COMUNE DI VEDELAGO PROVINCIA DI TREVISO

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1 COMUNE DI VEDELAGO PROVINCIA DI TREVISO LAVORI DI AMPLIAMENTO DEL CIMITERO DI VEDELAGO CAPOLUOGO PROGETTO DEFINITIVO/ESECUTIVO primo stralcio ALLEGATO C.03.1 IMPIANTO ELETTRICO relazione tecnica I PROGETTISTI Arch. Severino Bragagnolo Per. Ind. Silvano Antonello Castelfranco Veneto, lì 02/09/2014

2 SOMMARIO PARTE PRIMA... 3 NORMATIVA DI RIFERIMENTO / CLASSIFICAZIONE DEI LUOGHI... 3 RIFERIMENTI NORMATIVI... 3 DESCRIZIONE GENERALE... 5 CLASSIFICAZIONE DEI LOCALI STRUTTURA CIMITERIALE, VERDE E LOCULI... 5 PARTE SECONDA... 6 PRESCRIZIONI TECNICHE / ESECUZIONE DEGLI IMPIANTI IMPIANTO ELETTRICO AMPLIAMENTO CIMITERIALE IMPIANTO DI TERRA IMPIANTO ILLUMINAZIONE D EMERGENZA... 9 PARTE TERZA...9 QUALITA E PROVENIENZA DEI MATERIALI CAVI TUBI PROTETTIVI IN PVC PIEGHEVOLE E RIGIDO SCATOLE E CASSETTE A VISTA E A INCASSO QUADRI ELETTRICI INTERRUTTORI DI MANOVRA E PROTEZIONE CONTENITORI E COMANDI MODULARI CORPI ILLUMINANTI PARTE QUARTA...16 CALCOLI DI DIMENSIONAMENTO CRITERI GENERALI CADUTA DI TENSIONE SEZIONE MINIMA DEI TUBI PROTEZIONE CONTRO I SOVRACCARICHI PROTEZIONE CONTRO I CORTOCIRCUITI SEZIONE MINIME DEI CONDUTTORI PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI ALLEGATI... 19

3 PARTE PRIMA NORMATIVA DI RIFERIMENTO / CLASSIFICAZIONE DEI LUOGHI RIFERIMENTI NORMATIVI Il presente impianto deve essere realizzato in conformità alle seguenti leggi, decreti, circolari e norme CEI: D.M. del 22/01/2008 n. 37 Norme e regolamento d attuazione per la sicurezza degli impianti D.Lgs. n. 81 del 09/04/2008 Miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro (norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro) Legge del 01/03/1968 n. 186 Regola d arte D.P.R. 151/2011 del 01/08/2011 Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi D. M. del 10/04/1984 Eliminazione radiodisturbi provocati dagli apparecchi di illuminazione per lampade fluorescenti e successive modifiche ed integrazioni Norme CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore 1000V in c.a. e 1500V in c.c. Parte 7: Ambienti ed applicazioni particolari Norme CEI Impianti di produzione, trasporto e distribuzione d energia elettrica linee cavo Norma CEI Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas. Parte 10: Classificazione dei luoghi pericolosi.

4 Norma CEI Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione Norma CEI Prescrizione per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare Norma CEI Guida per l esecuzione dell impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario Norma CEI Edilizia residenziale. Guida per l integrazione nell edificio degli impianti elettrici utilizzatori, ausiliari e telefonici.

5 DESCRIZIONE GENERALE La presente relazione tecnica è stata redatta allo scopo di descrivere le caratteristiche principali dell impianto elettrico da installare presso l ampliamento del cimitero del Comune di Vedelago (TV). Ai sensi dell articolo 5 comma 2 lettera c del Decreto Ministeriale del 22/01/2008 n. 37, la progettazione dell impianto in oggetto è obbligatoria in quanto trattasi di impianto relativo ad una struttura adibita ad attività produttiva, al commercio, al terziario e ad altri usi con potenza impegnata di circa 1,5kW e comunque con superficie superiore ai 200 m 2. Il sistema di distribuzione è di tipo TT (CEI 64-8 art ), cioè il neutro è collegato direttamente a terra (impianto di terra Enel) e masse collegate a terra (impianto di terra utente). La corrente di corto circuito presunta all origine dell impianto è stata assunta pari a 6 ka. L utilizzo dell energia elettrica è principalmente destinato: all illuminazione generale per l intera area, all illuminazione generale ordinaria interna dei servizi, all alimentazione di prese per forza motrice e all alimentazione degli impianti ausiliari. CLASSIFICAZIONE DEI LOCALI STRUTTURA CIMITERIALE, VERDE E LOCULI I suddetti ambienti saranno destinati ad uso cimiteriale pertanto gli impianti possono essere classificati come ambienti di tipo ordinario, in quanto non sono presenti specifici centri di pericolo. In virtù della premessa agli impianti dovranno essere applicate le regole fondamentali della norma generale impianti. L impianto elettrico sarà realizzato in parte in esecuzione interrata ed in parte in esecuzione sottotraccia con grado di protezione minimo IP4X, senza particolari richieste dal punto di vista impiantistico. La tensione di contatto in caso di guasto a terra non dovrà essere superiore a 25V per gli impianti all aperto e i 50V per gli impianti al chiuso.

6 PARTE SECONDA PRESCRIZIONI TECNICHE / ESECUZIONE DEGLI IMPIANTI IMPIANTO ELETTRICO AMPLIAMENTO CIMITERIALE Gli impianti elettrici in oggetto hanno inizio dal quadro elettrico esistente (riveduto) del Cimitero attuale, nel quale devono essere installati alcuni interruttori automatici magnetotermici differenziali monofase I n =10/16A, I dn =0.3A, potere di interruzione 6kA, curva di intervento magnetico di tipo C da porsi a protezione delle nuove linee di alimentazione per le utenze dell ampliamento. Si rammenta che l ampliamento avviene con nuovo allacciamento di energia (nuovo contatore/spostamento) e nuovo impianto, verso un impianto esistente che presume la conformità alla regola dell arte dello stesso impianto. La distribuzione degli impianti in questione è prevalentemente del tipo interrata, entro tubazioni protettive antischiacciamento di idonee dimensioni da posizionare ad una profondità minima di 0,5m, le quali contengono varie linee di alimentazione per i punti luce (loculi, tombe e generale). I circuiti di alimentazione dei punti luce per i locali di servizio, hanno una tensione di 230V. Per quanto concerne i corpi illuminanti previsti per l illuminazione a parete/soffitto dei locali di servizio, si tratta di apparecchi a forma circolare o ovali con lampada ad incandescenza o fluorescente a basso consumo. Nella fascia/intercapedine presente tra parete e soffitto, è prevista l installazione di una Strip Led (fascia a led) per tutta l estensione dei nuovi Colombari, come per il sottopanca nel portico; nel portico ci saranno anche un faretto per l illuminazione della Croce ed una lampada di emergenza per l identificazione del Quadro elettrico Generale per il caso di mancanza di rete. I quadri elettrici di distribuzione e protezione sono installati a parete in zona accessibile e riparata (possibilmente) da eventuali sollecitazioni meccaniche e termiche, secondo quanto specificato nelle tavole tecniche allegate IMPIANTO DI TERRA L impianto di messa a terra è realizzato in modo tale che il valore della resistenza di terra sia coordinato con le caratteristiche dei dispositivi d interruzione automatica dell alimentazione. I dispersori sono costituiti da picchetti profilati a croce in acciaio zincato, infissi nel terreno, entro pozzetti ispezionabili e collegati tra loro mediante corda in rame nuda di sezione 35mm 2. I dispersori devono garantire un elevata affidabilità ed efficienza nel tempo in modo tale da mantenere stabile il valore della resistenza di terra. La profondità di messa in opera dei dispersori deve essere tale che fenomeni di congelamento o di essiccamento non influenzino la resistenza di terra. Il collettore o nodo principale di terra è costituito da una barra in rame installata nel quadro generale. Ad esso sono collegati il conduttore di terra, i conduttori di protezione, i conduttori equipotenziali principali e supplementari. I conduttori di protezione possono essere costituiti da: - anime di cavi multipolari che fanno parte della stessa conduttura dei conduttori attivi - cavi nudi o cavi unipolari che non fanno parte della stessa conduttura dei conduttori attivi - rivestimenti metallici ed armature di cavi, tubi protettivi e canalette quando: sia assicurata una conduttanza almeno pari a quella risultante per il relativo conduttore di protezione; sia assicurata la protezione contro il danneggiamento meccanico, chimico ed elettrochimico.

7 - involucri metallici, ad es. guaine, schermi ed armature di alcuni cavi quando sia possibile effettuare connessioni nei punti predisposti per le derivazioni e quando siano presenti le suddette condizioni. - masse estranee d adeguate caratteristiche purché siano assicurate contemporaneamente le seguenti condizioni: la loro continuità elettrica sia realizzata in modo che sia assicurata la protezione contro i danneggiamenti meccanici, chimici ed elettrochimici; la conduttanza sia almeno uguale a quella del conduttore di protezione corrispondente; non possano essere rimosse se non sono previsti, in caso di rimozione, provvedimenti sostitutivi. I tubi contenenti gas non devono essere usati come conduttori di protezione. Relazione tra le sezioni dei conduttori di protezione e dei conduttori di fase (CEI 64-8) Sezione dei conduttori di fase dell impianto S (mm 2 ) Sezione minima del corrispondente conduttore di protezione S p (mm 2 ) S 16 S P = S 16 < S S > 35 S P = S/2 I valori indicati in tabella possono essere considerati solo se i conduttori di protezione sono dello stesso materiale del conduttore di fase. La sezione di ogni conduttore di protezione che non faccia parte della conduttura d alimentazione non deve essere, in ogni caso, inferiore a: mm 2 se è prevista una protezione meccanica; - 4 mm 2 se non è prevista una protezione meccanica. I conduttori di protezione (PE) da distribuire nei locali sono indicati, sia come sezione sia come percorsi, nelle tavole grafiche di progetto. I conduttori di terra devono essere conformi a quanto indicato per i conduttori di protezione e la loro sezione deve essere in accordo con la tabella seguente. Si raccomanda che tali conduttori abbiano un percorso breve e non siano sottoposti a sforzi meccanici. Le giunzioni con i dispersori, eseguite con saldatura o manicotto, non dovranno danneggiare né il dispersore, né il conduttore. Sezioni convenzionali minime dei conduttori di terra (CEI 64-8) Protetti meccanicamente Non protetti meccanicamente Protetti contro la corrosione Non protetti contro la corrosione Secondo tab. precedente 16 mm 2 rame 16 mm 2 ferro zincato 25 mm 2 rame 50 mm 2 ferro zincato I conduttori equipotenziali principali devono avere sezione maggiore o uguale a metà di quella del conduttore di protezione di sezione più elevata dell impianto, con un minimo di 6 mm 2. Se il conduttore è in rame la sezione massima può non essere maggiore di 25mm 2. Essi dovranno essere collegati al nodo di terra principale. Tutte le tubazioni metalliche dei locali (acqua, gas, ecc.) e le strutture metalliche (serramenti, trampolini, scale, barriere) devono essere collegate all impianto di terra. I conduttori equipotenziali supplementari devono avere sezioni: - per collegamento di due masse sezione non inferiore a quella del più piccolo conduttore di protezione collegato a queste masse; - per collegamento tra massa e massa estranea sezione non inferiore alla metà della sezione del corrispondente conduttore di protezione;

8 - In ogni caso non inferiore ai limiti sopra descritti per i conduttori protezione. Le appendici seguenti, sono tratte dalle Norme CEI 64-8

9 IMPIANTO ILLUMINAZIONE D EMERGENZA L illuminazione di emergenza è prevista per il locale in cui è presente il quadro generale, in quanto si deve garantire un illuminamento tale che si possa accedere alle protezioni elettriche; al tramonto, normalmente, vengono chiusi i cancelli e quindi nelle vie d uscita non sono state inserite plafoniere per l esodo in sicurezza. L illuminazione è effettuata con apposito apparecchio autonomo in materiale plastico autoestinguente, dotato di batteria al Ni-Cd per alta temperatura, con ricarica completa in 12 ore ed autonomia 1 ora. La plafoniera di emergenza è costituita da una lampada a basso consumo con potenza 11-24W e grado di protezione minimo IP44. PARTE TERZA QUALITA E PROVENIENZA DEI MATERIALI Tutti i materiali forniti e posti in opera devono essere della migliore qualità, lavorati a perfetta regola d arte e corrispondenti al servizio a cui sono stati destinati. Essi devono avere caratteristiche conformi alle Norme C.E.I. ed alle tabelle di unificazione UNEL, e dove possibile sono ammessi al regime del Marchio Italiano di qualità (IMQ) o comunque a certificazione analoga e del marchio CE. Devono inoltre permettere di soddisfare le misure di protezione per la sicurezza, le prescrizioni per il funzionamento corretto per l uso previsto dell impianto e le prescrizioni relative all ambiente d installazione. Di seguito sono riportate le principali caratteristiche costruttive, nonché le prescrizioni per la perfetta messa in opera dei materiali e apparecchiature da impiegare nell impianto elettrico in oggetto CAVI I conduttori utilizzati devono essere dotati del marchio IMQ o di altro marchio equivalente. Dovranno essere rispondenti alle specifiche delle Norma CEI 20-22: cavi con caratteristiche di non propagazione a ridotta emissione di gas tossici e corrosivi. I conduttori dei cavi di bassa tensione sono contraddistinti con le colorazioni previste dalle vigenti tabelle CEI-UNEL e e precisamente: - conduttore di fase: nero o marrone o grigio - conduttore di neutro: blu chiaro - conduttore di protezione: giallo-verde I conduttori devono essere del tipo da impiegare in:

10 - tubazioni di PVC rigido, in esecuzione a vista, - tubazioni di PVC flessibile pesante, in esecuzione sottotraccia, - tubazioni di PVC corrugata pesante, in esecuzione interrata, - cablaggi interni ai quadri di distribuzione e comando, devono essere in rame flessibile con isolamento in PVC, tipo NO7V-K (CEI 20-20). Le sezioni da utilizzare non devono in ogni caso essere inferiori rispettivamente a 1.5 mm 2 per i circuiti luce e 2.5 mm 2 per i circuiti prese FM. Le appendici seguenti, sono tratte dalle Norme CEI 64-8

11 TUBI PROTETTIVI IN PVC PIEGHEVOLE E RIGIDO La distribuzione elettrica ed impiantistica è effettuata con l installazione delle seguenti tipologie di cavidotti: - tubo isolante pieghevole in PVC pesante (CEI 23-14), diametro interno minimo 16 mm, per l installazione sotto intonaco in tracce su pareti in muratura o sotto pavimento; - tubo isolante rigido in PVC pesante (CEI 23-8), diametro interno minimo 16 mm, completo di raccordi, giunti, curve ad innesto rapido con grado di protezione IP55 e accessori di fissaggio; - tubo isolante pieghevole in PVC pesante, diametro minimo 60mm, per l installazione interrata; - canale protettivo, isolante a base di PVC, conforme alle prescrizioni (CEI 23-32).

12 SCATOLE E CASSETTE A VISTA E A INCASSO Le cassette di derivazione in esecuzione sottotraccia devono essere in polistirolo rigido autoestinguente con anello superiore rinforzato, ingresso tubazioni tramite finestre sui lati e sul fondo, sfondabili a pressione; sono provviste di coperchio fissato con viti in acciaio. Le cassette del tipo a vista sono in materiale plastico, con coperchio stagno fissato con viti imperdibili in acciaio o in materiale isolante. L ingresso delle tubazioni deve essere effettuato con raccordi stagni ad innesto rapido. Le giunzioni di circuiti elettrici al loro interno, devono essere eseguite esclusivamente con morsetti a cappuccio e serraggio a vite. Tali contenitori devono essere posti in opera in posizione tale da essere facilmente apribili ed ispezionabili e tale da facilitare l infilaggio dei conduttori. Le scatole devono essere conformi alle Norme CEI 64-8 ed essere provviste di Marchio IMQ o certificazione equivalente. Le scatole portafrutto sono dedicate al contenimento di tutte le apparecchiature elettriche di comando (interruttori, pulsanti, ecc.) e di utilizzo (prese standard). Si sconsigliano le giunzioni in tali scatole.

13 QUADRI ELETTRICI I quadri elettrici devono essere del tipo in PVC da parete installato nella posizione indicata sugli elaborati grafici. Essi devono essere rispondenti alle prescrizioni di legge e conformi alle norme CEI (quadri BT) e alla norma (quadri per uso domestico e similare). In particolare i quadri devono essere costituiti con materiali atti resistere alle sollecitazione meccaniche, elettriche e termiche che possono verificarsi in servizio normale e in condizioni di corto circuito. I quadri si prevedono del tipo monoblocco, realizzati in modo tale da consentire l installazione futura di ulteriori apparecchiature (almeno il 30%) con l aggiunta di elementi e senza modifiche sostanziali alle strutture. Tutti i circuiti ausiliari e di potenza devono fare capo a morsettiera numerata costituita da morsetti in materiale isolante fissati a scatto su barra DIN. I conduttori attestati devono essere siglati con analoga numerazione. Le connessioni dei cavi devono essere effettuate con capicorda applicati a pressione con apposite pinze. Tutti i conduttori di protezione e di terra in arrivo e/o in partenza dai quadri devono essere attestati su una sbarra di terra in rame. I conduttori devono essere collegati singolarmente mediante viti con dado, rosette elastiche e capicorda ad occhiello. Il collegamento delle parti mobili o asportabili del quadro, deve essere eseguito con cavo flessibile di colore giallo-verde o con treccia di rame stagnato di sezione non inferiore a 6 mm 2, muniti alle estremità di capicorda a compressione di tipo ad occhiello. I quadri devono essere dotati di un vano apposito per la conservazione degli schemi elettrici e di targa d identificazione a Norme CEI con il nome del costruttore del quadro, numero di matricola, tensione nominale, marchio CE. Le linee in partenza e i relativi interruttori devono essere identificati con apposite targhette in accordo con quanto indicato sullo schema unifilare. Il grado di protezione del quadri è IP55. Alla consegna degli impianti il quadro viene corredato da una copia aggiornata degli schemi elettrici INTERRUTTORI DI MANOVRA E PROTEZIONE Sugli elaborati grafici di progetto (schemi quadri elettrici) sono indicati il numero, il tipo e le caratteristiche elettriche necessarie a definire gli interruttori previsti. Essi devono interrompere tutti i conduttori (sia le fasi che il neutro) della linea su cui sono inseriti, e dovranno essere conformi alle norme CEI 64-8 per quanto concerne la protezione del neutro. Sono installati interruttori automatici di tipo magnetotermico con sganciatore differenziale. Per la scelta del potere d interruzione degli interruttori è stata considerata una corrente di corto circuito presunta di 6kA nel punto di fornitura. Gli interruttori di tipo modulare devono essere conformi alla norma CEI 23-3.

14 CONTENITORI E COMANDI MODULARI Devono essere utilizzati apparecchiature modulari dotate di Marchio Italiano di Qualità (IMQ). Il fissaggio delle apparecchiature è effettuato sulle scatole portafrutto mediante supporti in materiale isolante e rifinito con montaggio di placca in metallo o tecnopolimero. Ove le condizioni ambientali lo richiedano sono utilizzate calotte con portellino stagno. Gli apparecchi di comando sono del tipo non automatico, con tensione nominale fino a 250V, conformi alle Norme CEI Le prese a spina sono di tipo complementare conformi alle norme CEI 23-16/VII-1971 e le prese a spina tipo UNEL conformi alle norme CEI 23-5/I CORPI ILLUMINANTI I corpi illuminanti sono di vario tipo in relazione ai locali d installazione, sono installati: - plafoniere angolari per lampade a risparmio energetico con riflettore in policarbonato metallizzato per posa su parete;

15 - plafoniere per lampade a risparmio energetico con riflettore in policarbonato metallizzato con polveri di alluminio in esecuzione da incasso o a vista per tubi fluorescenti o led; - corpi illuminanti di tipo compatto per lampade fluorescenti compatte, con corpo in policarbonato infrangibile, riflettore in alluminio speculare, diffusore in policarbonato antiabbagliamento infrangibile ed autoestinguente, grado di protezione IP20, installate a parete o soffitto o a incasso. Tutti i corpi illuminanti hanno marchio di qualità ENEC e devono essere conformi alla Norma CEI Marcatura gradi di protezione:

16 PARTE QUARTA CALCOLI DI DIMENSIONAMENTO CRITERI GENERALI Il dimensionamento e la scelta dei conduttori e delle apparecchiature, deve assicurare che la temperatura da essi raggiunta, quando sono funzionanti tutti gli apparecchi utilizzatori suscettibili di funzionare contemporaneamente e la temperatura ambiente, quella massima prevista, non ne comprometta le caratteristiche elettriche e meccaniche e non danneggi le strutture, le condutture e gli oggetti adiacenti. La temperatura ambiente per il dimensionamento di cui sopra, si assume pari a 30 gradi Centigradi. Per il dimensionamento sono state considerate le potenze indicate dal committente, le potenze calcolate per l illuminazione e gli impianti ausiliari; successivamente si è provveduto ad una opportuna suddivisione dei carichi su diverse linee, tenendo conto dei coefficienti di utilizzazione e contemporaneità CADUTA DI TENSIONE La tensione ai morsetti degli apparecchi utilizzatori, in condizioni ordinarie di servizio, non deve risultare inferiore al valore più basso indicato nelle norme. In pratica si può ritenere soddisfatta tale condizione, se la caduta di tensione, tra l inizio dell impianto ed i morsetti di un qualsiasi apparecchio utilizzatore, non superi il 4% della tensione nominale del sistema. Tale caduta è calcolata essendo inseriti e funzionanti al rispettivo carico nominale tutti gli apparecchi utilizzatori suscettibili di funzionare contemporaneamente. In particolare tale caduta di tensione viene ripartita, tra l alimentazione degli impianti e gli apparecchi utilizzatori, come segue: - 3% lungo le linee generali di alimentazione dal quadro generale del fabbricato ai sottoquadri secondari di distribuzione; - 1% lungo le linee di alimentazione dal sottoquadro di distribuzione all utilizzatore SEZIONE MINIMA DEI TUBI Per le tubazioni, onde consentire l agevole infilaggio e sfilaggio dei conduttori, il rapporto fra il diametro interno del tubo protettivo ed il diametro del fascio di cavi contenuto non deve essere inferiore a circa PROTEZIONE CONTRO I SOVRACCARICHI Tutte le condutture dei sistemi di I categoria relative agli impianti in oggetto, sono protette contro i sovraccarichi mediante l impiego di interruttori automatici magnetotermici secondo le modalità riportate nella Norma CEI In particolare è soddisfatta le seguenti condizioni: - protezione da sovraccarico (CEI 64-8 art )

17 I b I n I z e I f 1.45 I z I f = corrente convenzionale d intervento del dispositivo di protezione I z = portata in regime permanente della conduttura I n = corrente nominale del dispositivo di protezione I b = corrente d impiego del conduttore PROTEZIONE CONTRO I CORTOCIRCUITI La protezione contro i cortocircuiti ha lo scopo di interrompere le correnti circolanti in caso di guasto dei conduttori del circuito prima che tali correnti possano diventare pericolose a causa degli effetti termici e meccanici prodotti nelle connessioni e nei conduttori stessi. Tutte le condutture relative agli impianti elettrici in oggetto sono protette contro i corto circuiti mediante l impiego di interruttori automatici magnetotermici o fusibili secondo le modalità riportate nella norma CEI In particolare sono soddisfatte le seguenti condizioni: - protezione da corto circuito (CEI 64-8 art ) t = K S / I o I 2 t K 2 S 2 dove: I 2 t è l integrale di Joule per la durata del corto circuito (in A 2 S) S è la sezione dei conduttori (in mm 2 ) K è uguale a 115 per cavi isolati in PVC (rame 135 per i cavi isolati in gomma butile, ecc.). I è la corrente effettiva di cortocircuito (in A), espressa in valore efficace.

18 SEZIONE MINIME DEI CONDUTTORI I conduttori di rame impiegati negli impianti elettrici in oggetto non devono avere sezioni inferiori a 1.5 mm 2 qualunque sia il sistema di posa e qualunque sia la categoria di tensione a cui sono destinati PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI La protezione contro i contatti diretti deve essere assicurata in modo efficace e permanente da ostacoli (coperchi, pannelli, scatole, porte, ecc.) la cui natura, grandezza, disposizione, stabilità, solidità ed eventualmente isolamento siano commisurati alle sollecitazioni di cui normalmente possono essere sottoposti. Le parti attive devono essere racchiuse entro involucri o dietro barriere che assicurino almeno un grado di protezione IP2X o IPXXB. Le superfici orizzontali delle barriere o degli involucri a portata di mano devono avere grado di protezione non inferiore e IP4X o IPXXD. Tali dispositivi sono rimovibili solo con l uso di chiave o attrezzo oppure solo dopo l interruzione dell alimentazione delle parti attive contro le quali offrono protezione. L uso di interruttori differenziali ad alta sensibilità non dispensa dall obbligo di applicare le suddette misure di protezione PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI La protezione contro i contatti indiretti è assicurata mediante la messa a terra di tutte le

19 parti metalliche accessibili e l impiego coordinato di protezioni differenziali installate a monte delle linee generali di alimentazione. In particolare essendo l impianto in oggetto di I categoria (secondo CEI 64-8 Art.22.1) senza propria cabina di trasformazione, in base all art della sopraccitata norma, è la protezione contro i contatti indiretti prevista per il sistema TT. L impianto TT (CEI 64-8 Art.312.2) è definito nel seguente modo: - T = collegamento diretto a terra di un punto del sistema (neutro) - T = collegamento delle masse direttamente a terra Deve essere verificata la seguente relazione (CEI 64-8 Art ) dove: R a < 50/I a e per ambienti all aperto R a < 25/I a R a è la somma delle resistenze in ohm del dispersore e dei conduttori di protezione e delle masse I a è la corrente che provoca l intervento del dispositivo di protezione, in Ampere. Se per protezione viene utilizzato un interruttore differenziale I a è la corrente nominale differenziale I n. Per motivi di selettività si possono installare differenziali ritardati aventi tempo d interruzione non superiore ad 1 secondo. ALLEGATI Vengono allegati i seguenti documenti che sono parte integrante della relazione stessa. Tavole grafiche di progetto: Schemi quadri elettrici; Schemi planimetrici impianti elettrici Restano esclusi dalla presente relazione eventuali impianti non menzionati nella stessa e non riportati negli elaborati grafici di progetto.

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