Gli effetti della crisi a Prato: nuove e vecchie povertà

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1 Provincia di Prato Gli effetti della crisi a Prato: nuove e vecchie povertà Paolo Sambo (Asel srl) Palazzo Vestri, 4 marzo 2011

2 La crisi ha contribuito ad ampliare i confini dell indigenza, a renderli più sfumati Da povertà posizionale [situazione di mancanza di risorse materiali, di chiara debolezza reddituale] a povertà processuale [povertà come esito di un processo di indebolimento del proprio stato, ultima tappa di un percorso costellato da microfratture di vita]

3 Area della vulnerabilità sociale: - Adulti fuoriusciti dal mondo del lavoro, a rischio marginalizzazione definitiva - Artigiani, piccoli imprenditori a rischio fallimento - Lavoratori precari, sottopagati, sommersi, senza possibilità di crescita professionale - Anziani con basse entrate pensionistiche - Famiglie monoparentali, donne sole con figli - Famiglie numerose monoreddito - Giovani a bassa scolarizzazione - Immigrati con problemi di integrazione - Altre persone in difficoltà per motivi particolari (fine matrimonio, malattia, morte del coniuge, assenza di rete familiare, amicale)

4 Alcuni indicatori: - Contributi economici ex L. 431/98 ( contributi affitto ): nel comune capoluogo domande (+13% rispetto al 2009; +52% rispetto al 2006) [Nonostante i criteri più ristrettivi imposti ai richiedenti stranieri; L. 133/2008: certificato storico di residenza da almeno dieci anni nel territorio nazionale ovvero da almeno cinque anni nella regione Toscana] - Secondo una recente indagine del Sunia su dati del Ministero dell Interno, Prato è la provincia italiana con il maggior numero di sfratti per morosità in proporzione al numero di abitazioni in affitto

5 - Aumentano i nuclei familiari con minori destinatari di contributi economici (776 nuclei familiari, +20% dal 2006 al 2009) - Emporio della Solidarietà: media tessere famiglia attive nel 2010 è pari a 567 (+12% rispetto al 2009), a cui si sommano 163 tessere neonato attive - Centri di Ascolto Caritas: vengono in contatto con oltre persone ogni anno (75% stranieri)

6 - Aumentano gli utenti del Dipartimento di Salute Mentale dell Asl 4 (circa nel 2009, +4% rispetto al 2008; +14% rispetto al 2006); aumenta il consumo di psicofarmaci; aumentano le situazioni di disagio relazionale e familiare - Negli anni della crisi, dopo la ripresa registrata nei primi anni 2000, si rileva anche un lieve calo della natalità (dai nati del 2007 ai nati nel 2010) con un progressivo adeguamento della fecondità straniera ai livelli italiani ma aumentano gli stranieri residenti (34mila a fine 2010 nella Provincia; flussi migratori, più ricongiungimenti familiari o motivi di lavoro?)

7 Cambiano anche le risposte: - Non sono più sufficienti risposte standardizzate, politiche di welfare tradizionali : non solo cure materiali, ma fornitura di risorse sociali - Affinazione risorse di occupabilità, sostegno economico (borse lavoro, etc), percorsi individualizzati di inserimento, sostegno psico-professionale per rafforzamento autostima, baby-parking per madri sole, necessità di stimolare il senso di partecipazione - Motivare i soggetti, soprattutto quelli più giovani, nella ricerca di soluzioni autonome, attraverso programmi di intervento personalizzati - Fronteggiare la dispersione scolastica: a Prato il 20% dei 18-24enni abbandona prematuramente gli studi (3.200 ragazzi early school leavers, di cui la metà stranieri)

8 - Lavoro di rete per mobilitare tutte le risorse disponibili per fronteggiare le nuove forme di marginalità (a Prato esperienze Emporio, Microcredito, borse lavoro etc ) - Problema della cronicità assistenziale: in un regime di risorse economiche limitate, la presenza di una quota di soggetti in carico da lungo periodo rappresenta un elemento di iniquità, le risorse residue rischiano di non essere sufficienti per soddisfare bisogni nuovi utenti

9 Profilo di Salute dell Area Pratese - Anno 2010 a cura di Paolo Sambo, Asel/Osservatorio Sociale Provinciale, e Cristina Epifani, U.O. Epidemiologia Asl 4

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