Legame Meccanico Osteopatico (LMO)

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1 Legame Meccanico Osteopatico (LMO) Il Legame Meccanico osteopatico è un metodo osteopatico moderno, originale, per la sua metodologia diagnostica e terapeutica, tradizionale, in quanto rispetta i concetti di base puri di A. T. Still: La struttura governa la funzione, Cercare la lesione, trattarla e lasciarla andare, La regola dell'arteria è assoluta. Accuratezza della diagnosi di osteopatia. Nella metodica LMO non si ha nessuna manipolazione vertebrale, ma un aggiustamento dolce e preciso con la tecnica di Recoil. L LMO ha un approccio viscerale originale e non invasivo in cui gli organi toracici-addominali sono approcciati attraverso delle depressioni cutanee, tramite le loro strutture miofasciali. Nell LMO si ha un approccio urogenitale indiretto e preciso e un approccio cranico originale: il cranio osseo è abbordato in modo strutturale secondo il concetto di Still e non in modo funzionale (concetto di Sutherland). Il LMO porta innovazioni al concetto disfunzionale osteopatico, in quanto evidenzia nuove disfunzioni, come le lesioni delle arterie, le linee di forza intraossee, la diastasi articolare, il filum terminale, il derma, il sistema neuro-vegetativo.... Diventa quindi uno strumento indispensabile per giovani e anziani D. O. che ricercano nuove tecniche di trattamento. Storia Il legame meccanico osteopatico, le cui origini risalgono al 1978, è un metodo di diagnosi e trattamento osteopatico progettato e sviluppato da Paul Chauffour, che trovando difficoltà con l approccio tradizionale studiò e trovò una nuovo

2 approccio in linea con il concetto olistico di A.T. STILL, L'incontro con il dottor Jean-Marie Guillot, molto interessato al lavoro di Paul Chauffour portò alla compilazione e pubblicazione dei principi fondamentali del metodo nel 1984 in un primo libro di scritto da Paul Chauffour e dal dottor Jean Marie Guillot intitolato il " Lien Mécanique Ostéopathique ". Subito dopo questa prima pubblicazione, Eric Prat affascinato dall'approccio dell LMO supportò Paul Chauffour. Negli ultimi 20 anni E. Prat e P. Chauffour hanno notevolmente arricchito l'intero metodo dell LMO nelle sue fasi di diagnosi e trattamento attraverso le loro teoriche e loro esperienza clinica quotidiana. I risultati del loro lavoro portarono alla pubblicazione negli Stati Uniti nel 2002 del libro " The Mechanical Link " e nel 2003 in Francia " Le lien mécanique ostéopathique " (in corso di traduzione in Giappone e Corea). Visto il crescente successo riscontrato con il metodo LMO in Francia e in tutto il mondo, nelle conferenze internazionali (Maidstone, San Pietroburgo, Montreal, Amburgo), nelle scuole di formazione e in corsi post-graduate, Paul Chauffour ed Eric Prat, poco a poco, hanno costituito un pool di insegnanti e assistenti competenti che opera e applica il metodo da diversi anni. Le specificità dell LMO L LMO è un metodo innovativo che si basa totalmente sui fondamenti della A. T. Still. È un sistema completo di diagnosi e trattamento con 3 SPECIFICHE TECNICHE strutturato attorno a tre concetti chiave: 1 - I TEST DI MESSA IN TENSIONE che esamina con precisione tutto il corpo per mettere in evidenza la lesione totale del paziente. 2 I TESTS DI BILANCIAMENTO INIBITORIO che permettono di gerarchizzare con priorità logica tutte le lesioni al fine di diagnosticare la lesione primaria. 3 IL RECOIL, tecnica originale strutturale diretta, che permette di correggere rapidamente ed efficientemente le lesioni primarie e dominanti per conseguire un trattamento eziologico dominante e globale. ORGANIZZAZIONE Contenuto pedagogico: La formazione completa è costituita da otto corsi di 3 giorni ciascuno (totale 192 ore di lezione) per la diagnosi e il trattamento di otto unità funzionali: - L'asse vertebrale occipitale pelvico. - Torace. - Arti. - Le linee di forza all'interno della diastasi osteo-articolare. - I visceri e gli organi.

3 - Le arterie, il sistema nervoso periferico e neuro-vegetativo. - Il cranio. - Derma. Ogni unità funzionale è affrontata in modo originale. Il concetto di link consente di affrontare qualsiasi emergenza osteopatica, con la logica, sicurezza e velocità. Docenti: Paul Chauffour, Osteopata DO Eric Prat, Osteopata DO Dr. Jacques Michaud, Osteopata DO IldikoSomody-Neplaz, Osteopata DO Pascal Ferrand, Osteopata DO Olivier Dusser, Osteopata DO Dominique Moreau, Osteopata DO Claudia Hafen, Osteopata DO Pierre Achery, Osteopata DO Viviane Pontet-Bellard, Osteopata DO Richard Villeminey, Osteopata DO Il legame Meccanico Osteopatico Formazione completa 8 moduli di 3 giorni Assistenti: Osteopati DO professionisti con esperienza pratica di parecchi anni che hanno ricevuto la formazione completa del Legame Meccanico. Presentazione: Al fine di accostarsi all essere umano nella sua globalità, l approccio dell osteopata deve adattarsi alla complessità e all unicità di ciascun paziente. Con il Legame Meccanico, noi proponiamo un metodo osteopatico coerente basato su 3 tappe: - La diagnosi della lesione totale del paziente (tutte le disfunzioni somatiche presenti) attraverso un esame generale sistematico e completo della colonna vertebrale, del torace, del cranio, dell apparato viscerale, delle ossa, delle arterie, dei nervi,, effettuato con test di messa in tensione. I test in tensione sono semplici, rapidi, affidabili e riproducibili. Applicabili senza controindicazioni a tutti i pazienti, senza limiti di età ed in qualunque condizione di salute. - La diagnosi della lesione primaria del paziente, per trovare la disfunzione più importante, che cristallizza le tensioni fisiche della lesione

4 totale, effettuata per mezzo dei test di bilanciamento inibitorio. I test di bilanciamento permettono di stabilire una gerarchia tra le varie lesioni osteopatiche presentate dal paziente (secondarie, dominanti e primarie), stabilendo così l ordine nel quale dovranno essere trattate le disfunzioni causali. - Il trattamento delle lesioni primarie e dominanti grazie alla tecnica specifica del recoil. Questo tipo di correzione, molto apprezzato dagli operatori per la sua precisione, velocità d esecuzione ed efficacia immediata, nonché dai pazienti per il comfort e la sicurezza che lo caratterizzano, rappresenta un eccellente alternativa alle tecniche strutturali o funzionali abitualmente utilizzate in osteopatia. L insegnamento, basato su un esperienza di oltre 20 anni, consente ai professionisti di mettere in pratica immediatamente le nozioni e la gestualità apprese. Ciascun modulo del corso permette di acquisire nuove competenze, perfettamente integrabili a qualsiasi altro approccio osteopatico. L intera formazione offre al terapeuta la possibilità di trattare efficacemente tutti i pazienti, dai casi più semplici ai più complessi, nel più grande rispetto del concetto osteopatico. Formazione 1. Introduzione al Legame Meccanico Osteopatico Unità vertebrale Metodologia del Legame Meccanico Osteopatico; Asse occipito-vertebro-pelvico, torace posteriore e scapola. 2. Unità periferica Articolazioni e ossa lunghe degli arti superiori e inferiori; torace anteriore. 3. Sistema osseo Linee di forza intraossee, linee epifisarie e diastasi articolari. 4. Unità craniale Linee di forza della testa ossea e cranio articolare. 5. Unità viscerale 1 Tubo digerente e sistema uro-genitale.

5 6. Unità viscerale 2 Viscerale addominale, toracico e derma. 7. Sistema vascolare Arterie e sistema nervoso centrale. 8. Sistema nervoso Sistema nervoso craniale, periferico e punti di agopuntura. Per questo modulo è indispensabile aver già frequentato il primo. Tutti gli altri moduli possono essere seguiti a scelta, nell ordine che si preferisce. PROGRAMMA DETTAGLIATO 1. INTRODUZIONE AL LEGAME MECCANICO OSTEOPATICO UNITA' VERTEBRALE Questo modulo presenta la metodologia del legame Meccanico Osteopatico e la sua applicazione all asse vertebrale ed al torace posteriore. L approccio alla colonna è totalmente nuovo. I test in tensione permettono di evidenziare facilmente le diverse disfunzioni vertebrali in maniera affidabile e riproducibile (*). I test di bilanciamento inibitorio consentono una diagnosi chiara della lesione osteopatica dominante. La correzione si esegue senza manipolazione vertebrale, grazie ad una tecnica semplice, rapida ed efficace: il recoil. In questo modulo vengono presentate numerose novità (filum terminale, lesioni segmentarie del sacro, lesioni intraossee vertebrali, ecc.). Questo è il seminario di riferimento, necessario e indispensabile per accostarsi agli altri moduli. PROGRAMMA: La lesione osteopatica (disfunzione somatica) come cicatrice del tessuto connettivo (infiammazione-fibrosi-sclerosi); la lesione totale (il sistema fasciale e le 8 unità funzionali); le lesioni dominanti e la lesione primaria, la gerarchia del trattamento. I test di messa in tensione (trazione e/o pressione); i test di bilanciamento inibitorio; la tecnica recoil.

6 L asse occipito-vertebro-pelvico, il torace posteriore e la scapola. Test globali e test specifici. (*) Reliabilitätsstudieüber die Befunderhebung der Wirbelsäulenach der Methode der Lien Mécanique Ostéopathique,Master ThesiszurErlangung des Grade Master of Science.Claudia Hafen-Bardella, Ostéopathe M Sc DO, Burgdorf, November UNITA PERIFERICA Applicazione pratica del Legame Meccanico a tutte le articolazioni periferiche, incluse le ossa lunghe (diafisi)e al torace anteriore. Gli arti superiori ed inferiori sono esaminati con test globali che permettono di diagnosticare rapidamente la lesione articolare o ossea (diafisi) dominante del periferico. Le lesioni da trattare sono successivamente esaminate con test specifici, al fine di determinare con precisione i parametri articolari o ossei da normalizzare. La correzione si effettua per mezzo del recoil, con un risultato immediato sulla funzione articolare (mobilità) e sul dolore. Molte le novità sul sistema osteo-articolare periferico presentate in questo seminario che consentiranno di aumentare notevolmente l efficacia del trattamento osteopatico in questo ambito. Il torace anteriore. Le lesioni articolari dello sterno, della clavicola e delle coste. Il periferico osteo-articolare nella globalità e nel dettaglio. Le lesioni articolari degli arti superiori e inferiori (spalla, gomito, polso e mano, anca, ginocchio, caviglia, piede) e dei cingoli scapolare e pelvico. Le lesioni delle ossa lunghe (diafisi) del sistema periferico. 3. SISTEMA OSSEO Presentazione di temi nuovi per l osteopatia: il periostio, la linea epifisaria, la linea di forza intraossea e le diastasi articolari.

7 Le ossa lunghe possono essere soggette a fissazioni a carico del periostio o della giunzione epifisi-diafisi (cartilagini di accrescimento nel bambino, linea epifisaria nell adulto). Le linee di forza intraossee rappresentano l armatura dello scheletro. Le loro fissazioni generano importanti costrizioni su tutto il sistema osteo-articolare, costrizioni che è importante saper ben diagnosticare e trattare in osteopatia. In pratica, in tutti i casi cronici o complessi, queste diverse lesioni intraossee si rivelano spesso dominanti, mentre la disfunzione articolare è soltanto secondaria! La diastasi articolare è una lesione osteopatica misconosciuta che genera instabilità e ipermobilità delle articolazioni colpite. Questo tipo di disfunzione, difficile da trattare in maniera classica, trova finalmente una soluzione con le tecniche che noi proponiamo. La lesione ossea periostale. La lesione intraossea della linea epifisaria. Le linee di forza intraossee dello scheletro periferico (arti superiori e inferiori, cingolo scapolare e pelvico) e dello scheletro assiale (colonna vertebrale e torace). La diastasi articolare del periferico e dei cingoli scapolare e pelvico. 4. UNITA CRANIALE Questa parte del corso presenta un approccio completamente nuovo alla sfera cranica, basato, anziché sulle tecniche funzionali classiche, su un analisi dettagliata della struttura osteo-articolare utilizzando i test di messa in tensione dei punti chiave della testa nel suo aspetto osseo. L esame è rapido, completo e preciso. L attribuzione di una gerarchia alle lesioni emerse con i test di bilanciamento inibitorio permette di diagnosticare la lesione dominante del cranio e il trattamento con il recoil normalizza immediatamente le disfunzioni ossee della testa. I risultati ottenuti sono oggettivabili non solo attraverso i test di tensione del Legame, ma anche con i test di ascolto classici: liberate la struttura e la funzione (il movimento respiratorio primario) si ristabilirà. E un seminario che certamente rivoluzionerà la vostra pratica sul cranio! Le linee di forza della testa ossea (architettura del cranio) Il cranio osteo-articolare e membranoso (i 3 piani della testa ossea, il sistema duramerico, l apparato temporo-mandibolare, i denti, il massiccio facciale, le

8 cavità della testa, le suture della volta, la sincondrosi sfeno-basilare e le bozze craniche). 5. UNITA VISCERALE 1 Si propone un approccio osteopatico nuovo, semplice ed efficace al sistema viscerale. Le diverse strutture viscero-organiche sono dapprima reperite con l originale metodo delle depressioni cutanee, poi sistematicamente esaminate con i test di messa in tensione. L esame della sfera ginecologica si esegue semplicemente e confortevolmente per via esterna, per mezzo di test la cui efficacia è stata validata tramite ecografia endovaginale. La diagnosi della disfunzione viscerale dominante si effettua grazie ai test di bilanciamento inibitorio e la normalizzazione con il recoil. E un trattamento, questo, che può essere effettuato rapidamente (pochi minuti) in maniera efficace. In questo seminario si forniscono gli strumenti per un approccio sicuro ed efficace al viscerale. Le depressioni viscero-cutanee (anatomia di superficie e reperimento palpatorio). Viscerale 1a parte: il tubo digerente (lingua, faringe, esofago, stomaco, diaframma, cistifellea, duodeno, intestino tenue, intestino crasso fino al retto). Viscerale 2a parte: il quadro muscolo-legamentoso del bacino(psoas, legamento inguinale, membrana otturatoria) e la sfera ginecologica(utero, ovaie). Viscerale 3a parte: il sistema urinario (prostata, vescica, uretere, rene). 6. UNITA VISCERALE 2 Si prosegue e si termina l unità viscerale. Si esaminano e si trattano gli organi addominali e toracici, con la stessa metodologia: reperimento (tecnica delle depressioni cutanee), diagnosi delle fissazioni presenti (test di messa in

9 tensione), diagnosi della lesione osteopatica dominante (test di bilanciamento inibitorio) e correzione specifica (recoil). In questo seminario, inoltre, viene presentata un unità nuova e sottovalutata in osteopatia: il derma. Imparerete a testare la tela sottocutanea e a normalizzare tutte le possibili fissazioni del derma, in particolare le cicatrici cutanee. Viscerale 4a parte: gli organi addominali (milza, pancreas, fegato). Viscerale 5a parte: gli organi toracici (laringe, trachea, bronchi, polmoni, pericardio e miocardio, tiroide e timo). Il derma (piani di scorrimento della tela sottocutanea e cicatrici). 7. SISTEMA VASCOLARE In questo seminario si affronta un tema totalmente nuovo, di cui il Legame Meccanico è stato promotore: l esame e il trattamento osteopatico del sistema vascolare e, in particolare, delle arterie. Poiché le arterie sono costituite da tessuto connettivo, possono presentare delle fissazioni tissutali le cui conseguenze generano importanti alterazioni nell organismo. Insieme a quello del sistema nervoso autonomo, in gran parte annesso all albero vascolare, il trattamento delle arterie si rivela essere anche una chiave essenziale per un gran numero di disfunzioni neuro-vegetative dei nostri pazienti. Questo seminario vi permetterà, infine, di mettere in pratica uno dei concetti fondamentali di A.T. Still: la regola dell arteria! Il sistema cardio-vascolare: il cuore vascolare, i punti chiave del sistema venoso, le arterie conduttrici(torace e addome) e distributrici (arti superiori e inferiori). Le arterie cerebrali e il sistema nervoso centrale. 8. SISTEMA NERVOSO

10 Questo seminario propone un tema che apre nuove e affascinanti prospettive all osteopatia: il sistema nervoso e le sue corrispondenze dirette con i punti dell agopuntura. L approccio proposto evita qualunque sincretismo artificiale con la medicina cinese e resta puramente osteopatico, basandosi su quell indiscutibile modello di riferimento che è l anatomia. Si apprende ad esaminare sistematicamente i punti chiave del decorso di tutti i nervi che sono accessibili alla palpazione( più numerosi di quanto si pensi), per mezzo di test in pressione-circonduzione. Dopo aver attribuito metodicamente una gerarchia ai punti di fissazione diagnosticati (test di bilanciamento inibitorio), si procede alla normalizzazione delle disfunzioni tissutali seguendo l ordine (recoil). I risultati clinici sono molto interessanti per numerose patologie solitamente difficili da trattare (dolori acuti o cronici, disturbi neuro-vegetativi, alterazioni psichiche diverse, affezioni del sistema immunitario, ecc.). Un seminario, questo, che tratta argomenti appassionanti! Il sistema nervoso craniale (incluso il nervo vago) ed il sistema nervoso periferico (il plesso cervicale e le sue ramificazioni, il plesso brachiale e le sue ramificazioni, i nervi intercostali, il plesso lombare con la sua distribuzione, il plesso sacrale e sua distribuzione). I principali punti di agopuntura (punti chiave del sistema nervoso e concordanze cliniche).