LA RELAZIONE CON LE FAMIGLIE: COSTRUIRE CORRESPONSABILITA E ALLEANZA EDUCATIVA

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1 LA RELAZIONE CON LE FAMIGLIE: COSTRUIRE CORRESPONSABILITA E ALLEANZA EDUCATIVA Fism Venezia, 17 novembre dicembre 2015 Campagnari dott.ssa Laura

2 RUOLO E FUNZIONE DELLA COORDINATRICE Custode del pensiero adulto e delle relazioni all interno dei Progetti Educativi Promuove, sostiene, organizza tutte le figure professionali all interno della scuola, in una prospettiva «prossimale di sviluppo» Favorisce la co-educazione tra Scuola e Famiglia Predispone una buona circolarità di comunicazione e costruisce ponti con l Ente Gestore, integrando il pensiero pedagogico con quello organizzativo-economico Collabora il Coordinamento Pedagogico al fine di una coerente ed equilibrata crescita del proprio servizio, nell appartenenza alla Fism e rispettosa delle normative Nazionali e Regionali di riferimento Sviluppa uno sguardo di continuità nella presa in carico 0-6 del bambino

3 Chi è la Coordinatrice? E quante relazioni cuce?

4 MODELLO A CASCATA: Comitato di Gestione Coordinatrice Insegnanti e Personale Ausiliario Bambini e le loro Famiglie

5 Che cos è la famiglia? Proviamo a definirla La famiglia è un organizzazione di parentela che produce continuamente differenze gerarchiche (tramite nuove generazioni) e nel contempo è chiamata a connetterle costruendo una nuova storia familiare. Ha una storia e crea una storia (=/ gruppo). Ha compiti precisi: generare amore, contenere la sofferenza infondere speranza. Eugenia Scabini (2002)

6 La famiglia è il capitale sociale primario della società, dalla famiglia nascono la fiducia, lo spirito di collaborazione e la reciprocità verso gli altri. Ezio Aceti (2010)

7 La storia è un susseguirsi di eventi che cambiano la struttura della famiglia e provocano stress. Li dividiamo in due categorie, prevedibili e imprevedibili. Prevedibili: matrimonio/convivenza, nascita figli, adolescenza, uscita dei figli, accudimento anziani, menopausa/invecchiamento e morte. Imprevedibili: malattia, trasloco, incidenti, crisi individuali, separazione, conflitti parentali, cambio lavoro/perdita, tradimento, crisi di coppia, morte improvvisa. Nei momenti critici dobbiamo sempre ricordarci di guardare la parte del bicchiere mezzo pieno, cioè affidarci alle risorse. Equilibrio, non equilibrio, nuovo equilibrio.

8 Gli ultimi 50 anni hanno visto importanti mutamenti dello scenario familiare. Si è passati dalle famiglie patriarcali (numerose, rigide, ma anche grande fonte di sostegno pratico ed emotivo) alle famiglie nucleari che vivono isolate e spesso sono private del sostegno dei famigliari, per esempio quelle in cui i nonni lavorano ancora o vivono lontani. Oggi mariti e mogli si aspettano di essere l uno per l altro la maggior fonte di calore, affetto e sostegno; si considera il matrimonio come un porto sicuro in questo mondo crudele ; vivono in funzione reciproca per ricaricarsi quando le energie vengono meno, trovare insieme una soluzione ai problemi, consolarsi, dividere gli alti e i bassi della vita familiare ed extrafamiliare. Questo grande carico di aspettative che ognuno dei due coniugi riversa sull altro diventa inevitabilmente causa di tensioni e conflitti.

9 La famiglia è come una palestra dove si impara a vivere insieme a tollerare le frustrazioni, a ricominciare nonostante gli sbagli, a credere al di là delle fragilità, a scommettere sul futuro.

10 Se il bene primario di ogni famiglia è costituito dai legami che si intrecciano al suo interno, è soprattutto nella cura di questi legami che occorre investire sin dalla più tenera età. Una famiglia che testimoni al bambino la preziosità e la bellezza dei legami come beni primari verso i quali occorra investire tempo in termini di responsabilità, di rispetto e di crescita, risulta essere vincente per qualsiasi società. I legami familiari sono una sorta di fili che necessitano di essere continuamente intrecciati, al fine di renderli solidi e duraturi, per diventare così i nodi indispensabili al progresso sociale.

11 Esiste la famiglia Mulino Bianco? La famiglia Mulino Bianco non è quella che non ha problemi, ma quella che nei problemi rimane unita cercando strategie di risoluzione.

12 La relazione si costruisce, l amore si educa, la libertà si conquista, e tutto ciò avviene se si hanno le idee chiare sul matrimonio e sulla coppia in relazione. E necessario educare al riconoscimento, alla gestione delle emozioni e alla capacità di scelta.

13 Ogni famiglia ha una storia viene chiamata CICLO DI VITA DELLA FAMIGLIA: 1 fase Giovane adulto 2 fase Famiglia di coppia 3 fase Figli piccoli 4 fase Figli adolescenti 5 fase Età di mezzo 6 fase Età anziana

14 La FORMAZIONE della COPPIA non è un momento ma un processo, nel quale si realizza la membrana di coppia che è il confine che delimita lo spazio interno della coppia dagli altri, nel corso della vita cambiano le sue caratteristiche quali la qualità, l elasticità e la permeabilità a seconda degli eventi critici affrontati. E importantissimo qui stabilire chiaramente le relazioni con le famiglie di appartenenza e la connessione tra i due modelli di famiglia d origine.

15 Caratteristiche di sviluppo: 1. imparare a comunicare vicendevolmente con efficacia 2. sviluppare una competenza nella capacità di prendere decisioni 3. amministrare il reddito familiare 4. raggiungere un soddisfacente adattamento sessuale 5. prepararsi al futuro compito di genitori 6. raggiungere lo stato di coppia all interno della comunità 7. esprimere con creatività le proprie individualità e differenze con un certo grado di tolleranza 8. sviluppare relazioni soddisfacenti con le famiglie d origine 9. apprendere la cooperazione 10. organizzare abitudini ed orari (lavoro e tempo libero)

16 LA NASCITA DEL FIGLIO Dalla diade alla triade La nascita di un figlio si può definire l evento critico per eccellenza perché, provocando l entrata in scena di una nuova generazione, obbliga a una ridefinizione delle relazioni familiari e a una conseguente nuova distribuzione dei ruoli. La nascita di un bambino dà luogo a nuove posizioni e nuovi ruoli per tutti i membri della famiglia: i coniugi diventano anche genitori, i genitori anche nonni, i fratelli dei genitori anche zii, ecc.

17 Il compito più difficile consiste nell accettazione del piccolo nel sistema: fare posto al bambino nello spazio emotivo e relazionale della famiglia, già nella gravidanza il pancione si colloca di fatto in mezzo ai genitori i quali devono fare i conti con la distanza che si viene a determinare tra loro sin da questa fase. Tale spazio può non solo non essere sufficientemente ampio per il piccolo, ma succede talvolta che si desideri un figlio prevalentemente per riempire un vuoto personale. Il bambino diventa allora mezzo per, sintomo della realtà disfunzionale del sistema.

18 Compiti di sviluppo: 1. accordarsi sulle metodologie educative 2. creare terzo genitore 3. formare, nel senso di dare forma 4. garantire la continuità positiva dell esistenza

19 Lavoro di gruppo: 1) Cosa vi aspettate dalle famiglie? 2) Cosa pensate che le famiglie si aspettino dalla scuola? 3) Quali aspetti vi accomunano? 4) In quali aspetti vi sentite lontane? Lavoro singolo: Nella relazione con le famiglie, quale aspetto mi pesa di più?

20 E ORA? QUALI POSSIBILITA ABBIAMO? I nostri collegi educativi quando pensano ai genitori? Come? E necessario fare la riunione sulla programmazione? Oppure di può esporre in visione e preparare una riunione sulle motivazioni della programmazione o affrontare temi educativi? Quale idea abbiamo di bambino? Come viene espressa?

21 BENESSERE DEL BAMBINO Identità emotiva/relazionale Autonomia: pratica di scelta Valori: apertura verso l altro accoglienza nella quotidianità (comprensione, empatia tra bambini, genitori, adulti della scuola) Esempio

22 chi fornisce le cure deve ricevere a sua volta molta assistenza. John Bowlby BUON LAVORO