Ora un unico decreto: DPR 151/2011

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1 PREVENZIONE INCENDI DPR 151/2011

2 PREVENZIONE INCENDI Prima vi erano il DPR 37/98 e il DM Ora un unico decreto: DPR 151/2011

3 CHI E COMPETENTE? Al Corpo Nazionale dei VVF che è un organo del Ministero dell'interno. Il personale appartenente al Corpo dei VVF riveste la qualifica di polizia giudiziaria. COMPETENZE Tra i compiti dei VVF rientrano la verifica e i controlli in materia di prevenzione incendi negli ambienti di lavoro. Ivigili effettuano i controlli preventivi e periodici nei confronti delle aziende esposte ai rischi di incendio, rilasciando il certificato di prevenzione incendi che costituisce requisito indispensabile per il regolare svolgimento dell'attività lavorativa. Il Corpo Nazionale dei VVF ha inoltre compiti di: informazione, consulenza, assistenza nelle materie di sua competenza nei confronti delle imprese artigiane e delle piccole e medie imprese e delle rispettive associazioni dei datori di lavoro. Per Brescia: COMANDO PROVINCIALE DEI VVF via Scuole COMANDANTE: ing. Settimio i SIMONETTI

4 LE NORMATIVE A CONFRONTO ITER PROCEDURALI (restano escluse le attività industriali a rischio di incidente rilevante in art. 8 soggette al d.lgs. 334/1999) ITER PROCEDURALE EX DPR 37/98 (per ciascuna delle 97 attività ex D.M ) Redazione progetto Parere conformità VVF Esecuzione lavori Richiesta rilascio C.P.I. e protocollo D.I.A. Rinnovo C.P.I. nei termini previsti per ciascuna attività ITER PROCEDURALE PREVISTO (per le 80 attività nuovo DPR 151/2011) Attività suddivise ciascuna in tre categorie: A, B, C Iter categoria A: attività classificate a basso rischio Iter categoria B: attività classificate a medio rischio Iter categoria C: attività classificate ad elevato rischio

5 CATEGORIA A BASSO RISCHIO ITER PROCEDURALE PRECEDENTE ITER PROCEDURALE DPR 151/2011 Redazione progetto Parere conformità VVF (90/180 gg.) Esecuzione lavori Richiesta rilascio C.P.I. e protocollo DIA D.I.A. Rinnovo C.P.I. nei termini previsti per ciascuna attività Redazione progetto (relazione e disegni) Esecuzione lavori (possibilità di richiedere visite tecniche VVF per verifica rispondenza alle disposizioni di prevenzione incendi durante lesecuzione l esecuzione dell opera) Raccolta documentazioni e certificazioni Presentazione SCIA Controllo a campione VVF (60 gg.) A richiesta titolare att., in caso di esito positivo, rilascio copia verbale visita tecnica VVF Invio attestazione di conformità corredata della necessaria documentazione da parte del titolare attività attestante assenza variazioni condizioni sicurezza antincendio (5 anni)

6 CATEGORIA B MEDIO RISCHIO ITER PROCEDURALE PRECEDENTE ITER PROCEDURALE DPR 151/2011 Redazione progetto Parere conformità VVF (90/180 gg.) Esecuzione lavori Richiesta rilascio C.P.I. e protocollo D.I.A. Rinnovo C.P.I. nei termini previsti per ciascuna attività Redazione progetto Parere conformità VVF (60 gg.) (Possibilità, per progetti complessi, di richiedere ai VVF nulla osta fattibilità) Esecuzione lavori (possibilità di richiedere visite tecniche VVF per verifica rispondenza alle disposizioni di prevenzione incendi durante l esecuzione dell opera) Presentazione SCIA Controllo a campione VVF (60 gg.) A richiesta titolare att., in caso di esito positivo, rilascio copia verbale visita tecnica VVF Invio attestazione di conformità corredata della necessaria documentazione da parte del titolare attività attestante assenza variazioni condizioni sicurezza antincendio (5 anni)

7 CATEGORIA C ALTO RISCHIO ITER PROCEDURALE PRECEDENTE ITER PROCEDURALE DPR 151/2011 Redazione progetto Parere conformità VVF (90/180 gg.) Esecuzione lavori Richiesta rilascio C.P.I. e protocollo D.I.A. Rinnovo C.P.I. nei termini previsti per ciascuna attività Redazione progetto Parere conformità VVF (60 gg.) (Possibilità, per progetti complessi, di richiedere ai VVF nulla osta fattibilità) Esecuzione lavori (possibilità di richiedere visite tecniche VVF per verifica rispondenza alle disposizioni di prevenzione incendi durante l esecuzione dell opera) Presentazione SCIA Controllo VVF (60 gg.) In caso di esito positivo, rilascio C.P.I. (15 gg.) Invio attestazione di conformità corredata della necessaria documentazione da parte del titolare attività attestante assenza variazioni condizioni sicurezza antincendio (5 anni)

8 In sintesi

9 Quali responsabilità? Il titolare dell attività CON LA SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITA AI FINI DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO (ai sensi del art. 4 del D.P.R. 01/08/2011 n. 151) IL TITOLARE Consapevole delle conseguenze penali e amministrative previste dagli artt. 75 e 76 del DPR 445/2000 in caso di dichiarazioni mendaci e formazione o uso di atti falsi nonché della sanzione penale prevista dall art. 19 comma 6 della L 241/90 D I C H I A R A sotto la propria p responsabilità civile e penale di essere a conoscenza e di impegnarsi ad osservare, con la messa in esercizio dell attività, gli obblighi di cui all art. 6 del DPR 01/08/2011 n. 151, nonché i divieti, le limitazioni e le prescrizioni delle disposizioni di prevenzione incendi e di sicurezza antincendio vigenti disciplinanti l attività medesima. Per le attività ricadenti nel campo di applicazione del DLgs 81/08 e successive modificazioni, dichiara, altresì, di aver messo in atto le misure e gli adempimenti previsti dal predetto decreto, ed in particolare agli artt. 17 (DVR e nomina RSPP), 18 (obblighi DL), 28 (VR), 36 (informazione), 37(formazione e addestramento), 43(gestione emergenze), 46(prevenzione incendi), 80 (adeguatezza impianti elettrici), 163 (segnaletica di sicurezza), 289 (protezione esplosioni e classificazione aree pericolose documento 233). Si impegna, inoltre, ad osservare l obbligo di cui all art. 5 del DPR 01/08/2011 n. 151, concernente il rinnovo di conformità antincendio.

10 Quali responsabilità? Il tecnico CON LA ASSEVERAZIONE ALLEGATA ALLA SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITA AI FINI DELLA SC SICUREZZA ANTINCENDIO (ai sensi del art. 4 del D.P.R. 01/08/2011 n. 151) IL TECNICO consapevole della sanzione prevista dall art. 19 comma 6 della L. 241/90, dell art. 20 comma 2 del D.Lgs. 139/06, nonché di quelle previste dagli artt. 359 e 481 del C:P. in caso di dichiarazioni mendaci e falsa rappresentazione degli atti, in relazione alle opere che hanno come oggetto.. VISTA - la documentazione progettuale (riportare gli estremi dei progetti approvati e/o presentati in caso di Categoria A) - l esito dei sopralluoghi e delle verifiche effettuate; - le dichiarazioni e certificazioni di cui alla distinta allegata in margine e verificata la completezza della stessa, ASSEVERA LA CONFORMITA DELLE OPERE ALLE PRESCRIZIONI PREVISTE DALLA NORMATIVA DI PREVENZIONE DEGLI INCENDI NONCHE LA SUSSISTENZA DEI REQUISITI DI SICUREZZA ANTINCENDIO DI CUI AI PROGETTI EVENTUALMENTE APPROVATI E/O PRESENTATI.

11 Quali attività (La numerazione delle attività corrisponde all elenco del DPR 151/2011) Att. N. 1 - Stabilimenti ed impianti ove si producono e/o impiegano gas infiammabili e/o comburenti con quantità globali in ciclo superiori a 25 Nm3/h CAT. C Att. N. 2 Impianti di compressione o di decompressione dei gas infiammabili e/o comburenti con potenzialità superiore a 50 Nm3/h, con esclusione dei sistemi i di riduzione i del gas naturale inseriti iti nelle reti di distribuzione con pressione di esercizio non superiore a 0,5 Mpa (Cabine di decompressione CAT. A, altro CAT. C) Att. 6 Reti di trasporto e di distribuzione di gas infiammabili compresi quelli di origine petrolifera o chimica con esclusione delle reti di distribuzione e dei relativi impianti con pressione di esercizio non superiore a 0.5 Mpa (fino a 2.1 Mpa CAT. A, resto CAT. B)

12 Quali attività (La numerazione delle attività corrisponde all elenco del DPR 151/2011) Att. N. 3 - Impianti i di riempimento, i depositi, i, rivendite di gas infiammabili in recipienti mobili: compressi con capacità geometrica complessiva superiore o uguale a 0,75 m3 (fino 10 m3 CAT. B, oltre CAT. C). Att. N. 3 - Impianti di riempimento, depositi, rivendite di gas infiammabili in recipienti mobili: b) disciolti o liquefatti per quantitativi in massa complessivi superiori o uguali a 75 kg. (fino 300 kg CAT. A, da 300 Kg a 1000 Kg CAT. B, oltre 1000 Kg CAT. C) Att. N Depositi e/o rivendite di liquidi infiammabili e/o combustibili e/o oli lubrificanti, diatermici, di qualsiasi derivazione, di capacità geometrica complessiva superiore a 1 m3 (per P.I. oltre 65 C e fino a 9 m3 CAT. A, per P.I. < 65 C e fino a 50 m3 CAT. B, oltre 50 m3 CAT. C)

13 Quali attività (La numerazione delle attività corrisponde all elenco del DPR 151/2011) Att. N Impianti i fissi i di distribuzione ib i carburanti per l autotrazione, la nautica e l aeronautica; contenitori distributori rimovibili di carburanti liquidi: a) Impianti di distribuzione carburanti liquidi combustibili (fino a 9 m3) CAT. A b) impianti fissi liquidi infiammabili e combustibili (CAT. B) C) impianti fissi misti gas e liquidi (CAT CAT. C) Att. 34 Depositi di carta, cartoni e prodotti cartotecnici, archivi di materiale cartaceo, biblioteche, depositi per la cernita della carta usata, di stracci di cascami e di fibre tessili per l'industria della carta, con quantitativi in massa superiori a kg (fino a Kg CAT. B, oltre Kg CAT. C) Att. N Gruppi per la produzione di energia elettrica sussidiaria con motori endotermici ed impianti di cogenerazione di potenza complessiva superiore a 25 kw (fino a 350 KW CAT..A,da350a a 700 KW CAT. B, oltre 700 KW - CAT. C)

14 Quali attività (La numerazione delle attività corrisponde all elenco del DPR 151/2011) Att. 71 Aziende ed uffici con oltre 300 persone presenti (fino a 500 CAT. A, da 500 a 800 CAT. B, oltre 800 CAT. C) Att. 74 Impianti per la produzione del calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 116 kw (fino a350 KW CAT. A, da 350 a700 KW CAT. B, oltre i 700 KW CAT. C)

15 Sanzioni Art. 20 del DLgs D.Lgs. 139/ Sanzioni penali e sospensione dell'attivita' 1. Chiunque, in qualita' di titolare di una delle attivita' it soggette al rilascio i del certificato di prevenzione incendi, ometta di richiedere il rilascio o il rinnovo del certificato medesimo e' punito con l'arresto sino ad un anno o con l'ammenda da 258 euro a euro, quando si tratta di attivita' che comportano la detenzione e l'impiego di prodotti infiammabili, incendiabili o esplodenti, da cui derivano in caso di incendio gravi pericoli per l'incolumita' della vita e dei beni, da individuare con il decreto del Presidente della Repubblica previsto dall'articolo 16, comma 1 [ora DPR 151/2011] 2. Chiunque, nelle certificazioni e dichiarazioni rese ai fini del rilascio o del rinnovo del certificato di prevenzione incendi, attesti fatti non rispondenti al vero e' punito con la reclusione da tre mesi a tre anni e con la multa da 103 euro a 516 euro. La stessa pena si applica a chi falsifica o altera le certificazioni e dichiarazioni medesime.

16 Sanzioni Art. 20 del D.Lgs Lgs. 139/ Sanzioni penali e sospensione dell'attivita' 3. Ferme restando le sanzioni penali previste dalle disposizioni vigenti, il prefetto puo' disporre la sospensione dell'attivita attivita' nelle ipotesi in cui i soggetti responsabili omettano di richiedere: il rilascio ovvero il rinnovo del certificato di prevenzione incendi; i servizi di vigilanza nei locali di pubblico spettacolo ed intrattenimento e nelle strutture caratterizzate da notevole presenza di pubblico per i quali i servizi ii medesimi i sono obbligatori. i La sospensione e' disposta fino all'adempimento dell'obbligo.

17 Quali norme di sicurezza da rispettare? DEPOSITO DI BOMBOLE DI GAS INFIAMMABILI Ing. Livio SIMONI

18 Quali norme di sicurezza da rispettare? DEPOSITO DI BOMBOLE DI GAS INFIAMMABILI Ing. Livio SIMONI

19 Quali norme di sicurezza da rispettare? DEPOSITO DI BOMBOLE DI GAS INFIAMMABILI

20 Quali norme di sicurezza da rispettare? DEPOSITO DI BOMBOLE DI GAS INFIAMMABILI DISTANZE DI SICUREZZA Rif. circolare n 74 del 20 settembre Parte seconda - Norme di sicurezza per i depositi di gas in bombole. La circolare divide i depositi nelle seguenti categorie: quantità fino a 5000 Kg: quantità fino a 1000 Kg: quantità fino a 300 Kg: I categoria II categoria III categoria INCOMPATIBILITA (ossigeno, gpl, acetilene, inerti, ) AERAZIONE (filo soffitto, filo pavimento) INTERDIZIONE (cancello) MEZZI ANTINCENDIO (estintori 34A, 233 BC) PROTEZIONE IRRAGGIAMENTO TERMICO (copertura) E LE CERTIFICAZIONI??

21 Quali norme di sicurezza da CENTRALE TERMICA rispettare? Riferimento DM 12 aprile 1996 norme di sicurezza per centrali termiche alimentate a gas infiammabili Attestazione (almeno il 15% del perimetro) Aerazione (almeno 1 cm 2 ogni KW di potenza, tutto a filo soffitto per gas più leggeri, 1/3 a filo soffitto e 2/3 a filo pavimento per i pesanti) Compartimento REI 60 (fino 116 KW) e REI 120 (> 116 KW) Accesso dall esterno (spazio scoperto) o intercapedine antincendio o disimpegno aerato dall interno Valvola di intercetto all estero (valvola a sfera) Pulsante di sgancio della corrente elettrica all esterno E LE CERTIFICAZIONI??

22 Cosa acquisire come documentazione? DM 37 del 22 gennaio 2008 Sostituisce la legge 46/90 ed il relativo decreto attuativo 447/91 Estende l applicazione per tutti gli scariche atmosferiche) a tutti gli edifici impianti (anche Introduce la dichiarazione di rispondenza NB molte volte l allacciamento della fornitura è condizionato i alla consegna della dichiarazione i di conformità e alla approvazione dei VVF

23 Può essere sostituita da una DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA firmata da Professionista o da Responsabile Tecnico di azienda abilitata ai sensi della 37/08 (ex 46/90) Ambedue con 5 anni di esperienza

24 Dichiarazione di conformità OBBLIGATORIAMENTE Progetto Relazione con tipologia dei materiali Schema di impianto Riferimento ad eventuali precedenti dichiara-zioni di conformità Copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico professionali

25 El impianto limpianto di terra? Omologazione (art. 2, c.1 DPR 462/2001) A chi va inviata la dichiarazione (art. 2, c.2 DPR 462/2001) Organi di verifica (artt. 3 e 4 DPR 462/2001) La messa in esercizio degli impianti è subordinata alla verifica degli stessi dapartedell installatore. d La dichiarazione di conformità rilasciata dall installatore equivale a tutti gli effetti ad omologazione degli impianti. Entro trenta giorni dalla messa in esercizio dell impianto, il datore di lavoro invia la dichiarazione di conformità allo sportello unico delle attività produttive, dove attivo, o all ISPESL L ISPESL effettua a campione la prima verifica sulla conformità alla normativa vigente sugli impianti, trasmettendone i risultati all ARPA Per l effettuazione delle verifiche periodiche, il datore di lavoro si rivolge all ARPA o ad organismi, ove esistenti, individuati dal Ministero delle Attività produttive sulla base di criteri stabiliti dalla normativa tecnica europea UNI CEI. Periodicità (art. 4, c.1, DPR 462/2001) Le verifiche sono a cura e spesa del datore di lavoro che le deve far effettuare ad intervalli non superiori a cinque anni. Rimangono biennali le verifiche degli impiantii installati ti negli ambienti a maggiore rischio in caso di incendio, nei cantieri, nei locali adibiti ad uso medico.

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