.Leggere fiabe, ascoltare, assaporare. il suono delle parole. che scorrono
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- Fabiola Rizzi
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1 .Leggere fiabe, ascoltare, assaporare il suono delle parole che scorrono
2 Il progetto Andar per fiabe nasce dal desiderio di noi insegnanti di avvicinare i bambini alle realtà che vivono quotidianamente attraverso la letture delle fiabe classiche. Attraverso le fiabe il bambino fantastica, ascolta e comprende: le fiabe sono il canale comunicativo privilegiato nell infanzia. In questo anno scolastico proporremo al bambino una fiaba al mese, della quale approfondiremo, oltre al fattore narrativo, un solo altro aspetto. Cappuccetto Rosso le regole Pollicino gli spazi e la sicurezza I tre porcellini la casa Biancaneve e i sette nani le emozioni Hansel e Gretel il cibo Pinocchio il corpo
3 Ogni fiaba sarà delineata all interno di specifiche unità di apprendimento che svilupperemo durante l anno scolastico tenendo conto delle esigenze dei bambini. Le attività saranno svolte all interno delle sezioni, ma soprattutto in momenti di intersezione in cui i bambini saranno coinvolti per fasce di età, in tre diversi laboratori: Laboratorio narrativo-teatrale Laboratorio corporeo-motorio Laboratorio manipolativo-creativo
4 PERCHE IL LABORATORIO Il bambino nel laboratorio può curiosare, sperimentare e mettersi in gioco, può andare alla scoperta di nuovi orizzonti, assentarsi dalla realtà con la consapevolezza di poter ritornare nel proprio mondo in qualsiasi momento sicuramente arricchito dalle esperienze vissute. Nell educare i bambini occorre lentezza, ossia è importante rispettare i tempi dei bambini, fatti di domande e risposte, e talvolta di lunghi silenzi. Rispettare i tempi dei bambini significa aiutarli a crescere senza ansie e con più consapevolezza di ciò che hanno vissuto e stanno vivendo. La scuola deve quindi puntare non tanto ai risultati e alla quantità, ma ai contenuti e ai processi con cui si arriva agli apprendimenti. I bambini nel laboratorio sono liberi di fare, ed è proprio attraverso il fare che il bambino apprende con più facilità, diventa più autonomo e riesce ad essere creativo. Il fare del laboratorio è: Un fare con tre s, spontaneo, stimolante, semplice Un fare che permette di agire, muoversi, manipolare, esplorare cose e realtà fare per il piacere di pasticciare, sporcarsi, fantasticare fare per mettersi in gioco e relazionarsi con gli altri.
5 Noi insegnanti attraverso la metodologia del laboratorio vorremmo rispettare i tempi dei bambini, aiutandoli a crescere senza ansie e con più consapevolezza di ciò che hanno vissuto e stanno vivendo. In questo anno scolastico abbiamo deciso di operare tramite la metodologia laboratoriale per meglio fronteggiare le necessità dei bambini che risultano sempre più chiusi in loro stessi, e soffocati da una società sempre più avanzata, in questo modo abbiamo voluto offrir loro un occasione preziosa di conoscenza e di scoperta del mondo, valorizzando il sogno, la fantasia e la creatività.
6 METODOLOGIE Le metodologie utilizzate nel laboratorio: La narrazione: perché è la dimensione su cui si costruisce tutta la persona; perché provoca emozioni e piacere; per risvegliare la dimensione interiore più profonda del bambino; per dare la possibilità al bambino di identificarsi e di rispecchiarsi nei personaggi delle storie.
7 La drammatizzazione: per rafforzare i processi di proiezione ed identificazione con i personaggi delle storie; per esprimere e dare significato ad emozioni e sentimenti; per favorire l inserimento nel gruppo, ampliando le capacità di fare insieme e di relazionarsi; per acquisire consapevolezza delle proprie capacità espressive e comunicative. Il dialogo in circle-time: perché il bambino possa imparare a raccontare di sé; per favorire il confronto fra la fiaba e la propria realtà; per riconoscere nelle narrazioni di altri il valore, che può essere ricchezza per un ulteriore crescita personale. Il dialogo in piccolo gruppo: per avere tempi più lunghi a disposizione; per facilitare l esprimersi dei bambini più timidi; perché il confronto di esperienze ed opinioni sia più diretto. Il dialogo individuale bambino-insegnante: perché ad ognuno possa essere dato un suo tempo ed un suo spazio; perché ogni bambino possa esprimere con riservatezza le emozioni e gli stati d animo vissuti. I giochi psicomotori: per prendere coscienza del proprio essere corporeo; per imparare a muoversi in relazione con altri ed in relazione allo spazio; per sviluppare una maggior consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni e dei propri movimenti. Il canto: per stimolare un coinvolgimento globale dei bambini fatto di corpo, emozioni, cognizioni e relazioni; perché è un esperienza individuale ma anche aggregativa; per sviluppare capacità comunicative e verbali; perché potenzia le competenze di attenzione, concentrazione e autocontrollo. Il gioco strutturato(individuale, nel piccolo gruppo, nel grande gruppo): per promuovere la messa in atto di strategie ludiche; per imparare a condividere con altri i materiali; per favorire lo scambio di idee ed opinioni con altri allo scopo di raggiungere un obiettivo comune.
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9 Con Cappuccetto Rosso imparo le regole SVOLGIMENTO DELL ESPERIENZA Tutte le attività proposte, nascono dal desiderio di far comprendere ai bambini che per stare bene insieme è necessario condividere e vivere alcune regole, che non sempre per i bambini di questa e di tutte le età sono da dare per acquisite: i bambini se sono cresciuti in un clima di fiducia e rispetto, hanno facilità a stare con gli altri senza guardarli come nemici; a volte invece, o perché provano paure o perché emerge il loro egoismo, sono restii a giocare con i compagni, non sempre sanno farsi amici e non sempre sanno rispettare le regole comuni. Per introdurre l argomento leggeremo insieme la fiaba di Cappuccetto Rosso, all interno della quale evidenzieremo il disubbidire della bimba alle regole datele dalla madre, e le relative conseguenze. Cercheremo quindi, di fare un parallelo con la nostra quotidianità, stimolando i bambini al dialogo, aiutandoli a far emergere le regole che già conoscono e quelle secondo loro necessarie.
10 Con Pollicino imparo l orientamento Svolgimento dell esperienza In questa Unità di apprendimento, si andrà ad approfondire l argomento sicurezza. In relazione al D.lgs.81/2008, riteniamo indispensabile inserire all interno del percorso formativo l educazione alla sicurezza, per far si che ogni bambino conosca il giusto modo di comportarsi in situazioni di pericolo, e acquisisca capacità di orientarsi e di muoversi in maniera coordinata. Partendo dalla storia di Pollicino, che abbandonato nel bosco riesce a ritrovare la strada di casa e si ingegna per lasciare tracce, accompagneremo i bambini alla La piantina della nostra scuola- Educazione alla Sicurezza scoperta degli ambienti della scuola, realizzeremo mappe e percorsi su carta e nello spazio, ed effettueremo prove di evacuazione.
11 Con i tre porcellini parliamo della famiglia Svolgimento dell esperienza Il progetto sulla fiaba I tre porcellini, emerge dal desiderio e dalla necessità dei bambini di parlare di sé dei propri vissuti e delle proprie origini, perché la famiglia è il primo contesto sociale nel quale il bambino vive e sperimenta la sua persona. Parlare della propria casa e della propria famiglia è, per il bambino, come portare un altro pezzetto di sé a scuola. La casa rappresenta il quelle esperienze che gli è più caro e più egli può mettere fra contenitore di tutte il bambino vive con chi vicino, è il confine che sé e il mondo esterno. All interno dei tre laboratori i bambini ripercorreranno i fatti della storia, puntando l attenzione sulla costruzione delle casette, sulla gioia di avere una famiglia su cui poter contare e sull importanza di ogni membro della propria famiglia. Il tutto avverrà attraverso attività grafiche, dialoghi, drammatizzazioni e giochi motori.
12 Con Biancaneve e i sette Nani parliamo di EMOZIONI Svolgimento dell esperienza Con la fiaba Biancaneve e i sette nani andremo ad affrontare il tema delle emozioni, sia partendo dalle sensazioni vissute da Biancaneve, sia dalle caratteristiche caratteriali dei nanetti. Abbiamo scelto di affrontare questo argomento, perché crediamo sia importante che il bambino sia consapevole delle proprie emozioni, sappia riconoscerle, motivarle ed abbia sempre la possibilità di esprimerle e la capacità di regolarle. Questa unità di lavoro inizierà con i preparativi per la festa di carnevale, durante i quali i bambini realizzeranno delle maschere con facce buffe, allegre, tristi, arrabbiate, ecc Successivamente divisi nei tre laboratori, i bambini affronteranno le proprie emozioni attraverso la motricità, la grafica, la narrazione e la drammatizzazione. In tal modo ognuno avrà la possibilità di far emergere le proprie emozioni attraverso il proprio canale privilegiato.
13 Con Hansel e Gretel imparo che di tutto un po devo mangiare Svolgimento dell esperienza La fiabe dei fratelli Grimm Hansel e Gretel, ha accompagnato i bambini nel vastissimo mondo del cibo e dell alimentazione. Il cibo è stato osservato in ogni suo aspetto, utilizzando i cinque sensi, assaporandone gli odori, i sapori e sperimentando le molteplici possibilità di utilizzo. In questo percorso abbiamo puntato soprattutto a sensibilizzare i bambini sull importanza di avere un alimentazione varia ed equilibrata e con il gruppo dei grandi è stato realizzato anche l albero del Mangiare bene per crescere sani in cui i bambini hanno individuato i cibi contenenti: proteine, carboidrati, grassi e vitamine.
14 Con Pinocchio parliamo del corpo Svolgimento dell esperienza Attraverso la fiaba di Pinocchio abbiamo affrontato con i bambini il tema del corpo. Sempre partendo dalla narrazione, i bimbi sono stati accompagnati alla scoperta delle parti del corpo, dei movimenti e delle proprie capacità motorie. Attraverso il dialogo, la drammatizzazione, il disegno e la psicomotricità, il bambino ha preso coscienza delle differenze fra i movimenti di un burattino e quelli propri di un bambino vero. Questo laboratorio è stato particolarmente importante per il gruppo dei più piccoli, perché in questa fascia d età, tutto passa attraverso il corpo ed il movimento, ed è proprio attraverso il corpo che il bambino apprende con più facilità.
15 Grazie per aver condiviso, vicini ed in silenzio, con le lacrime ed il sorriso, lo sforzo e l allegria, la magia della parola, un abbraccio e una carezza, tutti i sogni di una scuola. Lasci alle spalle questo anno in cui tanto hai imparato, ti sei divertito,sei cresciuto e cambiato. E arrivato il momento. La scuola devi lasciare, la vacanza sta per cominciare. Ci dobbiamo salutare felici che in vecchi o nuovi luoghi ci si potrà incontrare Denise, Sara, Daniela, Gabriella, Carmela, Francesca, Anna, Irene.
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