ALLEVAMENTO TRADIZIONALE ALLEVAMENTO «SENZA TERRA» VANTAGGI AMBIENTALI : - Non rappresenta un inquinante

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2 ALLEVAMENTO TRADIZIONALE ALLEVAMENTO «SENZA TERRA» PRODUZIONE DI LETAME PRODUZIONE DI LIQUAMI VANTAGGI AMBIENTALI : - Non rappresenta un inquinante VANTAGGI AGRONOMICI : - Impiegato come ottimo ammendante, nella concimazione organica del terreno. INQUINAMENTO : - Se non smaltito adeguatamente, rappresenta un inquinante chimico e biologico COSTI DI SMALTIMENTO: - Può avvenire presso appositi centri; - In alternativa, i liquami possono essere distribuiti in campo con modesti vantaggi agronomici.

3 La Direttiva 91/676/CEE, nota come «DIRETTIVA NITRATI» prevede: L individuazione di Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola (ZVN); Limite massimo annuo di spargimento dei reflui per 250 kg di N ad Ha; Definizione dei «Programmi d azione», ossia delle modalità di distribuzione dei reflui.

4 DIFFUSIONE DEI REFLUI NELL AMBIENTE Inquinamento del suolo e delle acque superficiali e sotterranee Fenomeni di eutrofizzazione (dal greco eutrophia, eu = buona e trophos =nutrimento) Inquinamento biologico, Attraverso l introduzione nell ambiente di Microrganismi patogeni (es. Escherichia coli) Contaminazione delle acque potabili

5 AUMENTO DEGLI ELEMENTI NUTRITIVI NELLE ACQUE (N e P in particolare) PROLIFERAZIONE DELLE FIORITURE MICROALGALI MORTE E DECOMPOSIZIONE DELLE ALGHE LA DECOMPOSIZIONE SOTTRAE O2 ALLE ACQUE DI FONDO IPOSSIA E ANOSSIA GLI ORGANISMI BENTONICI MUOIONO O MIGRANO SI MODIFICA LA COMPOSIZIONE DELLA BIOCENOSI DI FONDO

6 Conseguenze dell eutrofizzazione

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8 La qualità delle acque è stabilita in funzione di diversi parametri chimico-fisici, tra cui : I NITRATI (NO 3 - ), la cui concentrazione massima concessa è di 50 mg/l. La pericolosità di questo anione è legata alla capacità, in dosi superiori ai 100 mg/l, di indurre una riduzione del tasso emoglobinico, con cianosi e asfissia nei lattanti; I NITRITI (NO 2 - ), con una concentrazione massima di 0,50 mg/l. In questo caso i nitriti, per effetto del calore del corpo, tendono a trasformarsi in acido nitroso, che dissociandosi in ione nitrosonio e reagendo con un ammina, porta alla formazione di NITROSAMMINE.

9 La classe delle nitrosammine cominciò ad essere studiata nel1956 quando i due scienziati inglesi John Barnes e Peter Magee osservarono che la dimetilnitrosammina se fatta inalare o ingerire ai ratti, provocava rapidamente dei tumori al fegato. Da tale scoperta si iniziarono a studiare circa 300 composti di nitrosammine e, per il 90 % di essi, si trovarono delle proprietà cancerogene sugli animali. La maggior parte delle nitrosammine, provoca l alchilazione del DNA e in alcuni casi tali composti agiscono su specifici organi. Struttura base di una NITROSAMMINA

10 La distribuzione diretta dei liquami, secondo i criteri stabiliti dalla «Direttiva Nitrati» Il sistema di Bioflottazione : - Scopo: Abbattimento dell azoto (>70%) di tali reflui per la depurazione completa entro i limiti di legge, oppure per la sola riduzione del tasso di N, come previsto dalla Direttiva Nitrati, e successiva distribuzione in campo. - Meccanismo d azione: Ossidazione forzata delle masse da trattare, con produzione di anidride carbonica azoto molecolare ed acqua.

11 Produzione del BIOGAS: - Biomasse impiegate: colture da biomassa (mais ceroso, sorgo e triticale) al nord e cerali autunno-vernini nel meridione, con l aggiunta di effluenti zootecnici bovini o suini. - Prodotto primario: Biogas (metano); purezza del % - Prodotto secondario: Digestato (ancora ricco di azoto ammoniacale - dovrebbe, quindi, essere trattato secondo il sistema di bioflottazione, oppure impiegato come ammendate seppur secondo i limiti stabiliti dalla Direttiva Nitrati. - Fasi del processo: sostanza organica complessa amminoacidi, zuccheri e acidi grassi AGV Acetato/idrogeno Biogas (metano)