I RIFIUTI SOLIDI. tutti li producono. .nessuno li vuole!!! Daniela Reali
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- Bernarda Cappelli
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1 I RIFIUTI SOLIDI tutti li producono Daniela Reali.nessuno li vuole!!!
2 1975 CEE Normative EE riduzione quantità,, valorizzazione, ottimizzazione del trasporto e dell eliminazione eliminazione finale 1982 n.915 classifica i rifiuti solidi in: - urbani, speciali e tossico-nocivi con sottoclassi (inerti, speciali assimilabili ili agli urbani) - stabilisce smaltimento differenziato 1986 Catasto Nazionale Rifiuti Osservatorio Regionale sui Rifiuti Servizio Informativo Nazionale Ambientale 1987 Comuni raccolta differenziata dei rifiuti urbani pericolosi (farmaci, pile, prodotti etichettati T o F) 1988 materia prima secondaria e tassa di 100 lire sui sacchetti 1997.Decreto n.22 del 5 febbraio Ronchi 2003 Rifiuti sanitari 2006.Decreto L.vo n.152.chi inquina paga 2008.Decreto L.vo modifiche e integrazioni alla 152
3 Concetto di Rifiuto D.Lvo n.22 del 1997 Qualsiasi sostanza od oggetto che rientra nelle categorie riportate nell allegato A di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l obbligo di disfarsi I rifiuti devono essere recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell uomo e senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all ambiente In modo particolare dovranno essere evitati rischi per l acqua, l aria, il suolo, la fauna, la flora; senza causare inconvenienti da rumori o odori; senza danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse ambientale
4 Il corpus giuridico - La gerarchia di priorità che devono sottendere la produzione, la raccolta e smaltimento - Individua le responsabilità di gestione del processo - Classificazione dei rifiuti 3 obiettivi dell Unione Europea Prevenzione della produzione dei rifiuti, riduzione dei volumi alla fonte Il recupero di materie prime ed energia Smaltimento per termodistruzione, limitando al massimo l uso l della discarica
5 CATEGORIE DI RIFIUTI Q1 Q16 SECONDO L ORIGINE SECONDO LE CARATTERISTICHE DI PERICOLOSITA URBANI SPECIALI PERICOLOSI NON PERICOLOSI Rifiuti prodotti da attività sanitarie Pericolosi Non pericolosi
6 CATALOGO EUROPEO DEI RIFIUTI C.E.R. finalità elenco completo di tutti i possibili rifiuti terminologia comune a livello europeo specifici codici e sottocodici di identificazione a sei cifre Codici : 01 rifiuti derivanti da Rifiuti prodotti dal settore sanitario e veterinario o da attività di ricerca collegate Rifiuti legati a diagnosi, trattamento e prevenzione delle malattie negli esseri umani e rifiuti prodotti dai reparti di maternit ernità Rifiuti legati a diagnosi, trattamento e prevenzione delle malattie negli animali
7 18 e sottocodici RIFIUTI PRODOTTI DA ATTIVITA SANITARIE Rifiuti legati a diagnosi, trattamento e prevenzione delle malattie tie negli esseri umani e rifiuti dei reparti di maternità Oggetti da taglio (eccetto ) Parti anatomiche ed organi incluse le sacche per il plasma e le riserve di sangue (tranne ) Rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni Rifiuti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni (es. bende, ingessature, lenzuola, indumenti monouso, assorbenti igienici, contenitori) Sostanze chimiche e medicinali di scarto Sostanze chimiche pericolose o contenenti sostanze pericolose Sostanze chimiche non pericolose diverse da quelle di cui alla voce Medicinali citotossici e citostatici Medicinali diversi da quelli di cui alla voce Rifiuti di amalgama prodotti da interventi odontoiatrici
8 CODICE EUROPEO
9 4 Formulari di accompagnamento 4 PRODUTTORE 1,2,3,4 TRASPORTATORE 2,, 3, 3, 4 4 SMALTITORE 3,, 4 4
10 DPR n. 254 del 15 luglio 2003 Regolamento recante disciplina della gestione dei rifiuti sanitari.allo scopo di garantire elevati livelli. di tutela dell ambiente, della salute pubblica e controlli efficaci
11 Obiettivi generali I rifiuti come problema distruzione discarica termo distruzione I rifiuti come risorsa Raccolta differenziata 15 % entro il % entro il % entro il 2003 recupero energia riutilizzo risorse 50% entro il 2010 in Regione Toscana 33 %.oggi...
12 TOSCANA 704 Kg / pro capite / anno 2 Kg / pro capite / giorno Pisa abitanti + Università dipendenti studenti iscritti + AOUP dipendenti 1200Posti letto r.o. Day-hospital Day-surgery 178 Tonnellate al giorno
13 Impatto sanitario e ambientale della termodistruzione Anidride carbonica Anidride solforosa Gas acidi (HCl, HF, HBr) Idroc.Polic Polic.Aromatici Ossidi di Carbonio Ossidi di Azoto Metalli pesanti (piombo) Policlorodibenzofurani Policlorodibenzodiossine Particolato (polveri) Etc. Inquinamento atmosferico
14 Impatto sanitario e ambientale della discarica controllata Polveri Fumo Maleodoranze Gas metano Richiamo di Insetti Roditori Volatili migranti Produzione percolato Falda idrica Inq.. idrico
15 Rifiuti solidi fanghi di risulta DEPURAZIONE DISCARICA CONTROLLATA INCENERIMENTO Rifiuti liquidi PERCOLATO Aeriformi liquidi di cattura ABBATTIMENTO CENERI
3. Identificazione e classificazione dei rifiuti
Revisione 0 Pagina 1 di 7 3. 3.1 Aspetti generali Con il termine di rifiuti, in base al D.lgs del 05/02/1997 n 22 (Decreto Ronchi), si intende qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore necessiti
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