Provincia di Massa Carrara Settore Ambiente Energia

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1 Provincia di Massa Carrara Settore Ambiente Energia RAPPORTO ISTRUTTORIO ESAME DELLA DOCUMENTAZIONE Il procedimento di verifica di assoggettabilità è stato attivato da Ecodem s.r.l., ai sensi dell art.48 della L.R.10/2010, per modifiche in progetto all impianto esistente autorizzato con DD/8614/2008 e ricadente nella definizione di cui all Allegato B2 lett.bi della L.R.10/2010. L impianto è situato nell area industriale ex Montedison, nel Comune di Massa. L area è contraddistinta al vigente catasto dal mappale 453 foglio 104 subalterni 6,7,8,9,10,11,12,13,14,15,16. La società proponente è autorizzata, con DD/2262/2011 del 01/07/2011, allo scarico delle acque meteoriche dilavanti nel Torrente Lavello. Attualmente la società ECODEM 2000 s.r.l. esercita attività di bonifica e demolizione di autoveicoli e cernita e recupero di materiali provenienti dalla demolizione. L attuale autorizzazione prevede la gestione dei seguenti rifiuti: CER Tipologia Classificazione Quantitativo massimo Operazione Stoccabile (t) Movimentabile annuo (t/anno) * Veicoli fuori uso Pericoloso R Pneumatici fuori uso Non pericoloso R Metalli ferrosi Non pericoloso R Metalli non ferrosi Non pericoloso R Plastica Non pericoloso R Vetro Non pericoloso R Componenti non Non pericoloso R13 specificati altrimenti Totale La modifica all attività esistente proposta prevede la riduzione del quantitativo movimentabile annuo del codice CER * (veicoli fuori uso) e l estensione dell attività di gestione rifiuti con l introduzione di nuove tipologie di rifiuti pericolosi e non pericolosi, tale attività verrà svolta all interno di un edificio esistente all interno dell area di proprietà della società Ecodem, ma attualmente non utilizzato. Nell ambito della riorganizzazione dell impianto la società intende diminuire il quantitativo annuo trattabile del CER160104* di 1.000t/anno. pag.1 di 5

2 I rifiuti che la società ha richiesto di trattare provengono da attività che trattano veicoli (concessionarie auto, officine di riparazione, carrozzerie, ecc.) L ampliamento dell attività prevede per i rifiuti pericolosi: - Una capacità massima di stoccaggio istantaneo è pari a 155 tonnellate. - Una quantità massima di rifiuto trattabile è pari a tonnellate/anno. per i rifiuti non pericolosi: - Una capacità massima di stoccaggio istantaneo è pari a 95 tonnellate. - Una quantità massima di rifiuto trattabile è pari a tonnellate/anno. CRONOLOGIA DEL PROCEDIMENTO Il Proponente con nota reg.prot.n del 13/12/2013 ha depositato l istanza di verifica di assoggettabilità ai sensi dell art.48 della L.R.10/2010 e lo Studio Preliminare Ambientale. Il Proponente ha comunicato, con nota reg.prot.n del 02/01/2014 l avvenuta pubblicazione sul B.U.R.T.n.51 del 18/12/2013. Con nota del Servizio V.I.A. reg.prot.n del 13/01/2014 si ha la comunicazione di avvio del procedimento alle amministrazioni interessate. Con nota del Servizio V.I.A. reg.prot.n del 07/02/2014, si ha la convocazione della Conferenza dei Servizi del 19/02/2014. In tale sede sono stati richiesti chiarimenti alla documentazione presentata ed è stato precisato che l ampliamento dell attività deve garantire la separazione dai rifiuti prodotti dall attività di demolizione da quelli conferiti dall esterno. È stato richiesto di: - dimostrare la compatibilità dal punto di vista chimico per lo stoccaggio dei rifiuti richiesti; - precisare le operazioni sui rifiuti; - chiarire la gestione RAEE; - descrivere le procedure per il controllo radiometrico. Il procedimento è stato interrotto, a seguito della richiesta di integrazioni. Con nota reg.prot.n del 21/03/2014 il Proponente ha presentato istanza di proroga di 30giorni rispetto al termine del 19/03/2014. Con nota reg.prot.n del 23/04/2014 il Proponente ha presentato le integrazioni, di conseguenza è stato riattivato il procedimento. Con successiva nota del Servizio V.I.A., reg.prot.n del 19/05/2014, è stata convocata la Conferenza dei Servizi del 30/05/2014. In sede di Conferenza dei Servizi del 30/05/2014 è stata esaminata la documentazione integrativa presentata. Tale documentazione non ha chiarito le problematiche emerse in sede di prima conferenza dei servizi ed è risultata incongruente: - sono stati aggiunti ulteriori codici CER rispetto a quelli elencati nella documentazione allegata all istanza (da 66 a 101, con l incremento di 62 rifiuti pericolosi), - viene dichiarato che non verranno trattati RAEE quando nell elenco dei rifiuti richiesti sono compresi rifiuti appartenenti alla famiglia 1602 ovvero scarti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche per le quali deve essere quindi garantito il rispetto delle prescrizioni di cui al D.Lgs.151/2005; Non è stata fornita una planimetria con l indicazione dei codici CER dei rifiuti stoccati. pag.2 di 5

3 Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti non essendo stati forniti i chiarimenti alle problematiche emerse si ritiene non possa essere effettuata la miscelazione di rifiuti richiesta. Per la gestione delle batterie non è stata fornita una valutazione della conformità ai sensi del D.Lgs.88/2008. Per quanto riguarda il certificato prevenzione incendi, i VV.F. hanno richiesto una relazione sul carico incendio tenuto conto dei nuovi stoccaggi ed eventualmente una relazione di non aggravio del rischio. È emersa la necessità di chiarire se le canalette e i pozzetti a tenuta all interno del capannone in cui è previsto l ampliamento dell attività sono esistenti o da realizzare, essendo l area ricompresa nel Sito di Interesse Nazionale. Ferma restando la non necessità di sottoporre a V.I.A. l intervento, si è deciso di attendere documentazione di rettifica a quella presentata per la conclusione del procedimento. Con nota reg.prot.n del 22/09/2014 il Proponente ha inviato un documento integrativo, i consulenti spiegano che nella documentazione integrativa consegnata ad Aprile sono contenute incongruenze in quanto gli elaborati sono stati redatti da diversi consulenti. Il Proponente ha chiarito che non verranno effettuati scavi per la realizzazione del pozzetto a tenuta e delle canalette di raccolta. Ancora una volta non sono state fornite indicazioni circa l attività di miscelazione rifiuti. Di conseguenza si ritengono non effettuabili. Viene confermata la volontà di gestire i RAEE. Per quanto riguarda la gestione delle batterie si riservano di descrivere la conformità della gestione alle diposizioni del D.Lgs.188/2008 nella successiva fase autorizzativa. Viene omesso di rappresentare in planimetria lo stoccaggio con l indicazione dei codici CER richiesti. Nella documentazione di chiarimento viene peraltro aggiunto un nuovo codice, CER , senza precisare né sottolineare la modifica all elenco dei rifiuti richiesti. A seguito della suddivisione dei rifiuti in famiglie non sono stai definiti i quantitativi trattabili di ciascuna famiglia. CONTRIBUTI ISTRUTTORI Contributi istruttori Amministrazioni interessate al procedimento ai sensi dell art. 46 della L.R.10/2010 ARPAT: - nota reg.prot.n del 20/02/ nota reg.prot.n del 29/05/2014 esaminata la documentazione integrativa richiama le richieste di chiarimenti dell ultima Conferenza dei Servizi: - descrizione della gestione separata della nuova attività dall attività di rottamazione auto; - destinazione rifiuti derivanti dalle canalette di scolo del nuovo locale, dei reflui della vasca sotto il silo di stoccaggio batterie e degli eventuali reflui raccolti nella vasca sotto l area della pressatura; - descrizioni delle azioni previste nel caso in cui la tossicità dello scarico superi il 50% di immobilità; Servizio rifiuti contributo acquisito in sede di Conferenza dei Servizi del 30/05/ rileva che: - per i rifiuti per cui è prevista l operazione D15, comunque ridotti rispetto a quanto dichiarato nella documentazione allegata all istanza, deve essere motivata l eventuale impossibilità tecnico-economica di avvio a recupero; - per dimostrare la disponibilità degli spazi necessari allo stoccaggio istantaneo e dei quantitativi annui da trattare, devono essere evidenziate in planimetria le aree di stoccaggio delle singole tipologie di rifiuti; pag.3 di 5

4 - sono necessarie informazioni sui sistemi adottati per garantire che rifiuti stoccati incompatibili o suscettibili di reagire pericolosamente fra lorosiano stoccati in modo da non venire a contatto; - la documentazione è carente di informazioni circa le modalità digestione rifiuti, dovrà essere dimostrato in sede di successiva autorizzazione il rispetto delle disposizioni per la messa in riserva e deposito di rifiuti ai sensi del D.M.05/02/1998 e per quanto riguarda i rifiuti pericolosi il rispetto del D.M.161/ Per i RAEE deve essere garantito il rispetto delle disposizioni di cui al D.Lgs.151/2005; - Per la messa in riserva delle batterie dovranno essere fornite informazioni circa il rispetto delle prescrizioni di cui al D.Lgs.188/2008; - Per quanto riguarda la miscelazione fra rifiuti dovrà essere fornita una dettagliata relazione tecnica da cui risultino almeno: - Le motivazioni per le quali si richiede; - La descrizione dei locali e delle aree in cui si intende effettuare la miscelazione; - La descrizione e l ubicazione delle attrezzature e dei macchinari utilizzati; - Il tipo di miscelazione da effettuare; - Il CER, le caratteristiche di pericolosità, lo stato fisico dei rifiuti da miscelare; - Il CER da attribuire alla miscela ottenuta; - Il tipo di operazione cui sarà destinata la miscela; - La descrizione di eventuali materie/sostanze aggiunte; - Le finalità dell operazione; - L elenco dei vantaggi derivanti dalla miscelazione in materia di sicurezza ambientale; - L influenza della miscelazione sulle caratteristiche chimico-fisiche dei rifiuti; OSSERVAZIONI Non sono pervenute osservazioni. CONCLUSIONI Premesso che la documentazione presentata è caratterizzata da incongruenze e le integrazioni presentate non hanno fornito i chiarimenti richiesti per valutare il quantitativo trattabile e stoccabile dei rifiuti richiesti, si ritiene che il quantitativo massimo, per l ampliamento dell attività sia: rifiuti Quantità stoccabile (t) Quantità trattabile (t/anno) pericolosi non pericolosi La documentazione è risultata poco chiara ed in alcuni punti contraddittoria. Il Proponente prevede una modifica all attività di autodemolizione esistente: il quantitativo annuo trattabile di veicoli fuori uso viene ridotto da 8.000t/anno a 7.000t/anno. Valutato che l ampliamento proposto non è da sottoporre a valutazione d impatto ambientale, non essendo stati forniti i chiarimenti richiesti, si ritiene che, per l ampliamento dell attività, lo stoccaggio istantaneo e il quantitativo annuo trattabile siano da definire in fase di successiva autorizzazione verificato il carico incendio e la reale possibilità di stoccaggio delle diverse tipologie di rifiuti richiesti, nel rispetto comunque dei quantitativi massimi soprariportati. Valutato l elenco dei rifiuti richiesti, consegnato con nota reg.prot.n del 22/09/2014, si ritiene non gestibile nella nuova gestione di rifiuti pericolosi e non pericolosi il codice CER Deve essere garantita la separazione fra la nuova attività di gestione rifiuti e l attività di rottamazione auto. Per quanto riguarda lo stoccaggio di rifiuti liquidi rilevato che viene garantita la separazione fra i pag.4 di 5

5 rifiuti provenienti dall attività di autodemolizione da quelli provenienti dall attività di gestione rifiuti conferiti dall esterno, si prescrive che la differenziazione sia garantita con opportune etichettature. In generale, in fase di gestione dell impianto, la ditta dovrà ottemperare alle seguenti prescrizioni: - i rifiuti pericolosi liquidi devono essere disposti in bacini di contenimento e devono essere fra loro compatibili ed una loro eventuale miscelazione non deve dare origine a miscele pericolose. - I rifiuti appartenenti alla famiglia 1602 ovvero scarti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, deve essere garantito il rispetto delle disposizioni di cui al D.Lgs.151/2005; - Per il controllo radiometrico, ai sensi del D.Lgs.230/95, è necessario produrre documentazione tecnica attestante: - Se c è l esperto qualificato di II o III grado, - Il numero di carichi settimanali sottoposti a videosorveglianza radiometrica, - Le modalità con cui tale sorveglianza sarà effettuata, - L individuazione di aree per la messa in sicurezza provvisoria dei carichi con anomalie radiometriche, - Le modalità di registrazione delle misure e la sottoscrizione dell esperto qualificato, - Le modalità di gestione degli allarmi e l obbligo di comunicazione agli enti competenti. Massa, 28/10/2014 L istruttore tecnico Ing. Alessandra Malagoli V.to La Dirigente del Settore Ambiente Maria Teresa Zattera pag.5 di 5

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