Scuola dell Infanzia Paritaria Parrocchiale "Nostra Signora delle Grazie" Ponzano Magra (SP) PROGETTO EDUCATIVO Anno Scolastico
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- Severina Lombardo
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1 Scuola dell Infanzia Paritaria Parrocchiale "Nostra Signora delle Grazie" Ponzano Magra (SP) PROGETTO EDUCATIVO Anno Scolastico
2 Per guardare ad alcuni aspetti del futuro, non abbiamo bisogno di proiezioni elaborate da supercomputer. Molto di ciò che sarà il prossimo millennio si può già vedere nel modo in cui ci occupiamo oggi dell infanzia. Il mondo di domani forse sarà influenzato dalla scienza e dalla tecnologia ma più di ogni altra cosa, sta già prendendo forma nei corpi e nelle menti dei nostri bambini. Kofi A. Annan, Segretario Generale delle Nazioni Unite PROGETTO EDUCATIVO Essere Bambini significa avere dei Genitori, vivere in una casa, poter mangiare e bere tutti i giorni, avere un nome e un identità, poter giocare liberamente. Tutti i Bambini del mondo sono diversi e speciali, e tutti hanno diritto ad essere felici. In alcuni paesi però, i Bambini non vedono rispettati nemmeno i loro diritti di base. Non hanno dei Genitori, non hanno una casa, non hanno cibo, non hanno medicine per curarsi e quindi non sono felici e non possono vivere il loro essere Bambini. La società dovrebbe fare in modo che ogni Bambino abbia la garanzia di vedere rispettati i propri diritti. I Bambini dovrebbero poter giocare serenamente e non essere costretti a lavorare o addirittura a trasformarsi in soldati nelle guerre che insanguinano il mondo. Il tema dei diritti dei Bambini può essere sviluppato attraverso un percorso costruito attorno alle fiabe. Il nostro percorso prevede di sviluppare il lavoro mediante: il reperimento e l analisi della favola; l individuazione dell attinenza con il principio; l elaborazione grafica; la drammatizzazione della storia e del principio che essa esplica. PIANO DI LAVORO OTTOBRE Il brutto anatroccolo di Andersen Ogni Bambino ha diritto all uguaglianza e ad essere protetto da ogni forma di discriminazione. NOVEMBRE La piccola fiammiferaia di Andersen Ogni Bambino ha diritto alla vita. DICEMBRE Hansel e Gretel dei fratelli Grimm Ogni Bambino ha diritto a una famiglia e ad una casa sicura. GENNAIO Cenerentola di Perrault Ogni Bambino ha diritto a non essere maltrattato. FEBBRAIO Il principe senza fiaba di Gennaro, Marlene, Giuseppe, Guglielmo Molino Ogni Bambino ha diritto alla salute. MARZO Pinocchio di Collodi Ogni Bambino ha diritto a ricevere l educazione e l istruzione. APRILE Pane e cacio di Capuana Ogni Bambino ha diritto ad un nome e una nazionalità. MAGGIO Il gigante egoista di Oscar Wilde Ogni Bambino ha diritto al riposo e al gioco.
3 GIUGNO La storia di Giuseppe e Giacobbe fiaba eritrea Ogni Bambino ha diritto di essere protetto contro la guerra e la violenza. LABORATORIO DI ARTE Di fronte ad un opera d arte i Bambini, divertendosi, mettono in atto uno straordinario allenamento per l immaginazione e la creatività. In questo Laboratorio forniamo ai Bambini spunti creativi senza l intenzione di ricreare fedelmente un opera. Così l arte diventa una porta che si apre dentro e per la vita dei Bambini stessi. Il progetto di quest anno ha come titolo Forme e Colori nell arte moderna. Come dice il titolo stesso le opere che osserveremo saranno vere e proprie esplosioni di colori e ricche di forme geometriche. Gli artisti presi in analisi quest anno saranno Malevic, Albers e Paul Klee e molti altri. INSEGNAMENTO DELLA MUSICA Nei Bambini tutte le esperienze, le sensazioni, i bisogni,... passano attraverso il corpo. In età prescolare il ritmo è uno dei modi per entrare in relazione con il mondo e conoscere se stessi. Senza ritmo non c è musica! Il ritmo è vita. Pensiamo al ritmo cardiaco, al ritmo respiratorio, ai movimenti sincronici della marcia, al ritmo giorno/ notte, al succedersi delle stagioni, Le canzoni e le filastrocche sono un mezzo per individuare, nominare, memorizzare le parti del corpo, per rappresentarle nello spazio con i loro movimenti, per mettere in sequenza gesti, parole, suoni, significati, immagini. INSEGNAMENTO DELLA LINGUA INGLESE Rivolto ai Bambini dell ultimo anno scolastico, questo insegnamento intende offrire un primo e semplice approccio alla lingua inglese al fine di creare una base di interesse e motivazione che ne faciliteranno l apprendimento negli anni successivi. INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA L insegnamento della Religione Cattolica nella Scuola dell Infanzia costituisce un caposaldo nel percorso formativo dei Bambini. Compito dell Insegnante è gettare un seme che possa mettere salde radici nel cuore dei Bambini, aiutandoli a scoprire i doni di Gesù nella loro vita quotidiana. La Scuola dell Infanzia rappresenta, infatti, il primo contesto extrafamiliare in cui i Bambini entrano veramente a contatto con gli altri loro coetanei, un luogo amorevole e privilegiato per compiere i primi passi di una crescita equilibrata e in armonia con i principi della cristianità. Il percorso didattico di quest anno scolastico è incentrato sulla vita, i miracoli e le parabole di Gesù, così che i Bambini possano conoscere e accogliere il suo messaggio d amore. Il percorso didattico-educativo si rivolge a tutti i Bambini aiutandoli a
4 prepararsi alla vita sociale, abbracciando i valori di amore, pace, onestà e gioia di vivere che sono alla base della formazione di una personalità quanto più consapevole ed equilibrata. Mantenersi con l animo pulito, senza malizia e furbizia, aprendo il cuore agli altri, è il motivo dominante attorno al quale si snoda il percorso didattico, che coincide con un percorso educativo alla scoperta di valori universali oltre che religiosi, coltivando un cuore-bambino pieno di slanci, di comprensione e di carità e preservato dalla mancanza di valori che rappresenta il tendenziale vuoto esistenziale dell epoca odierna. LIBRI DI TESTO I libri di testo per le Sezioni della Scuola dell Infanzia nell anno scolastico saranno: Paola Fontana e Andrea Pampanini, La Scuola delle Emozioni, Edizioni Tresei (Bambini anni); Roberta Fanti, Il Libro dei Piccoli, Edizioni Del Borgo (Bambini 2 anni e mezzo); Team Mirò, Storia di Gesù, Mirò Edizioni (Insegnamento della Religione Cattolica - Bambini 4-5 anni). ALLEGATO DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DEL FANCIULLO La Dichiarazione di Ginevra dei Diritti del Fanciullo è un documento redatto nel 1924 dalla Società delle Nazioni Unite in seguito alle devastanti conseguenze che la prima guerra mondiale produsse in particolare sui Bambini. Per redigerlo la Società delle Nazioni fece riferimento alla Carta dei Diritti del Bambino scritta nel 1923 da Eglantyne Jebb, dama della Croce Rossa, la quale fondò Save the Children nel Successivamente, con l'istituzione dell'onu, la Dichiarazione è stata approvata il 20 Novembre 1959 dall'assemblea Generale delle Nazioni Unite e revisionata nel 1989, quando ad essa ha fatto seguire la Convenzione Internazionale sui Diritti dell'infanzia. Questo documento in realtà non è vincolante per i singoli stati, ciò significa che non ha valore giuridico nel diritto, e tantomeno nel diritto internazionale, ma impegna i paesi membri soltanto da un punto di vista morale. Il documento dichiara che: Principio primo: il fanciullo deve godere di tutti i diritti enunciati nella presente Dichiarazione. Questi diritti debbono essere riconosciuti a tutti i fanciulli senza alcuna eccezione, senza distinzione e discriminazione fondata sulla razza, il colore, il sesso, la lingua la religione o opinioni politiche o di altro genere, l'origine nazionale o sociale, le condizioni economiche, la nascita, o ogni altra condizione sia che si riferisca al fanciullo stesso o alla sua famiglia. Principio secondo: il fanciullo deve beneficiare di una speciale protezione e godere di possibilità e facilitazioni, in base alla legge e ad altri provvedimenti, in modo da essere in grado di crescere in modo sano e normale sul piano fisico intellettuale morale spirituale e sociale in condizioni di libertà e di dignità. Nell'adozione delle leggi rivolte a tal fine la considerazione determinante deve essere del fanciullo.
5 Principio terzo: il fanciullo ha diritto, sin dalla nascita, a un nome e una nazionalità. Principio quarto: il fanciullo deve beneficiare della sicurezza sociale. Deve poter crescere e svilupparsi in modo sano. A tal fine devono essere assicurate, a lui e alla madre le cure mediche e le protezioni sociali adeguate, specialmente nel periodo precedente e seguente alla nascita. Il fanciullo ha diritto ad una alimentazione, ad un alloggio, a svaghi e a cure mediche adeguate. Principio quinto: il fanciullo che si trova in una situazione di minoranza fisica, mentale o sociale ha diritto a ricevere il trattamento, l educazione e le cure speciali di cui esso abbisogna per il suo stato o la sua condizione. Principio sesto: il fanciullo, per lo sviluppo armonioso della sua personalità ha bisogno di amore e di comprensione. Egli deve, per quanto è possibile, crescere sotto le cure e la responsabilità dei genitori e, in ogni caso, in atmosfera d'affetto e di sicurezza materiale e morale. Salvo circostanze eccezionali, il bambino in tenera età non deve essere separato dalla madre. La società e i poteri pubblici hanno il dovere di aver cura particolare dei fanciulli senza famiglia o di quelli che non hanno sufficienti mezzi di sussistenza. È desiderabile che alle famiglie numerose siano concessi sussidi statali o altre provvidenze per il mantenimento dei figliuoli. Principio settimo: il fanciullo ha diritto a una educazione, che, almeno a livello elementare deve essere gratuita e obbligatoria. Egli ha diritto a godere di un'educazione che contribuisca alla sua cultura generale e gli consenta, in una situazione di eguaglianza di possibilità, di sviluppare le sue facoltà, il suo giudizio personale e il suo senso di responsabilità morale e sociale, e di divenire un membro utile alla società. Il superiore interesse del fanciullo deve essere la guida di coloro che hanno la responsabilità della sua educazione e del suo o- rientamento; tale responsabilità incombe in primo luogo sui propri genitori. Il fanciullo deve avere tutte le possibilità di dedicarsi a giuochi e attività ricreative che devono essere orientate a fini educativi; la società e i poteri pubblici devono fare ogni sforzo per favorire la realizzazione di tale diritto. Principio ottavo: in tutte le circostanze, il fanciullo deve essere fra i primi a ricevere protezione e soccorso. Principio nono: il fanciullo deve essere protetto contro ogni forma di negligenza, di crudeltà o di sfruttamento. Egli non deve essere sottoposto a nessuna forma di tratta. Il fanciullo non deve essere inserito nell attività produttiva prima di aver raggiunto un'età minima adatta. In nessun caso deve essere costretto o autorizzato ad assumere un'occupazione o un impiego che nuocciano alla sua salute o che ostacolino il suo sviluppo fisico, mentale o morale. Principio decimo: il fanciullo deve essere protetto contro le pratiche che possono portare alla discriminazione razziale, alla discriminazione religiosa e ad ogni altra forma di discriminazione. Deve essere educato in uno spirito di comprensione, di tolleranza, di amicizia fra i popoli, di pace e di fratellanza universale, e nella consapevolezza che deve consacrare le sue energie e la sua intelligenza al servizio dei propri simili.
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