POLITICHE DISTRIBUTIVE
|
|
- Giorgina Ventura
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 POLITICHE DISTRIBUTIVE
2 DISTRIBUZIONE INDICE 1. DEFINIZIONE E FUNZIONE 2. FLUSSI DELLA DISTRIBUZIONE 3. OPERATORI DELLA DISTRIBUZIONE 4. STRUTTURA DEI CANALI (diretto, indiretto) 5. TIPOLOGIE DISTRIBUTIVE a) DETTAGLIO (tradizionale, organizzato) b) INGROSSO 6. LA SCELTA DEI CANALI DISTRIBUTIVI 7. LE STRATEGIE DISTRIBUTIVE 8. LA DISTRIBUZIONE FISICA O LOGISTICA
3 DISTRIBUZIONE Def.: Struttura formata da soggetti che intervengono nel processo di scambio allo scopo di mettere beni e servizi a disposizione degli utilizzatori industriali o dei consumatori Def.: Insieme delle istituzioni (operatori e attività fisiche ) che permettono il trasferimento del prodotto e del titolo di proprietà
4 FUNZIONE DELLA DISTRIBUZIONE Ridurre la disparità di luoghi, tempie modidi fabbricazione e di consumo attraverso: Trasporto Assortimento Frazionamento Magazzinaggio Contatto
5 DISTRIBUZIONE LA FUNZIONE DELLA DISTRIBUZIONE SI TRADUCE QUINDI IN UNA MAGGIORE EFFICIENZA A VENDERE a) Minori contatti (minore utilizzo di capitali) b) Esperienza c) Specializzazione d) Assortimento
6 FLUSSI DI DISTRIBUZIONE Coinvolgono tutti i soggetti responsabili della distribuzione e sono rappresentati da: processo fisico = movimento fisico di beni tangibili: azienda cliente processo cartaceo = relativo al titolo di proprietà o avvenuta erogazione del servizio processo finanziario = passaggio di risorse finanziarie da un soggetto all'altro processo informativo = flussi di informazioni bidirezionali: azienda cliente
7 OPERATORI DELLA DISTRIBUZIONE PRODUTTORE proprietà INGROSSO no proprietà SOCIETA DI SERVIZI DETTAGLIO CONSUMATORE
8 STRUTTURA DEI CANALI CANALE DIRETTO Assenza di intermediari. E la stessa azienda produttrice che gestisce le attività distributive. CANALE INDIRETTO Presenza di intermediari. Il canale indiretto può essere: -corto -lungo -lunghissimo
9 LE PRINCIPALI STRUTTURE DISTRIBUTIVE Canale diretto Produttore Consumatore Canale corto Produttore Dettagliante Consumatore Canale lungo Produttore Grossista Dettagliante Consumatore Canale lunghissimo Produttore Grossista Agente Dettagliante Consumatore
10 LE TIPOLOGIE DISTRIBUTIVE
11 LE TIPOLOGIE DISTRIBUTIVE DETTAGLIO INGROSSO
12 LA DISTRIBUZIONE AL DETTAGLIO Il dettaglio include tutte le attività relative alla vendita di beni o servizi direttamente ai consumatori finali per il loro uso personale TRADIZIONALE Canale lungo e lunghissimo ORGANIZZATO Canale corto
13 DISTRIBUZIONE TRADIZIONALE Caratterizzata da imprese di piccole dimensioni Rientra nel canale lungo Necessita di intermediari di vendita DISTRIBUZIONE MODERNA Caratterizzata da imprese di grandi dimensioni Rientra nel canale corto Non necessita di intermediari di vendita
14 PRODUZIONE Intermediari che acquisiscono la proprietà della merce Intermediari che non acquisiscono la proprietà della merce Ingrosso GRANDE DISTRIBUZIONE DISTRIBUZIONE TRADIZIONALE DISTRIBUZIONE MODERNA INDIPENDENTI DISTRIBUZIONE ORGANIZZATA CONSUMO
15 LA DISTRIBUZIONE TRADIZIONALE Si avvale di ingrossi di vendita: Intermediari che acquisiscono la proprietà della merce Intermediari che non acquisiscono la proprietà della merce Grossisti Cash & carry (esercizio all ingrosso organizzati a self service, sup.di vendita > 400mq, pagamento in contanti, trasporto al carico del cliente) Es. METRO, CARREFOUR Venditori dipendenti dipendenti rappresentanti Venditori indipendenti agenti
16 LA DISTRIBUZIONE ALL INGROSSO La distribuzione all ingrosso include tutte le attività connesse alla vendita di beni e servizi a quanti procedono all acquisto dei medesimi per poterli poi rivendere o impiegare in un processo produttivo
17 FUNZIONI DEL GROSSISTA 1. Vendita e promozione 2. Acquisto e formazione di assortimenti 3. Conseguimento di economie di acquisto 4. Deposito 5. Trasporto 6. Finanziamento 7. Assunzione del rischio 8. Informazione di mercato 9. Consulenza e servizi di management
18 TIPOLOGIE DI DISTRIBUZIONE ALL INGROSSO IMPRESE GROSSISTE INDIPENDENTI (proprietà): IMPRESE A SERVIZIO COMPLETO IMPRESE A SERVIZIO LIMITATO DIPENDENTI E INDIPENDENTI (no proprietà): DIPENDENTI RAPPRESENTANTI (rapporto esclusivo) AGENTI (rapporto non esclusivo) COMMISIONARI (possesso fisico della merce) OPERAZIONI ALL INGROSSO DI IMPR. MANUF. E DETTAGLIO: FILIALI DI VENDITA UFFICI DI VENDITA UFFICI ACQUISTI IMPRESE GROSSISTE VARIE
19 LE FORME ISTITUZIONALI DEL DETTAGLIO ORGANIZZATO Grande distribuzione Reti nazionali Cooperative di consumo Distribuzione organizzata Unioni volontarie Gruppi di acquisto Indipendenti Affiliazione commerciale (franchising)
20 LA GRANDE DISTRIBUZIONE RETI NAZIONALI COOPERATIVE DI CONSUMO Sono S.P.A succursaliste Es. RINASCENTE-AUCHAN, G.S, ESSELUNGA, PAM. cooperative di consumatori per creare e gestire le aziende distributrici. Es. COOP ITALIA
21 LA DISTRIBUZIONE ORGANIZZATA UNIONI VOLONTARIE GRUPPI DI ACQUISTO Forma di integrazione verticale tra grossisti e dettaglianti. Es. DESPAR, EUROMADIS (VEGE E A&O), SISA Forma di integrazione orizzontale tra soli dettaglianti Es. CONAD, CRAI, SIGMA
22 FRANCHISING Il produttore organizza un canale di distribuzione diretto senzaperò possederee gestire fisicamente il prodotto/servizio offerto. La casa madre è dette affiliante o franchisor. L azienda indipendente con cui viene stipulato il contratto affiliata o franchisee. AL DETTAGLIO PROMOSSO DAL PRODUTTORE (Fiat; Benetton) ALL INGROSSO PROMOSSO DAL PRODUTTORE (imbottigliamento Coca Cola) AL DETTAGLIO PROMOSSO DA UN IMPRESA DI SERVIZI (Auto a noleggio AVIS, Fast Food Mac Donald)
23 FORME DI VENDITA AL DETTAGLIO LIBERO SERVIZIO (self service): Autonomia del consumatore nella individuazione, confronto, scelta dei prodotto LIBERA SCELTA (self selection): Aiuto del personale di vendita al momento del confezionamento, pagamento, etc. SERVIZIO LIMITATO: > assistenza dei clienti per informazione + ulteriori servizi (es. forme di pagamento cambio merce, etc.) SERVIZIO COMPLETO: max assistenza e elevati servizi
24 TIPOLOGIE DI DISTRIBUZIONE AL DETTAGLIO DETTAGLIO TRADIZIONALE DETTAGLIO SPECIALIZZATO (boutique) GRANDE MAGAZZINO (department store) SUPERETTE o MINIMARKET SUPERMERCATO IPERMERCATO HARD DISCOUNT DISTRIBUZIONE SENZA PUNTO VENDITA (vendita postale, telefonica, automatica, porta a porta, e-commerce)
25 FATTORI CHE DIFFERENZIANO LE TIPOLOGIE AL DETTAGLIO Superficie del punto vendita Ubicazione Servizi offerti (consulenza, parcheggi, ambiente, etc) Assortimento in termini di : Tipologie merceologiche Ampiezza e profondità Ruolo del prezzo Tasso di rotazione delle scorte Margine commerciale
26 LE TIPOLOGIE DISTRIBUTIVE tipo superficie n casse assortimento ubicazione servizi DETTAGLIO TRADIZIONALE E BOUTIQUE < 100 mq 1 Prodotti alimentari da banco SUPERETTE < 400 mq articoli modesta integrazione casa famiglia SUPERMERCATO mq 4-8 Molto ampio ( articoli) fresco buona integrazione casa famiglia IPERMERCATO >2.500 mq Accentuazione vendita personalizzata forte presenza di non alimentare (abblig., sport, arredo) HARD DISCOUNT mq articoli modesta presenza di fresco quartiere quartiere periferia decentrato quartiere Consulenza alla massaia Vendita personalizzat a gastronomia Vendita personalizzat a gastronomia Parcheggio Ristorantebar negozi Servizi Ampi parcheggi nessuno
27 superficie servizi offerti assortimento tasso di rotazione delle scorte margine commerciale DETTAGLIO TRADIZIONALE DETTAGLIO SPECIALIZZATO GRANDE MAGAZZINO SUPERETTE SUPERMERCATO HARD DISCOUNT IPERMERCATO
28 LA DISTRIBUZIONE ALL INGROSSO La distribuzione all ingrosso include tutte le attività connesse alla vendita di beni e servizi a quanti procedono all acquisto dei medesimi per poterli poi rivendere o impiegare in un processo produttivo.
29 1. Vendita e promozione FUNZIONI DEL GROSSISTA 2. Acquisto e formazione di assortimenti 3. Conseguimento di economie di acquisto 4. Deposito 5. Trasporto 6. Finanziamento 7. Assunzione del rischio 8. Informazione di mercato 9. Consulenza e servizi di management
30 TIPOLOGIE DI DISTRIBUZIONE ALL INGROSSO IMPRESE GROSSISTE INDIPENDENTI (proprietà): IMPRESE A SERVIZIO COMPLETO IMPRESE A SERVIZIO LIMITATO DIPENDENTI E INDIPENDENTI (no proprietà): DIPENDENTI RAPPRESENTANTI (rapporto esclusivo) AGENTI (rapporto non esclusivo) COMMISIONARI (possesso fisico della merce) OPERAZIONI ALL INGROSSO DI IMPR. MANUF. E DETTAGLIO: FILIALI DI VENDITA UFFICI DI VENDITA UFFICI ACQUISTI IMPRESE GROSSISTE VARIE
31 LA SCELTA DEI CANALI
32 LA SCELTA DEI CANALI Per perseguire obiettivi di EFFICACIA Coerenza con gli obiettivi aziendali EFFICIENZA Relativi ai costi (ottimizzazione delle risorse)
33 LA SCELTA DEI CANALI IN BASE A: FATTORI ESTERNI ambiente circostante segmento target dell impresa caratteristiche degli intermediari di vendita caratteristiche della concorrenza FATTORI INTERNI caratteristiche dell impresa fattori di mtkg (posizionamento, gamma di prodotti, prezzo) fattori non di mtkg (risorse finanziarie, competenze interne, etc) caratteristiche del prodotto offerto
34 a) CONDIZIONI AMBIENTALI CONDIZIONI SOCIO ECONOMICHE BENESSERE CRISI (basso prezzo di mercato) distribuzione poco costosa = CANALI BREVI, SERVIZI DISPERSIONE TERRITORIALE DEL SETTORE Quanto più dispersi sono i consumatori tanto si saranno preferiti canali lunghi NORME E VINCOLI DI LEGGE leggi per scoraggiare la possibilità di creazione di fenomeni di monopolio
35 b) TARGET DELL IMPRESA Il canale distributivo costituisce uno strumento fondamentale mediante il quale l impresa può soddisfare le esigenze del target Occorre quindi una corretta valutazione delle attese in termini di quantità di prodotti a disposizione sullo scaffale tempi di attesa aspetto ambientale (locale di vendita) ubicazione assortimento dei prodotti offerti dal punto vendita servizi integrativi (forme di pagamento, servizi a domicilio, assistenza)
36 c) CARATTERISTICHE DEGLI INTERMEDIARI (= forza vendita) Dipendenti (dipendenti e rappresentanti esclusivi) VANTAGGI: > competenze, piena disponibilità SVANTAGGI: costo Indipendenti (agenti, broker) VANTAGGI: costo per contatto (si divide tra più prodotti) SVANTAGGI: sforzo di vendita meno intenso
37 d) CARATTERISTICHE DELLA CONCORRENZA Canali simili (soprattutto alimentare) (es.:burger King e Mac Donald s) Canali differenti (es.: Avon contro profumerie)
38 e) CARATTERISTICHE DELL IMPRESA DIMENSIONE: se GRANDE occorre maggiore cooperazione con gli intermediari FATTORI DI MARKETING POSIZIONAMENTO GAMMA DI PRODOTTI ampiezza: > possibilità di distribuzione diretta profondita : > possibilità di distribuzione esclusiva consistenza: omogeneità di canali PREZZO SERVIZI(es.: pronta consegna) COMUNICAZIONE FATTORI NON DI MARKETING RISORSE FINANAZIARIE (in base alle quali decidere quali attività delegare agli intermediari) COMPETENZE INTERNE
39 f) CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO OFFERTO Prodotti deperibili (es.. ortofrutta) distribuzione diretta (tempi, operazioni di carico e scarico) Prodotti voluminosi (es.. acque minerali) distribuzione con basso costo per trasporto e operazioni di carico e scarico Prodotti non standardizzati (es.: prodotti su commissione) distribuzione diretta ( > competenza) Prodotti + sevizi di istallazione e/o manutenzione distribuzione diretta o concessionari esclusivi ( > assistenza) Prodotti ad alto valore unitario distribuzione diretta attraverso personale dell impresa
40 OBIETTIVI DELLE SCELTE DISTRIBUTIVE Mediante le scelte distributive si cerca di perseguire principalmente 2 obiettivi: GRADO DI COPERTURA Rapporto tra n di clienti potenzialmente raggiungibili dal canale e clienti potenziali del mercato GRADO DI CONTROLLO Riguarda i rapporti tra impresa e intermediari: Dipendendenti: alto controllo, ma costoso Indipendenti: poco controllo, ma meno costoso
41 LE STRATEGIE DISTRIBUTIVE
42 LE STRATEGIE DISTRIBUTIVE INTENSIVA SELETTIVA ESCLUSIVA
43 DISTRIBUZIONE INTENSIVA coinvolge il maggior numero di di punti vendita attraverso una distribuzione capillare garantisce una costante disponibilità di prodotto e la comodità di acquisto indicata per beni di largo consumo ad acquisto corrente (conveniece good) SVANTAGGI: controllo della rete distributiva difficoltà a mantenere un immagine di marca e un posizionamento preciso
44 DISTRIBUZIONE SELETTIVA limitata a specifiche tipologie di punti vendita garantisce un buon livello di servizio indicata per prodotti da confronto a frequenza di acquisto moderata (shopping good). SVANTAGGI: difficoltà a garantire una copertura di mercato adeguata VANTAGGI: vendita specializzata e buon grado di controllo
45 DISTRIBUZIONE ESCLUSIVA limitata a un numero ristretto di punti vendita (una forma particolare è il franchising) garantisce un elevato livello di servizio e immagine del prodotto indicata per prodotti ad acquisto speciale (specialty good) SVANTAGGI E VANTAGGI: pro e contro della distribuzione selettiva, ma accentuati
46 LOGISTICA O DISTRIBUZIONE FISICA
47 LOGISTICA O DISTRIBUZIONE FISICA E uno strumento di cui si avvalgono le imprese di produzione per rendere disponibili ai consumatori beni nei tempi e nei luoghi più appropriati Si riferisce al movimento fisico dei beni tangibili (processo fisico di distribuzione).
48 LOGISTICA O DISTRIBUZIONE FISICA E riferita alla pianificazione gestione e controllo di: DEPOSITI TRASPORTI SCORTE
49 OBIETTIVO DELLA LOGISTICA Gestione delle variabili in modo da collegare il livello di servizio al cliente (n di giorni richiesti per la consegna) con i costi sostenuti.
50 DEPOSITI Le scelte riguardano: NUMERO DIMENSIONI LOCALIZZAZIONE Es.: numero ed dispersione territoriale VANTAGGI: < tempi di consegna SVANTAGGI: costi di stoccaggio Tipologie di deposito: di conservazione di transito
51 TRASPORTI Le scelte riguardano: MEZZI PROPRI MEZZI DI TERZI( padroncini )
52 TRASPORTI Tipologie di trasporto: FERROVIARIO: più economico per merci ingombrati e di basso valore aggiunto (es. carbone, prodotti agricoli, etc.) GOMMATO: E il più importante (70% della merce italiana) perché il più flessibile (tempi percorsi, quantitativi). NAVALE: poco costoso per merci a basso valore unitario, ingombranti e non deperibili (es. cereali) AEREO: per merci pregiate o deperibili;molto costoso
53 LIVELLO DELLE SCORTE Rappresenta il legame tra gli ordini della clientela e il processo produttivo ORDER POINT: Livello delle scorte al di sotto del quale si riavvia la produzione
54 Parametri per fissare il livello delle scorte TEMPO MEDIO DI TRASMISSIONE E RICEVIMENTO DELLA MERCE INTENSITÀ DELLE VENDITE % DI MERCE VENDUTA SENZA STOCK (non transita attraverso il magazzino)
55 Riferimenti bibliografici KOTLER P. (1993): Marketing Management, ISEDI,Torino,cap PETER J. P., DONNELY J. H (1999): Marketing, Mc Graw Hill, cap.10 e appendice al cap.10
Page 1. GESTIONE DEI CANALI DI MARKETING, SUPPLY CHAIN MANAGEMENT E DISTRIBUZIONE AL DETTAGLIO (CAP. 16, 17, 18) Unit 11 Slide 11.2.
COMUNICAZIONE D IMPRESA Anno Accademico 2014/2015 GESTIONE DEI CANALI DI MARKETING, SUPPLY CHAIN MANAGEMENT E DISTRIBUZIONE AL DETTAGLIO (CAP. 16, 17, 18) Unit 11 Slide 11.2.1 SODDISFARE LE OPPORTUNITÀ
DettagliMARKETING La gestione dei canali distributivi. Marketing - Prof. Giovanni Mattia Roma Tre, Economia
MARKETING La gestione dei canali distributivi Che cosa è un canale distributivo? E un insieme di imprese il cui compito è trasferire un bene fisico o un servizio dal produttore al consumatore, generando
DettagliLa scelta dei canali di entrata. Michela Floris micfloris@unica.it
La scelta dei canali di entrata Michela Floris micfloris@unica.it Una premessa Individuare il canale che, meglio degli altri può essere efficace per la propria attività nei mercati esteri non è semplice
DettagliCAP 11: La gestione dei canali distributivi
CAP 11: La gestione dei canali distributivi La gestione dei canali distributivi 1. I canali distributivi 2. I rapporti con gli intermediari La gestione dei canali distributivi 1. I canali distributivi
DettagliCapitolo 13. La distribuzione al dettaglio e all ingrosso. Capitolo 13- slide 1
Capitolo 13 La distribuzione al dettaglio e all ingrosso Capitolo 13- slide 1 e all ingrosso Obiettivi di di apprendimento La distribuzione al dettaglio. Le decisioni di marketing dell impresa al dettaglio.
DettagliSCELTA DEI CANALI DISTRIBUTIVI NEI MERCATI ESTERI
SCELTA DEI CANALI DISTRIBUTIVI NEI MERCATI ESTERI Prof. Fabio Musso Università degli Studi di Urbino Facoltà di Economia fabio.musso@uniurb.it L IMPORTANZA DELLA VARIABILE DISTRIBUTIVA È CRESCENTE, SOPRATTUTTO
DettagliPiano Marketing Operativo esempio
Piano Marketing Operativo esempio Il Piano Marketing Operativo è la parte conclusiva del Piano di Marketing: nel Piano Marketing Operativo vengono attuate le Strategie studiate nel Piano Marketing Strategico.
DettagliLE DECISIONI DI DISTRIBUZIONE. (cap. 15)
LE DECISIONI DI DISTRIBUZIONE (cap. 15) IL RUOLO ECONOMICO DEI CANALI DI DISTRIBUZIONE Un canale di distribuzione può essere definito come una struttura formata da partner interdipendenti che mettono beni
DettagliLe scelte nella rete di distribuzione. La distribuzione deve rendere disponibile il prodotto nel momento e nel luogo desiderati dal cliente
Distribuzione Le scelte nella rete di distribuzione La distribuzione deve rendere disponibile il prodotto nel momento e nel luogo desiderati dal cliente Le scelte nella rete di distribuzione Dove vogliamo
DettagliLE POLITICHE DI DISTRIBUZIONE
Università degli Studi di Urbino Carlo Bo Facoltà di Economia LE POLITICHE DI DISTRIBUZIONE a.a. 2008-2009 Prof. Elisabetta Savelli 1 LE SCELTE FONDAMENTALI 1. lunghezza del canale 2. copertura distributiva
DettagliLE SCELTE STRATEGICHE DI MKTG
LE SCELTE STRATEGICHE DI MKTG IL PROCESSO DI PIANIFICAZIONE STRATEGICA LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA DI MTKG È LA SEQUENZA LOGICA DI ATTIVITÀ CHE CONSENTE DI: Stabilire gli obiettivi di mtkg, Formulare
DettagliXMART per gestire il retail non food
XMART per gestire il retail non food Le aziende retail che oggi competono nei mercati specializzati, sono obbligati a gestire una complessità sempre maggiore; per questo, hanno bisogno di un valido strumento
DettagliOLTRE LA BIRRA C E DI PIU : DAL MARKETING AL PACKAGING DI UN BIRRIFICIO ARTIGIANALE
OLTRE LA BIRRA C E DI PIU : DAL MARKETING AL PACKAGING DI UN BIRRIFICIO ARTIGIANALE Fermo, 31 Gennaio 2015 CHE COS E IL MARKETING? Il marketing può intendersi come il complesso di attività che un azienda
DettagliIl marketing dei servizi. La gestione degli intermediari
Il marketing dei servizi La gestione degli intermediari Gli intermediari nei servizi: canali diretti Le imprese di servizi distribuiscono la propria offerta in alcuni casi direttamente, in altri casi si
DettagliIL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:
IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti
DettagliCorso di Marketing e Marketing Internazionale a.a. 2011-2012
Corso di Marketing e Marketing Internazionale a.a. 2011-2012 Lezione 12 Il marketing mix: i canali distributivi Prof. Elena Cedrola elena.cedrola@unimc.it http://docenti.unimc.it/docenti/elena-cedrola
DettagliLe strategie di marketing
Le strategie di marketing 1 Ipotizzare Secondo te, quali sono gli scopi principali del marketing? Parlane con un compagno. Leggere Ora leggi il testo e verifica le tue ipotesi. Il mercato di riferimento
DettagliSTUDIO DI SETTORE TM44U ATTIVITÀ 52.48.1 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI MACCHINE E ATTREZZATURE PER UFFICIO
STUDIO DI SETTORE TM44U ATTIVITÀ 52.48.1 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI MACCHINE E ATTREZZATURE PER UFFICIO Maggio 2006 PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore SM44U Commercio al dettaglio di macchine
DettagliCorso di Marketing Industriale
U N I V E R S I T A' D E G L I S T U D I D I B E R G A M O Corso di Prof Ferruccio Piazzoni ferruccio.piazzoni@unibg.it LE LEVE OPERATIVE di MARKETING: il MARKETING MIX, DOMANDA e QUOTA di MERCATO I Mktg-L08
DettagliISTITUZIONI DI ECONOMIA AZIENDALE
ISTITUZIONI DI ECONOMIA AZIENDALE 1 a) L organizzazione: concetti generali b) La struttura organizzativa c) I principali modelli di struttura organizzativa a) La struttura plurifunzionale b) La struttura
DettagliSTUDIO DI SETTORE UM01U ATTIVITÀ 52.11.4 ATTIVITÀ 52.25.0 ATTIVITÀ 52.27.4 SUPERMERCATI DISCOUNT DI ALIMENTARI
STUDIO DI SETTORE UM01U ATTIVITÀ 52.11.2 SUPERMERCATI ATTIVITÀ 52.11.3 DISCOUNT DI ALIMENTARI ATTIVITÀ 52.11.4 MINIMERCATI ED ALTRI ESERCIZI NON SPECIALIZZATI DI ALIMENTI VARI ATTIVITÀ 52.25.0 COMMERCIO
Dettagli_ AZIENDA. La CDF fonda le sue origini all inizio degli anni 70.
_ AZIENDA La CDF è un azienda di spicco nel settore logistico, che esercita la sua attività attraverso l offerta di un ampia gamma di servizi integrati nel mondo del food e del non food, rispondendo alle
DettagliAlessandro De Nisco. Università del Sannio. Corso di Marketing ANALIZZARE LA STRUTTURA E IL FUNZIONAMENTO DEI CANALI DI MARKETING
LEZIONI N. 13 e 14 La Gestione dei Canali di Marketing Alessandro De Nisco Università del Sannio Corso OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DELLA LEZIONE ANALIZZARE LA STRUTTURA E IL FUNZIONAMENTO DEI CANALI DI
DettagliMISSION: LEASYS, LEADER NEL MERCATO DEL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE e dei servizi
NOLEGGIO A LUNGO TERMINE IL TUO BUSINESS, MUOVILO CON NOI. MISSION: LEASYS, LEADER NEL MERCATO DEL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE e dei servizi automotive in Italia, è nata nel settembre 2001 ed è oggi interamente
DettagliConsulenza Aziendale di Direzione
Consulenza Aziendale di Direzione Consulenza Aziendale Consulenza e Assistenza per Indagini riguardanti il mercato potenziale, il grado di accettazione, la conoscenza dei prodotti da parte del pubblico/consumatore.
Dettagli*/,,17(50(',$5,&200(5&,$/,
*/,,17(50(',$5,&200(5&,$/, /$7,32/2*,$'(,&$1$/,',0$5.(7,1*,1,7$/,$ Abbiamo avuto già modo di vedere, più o meno, quali sono le vie che può prendere la commercializzazione dell olio di oliva ed attraverso
DettagliBASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza
BASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza Rev. 03 del 27 maggio 2008 La BASILE PETROLI S.p.A., nell ambito delle proprie attività di stoccaggio e commercializzazione di
DettagliLA LOGISTICA INTEGRATA
dell Università degli Studi di Parma LA LOGISTICA INTEGRATA Obiettivo: rispondere ad alcuni interrogativi di fondo Come si è sviluppata la logistica in questi ultimi anni? Quali ulteriori sviluppi sono
DettagliSTUDIO DI SETTORE UM05U ATTIVITÀ 52.42.1 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI ATTIVITÀ 52.42.2 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI
STUDIO DI SETTORE UM05U ATTIVITÀ 52.42.1 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI CONFEZIONI PER ADULTI ATTIVITÀ 52.42.2 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI CONFEZIONI PER BAMBINI E NEONATI ATTIVITÀ 52.42.3 COMMERCIO AL DETTAGLIO
DettagliIl communication mix: punto vendita, fiere
TEORIA E TECNICA DELLA COMUNICAZIONE AZIENDALE Il communication mix: punto vendita, fiere Laura Gavinelli laura.gavinelli@unimc.it Facoltà di Economia Università degli Studi di Macerata 1. Il punto vendita
DettagliCorso di Marketing Lezione 1 Concetti base di marketing
Corso di Marketing Lezione 1 Concetti base di marketing Prof. Elena Cedrola elena.cedrola@unimc.it http://docenti.unimc.it/docenti/elena-cedrola Elena Cedrola - Marketing - Università degli Studi di Macerata
DettagliNatura ed evoluzione dei canali di marketing tradizionali e digitali. Marco Roccabianca
Natura ed evoluzione dei canali di marketing tradizionali e digitali Marco Roccabianca pagina 1 di 10 La scelta del canale di marketing Uno dei fattori critici di successo per la realizzazione ottimale
DettagliCOMMERCIO ALL INGROSSO DI MACCHINE, UTENSILI; PER LE MINIERE, LE CAVE, L EDILIZIA E IL GENIO CIVILE;
STUDIO DI SETTORE TM84U ATTIVITÀ 51.81.0 COMMERCIO ALL INGROSSO DI MACCHINE UTENSILI; ATTIVITÀ 51.82.0 COMMERCIO ALL INGROSSO DI MACCHINE PER LE MINIERE, LE CAVE, L EDILIZIA E IL GENIO CIVILE; ATTIVITÀ
DettagliL ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE CONCETTO: L ORGANIZZAZIONE SI PONE COME OBIETTIVO LO STUDIO DELLE COMPOSIZIONI PIU CONVENIENTI DELLE FORZE PERSONALI, MATERIALI E IMMATERIALI OPERANTI NEL SISTEMA AZIENDALE.
DettagliALLEGATO 1 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE
ALLEGATO 1 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE INDICE Direttore di Filiale... 3 Modulo Famiglie... 4 Coordinatore Famiglie... 4 Assistente alla Clientela... 5 Gestore Famiglie... 6 Ausiliario... 7 Modulo Personal
DettagliLa distribuzione commerciale dei prodotti agro-alimentari
La distribuzione commerciale dei prodotti agro-alimentari il ruolo della moderna distribuzione commerciale agro-alimentare struttura e dinamiche della distribuzione commerciale agro-alimentare implicazioni
DettagliL IMPRESA NELL AMBIENTE
L IMPRESA NELL AMBIENTE General environment P Settore e mercati del settore (task environment) D O ORGANIZZAZIONI OVUNQUE E SISTEMI OVUNQUE General environment 2 SETTORE, MERCATI E IMPRESA L ambiente viene
Dettagli30/09/2009. Dott.ssa Francesca Picciaia Università di Perugia Facoltà di Economia
Dott.ssa Francesca Picciaia Università di Perugia Facoltà di Economia 2 Caratteristiche: Stipula di un contratto formale in grado di fornire maggiore stabilità al rapporto collaborativo Mantenimento di
DettagliTecniche di Marketing. Parola chiave: Formula imprenditoriale. Formula imprenditoriale coerente
Tecniche di Marketing Progetto F.I.S.I.Agri 7 e 13 dicembre 2007 Luisa Baldeschi Parola chiave: Formula imprenditoriale La formula imprenditoriale è il cuore della pianificazione strategica La coerenza
DettagliALLEGATO 2 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE IMPRESE
ALLEGATO 2 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE IMPRESE INDICE Direttore di Filiale Imprese... 3 Coordinatore... 4 Gestore Imprese... 5 Addetto Imprese... 6 Specialista Estero Merci... 7 Specialista Credito
DettagliCome cambia la distribuzione in rete
E-COMMERCE Come cambia la distribuzione in rete Ruolo degli intermediari commerciali: trasferire prodotti e servizi secondo le modalità preferite dal cliente e al prezzo per lui accessibili CRITICITA DELLA
DettagliSTUDIO DI SETTORE SM44U ATTIVITÀ 52.48.1 - COMMERCIO AL DETTAGLIO DI MACCHINE E ATTREZZATURE PER UFFICIO
STUDIO DI SETTORE SM44U ATTIVITÀ 52.48.1 - COMMERCIO AL DETTAGLIO DI MACCHINE E ATTREZZATURE PER UFFICIO Settembre 2002 1 STUDIO DI SETTORE SM44U Numero % sugli invii Invii 3.047 Ritorni 1.808 59,3 Distribuzione
DettagliCOME VIENE REALIZZATO IL PROCESSO DI ACQUISTO?
COME VIENE REALIZZATO IL PROCESSO DI ACQUISTO? A Flusso di attività B - INPUT C Descrizione dell attività D RISULTATO E - SISTEMA PROFESSIONALE Domanda di beni che l azienda utilizza a scopo interno oppure
DettagliSTUDIO DI SETTORE TG73A ATTIVITÀ 63.11.3 ATTIVITÀ 63.11.4 ATTIVITÀ 63.12.1 MOVIMENTO MERCI RELATIVO AD ALTRI
STUDIO DI SETTORE TG73A ATTIVITÀ 63.11.3 MOVIMENTO MERCI RELATIVO A TRASPORTI FERROVIARI ATTIVITÀ 63.11.4 MOVIMENTO MERCI RELATIVO AD ALTRI TRASPORTI TERRESTRI ATTIVITÀ 63.12.1 MAGAZZINI DI CUSTODIA E
DettagliCOME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING
Febbraio Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING COS E UN
DettagliIntroduzione al Marketing Mix
Introduzione al Marketing Mix Relatore: Andrea Baioni (abaioni@andreabaioni.it) Il Marketing Mix Le 4 P Product Price Promotion Place È la combinazione delle variabili controllabili di marketing che l
DettagliLogi.C.A. Consulting 1
La Logistica La logistica, nell ambito del processo di gestione della supply chain : Pianifica Implementa Controlla l efficiente ed efficace flusso e immagazzinamento dei beni commerciali, l efficiente
DettagliPolitiche di sostegno dei consumi e Osservatori prezzi
Politiche di sostegno dei consumi e Osservatori prezzi Intervento di: PALMA COSTI Assessore Interventi Economici, Innovazione e Pari opportunità della Provincia di Modena Mercoledì 1 aprile 2009 Camera
DettagliProposta riservata a CRAL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA. Agos Ducato al fianco dei migliori partner
Proposta riservata a CRAL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA Agos Ducato al fianco dei migliori partner Agos Ducato: breve profilo Società leader in Italia Agos Ducato è la prima società di credito ai consumatori
DettagliConcetto e sistema di Marketing
Università degli Studi di Urbino Carlo Bo Facoltà di Economia Corso di Laurea in INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE ECONOMIA, GESTIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE Prof. Fabio Musso A.A. 2008-09
DettagliLa Catena del Valore. Un sistema di classificazione delle risorse e delle competenze. Attività di supporto. Margine.
La Catena del Valore Un sistema di classificazione delle risorse e delle competenze Attività di supporto Infrastrutture, Finanza, Approvvigionamenti Ricerca e Sviluppo Gestione e sviluppo risorse umane
DettagliSTUDIO DI SETTORE SG82U ATTIVITÀ 74.40.1 - STUDI DI PROMOZIONE PUBBLICITARIA ATTIVITÀ 74.14.5 - PUBBLICHE RELAZIONI
STUDIO DI SETTORE SG82U ATTIVITÀ 74.40.1 - STUDI DI PROMOZIONE PUBBLICITARIA ATTIVITÀ 74.14.5 - PUBBLICHE RELAZIONI Aprile 2002 1 STUDIO DI SETTORE SG82U Numero % sugli invii Invii 8.416 Ritorni 4.988
DettagliIl factoring tra finanza e servizi
in collaborazione con Factorit spa Il factoring tra finanza e servizi Giuseppe Nardone Resp. Sviluppo Affari e Canali e Distributivi Il factoring: definizione Il factoring è oggi il solo prodotto presente
DettagliNuove soluzioni di Factoring e nuovi rapporti con la Clientela
Nuove soluzioni di Factoring e nuovi rapporti con la Clientela Intervento di Antonio De Martini Milano, 16 maggio 2006 Il vantaggio competitivo Principali elementi di soddisfazione: o Velocità e sicurezza
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliSTUDIO DI SETTORE UM29U ATTIVITÀ 47.59.10 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI MOBILI ATTIVITÀ 47.59.91 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI ARTICOLI PER LA CASA
STUDIO DI SETTORE UM29U ATTIVITÀ 47.59.10 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI MOBILI PER LA CASA ATTIVITÀ 47.59.91 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI ARTICOLI IN LEGNO, SUGHERO, VIMINI E ARTICOLI IN PLASTICA PER USO DOMESTICO
DettagliSTUDIO DI SETTORE UM15A ATTIVITÀ 52.48.3 ATTIVITÀ 52.73.0 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI OROLOGI, ARTICOLI DI GIOIELLERIA E ARGENTERIA
STUDIO DI SETTORE UM15A ATTIVITÀ 52.48.3 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI OROLOGI, ARTICOLI DI GIOIELLERIA E ARGENTERIA ATTIVITÀ 52.73.0 RIPARAZIONE DI OROLOGI E GIOIELLI Settembre 2007 PREMESSA L evoluzione
DettagliEurocompany Group. Il nostro lavoro, il vostro successo certificato.
Eurocompany Group Eurocompany Group è un'azienda dinamica che ha fatto della rapidità e flessibilità d'intervento la sua filosofia di successo, grazie alla collaborazione di professionisti molto qualificati
DettagliLe strategie delle banche retail nel mercato del credito al consumo. STEFANO COSMA Università di Modena e Reggio Emilia - CEFIN
Le strategie delle banche retail nel mercato del credito al consumo STEFANO COSMA Università di Modena e Reggio Emilia - CEFIN Agenda 1. Introduzione 2. Il credito al consumo: alcune riflessioni sull evoluzione
DettagliCos è ND Rifiuti 2008?
ND - Rifiuti 2008 Software per intermediari Controllo di gestione Amministrazione Scadenzario Gestione documenti Creazione modello MUD Stampa registro di carico / scarico Cos è ND Rifiuti 2008? ND - Rifiuti
DettagliLe funzioni di gestione dell impresa: il marketing (3)
Le funzioni di gestione dell impresa: il marketing (3) dott. Matteo Rossi La politica di prezzo Determinare ed amministrare i prezzi assume una rilevanza fondamentale nell elaborazione del programma di
DettagliHBS Soluzione per il settore Noleggi
HBS Soluzione per il settore Noleggi HBS - Hire Business Solution Soluzione per il settore Noleggi HBS è una soluzione gestionale per le aziende che lavorano nel mondo del noleggio. Nato da esigenze di
DettagliAssessorato allo Sviluppo Economico Direzione Cultura Turismo e Sport Servizio Promozione Economica e Turistica
Assessorato allo Sviluppo Economico Direzione Cultura Turismo e Sport Servizio Promozione Economica e Turistica ALLEGATO D.1 BANDO PUBBLICO APERTO RIVOLTO AD IMPRESE OPERANTI NEI SETTORI DELLE TECNOLOGIE
DettagliPiani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali
Piani integrati per lo sviluppo locale Progetti di marketing territoriale Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Sviluppo di prodotti turistici Strategie e piani di comunicazione Percorsi
DettagliGESTIONE DELLA CAPACITA
Capitolo 8 GESTIONE DELLA CAPACITA Quale dovrebbe essere la capacità di base delle operations? (p. 298 e segg.) 1 Nel gestire la capacità l approccio solitamente seguito dalle imprese consiste nel fissare
DettagliLa funzione Marketing e Vendite
Lezione 14 La funzione Marketing e Vendite prof. ssa Clara Bassano Corso di Economia e Gestione delle Imprese A.A. 2005-2006 .. una traiettoria evolutiva fase dell orientamento alla produzione D > O (artigianalità
DettagliProgramma di Export Temporary Management
Programma di Export Temporary Management Aree di intervento Business Strategies, grazie ad una solida esperienza acquisita negli anni, eroga servizi nell ambito dell Export Temporary Management finalizzati
DettagliARCHIVIAZIONE DOCUMENTALE
ARCHIVIAZIONE DOCUMENTALE Value proposition La gestione dei documenti cartacei è oggi gravemente compromessa: l accesso ai documenti e lo spazio fisico per la conservazione, cioè le key feature, sono messi
Dettagliexecutive master course www.cspmi.it Production Manager Modena, aprile - dicembre 2014 Sempre un passo avanti
executive master course www.cspmi.it Production Manager Modena, aprile - dicembre 20 Sempre un passo avanti EXECUTIVE MASTER COURSE Production Manager OBIETTIVI Il corso mette in condizione i partecipanti
DettagliLa distribuzione urbana ed il servizio Taxi Merci in Siena
CEDM Project LIFE05 ENV/IT/000870 Conferenza Finale Lucca, 17 Aprile 2008 La distribuzione urbana ed il servizio Taxi Merci in Siena COTAS Logistica Srl Siena Sergio Ciccioni, Presidente La Città di Siena:
DettagliScheda. Il CRM per la Gestione del Marketing. Accesso in tempo reale alle Informazioni di rilievo
Scheda Il CRM per la Gestione del Marketing Nelle aziende l attività di Marketing è considerata sempre più importante poiché il mercato diventa sempre più competitivo e le aziende necessitano di ottimizzare
DettagliDipartimento di Economia dell Università degli Studi di Parma I prestatori di servizi logistici
dell Università degli Studi di Parma I prestatori di servizi logistici I prestatori di servizi logistici Origine dei prestatori di servizi logistici: dal settore dei trasporti dalla divisionalizzazione
DettagliAlcuni spunti relativi ad un nuovo Progetto D impresa (Startup)
Alcuni spunti relativi ad un nuovo Progetto D impresa (Startup) L'idea Imprenditoriale e Le Persone Il Prodotto/Servizio Il Piano Di Marketing Il Piano Di Produzione Gli Aspetti Economico-Finanziari L'
DettagliAttualmente operiamo in tutta Italia con oltre 600 risorse.
La nostra mission è fornire strumenti adeguati all analisi, risoluzione ed ottimizzazione dei processi aziendali in tempi e costi più che competitivi. Attualmente operiamo in tutta Italia con oltre 600
DettagliIL TRADE MARKETING. Prof. Giancarlo Ferrero - Università di Urbino
IL TRADE MARKETING 1 DEFINIZIONE Il trade marketing è l insieme delle attività che puntano a conoscere, pianificare, organizzare e gestire il processo distributivo in modo da massimizzare la redditività
DettagliTRASLOCHI INTERNAZIONALI
MOVING YOUR LIFE TRASLOCHI INTERNAZIONALI Trasferirsi in un altro stato o in un altro continente con CUCCHIARALE TRASLOCHI & LOGISTICA di Torino è possibile a prezzi concorrenziali e con la sicurezza che
DettagliComprare all asta Un investimento sicuro e conveniente
Comprare all asta Un investimento sicuro e conveniente La partecipazione a un asta è libera e pubblica. La legge prevede che ognuno, eccetto il debitore, è ammesso a fare offerte all incanto. Le offerte
DettagliLO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE
LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato
DettagliBusiness Intelligence Revorg. Roadmap. Revorg Business Intelligence. trasforma i dati operativi quotidiani in informazioni strategiche.
soluzioni di business intelligence Revorg Business Intelligence Utilizza al meglio i dati aziendali per le tue decisioni di business Business Intelligence Revorg Roadmap Definizione degli obiettivi di
DettagliToolCare La gestione utensili di FRAISA NUOVO
ToolCare La gestione utensili di FRAISA NUOVO [ 2 ] Più produttivi con ToolCare 2.0 Il nuovo sistema di gestione degli utensili Un servizio di assistenza che conviene Qualità ottimale, prodotti innovativi
DettagliIl canale on-line di Coop La spesa che non pesa
Il canale on-line di Coop La spesa che non pesa Bologna 19 Febbraio 2003 1 Il mercato Internet Il numero totale degli utenti varia a seconda delle fonti ma è stimabile intorno a 9/10 milioni di persone.
DettagliAGGREGAZIONI DI IMPRESE
AGGREGAZIONI DI IMPRESE ACCORDI DI COLLABORAZIONE TRA IMPRESE PER IL RAGGIUNGIMENTO DI UN OBIETTIVO COMUNE ESEMPI: CONSORZI, FRANCHISING, GRUPPI AZIENDALI SONO FINALIZZATI A MANTENERE, RAFFORZARE O RIPRISTINARE
DettagliCorso di Analisi Strategiche. Analisi di Settore. Prof. V.Maggioni Facoltà di Economia S.U.N.
Analisi di Settore Prof. V.Maggioni Facoltà di Economia S.U.N. Il settore è il luogo economico delle imprese che esercitano reciprocamente la concorrenza (Guido, 2000). Il confine settoriale è definito
DettagliL organizzazione aziendale
Università degli studi di Teramo Facoltà di Agraria Lezioni di Economia e gestione delle imprese vitivinicole aziendale Emilio Chiodo Anno Accademico 2014-2015 Le operazioni aziendali Il sistema delle
DettagliLa gestione delle scorte tramite il punto di riordino ed il lotto economico
La gestione delle scorte tramite il punto di riordino ed il lotto economico 1. Introduzione Le Scorte sono costituite in prevalenza da materie prime, da accessori/componenti, da materiali di consumo. Rappresentano
DettagliBelowthebiz idee in rete
Le 5 forze di Porter Nella formulazione di una strategia un passo fondamentale è la definizione e lo studio delle principali caratteristiche del settore in cui si opera. Lo schema di riferimento più utilizzato
DettagliLe strategie di marketing
Stampa Le strategie di marketing admin in Professione Consulente Con l analisi di mercato è possibile mettere a punto i prodotti o servizi corrispondenti alle esigenze di ogni segmento di mercato. Essa
DettagliIntroduzione al processo di Marketing Management Cap. 1
Introduzione al processo di Marketing Management Cap. 1 Introduzione al processo di Marketing Management 1) La filosofia del marketing, ovvero il marketing concept 2) Che cos è il marketing 3) La funzione
DettagliCrescere attraverso la rete di vendita e le attività commerciali La crescita attraverso le attività commerciali
Crescere attraverso la rete di vendita e le attività commerciali La crescita attraverso le attività commerciali Antonio Catalani Indice Le tipologie di azienda: il prodotto, il mercato e le risorse la
DettagliAgos Ducato per Cral Publiacqua. Agos Ducato al fianco dei migliori partner
Agos Ducato per Cral Publiacqua Agos Ducato al fianco dei migliori partner Agos Ducato: breve profilo Agos Ducato è la società finanziaria nata dall unione di Agos e Ducato, da venticinque anni presente
DettagliQUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA
QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager
DettagliPRESENTAZIONE. ANTECS srl
PRESENTAZIONE ANTECS srl Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme un successo. Henry Ford Antecs è una società che eroga servizi, progetta e sviluppa soluzioni di
DettagliParte Quarta Aspetti Logistici della Vendita
Parte Quarta Aspetti Logistici della Vendita Con il simbolo ^ le slide che non sono state discusse in aula La logistica di vendita La logistica di vendita riguarda l insieme delle operazioni compiute nell
DettagliLE STRUTTURE ORGANIZZATIVE DI TRADE MARKETING. Beatrice Luceri Facoltà di Economia Anno Accademico 2000/01
LE STRUTTURE ORGANIZZATIVE DI TRADE MARKETING Beatrice Luceri Facoltà di Economia Anno Accademico 2000/01 La configurazione della funzione di Trade Marketing I fenomeni che hanno influito sui processi
DettagliLe fattispecie di riuso
Le fattispecie di riuso Indice 1. PREMESSA...3 2. RIUSO IN CESSIONE SEMPLICE...4 3. RIUSO CON GESTIONE A CARICO DEL CEDENTE...5 4. RIUSO IN FACILITY MANAGEMENT...6 5. RIUSO IN ASP...7 1. Premessa Poiché
DettagliIl servizio nel marketing del turismo e il comportamento del consumatore
Lezione n. 2 Il servizio nel marketing del turismo e il comportamento del consumatore Prof.ssa Clara Bassano Corso di Principi di Marketing A.A. 2006-2007 Il fine del marketing è di rendere superflua la
DettagliCommercio elettronico: le scelte strategiche e tecnologiche per attuare un progetto aziendale
Commercio elettronico: le scelte strategiche e tecnologiche per attuare un progetto aziendale www.strateghia.it ------------------------------------------------------- 1 Internet promette di modificare
DettagliLa tua serenità, il nostro obiettivo.
La tua serenità, il nostro obiettivo. CF Assicurazioni vicino alla Famiglia, vicino a Te UN PROGETTO CHE GUARDA AL FUTURO, UNA REALTÀ PRESENTE A CUI AFFIDARSI. Il CF Gruppo Assicurazioni CF si distingue
DettagliLESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE
LESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE INDICE DEL BUSINESS PLAN 1. SINTESI DEL PROGETTO IMPRENDITORIALE 2. LA COMPAGINE IMPRENDITORIALE 3. LA BUSINESS
DettagliProgetto Crescita e Sviluppo
Progetto Crescita e Sviluppo Presentazione Progetto O&M / Gennaio 2015 CONERGY.COM CONERGY.IT Conergy Services Conergy è una multinazionale americana con sede ad Amburgo (Germania) 20 anni di esperienza
Dettagli