Progetto Continuità Scuola Media Superiore di Primo e di Secondo Grado. Anno Scolastico Classe IIIA

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1 Scuola Media E. Cozzi di Crespina Istituto Comprensivo G. Mariti Progetto Continuità Scuola Media Superiore di Primo e di Secondo Grado I progetti di continuità, che interessano le classi terze, hanno lo scopo di far lavorare insieme gli alunni delle Scuole Medie Inferiori e quelli delle Superiori sia per sviluppare abilità e competenze che aiuteranno i ragazzi ad affrontare meglio gli studi successivi, sia per orientare gli alunni delle Medie ad una scelta più consapevole in modo da evitare, per quaqnto possibile, la dispersione scolastica nel primo anno di frequenza della Scuola Superiore. Anno Scolastico Classe IIIA PONTEDERA NEI Ricordi di un impiegato di FEDERICO TOZZI Il lavoro realizzato nell'anno accademico , ha interessato la classe IIIA della Scuola Media di Crespina e la IVB del Liceo Scientifico XXV Aprile di Pontedera. Poiché la classe terza era formata da alunni che potevano essere definiti buoni lettori tra i quali si trovavano alcuni elementi di eccellenza, negli incontri preliminari di progettazione effettuati dalle Prof.sse Cinzia Ferretti (insegnante di Lettere della Scuola Media) e Nadia Cosci e Raffaella Esposito (rispettivamente insegnanti di Storia e di Italiano alla Scuola Superiore) fu deciso di lavorare su un testo di tipo narrativo. I Ricordi di un Impiegato di Federico Tozzi parve subito il testo più adatto per l'indubbio valore letterario, la sua non eccessiva lunghezza, la presenza nel romanzo dei temi fondamentali della letteratura del '900, il genere letterario riconducibile al memorialismo, il fatto che l'opera è ambientata nella Pontedera dei primi del '900 e quindi in un contesto geografico noto agli alunni, il valore di testimonianza storica di questa opera letteraria.

2 Federico Tozzi Pontedera agliinizi del 900 Furono stabiliti i tempi di realizzazione del progetto (il primo quadrimestre dell'anno scolastico) e fu inoltre deciso che le classi avrebbero lavorato sia separatamente (per il notevole divario di età, di maturazione e di bagaglio culturale degli alunni interessati) sia insieme per momenti di confronto, di comune riflessione, di condivisione del lavoro svolto. Fu anche stabilito che il metodo privilegiato sarebbe stato quello della ricercazione mentre il ruolo delle insegnanti avrebbe dovuto limitarsi all'osservazione attenta e partecipe di quanto effettuato dagli alunni e ad una discreta funzione di controllo e di guida là dove avesse dovuto essercene bisogno. Venne presentato il progetto ed i suoi obiettivi ai ragazzi e insieme furono definite le fasi ed i tempi di realizzazione. Dopo la lettura dell'opera (che alla scuola media avvenne in classe sotto la guida dell'insegnante) furono effettuate riflessioni collettive sul linguaggio, sulle caratteristiche formali del testo e sull'appartenenza al genere. Gli alunni del Liceo che avevano raccolto materiale utile ad approfondire la conoscenza dell'autore, del periodo storico nel quale operò, dell'ambiente letterario che lo vide protagonista- guidarono i compagni più giovani alla scopera dello scrittore.

3 Molto interessante fu anche l'analisi del materiale raccolto che illustrava il tessuto urbano, le attività economiche e le infrastrutture che caratterizzavano Pontedera (città dove è ambientato il romanzo di Tozzi) nel momento storico in cui vi visse l'autore. Con questo materiale fu realizzata una mostra esposta prima nei locali del Liceo XXV Aprile e poi nell'atrio del Comune di Pontedera.

4 CLASSE IIIA A.S Storia, moda e costume Tra i vari progetti realizzati quest'anno dalla classe quello relativo alla "Moda" è stato forse uno dei più apprezzati dagli studenti. Guidati dagli insegnanti Papini di Educazione Artistica e Ferretti di Lettere,gli alunni, partendo dal presupposto che la moda è "specchio" dei tempi, dopo aver osservato ed analizzato molte opere d'arte dell' '800 ed in particolare dei Macchiaioli toscani,le hanno contestualizzate approfondendo lo studio del momento storico del quale sono espressione e, anche attraverso l'analisi dell'abbigliamento, hanno cercato di indagare la condizione sociale e culturale degli uomini, ma soprattutto delle donne che vissero questo periodo. S.LEGA, La passeggiata S.LEGA, Il canto Il carattere connotativo degli abiti è evidente, essi possono raccontare la provenienza, la professione o il mestiere, l'età, i gusti, la cultura, la religione, la condizione sociale di coloro che li indossano, perciò possiamo dire che per noi l'abbigliamento ha avuto in questo lavoro il valore e la funzione di documento storico. In questo senso il progetto didattico Società, Economia e Costume: immagini e creatività promulgato dalla Fondazione Piaggio ci è parso il naturale complemento ed il necessario completamento del lavoro che era stato svolto a scuola in quanto, nella medesima ottica del nostro progetto, affrontava la storia economia e sociale del '900.

5 Fondazione Giovanni Agnelli Così l'interessante documentario di raffronto, realizzato dalla Dott.ssa Colombini, tra i principali eventi storici del XX secolo e i cambiamenti della moda di questo secolo, il lavoro della Dott.ssa Miani sulla Pubblicità e quello del Dott. Garibaldi sull'attività dell'industria meccanica in Italia ed in particolare della Piaggio oltre ad aver interessato ed incuriosito gli alunni hanno dato loro un quadro completo ed esaustivo della società, della cultura e dell'economia del secolo scorso. Museo Piaggio Fodazione Giovanni Agnelli

6 La visita al Museo del Costume di Palazzo Pitti a Firenze ha permesso agli alunni di vedere quegli abiti del '700 e dell' '800 che avevano studiato nei dipinti. In questa occasione si sono anche resi conto di quanto possa essere complesso realizzare i bellissimi abiti che costituiscono la collezione di questo singolare museo fiorentino e di come occorrano maestranze estremamente capaci e specializzate per confezionarli. Museo del Costume di Palazzo Pitti Grazie alla collaborazione delle Prof.sse Soldani, Ramacciotti e Gonnelli dell'ipsia di Pontedera ed alle loro allieve che hanno spiegato alla classe quali sono le fasi principali della realizzazione di un abito, gli alunni hanno potuto loro stessi confezionare con la carta crespa due abiti di Roberto Capucci che, insieme ad altri stilisti fiorentini, ha inventato negli anni '50 l'alta Moda Italiana e i cui abiti, vere e proprie opere d'arte, paragonabili a scintillanti e raffinate sculture, sono esposte al Museo Capucci di Villa Bardini a Firenze.

7 Villa Bardini Museo del costume Firenze Durante il lavoro svolto con le allieve dell'ipsia i ragazzi hanno anche capito l'importanza del disegno, del modello e della stoffa nella realizzazione di un abito ed hanno provato loro stessi a progettarne alcuni. I ragazzi della III A durante il lavoro all'ipsia

8 E' da questo lavoro che sono nate le opere realizzate per partecipare al Concorso Piaggio per il quale sono stati prodotti sia dei cartelloni pubblicitari, sia alcuni modelli di abito che possono essere funzionali al "vespista contemporaneo". Tutti gli alunni della classe hanno realizzato elaborati per il concorso lavorando con impegno, diligenza ed anche passione ed ottenendo risultati davvero apprezzabili. Crespina 21-I-09 Prof.sse Papini e Ferretti

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