La progettazione educativa e la formazione degli educatori in Oratorio

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1 Oratori della Lombardia La progettazione educativa e la formazione degli educatori in Oratorio Luigi Regoliosi

2 Quale rapporto tra formazione educatori e progettazione?

3 Chi sono gli educatori in Oratorio? L Oratorio è anzitutto un luogo di vita L educazione in Oratorio passa attraverso momenti formali (ad es. le lezioni di catechismo) ma anche informali. E profondamente intrecciata con il fluire della vita. Dentro a questa vita, chiunque stabilisce un rapporto con i più piccoli può svolgere e di fatto svolge un ruolo educativo.

4 Pluralità di figure che abitano l Oratorio Oltre ai bambini e ai ragazzi, ci sono: - adolescenti nella doppia veste di utenti e animatori, - giovani e adulti con ruoli che dipendono direttamente dal Direttore dell Oratorio, - altri adulti responsabili di gruppi che si muovono in modo più o meno autonomo.. Luigi Regoliosi

5 Educare in Oratorio E facile / difficile E facile perché l Oratorio offre molteplici occasioni di esperienza concreta E difficile perché richiede la capacità di essere una presenza significativa in tutti questi momenti.

6 Aspetti peculiari degli educatori in Oratorio Sono (prevalentemente) volontari Hanno età, titoli di studio, basi culturali, sensibilità, motivazioni e livelli di consapevolezza molto eterogenei. Operano in base ad un mandato fiduciario del Direttore dell Oratorio (con diversi livelli di dipendenza/ autonomia).

7 Funzioni della formazione E un consolidamento del mandato. E un premio, un segno di riconoscimento. Risponde alla domanda: aiutami a fare meglio, con più soddisfazione. Contribuisce a creare una base culturale condivisa, a cui fare riferimento nell azione.

8 Formare a che cosa? Istruzione Addestramento Formazione Sapere: contenuti, conoscenze, nozioni che hanno a che fare col mandato Saper fare: tecniche, strumenti per attuare il mandato Saper essere: maturazione di una consapevolezza personale, interiorizzazione del mandato

9 Parole chiave Essere una presenza significativa Dotarsi di una base culturale condivisa Interiorizzare il mandato

10 Parole chiave Essere una presenza significativa Dotarsi di una base culturale condivisa Interiorizzare il mandato Cioè capace di svelare che la realtà è segno di qualcosa d altro Che le attività non sono fini a se stesse, ma rimandano a Riconoscersi al di là delle differenze in alcuni riferimenti comuni Cioè essere capaci di affrontare gli imprevisti con la chiara coscienza del perché sei lì

11 Un pensiero > un Progetto Tutto questi rimanda ad un pensiero forte, articolato, e condiviso. L Oratorio, prima di essere agito, deve essere pensato, ha bisogno di un pensiero che lo contenga nella sua complessità. E questo che intendiamo con la parola progetto.

12 Mandato > Progetto Interiorizzare il mandato significa fare proprie le ragioni del progetto. E questo che rende l educatore autonomo, cioè capace di essere in ogni momento una presenza significativa (che rimanda a ).

13 Progetto > Formazione Per far maturare il saper essere non basta dunque una sollecitazione etica, occorre una formazione che si basi su un progetto esplicito e condiviso. Una formazione che non si basi su un progetto rischia di essere di breve respiro, di ridursi a istruzione o a addestramento.

14 Che cosa intendiamo per progetto? E davvero possibile un progetto che contenga in sé la complessità dell Oratorio?

15 La vita si può progettare? Abbiamo definito l Oratorio un luogo di vita. Questo rapporto con il fluire spontaneo della vita rende l Oratorio un luogo educativo unico (diverso ad es. dalla scuola, o da altri ambiti educativi molto strutturati e codificati) Ma la vita si può progettare?

16 Obiezioni Molte obiezioni che si incontrano negli Oratori nascono dall idea che il progetto sia un inutile scartoffia Un puro adempimento formale Uno schema rigido che soffoca la spontaneità della vita

17 Progetto: razionalità assoluta? Questa obiezione nasce da un idea ingegneristica del progetto, come pianificazione a razionalità assoluta. Quando si lavora con le persone non è possibile prevedere tutto. D altronde non è possibile lasciare tutto in mano allo spontaneismo, alla impulsività, alla soggettività degli educatori.

18 Alcuni esempi Ci sono classi di catechismo ingestibili Il gruppo giovani non decolla Il bar è invaso dalle macchinette dei videogiochi L allenatore del gruppo calcio ha dato una impronta molto agonistica.. Il gruppo teatrale è diventato una repubblica autonoma Luigi Regoliosi

19 DOVE STA IL PROBLEMA? E un problema di persone, o di impostazione dell attività? E COME È AFFRONTABILE? Si oscilla tra il rassegnarsi, per non toccare equilibri delicati e il tentare colpi di mano che lasciano strascichi polemici Luigi Regoliosi

20 Un criterio per guidare il giudizio: il progetto Nell intreccio di figure, iniziative, attività, accadimenti che costellano la vita di un Oratorio, è importante disporre di un criterio di giudizio il più possibile oggettivo e condiviso Il progetto è un pensiero forte (ma flessibile) e articolato (cioè declinabile in diverse situazioni), sull Oratorio e sul suo significato Un pensiero esplicito e condiviso/ condivisibile (cioè maturato nel confronto, nel dialogo, e dichiarato, accessibile, trasmissibile). Luigi Regoliosi

21 Un pensiero progettuale Il progetto non è solo un programma di cose da fare, ma contiene in sé le ragioni del perché (finalità, obiettivi) e del come (strategia, metodo, organizzazione) fare le cose. Sono queste ragioni le più importanti da condividere. Occorre formare gli educatori ad un pensiero progettuale, capace di domandarsi costantemente perché e come fare le cose.

22 Torniamo agli esempi Ci sono classi di catechismo ingestibili Il gruppo giovani non decolla.. Il bar è invaso dalle macchinette dei videogiochi L allenatore del gruppo calcio ha dato una impronta molto agonistica.. Il gruppo teatrale è diventato una repubblica autonoma Quale è il metodo? Quale è la strategia? Quali sono gli obiettivi? Quali finalità, premesse, obiettivi, metodo? Quali finalità, premesse, obiettivi, contenuti, metodo, organizzazione? Luigi Regoliosi

23 E come si fa verifica? Uno schema per rileggere quello che già si fa E per ri-progettare Luigi Regoliosi

24 MANDATO e finalità Il percorso della progettazione PREMESSE Analisi BISOGNI/RISORSE 1 Macroprogettazione OBIETTIVI STRATEGIA Micorprogettazione 2 3 verifica RISULTATI (prodotto) CONTENUTI E ATTIVITA ORGANIZZAZIONE VERIFICA Luigi Regoliosi METODO PROCESSO RIPROGETTAZIONE