COMUNE DI PRATO. Ass.to Pari Opportunita Ass.re Rita Pieri Ass.to Lavori Pubblici Ass.re Roberto Caverni

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1 COMUNE DI PRATO Ass.to Pari Opportunita Ass.re Rita Pieri Ass.to Lavori Pubblici Ass.re Roberto Caverni Gruppo di lavoro per l elaborazione del Piano per l Accessibilità Urbana Coordinatore Gruppo Arch. Luca Piantini Geom. Michele Faranda ( Edilizia Pubblica ), Geom. Giacomo Guasti ( Edilizia Privata ), Arch. Carmine Sotiro ( Patrimonio ), Arch. Francesca Cicognani ( Rete Stradale ), Ing. Mario Addamiano ( Urbanistica ), Ing. Daria Trinci ( Mobilità e Grandi Infrastrutture ), Dott. Massimo Lago ( Attività Economiche ), Geom. Derry Ciaramelli ( Servizi Cimiteriali ) Coordinatore Scientifico Arch. Fanny Di Cara

2 Il concetto di barriera non è assoluto ma relativo Siamo tutti disabili in funzione del limite che vogliamo o dobbiamo superare e dei mezzi di cui disponiamo

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4 Convenzione dei Diritti delle persone con disabilità adottata dalle Nazioni Unite il 10 giugno 2006 la disabilità è il risultato dell interazione tra persone con menomazioni e barriere comportamentali ed ambientali, che impediscono la loro piena ed effettiva partecipazione alla società sulla base dell uguaglianza con gli altri

5 EDIFICI - SPAZI PRIVATI / PUBBLICI Legge Quadro 104/92 Legge R. Toscana 47/91 e DPGR 41/2009 PRIVATI L. 13/89 L.R.toscana 47/91 PUBBLICI (D.P.R. 384/78) D.P.R. 503/96 L. 41/86 Legge quadro 104/92 L. R. Toscana 47/91 PRESCRIZIONI TECNICHE D.M.236/1989 e all. L.R. 47/91e DPGR 41/2009

6 NORMATIVA NAZIONALE Legge Finanziaria n.41 del ISTITUZIONE DEL PEBA adeguamento obbligatorio delle strutture pubbliche alla normativa in materia di abbattimento delle barriere architettoniche, legandolo anche alla possibilità di finanziamento pubblico dell opera ( all epoca si chiedeva la conformità al D.P.R. n.384/78 poi abrogato e sostituito dal Decr. Pres. Repubblica n. 503/96). L. 13/89 e relativo Regolamento di Attuazione D. M. LL.PP n. 236 adeguamento obbligatorio delle strutture pubbliche alla normativa in materia di abbattimento delle barriere architettoniche, legandolo anche alla possibilità di finanziamento pubblico dell opera ( all epoca si chiedeva la conformità al D.P.R. n.384/78 poi abrogato e sostituito dal Decr. Pres. Repubblica n. 503/96); Decr. Pres. Repubblica 24 luglio 1996 n. 503 Edifici, spazi e servizi pubblici. Oltre alle barriere fisiche vengono inserite anche quelle percettive in particolare per ipovedenti, ciechi e sordi

7 NORMATIVA NAZIONALE MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA CULTURALI Gaz. Uff. 16/05/2008 Linee guida per il superamento delle barriere architettoniche nei luoghi di interesse culturale Adotta per la prima volta il concetto di UNIVERSAL DESIGN Indica la necessità del superamento delle barriere percettive Supera la logica da manuale di progettazione, rimandando alla progettazione ragionata dei casi specifici Accessibilità come strumento di lettura dello spazio

8 NORMATIVA REGIONALE L.R. 9 settembre 1991 n. 47 principio fondante attivo norme per consentire la piena utilizzazione di un ambiente costruito rispondente all esigenze di tutti i cittadini, indipendentemente dall età, dalle caratteristiche psico-fisiche e senso-percettive al fine di garantire a ciascuno l esercizio autonomo di ogni attività. I Comuni, gli enti e le società pubbliche, predispongono appositi programmi abbattimento delle barriere fissando tempi e modalità di reperimento delle risorse; Per la realizzazione dei programmi i Comuni destinano il 10% dei proventi annuali derivanti dalle concessioni edilizie. L.R maggio 2001 e successiva L.R. 1/2005 Integra le norme per il governo del territorio con l inserimento di un nuovo strumento di pianificazione: la mappa dell accessibilità urbana. La pianificazione è da intendersi tecnica e finanziaria: per questo l integrazione dei regolamenti urbanistici comunali con la mappa di accessibilità urbana costituisce condizione necessaria per accedere ai finanziamenti regionali.

9 LA SCALA COMUNALE Allegato I del Regolamento Edilizio Comunale Fruibilità degli edifici e dell ambiente urbano L allegato I è uno strumento di specificazione e di supporto applicativo alla progettazione che rende operativi gli indirizzi della normativa nazionale e regionale in materia di accessibilità

10 Allegato I del Regolamento Edilizio Comunale Fruibilità degli edifici e dell ambiente urbano I livelli di qualità degli edifici ACCESSIBILITA, VISITABILITA, ADATTABILITA VISITABILITA. Si intende la possibilità, anche da parte di persone con delle disabilità motorie e/o sensoriali, di accedere almeno a determinati spazi; ACCESSIBILITA. Si intende il pieno godimento e vivibilità di uno spazio da parte di tutti; ADATTABILITA. Si intende la possibilità di apportare nel tempo le modifiche necessarie per rendere lo spazio completamente accessibile e fruibile, a costi limitati, anche da persone con ridotte capacità motorie e/o sensoriali

11 Allegato I del Regolamento Edilizio Comunale Fruibilità degli edifici e dell ambiente urbano VISITABILITA Tutte le unità immobiliare, qualunque sia la loro destinazione, devono poter essere visitabili dalle persone con disabilità. Questo comporta che : ogni edificio deve permettere l accesso a tutte le persone; gli spazi comuni devono essere accessibili; i percorsi di collegamento interni alle unità immobiliari devono essere accessibili; le funzioni o i servizi svolti all interno degli spazi devono garantire a chiunque la loro piena utilizzazione.

12 Allegato I del Regolamento Edilizio Comunale Fruibilità degli edifici e dell ambiente urbano ACCESSIBILITA L accessibilità indica il pieno godimento e vivibilità di uno spazio e/o struttura da parte di tutti. Essa deve essere garantita in: almeno il 5% degli alloggi di edilizia residenziale sovvenzionata e agevolata; negli spazi e/o strutture edilizie (compreso quelle a carattere temporaneo) destinate ad attività sociali, scolastiche, sanitarie, assistenziali, culturali, sportive; negli edifici sedi di lavoro e in tutti gli edifici e strutture ad uso collettivo in quanto luoghi di lavoro; Edilizia abitativa di proprietà privata. Devono essere accessibili: il soggiorno e il pranzo; un servizio igienico; gli spazi comuni interni o esterni all edificio. Sedi di attività ricettive e turistiche. Devono essere accessibili: tutte le parti e servizi comuni; un numero di stanze ( o cabine, bungalow etc.) e relativo servizio igienico; gli spazi a comune all aperto. Sedi di riunioni e spettacoli all aperto o al chiuso, temporanei o permanenti, compresi i circoli privati e di ristorazione. Devono essere accessibili: almeno una zona riservata al pubblico; uno o più servizi igienici (secondo la capienza); i servizi a comune ( guardaroba, biglietteria tec.).

13 Allegato I del Regolamento Edilizio Comunale Fruibilità degli edifici e dell ambiente urbano ADATTABILITA Ogni unita immobiliare, qualunque sia la sua destinazione,deve essere adattabile per tutte quelle parti e componenti per le quali l accessibilità e/o la visitabilità. edifici residenziali unifamiliari; edifici residenziali plurifamiliari con non più di tre piani fuori terra; luoghi di lavoro non soggetti alle leggi sul collocamento obbligatorio; In tali casi la progettazione deve prevedere soluzioni che consentano di realizzare l accessibilità mediante trasformazioni minime e costi contenuti.

14 Allegato I del Regolamento Edilizio Comunale Fruibilità degli edifici e dell ambiente urbano Un esempio

15 Allegato I del Regolamento Edilizio Comunale Fruibilità degli edifici e dell ambiente urbano Un esempio

16 LA SCALA COMUNALE IL Piano per l accessibilità urbana L.R. 9 settembre 1991 n. 47

17 I benefici di una progettazione che assuma i parametri dell «Universal Building Design» non si misurano in termini di vantaggi e benefici per le categorie di persone con disabilità, ma in termini di benefici per tutti

18 Che cosa è il Piano per l accessibilità? Il Piano per l accessibilità è uno strumento di gestione finalizzato ad adeguare il patrimonio edilizio e lo spazio urbano, rendendolo pienamente accessibile.

19 Ambito di applicazione del Piano 1. gli edifici e gli spazi ove si svolgono funzioni pubbliche 2. gli edifici privati aperti al pubblico 3. gli spazi esterni di tutto il territorio comunale

20 SCHEMA DEL PIANO 1. rilievo degli spazi, strutture ed edifici, sia pubblici che privati, aperti al pubblico 2. schede tecniche riferite ai singoli interventi con l'indicazione dell'entità delle opere e dei relativi costi 3. relazione che illustra le azioni da realizzare e definisce le priorità d'intervento 4. definizione delle azioni di coordinamento degli uffici interni e degli strumenti di indirizzo dell edilizia privata 5. definizione delle azioni di coordinamento con gli altri ENTI operanti sul territorio Comunale ( Asl, Cap, Asm, etc.) 6. attuazione del Piano attraverso l istituzione del Laboratorio Comunale per l Accessibilità Urbana

21 MAPPARE LA CITTA LO STRUMENTO DI LAVORO LE SCHEDE DI RILEVAMENTO L INTERFACCIA CON IL PUBBLICO IL SITO DEL COMUNE Accessibilità di strutture ed edifici nel Comune di Prato

22 SERVIZI INTERNI ALL AMMINISTRAZIONE (LAVORI PUBBLICI, VIABILITA, PIANIFICAZIONE E ATTUAZIONE URBANISTICA, SVILUPPO ECONOMICO, ETC.) PRIVATI ENTI SUL TERRITORIO E SOCIETA ( Asl, Asm, Cap, etc. ) P.E.B.A. ASSOCIAZIONI, CIRCOLI, CITTADINI

23 Il Piano P.E.B.A. N Totale Edifici Scolastici: 77 N Totale Edifici Pubblici: 37 N Totale Impianti Sportivi: 95 N Totale Impianti Cimiteriali: 24

24 Gli edifici scolastici Asilo Nido via Firenze

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26 Gli edifici scolastici Scuola Elementare D Acquisto

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28 Gli edifici scolastici Scuola Media Malaparte

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30 Gli edifici pubblici Ex Convento di S. Caterina

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32 Impianti Sportivi Palazzetto dello Sport

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34 Impianti sportivi Campo Di Calcio Rossi

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36 Impianti Cimiteriali Cimitero di Galciana

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46 Il Trasporto Pubblico LAM blu Transporto Pubblico Locale Linee Alte Mobilitè LAM verde LAM rossa LAM blu

47 LAM blu Carceri Europa 2 Stazione Centrale

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49 EUROPA 2

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51 STAZIONE CENTRALE

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54 Sistema del verde: I giardini di Viale G. Galilei Ostacoli per i non vedenti Un passaggio non accessibile

55 Attraversamenti Pedonali TIPOLOGIE Tipo a Raso Tipo Rialzato

56 Aree per la sosta ARREDO URBANO

57 -Razionalizzazione e continuità dei percorsi e delle aree di sosta -Ripristino delle pavimentazioni anche attraverso l uso di materiali differenziati che identificano usi e funzioni diverse -Localizzazione dei servizi nelle vicinanze dei principali accessi -Inserimento ed uso di elementi di arredo come cestini, panchine, fontane di acqua potabile ecc. in tutto il parco e in modo tale a essere ben individuabili e accessibili

58 TEMPI E MODALITA DI ATTUAZIONE Istituzione del gruppo di lavoro ( giugno 2009) Presentazione della bozza del Piano (novembre 2010) Processo di partecipazione ( dicembre 2010-aprile 2011) Presentazione alle Associazioni Presentazione Ordini Professionali Presentazione Enti ( Cap, Asl, Asm, etc.) Presentazione alle Commissioni Consiliari ( marzo 2011) Raccolta pareri Dirigenti ( marzo 2011) Presentazione al Consiglio Comunale del Piano per l Accessibilità Urbana e del relativo Regolamento del Laboratorio Comunale per l Accessibilità Urbana ( aprile-maggio 2011)

59 COMUNE DI PRATO Ass.to Pari Opportunita Ass.re Rita Pieri Ass.to Lavori Pubblici Ass.re Roberto Caverni FINE PRESENTAZIONE

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