GIORNO DEL RICORDO 2015

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1 GIORNO DEL RICORDO 2015 Buon giorno a tutti i presenti agli istituti scolastici e alle associazioni d arma, a nome dell Amministrazione comunale di Dolo vi rivolgo un particolare ringraziamento per essere qui a condividere questo importante appuntamento che abbiamo da sempre fortemente voluto celebrare ed onorare. Era l anno 2011 quando abbiamo iniziato la nostra collaborazione con i rappresentanti del Comitato Provinciale dell'associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. Una collaborazione che è continuata per tutti questi anni nella piena consapevolezza che momenti come quello di oggi non solo siano necessari ma soprattutto doverosi per ricordare fatti e persone per troppo tempo dimenticati. Ringrazio quindi per tutto il lavoro svolto in questi 5 anni di collaborazione con l Amministrazione comunale di Dolo il Presidente del Comitato Provinciale dell Associazione Venezia Giulia e Dalmazia Alessandro Cuk e il Vicepresidente Antonio Zet. Una presenza la loro di grande spessore storico ed umano che ci ha permesso di ricostruire quei terribili avvenimenti e ricordarli alle future generazioni. Ogni anno infatti abbiamo tenuto degli incontri approfondendo con gli studenti delle scuole di Dolo quelle orribili vicende che accaddero non molto tempo fa e che riguardarono il confine orientale della nostra Nazione durante e dopo la seconda guerra mondiale. La legge n 92 del 30 Marzo 2004 infatti prevede quanto segue:

2 «La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale "Giorno del ricordo" al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Nella giornata [...] sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. È altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende. Tali iniziative sono, inoltre, volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell'istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all'estero.» Per fortuna anche se molto in ritardo nel 2004 venne istituita questa legge che ci obbliga come popolo italiano ad approfondire quelle terribili vicende e ad interrogarci sul perché fatti così criminosi ed abominevoli rischiavano di essere dimenticati. Come popolo italiano abbiamo il dovere di ricordare e non dimenticare, abbiamo il dovere di adoperarci e contribuire attivamente affinché in una società migliore come la vogliamo costruire non vi sia più posto per ideologie sbagliate e barbare che portino ad infliggere ai nostri simili orrori come quelli che andremo a conoscere quest oggi.

3 A proposito di quelle orribili vicende mi piace sempre ricordare un frase del nostro ex presidente Giorgio Napolitano che in poche parole definì molto efficacemente quei terribili fatti: "Fu una barbarie basata su un disegno annessionistico slavo che assunse i sinistri connotati di una pulizia etnica". Pulizia Etnica una parola che evoca inquietudine, dolore incredulità mista a sgomento. Pulizia etnica significa eliminare da un territorio in modo forzato anche ricorrendo ad atti di violenza o di aggressione militare la popolazione di una minoranza etnico-culturale per salvaguardare l'identità e la purezza di un altro gruppo etnico. Ed è ciò che avvenne proprio ad istriani, fiumani e dalmati. Per il giorno del Ricordo è stata scelta la data del 10 febbraio di ogni anno. Fu infatti in quel mese e in quel giorno che nel 1947 fu firmato il trattato di pace di Parigi con il quale l Italia dovette cedere alla Jugoslavia la provincia di Pola, Fiume, Zara e parte di quella di Trieste e Gorizia. Da quel lontano 1947 il ricordo dei tragici avvenimenti che determinarono l uccisione di una moltitudine di innocenti nelle foibe e della tragedia dell esodo di migliaia di italiani giuliano dalmati, fu mantenuto vivo solo grazie ad associazioni come quella rappresentata dal Presidente Cuk e dal Vicepresidente Zet. Se ciò non fosse avvenuto un velo di fitta nebbia e di disinformazione sarebbe calato definitivamente coprendo fatti tragici e criminosi del nostro recente passato.

4 Persone come la studentessa Norma Cossetto ad esempio sarebbero sparite per sempre dalla storia così come le loro tragiche vicende di infinita sofferenza. Vicende di incredibile crudeltà che è un dovere ricordare altrimenti non si capirebbero a fondo le atrocità che subirono una moltitudine di innocenti. Norma Cossetto nata nel 1920 a San Domenica di Visinada nei pressi di Pola, nell anno 1943 era studentessa di lettere all università di Padova e stava preparando la tesi di laurea sulla storia dell Istria. Il 26 settembre di quello stesso anno mentre era in giro in bicicletta per consultare gli archivi in cerca dei materiali per la sua tesi, fu avvicinata da un amico in motocicletta e condotta altrove con l inganno. Venne rinchiusa nelle carceri di Parenzo e ivi violentata ripetutamente da 16 aguzzini. Una donna che abitava lì vicino la sentì implorare pietà, chiedere acqua ed invocare la mamma. Fu condannata a morte dal locale Tribunale del popolo e fu portata con altre 26 persone presso la foiba di Surani. Lì fu nuovamente violentata, e subì ancora indicibili torture prima di essere infoibata. E questo è solo un esempio tra gli innumerevoli che accaddero purtroppo in quegli anni e tali feroci violenze non devono essere né dimenticate nè sottovalutate ascrivendole ad un classico clima di guerra. No non fu così fu ben altro.

5 Un anno fa come Amministrazione comunale di Dolo abbiamo fortemente voluto dedicare uno degli scorci naturali più belli del nostro comune proprio per ricordare le vittime delle foibe e gli esuli che partirono forzatamente dalle coste dell adriatico nord orientale. Abbiamo scelto la riva proprio qui dietro alle antiche scuderie un luogo estremamente suggestivo perché ricorda con il tema dell acqua l esodo di migliaia di istriani, fiumani e dalmati che dovettero lasciare la loro terra attraversando il mare in un viaggio senza speranza pieno di dolore e sofferenza. Ricordare quindi significa conoscere il passato per fare si che gli errori e gli orrori della storia umana non debbano mai più verificarsi. Possiamo ancora scongiurare il ripetersi di fatti simili nonostante i tempi in cui viviamo ci suggeriscano che il pericolo è più che mai vivo. Ma per fare questo ognuno di noi ha il dovere di condannare fanatismi e pregiudizi ideologici; in una società che voglia progredire vi deve essere solo lo spazio per il principio di Verità costi quel che costi la Verità è l unico vero faro capace di illuminare la nostra mente e guidare le nostre azioni. Come ebbe a dire Eraclito: Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti. 09/02/2015 Assessore alla Cultura e Grandi Eventi Antonio Pra

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