Università degli Studi di Perugia A.A. 2014/2015 Dipartimento di Economia. ECONOMIA INDUSTRIALE Prof. Davide Castellani

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1 Università degli Studi di Perugia A.A. 2014/2015 Dipartimento di Economia ECONOMIA INDUSTRIALE Prof. Davide Castellani

2 Introduzione Struttura di mercato e incentivi a investire in R&S! può essere il monopolio efficiente da un punto di vista dinamico? Dinamica della concorrenza in R&S Politica tecnologica

3 Introduzione Progresso tecnico = fattore cruciale della crescita economica Innovazioni di processo (nuove tecniche produttive, nuovi macchinari) abbassano il costo reale dell output prodotto possono provocare cambiamenti nella natura dei prodotti Innovazioni di prodotto (cambiamenti nella natura dei beni offerti) quando hanno successo provocano cambiamenti anche presso i consumatori determinano un incremento nel benessere economico

4 Innovazioni incrementali Ricerca e sviluppo comportano un miglioramento di un processo o prodotto rispetto ad uno specifico design dominante, architettura di prodotto, processo produttivo o domanda esistente sono molto numerose Innovazioni radicali rappresentano una rottura con i prodotti e processi esistenti. Esempio: il transistor ha rappresentato una rottura dal punto di vista tecnologico e di prodotto con le precedenti valvole termoioniche (idem per computer) sono più rare da queste innovazioni, in alcuni casi, si originano nuove industrie o segmenti di mercato

5 Spesso sono le imprese private, motivate dal profitto, a introdurre le innovazioni tecnologiche: I = f ( R& S) Le spese in R& S variano tra imprese e settori

6 Domande: 1) La struttura di mercato influenza l intensità della spesa in R& S ( R& S fatturato)?i 2) l vantaggio tecnologico delle imprese è persistente? 3) Qual é l impatto della competizione in R& S sulla struttura di mercato? 4) Come può la politica economica favorire gli investimenti in R& S? 5) Gli accordi di cooperazione in R& S dovrebbero essere consentiti?

7 Struttura di mercato e incentivi a investire in R&S Sappiamo che il potere di mercato (PDM) => perdita di efficienza, mentre la concorrenza perfetta => max. efficienza allocativa ( statica ) Ma qual è la struttura di mercato che genera maggiori incentivi a investire in R& S ( efficienza dinamica )?

8 Due posizioni opposte: Ricerca e sviluppo Schumpeter (1950): le grandi imprese sono quelle che fanno più innovazioni perché innovazione è processo incerto che richiede capacità di autofinanziamento, di sostenere investimenti rischiosi e di diversificazione del rischio, e di raggiungere una massa critica Arrow (1962): è nei mercati concorrenziali che le imprese hanno un più forte incentivo a investire in R& S. In monopolio, l impresa fa già extra-profitti, mentre in concorrenza i profitti precedenti l innovazione sono nulli (effetto di rimpiazzo: i profitti da innovazione rimpiazzano profitti positivi nel caso del monopolio, e nulli nel caso di concorrenza perfetta) Schumpeter si concentra sulle capacità di innovare, mentre Arrow sugli incentivi

9 Effetto di rimpiazzo: supponiamo un innovazione di processo: c M In monopolio: ( ) Δπ = q c c = A c In concorrenza perfetta: ( ) Δπ = q c c = A+ B c

10 P N.B. p M p c A D q M B MR Q c Q c c Assumiamo, per semplicità che la riduzione dei costi non comporti una significativa variazione della quantità che massimizza i profitti Questo è vero solo se la riduzione dei costi è piccola (innovazione non drastica)

11 p p p! c π! p! p! c π! p! π! π! c c q! q! Q q! q! Q Innovazione drastica Innovazione non drastica

12

13 Le grandi imprese (GI) hanno però più risorse da investire in finanziari e di credito R& S e meno vincoli Imperfezioni del mercato dei capitali => le piccole e medie imprese (PMI) non possono sempre accedere al credito per investire in R& S Il venture capital potrebbe essere una soluzione, ma questo => che le PMI dovrebbero rivelare l idea innovativa Gli accordi di segretezza potrebbero risolvere il problema, ma raramente funzionano => la maggior parte delle spese in R& S è autofinanziata Inoltre, ci sono economie di scala e di varietà nell attuare R& Infine, essendo il risultato della R& S molto incerto, solo le GI possono assumersi il rischio dell insuccesso S

14 Pur rimanendo valida l ipotesi che l investimento in R&S sia più alto nei mercati in cui ci sono maggiori incentivi (ovvero dove c è una maggiore differenza tra i profitti attesi prima e dopo l innovazione) e non dove c è una maggiore capacità di investire, ciò non significa che la concorrenza perfetta rappresenti la forma di mercato più incentivante Infatti, se valgono le ipotesi di concorrenza perfetta, una volta che un impresa ha innovato ed è passata da π=0 a π= A+ B, altre imprese imiteranno l innovatore fino a che π=0 Secondo l approccio Schumpeteriano l efficienza dinamica è massimizzata in un sistema di concorrenza dinamica in cui nel breve periodo c è sempre un certo PDM, ma questo potere è solo temporaneo

15 la competizione potenziale di nuovi prodotti e nuovi processi può rimpiazzare il prodotto del monopolista o il suo processo produttivo (distruzione creatrice)

16 Dinamica della concorrenza in R&S Consideriamo un mercato in cui ci sono dei leader (grandi imprese) e dei follower (piccole imprese). Quali di queste imprese tenderanno a investire di più in R&S? Consideriamo le seguenti situazioni: Effetto efficienza e persistenza del monopolio Effetto rimpiazzo e distruzione creatrice Rischio Learning by doing e dominanza

17 Ipotesi: Ricerca e sviluppo Effetto efficienza e persistenza del monopolio Due imprese: monopolista e potenziale concorrente 1 laboratorio che ha appena scoperto e brevettato un innovazione vuole cedere il brevetto a chi offre di più Assumiamo che si tratti di un innovazione di processo incrementale che non modifica significativamente il prodotto (che quindi rimane omogeneo) Chi è disposto a pagare di più?

18 Se il monopolista compra il brevetto => Monopolista π=π M Potenziale entrante π= 0 ( al lordo della somma da pagare al lab. ) Se il potenziale entrante compra il brevetto => D Monopolista π=π Potenziale entrante π=π D, π D è il profitto di ogni impresa in duopolio Monopolista Entrante Innova π M π D Non innova π D 0 Incentivo (ovvero offerta max al lab) π M -π D π D

19 M Il monopolista è disposto a pagare fino a π π D Il potenziale entrante è disposto a pagare fino a D π 0 =π " Incentivi per monopolista > Incentivi per potenziale entrante M D D M D se π π >π π > 2 π (profitti totali maggiori in monopolio che in duopolio) In genere questa condizione è soddisfatta a meno che il bene prodotto dal potenziale entrante non sia sufficientemente differenziato M (Vedremo che in monopolio Π = ( a c) 2 / 4 b, mentre in Duopolio π +π = ( a c) / 9 b; 1/4=0.25>2/9=0.22) D

20 M D Se i prodotti sono omogenei ed i MC sono costanti, π > 2 π : l incentivo a comprare il brevetto è maggiore per il monopolista (intuizione: il monopolista perde di più non comprando il brevetto) => persistenza di posizione dominante N.B. se π M < 2π D il monopolista avrebbe incentivo a comportarsi come se fossero due imprese in concorrenza In altre parole, la struttura di mercato evolverà nella direzione che rende massimi i profitti totali dell industria (ossia verso il monopolio), una proprietà nota come effetto efficienza

21 Il caso dell innovazione graduale in caso di incertezza Ipotesi (variante del modello precedente): Il monopolista sa che con probabilità ρ il potenziale entrante non farà alcuna offerta => M compra brevetto π=π Monop. con prob. ( 1 ρ) il pot.entr. compra e il mon. ottiene π non compra M con prob. ρ il pot.entr. non compra e il mon. ottiene π D

22 Monopolista Entrante Innova π M π D Non innova $ %( 1 ρ)π D +ρπ M & 0 ' Incentivo (ovvero offerta max al lab) π M! "( 1 ρ)π D +ρπ M # $ = ( 1 ρ) π M π D ( ) π D

23 => Disponibilità a pagare del monopolista: π M ( 1 ρ) π D +ρπ M = ( 1 ρ)( π M π D ) D => Disponibilità a pagare del pot. entr.: π => Se c è incertezza relativa alla presenza di un potenziale entrante (ρ elevato), allora il monopolista è disposto a pagare meno per l innovazione rispetto al rivale (con prob. ρ il mon. sta cannibalizzando i suoi profitti di monopolio => perché introdurre un innovazione se già si dispone di un potere di monopolio? La spiegazione è quindi da attribuire all effetto rimpiazzo)

24 Il caso dell innovazione radicale in caso di incertezza Finora abbiamo considerato il caso di un innovazione graduale, che non sostituisce completamente il prodotto esistente => l entrata non spiazza completamente l incumbent Consideriamo adesso il caso dell innovazione drastica o radicale: l entrata del rivale => M π =0 M compra brevetto π=π Monop. con prob. ( 1 ρ) il pot.entr. compra e il mon. ottiene π= 0 non compra M con prob. ρ il pot.entr. non compra e il mon. ottiene π

25 Monopolista Entrante Innova π M π M Non innova 0 0 Incentivo (ovvero offerta max al lab) π M # $ ( 1 ρ)0 +ρπ M % & ( )π M π M = 1 ρ => Disponibilità a pagare del mon.: ( 1 ) 0 ( 1 ) π ρ +ρπ = ρ π M => Disponibilità a pagare del pot. entr.: ( 1 ) M M M π > ρ π => Il mon. è disposto a offrire per un innovazione radicale meno di quello che è disposto a offrire il pot. entrante qualunque sia il valore di ρ M

26 Riassumendo I monopolisti hanno un incentivo più forte degli entranti a investire in R& S per ottenere innovazioni graduali, ma se c è incertezza relativamente alla minaccia di entrata o se l innovazione è sufficientemente grande, allora i potenziali entranti possono avere un incentivo a investire in R& S maggiore dei monopolisti (ovviamente, nonostante l incentivo, investiranno solo se hanno le risorse finanziare per farlo)

27 Rischio Gare di R& S: a) strategia sicura: piccolo passo innovativo con alta probabilità di successo (innovazioni piccole e incrementali) b) strategia rischiosa: vantaggio consistente con probabilità piccola di successo (innovazioni grandi e radicali) Ci si aspetta che i leader del mercato puntino sulla strategia a), mentre i potenziali entranti sulla strategia b)

28 Learning by doing e dominanza Curva di apprendimento (relazione negativa tra costi medi di produzione e output cumulato): giustifica anch essa la persistenza della dominanza (es. settore aeronautico)

29 La politica dei brevetti Ricerca e sviluppo Politica tecnologica Incentivi all'innovazione (efficienza dinamica) Brevetti trade off M p = p ( inefficienza allocativa) novità Requisiti di brevettabilità non ovvietà Il policy maker deve decidere durata, ampiezza e requisiti di novità del brevetto (più in generale deve decidere come cambiare la forza di protezione del brevetto) tenendo conto del trade off tra efficienza allocativa ed efficienza dinamica Si dimostra che il sistema ottimale di protezione brevettuale dovrebbe prevedere brevetti di durata molto lunga ma di ampiezza relativamente limitata

30 La politica degli accordi di R&S Spillover di conoscenza tra le imprese => R&S è parzialmente non rivale e non escludibile (quasi bene pubblico) => sottoinvestimento in R&S Gli accordi di R&S tra le imprese possono servire per attenuare il problema del free-riding (le esternalità vengono re-internalizzate) Inoltre, gli accordi di R&S possono essere importanti nei casi di elevate dimensioni e rischiosità degli investimenti in R&S Per cui, in definitiva, la politica pubblica nei confronti degli accordi di R&S tende ad essere molto più tollerante di quella relativa ad altri tipi di accordi

31 Il ruolo delle istituzioni Per innovare le imprese hanno bisogno del sostegno di una serie di attori diversi: università, istituti pubblici di ricerca, amministrazioni pubbliche e politiche pubbliche di sostegno alla R& S e alla diffusione, istituzioni finanziarie (venture capital) Senza l intervento di tutte queste istituzioni sarebbe difficile per le imprese innovare con successo Il ruolo delle istituzioni porta a una concezione dell innovazione come sistema: l innovazione è il risultato di una serie di relazioni e interazioni tra attori diversi, i quali contribuiscono in varia misura con diverse capacità e specializzazioni In sostanza, l innovazione è un fenomeno collettivo che richiede il contributo di una eterogeneità di soggetti diversi che interagiscono tra loro

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