Direzione Sociale Servizio Famiglia Infanzia Età Evolutiva. Centro Adozioni Attività anno 2008

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1 Direzione Sociale Servizio Famiglia Infanzia Età Evolutiva Centro Adozioni Attività anno 2008

2 a cura di Dr. Mauro Narra Responsabile Servizio famiglia Infanzia Età Evolutiva Dr.ssa Adele Ferrari Responsabile U. O. Consultori Familiari Montini Emanuela Assistente Sociale Servizio famiglia Infanzia Età Evolutiva Brescia, aprile

3 Direzione Sociale Servizio Famiglia Infanzia Età Evolutiva Centro Adozioni L attività svolta nel 2008 Premessa Il Centro Adozioni ha continuato la propria attività secondo due linee direttrici: da un lato la stabilizzazione dell organizzazione e dell operatività, dall altro l attivazione di alcune sperimentazioni per implementare le proposte di intervento e incrementare la qualità del servizio. Allo stato attuale possiamo pertanto ritenere il servizio un laboratorio in cui costantemente l attività fa scaturire nuove proposte e sperimentazioni innovative. Questa metodologia operativa cerca di mantenere uno stretto collegamento tra i modelli teorici, l attività, la conoscenza pratica e la revisione degli interventi. Il Centro Adozioni vuole essere un servizio flessibile, disponibile all ascolto dei bisogni dell utenza, e contemporaneamente attento ad incrementare la motivazione degli operatori, con una costante valorizzazione della loro professionalità, favorendo il coinvolgimento nell organizzazione del servizio e degli interventi. In questi anni la formazione nazionale, i cui contenuti sono stati rielaborati in prassi operative dal gruppo degli operatori, è stata uno stimolo importante per mantenere un buon livello di motivazione. 3

4 Nell anno 2008 è stato attuato quanto previsto dal 2 Piano Informativo Triennale e sono state organizzate alcune iniziative per la fase dell attesa non ancora comprese dal documento. Il Tavolo Operativo Locale è considerato una risorsa importante per il collegamento con le altre realtà territoriali che si occupano di adozioni, favorendo la programmazione condivisa del Servizio, attuando altresì alcune sperimentazioni. Si sta sempre più consolidando il rapporto tra i rappresentanti dei diversi interlocutori, creando un notevole vantaggio in termini di verifica e di una visione più ampia e articolata del Servizio. Alcune specifiche attività sono attuate in modo congiunto, con una ricaduta positiva. Nel prossimo futuro l impegno va rivolto a incrementare la comunicazione e la collaborazione con gli Enti Autorizzati a cui si rivolgono le coppie e con gli Uffici di Piano del territorio. Anche il 2008 ha visto l implementazione ulteriore degli interventi proposti alle coppie nella fase precedente alla domanda di disponibilità all adozione presentata al Tribunale per i Minorenni. Attualmente alle coppie viene proposto il seguente percorso: un colloquio orientativo- informativo con l assistente sociale da effettuarsi preferibilmente prima di presentare la domanda di disponibilità all adozione presso il Tribunale per i Minorenni. Il colloquio ha l obiettivo di ascoltare le motivazioni della coppia, valutare congiuntamente la situazione e orientare la scelta, attivando un atteggiamento di riflessione approfondita e realistica sulle risorse dei coniugi, coniugate con le caratteristiche dell adozione in questo periodo storico; un incontro di informazione a cadenza mensile presso il Centro Adozioni a cui sono presenti anche rappresentanti degli Enti Autorizzati; un corso di formazione secondo le indicazioni regionali della durata di almeno 12 ore; il percorso per l indagine psico-sociale; alcune proposte nella fase dell attesa; 4

5 gli interventi di sostegno al nucleo adottivo per un periodo di due anni.le linee guida dell ASL prevedono: colloqui con la coppia, osservazione del bambino, visite domiciliari, gruppo di coppie e, se del caso, incontri con la scuola. E attivo anche il call center per ogni richiesta di informazione presso la sede del Centro Adozioni Pertanto durante tutto l iter adottivo la coppia può essere accompagnata e seguita dal Centro Adozioni con interventi diversificati, che vanno ad integrarsi con quelli proposti dagli Enti Autorizzati. Nel 2008 sono stati effettuati dalle assistenti sociali n 92 colloqui di orientamento e n 23 coppie hanno ritenuto di non procedere con l iter adottivo, perché ritenuto non compatibile con i propri desideri di genitorialità. Questo incontro di orientamento e di filtro permette infatti alle coppie, partendo dalla loro storia attuale, di porre maggior attenzione ad una scelta realistica e congruente con il proprio percorso di vita. Questa proposta infatti dà alle coppie l opportunità di riflettere e ponderare la scelta prima di presentare la domanda di disponibilità in Tribunale per i Minorenni, in modo tale da poter evitare fatiche che possono risultare vane. Questa situazione si verifica quando le coppie, durante la fase dell indagine o la fase dell attesa, si rendono consapevoli di non avere le risorse necessarie per crescere un figlio adottivo o che l adozione non rientra nei loro progetti. Può anche succedere che una problematica personale e/o coniugale necessiti di essere rielaborata per superare eventuali realtà conflittuali. Il Centro Adozioni effettua tutte le prestazioni, anche quelle sociali, delegate dai Comuni all ASL. Annualmente viene trasmessa agli Uffici di Piano di ogni distretto una relazione sull attività complessiva per le coppie del territorio, e si mantiene uno scambio di informazioni tra operatori del Centro adozioni e referenti dei Comuni. ANALISI DEI DATI Nell anno 2008 sono state 103 le coppie che hanno presentato la disponibilità all adozione nazionale e internazionale. (tab. 1, grafico 1) 18 solo per l adozione nazionale, 5

6 13 soltanto per l adozione internazionale, 62 per entrambe le adozioni, 10 richieste di adozioni in casi particolari ex art. 44. Se si escludono le adozioni in casi particolari, sono state 93 le coppie disponibili all adozione nazionale e internazionale, confermando l andamento decrescente di questi ultimi anni: 153 nel 2004, 155 nel 2005, 123 nel 2006 e 116 nel 2007 (tab. 2). Questa riflessione va estesa anche alle richieste di adozioni ex art. 44, che sono state 10. I dati evidenziano la scelta delle coppie di presentare contemporaneamente la domanda per l adozione nazionale e internazionale, per non escludere a priori la possibilità di un abbinamento per l adozione nazionale. A tal proposito crea notevole tensione anche la scelta che le coppie sono chiamate a fare, su sollecitazione di alcuni Enti, di rinunciare all adozione nazionale al momento dell invio della documentazione allo Stato Straniero. Il 40 % dei coniugi ha un età compresa tra 36 e i 40 anni, il 26% delle donne e il 22% degli uomini ha un età inferiore ai 35 anni, il 28 % delle donne e il 33 % degli uomini ha un età compresa tra i 41 e i 45 anni. (tab. 3, grafici 2 e 3) Rispetto alle 93 coppie che hanno dato la disponibilità all adozione nazionale e internazionale al Tribunale per i Minorenni, si osserva che: 75 coppie hanno presentato domanda per la prima volta; 18 coppie hanno richiesto il rinnovo per l adozione nazionale o presentato la disponibilità per una seconda o terza adozione; si evidenziano pure la presenza di una coppia che ha presentato domanda per l adozione nazionale per la 4 volta 5 coppie hanno già adottato un figlio; 4 coppie hanno un figlio biologico. 6 coppie hanno scelto di non terminare l indagine psico-sociale. Delle 93 coppie che hanno fatto domanda: 6

7 79 coppie hanno partecipato all incontro informativo mensile; 63 coppie hanno partecipato a un corso formativo; 18 coppie, avendo una precedente idoneità o chiedendo il rinnovo per la nazionale, non sono state inserite nei gruppi formativi. E sempre più diffusa la partecipazione alla fase informativa- formativa di coppie che non hanno ancora presentato domanda di disponibilità al Tribunale per i Minorenni. Nel caso in cui la coppia abbia già depositato la propria richiesta, prima di iniziare i colloqui con gli operatori, le viene comunque richiesto di partecipare al percorso informativo e formativo. Rispetto alle 103 domande relative al 2008, sono state inviate al Tribunale per i Minorenni, entro la fine dell anno, 56 relazioni, redatte dalle équipes, nei tempi previsti dalla normativa. Gli operatori sono costantemente stimolati a prestare particolare cura nella stesura della relazione. Le 56 relazioni inviate in Tribunale per i Minorenni si sono concluse: 44 con parere favorevole; 5 con parere sfavorevole; 1 con parere positivo solo per l adozione nazionale; 6 indagini si sono interrotte per una decisione delle coppie. Le coppie interrompono per le seguenti motivazioni: o per sopraggiunta gravidanza; o perché emergono conflittualità di coppia; o perché si rendono consapevoli che la scelta dell adozione non è congruente con la loro vita; o perché non ritengono di avere le risorse necessarie. 7

8 Adozione nazionale I dati relativi all adozione nazionale evidenziano che nel 2008 sono stati adottati 6 bambini, di cui 5 nella fascia 0-3 mesi, e un minore di 11 anni, adottato dopo una lunga esperienza di affido familiare. ( tab. 4, grafico 4) L età media delle coppie che hanno adottato un bambino in adozione nazionale è di 38 anni per le madri e 40 per i padri, lievemente superiore al dato dell anno precedente. Si riconferma, oltre all età dei bambini collocati in adozione nazionale, anche il calo graduale e progressivo degli ultimi anni: infatti sono state 17 nel 2003, 15 nel 2004, 13 nel 2005, 11 nel 2006, 9 nel 2007, per giungere alle 6 nell anno ( tab. 5, grafico 5) Appare evidente che nell adozione nazionale vengono collocati, per la maggior parte, bambini non riconosciuti alla nascita e affidati, dopo la dimissione dall ospedale, con affido a rischio giuridico in attesa della definizione dell adottabilità. Adozione internazionale I bambini adottati nel 2008, provenienti dai paesi esteri, sono stati 69, numero significativamente superiore a quello dello scorso anno, in sintonia con i dati nazionali che confermano il trend del 16.3 % d incremento di bambini adottati negli Stati Stranieri. Per diversi anni il numero di bambini adottati nei paesi stranieri è stato stabile, mentre nel 2008 l aumento corrisponde al 38%. Si evidenzia che nel 2008 c è contemporaneamente sia il calo delle domande di disponibilità sia l aumento dei bambini adottati: tutto ciò può far ipotizzare la diminuzione della forbice tra le domande e le adozioni effettuate. La distribuzione per fasce d età è la seguente: 8

9 7 bambini nella fascia 0-2; 23 bambini nella fascia 3-5; 34 bambini nella fascia 6-10; 4 bambini nella fascia 11-13; 1 ragazzo nella fascia Si evidenzia che 57 bambini hanno un età compresa tra i 3 e i 9 anni, con una netta diminuzione dei bambini con età inferiore ai tre anni. L età media dei bambini adottati si attesta sui 6 anni. L età media dei genitori è di 42 anni per il padre e 41 anni per la madre, con una lieve diminuzione rispetto allo scorso anno. (tab. 6, grafico 6 e 7 ) Le aree geografiche di provenienza dei bambini sono: Est Europeo con 22 bambini (9 dalla Federazione Russia, 5 dall Ucraina, 3 dalla Moldavia, 3 dalla Polonia, 1 dalla Lituania, 1 dall Armenia); America Latina con 20 bambini (9 dal Brasile, 5 dalla Colombia, 5 dal Perù, 1 dalla Bolivia); Africa con 19 bambini (17 dall Etiopia, 1 dal Benin e 1 dal Sudan) Est Asiatico con 8 bambini (2 dalla Cambogia,2 dal Vietnam, 2 dal Nepal, 2 dall India); (tab. 7, grafico 8) Il 2008, rispetto all andamento degli ultimi due anni ( tab. 8), ha riportato in primo piano l area geografica dell Africa con 19 ingressi, in modo particolare l Etiopia con 17 bambini (nel 2005 sono stati 16, mentre nel 2006 e 2007 sono stati 8). Si rileva l apertura all adozione anche per due nuovi paesi africani: il Benin e il Sudan. I 69 bambini stranieri sono stati adottati da 51 famiglie: infatti sono presenti 13 nuclei di 2 fratelli (4 dall Etiopia, 2 dal Perù, dall Ucraina e dalla Colombia, 1 dalla Federazione Russa, dal Brasile e dalla Moldavia) e due di tre fratelli (dal Brasile e dalla Polonia), confermando l incremento delle adozioni di più fratelli. 9

10 Questa tipologia, in alcuni casi sostenuta anche da alcuni Enti, rende ancora più complessa la gestione della cura e la costruzione dei legami tra genitori e figli. Al momento della valutazione della disponibilità e della proposta da parte dell Ente, le coppie sono favorevoli ad accogliere due bambini e non manifestano titubanze nonostante le sollecitazioni degli operatori. Sembra che la loro valutazione si basi prevalentemente sull impegno della cura materiale, senza prendere consapevolezza delle esigenze relazionali e affettive dei bambini e anche delle precedenti modalità relazionali della fratria. A volte può accadere che i due fratelli assumono modalità opposte di relazionare con la coppia: uno diventa compiacente, gratificando i genitori, e l altro si fa carico della modalità oppositiva e trasgressiva. Tale dinamica, se perdura nel tempo, crea notevoli danni in quanto la coppia tende ad allontanarsi dal figlio trasgressivo e ribelle e indurre il mantenimento delle diversità relazionali iniziali del buono e accondiscendente che accetta i genitori e il ribelle che rifiuta i genitori. Inoltre, l adozione di fratelli a diversi nuclei con l invito a mantenere la relazione tra i ragazzi, impone alcune riflessioni ai diversi operatori dell adozione, soprattutto attivando lo studio e la ricerca d indicatori che aiutino a gestire la complessità e le criticità delle situazioni emergenti. Frequentemente questi rapporti si interrompono dopo una fase iniziale un po idilliaca, con la motivazione che i ragazzi sono disturbati da questi incontri. Nel 2008, comparando i dati relativi al tempo intercorso tra il rilascio del decreto d idoneità alla coppia e la data d ingresso in Italia del bambino, si è calcolato un tempo medio di attesa di circa tre anni (2,9). Dalla tabella n 9 si evince un intervallo minimo di un anno per un adozione in Bolivia e un tempo massimo di cinque anni per un adozione in Moldavia. Enti Autorizzati per l adozione internazionale Anche quest anno gli Enti Autorizzati che hanno seguito la procedura per le 69 adozioni internazionali sono stati 20, di cui solo due hanno sede nel nostro territorio. Gli enti che hanno seguito il maggior numero di adozioni sono stati: Centro Aiuti per l Etiopia con 15 bambini; 10

11 Il Conventino con 10 bambini; Progetto Sao Josè con l adozione di 7 bambini; La Primogenita con l adozione di 6 bambini; L Airone con 5 bambini. (tab. 10 ) Si sta avviando un rapporto di collaborazione con gli operatori di alcuni Enti al fine di perseguire l integrazione degli interventi di sostegno nel periodo post adottivo. Tale percorso richiederà negli anni un impegno significativo, anche per l elevato numero di Enti cui si rivolgono le coppie di questo territorio. La vicinanza territoriale è risultato essere un criterio poco rilevante nella scelta dell Ente. La scelta dell Ente non è una decisione facile per le coppie che manifestano una difficoltà a trovare criteri di confronto fra le diverse proposte ed effettuare una scelta congruente. Gli operatori del Centro Adozioni ribadiscono costantemente che la comunicazione tra Ente Autorizzato ed èquipe non può avvenire solo attraverso l intermediazione esclusiva della coppia, ma è necessaria una comunicazione diretta tra i due Enti, anche per condividere alcune prassi d intervento. Si sottolinea anche che le coppie, solo in casi sporadici, danno in visione o consegnano agli operatori la documentazione riguardante il minore, consegnata loro dall Ente Autorizzato. Una maggiore conoscenza della situazione e della storia pregressa del bambino, della permanenza all estero della coppia e del primo periodo di rapporto con lo stesso, sono elementi non trascurabili per gli operatori che seguiranno la famiglia adottiva. Si auspica che nel periodo post adottivo le coppie siano seguite sia dagli operatori del Centro Adozioni, sia dall Ente Autorizzato con un progetto condiviso e integrato. Questa collaborazione sinergica garantisce alla famiglia un reale sostegno, scoraggiando il tentativo attuato da alcune coppie di mantenere a distanza gli operatori, con l affermazione va tutto bene, per giungere in tempi successivi a evidenziare un elevata problematicità nella relazione coniugale e genitoriale. Gli operatori del Centro Adozioni stanno rileggendo le storie di alcune famiglie adottive nelle quali si sono presentate crisi adolescenziali gravi, con l obiettivo di riflettere e programmare un lavoro più mirato. 11

12 INTERVENTI INFORMATIVI E FORMATIVI Le proposte informative e formative fanno parte della programmazione annuale del Centro Adozioni. Si auspica che la partecipazione avvenga prima della presentazione della domanda di disponibilità all adozione presso il Tribunale per i Minorenni. Anche nel 2008 gli incontri informativi, a cadenza mensile, sono stati 11. Gli incontri sono condotti da un assistente sociale e da un rappresentante di un Ente Autorizzato per le adozioni e si tengono presso il Centro Adozioni di Brescia a cadenza fissa il secondo lunedì del mese nel tardo pomeriggio. Agli incontri hanno partecipato complessivamente 79 coppie: - 22 coppie avevano già depositato la disponibilità al tribunale; - 57 coppie desideravano acquisire maggiori informazioni sull adozione dopo il colloquio orientativo - informativo con l assistente sociale. Di queste ultime: - 42 coppie hanno deciso di intraprendere l iter adottivo presentando domanda in Tribunale successivamente all incontro; - 16 coppie non hanno presentato domanda alla data del 31/12/08. ( tab.11 e 12 ) Dall esperienza di questi anni si è notato che il tempo a disposizione per ogni incontro circa tre ore non è esaustivo per rispondere agli interrogativi delle coppie. Queste ultime però tendono a precorrere i tempi e a volere conoscere le reali possibilità che l adozione si concretizzi, con quesiti rivolti all Ente e riferiti alla conoscenza della situazione e della casistica dei minori adottabili. Si evita in tal modo di soffermarsi sulle proprie capacità e risorse personali e coniugali. Le valutazioni stanno orientando il servizio per una programmazione di tre incontri annuali, esclusivamente riservati ai rappresentanti degli Enti Autorizzati, in modo da favorire che negli incontri informativi la coppia possa affrontare i temi salienti della genitorialità adottiva. 12

13 Sono stati effettuati 11 corsi formativi a cui hanno partecipato complessivamente 84 coppie, delle quali: - 30 coppie avevano già depositato la disponibilità in tribunale; - 54 coppie desideravano approfondire la realtà dell adozione prima di effettuare la scelta adottiva. Di queste 54 coppie, 28 coppie hanno successivamente presentato domanda di disponibilità in Tribunale per i Minorenni, alla data del 31/12/08. ( tab. 13 e 14 ) I corsi, condotti sempre da una coppia di operatori, assistente sociale e psicologo, e distribuiti in quattro o cinque incontri della durata complessiva di almeno dodici ore, sono svolti in orari tardo-pomeridiani e il sabato mattina, per facilitare la partecipazione in orari congruenti con le esigenze lavorative delle coppie e si svolgono presso il Centro Adozioni di Brescia. Si riconfermano come incontri graditi ai partecipanti e occasioni di riflessione, di confronto, oltre che laboratori di creatività e di sperimentazione di nuovi legami. Particolare attenzione viene posta alla valutazione dei corsi non solamente attraverso la rilevazione della soddisfazione dei partecipanti ma anche tramite il feedback da parte degli operatori che seguono poi le coppie nella fase dell indagine. FASE DELL ATTESA Dopo la fase serrata degli incontri informativi/formativi, dei colloqui di valutazione e della ricerca dell Ente, spesso le coppie riferiscono di sentire più acuto il senso di solitudine e di abbandono; gli operatori nel contempo rischiano di perdere i contatti con queste ultime fino all arrivo del bambino. In alcuni casi la comunicazione del rientro giunge al Centro Adozioni qualche mese dopo l arrivo del bambino. L èquipe del Centro Adozioni si è resa conto che questa fase rappresenta un interruzione nel rapporto con la coppia adottiva: un lasciarsi e per alcuni un rivedersi dopo anni, senza poterne seguire l evoluzione. La lunga attesa adottiva, dal decreto di idoneità all arrivo del bambino, ha sollecitato sempre di più gli operatori a ripensare il proprio intervento e ad ipotizzare un percorso complessivo che garantisca una costante presa in carico in ogni fase. 13

14 Da queste osservazioni è scaturita la motivazione di proporre un esserci anche per gli operatori, per poter condividere il percorso e la costruzione della famiglia adottiva. Per la specificità del periodo dell attesa, in cui la coppia è in relazione diretta con l Ente Autorizzato, l èquipe ha ritenuto di non proporre percorsi di piccolo gruppo, per assumere un ruolo meno intrusivo, con una presenza a distanza ravvicinata, di affiancamento, quale sostegno positivo in un tempo in cui si sperimenta di essere tra le due sponde: già idonea ma ancora in attesa del bambino. Gli obiettivi generali delle proposte sono: mantenere un legame, un filo di contatto tra operatori e coppie, attivare riflessioni su alcuni aspetti tipici della fase d attesa seguire l evoluzione della coppia 1- Monitoraggio In occasione del Convegno Bambini adottati di altri mondi organizzato dall ASL il 28 novembre 2006, erano stati presentati alcuni dati retrospettivi relativi agli anni , per quanto riguarda il rapporto tra le richieste di disponibilità all adozione e i minori adottati. La verifica di quella sperimentazione ha attivato alcune considerazioni: la buona accoglienza da parte delle coppie interpellate dall assistente sociale: si sono sentite in collegamento, pensate e ricordate da qualcuno. Si è verificato che questo contatto rafforza la fiducia reciproca, la conoscenza e permette di affrontare i modo più puntuale ed efficace gli eventuali disagi, poiché si tiene nella mente l altro e la sua storia, si è rassicurati dalla presenza dell altro; la resistenza di alcuni operatori, che, se da un lato riconoscono la bontà dell iniziativa, dall altro esprimono alcune perplessità sul ruolo, vissuto come un intrusione e una forzatura in ambito familiare, senza un mandato istituzionale; la completezza della banca dati e un costante aggiornamento di report che favoriscono una verifica dell attività del Centro Adozioni. Sono emersi alcuni dati significativi che riguardavano le coppie che non hanno dato mandato ad un 14

15 Ente Autorizzato o che comunque hanno interrotto l iter per separazione, per gravidanza, oppure perché non hanno ritenuto che l adozione non fosse parte del loro progetto di coppia. Dal gennaio 2008 è stato deciso di considerare il monitoraggio un attività del servizio: costante rilevazione del percorso di ogni coppia che accede al Centro Adozioni aggiornamento semestrale o tramite telefonata o colloquio con l assistente sociale, per essere informati sull evoluzione della fase dell attesa. Di seguito vengono riportati alcuni dati riferiti al monitoraggio di dicembre anno Richieste idoneità Coppie contattate adozioni In attesa Con/senza abbinamento interruzioni ( 4-20) ( 7-31) ( 6-53) I dati evidenziano che alcune coppie non sono contattabili per diversi motivi e soprattutto l elevato numero delle coppie che durante la fase dell attesa interrompono il percorso adottivo. Il monitoraggio intende pertanto raggiungere, almeno a cadenza semestrale, tutte le coppie che nella rilevazione sono risultate ancora in attesa dell abbinamento e di quelle che hanno ottenuto l idoneità nell anno precedente. 2- Incontri serali Nell anno 2008 l ASL, in collaborazione con il Tavolo operativo locale a cui partecipano gli Enti Locali, l ANFAA, gli EEAA ( La Primogenita International Adoption, l associazione Sao Josè) e l associazione Amare, ha programmato e attuato un ciclo di incontri, con l obiettivo 15

16 di condividere l attesa con altre coppie e rimettere in circolo il loro bagaglio di esperienze, idee e informazioni; di accrescere sempre più la consapevolezza della genitorialità adottiva. Infatti da gennaio a maggio del 2008, il terzo lunedì del mese si sono organizzati, nel teatro della sede dell Asl, cinque incontri serali dalle 20,30 alle 22,30/23 su diverse tematiche adottive quali: il minore e la famiglia, le aspettative della coppia in attesa, l inserimento scolastico, la salute del bambino e le testimonianze di famiglie adottive e di operatori. La partecipazione è stata numerosa ed attiva. Anche nel 2009 è in atto tale esperienza e si intende condurre il tema delle diverse serate con l apporto teorico dei diversi operatori del Centro Adozioni e con la presentazione e discussione di alcune esperienze. 3- Incontro annuale con i futuri nonni adottivi Da due anni nel mese di ottobre viene organizzato un incontro il sabato pomeriggio per i futuri nonni adottivi, per una riflessione sul loro ruolo e sulle trasformazioni del loro legame con i figli. Si è scelto lo strumento dell incontro assembleare con una breve relazione, oltre a testimonianze di nonni e genitori adottivi. Gli incontri sono stati molto graditi e partecipati e sono stati pubblicizzati attraverso una lettera/invito che gli operatori inviano alle coppie che, a loro volta, coinvolgono i loro genitori. Le iniziative per la fase dell attesa evidenziano le seguenti positività: permettono di offrire alle coppie un percorso lineare e continuo per tutto il percorso; sono sorrette dalla convinzione che la coppia può modificare il proprio assetto relazionale, le proprie aspettative e la propria immagine di futuro genitore adottivo. favoriscono il coinvolgimento e la motivazione degli operatori fanno sperimentare nuove proposte operative congiuntamente con altre realtà coinvolte I limiti evidenziati sono: 16

17 la carenza di risorse umane, la scarsa motivazione di alcuni operatori, la limitata comunicazione con gli Enti Autorizzati ubicati in territori distanti. IL SOSTEGNO DEL POST ADOZIONE E I GRUPPI DI GENITORI Nel 2009 sono stati attivati 9 gruppi di genitori adottivi con n. 60 coppie. Si deduce che si è notevolmente ridotto il numero delle coppie che scelgono di essere seguiti solo dall Ente Autorizzato. Alcuni gruppi sono stati effettuati presso la sede di Brescia, altri presso le sedi distrettuali ( Ghedi, Desenzano, Chiari, Concesio). Attualmente i gruppi si incontrano a cadenza mensile, in orario pre-serale e sono previsti non meno di sei incontri. Non è infrequente la richiesta di proseguire ed è allo studio la possibilità di prevedere incontri periodici anche in tempi successivi. La formazione del gruppo tiene conto preferibilmente dell età dei bambini, pur non essendo questo un criterio rigido. L esperienza ha fatto maturare la decisione di proporre la partecipazione al gruppo dopo alcuni mesi dall inizio della convivenza con il bambino. Si auspica e si sollecita la partecipazione di entrambi i coniugi, ma non sempre questo avviene con la motivazione prevalente di orari lavorativi incompatibili o all assenza di persone a cui affidare il bambino. Appare realistico ipotizzare che tali motivi manifestano una resistenza ad usufruire di tale intervento, per la difficoltà ad aprirsi al confronto e alla riflessione, congiuntamente al manifestarsi di nodi problematici. Gli operatori stessi in alcuni casi, propongono il gruppo come opportunità, senza curare particolarmente la motivazione della coppia, soprattutto di quelle più restie e più problematiche. Soprattutto per tali situazioni sarebbe importante una maggior alleanza e integrazione tra Centro Adozioni ed Ente Autorizzato, al fine di trovare un efficace collaborazione. I gruppi, attivando spazi di ascolto, di riflessione e di confronto, sollecitano la partecipazione attiva delle persone, che si raccontano, che danno parola alle storie e all esperienza e questo narrare diventa già una cura. Il metodo autobiografico è il filo rosso utilizzato dagli operatori nella formazione delle coppie, fin dalla fase dell attesa, per educarsi a narrare la propria storia al bambino, per raccontare poi al bambino la loro e la sua storia. 17

18 I conduttori, psicologo e assistente sociale con la collaborazione dei tirocinanti, stimolano le coppie a raccontare, a rielaborare i momenti critici, a superare le negazioni e le idealizzazioni ( più diffuse nelle adozioni dei bambini in tenera età ) e le rigidità normative, più esplicitate dai genitori con bambini grandicelli. Si nota infatti la difficoltà dei genitori a superare l aspetto normativo per porre maggior attenzione alla dimensione affettivo- relazionale, imparando a porsi come partner dei figli nelle situazioni ludiche. Non è infrequente cogliere la difficoltà dei coniugi, e forse più delle madri, a giocare con i figli e ad accettare che la propria organizzazione personale e familiare sia completamente modificata in funzione delle esigenze dei figli. Altro dato che crea disorientamento nelle coppie è il fatto che il figlio preferisca, nei primi mesi, uno dei due genitori: aspetto che provoca qualche disagio e contrapposizione nella coppia Un aspetto importante è l impatto con il bambino concreto, spesso diverso da quello della fotografia e pensato ogni giorno, e anche le modalità del primo incontro, diversificate a secondo dei Paesi e degli Enti Autorizzati. Tutte le problematiche che emergono dal rapporto con le coppie adottive diventano temi di riflessione con le coppie nella fase dell attesa. PROSPETTIVE In questi anni i colleghi appartenenti a diversi Enti, Comuni, Neuropsichiatria Infantile, Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni, interpellano gli operatori del Centro Adozioni quando hanno in carico minori adottati. Questo scambio sta facendo maturare l ipotesi di approfondire le problematicità di alcune famiglie adottive, condividendo con un gruppo di lavoro interprofessionale e interistituzionale gli indicatori di rischio e i fattori scatenanti la conflittualità. La riflessione sull attività apre nuovi orizzonti e il desiderio di attuare nuovi percorsi e nuove strategie. Di seguito sono sintetizzate alcune piste di lavoro per l anno Curare ogni fase del percorso adottivo per favorire un accompagnamento efficace alla scelta adottiva. Consolidare l accompagnamento della famiglia adottiva nella fase cruciale della costruzione del legame di appartenenza e di attaccamento. Offrire spazi di consulenza per la famiglia adottiva che vive passaggi vitali di crisi, esempio in adolescenza. 18

19 Incentivare la riflessione sull inserimento scolastico in collaborazione con alcuni operatori scolastici interessati. Intensificare il rapporto con gli Enti Autorizzati: l esperienza adottiva richiede, per la sua complessità, un notevole impegno di conoscenza, di rispettosa interazione e di collaborazione positiva tra tutti gli attori coinvolti. In particolar modo gli operatori sono impegnati a costruire un rapporto di conoscenza reciproca e collaborazione proficua con gli Enti Autorizzati per l adozione internazionale, convinti che una buona sinergia possa garantire una maggior tutela del bambino adottato e interventi più mirati ed efficaci per il sostegno alla famiglia adottiva. Maggior investimento nella diffusione di una reale cultura della tutela dell infanzia e dell adozione. A questo proposito va incrementando la richiesta di illustrare l attività del Centro Adozioni in diversi contesti formativi rivolti ad operatori sociali e ad operatori dell area giuridica. Continuare la formazione degli operatori per migliorare la qualità degli interventi. Sarà curata la riflessione sulle motivazioni all adozione e sulla relazione di coppia, anche con l utilizzo di strumenti specifici che possono facilitare la riflessione della coppia. In conclusione si può affermare che se da un lato ci si può ritenere soddisfatti del lavoro svolto, dall altro la verifica dell operatività apre prospettive nuove per la revisione di alcune prassi, per un miglioramento della qualità degli interventi e per l organizzazione di proposte innovative attuate in sinergia con gli altri attori del percorso adottivo.. in quest attesa tessiamo trame antiche e andiamo alla ricerca di nuovi fili che ci legano a te e che raccontano: C era una volta un ponte tra la tua riva e la nostra, tra la tua storia e la nostra storia. una coppia adottiva 19

20 TABELLE Tabella 1 Richieste di idoneità all adozione, anno 2008 Tabella 2 Richieste di idoneità all adozione, confronto anni Tabella 3 Età delle coppie candidate all adozione, anno 2008 Tabella 4 Affidi preadottivi minori italiani, anno 2008 Tabella 5 Minori adottati, confronto dati anni Tabella 6 Minori stranieri adottati, anno 2008 Tabella 7 Paesi di provenienza dei minori adottati, anno 2008 Tabella 8 Paesi di provenienza dei minori adottati, confronto anni Tabella 9 Età dei bambini stranieri adottati, tempo medio intercorso dal decreto all arrivo Tabella 10 Enti Autorizzati che hanno seguito la procedura di adozione, anno 2008 Tabella 11 Incontri informativi, anno 2008 Tabella 12 Coppie partecipanti agli incontri informativi suddivise per distretto, anno 2008 Tabella 13 Corsi di formazione,anno 2008 Tabella 14 Coppie partecipanti ai corsi di formazione suddivise per distretto, anno 2008 GRAFICI Grafico 1 Idoneità all adozione, tipi di domanda, anno 2008 Grafico 2 Fasce d età dei mariti, anno 2008 Grafico 3 Fasce d età delle mogli, anno 2008 Grafico 4 Affidi preadottivi minori italiani per fasce d età, anno 2008 Grafico 5 Minori adottati, confronto anni Grafico 6 Minori stranieri adottati per fasce d età, anno 2008 Grafico 7 Numero dei bambini stranieri adottati per età, anno 2008 Grafico 8 Numero dei minori adottati per paese di provenienza, anno

21 TABELLA 1 Centro Adozioni - ASL di Brescia IDONEITA' ADOZIONE anno 2008 Distretto N. Coppie Tipo di domanda Nazionale Internazionale Entrambe art. 44 partecipaz gruppo informativo partecipaz corso formativo colloquio ass.soc Coppie con figlio biologico Coppie con figlio adottivo Coppie ritirate durante iter coppie con 2 domanda o rinnovo 1 - Brescia Gussago Rezzato Gardone Iseo Palazzolo Chiari Orzinuovi Leno Montichiari Salò Vestone Totale Totale in % 17,5% 12,6% 60,2% 9,7% 72,8% 61,2% 64,1% 3,9% 4,9% 5,8% 17,5% 21

22 TABELLA 2 Centro Adozioni - ASL di Brescia Idoneità all'adozione - confronto anni distretto Nazionale Internazionale Entrambe art. 44 Nazionale Internazionale Entrambe art. 44 Nazionale Internazionale Entrambe art. 44 Nazionale Internazionale Entrambe art. 44 Nazionale Internazionale Entrambe art Brescia Gussago Rezzato Gardone Iseo Palazzolo Chiari Orzinuovi Leno Montichiari Salò Vestone Totale

23 TABELLA 3 Centro Adozioni - ASL di Brescia Età delle coppie che hanno presentato domanda di adozione nazionale e internazionale - anno 2008 Distretto N. Coppie età del marito età della moglie < > 50 < >50 1- Brescia Gussago Rezzato Gardone Iseo Palazzolo Chiari Orzinuovi Leno Montichiari Salò Vestone Totale Totale in % 0% 22% 40% 33% 3% 2% 3% 26% 42% 28% 0% 1% Età media

24 TABELLA 4 Centro Adozioni dell'asl di Brescia AFFIDI PREADOTTIVI MINORI ITALIANI - anno 2008 Distretto N. Bambini N. Famiglie fasce d'età Età media genitori 0-3 mesi 4-12 mesi 11 anni padre madre 1 - Brescia Gussago 3 - Rezzato Gardone V.T. 5 - Iseo 6 - Palazzolo s/o 7 - Chiari 8 - Orzinuovi Leno 10 - Montichiari Salò 12 - Vestone ,5 35,5 Totale

25 TABELLA 5 Centro Adozioni - ASL di Brescia Minori adottati - confronto dati anni distretto adozione nazionale adozione internaz. adozione nazionale adozione internaz. adozione nazionale adozione internaz. adozione nazionale adozione internaz. adozione nazionale adozione internaz. 1 - Brescia Gussago Rezzato Gardone Iseo Palazzolo Chiari Orzinuovi Leno Montichiari Salò Vestone Totale

26 TABELLA 6 Centro Adozioni dell'asl di Brescia Minori stranieri adottati - anno 2008 Distretto N. Bambini N. famiglie fasce d'età (anni) Età media genitori padre madre 1- Brescia Gussago Rezzato Gardone V.T Iseo Palazzolo s/o Chiari Orzinuovi Leno Montichiari Salò Vestone Totale

27 TABELLA 7 Centro Adozioni - ASL di Brescia Paesi di provenienza dei minori adottati - anno 2008 PAESI ESTERI Distretti Totale Etiopia Brasile Fed.Russa Perù Colombia Ucraina Moldavia Polonia 3 3 Cambogia Vietnam Nepal India Bolivia 1 1 Benin 1 1 Sudan 1 1 Lituania 1 1 Armenia 1 1 TOTALE

28 TABELLA 8 Centro Adozioni - ASL di Brescia PAESI DI PROVENIENZA DEI MINORI ADOTTATI - anni PAESI ESTERI anno 2005 anno 2006 anno 2007 anno 2008 Armenia 1 Benin 1 Bolivia Brasile Cambogia Cile 1 2 Colombia Crimea 1 Etiopia Fed. Russa Guatemala 1 India Lettonia 3 2 Lituania Moldavia Nepal 3 2 Perù 1 5 Polonia Slovacchia 1 Sudan 1 Ucraina Vietnam Totale

29 TABELLA 9 Paesi origine N. bambini Centro Adozioni - ASL di Brescia Età dei bambini stranieri adottati Tempo medio intercorso dal decreto all'arrivo anno 2008 età - anni < Età media dei bambini (anni) Tempo medio intercorso dal decreto all'arrivo (anni) Etiopia ,6 2,1 Brasile ,1 2,3 Fed.Russa ,3 3,5 Perù ,8 2,0 Colombia ,2 3,0 Ucraina ,7 Moldavia ,7 5,0 Polonia ,0 Cambogia ,0 Vietnam ,8 2,5 Nepal ,5 3,0 India ,0 Bolivia ,0 Benin ,0 Sudan ,0 Lituania ,0 Armenia ,0 Totale ,2 2,9 29

30 Centro Adozioni - ASL di Brescia Bambini adottati all'estero - anno 2008 Enti Autorizzati che hanno seguito la procedura dell'adozione internazionale ENTI AUTORIZZATI ADOZIONE INTERNAZIONALE Distretto Nominativo Sede TABELLA 10 L'Airone - Adozioni Internazionali Albenga ( SV ) Amici Missioni Indiane ( AMI ) Buccinasco ( MI ) 2 2 Azione per Famiglie Nuove Onlus Milano 1 1 Progetto Sao Josè Brescia Famiglia e minori - o.n.l.u.s. Roma 2 2 Associazione Il Conventino Bergamo Servizio Polifunzionale per l'adozione Internazionale (S.P.A.I.) Ancona 2 2 Centro Aiuti per l'etiopia Verbania Fondotoce ( VB ) CIFA Onlus - Centro internazionale per l'infanzia e la famiglia Torino Servizio Sociale Internazionale Roma 1 1 Ariete Onlus Napoli Network Aiuto Assistenza Accoglienza - Onlus (NAAA) Ciriè (TO) A.M.o attraverso il mondo per un sorriso Fano. sede Cremona 1 1 N.A.D.I.A Onlus San Martino Buonalbergo ( VR) 1 1 La Primogenita International Adoption Brescia AIPA assoc. italiana pro adozioni Piacenza SOS Bambino International Adoption - Vicenza Onlus 1 1 Nuovi orizzonti per vivere l'adozione Grugliasco (Torino) (N.O.V.A.) 1 1 Ai.Bi. Associazione amici dei bambini Legnano (MI) 1 1 In cammino per la famiglia - I.C.P.L.F. Casarza Ligure (GE) 2 2 TOTALE Totale 30

31 TABELLA 11 N. mese Centro Adozioni - ASL di Brescia Incontri informativi - anno 2008 N. coppie partecipanti N. coppie che avevano già presentato domanda al T.M. N. coppie che non avevano presentato domanda 1 gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio settembre ottobre novembre dicembre TOTALE

32 TABELLA 12 Centro Adozioni - ASL di Brescia Coppie partecipanti Incontri Informativi suddivisi per distretti - anno 2008 distretto incontro n Totale 1 - Brescia Gussago Rezzato Gardone Iseo Palazzolo Chiari Orzinuovi Leno Montichiari Salò Vestone totale

33 TABELLA 13 Centro Adozioni - ASL di Brescia Corsi di Formazione - anno 2008 N.corso N. coppie partecipanti N. coppie che avevano già presentato domanda al T.M. N. coppie che non avevano presentato domanda totale

34 TABELLA 14 Centro Adozioni - ASL di Brescia Coppie partecipanti ai Corsi di formazione suddivise per distretto - anno 2008 distretto corso n Totale 1- Brescia Gussago Rezzato Gardone Iseo Palazzolo Chiari Orzinuovi Leno Montichiari Salò Vestone Totale

35 GRAFICO 1 Idoneità Adozione - anno 2008 Tipi di domanda (domande n. 103) art. 44 9,7% Nazionale 17,5% Internazionale 12,6% Nazionale e Internazionale 60,2% 35

36 GRAFICO 2 Mariti - % per fasce d'età anni 3% >50 anni 2% anni 22% anni 33% anni 40% 36

37 GRAFICO.3 MOGLI - % per fasce d'età >50 anni 1% <30 anni 2% anni 28% anni 26% anni 35% 37

38 GRAFICO 4 Affidi Preadottivi Minori Italiani - anno 2008 per fasce d'età (totale n. 6) 11 anni m esi 5 38

39 GRAFICO 5 Minori adottati confronto anni n. minori adottati adozione nazionale adozione internazionale adozione nazionale adozione internazionale adozione nazionale adozione internazionale adozione nazionale adozione internazionale adozione nazionale adozione internazionale

40 GRAFICO 6 Minori Stranieri adottati - anno 2008 % per fasce d'età (totale n. 69) anni 6% anni 1% 0-2 anni 10% 6-10 anni 50% 3-5 anni 33% GRAFICO 7 40

41 Numero dei bambini stranieri adottati per età - anno 2008 (totale n. 69) n. bambini < età - anni GRAFICO 8 41

42 Paesi di provenienza dei minori adottati - anno 2008 (totale n. 69 minori) Armenia Lituania Sudan Benin Bolivia India Nepal Vietnam Cambogia Polonia Moldavia Ucraina Colombia Perù Fed.Russa Brasile Etiopia n. minori 42