Solvency II: Gli orientamenti dell Autorità di Vigilanza

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1 Solvency II: Gli orientamenti dell Autorità di Vigilanza Milano, 24 Maggio 2012 Stefano Pasqualini

2 DAL REGOLAMENTO 20 DELL ISVAP A SOLVENCY II SOLVENCY II: PILLAR 2 LA VIGILANZA IN SOLVENCY II CONCLUSIONI 2

3 Il REGOLAMENTO 20 dell ISVAP Articolo 10 Cultura del controllo interno Articolo 14 Sistemi informatici dal Regolamento 20 dell ISVAP a Solvency II Articolo 18 Obiettivi del sistema di gestione dei rischi Al fine di mantenere ad un livello accettabile, coerente con le disponibilità patrimoniali..., i rischi le imprese si dotano di un adeguato sistema di gestione dei rischi catalogazione dei rischi: rischio di assunzione, di riservazione, di mercato, di credito, di liquidità, rischio operativo, legato all'appartenenza al gruppo, di non conformità alle norme, rischio reputazionale. 3

4 dal Regolamento 20 dell ISVAP a Solvency II Il REGOLAMENTO 20 dell ISVAP Articolo 19 I processi di individuazione e valutazione dei rischi sono effettuati su base continuativa... evidenziare con tempestività l'insorgere dei rischi... che possono danneggiare la situazione patrimoniale ed economica o il superamento delle soglie di tolleranza prefissate. Le metodologie di valutazione e misurazione... ed i relativi risultati sono adeguatamente documentati. Il Regolamento 20 dell ISVAP ha rappresentato un ottima base per prepararsi all entrata in vigore di Solvency II in Italia anticipandone, in parte, i contenuti Solvency II 4

5 Solvency II: Pillar 2 Solvency II Pillar 1 Pillar 2 Pillar 3 Quantitative requirements Technical provisions (BE and risk margin) 2 capital requirements (MCR and SCR SF/IM) Prudent person investment rule Own funds (3 tiers) Total balance sheet approach Market-consistent valuation Approval of internal models Qualitative requirements System of governance risk management (incl. ORSA) Supervisory review process Focus on firm s responsibility Convergence of supervisory practices Reporting Supervisory reporting Public disclosure Market discipline Convergence of supervisory reporting More pressure from rating agencies, capital markets 5

6 Solvency II: Pillar 2 Il Secondo Pilastro SRP Sistema di Governance Controlli interni ORSA Riskmanagement Fit and proper Outsourcing Funzioni di controllo interno 6

7 Articolo 41 Sistema di Governance Solvency II: Pillar 2 le imprese si devono dotare di un sistema efficace di governance, proporzionato alla natura, dimensioni e complessità dei rischi assunti dall impresa le Autorità si devono dotare di mezzi e metodi di analisi appropriati per valutare l adeguatezza del sistema di governance rispetto al profilo di rischio dell impresa gli Stati Membri devono assicurare che le autorità di vigilanza abbiano i poteri necessari per richiedere che il sistema di governance sia rafforzato nel caso in cui emergano profili di criticità 7

8 Sistema di Governance Solvency II: Pillar 2 Sistema di Risk Management comprende: Strategie, politiche, processi, e procedure di reportistica necessarie per identificare, misurare, monitorare, gestire e riportare i rischi. STRATEGIE di Risk Management devono essere definite dal Board; devono essere chiare e ben documentate; devono fissare almeno; gli obiettivi ed i principi chiave; il livello dei rischi che l impresa può tollerare. POLITICHE di Risk Management devono essere approvate dal Board; devono essere accompagnate da adeguati processi e procedure e da una adeguata reportistica ai vertici 8

9 Solvency II: Pillar 2 ORSA Strumento principale di risk management che consente all impresa di comprendere i rischi che dovrà affrontare nel periodo di pianificazione strategica. Obiettivo dell ORSA è la valutazione: A) del fabbisogno di solvibilità globale dell impresa tenuto conto del profilo di rischio specifico, dei limiti di tolleranza del rischio approvati dal Board e della strategia operativa dell impresa; B) dell osservanza continua dei requisiti patrimoniali e delle riserve tecniche; C) della misura in cui il profilo di rischio dell impresa interessata si discosti dalle ipotesi sottese all SCR calcolato con la formula standard o con il modello interno. 9

10 Solvency II: Pillar 2 ORSA. L ORSA policy include: A) Una descrizione dei processi e delle procedure per condurre l ORSA; B) Legami con i limiti di tolleranza del rischio fissati dall impresa; C) Informazioni su come sono effettuati gli stress tests; D) La frequenza dell ORSA; E) La documentazione dei processi interni che devono essere adeguatamente riportati al Board. 10

11 Supervisory Review Process La Vigilanza in Solvency II Risk based: le risorse dei supervisori dovrebbero concentrarsi (partire) sulle imprese «più rischiose» Prospettica: occorre considerare non solo i rischi già presenti nell impresa, ma anche lo sviluppo di rischi futuri, l impatto di cambiamenti avversi, possibili deterioramenti della posizione finanziaria; -Il processo si articola in fasi: -A) Input: on site, off-site, colleges, ORSA, stress tests -B) Risk assessment: classificazione di ogni società per rischio -C) Review: dettagliate revisioni per aree identificate -D) Azioni: dialogo continuo -E) Poteri: applicazione delle misure della direttiva. 11

12 Supervisory Review Process La valutazione consiste nell esame della esposizione ai rischi; del sistema di governance; La Vigilanza in Solvency II della compliance con i requisiti sulle riserve tecniche; della compliance con i requisiti di capitale; della compliance con le regole di investimento; della compliance con le regole concernenti i fondi propri; della compliance continua con i modelli interni totali o parziali; della condizione finanziaria anche tramite l ORSA; della capacità di identificare influenze negative future; della capacità di far fronte ad influenze negative future. 12

13 SOLVENCY II RICHIEDE DIALOGO La Vigilanza in Solvency II Il dialogo tra Autorità ed imprese non solo per gli Internal Model. L esperienza dei QIS ha mostrato la sfida per la Vigilanza anche per la formula standard nel processo di Valutazione. Capire e controllare il valore market consistent delle riserve, gli input necessari al calcolo dell SCR, la qualità dei dati di input,... Una Vigilanza che oltre a guardare i risultati deve verificare la disponibilità e la qualità dei dati processo che può avvenire anche mediante il dialogo tra Autorità ed Impresa. 13

14 SOLVENCY II E LA VIGILANZA La Vigilanza in Solvency II Le nuove logiche di calcolo delle riserve e dell SCR le nuove logiche di gestione dell impresa mediante una nuova gestione dei rischi hanno richiesto nuove competenze e cambiamenti nell organizzazione dell Autorità. L ISVAP, sin dal 2009, ha sviluppato un piano di attività formativa sui modelli di valutazione di riferimento per i calcoli rivolgendosi, principalmente, al mondo accademico. Il piano di formazione condotto ha interessato: modelli di valutazione finanziaria e di controllo dei rischi di mercato, modelli per la valutazione del rischio di credito, modelli per i rami danni pricing e reserving -, modelli specifici per i contratti vita rivalutabili, modelli evoluti di aggregazione tra i rischi. I programmi di attività sono stati estesi per rispondere al meglio all evoluzione culturale che la Direttiva impone. 14

15 Conclusioni CONCLUSIONI Sistema di Governance: al cda spetta il governo dell impresa, inclusa la verifica del corretto funzionamento del sistema dei controlli interni e di gestione dei rischi Integrazione della cultura del rischio: il risk-based approach fornisce incentivi per l impresa nel gestire e misurare il rischio in modo adeguato non solo per essere compliant con il regime regolamentare! L esperienza dell Autorità, in merito al ruolo decisivo dei piani di formazione, quale ulteriore impulso per una gestione del rischio culturalmente evoluta 15

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