Convegno telematico. Roma, 11 luglio 2014
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- Marilena Albanese
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1 Convegno telematico ENTI NON PROFIT, ONLUS, IMPRESA SOCIALE TRA DIRITTO CIVILE E DIRITTO TRIBITARIO. IL RUOLO DEL NOTAIO Roma, 11 luglio 2014 Le attività commerciali degli enti non commerciali Alessandro Mazzullo Direzione Centrale Normativa Ufficio Enti non commerciali e Onlus, Agenzia delle Entrate
2 1. La fiscalità del No Profit dallo Stato minimo allo Stato sociale 2. Il No Profit dal Welfare State al Welfare Society 3. La commercialità del No Profit nel Diritto vigente 4. La Riforma del Terzo Settore Governo Renzi L evoluzione normativa della concezione del Terzo Settore: dal no profit al non profit
3 Imposta sulla ricchezza mobile (1864) - Irrilevanza soggettiva del No Profit Legge Siccardi n. 1037/1850 Autorizzazione acquisto beni immobili, donazioni, eredità, legati Libro I Codice civile 1942 Netta separazione rispetto agli enti «produttivi» del Libro V del c.c. 1. La fiscalità del No Profit dallo Stato minimo allo Stato sociale Il No Profit nello Stato liberale e fascista La mano morta
4 Elementi di rilevanza Crisi economica del 29 Politiche keynesiane Costituzione del 1948 Art. 3 L. n. 182/1954 (Esenzione) Elementi di marginalità Preminenza del ruolo dello Stato Residualità del ruolo Terzo Settore Diffidenza vs commercialità degli enti no profit Sentenza Cass. N. 2573/ La fiscalità del No Profit dallo Stato minimo allo Stato sociale - Il No Profit e il Welfare State
5 possono usufruire della riduzione dell'irpeg alla metà accordata dalla normativa di cui all'art. 6, comma 1, lettera h), D.P.R. 29 settembre 1973, n. 601, solo se l'attività da essi in concreto esercitata resti nell'ambito dei loro fini istituzionali tipici, esplicitamente determinati nello statuto, o, quanto meno, in ipotesi di attività non prevalente, si ponga in rapporto di strumentalità diretta ed immediata con quei fini; lo scopo di ripartire, oppur no, utili ai partecipanti all'iniziativa commerciale costituisce un momento successivo alla produzione degli utili stessi, che non fa venir meno il carattere commerciale dell'attività e non rileva ai fini tributari, essendo indifferente la destinazione che venga data agli utili eventualmente prodotti Cass. Sent. 29/03/1990 n. 2573
6 Elementi di rilevanza Elementi di marginalità Despecializzazione dell Impresa Distinzione Tuir tra enti commerciali e non Art. 6, co. 1, D.P.R. n. 601/1973 Crescita del Debito Pubblico Corte Cost. ed Equilibrio finanziario Proliferazione legislazione speciale Distinzione Tuir tra enti commerciali e non Interpretazione restrittiva dell art. 6 co. 1, D.P.R. n. 601/1973 Proliferazione legislazione speciale Marginalizzazione della commercialità 2. Il No Profit dal Welfare State al Welfare Society - Riforma Fiscale Anni 70 e Crisi Welfare State
7 Organizzazioni non governative (L. 49/1987) Fondazioni bancarie (L. 218/1990) Organizzazioni di volontariato (L. 266/1991) Le cooperative sociali (L. 381/1991) Le associazioni sportive dilettantistiche (L. 398/1991) Le Fondazioni musicali (D.Lgs. 367/1996) Le Onlus (D.Lgs. 460/1997) Le Associazioni di promozione sociale (L. 383/2000) Le imprese sociali (D.Lgs. 155/2006) Start up a vocazione sociale (L. 221/2012) 2. Il No Profit dal Welfare State al Welfare Society - Proliferazione normativa
8 Art. 73 Tuir Qualifica di non commercialità (per commercialità non principale) Art. 4, co. 4, D.P.R. n. 633 del 1972 Art. 143 e ss. Tuir Fiscalità di vantaggio Art. 149 Tuir Perdita della non commercialità (per commercialità prevalente) 3. La commercialità del No Profit nel Diritto vigente Gli enti non commerciali
9 Art. 5, co. 1, lett. g) della L. 266/91 Marginalità dell attività commerciale D.M. del 25 maggio 1995 Art. 5, co. 2, L. 266/91 (non organizzazione professionale e concorrenziale) Art. 8, co. 2, L. 266/ La commercialità del No Profit nel Diritto vigente Le OdV
10 Possibilità Possono svolgere attività commerciale anche prevalente se istituzionale Possono svolgere attività connesse non prevalenti e < 66% costi complessivi art. 10, co. 5 De-commercializzazione ex Art. 150 Tuir Esenzioni Iva Limiti Impossibilità influenza dominante su società for profit (Ris. 83/E del 2005 e Circ. 59/E del 2007) Impossibilità sponsorizzazioni in partnership con aziende for profit (Ris. 17/06/2005 n. 81/E) Impossibilità attività commerciali non istituzionali o connesse 3. La commercialità del No Profit nel Diritto vigente Le Onlus
11 Possibilità Attività economica organizzata al fine della produzione o scambio di beni e servizi di utilità sociale (art. 1, co. 1) I ricavi dell attività commerciale di utilità sociale > 70% ricavi complessivi Limiti Mancanza di Agevolazioni fiscali Dubbia interpretazione dell art La commercialità del No Profit nel Diritto vigente Le Imprese sociali ex D.Lgs. N. 155/2006
12 Possibilità Impresa commerciale Rilevanza sociale Gestione servizi socio-sanitari ed educativi o di altre attività commerciali con impiego persone svantaggiate Limiti Lucratività oggettiva Si tratta di imprese low profit Fiscalità di vantaggio ai fini delle imposte dirette e indirette 3. La commercialità del No Profit nel Diritto vigente Le Cooperative sociali
13 Possibilità Non lucratività soggettiva (art. 90, co. 18, lett. d) L. 289/2002) Possono svolgere attività commerciale Coefficiente redditività 3% Ires (art. 2, co. 5 L. 398/91) Esclusione dall imponibile proventi commerciali < 51,645,69 euro (art. 25, co. 2, L. 133/91) Forfettizzazione detrazione Iva (art. 74 DPR 633/72) Limiti Agevolazioni fiscali per SSD e ASD < 250,000 euro 3. La commercialità del No Profit nel Diritto vigente Le Associazioni o Società sportive dilettantistiche
14 Possibilità Limiti Non lucratività soggettiva (art. 3 D.Lgs. 367/96) Totale non imponibilità Ires dell attività commerciale conforme o accessoria 3. La commercialità del No Profit nel Diritto vigente Le Fondazioni lirico-sinfoniche
15 3. La commercialità del No Profit nel Diritto vigente Confronto con i dati Istat
16 Non lucratività soggettiva Scopo di utilità generale Effettivo impatto sociale 4. La Riforma del Terzo Settore Governo Renzi
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