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1 p_vr.p_vr.registro UFFICIALE.I h.11:03 Rapporto in Linguaggio Non Tecnico - I Semestre 2013 Pagina 1 di 14 REGIONE VENETO PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI VALEGGIO SUL MINCIO PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO IN LOCALITÀ BIVIO ROSALBA (D.G.R.V. 568/05 E 3/00) RAPPORTO IN LINGUAGGIO NON TECNICO I SEMESTRE 2013 IL GESTORE BIOGARDA S.R.L. LOCALITÀ BIVIO ROSALBA VALEGGIO SUL MINCIO (VR)

2 Rapporto in Linguaggio Non Tecnico - I Semestre 2013 Pagina 2 di 14 SOMMARIO 1. PREMESSA INFORMAZIONI SULL IMPIANTO CARATTERISTICHE DELL IMPIANTO POTENZIALITÀ DELL IMPIANTO RIFIUTI AUTORIZZATI ITER AUTORIZZATIVO ATTIVITÀ SVOLTE CONTROLLI RISULTATI DELLE VISITE ISPETTIVE ALLEGATI ALLEGATI I. DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO NOTORIO

3 Rapporto in Linguaggio Non Tecnico - I Semestre 2013 Pagina 3 di PREMESSA Il presente Rapporto riporta in forma semplice, un resoconto sintetico delle attività svolte all interno dell Impianto di Compostaggio, ubicato in Località Bivio Rosalba, Comune di Valeggio sul Mincio. In ottemperanza alla comunicazione della Provincia di Verona, Settore Ecologia - Servizio Gestione Rifiuti, relativa alla Pubblicazione e Scadenze dei Report Periodici del Programma di Controllo, il periodo contemplato riguarda il Primo Semestre Il presente documento ha carattere informativo e divulgativo, al fine di consentire un quadro complessivo il più esauriente possibile sulla situazione che caratterizza l impianto in questione. 2. INFORMAZIONI SULL IMPIANTO FOTO 2.1: Strada di accesso e Cancello d entrata. L Impianto di Compostaggio è ubicato in Località Bivio Rosalba, Comune di Valeggio sul Mincio (VR), ed è gestito dalla Ditta BIOGARDA S.R.L., che ha sede presso lo stabilimento - Telefono: Responsabile Tecnico è l Ing. LISA GASPARETTO. Le attività vengono svolte nei seguenti orari di lavoro: da lunedì a venerdì 8,00 12,00; 13,00 17,00. Il sabato l impianto rimane aperto dalle ore 9,30 alle ore 11,00. Non sono previste visite guidate presso l Impianto

4 Rapporto in Linguaggio Non Tecnico - I Semestre 2013 Pagina 4 di 14 FOTO 2.2: Panoramica dell Impianto, con la palazzina uffici a sinistra e la pesa in primo piano. 3. CARATTERISTICHE D ELL IMPIANTO L Impianto è stato realizzato sul fondo di una cava dismessa, cui si accede attraverso una rampa di collegamento, che consente il transito degli automezzi per il conferimento dei rifiuti autorizzati e la commercializzazione del compost prodotto. Una rete metallica lungo l intero perimetro provvede a presidiare il sito, impedendo l ingresso a persone non autorizzate. Nelle figure seguenti si riportano le planimetrie con l ubicazione degli uffici, della pesa, della viabilità interna, delle unità produttive, dei presidi ambientali di cui è dotato l impianto e degli impianti per l abbattimento delle emissioni in atmosfera.

5 Rapporto in Linguaggio Non Tecnico - I Semestre 2013 Pagina 5 di 14 N W E S S VA ARP FIGURA 3.1: Pavimentazione Aree Esterne dell Impianto e principali Elementi Strutturali (A R P=Area di Raccolta acque Piovane, C B=Pavimentazione in Conglomerato Bituminoso, L=Vasca Lavaggio Ruote, P=Pesa, P I=Pavimentazione Industriale S=Scrubber, B=Biofiltro, T=Tettoia, VA=Vasca di Accumulo. Le aree esterne all edificio risultano tutte impermeabilizzate. Le superfici adibite allo stoccaggio di parte dei materiali in entrata sono state allestite con pavimentazione industriale, opportunamente impermeabilizzata e disposta secondo deboli pendenze convergenti nei punti di raccolta del sistema di captazione delle acque piovane che, venute a contatto con i materiali stoccati, si trasformano in percolati. Lungo il perimetro esterno di tali superfici è stato realizzato un cordolo in cemento prefabbricato, per il contenimento dei percolati all interno delle zone presidiate.

6 Rapporto in Linguaggio Non Tecnico - I Semestre 2013 Pagina 6 di 14 N W E S S C2 FIGURA 3.2: Principali Elementi Strutturali dell Impianto (U1=Uffici Ricezione, P=Pesa, C1=Stoccaggio materiale ligno-cellulosico triturato (tettoia), C2=Scarico e Stoccaggio materiale ligno-cellulosico, D1=Scarico materiale organico, D2=Miscelazione materiale organico, D3=Fermentazione Accelerata, D4=Maturazione e Stabilizzazione Compost, D5=Raffinazione Compost, D6=Ricovero materiale raffinato, D7=Carico di compost finito, prima o dopo raffinazione, B=Biofiltro, S=Scrubber. Di seguito di elencano le principali Strutture Impiantistiche che caratterizzano l Impianto di Compostaggio: - Zona di Carico; - Zona di Miscelazione; - Zona di Fermentazione Accelerata; - Zona di Maturazione e Stabilizzazione; - Zona di Raffinazione; - Zona di Stoccaggio Prodotto Finito; - Area di Stoccaggio Materiali Ligno-Cellulosici; - Aree Esterne di Transito Automezzi; - Piazzola di Sosta. I Presidi Ambientali di cui è dotato l Impianto hanno lo scopo di assicurare un adeguata protezione alle matrici ambientali maggiormente coinvolte dalle attività svolte nella fase di esercizio. Questi risultano essere: - Impermeabilizzazione delle aree operative esterne all edificio; - Pavimentazione impermeabile all interno dell edificio; - Rete di captazione, stoccaggio e trattamento dei percolati; - Rete di captazione, stoccaggio e trattamento delle acque di prima pioggia; - Rete di monitoraggio delle acque sotterranee; - Barriera arborea perimetrale. Nella Figura seguente si riportano i principali elementi delle reti di captazione e monitoraggio.

7 Rapporto in Linguaggio Non Tecnico - I Semestre 2013 Pagina 7 di 14 PLANIMETRIA scala 1: 200 IMHOFF FIGURA 3.3: Principali Elementi Reti Percolati e Monitoraggio Falda (V A = Vasca di Accumulo, VAR = Vasca di Accumulo con Pompa di Rilancio per umidificazione Compost, VPP = Vasca di Accumulo Acque di Prima Pioggia, RP = Punti di Captazione del Percolato, P1 P4=Piezometri per il Monitoraggio della Falda. Tutti i locali di produzione (area di miscelazione, aerazione forzata, maturazione e raffinazione) sono chiusi e dotati di sistema per l aspirazione dell aria. Il trattamento dell aria aspirata viene effettuato per mezzo di Scrubber e Biofiltro P O TENZIALITÀ DELL IMPIANTO L impianto, così come è strutturato, è in grado di trattare le seguenti quantità di rifiuto: TABELLA 3.1.1: Quantità annue che l impianto è autorizzato a trattare, suddivise per macro tipologie. Rifiuti lignocellulosici Fanghi di depurazione Tipologia di Rifiuto TOTALE Quantità Annua 9.800,0 t ,0 t ,0 t Il quantitativo trattato nel corso della gestione operativa, è oggetto di controllo mensile da parte del Responsabile del Programma dei Controlli R I FIUTI A UTORIZZATI I rifiuti autorizzati, suddivisi per codice, sono riportati nella tabella seguente.

8 Rapporto in Linguaggio Non Tecnico - I Semestre 2013 Pagina 8 di 14 TABELLA 3.2.1: Materiali che l impianto è autorizzato a trattare. CER Descrizione rifiuto Note Rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca Fanghi da operazioni di lavaggio e di pulizia In conformità ai criteri definiti dalla normativa Scarti di tessuti animali In conformità ai criteri definiti dalla normativa Scarti di tessuti vegetali Feci animali, urine e letame (comprese le lettiere usate), In conformità ai criteri definiti dalla normativa effluenti, raccolti separatamente e trattati fuori sito Rifiuti della silvicoltura Rifiuti della preparazione e del trattamento di carne, pesce ed altri alimenti di origine animale Fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia In conformità ai criteri definiti dalla normativa Scarti di tessuti animali In conformità ai criteri definiti dalla normativa Scarti inutilizzabili per il consumo e la trasformazione In conformità ai criteri definiti dalla normativa Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti Rifiuti della preparazione e del trattamento di frutta, verdura, cereali, oli alimentari, cacao, caffè, tè e tabacco della produzione di conserve alimentari della produzione di lievito ed estratto di lievito della preparazione e fermentazione di melassa Fanghi prodotti da operazioni di lavaggio, pulizia, sbucciatura, centrifugazione e separazione di componenti Scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti Rifiuti prodotti dalla raffinazione dello zucchero Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti Rifiuti dell'industria lattiero-casearia Scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione In conformità ai criteri definiti dalla normativa Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti Rifiuti dell'industria dolciaria e della panificazione Scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione In conformità ai criteri definiti dalla normativa Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti Rifiuti della produzione di bevande alcoliche ed analcoliche (tranne caffè, tè e cacao) Rifiuti prodotti dalle operazioni di lavaggio, pulizia e macinazione della materia prima Rifiuti prodotti dalla distillazione di bevande alcoliche Scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli e mobili Scarti di corteccia e sughero Segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce

9 Rapporto in Linguaggio Non Tecnico - I Semestre 2013 Pagina 9 di 14 TABELLA 3.2.1: Materiali che l impianto è autorizzato a trattare. CER Descrizione rifiuto Note Rifiuti della produzione e della lavorazione di polpa, carta e cartone Scarti di corteccia e legno Fanghi di recupero dei bagni di macerazione (green liquor) Scarti della separazione meccanica nella produzione di polpa da rifiuti di carta e cartone Scarti della selezione di carta e cartone destinati ad essere riciclati Fanghi di calcio contenenti carbonato di calcio Scarti di fibre e fanghi contenenti fibre, riempitivi e prodotti di rivestimento generati dai processi di separazione meccanica Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce Rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce Fanghi, prodotti in particolare dal trattamento in loco degli effluenti, non contenenti cromo Rifiuti dell'industria tessile Materiale organico proveniente da prodotti naturali (es. In conformità ai criteri definiti dalla normativa grassi e cere) Rifiuti da fibre tessili grezze In conformità ai criteri definiti dalla normativa Rifiuti di centrali termiche ed altri impianti termici (eccetto 19) Ceneri pesanti, scorie e polveri di caldaia (tranne le polveri di caldaia di cui alla voce100104) Ceneri di combustione di sanse esauste e di scarti vegetali con le caratteristiche di cui al punto del DM del 5/2/ Ceneri leggere di carbone come sopra Ceneri leggere di torba e di legno non trattato come sopra Ceneri pesanti, scorie e polveri di caldaia prodotte dal come sopra coincenerimento, diverse da quelle di cui alla voce Ceneri leggere prodotte dal coincenerimento, diverse da come sopra quelle di cui alla voce Imballaggi (compresi i rifiuti urbani di imballaggio oggetto di raccolta differenziata) Imballaggi in carta e cartone Imballaggi in legno Rifiuti del trattamento anaerobico dei rifiuti Digestato prodotto dal trattamento anaerobico di rifiuti urbani Liquidi prodotti dal trattamento anaerobico di rifiuti di origine animale o vegetale Digestato prodotto dal trattamento anaerobico di rifiuti di origine animale o vegetale Digestato ottenuto dal trattamento anaerobico dei rifiuti urbani selezionati aventi i seguenti codici CER , , , , , , e In conformità ai criteri definiti dalla normativa Rifiuti prodotti dagli impianti per il trattamento delle acque reflue, non specificati altrimenti Fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane Miscele di oli e grassi prodotte dalla separazione In conformità ai criteri definiti dalla normativa

10 Rapporto in Linguaggio Non Tecnico - I Semestre 2013 Pagina 10 di 14 TABELLA 3.2.1: Materiali che l impianto è autorizzato a trattare. CER Descrizione rifiuto Note olio/acqua, contenenti esclusivamente oli e grassi commestibili Fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue Solo se provenienti da insediamenti industriali, diversi da quelli di cui alla voce agroindustriali Fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue Solo se provenienti da insediamenti industriali, diversi da quelli di cui alla voce agroindustriali Rifiuti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti (ad esempio selezione, triturazione, compattazione, riduzione in pellet) non specificati altrimenti Legno diverso di cui alla voce Frazioni oggetto di raccolta differenziata (tranne 15.01) Carta e cartone * Rifiuti biodegradabili di cucine e mense Oli e grassi commestibili Legno, diverso da quello di cui alla voce Rifiuti prodotti da giardini e parchi (inclusi i rifiuti provenienti da cimiteri) Rifiuti biodegradabili Altri rifiuti urbani Rifiuti dei mercati Nota. *Per quanto riguarda l utilizzo della miscela del codice CER per la produzione di ammendante compostato, si dovrà comunicare a Provincia, Comune, Dipartimento Provinciale dell ARPAV, Osservatorio Regionale per il Compostaggio dell ARPAV e al Controllore Indipendente l inizio di tale attività, che sarà oggetto di un periodo di monitoraggio da parte dell Osservatorio Regionale per il Compostaggio dell ARPAV. Determina n 846/07 del 12/02/2007 della Provincia di Verona I TER A UTORIZZATIVO Con DSE n. 844/07, del 12 febbraio 2007, la Provincia di Verona ha approvato il Progetto per la Realizzazione di un Impianto di Compostaggio in località Bivio Rosalba, Comune di Valeggio sul Mincio (VR), presentato dalla ditta Biogarda S.r.l. Il presente Programma dei Controlli (PC) fa parte integrante della documentazione progettuale, in quanto prescritto nella Determinazione autorizzativa. L Impianto è finalizzato alla ricezione e trattamento di fanghi, FORSU e residui verdi per la produzione di Compost, in ottemperanza alla legislazione vigente e alle ulteriori, eventuali prescrizioni stabilite dagli Enti. Una volta ultimate le opere previste dal progetto, la Ditta Biogarda S.r.l. ha iniziato l Esercizio Provvisorio. Conclusa la fase provvisoria, con il certificato di Collaudo Funzionale delle Opere, con DSE n. 57/09, del 08 gennaio 2009, la Provincia di Verona ha rilasciato l Autorizzazione all Esercizio dell impianto. A seguito di segnalazioni da parte di cittadini residenti nelle aree limitrofe, sono stati avviati incontri presso gli uffici della Provincia di Verona, finalizzati all individuazione delle cause delle anomalie. E stato a tal fine istituito un tavolo tecnico, che, dopo una serie di indagini e rilevamenti in sito, ha evidenziato che le attività svolte presso l impianto contribuivano, assieme a quelle già in essere sull area, alla diffusione di cattivi odori, che, in concomitanza di condizioni meteo favorevoli, si diffondevano oltre ai confini della struttura gestita da Biogarda S.r.l.

11 Rapporto in Linguaggio Non Tecnico - I Semestre 2013 Pagina 11 di 14 Per tali motivi il gestore ha individuato e proposto agli Enti di competenza un adeguamento tecnologico al processo produttivo (biofiltro) per l abbattimento delle emissioni in atmosfera. Con DSE n del 7 aprile 2011 la Provincia di Verona ha approvato il progetto di variante non sostanziale per la realizzazione di un nuovo biofiltro e modifica del sistema di abbattimento degli odori prodotti dai processi di compostaggio dei rifiuti conferiti preso la sedei in via Bivio Rosalba, nel Comune di Valeggio sul Mincio. L autorizzazione prevedeva alcune prescrizioni che la ditta doveva rispettare. Con DSE n del 23 maggio 2011 la Provincia di Verona ha modificato l autorizzazione all esercizio dell impianto per il trattamento di rifiuti organici selezionati per la produzione di ammendanti e/o fertilizzanti, in località Bivio Rosalba. Le modifiche riguardano sostanzialmente i limiti di ammissibilità dei rifiuti in ingresso all impianto di compostaggio. 4. ATTIVITÀ SVOLTE Le principali attività svolte all Impianto riguardano i seguenti aspetti: - Gestione Documentale che viene eseguita in conformità alla normativa vigente. Il registro di carico e scarico e il quaderno di manutenzione vengono regolarmente aggiornati. - Controllo Materiali in Entrata. Il Gestore ha predisposto apposite procedure per il controllo dei clienti conferitori, e per la verifica di conformità dei materiali in ingresso all Impianto, al fine di impedire lo scarico di rifiuti non autorizzati e di garantire la qualità del prodotto finale (compost); - Gestione e Controllo del Processo di maturazione del Compost. La ditta Biogarda S.r.l. ha messo a punto specifiche procedure operative, che consentono di ottenere un prodotto di qualità, garantendo il contenimento degli impatti sull ambiente circostante ed un adeguato grado di sicurezza. Si è inoltre dotata di apposite apparecchiature per il controllo del processo in tutte le sue fasi. Questo consente di rilevare in tempi rapidi eventuali situazioni anomale, individuarne le cause, e stabilire quindi gli interventi da attuare per il ripristino delle condizioni ordinarie; - Gestione dell Impianto. E attuato un protocollo di controllo e manutenzione ordinaria su tutte le sezioni impiantistiche, che ha lo scopo di prevenire guasti e di mantenere ogni singola sezione in condizioni di efficienza ottimale; - Gestione Amministrativa. E svolta in conformità alla vigente normativa ed alle prescrizioni autorizzative. Tra gli obblighi prescritti la ditta ha stipulato un apposita polizza fidejussoria, che viene rinnovata con frequenza annuale. L impianto svolge regolarmente attività di monitoraggio ambientale, sulla qualità della falda e dell aria, che risultano essere le matrici ambientali più esposte. Il monitoraggio della falda che defluisce in corrispondenza dell impianto l impianto viene effettuato attraverso 4 piezometri, disposti sia a monte, che a valle dell insediamento, nel senso della direzione di deflusso della falda. Con frequenza annuale vengono prelevati dei campioni di acqua per le determinazioni analitiche. Con frequenza semestrale vengono invece effettuate le analisi sulla qualità delle emissioni in corrispondenza delle unità di trattamento (scrubber e biofiltro), al fine di valutare il loro grado di efficienza.

12 Rapporto in Linguaggio Non Tecnico - I Semestre 2013 Pagina 12 di CONTROLLI Il corretto svolgimento delle operazioni viene verificato dal sottoscritto, in qualità di Responsabile del Piano dei Controlli. Questo documento riporta le procedure operative e i controlli necessari alla corretta realizzazione degli allestimenti, alla gestione dei materiali conferiti e al mantenimento dell Impianto in condizioni di efficienza ottimale. Il controllo viene effettuato attraverso visite ispettive, effettuate dallo scrivente direttamente all Impianto con cadenza mensile. Nel corso dei sopralluoghi vengono eseguiti accertamenti sui seguenti aspetti: - Gestione Documentale ed Amministrativa; - Gestione dei Processi Produttivi; - Gestione dell Impianto; - Monitoraggi ambientali - Formazione del Personale. Ogni verifica viene registrata, attraverso la compilazione di apposite Liste di Controllo, che permettono di documentare le condizioni di efficienza dell Impianto, e la qualità della gestione. 6. RISULTATI D ELLE V ISITE ISPETTIVE Come richiesto dalla Provincia di Verona, in base alle procedure riportate nel Programma dei Controlli, sono stati effettuati dei sopralluoghi per il controllo sullo stato dell Impianto, a partire dal mese di settembre Nel periodo contemplato (I semestre 2013) l Impianto è risultato, nel complesso, in buone condizioni. La Gestione Documentale e Amministrativa viene eseguita in conformità alla normativa vigente. Il registro di carico e scarico e il quaderno di manutenzione vengono regolarmente aggiornati. La polizza fidejussoria risulta attiva. La Gestione del Processo di maturazione del Compost, a partire dalle matrici in ingresso è stata oggetto di numerose verifiche e successive messe a punto del sistema, sia nel corso del periodo di esercizio provvisorio, che nella fase successiva. L ottimizzazione delle procedure operative è continuamente aggiornata, in base alle diverse situazioni che emergono nel corso dell attività. Le anomalie di processo comportano l attivazione di procedure specifiche, finalizzate all individuazione delle cause e alla messa a punto delle azioni correttive da intraprendere. Dopo la soluzione tutti i nuovi elementi emersi vengono quindi inseriti tra le variabili del sistema, per poterne controllare i possibili effetti negativi nel corso del processo produttivo e sulla qualità del compost prodotto. La Gestione dell Impianto risulta adeguata ed efficiente. Vengono regolarmente eseguiti i controlli sullo stato in essere e sull efficienza delle sezioni impiantistiche, secondo un apposito programma di manutenzione. In caso di necessità si provvede ad effettuare interventi di manutenzione straordinaria, avvalendosi anche di ditte esterne specializzate. Con cadenza almeno settimanale si provvede infine ad effettuare la pulizia dei piazzali con spazzatrice meccanica. Il gestore svolge regolarmente attività di Monitoraggio Ambientale, in particolar modo sulla qualità delle acque sotterranee e sulla qualità dell aria, in ottemperanza alle prescrizioni autorizzative. I risultati delle analisi effettuate non hanno evidenziato anomalie.

13 Rapporto in Linguaggio Non Tecnico - I Semestre 2013 Pagina 13 di 14 Con cadenza minima annuale la Direzione dell Impianto provvede ad effettuare la Formazione del Personale, sui seguenti aspetti: - Processi Produttivi e procedure operative; - Sicurezza in Cantiere; - Controlli di Processo; - Monitoraggi Ambientali; - Piani di Emergenza, Procedure Operative; - Altri Aspetti inerenti la Normativa vigente o eventuali variazioni del processo produttivo. I controlli eseguiti dallo scrivente, con frequenza mensile, hanno dato modo di verificare che tutte le attività svolte all Impianto risultassero conformi alla normativa vigente ed alle prescrizioni autorizzative. Gli accertamenti sono inoltre stati rivolti alle strutture dell Impianto, per constatare il grado di efficienza delle stesse. Nel corso del periodo contemplato l impianto è sempre risultato in buone condizioni. Non sono state rilevate anomalie o situazioni di Non Conformità o situazioni di Emergenza. Spazio per eventuali suggerimenti

14 Rapporto in Linguaggio Non Tecnico - I Semestre 2013 Pagina 14 di ALLEGATI

15 Rapporto in Linguaggio Non Tecnico - Allegato I Pagina 1 di 2 ALLEGATO I: DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO NOTORIO

16 Rapporto in Linguaggio Non Tecnico - Allegato I Pagina 2 di 2 DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA D I ATTO N OTORIO Il sottoscritto Cesare Bagolini, nato a Verona, il 5 settembre 1959, residente in via Valcerea n. 3, Castelnuovo del Garda (VR), consapevole che, ai sensi dell art. 76 del DPR n. 445 del 28/12/2000, le dichiarazioni false o mendaci, la falsità negli atti, l uso di atti falsi sono puniti ai sensi del codice penale e delle leggi speciali in materia, dichiara quale dichiarazione sostitutiva di atto notorio, che il contenuto della presente relazione è conforme al vero e che nella stessa non vengono volutamente omessi fatti e particolari rilevanti ai fini del corretto e regolare svolgimento della funzione di controllore indipendente. Castelnuovo del Garda, 17 luglio 2013 Dott. Geol. Cesare Bagolini

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