Presentazione indagine di mercato su export PMI alimentari italiane Atti del Convegno
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- Rosina Abbate
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1 Presentazione indagine di mercato su export PMI alimentari italiane Atti del Convegno CNA Rovigo Maggio 2004
2 Confederazione Nazionale dell'artigianato e della Piccola e Media Impresa Assemblea CNA Alimentare Albarella (RO) - 17 maggio 2004 L export alimentare: indagine conoscitiva sul trend e sulle problematiche della PMI e dell impresa artigiana italiana a cura di
3 Lo scopo dell indagine individuare tra le imprese artigiane e le PMI alimentari italiane i trend di esportazione e le problematiche che le imprese normalmente incontrano 2
4 Descrizione tecnica Periodo: 19 febbraio 23 aprile 2004 Metodo: intervista telefonica Imprese contattate: PMI e imprese artigiane alimentari italiane Risultato: 300 interviste complete 3
5 Le categorie merceologiche Carni e salumi Pasta alimentare fresca e secca Conserve vegetali Prodotti da forno Pasticceria Prodotti lattiero caseari 4
6 Le aree geografiche Nord Ovest Liguria, Lombardia, Piemonte, Valle d Aosta Nord est Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto Centro Marche, Lazio, Toscana, Umbria Sud e isole Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia 5
7 La suddivisione dei 300 risultati per categoria e per area geografica AREA Paste Conserve vegetali Nord ovest Nord est Prodotti Pasticceria Prodotti Carni da lattiero e forno caseari salumi Totale Centro Sud e isole Totale
8 Lo scenario dell export export alimentare delle PMI e imprese artigiane italiane Il peso della componente alimentare sul commercio estero italiano è in costante aumento Le grandi imprese da sole contano per il 40% dell export export alimentare Dal campione dell indagine le PMI che esportano sono risultate il 4,6% QUESTO SIGNIFICA CHE 95 SU 100 DELLE IMPRESE INTERVISTATE NON ESPORTANO 7
9 La suddivisione delle imprese esportatrici per categoria e per area geografica La categoria più esportata è risultata la PASTA ALIMENTARE FRESCA E SECCA: settore tipicamente industriale PRODOTTI DA FORNO e PASTICCERIA risultano poco esportati: settore tipicamente di produzione artigianale Non ci sono grandi differenze per area geografica 8
10 Le risorse interne specializzate Quasi tutti (290 su 300) gestiscono l export all interno dell impresa Pochi hanno una risorsa interna dedicata alla gestione dell export: export: spesso è il titolare ad occuparsene La maggioranza (236 su 300) non ha un consulente esterno al quale porre i problemi di tipo legale Pochi hanno una risorsa interna specializzata: spesso i problemi non vengono del tutto risolti 9
11 Tipologia di attività Quasi tutte le imprese intervistate si occupano di produzione (108 su 300) o produzione e commercializzazione (175 su 300) Soltanto t 9 su 300 sono contoterzisti puri, 128 producono solo a marchio proprio, i restanti 160 fanno entrambe le cose 10
12 Gli indicatori economici La suddivisione per categoria di fatturato Micro imprese 32% Piccole imprese 31% Medie imprese 20% La quota di fatturato realizzato con export fino a 20% 52% 20% - 40% 22% 40% - 60% 11% 60% - 80% 9% oltre 80% 4% 11
13 I paesi di esportazione Le PMI esportano mediamente in pochi paesi 1 paese 12% 2 paesi 16% 3paesi 20% 4 paesi 17% 5 paesi 14% 6 o più 21% Più piccola è la impresa, meno sono i paesi di esportazione in media 12
14 I paesi di esportazione I paesi di esportazione più comuni sono Germania USA Francia Gran Bretagna Spagna Giappone Canada Australia Olanda Svizzera 13
15 I paesi di esportazione divisi per continente UE-15 e Efta 62% Altri paesi europei 7,5% Nord America 15% Asia 7,5% Oceania 3% Africa e Medio oriente 3% Sud America 2% 14
16 I problemi incontrati nei singoli paesi Le imprese hanno dichiarato di aver incontrato problemi collegati al paese di esportazione circa nel 10% dei casi Le zone più problematiche sono Est Europa Africa e Medio Oriente Asia Le imprese della zona Sud e isole hanno incontrato t più problemi nei singoli paesi rispetto alle altre zone 15
17 Problemi tipici nei paesi di esportazione Nei paesi UE-15 si incontrano problemi legati alla commercializzazione, all etichettatura e alle lingue Nei paesi dell Est Europa sono comuni i problemi in dogana, con le certificazioni, con burocrazia Nel Nord America i problemi derivano dai molteplici obblighi particolari e diversi da quelli europei: normative, etichettatura, registrazioni, Bioterrorism Act In Giappone, oltre alla lingua, sono le autorità particolarmente severi a causare difficoltà 16
18 Problematiche La percentuale di imprese che ha incontrato problemi nei seguenti campi Etichettatura 16% Messaggi pubblicitari, promozione 3% Conformità di prodotto 8% Registrazioni sanitari o simili 3% Certificazioni facoltative 7% Registrazioni di prodotti specifici 7% Bioterrorism Act (solo chi esporta in USA) 10% Problemi con importatore 8% Conoscenza dei mercati 14% Difficoltà linguistiche 9% 17
19 Etichettatura Problemi tipici sono L obbligo di riportare l etichettatura in tutte le lingue dei paesi destinatari i Diciture particolari per i singoli paesi (es. codici di registrazione) Formato della data di scadenza Le tabelle nutrizionali Gestione delle lingue con caratteri non occidentali 18
20 Messaggi pubblicitari, promozione, comunicazione non presenti in etichetta Poche PMI fanno pubblicità all estero, infatti, il problema è proprio quello di fare conoscere i propri prodotti 19
21 Conformità di prodotto Le irregolarità di questo tipo causano problemi più gravi: si rischia il blocco dei prodotti Dipende dalla differenza delle normative dei diversi paesi Si risolve cambiando la formulazione del prodotto Paesi citati in particolare sono Giappone, USA, Svizzera, Israele 20
22 Registrazioni sanitari, registrazioni degli stabilimenti Sono delle procedure standard, non causano particolari problemi I disagi dipendono da tempi di attesa o da difficoltà burocratiche 21
23 Certificazioni facoltative o norme standard richieste dal mercato Sono ad esempio le certificazioni richieste dalle catene di distribuzione (BRC, IFS) Le PMI segnalano soprattutto la difficoltà nell ottenere informazioni riguardanti queste richieste prima di iniziare il processo di esportazione 22
24 Registrazioni di prodotti specifici e analisi necessari Sono richieste ad esempio per le conserve vegetali negli USA Come per la voce precedente, è stata sottolineata la difficoltà di trovare informazioni prima di arrivare nel paese destinatario 23
25 Procedure e documenti doganali Problemi più comuni sono la mancanza o perdita di documenti, oppure documenti non compilati correttamente t Problemi in dogana causano soprattutto ritardi nella consegna delle merci 24
26 Bioterrorism Act L obbligo di registrarsi presso la FDA per tutte le imprese che esportano negli USA I problemi incontrati sono difficoltà nella compilazione dei moduli on-line 25
27 Problemi con importatore / distributore Problemi di tipo economico sono i più frequenti Trovare un distributore risulta spesso difficile Le PMI si trovano in una situazione i di competizione i tra di loro I trasporti risultano essere un problema per molti PMI 26
28 Conoscenza dei mercati L aspetto più problematico dopo l etichettatura Le PMI sono spesso scoraggiate ad esportare proprio per questo motivo Le piccole imprese non possono permettersi delle risorse interne specializzate Le aziende che esportano da poco tempo percepiscono questo problema particolarmente t forte 27
29 Problemi di comprensione linguistica Normalmente non causa problemi irrisolvibili Non sempre i traduttori sono in grado di offrire servizi abbastanza specializzati nel settore Alcune PMI dichiarano di dipendere da importatori che parlano italiano 28
30 Conclusioni Le PMI e le imprese artigiane alimentari italiane che esportano si trovano di fronte a numerose problematiche I problemi più sentiti sono l etichettatura, la conoscenza dei mercati, le lingue e la conformità dei prodotti Le PMI e le imprese artigiane non dispongono delle risorse interne per risolvere queste difficoltà Dall indagine emerge chiaramente la necessità di fornire alle imprese informazioni i i e soprattutto strumenti ti mirati ed efficaci per affrontare il processo di esportazione 29
31 Convegno CNA (RO) 17 Maggio 2004 ETICHETTATURA E RINTRACCIABILITA DEI PRODOTTI O ALIMENTARI Relatore: Dott. Massimo Buonavita Unità Legale di Total Quality Food Consultants
32 ETICHETTATURA E RINTRACCIABILITA : responsabilità ed opportunità delle PMI nel rispetto del Regolamento CEEUE n 178 del 28 gennaio 2002
33 DEFINIZIONE DI ETICHETTATURA : l'insieme delle menzioni, delle indicazioni, dei marchi di fabbrica o di commercio, delle immagini o dei simboli che si riferiscono al prodotto alimentare e che figurano direttamente sull'imballaggio i o su un'etichetta appostavi o sul dispositivo di chiusura o su cartelli, anelli o fascette legati al prodotto medesimo, o, in mancanza, sui documenti di accompagnamento del prodotto alimentare (Art.1 comma 2 lettera a d.lgs 109/92)
34 DEFINIZIONE DI RINTRACCIABILITA : la possibilità di ricostruire e seguire il percorso di un alimento, di un mangime, di un animale destinato alla produzione alimentare o di una sostanza destinata o atta ad entrare a far parte di un alimento o di un mangime attraverso tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione (Art.3 N 15 REG. CEE/UE n 178 / 2002)
35 FINALITA DELL ETICHETTATURA: (TAVOLA 1) 1 - INFORMARE IL CONSUMATORE: L'etichettatura e le relative modalita' di realizzazione sono destinate ad assicurare la corretta e trasparente informazione del consumatore (Art.2 comma 1 d.lgs 109/92)
36 FINALITA DELL ETICHETTATURA: (TAVOLA 2) 2 - GARANTIRE LA SICUREZZA DEL CONSUMATORE Certe diciture obbligatorie di etichettatura hanno anche questo scopo: - La data di scadenza dei prodotti deperibili -la dicitura contiene una fonte di fenilalanina per i prodotti contenenti aspartame - la specificazione dell origine degli amidi se questi possono contenere glutine - in futuro, la presenza anche accidentale di allergeni
37 FINALITA DELLA RINTRACCIABILITA : (TAVOLA 1) 1 - GARANTIRE LA SICUREZZA DEL CONSUMATORE Nelle note introduttive al REG. 178 / 2002 si legge che lo scopo della rintracciabilità è: poter procedere a ritiri mirati e precisi evitando così disagi più estesi e ingiustificati quando la sicurezza degli alimenti sia in pericolo
38 FINALITA DELLA RINTRACCIABILITA : (TAVOLA 2) 2 FORNIRE INFORMAZIONI AL CONSUMATORE Nelle stesse note introduttive al REG. 178 / 2002 si legge anche che lo scopo della rintracciabilità è fornire informazioni ai consumatori IN MOLTI CASI LA RINTRACCIABILITA COMPARE IN ETICHETTATURA E NON SI LIMITA A GARANTIRE LA SICUREZZA DEI PRODOTTI
39 L ATTUALE QUADRO GIURIDICO DELLA RINTRACCIABILITA : SINTESI NEI COMPARTI: -CARNI BOVINE; - PRODOTTI ITTICI; - ORTOFRUTTICOLI FRESCHI; - LATTE FRESCO; - UOVA - ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI LA RINTRACCIABILITA VA INDICATA NELL ETICHETTATURA
40 IL FUTURO GIURIDICO DELLA DELLA RINTRACCIABILITA ART.18 REG CEE / UE n 178 del 2002 A partire dal 1 gennaio del 2005 la rintracciabilità sarà disposta in tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione degli alimenti, dei mangimi, degli animali destinati alla produzione alimentare e di qualsiasi altra sostanza destinata o atta a entrare a far parte di un alimento o di un mangime.
41 IL FUTURO GIURIDICO DELLA DELLA RINTRACCIABILITA I FUTURI OBBLIGHI PER LE AZIENDE (TAVOLA 1): 1 - individuare chi abbia fornito un alimento, un mangime, un animale destinato alla produzione alimentare o qualsiasi sostanza destinata o atta a entrare a far parte di un alimento o di un mangime. 2 - disporre di sistemi e di procedure che consentano di mettere a disposizione delle autorità competenti, che le richiedano, le informazioni al riguardo. 3 - disporre di sistemi e procedure per individuare le imprese alle quali hanno fornito i propri prodotti.
42 IL FUTURO GIURIDICO DELLA DELLA RINTRACCIABILITA I FUTURI OBBLIGHI PER LE AZIENDE: (TAVOLA 2) 4 - Le informazioni al riguardo vanno messe a disposizione delle autorità competenti che le richiedano. 5 - Gli alimenti o i mangimi i che sono immessi i sul mercato della Comunità o che probabilmente lo saranno devono essere adeguatamente etichettati o identificati per agevolarne la rintracciabilità, mediante documentazione o informazioni pertinenti secondo i requisiti previsti da disposizioni più specifiche.
43 IL FUTURO GIURIDICO DELLA DELLA RINTRACCIABILITA LE DIFFICOLTA DEL QUADRO GIURIDICO: 1- Approccio minimalistico della Commissione UE: non è orientata all emanazione di una linea guida che specifichi meglio le modalità di applicazione dell articolo 18 del Regolamento e intende lasciare liberi gli operatori. 2 Molti Stati membri dell Unione Europea, compresa l Italia Italia, hanno criticato quest approccio e potrebbero emanare disposizioni più specifiche e vincolanti 3 Si è già prospettata la distinzione fra Tracciabilità obbligatoria e Tracciabilità volontaria
44 IL FUTURO GIURIDICO E VOLONTARIO DELLA RINTRACCIABILITA LE COMPETENZE NECESSARIE: 1 LEGALI (per interpretare e attuare le numerose normative verticali sulla rintracciabilità, i loro frequenti legami con l etichettatura e i futuri aggiornamenti) 2 SCIENTIFICHE (Per poter garantire la predisposizione di adeguate procedure di rintracciabilità in entrata e in uscita di alimenti e mangimi) 3 DI MARKETING (Per esplicitare in modo efficace nell etichettatura e nella pubblicità e corretto l uso di procedure e garanzie superiori e ulteriori rispetto a quanto prescritto dalla legge)
45 LA RINTRACCIABILITA VOLONTARIA COME GRANDE OPPORTUNITA COMUNICATIVA Il marketing potrà vantare la presenza di procedure di rintracciabilità particolarmente rigorose nell etichettatura, presentazione e pubblicità dei prodotti: se dimostrabile, si potrà vantare che certe materie prime provengono da una determinata regione, provincia o zona geografica, e non solo che sono di origine i italiana.
46 IL VISTO SI STAMPI DELLA RINTRACCIABILITA Con Il VISTO SI STAMPI legale, TOTAL QUALITY FOOD si assume la responsabilità di tutte le indicazioni riportate sull etichetta, comprese quelle e relative e alla a rintracciabilità.
47 Total Quality Food
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