La riforma delle pensioni: il «superbonus» e il punto sulla situazione
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- Gabriella Murgia
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1 21 Agevolazioni Contributive Politiche del lavoro La riforma delle pensioni: il «superbonus» e il punto sulla situazione Con il decreto del 6 ottobre 2004 il Ministro del Lavoro ha reso note le disposizioni relative al posticipo del pensionamento. Possono richiedere il bonus i lavoratori del settore privato che hanno già maturato o che matureranno i requisiti per la pensione di anzianità entro il Gli aventi diritto troveranno nella busta paga un premio per rinviare il pensionamento. di Rossella Salerno e Daniela Bernardo - «Società Europea per lo Sviluppo e l Innovazione delle Imprese S.r.l.» S.E.S.I. S.R.L.- Cosenza La riforma, già in vigore dal 6 ottobre 2004, è in linea con le tendenze europee e ha la finalità sia di elevare l età pensionabile sia di sviluppare la previdenza complementare. Finalmente la riforma delle pensioni è entrata nella fase attuativa. La maggior parte delle novità introdotte saranno operative a partire dal 2008, mentre il primo provvedimento varato è quello che introduce l incentivo per il posticipo della pensione: il cosiddetto «superbonus». Il 6 ottobre 2004 sulla Gazzetta Ufficiale n. 235, è stato pubblicato il decreto «Incentivi al posticipo del pensionamento attuativo dell art. 1, commi 12, 13, 14 e 15 della legge 23 agosto 2004, n. 243» con cui il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell economia e delle finanze, ha emanato le modalità per l attuazione delle disposizioni relative al posticipo del pensionamento di anzianità per i lavoratori del settore privato iscritti all Ago (Assicurazione generale obbligatoria, gestita dall Inps) o alle forme pensionistiche sostitutive. La riforma è in linea con l Europa: Francia, Germania, Gran Bretagna hanno approvato in questi mesi una riforma del loro sistema delle pensioni simile a quella italiana. Il «superbonus» Ai nostri giorni sono sempre di più le persone che raggiunta l età della pensione continuano a lavorare perché sono in condizioni di farlo e possono mettere a frutto la loro esperienza. La legge di riforma del sistema previdenziale n. 243 del 23 agosto 2004 si propone di raggiungere due obiettivi, largamente condivisi a livello europeo: elevare gradualmente l età pensionabile, principalmente su base volontaria; sviluppare la previdenza complementare, da affiancare a quella pubblica. La nuova disciplina in vigore dal 6 ottobre 2004 prevede, per il periodo , incentivi economici per i lavoratori dipendenti del settore privato che, pur avendo maturato o maturando i requisiti per aver diritto alla pensione di anzianità fino al 31 dicembre 2007 e, comunque, non oltre il conseguimento del trattamento di vecchiaia, decidano di continuare l attività lavorativa. Questo significa che l opzione non è più esercitabile quando il lavoratore abbia maturato il diritto al trattamento di vecchiaia. L incentivo al posticipo del pensionamento spetta ai lavoratori che soddisfino contemporaneamente i seguenti requisiti: essere lavoratori dipendenti del settore privato; essere iscritti all Assicurazione generale obbligatoria (Ago) o ai fondi sostitutivi della medesima; aver maturato i requisiti minimi di età anagrafica e di anzianità contributiva (o di maggiore anzianità contributiva indipendentemente dall età anagrafica) previsti dalla tabella C allegata alla legge 27 dicembre 1997, n. 449 (art. 59, comma 6) (si veda la tavola 1),
2 22 Ipsoa - Finanziamenti su misura News, 12/ La riforma delle pensioni: il «superbonus» e il punto sulla situazione o per le particolari categorie di lavoratori dipendenti indicate all articolo 59, comma 7, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, aver i requisiti di età anagrafica e di anzianità contributiva indicati dalla tabella B allegata alla legge 8 agosto 1995, n. 335 (art. 1, comma 26) (si veda la tavola 2). In particolare queste ultime categorie di lavoratori sono: lavoratori dipendenti pubblici e privati qualificati dai contratti collettivi come operai e i lavoratori ad essi equivalenti; lavoratori dipendenti che risultino essere stati iscritti a forme pensionistiche obbligatorie per non meno di un anno in età compresa tra i 14 ed i 19 anni a seguito di effettivo svolgimento di attività lavorativa; lavoratori che siano stati collocati in mobilità ovvero in cassa integrazione guadagni straordinaria per effetto di accordi collettivi stipulati entro il 3 novembre 1997, ivi compresi i lavoratori dipendenti da imprese che hanno presentato domanda ai sensi dell art. 3 del decreto legge 19 maggio 1997, n. 129, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 luglio 1997, n. 229, per il numero di lavoratori da collocare in mobilità indicato nella domanda medesima e per i quali l accordo collettivo intervenga entro il 31 marzo 1998, nonché i lavoratori ammessi entro il 3 novembre 1997 alla prosecuzione volontaria, che in base ai predetti requisiti di accesso alle pensioni di anzianità di cui alla legge n. 335 del 1995 conseguano il trattamento pensionistico di anzianità al termine della fruizione della mobilità, del trattamento straordinario di integrazione salariale ovvero, i prosecutori volontari durante il periodo di prosecuzione volontaria e, comunque, alla data del 31 dicembre Nel 2004 e nel 2005 il diritto alla pensione di anzianità e, dunque, la possibilità di usufruire del bonus, matura con 35 anni di contributi e almeno 57 anni d età, oppure con 38 anni di contribuzione indipendentemente dall età. Nel 2006 e nel 2007, per la pensione saranno sempre necessari 35 anni di contributi e almeno 57 anni di età. In alternativa, si può andare in pensione con 39 anni di contribuzione indipendentemente dall età. Dal 2008 i lavoratori dipendenti potranno andare in pensione con 35 anni di contributi e 60 anni di età; i lavoratori autonomi con 35 anni di contributi e 61 anni di età. Per tutti è prevista la possibilità di andare in pensione con 40 anni di contributi a prescindere dall età. Dal 2010 i requisiti diventeranno 35 anni di contributi e 61 anni di età per i lavoratori dipendenti e 35 anni di contributi e 62 anni di età per quelli autonomi (oppure 40 anni di contributi). Dal 2014, oltre ai 35 anni di contributi, serviranno 62 anni di età per i dipendenti e 63 per gli autonomi (oppure 40 anni di contributi). L incentivo può essere attribuito fino al 31 dicembre 2007 e potrà essere richiesto in qualunque momento a patto di non essere già percettori di trattamento di pensione e di non possedere ancora i requisiti per la pensione di vecchiaia. Se nel frattempo si raggiungeranno Tavola 1 - Requisiti per la pensione di anzianità richiesti per la generalità dei lavoratori dipendenti Anno Età e anzianità Anzianità contributiva indipendente dall età e e e e Tavola 2 - Requisiti per la pensione di anzianità per le particolari categorie di lavoratori dipendenti Anno Età e anzianità Anzianità contributiva indipendente dall età e e e e 35 39
3 La riforma delle pensioni: il «superbonus» e il punto sulla situazione - Finanziamenti su misura News, 12/ Ipsoa 23 La busta paga dell avente diritto aumenta dei contributi che il datore di lavoro avrebbe dovuto versare all Inps per la contribuzione di invalidità, vecchiaia, e superstiti: l importo dell incentivo corrisponde all importo dei contributi non versati. i requisiti di vecchiaia, l agevolazione cesserà automaticamente. Altrimenti, dal 2008 si potrà continuare a lavorare con l accredito di ulteriori contributi o si potrà scegliere il trattamento di anzianità. In pratica, a seguito della nuova norma, nella busta paga il lavoratore che ne avrà diritto, troverà oltre allo stipendio maturato le quote di contribuzione IVS (invalidità, vecchiaia, superstiti) a carico del dipendente e del datore di lavoro ed il bonus, che è esente da imposte sul reddito, si andrà ad aggiungere alla retribuzione ordinaria. Il bonus non spetta ai dipendenti di: Stato (comprese le scuole e le istituzioni educative) Aziende ed Amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo Province, Regioni, Comuni, Comunità montane Università Istituti autonomi case popolari Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura Enti pubblici non economici Asl, Aran e Agenzie fiscali Autorità indipendenti (Consob, Isvap, Autorità del garante della concorrenza e del mercato) Autorità indipendenti (Consob, Isvap, Autorità del garante della concorrenza e del mercato) Oltre alle suddette categorie, il «bonus» non spetta ai lavoratori iscritti all Inpdap e all Ipost, in quanto tali enti gestiscono forme esclusive dell Ago. Possono invece accedere al «bonus» i lavoratori iscritti all Enpals, in quanto tale ente gestisce una forma sostitutiva dell Ago. Il lavoratore dovrà comunicare l intenzione di rimanere al lavoro sia agli uffici dell Inps sia al datore di lavoro, che riceverà dall Istituto l attestazione che il lavoratore possiede i requisiti per ottenere l incentivo. Con la comunicazione è possibile anche chiedere la revoca di eventuali domande di pensionamento. Chi decide di usufruire del bonus si può recare alla più vicina sede Inps, dove può ritirare e compilare il modulo per la richiesta e in alternativa può scaricarlo dal sito Internet dell Inps ( pdf). L Inps poi invierà direttamente al lavoratore l estratto contributivo, la certificazione del diritto alla pensione ed il calcolo indicativo della pensione stessa. L Inps, da parte sua, invierà delle lettere informative a tutti i potenziali interessati al bonus. Il decreto prevede all art. 1 che la decorrenza del bonus sia dal primo giorno del mese successivo a quello in cui il lavoratore ha optato per il bonus stesso. Nel modulo, invece, si prevede che il bonus decorre dal mese di ricezione della richiesta da parte dell Inps. Il Ministero del Welfare ha chiarito, però, che la decorrenza è quella del decreto e che l avvertenza contenuta nel modulo è frutto di un errore. Va ricordato che la decisione di continuare a lavorare guadagnando di più, non sarà un obbligo, ma una libera scelta di ciascuno. Molti cittadini in età di pensione vogliono restare attivi e con questa riforma potranno non soltanto realizzare il loro desiderio di non essere messi da parte, ma anche di guadagnare di più. Inoltre, aderendo all incentivo per il ritardato accesso alla pensione di anzianità, non si risolve il rapporto di lavoro e tutti gli istituti contrattuali e assicurativi restano in vigore (escluso quello che attiene al trattamento pensionistico per il quale, dal momento della richiesta del bonus, il lavoratore rinuncia all accredito della contribuzione). Pertanto il TFR continua ad essere accantonato in attesa della risoluzione del rapporto di lavoro. La pensione dopo il bonus L importo della pensione che spetterà dopo aver usufruito del bonus sarà «cristallizzato», cioè calcolato al momento della decorrenza dell incentivo (sulla base dei contributi versati fino a quella data) e maggiorato degli aumenti del costo della vita che sono intervenuti nel frattempo. Dunque, dal mese di gennaio 2008, i lavoratori
4 24 Ipsoa - Finanziamenti su misura News, 12/ La riforma delle pensioni: il «superbonus» e il punto sulla situazione L importo della pensione che spetterà al lavoratore dopo aver usufruito del bonus sarà calcolato al momento della decorrenza dell incentivo (sulla base dei contributi versati fino a quella data) e maggiorato degli aumenti del costo della vita che interverranno nel frattempo. che hanno usufruito del bonus potranno continuare a lavorare senza andare in pensione. La busta paga dell avente diritto al bonus aumenta dei contributi che il datore di lavoro avrebbe dovuto versare all INPS per la contribuzione di invalidità, vecchiaia e superstiti (IVS): l importo dell incentivo corrisponde a «l importo dei contributi non versati» cioè, come stabilisce l articolo 1, comma 12, ultimo periodo, della legge n. 243/2004 alla «somma corrispondente alla contribuzione che il datore di lavoro avrebbe dovuto versare all ente previdenziale». L aumento è del 32,70% della retribuzione lorda; del 33,70% su quella parte che supera, nel 2004, i euro. Tenuto poi conto che l incentivo è esente dalle tasse, l aumento percentuale che si ottiene tra il netto annuo con l incentivo e quello senza incentivo è superiore rispetto al valore nominale dei contributi. Dunque, l entità dell incentivo non sempre corrisponde al 32,70% dell importo della retribuzione: può essere maggiore per le retribuzioni che superano il «massimale pensionabile»; può essere inferiore nei casi di contribuzione ridotta per agevolazioni sulla contribuzione; può essere uguale a zero nel caso in cui la retribuzione fosse sostituita interamente dall indennità per malattia o per infortunio o per Cigs, ecc. Il bonus aumenta in base alla retribuzione lorda. Più è alto lo stipendio, più alto sarà il bonus, anche perché l incentivo è escluso dalla tassazione e addirittura può arrivare a raddoppiare il netto in busta paga e ciò avviene quando la retribuzione lorda supera i euro all anno: l aumento supera del 60% l importo del netto annuo senza incentivo. Alcuni esempi, illustrati nella tavola 3, sugli aumenti dello stipendio dovuti all applicazione del superbonus saranno d aiuto per comprendere l applicazione del meccanismo. Il decreto precisa, inoltre, che anche gli enti previdenziali privatizzati possono adottare le stesse disposizioni sull incentivo, nel rispetto dei principi di autonomia loro riconosciuta. Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con lettera Prot. n. 5767/G/86/256 del 6 ottobre 2004, indirizzata ai Presidenti degli Istituti previdenziali, ha precisato, tra l altro, che per i lavoratori i quali proseguiranno il rapporto di lavoro oltre il 31 dicembre 2007, si ripristinerà la contribuzione che darà diritto alla liquidazione del supplemento di pensione. In base alla formulazione adottata con l articolo 1, comma 3, è da ritenere che per le lavoratrici l incentivo può essere attribuito fino al compimento del 60 anno di età ovvero fino al «conseguimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia». In analogia a quanto precisato per coloro che proseguono il rapporto di lavoro oltre il 31 dicembre 2007, anche per le lavoratrici, che proseguono il rapporto di lavoro dopo aver conseguito i requisiti per il diritto alla pensione di vec- Tavola 3 - L aumento in busta paga: confronto fra il netto annuo con e senza incentivo (valori in euro) Retribuzione lorda Netto annuo con incentivo Netto annuo senza incentivo Differenza (imponibile contributivo)
5 La riforma delle pensioni: il «superbonus» e il punto sulla situazione - Finanziamenti su misura News, 12/ Ipsoa 25 chiaia, si dovrà ripristinare la contribuzione che darà diritto al supplemento di pensione. Gli obblighi del sostituto Il datore di lavoro che non potrà interferire sulla decisione del proprio dipendente, dovrà cessare la contribuzione all Inps e corrispondere l equivalente importo al lavoratore a partire dal mese successivo alla richiesta o alla data dalla prima scadenza utile per il pensionamento di anzianità, le cosiddette «finestre». Una volta in possesso dei requisiti, occorre attendere la «finestra d uscita» che fissa la decorrenza della pensione. In altri termini, la pensione decorre dall apertura della finestra, purché la domanda sia stata presentata prima di quella data, mentre in caso contrario, decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda. Le «finestre» fino al 31 dicembre 2007 sono indicate nella tavola 4. Il datore di lavoro dovrà interrompere il versamento dei contributi solo dopo aver ricevuto la certificazione Inps sulla sussistenza dei requisiti. Se per errore, il datore di lavoro versasse per il lavoratore contributi non dovuti per l esistenza dei requisiti per il superbonus, l articolo 2, comma 3 del decreto di attuazione prevede che l eventuale recupero a conguaglio delle contribuzioni già versate, deve essere effettuato dal datore di lavoro per corrispondere al lavoratore le somme dovute. Sarà inoltre compito del datore di lavoro verificare il momento in cui il lavoratore matura i requisiti per la pensione di vecchiaia (65 anni per gli uomini e 60 anni per le donne), dal momento che al loro raggiungimento cessa l efficacia del regime del superbonus. Il regime fiscale del superbonus Il superbonus essendo esente da ogni tipo di tassazione sarà per il lavoratore un beneficio «netto». Per consentire ai dipendenti che effettuano l opzione per il bonus di continuare ad usufruire dell agevolazione prevista dall articolo 51, comma 2, lettera a) del Tuir, che esclude dall imponibile i contributi solo qualora siano versati agli enti previdenziali, è stata introdotta nello stesso articolo la lettera i-bis) la quale recita: «per il dipendente non concorrono alla formazione del reddito le quote di retribuzione derivanti dall esercizio, da parte del lavoratore, della facoltà di rinuncia all accredito contributivo». La quota del bonus corrispondente al contributo a carico del dipendente riduce l imponibile fiscale, mentre la quota del datore di lavoro non concorre alla sua formazione. Gli ultimi dati Secondo i dati aggiornati dall Inps al 13 ottobre 2004, le domande di opzione per usufruire del bonus pervenute sarebbero già 6170 in circa quattro giorni, con una media di circa 900 al giorno, corrispondenti a circa un quarto dei dipendenti interessati al trattamento, stimati in circa mila per l attuale finestra di uscita (la prossima si aprirà a gennaio 2005). Il 25% di richieste di bonus è arrivato dalla Lombardia: ossia una domanda su quattro. Il 90,6% delle domande è stato presentato da lavoratori di sesso maschile, mentre solo il 9,4 % è provenuto da donne. Le previsioni Il bonus verrà a decadere il 31 dicembre 2007, a meno che non si decida, anche sulla base dei risultati ottenuti, di prorogare ancora il beneficio. Il superbonus al momento riguarda solo i dipendenti privati, tuttavia è probabile che il Governo, attraverso il confronto con le organizzazioni sindacali più rappresentative, possa prov- Tavola 4 - Finestre fino al 31 dicembre 2007 Data di maturazione dei requisiti Primo trimestre dell anno Secondo trimestre dell anno Terzo trimestre dell anno Quarto trimestre dell anno Prima finestra utile 1 luglio dello stesso anno 1 ottobre dello stesso anno 1 gennaio dell anno successivo 1 aprile dell anno successivo
6 26 Ipsoa - Finanziamenti su misura News, 12/ La riforma delle pensioni: il «superbonus» e il punto sulla situazione vedere ad estendere anche ai lavoratori del settore pubblico le disposizioni relative agli incentivi al posticipo del pensionamento. Al momento l Inps non è in grado di prevedere quanti tra i lavoratori che hanno presentato la Il lavoratore prossimo al pensionamento deve fare un attenta valutazione: l anticipo di risorse gli verrà a mancare in futuro, quando passerà definitivamente alla condizione di pensionato, data la cristallizzazione del trattamento pensionistico. domanda, hanno raggiunto i quarant anni di contributi. È questa in effetti la categoria che guadagna davvero dall operazione, perché non avrebbe alcun beneficio dal continuare a lavorare e quindi a versare i contributi all Inps. I pareri discordanti sulla riforma I pareri sull efficacia dello strumento in causa sono discordi. Il pensiero delle forze oggi al governo è che la riforma in esame offre ai padri e ai figli le stesse opportunità, garantendo la pensione ai lavoratori di oggi e anche ai giovani che iniziano a lavorare, e che la stessa si è resa necessaria a causa dell aumento della durata della vita, dell invecchiamento della popolazione e del calo demografico. La riforma non tocca coloro che oggi sono in pensione, in quanto gli stessi continueranno a percepire la pensione per tutta la vita, senza che nulla cambi. D altra parte, senza riforma si rischia di non poter pagare le pensioni future e di ridurre pesantemente la spesa per la salute, per la scuola e per la sicurezza. Il Governo intende ridurre il peso della previdenza per liberare risorse a favore di altri settori della spesa sociale. Al di là di ogni valutazione di parte, la riforma è ormai un fatto assodato. Tuttavia, le critiche mosse al governo non sono del tutto prive di fondamento. Infatti, nel presentare l opportunità offerta ai lavoratori si mettono più in evidenza gli aspetti retributivi della misura che viene anche definita «il più grande aumento salariale della storia», piuttosto che gli aspetti di carattere previdenziale. Si deve però considerare una questione importantissima e cioè che l adesione al bonus determina per il lavoratore aderente una cristallizzazione del trattamento pensionistico, nel senso che esso viene congelato nell importo spettante all inizio del periodo di rinvio ed è rivalutato solo per effetto della perequazione automatica al costo della vita. Ciò significa, che all interno del massimale dei euro la perdita di rendimento sarà del 2% per ogni anno di godimento del bonus e di mancato versamento dei contributi. Per le quote superiori di retribuzione imponibile, dotate di un rendimento decrescente, il «danno» è certamente inferiore ed il bonus risulta quindi più conveniente. Si tratta comunque di un incremento retributivo importante e crescente in proporzione all ammontare della retribuzione. Tuttavia, in una certa misura va considerata dal lavoratore prossimo al pensionamento, come un anticipazione di risorse che poi verranno a mancare in futuro, quando passerà effettivamente alla condizione di pensionato. Inoltre, chi aderisce alla nuova opportunità mantiene il diritto alla prestazione pensionistica secondo la disciplina previgente, sia ai fini del diritto d accesso al trattamento pensionistico di vecchiaia o di anzianità, sia per la pensione con il sistema contributivo. Il lavoratore resta perciò al riparo da eventuali cambiamenti del regime previdenziale. s egnalazioni Siti Internet Inps Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Gli aumenti provvisori per il costo della vita da applicare alle pensioni dall 1/1/2007 vengono, quindi, determinati come segue:
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