2 aprile 2015 Signore, insegnaci a pregare!

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1 2 aprile 2015 Signore, insegnaci a pregare! 1

2 Canto: Il tuo amore per me (187) L ALTARE DELLA REPOSIZIONE L'altare della Reposizione è il luogo in cui viene riposta e conservata l'eucaristia al termine della celebrazione eucaristica del Giovedì Santo. La Reposizione dell'eucaristia si compie per invitare i fedeli all'adorazione del Santissimo Sacramento nella notte tra Giovedì e Venerdì Santo, in ricordo sia dell'istituzione del Sacramento dell Eucaristia (Mt 26, 26-29; Mc 14, 22-25; Lc 22, 19-20) sia della veglia di preghiera di Gesù nel Getsemani (Mt 26, 36-44; Mc 14, 32-40; Lc 22, 39-46). L altare della Reposizione è il luogo dell adorazione silenziosa. Guida: Il primo impegno missionario di ciascuno di noi è proprio la preghiera. E innanzitutto pregando che si prepara la via al Vangelo; è pregando che si aprono i cuori al mistero di Dio e si dispongono gli animi ad accogliere la sua Parola di salvezza. (Papa Benedetto XVI Dall'omelia del 19 ottobre 2008 a Pompei) Canto allo Spirito: Vieni Spirito d Amore (99) L. 1 Alla domanda dei discepoli: Insegnaci a pregare!, Gesù ha risposto con il Padre Nostro. La preghiera del Signore, però, non è semplicemente una formula da recitare, ma è una traccia da seguire per imparare il vero significato della preghiera cristiana. Anzitutto, la glorificazione del Padre, Signore e Salvatore di tutta l umanità e, in un secondo momento, la richiesta di ciò che è veramente essenziale per l uomo: il pane, il perdono, la liberazione dal male. Ci mettiamo alla scuola del Padre Nostro nel contesto della preghiera davanti all Eucaristia, che ci invita a fare una profonda esperienza di comunione con il Signore, presente nel segno del pane consacrato. Il Padre Nostro e la preghiera davanti all Eucaristia si illuminano a vicenda e, soprattutto, illuminano la nostra esperienza di discepoli del Signore, chiamati a fare della nostra vita una preghiera: sacrificio di lode, offerta a Dio gradita. 2

3 Canto: Io ti amo Gesù (213) L. 2 Signore Gesù, nostro maestro e salvatore, noi ti adoriamo, riconoscendo la tua presenza, il dono rinnovato del tuo amore, nel segno del pane. Con umiltà, consapevoli della nostra povertà, desideriamo entrare nel giusto clima della preghiera. Sappiamo che non è tanto il tempo materiale che si passa davanti a te, e non sono le parole che usiamo quello che conta nella preghiera, ma l atteggiamento del nostro cuore che vive alla tua presenza. Stare in ginocchio in adorazione per vedere svelato il mistero dell Ostia Santa, sentirci sollecitati ad andare oltre i veli eucaristici, uscire da noi stessi per cercare il tuo volto, gioire dell amore che si svela alla nostra anima, sapendo che Dio ci è accessibile. Questo è il vero amore adorante. Tu hai pregato sulla montagna, nella notte. Hai pregato nell orto degli ulivi. Tu hai pregato sul legno della Croce e continui a farlo nell Eucaristia. Tu sei Maestro di preghiera. Donaci di adorare in spirito e verità. Ti benediciamo, ti glorifichiamo, ti ringraziamo. Aiutaci, con Maria, Maestra nella preghiera, guidaci nella via che hai percorso prima di noi, che il nostro cuore possa essere Tuo tempio. Preghiera (tutti): Ti chiediamo, o Signore, di darci il dono della preghiera, te lo chiediamo perché ne abbiamo bisogno. Sappiamo di non essere capaci di pregare e appunto per questo ti chiediamo come dono di poter essere noi stessi. Donaci, o Signore, di trovare volentieri la nostra preghiera, anche se piccola, povera, semplice, disadorna, priva di concetti grandiosi. Fa' che sia vera, o Signore, che essa esprima ciò che noi siamo: poveri, peccatori davanti a te, e anche ciò che noi siamo per la tua grazia. Fa' che sappiamo lodarti, o Signore. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, come era nel principio, ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. (Card. Carlo Maria Martini) 3

4 Pausa di silenzio per fare spazio al Signore Canto: Mio Dio mi abbandono a te (124) L. 3 Spesso pensiamo, di sapere già tutto sulla preghiera. Anche gli apostoli, da buoni ebrei, sapevano pregare, e lo facevano secondo usi imparati in famiglia o alla sinagoga. Ma, dopo aver visto pregare Gesù, sentono il bisogno di chiedergli: Insegnaci a pregare. Quasi si fossero accorti di non saperlo fare. Oggi Gesù rimette in questione il nostro modo di pregare. Apriamoci alla sua Parola, disposti a cambiare. Dagli scritti di Santa Teresa di Gesù Bambino Per me la preghiera è uno slancio del cuore, è un semplice sguardo gettato verso il cielo, è un grido di gratitudine e di amore nella prova come nella gioia, insomma è qualche cosa di grande, di soprannaturale, che mi dilata l'anima e mi unisce a Gesù". Cel. Dal Vangelo secondo Luca Un giorno, Gesù si trovava in un luogo a pregare e, quando ebbe finito, uno dei discepoli gli disse: Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suo discepoli. Ed egli disse loro: Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore, e non ci indurre in tentazione. (Lc 11, 1-4) Canto Canone: Niente ti turbi (164) L. 4 Il vangelo ci parla di un luogo ben determinato, solitario, libero da ogni tumulto umano. Gesù ha bisogno di questo silenzio, di uno stacco per potersi consegnare nella mani di Dio. Ci insegna cos ì che, per pregare, occorre rendersi liberi da ogni cosa. I discepoli, guardando a Gesù, incominciano a capire che pregare non è dire parole, ma vivere un atteggiamento. Gesù cercava di stare davanti al Padre, di essere con Lui. E questo era molto più importante di tutto quello che gli poteva dire: per Lui pregare era consegnarsi al Padre, al fine di mettersi 4

5 sempre più in stato di servizio verso i fratelli. Anche esteriormente doveva essere intensa la sua preghiera: i discepoli devono essere rimasti stupiti, forse anche affascinati dal suo modo di pregare, non osano disturbarlo. Ma ora, approfittando di una pausa, si avvicinano e gli pongono la domanda: Signore, insegnaci a pregare! L. 5 Fermiamoci qui anche noi a contemplare Gesù che prega. L adorazione, infatti, non è che il prolungamento della Messa, dove Gesù prega con noi e per noi. Guardiamo a Lui: nel silenzio di questo luogo Gesù Eucaristia prega per noi il Padre, nei segni esterni di un semplice pezzo di pane, quasi ad indicarci che quando vogliamo entrare nella preghiera è necessari giungere ad un vero azzeramento di tutto il nostro essere. Dobbiamo entrare nella preghiera come poveri e non come possidenti; non abbiamo nulla da portare, ma tutto da ricevere. Non cerchiamo di dire parole, ma ascoltiamo la sua Parola. Se caso, ripetiamo con fiducia: Signore insegnaci a pregare! Canto: Dio è amore (219) Pausa di silenzio contemplativo L. 6 La tentazione più frequente, la più nascosta, è la nostra mancanza di fede. Si manifesta non tanto in una incredulità dichiarata, quanto piuttosto in una preferenza di fatto. Quando ci mettiamo a pregare, mille lavori o preoccupazioni, ritenuti urgenti, si presentano come prioritari; ancora una volta è il momento della verità del cuore e del suo amore preferenziale. Talvolta ci rivolgiamo al Signore come all ultimo rifugio: ma ci crediamo veramente? Talvolta prendiamo il Signore come alleato, ma il cuore è ancora nella presunzione. In tutti i casi, la nostra mancanza di fede palesa che non siamo ancora nella disposizione del cuore umile: «Senza di me non potete far nulla» (Gv 15,5). 5

6 Preghiera (tutti): Padre mio, io mi abbandono a te, fa di me ciò che ti piace. Qualunque cosa tu faccia di me ti ringrazio. Sono pronto a tutto, accetto tutto. La tua volontà si compia in me, in tutte le tue creature. Non desidero altro, mio Dio. Affido l'anima mia alle tue mani Te la dono mio Dio, con tutto l'amore del mio cuore perché ti amo, ed è un bisogno del mio amore di donarmi di pormi nelle tue mani senza riserve con infinita fiducia perché Tu sei mio Padre. (Charles de Foucauld) L. 7 Per imparare a pregare bisogna volerlo e bisogna chiederlo. Infatti noi non sappiamo pregare, ci dice San Paolo. Pregate così, dice Gesù. Non ci insegna una formula magica, quasi a dire: pronunciate queste parole per chiedere quello che volete. Ci dice: se volete pregare da cristiani, chiedete queste cose. Quante volte, invece noi, recitiamo il Padre Nostro per chiedere altro. Recitare il Padre Nostro significa compromettersi con il Vangelo, con il progetto di Dio su di noi. Pregare così significa collocarsi nella medesima prospettiva di Gesù, la cui unica preoccupazione era l adempimento della volontà del Padre. Pregare così vuol dire legare la nostra vita al Vangelo, in modo che questo diventi il metro con cui misurare tutte le realtà della vita. Pregare così significa rovesciare tutto il nostro modo di pensare attuale, per consegnare a Dio la nostra vita. Pausa di silenzio contemplativo Canto Canone: O Jesù Christe O in te confido 6

7 Cel. Sollecitati a fare spazio dentro di noi e a cercare sempre più le cose di lassù, preghiamo il Padre perché, nella vita di ogni giorno, diventiamo capaci di metterci nelle sue mani e possiamo fare nostri i suoi progetti. Padre nostro.. Benedizione col Santissimo Sacramento Invocazioni dopo la benedizione Dio sia benedetto! Benedetto il suo santo nome Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero uomo Benedetto il nome di Gesù Benedetto il suo sacratissimo Cuore Benedetto il suo preziosissimo sangue Benedetto Gesù nel santissimo Sacramento dell altare Benedetto lo Spirito Santo Paraclito Benedetta la gran Madre di Dio, Maria Santissima Benedetta la sua santa e immacolata Concezione Benedetta la sua gloriosa assunzione Benedetto il nome di Maria Vergine e Madre. Benedetto San Giuseppe, suo castissimo sposo Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi! Canto finale: Resta qui con noi si fa sera (190) 7

8 Per la riflessione personale (dal brano tratto dal testo che il Card. Martini scrisse nel 2002: La Bellezza che salva. Discorsi sull arte ). Concludo con quattro domande utili alla riflessione personale e comunitaria. 1. La preghiera per me è piuttosto facile o difficile? Sarebbe interessante scambiarsi le esperienze in proposito, così da imparare gli uni dagli altri? 2. Che cosa mi aiuta a pregare più volentieri? 3. Come vivo l'equilibrio tra preghiera liturgica e preghiera personale? Quanto abbiamo detto vale, di fatto, per ogni preghiera, ma naturalmente vale anzitutto per quella perfettissima preghiera che è l'eucarestia, la preghiera ufficiale della Chiesa in Gesù. E però l'eucarestia, la messa ha bisogno di essere preparata e seguita da momenti di preghiera personale. Forse alcuni non gustano molto la preghiera perché non mantengono il giusto equilibrio tra la preghiera liturgica e la preghiera personale; esse sono complementari, l'una richiama l'altra. Vorrei congedarmi da voi questa sera lasciandovi una parola di San Paolo: State sempre lieti, pregate incessantemente (1Ts 5, 16-17). Notiamo che la Prima lettera ai Tessalonicesi è il documento più antico del Nuovo Testamento, il primo documento scritto in maniera completa. Mi colpisce perciò che in questo testo Paolo dia, alla conclusione, alcune ammonizioni in forma quasi poetica, e le prime due siano la letizia e la preghiera incessante, a indicare che se vogliamo essere sempre lieti dobbiamo sempre pregare. Il Signore ci doni di sperimentare il rapporto fruttuoso tra le due esperienze. 8