INCIDENZA, PREVALENZA E MORTALITA PER TUMORI MALIGNI IN UMBRIA

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1 REGIONE DELL UMBRIA GIUNTA REGIONALE DIREZIONE GENERALE SANITÀ E SERVIZI SOCIALI UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA DIPARTIMENTO DI IGIENE E SANITÀ PUBBLICA Registro Tumori Umbro di Popolazione INCIDENZA, PREVALENZA E MORTALITA PER TUMORI MALIGNI IN UMBRIA A cura di: Francesco La Rosa Fabrizio Stracci Liliana Minelli Vito Mastrandrea PERUGIA 22

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3 Presentazioni. Con questo lavoro, il nostro Registro Tumori, ha aggiunto ai consueti elaborati, ormai conosciuti nel mondo sanitario della regione, un report su incidenza, prevalenza e mortalità per tumori maligni nei residenti in Umbria, presentando ancora i dati per l intera regione e suddivisi per le quattro Aziende Sanitarie Locali umbre, ponendo però in raffronto, ed è questa la novità, gli ultimi dati relativi al 1998, con quelli di una analisi fatta dallo stesso gruppo di lavoro nel Un ventennio che ha visto grossi cambiamenti non solo tecnologici, ma anche di assetti istituzionali, politici, organizzativi e programmatori, che hanno sicuramente molto inciso sugli andamenti dei fenomeni osservati. L attenzione che la nostra Regione ha da sempre dimostrato al problema oncologico, non solo rivolta alle tecniche di registrazione, ha coinvolto in tutti questi anni soprattutto la organizzazione di servizi, stimolando la capacità di percepire cambiamenti di bisogni in campo sanitario e organizzando risposte coerenti ed esaustive, seguendo le innovazioni scientifiche e tecnologiche del momento. In generale, i cambiamenti intervenuti sulla incidenza e sulla prevalenza, anche messa a confronto con le buone sopravvivenze che registriamo per quasi tutti i tumori trattati, sono fedeli testimoni della positività di scelte e di impegni che vengono assunti da tutti gli operatori sanitari, dai ricercatori, dai programmatori. Con piacere proponiamo quindi questo lavoro alla Vostra attenzione, ritenendolo utile strumento per una corretta gestione ed organizzazione dell assistenza sanitaria, oltre che come base conoscitiva relativamente ad una patologia che è indiscutibilmente ancora oggi, come già venti anni fa, una delle più rilevanti e impegnative della nosologia. Cordialmente. L Assessore alla Sanità Dott. Maurizio Rosi I

4 Questa pubblicazione costituisce un momento importante del lavoro portato avanti, in questi ultimi due decenni, dal Gruppo di ricerca, da me coordinato, del Dipartimento di Igiene e Sanità pubblica dell Università degli Studi di Perugia. Infatti, proprio venti anni or sono, si iniziò a studiare la frequenza e la distribuzione del fenomeno tumorale nella Regione dell Umbria, con una indagine ad hoc che portò alla pubblicazione di un volume, Incidenza e mortalità per tumori maligni in Umbria ( ), che, primo in Italia, metteva a disposizione della comunità scientifica e della programmazione regionale, i dati di incidenza dei tumori per una intera regione. Negli anni 8, l unico Registro Tumori esistente in Italia era quello di e la nostra pubblicazione costituì un importante punto di riferimento, anche a livello nazionale, per la conoscenza della effettiva frequenza di questa patologia, fino ad allora studiata solo con l utilizzazione dei dati di mortalità. Questa pubblicazione, edita nel 1988, costituì anche uno stimolo per la progettazione di un sistema di registrazione continua del fenomeno tumorale. La sensibilità degli operatori dell Assessorato alla Sanità della regione dell Umbria fu stimolata da tutti coloro che ritenevano che la istituzione di un Registro Tumori fosse necessaria per una più corretta organizzazione e programmazione dei servizi sanitari e per una più efficace valutazione degli interventi, sia preventivi che diagnostico-terapeutici. L Amministrazione regionale giunse così ad incaricare il nostro Gruppo di costituire e gestire un Registro tumori, ancora unico in Italia a coprire una intera regione, che potesse fornire informazioni attuali sulla frequenza e sulla distribuzione territoriale della patologia tumorale nella regione dell Umbria. Nacque così il Registro Tumori Umbro di Popolazione (RTUP) che, dopo un accurata sperimentazione, nel 1998 pubblicò i primi dati di incidenza riferiti all anno L accuratezza della rilevazione dei dati e la precisione della loro elaborazione permisero un immediato accreditamento del RTUP sia a livello nazionale che internazionale. Il Registro è membro dell AIRT (Associazione Italiana Registri Tumori), dell ENCR (European Network of Cancer Registries) e dell IACR (International Association of Cancer Registries). Proprio all inizio di questo anno, i nostri dati di incidenza sono stati pubblicati, insieme a quelli degli altri Registri italiani, nel volume dell AIRT Il cancro in Italia. Vol. III , e saranno riportati nel volume dello IARC (International Agency for Research on Cancer), di prossima pubblicazione, Cancer incidence in five continents. Attualmente è in corso la rilevazione dei dati relativi al 1999, con lo scopo di pubblicare, entro i primi mesi del prossimo anno, quelli del 2, ed entro i primi mesi del 24 quelli del 22. Accanto alla produzione dei dati di incidenza, i Ricercatori del Registro hanno elaborato studi sulla sopravvivenza dei pazienti oncologici, sia utilizzando i dati dell indagine ad hoc del periodo , sia quelli raccolti dal Registro stesso. Sono stati così pubblicati, su riviste internazionali, alcuni lavori scientifici riguardanti la sopravvivenza per le diverse sedi di tumori; lo scorso anno, i dati di sopravvivenza di popolazione del nostro Registro sono stati pubblicati su Sopravvivenza dei casi di tumore in Italia negli anni novanta: i dati dei Registri Tumori edito dall AIRT, e saranno riportati nel volume dello IARC, di prossima pubblicazione, EUROCARE 3. Studi ad alta risoluzione sono stati intrapresi, sia livello locale, sia con ricerche multicentriche nazionali e internazionali, per valutare l efficacia di interventi diagnostico-terapeutici, l equità degli interventi stessi in fasce di popolazione meno protetta, l efficacia di interventi di prevenzione secondaria su popolazione, la modificazione del rischio in esposti ad alcune condizioni ambientali o lavorative. II

5 Tali studi sono stati resi possibili anche dalla creazione di un Archivio di dati di mortalità, che parte dal 1994 e attualmente sta accogliendo i dati relativi ai decessi avvenuti nell anno 21. A livello di programmazione regionale, i dati del Registro sono utilizzati per la individuazione degli obiettivi del prossimo Piano Sanitario e per la valutazione del raggiungimento di quelli del piano Le attività sopra elencate, tutte finalizzate al miglioramento della salute della popolazione della nostra Regione, non sarebbero state realizzate senza il contributo determinante della Regione Umbria, in particolare dell Assessorato e della Direzione generale della sanità e dei servizi sociali, di alcuni Ricercatori del Dipartimento di Igiene e Sanità Pubblica dell'università di Perugia, e senza la collaborazione delle Direzioni Sanitarie e degli Operatori dei reparti ospedalieri regionali e delle case di cura private, dei laboratori di Anatomia Patologica della Regione, dei Medici di medicina generale, dei centri per la diagnosi precoce del cancro della cervice uterina, dei Medici allievi della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva di Perugia. L'archivio di mortalità è stato creato grazie alla disponibilità e alla collaborazione dell'istat, dei Sindaci e degli Operatori degli Uffici Anagrafe di tutti i comuni Umbri, dei Referenti RENCAM delle diverse ASL. A tutti va il nostro più cordiale ringraziamento e l auspicio di una continua e proficua collaborazione per il futuro. Prof. Vito Mastrandrea Direttore del Dipartimento di Igiene e Sanità Pubblica dell Università degli Studi di Perugia III

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7 Presentazione dei risultati. In questo lavoro viene analizzata la frequenza dei tumori maligni in Umbria, confrontando i dati di incidenza e di mortalità del Registro tumori umbro per il periodo con quelli di una indagine ad hoc che si riferisce al periodo I dati di incidenza più recenti sono inoltre confrontati con quelli, dello stesso periodo, degli altri Registri tumori italiani. Vengono inoltre effettuati dei confronti tra le quattro ASL della Regione e tra i comuni umbri con popolazione maggiore di 3. abitanti. Infine vengono forniti i dati stimati di prevalenza. L incidenza relativa al periodo deriva da un indagine ad hoc effettuata in Umbria rilevando, per minimizzare la probabilità di una sovra o sotto registrazione, i casi incidenti dal 1976 al 1986 [1]. I casi di tumore maligno sono stati ottenuti consultando gli archivi di tutti i servizi di diagnosi e cura degli ospedali pubblici e privati della regione e quelli dei principali centri oncologici nazionali. Come data di prima diagnosi è stata considerata quella della verifica istologica, citologica o strumentale, o, in mancanza di questa, quella del ricovero. L affidabilità dei dati è stata testata esaminando la proporzione dei casi con diagnosi microscopica (75.5% per tutte le sedi complessivamente) e il rapporto mortalità/incidenza (.57 per tutte le sedi), parametri che sono risultati simili a quelli del Registro di e di alcuni Registri europei [2]. Per ogni caso dagli archivi sono stati ricavati: il cognome, il nome, il sesso e la data di nascita, il comune di nascita e di residenza, la data di prima diagnosi, la sede tumorale e la presenza della diagnosi microscopica o strumentale. I casi ricavati dai soli certificati di morte sono stati trascurati in considerazione del breve periodo di registrazione. Per il periodo sono stati utilizzati i dati del Registro Tumori Umbro di popolazione (RTUP). I dati sono stati raccolti, codificati ed elaborati secondo i criteri standard de Registri tumori [3]. Le fonti informative regionali sono rappresentate dalle strutture sanitarie pubbliche e private, dai servizi di anatomia patologica, dagli archivi delle Aziende USL, dai medici di medicina generale, dal Registro regionale della mortalità; inoltre altre fonti sono i Centri Oncologici ad alta specializzazione ed altri RTP. L analisi dei dati del Registro è effettuata mediante un package statistico originale, Analisi del Registro (REGAN), che elabora separatamente i dati di incidenza e di mortalità. I dati di incidenza vengono analizzati dal REGAN e automaticamente rappresentati in forma tabellare con le seguenti aggregazioni: numero dei casi incidenti per sesso, per età e per sede (categoria nosologica ICD-IX) [4]; tasso annuo di incidenza per sesso, per età e per sede; tasso annuo di incidenza standardizzato con il metodo diretto, con la popolazione umbra 1991, italiana 1991 e mondiale, per sesso e per sede; tasso di incidenza troncato anni grezzo e standardizzato con il metodo diretto con la popolazione umbra 1991, italiana 1991 e mondiale, per sesso e per sede; rischi cumulativi -74 anni, -64 anni, anni, per sesso e per sede; distribuzione per sotto-categoria nosologica (quarta cifra ICD-IX) [4], per sesso e per età ; distribuzioni delle diagnosi morfologiche (ICD-) [5], per sesso, per età e per sede. I confronti con i registri italiani sono stati effettuati utilizzando i dati pubblicati, standardizzati con la popolazione italiana 1981 [6]. In alcuni casi, per le sedi a più bassa frequenza, il confronto non è stato eseguito o per mancanza di dati o per il numero troppo basso di casi. I dati umbri si riferiscono agli anni Per quanto riguarda la mortalità, pur disponendo il RTUP di un proprio Registro di Mortalità per il periodo , i dati utilizzati sono quelli forniti dall ISTAT che rendono più omogeneo il confronto con il periodo Essi vengono analizzati dal REGAN e automaticamente rappresentati in forma tabellare con le seguenti aggregazioni: numero dei decessi per sesso, per età e per sede (categoria nosologica ICD-IX); tasso annuo di mortalità per sesso, per età e per sede; tasso annuo di mortalità standardizzato con il metodo diretto con la popolazione umbra 1991, italiana 1991 e mondiale, per sesso e per sede; tasso annuo di mortalità troncato -74 anni grezzo e standardizzato con la popolazione umbra 1991, italiana 1991 e mondiale, per sesso e per sede; 2

8 tasso annuo grezzo e standardizzato con il metodo diretto con la popolazione italiana 1991 (<65 e <75 anni) di anni di vita potenziale persi (YPLL) per sesso e per sede. Il calcolo della prevalenza è stato effettuato applicando ai dati di incidenza del periodo , la sopravvivenza a quindici anni, calcolata per i casi incidenti del Confronti temporali e spaziali. In tabella 1 vengono riportati i tassi standardizzati di incidenza relativi ai periodi e Nell arco dei venti anni esaminati, l incidenza dei tumori maligni nella regione dell Umbria ha subìto un incremento più cospicuo nei maschi rispetto alle femmine. Nel sesso maschile, l incremento del tasso standardizzato con la popolazione umbra del 1991, escluso i carcinomi della pelle, è stato di per 1. abitanti, pari ad oltre il 35%. Tale aumento è dovuto per buona parte ai tumori della prostata (54.7), della vescica (3.5), del polmone (23.2) e del colon (21.8) (figura 1). Per le prime due sedi, parte dell aumento è riferibile ad un incremento delle pratiche di prevenzione secondaria e per la vescica, come si specificherà meglio successivamente, alla modificazione dei criteri di classificazione: i rispettivi tassi di mortalità, nel periodo considerato, sono leggermente diminuiti. La sede del polmone presenta un incremento anche dei dati di mortalità (18.2/1) (figura 2), tuttavia una analisi più dettagliata per quinquenni mostra come la mortalità standardizzata, per questa sede, sia aumentata di 23.1 punti fino al , per poi scendere di 5.7 punti al Un incremento continuo anche dei dati di mortalità, presenta invece il tumore del colon (7.2/1). Le variazioni sopra descritte hanno modificato il quadro complessivo della patologia neoplastica: diversamente dal , lo stomaco non è, nel , il secondo più frequente cancro nel sesso maschile ma, anche tenendo conto delle osservazione precedentemente fatte, il quarto, essendo stato superato dall incidenza del cancro della prostata e della vescica. Inalterata è rimasta invece la parte più alta della graduatoria della mortalità con il polmone al primo posto seguito, ancora, dallo stomaco, dalla prostata e dal colon. Nel sesso femminile, i tumori della mammella hanno subito un incremento di 2.1 punti, insieme al colon (9.6/1) e al polmone (7.2) (figura 1). Quest ultima sede, tuttavia, è ancora sesta nella graduatoria dell incidenza del periodo Un notevole decremento si è avuto, come per i maschi, nell incidenza del tumore dello stomaco (-1.3 per 1 abitanti), ma questa sede è ancora la seconda, dopo la mammella, nella graduatoria della mortalità, prima del colon e del polmone (figura 2). Anche per la mortalità per tumore della mammella si assiste allo stesso fenomeno descritto per il polmone nei maschi: la mortalità aumenta fino al per poi diminuire successivamente. 3

9 Tabella 1. Tassi standardizzati (Umbria 1991, Italia 1991, Mondiale) di incidenza per tumori maligni in Umbria, e ICD-IX SEDE Umbria Italia Mond. Umbria Italia Mond. Umbria Italia Mond. Umbria Italia Mond. 14 LABBRO LINGUA GHIANDOLE SALIVARI GENGIVA PAVIMENTO ORALE CAVITA' ORALE OROFARINGE RINOFARINGE IPOFARINGE FARINGE NAS ESOFAGO STOMACO INTESTINO TENUE COLON RETTO FEGATO VIE BILIARI PANCREAS PERITONEO E RETROPER APP. DIGERENTE NAS CAVITA' NASALI/PARAN LARINGE POLMONE PLEURA TIMO CUORE E MEDIAST APP.RESPIRATORIO NAS OSSO CONNETT. E TESS.MOLL PELLE (MELANOMI) PELLE (CARCINOMI) MAMMELLA () MAMMELLA () UTERO (PARTE N.S.) COLLO DELL'UTERO PLACENTA CORPO DELL'UTERO OVAIO ALTRI/N.S.GENIT.FEM PROSTATA TESTICOLI ALTRI/N.S.GENIT.MAS VESCICA RENE/ALTRI/N.S. URIN OCCHIO ENCEFALO ALTRE/N.S. SIST.NERV TIROIDE ALTRE GHIANDOLE ENDO SEDI MAL DEFINITE METASTASI LINFONODAL METAST.APP.RESP. DIG ALTRE METASTASI SEDE NON NOTA LINFO E RETICOLOSARC LINFOMA DI HODGKIN ALTRI E N.S. LINFOMI MIELOMA LEUCEMIA LINFATICA LEUCEMIA MIELOIDE LEUCEMIA MONOCITICA ALTRE LEUCEMIE SPEC LEUCEMIE N.S TUTTE LE SEDI TUTTE LE SEDI ESCL

10 La tabella 2 riporta i tassi standardizzati di mortalità relativi ai periodi e Diversamente dall incidenza, la mortalità è rimasta praticamente uguale nei maschi, con un incremento del tasso standardizzato (Umbria 1991) per tutte le sedi dello.9%, e con una diminuzione, nelle femmine, pari al 5%. Il numero complessivo calcolato di casi prevalenti, escludendo i carcinomi della pelle, nella regione dell Umbria, è attualmente di circa 16. maschi e 17. femmine. polmone prostata vescica stomaco colon retto rene fegato altri linf. faringe pancreas encefalo leu. linf. altre mammella colon stomaco corpo ut. retto ovaio polmone vescica altri linf. rene pancreas fegato vie biliari collo ut. altre tassi standardizzati tassi standardizzati Figura 1. Confronto dei tassi standardizzati (Umbria, 1991) di incidenza. polmone stomaco prostata colon fegato vescica pancreas retto altri linf. rene encefalo laringe leu. miel. altre mammella stomaco colon polmone pancreas ovaio fegato retto altri linf. vie biliari encefalo mieloma leu. Miel. rene altre tassi standardizzati tassi standardizzati Figura 2. Confronto dei tassi standardizzati (Umbria, 1991) di mortalità. 5

11 Tabella 2. Tassi standardizzati (Umbria 1991, Italia 1991, Mondiale) di mortalità per tumori maligni in Umbria, e ICD-IX SEDE Umbria Italia Mond. Umbria Italia Mond. Umbria Italia Mond. Umbria Italia Mond. 14 LABBRO LINGUA GHIANDOLE SALIVARI GENGIVA PAVIMENTO ORALE CAVITA' ORALE OROFARINGE RINOFARINGE IPOFARINGE FARINGE NAS ESOFAGO STOMACO INTESTINO TENUE COLON RETTO FEGATO VIE BILIARI PANCREAS PERITONEO E RETROPER APP. DIGERENTE NAS CAVITA' NASALI/PARAN LARINGE POLMONE PLEURA TIMO CUORE E MEDIAST APP.RESPIRATORIO NAS OSSO CONNETT. E TESS.MOLL PELLE (MELANOMI) PELLE (CARCINOMI) MAMMELLA () MAMMELLA () UTERO (PARTE N.S.) COLLO DELL'UTERO PLACENTA CORPO DELL'UTERO OVAIO ALTRI/N.S.GENIT.FEM PROSTATA TESTICOLI ALTRI/N.S.GENIT.MAS VESCICA RENE/ALTRI/N.S. URIN OCCHIO ENCEFALO ALTRE/N.S. SIST.NERV TIROIDE ALTRE GHIANDOLE ENDO SEDI MAL DEFINITE METASTASI LINFONODAL METAST.APP.RESP. DIG ALTRE METASTASI SEDE NON NOTA LINFO E RETICOLOSARC LINFOMA DI HODGKIN ALTRI E N.S. LINFOMI MIELOMA LEUCEMIA LINFATICA LEUCEMIA MIELOIDE LEUCEMIA MONOCITICA ALTRE LEUCEMIE SPEC LEUCEMIE N.S TUTTE LE SEDI

12 Il confronto dell incidenza per tutte le sedi di tumore, ad esclusione dei carcinomi della pelle (173 CIM), con i valori degli altri Registri tumori italiani è illustrato in figura 3. In ambo i sessi, i tassi sono ben al di sotto della media del pool dei Registri considerati. CIM maschi CIM femmine Ferrara Ferrara Figura 3. Tassi standardizzati (Italia 1981) di incidenza dei tumori per tutte le sedi (esclusi i carcinomi della pellle) nei Registri tumori italiani, Di seguito viene analizzata più dettagliatamente l incidenza, la prevalenza e la mortalità per le principali sedi tumorali, raggruppate per apparati. Oltre ai dati, per sesso ed età, relativi alle sedi, sottosedi e tipi istologici, sono stati effettuati dei confronti con l incidenza riportata per gli altri Registri tumori italiani. Le tabelle analitiche della frequenza delle diverse sedi tumorali commentate sono riportate in Appendice. 7

13 Vie aereo-digestive superiori. Le vie aereo-digestive superiori comprendono la testa e il collo -lingua (141 CIM-IX), cavità orale ( CIM-IX) e faringe ( CIM-IX)- la laringe (161 CIM-IX) e l esofago (15 CIM-IX). Vengono considerate insieme a causa della loro vicinanza topografica e per le loro simili caratteristiche istologiche (epitelio squamoso che da origine prevalentemente a carcinomi epidermoidi). Non possono essere considerate tra le sedi più frequenti dei tumori maligni e sono rare nel sesso femminile, con un rapporto maschi/femmine (M/F) dei tassi di incidenza del che va da circa 5, per la testa e il collo, a oltre 2 per la laringe. Confrontando i tassi standardizzati con la popolazione umbra del 1991, relativi ai due periodi e , si nota come questi siano rimasti praticamente invariati, in ambo i sessi, per i tumori della testa e del collo e dell esofago, mentre sono diminuiti quelli della laringe (-22.5% nei maschi). La distribuzione per classi di età, nell ultimo periodo considerato, è sufficientemente stabile solo per il cancro della laringe nei maschi (figura 4) e mostra, oltre alla diminuzione dell incidenza, anche uno spostamento del valore massimo nelle classi di età più anziane. Confrontando i tassi di mortalità, nei due periodi considerati e nel sesso maschile, si evidenzia una diminuzione degli stessi, più evidente nella laringe (-39,3%) e, in questa, nelle classi di età più avanzate (figura 4). Il confronto dell incidenza con quella degli altri Registri tumori italiani, mostra come i tassi umbri siano sempre inferiori alla media (figure 5-7). La prevalenza calcolata è di 271 maschi e 129 femmine per la testa e il collo, 68 e 3 per l esofago, 672 e 45 per la laringe. testa e collo femmine testa e collo femmine tassi per inc mo r mo r inc F errara Latina F errara Latina età Figura 4. Incidenza e mortalità per tumori della laringe, per età. Maschi e Figura 5. Tassi standardizzati (Italia 1981) di incidenza dei tumori della testa e del collo nei Registri tumori italiani. 8

14 esofago maschi esofago femmine laringe maschi laringe femmine F errara Latina F errara Latina F errara Latina F errara Latina Figura 6. Tassi standardizzati (Italia 1981) di incidenza dei tumori dell esofago nei Registri tumori italiani. Figura 7. Tassi standardizzati (Italia 1981) di incidenza della laringe nei Registri tumori italiani. Apparato digerente. I tumori dell apparato digerente, nel loro complesso, costituiscono, nel periodo in Umbria, circa il 3% di tutti i tumori, in ambo i sessi. La varietà istologica e funzionale dei diversi organi, esclusi il colon e il retto che talvolta vengono considerati insieme, determinano notevoli differenze di incidenza e diversi tipi istologici di tumore anche se, escludendo il fegato, l adenocarcinoma è sempre il più frequente. Tra queste sedi, nel sesso maschile, lo stomaco (151 CIM-IX) è quello che ancora presenta i tassi, di incidenza e di mortalità più alti, anche se, tra i due periodi considerati si è registrato un decremento del 1% nell incidenza, e del 27% nella mortalità (tassi standardizzati con la popolazione umbra del 1991). Nelle femmine, nelle quali l incidenza nel è inferiore a quella del colon, si registra analogamente un decremento dei due tassi (19% nell incidenza e 35% nella mortalità). Nell ultimo periodo considerato, il rapporto mortalità/incidenza (M/I%) è stato pari a circa il 69% in ambo i sessi. La figura 8, che riporta l andamento dell incidenza e della mortalità per classi di età, mostra come, nell ultimo periodo considerato e nei due sessi, le curve presentino il loro massimo nella classe di età più anziana. Il subsito più frequente è l antro pilorico, che costituisce circa il 35% dei siti specificati. I tipi istologici più comuni sono gli adenocarcinomi (ADK) non specificati (oltre il 4%), gli ADK di tipo intestinale (oltre il 2%), i carcinomi a cellule a sigillo e gli ADK di tipo diffuso. 35 tassi per inc mo r mo r inc tassi per mo r inc mo r inc età età Figura 8. Incidenza e mortalità per tumori dello stomaco, in Umbria, per età. Maschi (sinistra) e femmine (destra) e

15 Un notevole incremento sia dell incidenza che, in misura minore, della mortalità hanno subìto, invece, i tumori del colon (153 CIM-IX). L incidenza è aumentata del 62% nei maschi e del 33% nelle femmine, la mortalità del 35% e dell 8% rispettivamente. Nel il rapporto M/I% è stato pari al 49% nei maschi e al 44% nelle femmine. Le distribuzioni dei tassi per classi di età (figura 9) evidenziano come i maggiori incrementi nell incidenza siano evidenti in quelle più anziane inc tassi per mo r mo r inc tassi per inc mo r inc mo r età età Figura 9. Incidenza e mortalità per tumori del colon, in Umbria, per età. Maschi (sinistra) e femmine (destra) e Il sigma è il subsito più frequente tra quelli specificati, così come l ADK il tipo istologico di gran lunga più comune. Anche i tumori del retto (154 CIM-IX) hanno subìto, nel periodo considerato, un incremento di incidenza (17% nei maschi e 43% nelle femmine), mentre la mortalità è diminuita (-29% nei maschi e -15% nelle femmine). Nell ultimo quinquennio il rapporto M/I% è uguale al 32% nei maschi e al 29% nelle femmine. Le distribuzioni per classi di età (figura 1) mostrano praticamente un incremento costante dei tassi con l età. Poco numerosi sono i casi di tumore del canale anale e dell ano (5%) e, come per il colon, il tipo istologico largamente prevalente è l adenocarcinoma inc tassi per inc mo r mo r tassi per inc mo r mo r inc età età Figura 1. Incidenza e mortalità per tumori del retto, in Umbria, per età. Maschi (sinistra) e femmine (destra) e Un andamento contrastante nei due sessi ha subìto, nel periodo considerato, la frequenza dei tumori del fegato e dei dotti biliari intraepatici (155 CIM-IX). Nei maschi l incremento è stato del 54% nell incidenza e del 48% nella mortalità, mentre il tumore femminile è diminuito del 25% e del 2% nei due indici rispettivamente. Il rapporto M/I è uguale a 1 nelle femmine e a.9 nei maschi. La distribuzione per classi di età (figura 11) mostra, nei maschi, uno spostamento del picco di incidenza dagli 8-84 anni a 75-79, con un notevole aumento del tasso specifico. La percentuale dei casi in cui non si è riuscito a specificare se il tumore al fegato sia stato primitivo o secondario, nel periodo , è stata quasi del 2%. La quasi totalità dei tipi istologici specificati si riferiscono al carcinoma epatocellulare. 1

16 tassi per 1, mo r mo r inc tassi per mo r inc mo r inc inc età età Figura 11. Incidenza e mortalità per tumori del fegato, in Umbria, per età. Maschi (sinistra) e femmine (destra) e Meno frequenti, rispetto alle sedi precedentemente esaminate, sono i tumori delle vie biliari (156 CIM-IX). Nell arco di tempo considerato, si è avuto un incremento dell incidenza (19% nei maschi e 38% nelle femmine) e, in misura molto minore, della mortalità. Il rapporto M/I% è pari a circa il 65%, mentre la distribuzione per classi di età (figura 12) mostra andamenti diversi nei due sessi: sempre crescente nelle femmine, nei maschi con un massimo a anni che si sta spostando verso l ultima classe di età. La cistifellea è il subsito più frequente e l adenocarcinoma il tipo istologico più comune inc tassi per mo r inc tassi per mo r mo r inc inc mo r età età Figura 12. Incidenza e mortalità per tumori delle vie biliari, in Umbria, per età. Maschi (sinistra) e femmine (destra) e L incidenza e mortalità dei tumori maligni del pancreas (157 CIM-IX) è rimasta praticamente costante, nel confronto tra i periodi considerati, nel sesso maschile, mentre è aumentata del 16 e 28% rispettivamente nelle femmine. In queste ultime il rapporto M/I è praticamente uguale a 1, nei maschi è circa.9. La distribuzione per classi di età (figura 13) mostra un incremento in quelle più anziane. La testa del pancreas è il subsito, tra quelli specificati, più frequente, così come l adenocarcinoma tra i tipi istologici specificati che, per questa sede, sono solo il 63% del totale dei casi inc tassi per mo r mo r inc tassi per mo r inc mo r inc età età Figura 13. Incidenza e mortalità per tumori del pancreas, in Umbria, per età. Maschi (sinistra) e femmine (destra) e

17 Confrontando i tassi di incidenza umbri con quelli degli altri Registri tumori italiani, si può notare come, per le diverse sedi, la situazione sia differente. Lo stomaco e il retto presentano tassi piuttosto elevati in ambo i sessi, il colon, il fegato e il pancreas piuttosto bassi sia nei maschi che nelle femmine, le vie biliari i bassi nei maschi e alti nelle femmine (figure 14-19). stomaco maschi stomaco femmine colon maschi colon femmine Ferrara Latina Ferrara Latina F errara Latina F errara Latina Figura 14. Tassi standardizzati (Italia 1981) di incidenza dei tumori dello stomaco nei Registri tumori italiani,. Figura 15. Tassi standardizzati (Italia 1981) di incidenza dei tumori del colon nei Registri tumori italiani. retto maschi retto femmine fegato maschi fegato femmine B iella F errara Latina F errara B iella Latina B iella F errara B iella F errara Figura 16. Tassi standardizzati (Italia 1981) di incidenza dei tumori del retto nei Registri tumori italiani. Figura 17. Tassi standardizzati (Italia 1981) di incidenza dei tumori del fegato nei Registri tumori italiani. vie biliari maschi vie biliari femmine pancreas maschi pancreas femmine F errara F errara F errara Latina F errara Latina Figura 18. Tassi standardizzati (Italia 1981) di incidenza dei tumori delle vie biliari nei Registri tumori italiani. Figura 19. Tassi standardizzati (Italia 1981) di incidenza dei tumori del pancreas nei Registri tumori italiani. 12

18 La tabella 3 riporta i dati stimati di prevalenza per le principali sedi dell apparato digerente. Tabella 3. Prevalenza stimata per alcune sedi dell apparato digerente. Sede Maschi Femmine Stomaco Colon Retto Fegato Vie biliari Pancreas Apparato respiratorio. Il polmone (162 CIM-IX: trachea, bronchi e polmoni) è la sede più frequente di tumore nel sesso maschile: esso costituisce, in Umbria nel , più del 16% di tutti i casi di cancro. I tassi di incidenza, standardizzati con la popolazione umbra del 1991, nel secondo quinquennio considerato, sono aumentati quasi del 29% rispetto al Nelle femmine l incremento è stato ancora maggiore, quasi del 68%, ma bisogna considerare che il rapporto M/F, nel periodo , è ancora pari a 5.8. Analogo andamento si riscontra esaminando la mortalità, che ha subìto un incremento del 25% nei maschi e del 57% delle femmine, con un rapporto M/F pari a 6.6. Il rapporto M/I% è pari all 88% nel sesso maschile e al 77% in quello femminile. Le differenze di frequenza di questo tumore nei due sessi si evidenziano bene esaminando le distribuzioni per età (figura 2). Rispetto al primo quinquennio, si assiste ad uno spostamento dell età modale di incidenza maschile verso classi di età più anziane, con un notevole incremento del tasso specifico; nelle femmine, il trend in aumento è distribuito più uniformemente. Tra i siti specificati il più frequente è il lobo superiore del polmone, mentre i tipi istologici più comuni sono il carcinoma epidermoide (3%), l ADK (27%) e il microcitoma (17%) tassi per mo r inc mo r tassi per inc inc mo r età mo r inc età Figura 2. Incidenza e mortalità per tumori del polmone, in Umbria, per età. Maschi (sinistra) e femmine (destra) e Rispetto agli altri Registri tumori italiani, i tassi umbri mostrano livelli di incidenza notevolmente al di sotto della media nazionale (figura 21). 13

19 Il numero stimato di casi prevalenti è di 1186 maschi e 362 femmine. polmone maschi polmone femmine Ferrara Latina Ferrara Latina Figura 21. Tassi standardizzati (Italia 1981) di incidenza dei tumori del polmone nei Registri tumori italiani Pelle. Nella CIM-IX i tumori della pelle vengono distinti in melanomi (172 CIM-IX) e carcinomi (173 ICM- IX). Questi ultimi sono difficilmente analizzabili dal punto di vista quantitativo, almeno per quanto riguarda l incidenza, in quanto sia la diagnosi che la terapia sono frequentemente effettuate a livello ambulatoriale, anche privato, e quindi potrebbe essere difficile trovarne la registrazione nei documenti routinariamente consultati. Nel quinquennio i casi registrati dal RTUP, nei due sessi, sono stati oltre 36 che corrisponde alla frequenza più alta di ogni altra sede tumorale. La sede più frequente è il viso, con una forte preponderanza complessiva (poco meno dell 8%) del tipo istologico carcinoma basocellulare. Il melanoma cutaneo è un tumore molto meno frequente del carcinoma della pelle. All incremento che si è avuto, confrontando i due quinquenni considerati, nell incidenza (53% nei maschi e 18% nelle femmine) ha corrisposto un raddoppio del tasso di mortalità, in ambo i sessi. Se il rapporto M/F per l incidenza è pari a.9, quello della mortalità è uguale a 1.6 e il rapporto M/I% è nei maschi pari al 36% e nelle femmine al 2%. Le distribuzioni per classi di età sono piuttosto instabili e quindi non confrontabili. Le sottosedi più frequenti sono il tronco nei maschi e l arto inferiore nelle femmine, il tipo istologico più numeroso è il melanoma non specificato. Rispetto all incidenza registrata negli altri registri tumori italiani, il tasso umbro si pone in posizione piuttosto bassa (figura 22). La prevalenza calcolata è di 272 maschi e 49 femmine. melanoma maschi melanoma femmine Ferrara Latina Ferrara Latina Figura 22. Tassi standardizzati (Italia 1981) di incidenza del melanoma nei Registri tumori italiani

20 Apparato genitale femminile. I tumori della mammella (174 CIM-IX) costituiscono il 28% di tutti i tumori (escluso i carcinomi della pelle) femminili. L incidenza, considerando i due periodi a studio, è aumentata del 22%, mentre la mortalità è rimasta praticamente costante. Il rapporto M/I%, che nel periodo era uguale al 34%, negli anni è sceso al 28%. Il confronto delle distribuzioni dell incidenza per classi di età mostra un incremento dei tassi dopo i 45 anni e una diminuzione nelle classi di età più giovani, mentre l andamento della mortalità è simile nei due periodi considerati (figura 23). Tra quelli specificati il subsito più frequente è il quadrante superiore esterno, e il carcinoma duttale infiltrante costituisce il 78% degli istotipi individuati. Rispetto ai tassi degli altri Registri tumori italiani, quello umbro si pone in posizione media bassa (figura 24). mammella femmine tassi per età inc inc mo r mo r Figura 23. Incidenza e mortalità per tumori della mammella, per età. Femmine e F errara Figura 24. Tassi standardizzati (Italia 1981) di incidenza dei tumori della mammella femminile nei Registri tumori italiani. I tumori dell utero sono codificati in quelli dell utero non specificato (179 CIM-IX), del collo dell utero (18 CIM-IX) e del corpo dell utero (182 CIM-IX). Analizzando l incidenza e, soprattutto, la mortalità per le sedi specificate bisogna tener conto delle variazioni registrate negli indici che si riferiscono all utero non specificato. Infatti, nel periodo più recente, minore è la quota dei casi, e dei deceduti, per i quali non è specificata la sede: infatti il tasso di incidenza è diminuito di dieci volte, quello di mortalità si è più che dimezzato. Nel considerare quindi gli incrementi, o i decrementi, dei tassi relativi alle sedi specificate, bisogna tener conto della componente dovuta al miglioramento dei criteri di classificazione. Tale fenomeno ha riguardato in misura maggiore la mortalità, per questo l analisi dei rapporti M/I ha scarso significato. Per quanto riguarda il collo dell utero, probabilmente il decremento dell incidenza riscontrato (-39%) è inferiore a quello reale, mentre il piccolo aumento della mortalità (.7 per 1.) è dovuto certamente solo al miglioramento della qualità della diagnosi. La figura 25 riporta le distribuzioni per classi di età, dell incidenza e della mortalità, che confermano le osservazioni fatte. La maggior parte dei tipi istologici si riferiscono a carcinomi epidermoidi. 15

21 Analoghe considerazioni possono essere fatte esaminando l incidenza e la mortalità per tumori del corpo dell utero, anche se, per questa sede, si registra un lieve aumento anche dell incidenza, riferibile alle classi di età più anziane (figura 26). Gli adenocarcinomi costituiscono la maggior parte dei tipi istologici inc tassi per inc tassi per inc inc mo r mo r età mo r mo r età Figura 25. Incidenza e mortalità per tumori del collo dell utero, per età e Figura 26. Incidenza e mortalità per tumori del corpo dell utero, per età e L incidenza e la mortalità per tumori dell ovaio (183 CIM-IX) hanno subito, nel periodo considerato, un discreto incremento dei tassi (39% e 63% rispettivamente). Il rapporto M/I è aumentato, nel periodo considerato, e le distribuzioni per classi di età (figura 27) mostrano come l incremento della mortalità inizi dopo i 65 anni, quello dell incidenza dopo i 45. La gran parte di tipi istologici è riferibile ai cistoadenocarcinomi. Rispetto agli altri Registri italiani, i tassi di incidenza di tumore del collo dell utero sono piuttosto bassi (figura 28), mentre quelli del corpo dell utero e dell ovaio sono superiori alla media nazionale (figure 29 e 3) 6 inc collo dell'utero tassi per età mo r inc mo r Figura 27. Incidenza e mortalità per tumori dell ovaio, per età e F errara Figura 28. Tassi standardizzati (Italia 1981) di incidenza dei tumori del collo dell utero nei Registri tumori italiani. 16

22 corpo dell'utero ovaio Ferrara Ferrara Figura 29. Tassi standardizzati (Italia 1981) di incidenza dei tumori del corpo dell utero nei Registri tumori italiani. Figura 3. Tassi standardizzati (Italia 1981) di incidenza dei tumori dell ovaio nei Registri tumori italiani. Il numero stimato di casi di prevalenza per le sedi dell apparato genitale femminile è pari a 5721 per la mammella, 49 per il collo dell utero, 515 per il corpo dell utero, 597 per l ovaio. Apparato genitale maschile. L analisi della frequenza del tumore della prostata (185 CIM-IX) deve tener conto del fatto che, nell ultimo periodo considerato, il ricorso alla diagnosi precoce si è largamente diffuso nella popolazione umbra. Tale fenomeno, che ha portato in pratica ad oltre il raddoppio dei tassi di incidenza, nel periodo / , ha finora avuto uno scarso effetto sulla mortalità che è diminuita di poco. La figura 31 mostra chiaramente il fenomeno descritto anche a livello delle diverse classi di età. La quasi totalità degli istotipi si riferisce agli adenocarcinomi. Rispetto agli altri Registri italiani (figura 32) il tasso di incidenza per tumori della prostata è di poco superiore alla media italiana. prostata tassi per inc mo r mo r inc F errara età Latina Figura 31. Incidenza e mortalità per tumori della prostata, per età e Figura 32. Tassi standardizzati (Italia 1981) di incidenza dei tumori della prostata nei Registri tumori italiani. 17

23 Un notevole incremento ha subìto anche l incidenza dei tumori del testicolo (186 CIM-IX) che sono passati da 2.5 a 4.4 per 1. abitanti. La mortalità è invece notevolmente diminuita cosicché il rapporto M/I%, nel periodo ) è pari al 2% circa. La maggior parte dei tipi istologici è riferibile ai carcinomi epidermoidi. Il tasso di incidenza umbro, riferito a quello degli altri Registri italiani, è piuttosto alto (figura 33). Il numero di casi prevalenti è stato stimato essere pari a 2598 per la prostata e a 259 per i testicoli. testicoli Latina Ferrara Figura 33. Tassi standardizzati (Italia 1981) di incidenza dei tumori del testicolo nei Registri tumori italiani. Apparato urinario. Il trend temporale dell incidenza per tumori dell apparato urinario, nella regione Umbria, è difficilmente interpretabile in quanto i casi riportati per i due periodi sono stati codificati con due criteri diversi. Nel primo periodo sono stati considerati solo i casi per i quali era certa l infiltrazione, mentre nel secondo periodo sono stati inseriti nell incidenza, seguendo le indicazioni più recenti dei clinici e degli anatomo-patologi, anche questi casi i quali non era stata indicata una infiltrazione. In pratica essi vengono considerati tutti maligni, ad esclusione dei tumori che non originano dall epitelio transizionale, ad esempio i leiomiomi. Tale fatto può, almeno in parte, spiegare il forte aumento dell incidenza (73% nei maschi e 6% nelle femmine) del tumore della vescica (188 CIM-IX) (un altra parte può essere dovuta all aumento del numero delle diagnosi precoci) e del rene e uretere (189 CIM-IX) (181% nei maschi e 134% nelle femmine). Tra i siti specificati della vescica, quello più frequente è la parete laterale, mentre l istotipo più numeroso si riferisce ai carcinomi papillari a cellule di transizione. Per la categoria 189, il subsito più frequente è il rene, l istotipo più comune l adenocarcinoma a cellule chiare. Tali patologie sono più frequenti nel sesso maschile: infatti il rapporto di incidenza M/F è pari a 5.6 per la vescica e a 2.7 per il rene. Confronti più attendibili possono essere fatti utilizzando i dati di mortalità che, nel periodo considerato, è diminuita per i tumori della vescica e aumentata per quelli del rene. Per i diversi criteri di classificazione adottati nei due periodi, scarso significato hanno anche i confronti per classi di età e con gli altri Registri tumori italiani, alcuni dei quali ancora oggi inseriscono nell incidenza solo i tumori dichiaratamente invasivi. 18

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