2008 la bilancia commerciale con l Italia riporta un deficit, che cresce soprattutto tra il 2004 ed il 2007( da -235 milioni di a -650 milioni di ). Nel periodo di riferimento l interscambio commerciale totale tra Slovacchia e Italia attesta un andamento crescente, eccetto per gli anni 2003 e Dall analisi comparata per Paese, dal 1995 al 2008, risulta che è la Polonia a registrare il valore più alto sia delle importazioni che delle esportazioni totali dall Italia, seguita da Romania, Repubblica Ceca e Slovacchia. 17

18 2. ANALISI TERRITORIALE DELLE ESPORTAZIONI AGROALI- MENTARI 2.1 ANALISI DELLE ESPORTAZIONI AGROALIMENTARI DELLA CAMPANIA Si presentano in Appendice i dati sulle esportazioni della Campania di prodotti agroalimentari, dal 1995 al 2008, verso la Repubblica Ceca, Polonia, Romania e Slovacchia, suddivisi per Gruppi Merceologici CP Ateco (Tabelle ); si illustrano, inoltre, nelle Tabelle 22a e 22b, le categorie merceologiche che compongono i gruppi merceologici CP Ateco. Esportazioni della Campania verso la Repubblica Ceca. L andamento dell export campano verso la Repubblica Ceca, dei prodotti agroalimentari più rilevanti e, dal 1995 al 2008, viene presentato in Tabella 1. Dai dati pubblicati dall Istat emerge che nell anno 2008 i prodotti agroalimentari maggiormente esportati dalla Campania verso la Repubblica Ceca sono i Preparati e le conserve di frutta ed ortaggi, che rappresentano il 40% delle esportazioni totali agroalimentari, registrando il valore di 4,426 milioni di. Il secondo posto è ricoperto dal gruppo merceologico Altri prodotti a- limentari, che occupa il 29% delle esportazioni (3,051 mln. di ), seguito dai Prodotti dell Agricoltura, dell Orticoltura e della Floricoltura (2,671 mln. di ), che rappresentano il 25% del totale agroalimentare esportato. I Prodotti Lattiero-caseari e gelati occupano solo il 2% delle esportazioni (164 mila ), seguiti dal gruppo merceologico Oli e grassi vegetali e animali (1%), Alimenti per animali (1%) Bevande (1%) ed infine, in coda, i tre gruppi alimentari Prodotti della macinazione, amidi e fecole, Pesci conservati e trasformati e prodotti a base di pesce, Carni e prodotti a base di carne, che occupano in totale l 1% delle esportazioni campane. Nel 2007 le esportazioni dei Prodotti dell Agricoltura, Orticoltura e Floricoltura (32%) superano quelle dei Preparati e conserve di frutta ed ortaggi, che scendono al secondo posto (29%), mentre il gruppo merceologico Altri prodotti alimentari si conferma al terzo posto, occupando il 23% delle esportazioni; le esportazioni dei Prodotti lattiero-caseari e gelati registrano, invece, un forte aumento (14%), pari al valore di 1,903 milione di. L andamento dell export dei Preparati e conserve di frutta ed ortaggi, dal 1995 al 2008, registra una crescita esponenziale, passando dal valore di 514 mila a 4,426 milioni di. Il gruppo Altri prodotti alimentari registra un andamento meno lineare, riportando dei picchi nel 1999 (4,200 mln. di ) e nel 2003 (5 mln. di ), a 18

19 cui segue una decrescita nel 2004, ed in seguito, un incremento dal 2006 al 2008, pari al valore rispettivamente di 2,850 milioni di e 3,051 milioni di. Tabella 1. Esportazioni agroalimentari Campania-Repubblica Ceca, (milioni di Euro a prezzi correnti) Preparati e conserve di frutta e di ortaggi 0,514 1,169 1,464 2,509 2,985 3,209 3,285 3,880 4,426 Altri prodotti alimentari 2,047 4,199 3,215 5,071 2,806 3,247 2,851 3,007 3,051 Prodotti agricoltura, orticoltura,floricoltura 2,726 3,050 2,380 1,623 2,862 2,143 3,367 4,122 2,671 Prodotti lattiero-caseari e gelati 0, , ,222 1,607 1,904 0,164 Fonte: ISTAT, Coeweb, Statistiche del Commercio Estero. Le esportazioni dei Prodotti dell Agricoltura, Orticoltura e Floricoltura, dal 1995 al 2008, calano lievemente da 2,725 milioni di a 2,671 milioni di ; l andamento, nel periodo di riferimento, registra un alternanza tra periodi di incremento e periodi di calo delle esportazioni. Il picco più alto si è registrato nel 2007 (4,120 mln. di ). L andamento delle esportazioni dei Prodotti lattiero-caseari e gelati risulta stagnante fino al 2005, successivamente registra un forte incremento fino al 2007 (1,900 mln. di ) ed una rilevante decrescita nel Esportazioni della Campania verso la Polonia. L andamento dell export campano verso la Polonia, dei prodotti agroalimentari più rilevanti, dal 1995 al 2008, viene presentato nella Tabella 2. I prodotti agroalimentari maggiormente esportati, nel 2008, dalla Campania verso la Polonia sono, in linea con le esportazioni della Repubblica Ceca, i Preparati e le conserve di frutta ed ortaggi, che rappresentano il 40% delle esportazioni totali agroalimentari, registrando il valore di 7,624 milioni di. Il secondo posto è ricoperto dal gruppo merceologico Prodotti dell Agricoltura, dell Orticoltura e della Floricoltura, che occupa il 37% delle e- sportazioni (7,025 mln. di ), seguito da Altri prodotti alimentari (2,700 mln. di ), che rappresentano il 14% del totale agroalimentare esportato. Gli Oli e grassi vegetali occupano il 5% delle esportazioni (1,050 milioni di ), seguiti dalle Bevande (0,7%), Alimenti per animali (0,5%), Prodotti lattiero-caseari e gelati (0,2%) ed infine, in coda, i tre gruppi alimentari Carni e prodotti a base di carne, Prodotti della macinazione, amidi e fecole, 19

20 Pesci conservati e trasformati e prodotti a base di pesce, che occupano in totale neanche l 1% delle esportazioni campane. Le esportazioni dei Preparati e conserve di frutta ed ortaggi registrano un andamento in crescita, dal 1995 al 2008, l incremento si attesta soprattutto tra il 2005 ed il 2008, passando dal valore di 2,316 milioni di a 7,625 milioni di. I Prodotti dell Agricoltura, Orticoltura e Floricoltura registrano un incremento simile dal 2006 al 2008, crescendo da 2,126 milioni di a 7,025 milioni di ; negli anni precedenti si attesta un incremento fino al 2001 ed un forte calo nel 2003, in cui il valore delle esportazioni ammonta a soli 790 mila. Le esportazioni del gruppo Altri prodotti alimentari, dal 1995 al 2008, registrano un forte calo nel 2000 (41 mila ) ed un andamento in crescita fino al 2008, in cui il valore è pari a 2,700 milioni di. Il quarto gruppo di prodotti maggiormente esportati dalla Polonia è Oli e grassi vegetali, che presenta un andamento in crescita, passando, dal 1995 al 2008, da 11 mila a 1,050 milione di. Tabella 2. Esportazioni agroalimentari Campania-Polonia, (milioni di Euro a prezzi correnti) Preparati e conserve di frutta e di ortaggi 2,013 0,937 1,410 1,947 2,316 3,216 5,860 7,624 Prodotti agricoltura,orticoltura e floricoltura 0,923 1,977 3,024 0,790 2,853 2,127 6,458 7,026 Altri prodotti alimentari 2,533 0,041 0,404 1,000 0,832 1,177 2,528 2,700 Oli e grassi vegetali e animali 0,012 0,555 0,723 0,997 0,864 1,053 1,326 1,049 Fonte: ISTAT, Coeweb, Statistiche del Commercio Estero. Esportazioni della Campania verso la Romania. L andamento dell export campano verso la Romania, dei prodotti agroalimentari più rilevanti, dal 1995 al 2008, viene presentato in Tabella 3. Nel 2008 al primo posto nella graduatoria dei prodotti agroalimentari maggiormente esportati dalla Campania verso la Romania riscontriamo il gruppo merceologico Altri Prodotti Alimentari, che registra il valore di 5,067 milioni di e rappresenta il 41% delle esportazioni totali agroalimentari. Il 2 posto è ricoperto dalle Bevande (26% dell export) che registrano il valore di 3,252 milioni di, seguite dai Preparati e conserve di frutta ed ortaggi, che occupano il 22% delle esportazioni, pari al valore di 2,740 milioni di ; mentre al 4 posto si collocano i Prodotti dell Agricoltura, dell Orti- 20

21 coltura e della Floricoltura, che occupano il 9% dell export agroalimentare, pari al valore di 1,096 milione di. In coda gli Oli e grassi vegetali che ricoprono solo lo 0,8% delle esportazioni (98 mila ), seguiti da Carni e prodotti a base di carne, Pesci conservati e trasformati e prodotti a base di pesce, Alimenti per animali e Prodotti lattiero-caseari e gelati, che occupano in totale l 1% delle esportazioni campane. Le esportazioni di Altri prodotti alimentari registrano un andamento in crescita, principalmente tra il 2005 ed il 2008, anni in cui ammontano rispettivamente al valore di 3,095 milioni di e 5,067 milioni di. L export campano di Preparati e conserve di frutta ed ortaggi, dal 1995 al 2008, riporta un incremento fino al 1997, anno in cui si rileva il picco più alto, pari a 9,084 milioni di, ed una successiva forte decrescita che prosegue fino al 2003, in cui le esportazioni ammontano a soli Tabella 3. Esportazioni agroalimentari Campania-Romania, (milioni di Euro a prezzi correnti) Altri prodotti alimentari 1,001 0,828 3,344 3,647 3,440 3,095 3,444 4,843 5,067 Bevande 0, ,005 0,04 0,043 1,457 3,253 Preparati e conserve di frutta e di ortaggi 1,979 9,084 2,966 0,681 1,200 1,697 1,579 2,949 2,741 Prodotti agricoltura, orticoltura e floricoltura 0,151 0,290 0,201 0,756 1,948 0,340 0,738 1,156 1,097 Fonte: ISTAT, Coeweb, Statistiche del Commercio Estero. Dal 2005 al 2007 le esportazioni di Preparati e conserve di frutta ed ortaggi registrano un incremento; nel 2008, infine, si attesta un calo di 200 mila rispetto all anno precedente. Le esportazioni campane di Bevande, che come abbiamo visto precedentemente rappresentano il 2 prodotto campano maggiormente importato, registrano un valore molto basso fino al 2006, mentre successivamente attestano una forte incremento, crescendo fino al valore di 3,252 milioni di nel Le esportazioni di Prodotti dell agricoltura, dell orticoltura e floricoltura risultano di scarso valore fino al 2000, in seguito aumentano, attestando il picco più alto nel 2004, pari al valore di 1,950 milione di. Nel 2005 si registra un ulteriore calo, seguito da un andamento crescente fino al

22 Esportazioni della Campania verso la Slovacchia. L andamento dell export campano verso la Slovacchia, dei prodotti agroalimentari più rilevanti, dal 1995 al 2008, viene presentato nella Tabella 4. Nel 2008 al 1 posto nella graduatoria dei prodotti agroalimentari maggiormente esportati dalla Campania verso la Slovacchia riscontriamo, differentemente dagli altri Paesi oggetto d indagine, i Prodotti lattiero-caseari ed i gelati, il cui valore ammonta 3,712 milioni di, occupando il 51% dell export totale agroalimentare. I Preparati e conserve di frutta ed ortaggi sono il 2 prodotto maggiormente esportato dalla Campania, occupano il 30% delle esportazioni, e sono pari a 2,208 milioni di. Il 3 prodotto è rappresentato da Altri prodotti alimentari, il cui valore di 644 mila occupa il 9% delle esportazioni, seguito dai Prodotti dell Agricoltura, Orticoltura e Floricoltura (8% pari al valore di 570 mila ) e dagli Alimenti per gli animali (1%). Dall analisi dell export campano nel 2007 si apprende un inversione dei primi due posti, l esportazione dei Preparati e conserve di frutta ed ortaggi supera quelle dei Prodotti lattiero-caseari e gelati, occupando rispettivamente il 44% ed il 34% delle esportazioni totali. Le esportazioni di Prodotti lattiero-caseari e gelati iniziano a riportare un valore rilevante solo dopo il 2006, quando si registra una forte impennata, che nel 2007 ammonta al valore di 1,650 milioni di e nel 2008 cresce fino a 3,710 milioni di. Tabella 4. Esportazioni agroalimentari Campania-Slovacchia, (milioni di Euro a prezzi correnti) Preparati-conserve di frutta e di ortaggi 0,184 1,109 1,076 1,644 0,520 1,287 2,125 2,208 Prodotti lattiero-caseari e gelati ,641 0,119 0,100 1,649 3,712 Altri prodotti alimentari 0,217 0,458 0,484 1,184 0,725 1,341 0,610 0,644 Fonte:ISTAT, Coeweb, Statistiche del Commercio Estero. L export campano di Preparati e conserve di frutta ed ortaggi presenta un andamento in crescita fino al 2003, in seguito si registra un calo fino al 2005 ed una successiva rilevante crescita fino al 2008, passando rispettivamente da 520 mila a 2,210 milioni di. Il terzo prodotto maggiormente esportato, il gruppo Altri prodotti alimentari, registra un andamento delle esportazioni crescente fino al 2006, 22

23 attestando un unico calo nel 2005, e successivamente una decrescita nel 2007, passando da 1,340 milione di a 610 mila. Analisi comparata per Prodotto Agroalimentare. Si raffigura, nelle immagini sottostanti, un analisi comparata delle esportazioni agroalimentari campane per prodotti e Paesi di destinazione (oggetto di indagine), nell anno Il primo Paese destinatario delle esportazioni di Prodotti dell agricoltura, dell orticoltura e della floricoltura è la Polonia che riceve più del 60% delle esportazioni campane, seguita dalla Repubblica Ceca (24%), Romania (10%) e Slovacchia (5%) (Figura 1). La classifica dei Paesi destinatari delle esportazioni di Preparati e conserve di frutta ed ortaggi si presenta uguale alla precedente: al 1 posto la Polonia (45%), a cui fa seguito la Repubblica Ceca (26%), la Romania (16%) e la Slovacchia (13%) (Figura 2). Il primo Paese destinatario delle esportazioni di Altri prodotti alimentari è la Romania, che riceve il 43% dell export campano, seguita dalla Repubblica Ceca (27%), Polonia (24%) e Slovacchia (6%) (Figura 3). Infine è la Slovacchia il primo Paese destinatario, rispetto agli altri tre Paesi dell Est Europa, delle esportazioni campane di Prodotti lattierocaseari e gelati, occupando il 93% dell export, seguita da Repubblica Ceca (4%), Polonia (2%) e Romania (0,05%) (Figura 4). Figura 1. Esportazioni campane di Prodotti dell Agricoltura, Orticoltura e Floricoltura per Paese di destinazione, 2008 Romania 10% Slovacchia 5% Repubblica Ceca 24% Polonia 61% Fonte: Ns. elaborazione sui dati ISTAT, Coeweb, Statistiche del Commercio Estero. 23

24 Figura 2. Esportazioni campane di Preparati e conserve di frutta ed ortaggi, per Paese di destinazione, 2008 Romania 16% Slovacchia 13% Repubblica Ceca 26% Polonia 45% Fonte: Ns. elaborazione sui dati ISTAT, Coeweb, Statistiche del Commercio Estero. Figura 3. Esportazioni campane di Altri Prodotti Alimentari, per Paese di destinazione, 2008 Slovacchia 6% Repubblica Ceca 27% Romania 43% Polonia 24% Fonte: Ns. elaborazione sui dati ISTAT, Coeweb, Statistiche del Commercio Estero. 24

25 Figura 4. Esportazioni campane di Prodotti lattiero-caseari e gelati, per Paese di destinazione, 2008 Repubblica Ceca 4,1% Polonia 2,3% Romania 0,05% Slovacchia 93,5% Fonte: Ns. elaborazione sui dati ISTAT, Coeweb, Statistiche del Commercio Estero. 2.2 ANALISI DELLE ESPORTAZIONI AGROALIMENTARI DEL MEZZOGIORNO, Si presentano in Appendice i dati sulle esportazioni del Mezzogiorno di prodotti agroalimentari, dal 1995 al 2008, verso la Repubblica Ceca, Polonia, Romania e Slovacchia, suddivisi per Gruppi Merceologici CP ATECO (Tabelle ). Esportazioni del Mezzogiorno verso la Repubblica Ceca. L andamento delle esportazioni del mezzogiorno verso la Repubblica Ceca, dei prodotti agroalimentari più rilevanti, dal 1995 al 2008, viene presentato nella Tabella 5. Nel 2008 al 1 posto nella graduatoria dei prodotti agroalimentari maggiormente esportati dal Mezzogiorno verso la Repubblica Ceca riscontriamo, i Prodotti dell Agricoltura, Orticoltura e Floricoltura, il cui valore ammonta 19,970 milioni di, occupando il 59% dell export totale agroalimentare. I Preparati e conserve di frutta ed ortaggi e Altri prodotti alimentari si collocano entrambi al 2 posto, occupando rispettivamente il 13% delle esportazioni, pari a 4,580 milioni di e a 4,550 milioni di. 25

26 Tabella 5. Esportazioni agroalimentari Mezzogiorno-Repubblica Ceca, (milioni di Euro a prezzi correnti ) Prodotti agricoltura, orticoltura e floricoltura 7,036 7,285 12,949 15,731 13,302 18,903 17,265 19,972 Preparati e conserve di frutta e di ortaggi 0,522 1,124 1,496 1,997 3,028 3,391 4,010 4,576 Altri prodotti alimentari 2,511 3,199 4,032 4,755 3,892 4,286 4,541 4,554 Bevande 0,001 0,016 0,046 0,050 1,310 2,599 1,881 3,685 Fonte:ISTAT, Coeweb, Statistiche del Commercio Estero. Il 4 prodotto maggiormente esportato è rappresentato dalle Bevande, il cui valore è pari a 3,680 milioni di, occupando l 11% delle esportazioni. A seguire gli Oli e Grassi vegetali ed animali (0,8%), Pesci conservati e trasformati e prodotti a base di pesce (0,5%), Carni e Prodotti a base di Carne (0,5%), Prodotti lattiero caseari e gelati (0,5%), Prodotti della macinazione, amidi e fecole (0,4%) ed in coda Alimenti per animali (0,2%). Le esportazioni di Prodotti dell Agricoltura, Orticoltura e Floricoltura presentano un andamento crescente, dal 1995 al 2008, registrando dei picchi nel 2006 e 2008, il cui valore è rispettivamente di 18,9 milioni di e 19,9 milioni di. L andamento delle esportazioni di Altri prodotti alimentari si registra in crescita, passando dal valore 2,510 milioni di nel 1995 a 4,550 milioni di nel Nel periodo oggetto di indagine, anche le esportazioni di Preparati e conserve di frutta ed ortaggi attestano un trend in crescita, registrando un incremento esponenziale da 522 mila a 4,575 milioni di. Mentre le esportazioni campane di Bevande registrano una crescita rilevante solo dal 2004 fino al 2008, raddoppiando il suo valore da 1,300 milione di a 3,680 milioni di. Esportazioni del Mezzogiorno verso la Polonia. L andamento delle e- sportazioni del mezzogiorno verso la Polonia, dei prodotti agroalimentari più rilevanti, dal 1995 al 2008, viene presentato nella Tabella 6. Nel 2008 il 77 % delle esportazioni di prodotti agroalimentari verso la Polonia è rappresentato dai Prodotti dell agricoltura, orticoltura e floricoltura, il cui valore ammonta a 63,120 milioni di. Il 2 gruppo di prodotti maggiormente esportati sono i Preparati e conserve di frutta ed ortaggi, che occupa il 12,5% delle esportazioni totali a- groalimentari, il cui valore è pari a 10,260 milioni di ; seguito dal gruppo 26

27 merceologico Altri prodotti alimentari, che comprende il 7% delle export, pari 5,760 milioni di, dagli Oli e grassi vegetali (1,6%), Carni e prodotti a base di carne (1,13%), Bevande (0,7%), Alimenti per Animali (0,17%), Pesci trasformati e conservati e prodotti a base di pesce (0,15%), Prodotti lattiero-caseari e gelati (0,11%) ed infine Prodotti della macinazioni, amidi e fecole (0,03%). Si registra un forte incremento delle export dei Prodotti dell agricoltura, orticoltura e floricoltura, principalmente tra il 1998 ed il 2001, il cui valore è pari a 55,460 milioni di, e dal 2004 fino al 2007, mentre nel 2008 registra un leggero calo di 290 mila. Le esportazioni di Altri prodotti alimentari e Preparati e conserve di frutta ed ortaggi presentano un similare andamento fino al 2006, in cui si registra una lieve crescita. Dal 2006 al 2008 le esportazioni dei Preparati e conserve di frutta ed ortaggi raddoppiano il proprio valore (da 5 mln. di a 10,260 mln. di ), mentre l export di Altri prodotti alimentari cresce, nel medesimo periodo, di 2 milioni di. Tabella 6. Esportazioni agroalimentari Mezzogiorno-Polonia, (milioni di Euro a prezzi correnti) Prodotti agricoltura, orticoltura e floricoltura 5,730 9,394 55,463 23,339 26,958 47,360 63,406 63,117 Preparati e conserve di frutta e di ortaggi 2,025 0,733 1,595 2,315 2,676 5,075 9,207 10,257 Altri prodotti alimentari 2,559 4,592 1,578 2,925 2,282 3,812 6,518 5,756 Fonte: ISTAT, Coeweb, Statistiche del Commercio Estero. Esportazioni del Mezzogiorno verso la Romania. Le esportazioni del Mezzogiorno verso la Romania dei prodotti agroalimentari più rilevanti, dal 1995 al 2008, sono presentate nella Tabella 7. Anche per la Romania i Prodotti dell agricoltura, orticoltura e floricoltura rappresentano il gruppo di merci maggiormente esportato dal Mezzogiorno nel 2008, che occupa il 44% dell export totale agroalimentare, pari al valore di 11,510 milioni di. Al 2 posto si collocano le esportazioni di Altri prodotti alimentari, che registrano il valore di 6,440 milioni di, occupando il 24,5% dell export dell Italia meridionale. Al 3 posto si posizionano le esportazioni di Bevande, che nel 2008 ammontano a 3,300 milioni di (12,5% del export), a pari valore ritroviamo i Preparati e le conserve di frutta ed ortaggi (12,3%) e a seguire le Carni e 27

Elaborazione flash. Ufficio Studi Confartigianato Vicenza 06/05/2015

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