Cesare Pavese. La luna e i falò. Istituto comprensivo 1 Darfo. Istituto comprensivo Darfo 2. Anno scolastico

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1 Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti. Cesare Pavese La luna e i falò Anno scolastico Istituto comprensivo 1 Darfo Istituto comprensivo Darfo 2

2 Una città amica dei suoi cittadini Il progetto ha 2 grandi fili conduttori: da una parte la convinzione che una città vivibile accanto alle sue funzioni tradizionali,riconosce, esercita e sviluppa una funzione educativa, assume cioè la responsabilità della formazione, della promozione e dello sviluppo di tutti i suoi abitanti, a cominciare dai bambini e dai ragazzi;dall altra la consapevolezza che ognuno è cittadino responsabile di se stesso ma anche del territorio in cui vive. I ragazzi non sono solo utenti di servizi, ma possono essere protagonisti sul loro territorio. Investire nell educazione, aiuta infatti i bambini ed i ragazzi ad esprimere, affermare e sviluppare il loro potenziale umano, fatto di unicità, di costruttività,di creatività e di responsabilità,affinché si sentano parte di una comunità, capace di dialogare,di confrontarsi, di cooperare. Riscoprire la città, accorgersi dei suoi beni, suoni, odori, abitanti, risparmiare riconnettere, riutilizzare, riconoscere, recuperare, qualificare sono i verbi-chiave, riferiti non al cittadino-utente, ma alla comunità locale, individuando proprio nei bambini e nei ragazzi l anello di congiunzione intergenerazionale della e nella comunità. I bambini ed i ragazzi diventano così un indicatore ambientale di importanza irrinunciabile, insieme ai quali gli adulti possono partire per pensare o ripensare, progettare o ri-progettare cambiamenti adeguati e coerenti, che tengano conto di tutte le esigenze di cui differenti categorie di cittadini sono portatori e che un bambino racchiude e sintetizza in sé. I bambini ed i ragazzi sono, infatti, i cittadini che possono fornire preziose indicazioni sul livello di salute o di degrado degli spazi in cui viviamo. Una città in cui si incontrano i bambini che giocano, che passeggiano da soli per strada, che raggiungono in maniera autonoma i luoghi destinati all incontro, al gioco, all educazione è infatti una città sicura, accogliente e integrante non solo per i minori, ma anche per gli anziani, i disabili e, quindi, per tutti i cittadini. I bambini e i ragazzi non possono dunque essere considerati semplici destinatari di interventi, ma protagonisti di progetti, con l obiettivo di sostenere i loro processi di identificazione con il territorio e la città, in una prospettiva di cittadinanza attiva, responsabile e consapevole. Tutto ciò nasce dalla convinzione che promuovere il processo della partecipazione attiva riduce il meccanismo di delega e incentiva nei cittadini la volontà di rendersi consapevoli, di investire energie e risorse personali per contribuire al miglioramento della qualità di vita della comunità, di prestare attenzione alle problematiche e di assumere comportamenti di rispetto contro il degrado. In questa logica, anche la Scuola deve avere un suo ruolo e non può sottrarsi al dialogo con le famiglie, gli amministratori e le agenzie educative territoriali in una logica di rete per ripensare le politiche di gestione dell ecosistema urbano e definire con loro azioni educative coinvolgenti, che educhino i bambini ed i ragazzi alla cittadinanza attiva rafforzando il senso di appartenenza alla comunità e al luogo in cui si vive e il senso di responsabilità.

3 Quanto enunciato in questa premessa è parte integrante delle scelte educative espresse nel POF di entrambi gli Istituti ed è declinato ogni anno attraverso specifici percorsi educativi che coinvolgono i tre ordini di scuola. Questo è il primo passo per creare sinergie operative e metodologiche tra i due istituti e con gli amministratori perché l obiettivo comune, la formazione del cittadino responsabile e protagonista del suo territorio, non può essere frutto di azioni scollegate od occasionali. Pensiamo che questo percorso non possa esaurirsi in un anno,ma che si sviluppi nel tempo e proponiamo un lavoro scandito secondo queste fasi: 1. Incontro di condivisione delle linee e delle finalità del progetto tra i referenti della commissione POF (Ottobre) 2. Definizione delle azioni progettuali relative all anno in corso tra referenti del POF e rappresentante del Comune (Ottobre) 3. Verifica in itinere (Gennaio) ogni Istituto al suo interno 4. Verifica finale/valutazione delle azioni svolte e della loro coerenza con gli obiettivi prefissati ogni Istituto al suo interno (aprile) 5. Formulazione ipotesi progettuale per l anno successivo partendo dal feedback evidenziato dal punto 4 (fine maggio/giugno) 6. Presentazione al Comune di progetti dettagliati all interno delle linee definite (2 quindicina di giugno) Dal prossimo anno scolastico la progettualità avrà la scansione prevista nei punti 3/4/5/6

4 Dalle scelte educative dei nostri Istituti: la memoria i luoghi le feste le parole le regole i segni i suoni gli incontri le barriere la gente la cultura l appartenenza la natura i sapori il lavoro le risorse la consapevolezza la comunità

5 Anno scol i luoghi i segni l appartenenza. gli incontri le regole Istituto comprensivo 1Darfo Istituto comprensivo Darfo2 Scuola dell Infanzia Pellalepre IL GIARDINO INCANTATO Scuola dell Infanzia Boario Acqua sopra sotto dentro e fuori Scuola primaria Ist. comp. 1 Darfo Scuola primaria Ist. comp. Darfo2 Darfo classi 3- Montecchio/Erbanno classi 3/4/5: IO CAMMINO ALLA GRANDE (percorso comune ai due Istituti di avvicinamento al piedibus) Darfo classi 4 SCOPRO E CONOSCO LA MIA CITTA POI VE LA PRESENTO Pellalepre intero plesso DIVERSI AMICI NELLA NOSTRA CITTA Angone/ Erbanno classi 4 L Acqua in città fontane e sorgenti sin dal passato Boario intero plesso Nella nostra scuola il mondo Scuola secondaria di 1 grado Scuola secondaria di 1 grado classi 2 ADOLESCENTI LIBERI NELLA RETE Se vuoi cambiare il mondo cambia te stesso (seguono schede tecniche ed illustrative dei singoli progetti)

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