Regolamento dell Accademia Nazionale di Formazione della Croce Rossa Italiana
|
|
- Gianluigi Savino
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Regolamento dell Accademia Nazionale di Formazione della Croce Rossa Italiana Premessa La Croce Rossa Italiana riconosce nella formazione continua e permanente dei propri Soci il valore aggiunto dell'associazione. Miriamo a offrire servizi alla popolazione, in linea con i Principi Fondamentali del Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, attraverso Volontari e personale dipendente altamente professionalizzati. La formazione e gli aggiornamenti tecnici sono lo strumento cardine per garantire la sostenibilità e l efficacia delle attività e dei servizi, oltre ad avere un valore strategico per la Croce Rossa Italiana. I percorsi formativi, rivolti all intero e all esterno, si evolvono e vengono costantemente aggiornati per garantire sempre elevati standard qualitativi. Puntiamo, infatti, ad essere riconosciuti come eccellenza nell ambito della formazione e della preparazione tecnica dei Soci. La partecipazione ai processi decisionali, la costruzione di rapporti interpersonali e la condivisione di valori sono gli elementi caratteristici di un organizzazione che promuove il coinvolgimento dei propri membri per una crescita individuale e di gruppo. La formazione interna, oltre che per l acquisizione di competenze tecniche, è lo strumento per accrescere la cultura e la consapevolezza associativa ed è il principale strumento di autoprotezione dei Soci. Il servizio volontario, ancora prima che una risorsa, un valore, costituisce il cuore stesso della comunità, contribuendo allo sviluppo della personalità individuale. Il servizio volontario è quindi la vera essenza della costruzione di una comunità, oltre ad essere la linfa vitale per tutte le Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa: è un promotore della fiducia e della reciprocità, incoraggia le persone ad essere membri attivi e responsabili delle comunità e fornisce loro un ambiente in cui poter imparare i doveri di una partecipazione democratica. I percorsi formativi della C.R.I. mirano a rendere i Soci maggiormente responsabili nei confronti delle dinamiche sociali della propria comunità e fornisce gli strumenti per costruire comunità resilienti. Investiamo energie, competenze e risorse per garantire percorsi formativi omogenei e aggiornati per tutti i Soci della Croce Rossa Italiana, perché il valore di un Associazione formata e preparata si rifletta nella capacità di risposta ai bisogni delle comunità. L educazione a stili di vita sani e sicuri e la preparazione delle comunità ai disastri sono elementi fondamentali per il raggiungimento della mission della Croce Rossa, pertanto l Accademia s impegna nell elaborare percorsi formativi rivolti alla popolazione che mitighino le cause di vulnerabilità per 1
2 costruire comunità resilienti. Inoltre, durante i percorsi formativi rivolti all esterno, ci impegniamo a trasmettere i Principi umanitari quali fondamenta di comunità più inclusive e rispettose dell essere umano e dell ambiente in cui viviamo. L Accademia Nazionale di Formazione, articolata in Centri Regionali di Formazione, delle Province autonome di Trento e Bolzano e nei Centri di Riferimento Specializzati accreditati, deve essere punto di riferimento non solo per i propri Soci, ma anche per le istituzioni, di cui vogliamo essere i principali partner. L Accademia è intesa nel suo insieme il motore ed il garante della formazione dei Soci C.R.I. e dei corsi rivolti alla popolazione ed è l organo riconosciuto dall Associazione per la certificazione dei percorsi formativi della Croce Rossa Italiana. 2
3 Articolo 1 Oggetto, costituzione e funzionamento Il presente regolamento disciplina l organizzazione e le modalità di funzionamento dell Accademia Nazionale della Croce Rossa Italiana, di seguito denominata Accademia e dei suoi Organi, istituita con apposita Ordinanza del Presidente Nazionale C.R.I.. L Accademia usufruisce delle strutture, delle risorse economiche e strumentali, dei mezzi e dei materiali destinati al funzionamento dell Accademia medesima, ed è regolamentata mediante uno specifico Centro di Costo. Il Dipartimento A.S.S.O.E.V. ne assicura il supporto organizzativo amministrativo. Strumento di gestione dell Accademia è il gestionale unico dell Associazione, GAIA. Articolo 2 Funzioni L Accademia è sede di studio, analisi ed elaborazione delle linee guida dei percorsi formativi atti a concorrere allo sviluppo culturale, sociale e formativo dell Associazione, anche attivando protocolli di intesa con soggetti esterni ad essa, pubblici e privati. L Accademia svolge le funzioni fondamentali e primarie della didattica, organizzando e gestendo i diversi tipi di formazione interna ed esterna e coadiuvando ed indirizzando le attività formative svolte dai Comitati Regionali C.R.I. delle Province autonome di Trento e Bolzano. In particolare, in ambito di formazione interna, è compito specifico dell Accademia provvedere alla formazione e all aggiornamento di qualità dei soggetti coinvolti (c.d. attività strumentali, didattiche e complementari), che siano in grado a loro volta di garantire autonomia formativa sul territorio. In conformità alle direttive del Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, l Accademia si configura come sistema articolato in specialità formative e opera con criteri di trasparenza e condivisione delle scelte fondamentali. Articolo 3 Obiettivi L Accademia, in linea con gli Obiettivi della C.R.I. e in ottemperanza alle necessità territoriali, promuove e realizza iniziative informative e formative nell ambito delle Aree di attività. A tal fine, l Accademia ha il compito di: a) predisporre le linee guida nazionali dei corsi di formazione della Croce Rossa Italiana; b) organizzare e coordinare eventi formativi atti a conseguire una qualifica certificata della Croce Rossa Italiana; c) organizzare e coordinare campi, seminari e convegni destinati all aggiornamento dei docenti dell Accademia e di tutti i soci; d) predisporre strumenti per il supporto agli eventi formativi/informativi della C.R.I.; e) redigere il report delle attività formative di Croce Rossa Italiana; f) mantenere, aggiornare e pubblicare l'albo delle figure formate. 3
4 Articolo 4 Struttura dell Accademia Gli organi dell Accademia sono: 1) Consiglio Direttivo; 2) Comitato Tecnico- Scientifico; 3) Gruppi di lavoro I membri dell Accademia sono: 1. Centri Regionali di Formazione e delle Province autonome di Trento e Bolzano; 2. Centri di Riferimento Specialistici. 4.1 Consiglio Direttivo Il Consiglio Direttivo, composto dal Presidente Nazionale C.R.I. e dai Delegati Nazionali agli Obiettivi Strategici 2020, è l organo collegiale d indirizzo strategico dell Accademia. Il Consiglio Direttivo si riunisce almeno quattro volte l anno, anche in videoconferenza, e viene convocato e presieduto dalla Presidenza Nazionale. Il Consiglio Direttivo è validamente costituito ogni qual volta siano presenti due terzi degli aventi diritto e delibera a maggioranza relativa con voto palese. Al Consiglio Direttivo partecipa un membro del Dipartimento A.S.S.O.E.V., indicato dal Capo Dipartimento, che esercita le funzioni di segretario. Compiti del Consiglio Direttivo sono: a) approvare annualmente il Piano Formativo dell Accademia; b) approvare le linee guida nazionali per i percorsi di formazione a tutti i livelli; c) approvare le dispense formative ed informative nonché le innovazioni tecniche e didattiche inerenti la formazione; d) nominare e revocare i membri del Comitato Tecnico- Scientifico per gravi e continuate inadempienze; e) redigere annualmente il rendiconto delle attività dell Accademia; f) garantire la pubblicazione del calendario degli eventi formativi promossi dalla C.R.I. sul territorio nazionale sul sito internet dell Associazione; g) vigilare sull osservanza dei regolamenti relativi alla formazione; h) elaborare i criteri per l accreditamento, verificare le richieste di adesione e controllare il livello qualitativo dei corsi organizzati dai Centri di Riferimento Specialistici; i) vigilare sul funzionamento dei Centri Regionali di Formazione, delle Province autonome di Trento e Bolzano e dei Centri di Riferimento Specialistici e segnalare eventuali inadempienze, negligenze o mancanze degli stessi; j) approva i criteri d individuazione e nomina annualmente gli Esperiti Formatori, secondo i criteri individuati dal Comitato Tecnico- Scientifico; k) aggiornare l Albo nazionale dei Docenti e degli Esperti Formatori dell Accademia. 4
5 4.2 Comitato Tecnico- Scientifico Il Comitato Tecnico- Scientifico, presieduto dalla Presidenza Nazionale o suo delegato e composto da persone con comprovata competenza scientifica, la cui azione è in linea con i Principi e ai Valori del Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. Esso è l organo di consulto tecnico. Esso ha il compito di garantire il livello qualitativo- contenutistico dei percorsi formativi dell Accademia. I membri del Comitato Tecnico Scientifico sono nominati e revocati dal Consiglio Direttivo, che ne determina la durata dell incarico, la modalità di partecipazione gratuita o a titolo oneroso. Il Comitato Tecnico Scientifico è convocato almeno tre volte l anno dal Presidente Nazionale o suo Delegato, e, per comprovate esigenze, lo stesso può autoconvocarsi previa congrua motivazione e comunicazione al Presidente Nazionale. Le delibere del Comitato vengono prese a maggioranza relativa con voto palese e sono valide se è presente la maggioranza assoluta degli aventi diritto. In particolare, il Comitato Tecnico- Scientifico deve: a) verificare la coerenza e la conformità delle linee guida di formazione; b) proporre la revisione e all aggiornamento delle linee guida dei percorsi di formazione proponendo modifiche, che si pongano in continuità e in coerenza con i percorsi formativi previsti dagli Obiettivi Strategici CRI e con le deliberazioni del Consiglio Direttivo dell Accademia; c) recepire le normative e conseguentemente proporre aggiornamenti dei percorsi formativi; d) elaborare un parere tecnico- scientifico vincolante rispetto alle proposte di nuovi corsi di formazione e/o degli aggiornamenti inviategli dai Delegati Tecnici Nazionali, dai Gruppi di lavoro o dal Consiglio Direttivo; e) elaborare i criteri d individuazione delle figure atte a formare i Formatori dell Accademia, ovvero gli Esperti Formatori; f) supportare la formazione e l aggiornamento dei docenti dell Accademia, da tenersi con cadenza almeno annuale. 4.3 Gruppo di lavoro Ogni gruppo di lavoro è costituito ad hoc da uno o più Delegati Tecnici Nazionali agli Obiettivi Strategici della C.R.I. coinvolti nell emanazione delle linee guida da approvare. Opera sotto il coordinamento del Delegato Tecnico Nazionale ed è composto da esperti nello specifico settore reperiti all interno e/o all esterno dell Associazione, che prestino la propria opera a titolo gratuito. Compiti del gruppo di lavoro sono: a) predisporre bozze di linee guida o aggiornamenti dei percorsi formativi della C.R.I.; b) elaborare dispense ed altro materiale per la formazione e l aggiornamento dei soci, dei docenti e degli esterni all Associazione. Le proposte di ogni gruppo di lavoro saranno trasmesse al Comitato Tecnico Scientifico perché 5
6 si esprima sulla validità dei documenti elaborati. 4.4 Centri Regionali di Formazione e delle Province autonome di Trento e Bolzano Su base regionale vengono istituiti, uno per regione e per le Province autonome di Trento e Bolzano, i Centri Regionali di Formazione, che sono parte integrante dell Accademia Nazionale di Formazione della Croce Rossa Italiana. Essi sono un estensione della struttura nazionale dell Accademia e svolgono la funzione di principali promotori della formazione nel proprio territorio di competenza facendo attenzione alle peculiarità legislative regionali. Compiti specifici dei Centri Regionali di Formazione sono: a) gestire e verificare la conformità dei corsi; b) accreditare l Associazione presso le istituzioni territoriali di competenza, anche attraverso il controllo della qualità; c) organizzare eventi, incontri, giornate informative formative e seminari di formazione rivolti anche all esterno dell Associazione; d) supportare attivamente gli incontri formativi a livello territoriale; e) elaborare proposte di linee guida e aggiornamento in base alle peculiarità legislative territoriali. Ogni Centro di Formazione Regionale è costituito da un Consiglio Direttivo, i cui membri sono il Presidente Regionale o suo Delegato che lo presiede e i Delegati Tecnici Regionali agli Obiettivi Strategici, la cui funzione è: a. elaborare il piano formativo regionale annuale da inviare entro il 30 gennaio di ogni anno al Consiglio Direttivo dell Accademia per un parere formale; b. proporre modifiche e/o nuove linee guida al Consiglio Direttivo dell Accademia; c. garantire il rispetto delle leggi regionali; I Comitati Regionali C.R.I., per il funzionamento dei Centri Regionali di Formazione, garantiranno strutture, risorse economiche e strumentali, mezzi, materiali e personale, che ne assicura il supporto organizzativo amministrativo, mediante un specifico Centro di Costo. 4.5 Centri di Riferimento Specialistici I Centri di Riferimento Specialistici per percorsi formativi specifici (BLSD, Soccorso su pista, formazione guida, ecc.) rivolti sia all interno, che all esterno devono accreditarsi presso l Accademia, secondo le modalità definite dal Consiglio Direttivo. I corsi dovranno necessariamente seguire le linee guida approvate dall Accademia. Ogni Centro di Riferimento Specialistico dovrà ogni anno richiedere l accreditamento secondo le modalità e le tempistiche definite dal Consiglio Direttivo dell Accademia. Articolo 5 Organizzazione eventi di formazione L Accademia, attraverso i Centri Regionali di Formazione, ha il compito di supportare ogni Unità C.R.I. 6
7 nell organizzazione didattica degli eventi formativi, assicurandone, al contempo, la conformità agli standard qualitativi e alle linee guida nazionali. La formazione dei soci C.R.I. è organizzata a vari livelli sulla base della tipologia di corso e della specificità della didattica. Ogni socio potrà accedere a qualsiasi tipologia di evento formativo, secondo quelli che sono i requisiti minimi di partecipazione. L attivazione di qualsiasi evento formativo dovrà avvenire tramite GAIA, quale gestionale unico della C.R.I. (O.P. 345/2013). L attivazione dei corsi è così definita: a) Comitato Locale e Provinciale: corsi per operatori e specializzazioni degli stessi; b) Comitato Regionale: corsi per operatori e istruttori base e specializzazioni degli stessi; c) Comitato Centrale: corsi di formazione per Formatori, corsi di formazione di alta specializzazione d interesse nazionale oltre ai corsi per operatori e istruttori base e specializzazioni degli stessi; Il corso per operatore dovrà essere attivato dal Comitato tramite GAIA, indicando: a) il programma e il calendario del corso; b) i nominativi e le qualifiche dei docenti individuati; c) la data di scadenza per l iscrizione; Al termine del corso il Comitato organizzatore dovrà compilare l elenco dei partecipanti idonei da inserire sul gestionale unico GAIA, tramite il quale verrà automaticamente aggiornato l Albo regionale delle figure formate e stampato l attestato. I Centri Regionali di Formazione dovranno: a) verificare la conformità e la qualità del corso alle linee guida nazionali e segnalare eventuali criticità al Presidente del Comitato organizzatore e solo in caso di gravi inadempimenti o avvenimenti informare l Accademia Nazionale; b) supportare i Comitati nell organizzazione; c) rilasciare gli attestati di certificazione di idoneità tramite GAIA. I Centri Regionali di Formazione che vogliono attivare un corso per operatori e/o per istruttori dovranno farlo tramite GAIA indicando: a) il programma e il calendario del corso; b) i nominativi e le qualifiche dei docenti prescelti. Al termine del corso il Centro Regionale di Formazione organizzatore dovrà inviare l elenco dei partecipanti idonei tramite il gestionale unico GAIA, al fine dell aggiornamento automaticamente dell Albo regionale delle figure formate e stampato l attestato. L Accademia dovrà: a) supportare i Comitati nell organizzazione; b) verificare la conformità del corso alle linee guida nazionali; c) aggiornare l Albo nazionale delle figure formate; 7
8 L Accademia Nazionale organizza i corsi di formazione per Formatori e ne assicura l aggiornamento. I corsi e le linee guida sono regolamentati da un documento specifico e costantemente aggiornato dal Consiglio Direttivo dell Accademia, tenuto conto dei suggerimenti del Comitato Tecnico Scientifico. Articolo 6 Livelli formativi 6.1 Formazione per operatori Rientrano in tale definizione i corsi volti al conseguimento delle conoscenze di base della materia, necessarie per svolgere l attività collegata. Ogni operatore potrà specializzarsi nei diversi ambiti ampliando le competenze della materia. 6.2 Formazione degli istruttori Rientrano in tale definizione i corsi volti alla formazione degli Istruttori, atti a formare operatori negli specifici settori di attività. L istruttore base potrà a sua volta specializzarsi nei diversi ambiti ampliando le competenze della materia. I corsi per istruttori base e specializzati vengono organizzati a livello regionale, tenuto conto delle esigenze del territorio e delle risorse disponibili. 6.3 Formatori dell Accademia Nazionale di Formazione L Accademia organizza i corsi per Formatori C.R.I., volti alla creazione di una figura unica formata in ambito didattico secondo uno specifico programma approvato dal Consiglio Direttivo dell Accademia, che dovrà fornire le modalità didattiche di base di Croce Rossa Italiana. Gli aspiranti Formatori Nazionali accederanno allo stage nazionale solo se in possesso delle qualifiche dettate dalle linee guida approvate dal Consiglio Direttivo dell Accademia Nazionale e saranno abilitati, al termine del corso, all insegnamento a livello regionale degli Istruttori C.R.I. nelle specifiche discipline. 6.4 Esperti Formatori dell Accademia Nazionale di Formazione Si entra a far parte dell albo degli Esperti Formatori dell Accademia, per richiesta, per cooptazione e/o per titoli, quali qualifiche scientifiche, curriculum professione e documentata capacità didattico- formativa. Condizioni necessarie sono possedere particolare competenza e capacità comunicativa e rispondere ai criteri elaborati dal Comitato Tecnico Scientifico. La persona che entra a far parte dell Accademia in qualità di Esperto Formatore aderisce al Codice Etico di Buona Condotta della C.R.I. e ai Principi Fondamentali del Movimento Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa; mette a completa disposizione degli allievi la sua preparazione, con profondo senso di responsabilità e consapevolezza del proprio ruolo di educatore, prestando la propria opera in maniera volontaria e gratuita. Compito specifico dell Esperto Formatore è quello di formare i Formatori dell Accademia. 8
9 Articolo 7 Albo Docenti C.R.I. Ogni Socio C.R.I., o esterno che abbia ottenuto il certificato di istruttore o di formatore, è automaticamente iscritto nell Albo Docenti della C.R.I., mettendo a completa disposizione degli allievi la propria preparazione con profondo senso di responsabilità e consapevolezza del proprio ruolo di educatore, prestando la sua opera in maniera volontaria e gratuita. L opera dei docenti all interno dell Accademia è considerata regolare turno di servizio volontario ai sensi del vigente regolamento. I docenti dell Accademia sono tenuti a curare il loro aggiornamento sulle moderne tecniche di comunicazione e sull evoluzione delle discipline di loro competenza. 7.1 Aggiornamento dell Albo Docenti Per il mantenimento della qualifica il docente è obbligato a partecipare ai percorsi formativi d aggiornamento, secondo quanto definito dalla linea guida di formazione di riferimento. La mancata sussistenza dei requisiti per la qualifica docenza comporteranno la temporanea sospensione dall Albo, fino alla ricostituzione dei requisiti minimi necessari. 7.2 Esclusione dall Albo Docenti Per gravi inadempienze, per comportamenti non conformi agli obiettivi didattici dell Accademia o per motivazioni che possono ledere l immagine dell Accademia e/o della Croce Rossa Italiana o il conseguimento degli obiettivi didattici, un docente può essere escluso dall Albo. L esclusione deve avvenire per deliberazione del Consiglio Direttivo al cui Albo il soggetto è iscritto e deve essere annotato nel fascicolo personale sul gestionale unico GAIA. Il soggetto escluso potrà fare ricorso al Consiglio Direttivo dell Accademia entro 30 giorni dalla comunicazione. L approvazione della precedente delibera determina l immediata esclusione dall Albo dei Docenti, mentre nel caso in cui venisse accolto il ricorso il soggetto è automaticamente reintegrato. Il docente può altresì rinunciare alla qualifica, il cui effetto è immediato. Articolo 8 Norme transitorie e finali All atto di approvazione del presente Regolamento, si ritiene costituita l Accademia Nazionale di Formazione, i Centri Regionali di Formazione e delle Province autonome di Trento e Bolzano della Croce Rossa Italiana. I Centri Regionali di Formazione già esistenti provvederanno al recepimento del presente regolamento e adegueranno la loro struttura. I membri del Consiglio Direttivo vengono quindi convocati dal Presidente Nazionale per il loro primo incontro entro 30 giorni dall approvazione del presente Regolamento ed entro 60 giorni il Consiglio Direttivo provvede alla standardizzazione dei percorsi formativi esistenti. I Presidenti Regionali convocano il consiglio direttivo del Centro Regionale di Formazione e delle Province autonome di Trento e Bolzano entro il termine di 60 giorni. 9
FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI B A R I
FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI di B A R I REGOLAMENTO DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO per l Attività Formativa Professionale Continua degli Iscritti all Ordine Consigliatura
DettagliREGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA
REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA Emanato con D.R. n. 686 del 29 novembre 2010 Entrato in vigore il 1 dicembre
DettagliREGOLAMENTO Settore Giovanile, Minibasket e Scuola (SGMS) COSTITUZIONE, SCOPI E COMPITI
REGOLAMENTO Settore Giovanile, Minibasket e Scuola (SGMS) COSTITUZIONE, SCOPI E COMPITI Art. 1 FUNZIONI E SEDE 1. Il Settore Giovanile Minibasket e Scuola (SGMS) costituisce un organismo tecnico di settore
DettagliREGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO
REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 04.05.2006 Indice ART. 1 - OBIETTIVI...2 ART. 2 - FUNZIONI DELLA CONSULTA...2
DettagliLega nazionale sci Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE
Lega nazionale sci Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE approvato dal Consiglio nazionale di lega il 4 ottobre 2007 Premessa: Per i candidati Operatori Sportivi Volontari sono previsti i seguenti momenti corsuali:
Dettaglistatuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004
statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004 Art. 1 DENOMINAZIONE E SEDE È costituita dal 1908 l Unione delle Province d Italia (U.P.I.). Essa ha sede in Roma.
DettagliRegolamento Generale della Commissione Ricerca
Regolamento Generale della Commissione Ricerca del Registro degli Osteopati d'italia (ROI). Parte I : Premessa integrata al Regolamento Generale. Il diploma D.O. rilasciato dalle scuole di osteopatia del
DettagliREGOLAMENTO AZIENDALE DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL COLLEGIO DI DIREZIONE
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE PUGLIA AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI FOGGIA REGOLAMENTO AZIENDALE DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL COLLEGIO DI DIREZIONE Articolo 1 Costituzione
Dettagli4 BANDO REGIONALE C.R.I. LAZIO CORSO ISTRUTTORI FULL-D
4 BANDO REGIONALE C.R.I. LAZIO CORSO ISTRUTTORI FULL-D (O.P. 10/14 del 15.01.2014) PREMESSA Con O.P. 10/14 del 15 gennaio 2014, il Comitato Centrale ha approvato il nuovo Progetto Manovre Salvavita in
DettagliCROCE ROSSA ITALIANA REGOLAMENTO NAZIONALE TRUCCATORI E SIMULATORI
Il seguente Regolamento Nazionale è stato approvato con O.C. N 1378 del 17 luglio 2003 CROCE ROSSA ITALIANA REGOLAMENTO NAZIONALE TRUCCATORI E SIMULATORI Art. 1 (Attività di truccatori) I Truccatori ed
DettagliRegolamento nazionale protezione civile A.N.P.AS.
Regolamento nazionale protezione civile A.N.P.AS. Approvato dal Consiglio Nazionale il 10 settembre 2005 Art.1 - L A.N.P.AS. svolge attività di Protezione Civile direttamente o attraverso i Comitati Regionali
DettagliCittà di Desio REGOLAMENTO PER L ISCRIZIONE E LA TENUTA ALBO DELLE ASSOCIAZIONI
Città di Desio REGOLAMENTO PER L ISCRIZIONE E LA TENUTA ALBO DELLE ASSOCIAZIONI INDICE Art. 1 - MATERIA DEL REGOLAMENTO Art. 2 - ARTICOLAZIONE Art. 3 - REQUISITI PER L ISCRIZIONE Art. 4 - MODALITA PER
DettagliComitato di Coordinamento
Coomitaatoo t ddi i Coooorddi r i nnaamenntoo e t ddeel llee Orrggaannizzzaazioonni i z zi i ddi i Vooloonntaarri l t i aatoo t ddellaa PPrrootezioonnee Civvili ill ee Reggoolaameenntoo e l t Art. 1 Premessa
DettagliRegolamento della Scuola di Ateneo per le attività undergraduate e graduate dell Università degli Studi Link Campus University
Regolamento della Scuola di Ateneo per le attività undergraduate e graduate dell Università degli Studi Link Campus University TITOLO I AMBITO DI APPLICAZIONE E FUNZIONI Art. 1 Ambito di applicazione 1.
DettagliCOMUNE DI LONDA Provincia di Firenze REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI
REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale N. 35 del 29.04.2010 1 INDICE ART. 1: Oggetto del regolamento ART. 2: Valorizzazione della partecipazione
DettagliLega nazionale ciclismo Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE
Lega nazionale ciclismo Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE approvato dal Consiglio nazionale di lega il 28 aprile 2008 Art. 1 Ai sensi e per gli effetti degli articoli specifici dello Statuto dell UISP, è
DettagliTesto aggiornato affisso Prot. 1270 del 29/01/2013 all Albo il 29/01/2013 REGOLAMENTO DEL TIROCINIO
Testo aggiornato affisso Prot. 1270 del 29/01/2013 all Albo il 29/01/2013 REGOLAMENTO DEL TIROCINIO (II Stralcio della bozza di Regolamento degli studenti approvato con delibera del Consiglio Accademico
DettagliRegolamento per la formazione professionale continua del Consiglio Nazionale
Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili FORMAZIONE PROFESSIONALE CONTINUA degli iscritti negli Albi tenuti dagli Ordini dei dottori commercialisti e degli esperti contabili
DettagliREGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA
COMUNE DI CARRARA Decorato di Medaglia d Oro al Merito Civile REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA Approvato in data con deliberazione consiliare n. Premesso che la Legge 5 Febbraio 1992 n.
DettagliCONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA
CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA La Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute
DettagliREGIONE LIGURIA Assessorato alle Politiche attive del lavoro e dell occupazione, Politiche dell immigrazione e dell emigrazione, Trasporti
Allegato A) REGIONE LIGURIA Assessorato alle Politiche attive del lavoro e dell occupazione, Politiche dell immigrazione e dell emigrazione, Trasporti MODALITÀ DI FUNZIONAMENTO DEL REGISTRO DEI DATORI
DettagliRegolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007
Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 REGOLAMENTO CENTRO ON LINE STORIA E CULTURA DELL INDUSTRIA: IL NORD OVEST DAL 1850 ARTICOLO 1 Obiettivi e finalità
DettagliCOMITATO METODOLOGIE di ASSICURAZIONE della QUALITA' REGOLAMENTO
COMITATO METODOLOGIE di ASSICURAZIONE della QUALITA' REGOLAMENTO Titolo I Denominazione, Funzionamento, Sede, Scopo, Durata Art. 1 - Denominazione Nell ambito dell Associazione Italiana Cultura Qualità
DettagliAQ DELLA RICERCA SCIENTIFICA
AQ DELLA RICERCA SCIENTIFICA Gli attori Attori del processo di Assicurazione della Qualità della Ricerca Scientifica Dipartimentale sono: a) Il Rettore b) il Senato Accademico (SA) c) il Consiglio di Amministrazione
DettagliREGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE
REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE NELL AMBITO DI PROGRAMMI E PROGETTI FINALIZZATI ART.1 AMBITO DI APPLICAZIONE Il presente Regolamento definisce e disciplina
DettagliASSOCIAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TREVISO
ASSOCIAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TREVISO REGOLAMENTO DELLE COMMISSIONI DI STUDIO SULLE MATERIE OGGETTO DELLA PROFESSIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI
DettagliDELIBERA. Art. 1. Requisiti di Accreditamento
DELIBERA n. 13/13 del 31 luglio 2013 Regolamento per l accreditamento degli Organismi di Certificazione della Norma Tecnica denominata Codice di Pratica di cui alla delibera del Comitato Centrale per l
DettagliPreso atto che la somma da destinare alla formazione prevista nel bilancio di previsione dell Unione, è pari a 9.600,00 per l anno 2014;
Richiamate le delibera del Cda n. 20 del 30/12/2010 e dell Assemblea n. 5 del 13/06/2013 con le quali si recepisce il trasferimento all Unione dei Comuni il servizio per la gestione in forma associata
DettagliATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA
ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA VISTO l art. 3 comma 4 del D.P.R. 275/1999 come modificato dall art. 1, comma 14, della Legge
Dettagli"Paolo Baffi" Centre on International Markets, Money and Regulation
Centro Permanente di Ricerca Permanent Research Centre Acronimo BAFFI CENTRE Denominazione "Paolo Baffi" Centre on International Markets, Money and Regulation Oggetto di attività Economia e diritto dei
DettagliFEDERAZIONE ITALIANA NUOTO (F.I.N.) - ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE REGOLAMENTO DELLA STRUTTURA DI PROTEZIONE CIVILE
FEDERAZIONE ITALIANA NUOTO (F.I.N.) - ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE Premessa La Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento di Protezione Civile, in base alla Legge
DettagliComune di Nuoro DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE. Settore AA.GG. e Personale. Ufficio Formazione
Comune di Nuoro Settore AA.GG. e Personale Ufficio Formazione DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE Ultimo aggiornamento settembre 2008 Art. 1 (Oggetto e finalità) 1. Le disposizioni contenute
DettagliREGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE
REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE Art. 1 (Istituzione del servizio) Il Comune di Fossalto promuove il benessere dei propri cittadini, con il fine di inserire ed integrare socialmente
DettagliREGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE
REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE Adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 40 del 30 ottobre 2012 1 REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE
DettagliCENTRO FORMAZIONE REGIONALE
CENTRO FORMAZIONE REGIONALE ANPAS EMILIA ROMAGNA Istituito ai sensi della delibera Giunta Regionale 44 del 26.1.2009 ACCREDITAMENTO REQUISITI ACCREDITAMENTO RENDICONTAZIONE ACCREDITAMENTO FORMAZIONE Mission
DettagliLINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA
LINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA Versione 01 25/10/2012 Indice PREMESSA... 2 1 ACCETTAZIONE CONDIZIONI GENERALI PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA... 2 2 DEFINIZIONE MODULI
DettagliREGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI
C O M U N E D I D E R U T A PROVINCIA DI PERUGIA REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI CAPO I NORME ISTITUTIVE E ATTRIBUZIONI. Art. 1 Istituzione.. Art. 2 Attribuzioni.. CAPO II ORGANI DELLA
DettagliRISOLUZIONE N. 308/E QUESITO
RISOLUZIONE N. 308/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 05 novembre 2007 OGGETTO: Art. 10, n. 20) del DPR n. 633 del 1972 IVA. Esenzione Corsi di formazione per l accesso alla professione
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliL articolazione degli uffici di tipo B supporta l articolazione operativa per competenza ed in particolare:
Riorganizzazione della struttura di supporto alle attività del CIV della V consiliatura e conseguenti modifiche al Regolamento di funzionamento del CIV Il regolamento di funzionamento del CIV prevede che
DettagliREGOLAMENTO DEL MASTER UNIVERSITARIO BIENNALE DI SECONDO LIVELLO IN CRIMINOLOGIA FORENSE MA.CRI.F.
REGOLAMENTO DEL MASTER UNIVERSITARIO BIENNALE DI SECONDO LIVELLO IN CRIMINOLOGIA FORENSE MA.CRI.F. Art. 1 - Istituzione del Master in Criminologia Forense MA.CRI.F. E istituito presso l Università Carlo
DettagliREGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PER IL COORDINAMENTO E LA PROMOZIONE DELLE ATTIVITA SPORTIVE E RICREATIVE
REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PER IL COORDINAMENTO E LA PROMOZIONE DELLE ATTIVITA SPORTIVE E RICREATIVE Approvato con atto del C.C. n. 73 del 5.11.2014. Pubblicato all albo comunale, ai sensi dell art.
DettagliBANDO. per le associazioni socie del Cesvot. per la presentazione. di progetti di formazione per il volontariato ANNO 2015
BANDO per le associazioni socie del Cesvot per la presentazione di progetti di formazione per il volontariato ANNO 2015 volontariato ANNO 2015 Pagina 1 1. Chi può presentare Hanno diritto a presentare
DettagliSTATUTO DELLA FONDAZIONE R.E TE. IMPRESE ITALIA
STATUTO DELLA FONDAZIONE R.E TE. IMPRESE ITALIA Articolo 1. Denominazione e sede. Su iniziativa dell Associazione R.E TE. Imprese Italia è costituita la Fondazione R.E TE. Imprese Italia, con sede in Roma.
DettagliREGOLAMENTO SULL ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE
COMUNE DI GHISALBA (Provincia di Bergamo) Approvato con Delibera di Giunta Comunale n. 111 del 13/10/2014 REGOLAMENTO SULL ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE 1 Sommario Art. 1 -
DettagliREGOLAMENTO DEL TAVOLO DEL VOLONTARIATO, AI SENSI DELL ART. 3 COMMA 4, LETTERA G) DELLO STATUTO COMUNALE
APPROVATO CON DELIBERA CONSILIARE N. 64 DEL 30/07/2003 REGOLAMENTO DEL TAVOLO DEL VOLONTARIATO, AI SENSI DELL ART. 3 COMMA 4, LETTERA G) DELLO STATUTO COMUNALE ART. 1 - FINALITÀ Il Comune di Castel Maggiore,
DettagliSEZIONE I PROGETTI DI RICERCA E COLLABORAZIONI FONDI PER LA RICERCA E MODALITÀ DI ACCESSO
REGOLAMENTO SULLE MODALITA' DI ASSEGNAZIONE E UTILIZZO DEI FONDI PER LA RICERCA (Emanato con D.D. n. 45 del 23.01.2002, modificato con i D.D. n. 618 del 2003, n. 103 del 2005, n. 99 e n. 552 del 2006,
DettagliUNIONE DEI COMUNI VALDARNO E VALDISIEVE REGOLAMENTO DEL SERVIZIO ASSOCIATO VAS
UNIONE DEI COMUNI VALDARNO E VALDISIEVE REGOLAMENTO DEL SERVIZIO ASSOCIATO VAS Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente regolamento disciplina lo svolgimento delle funzioni relative allo svolgimento
DettagliUNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016
Allegato 2 DGU 5/2014 UNIONE BASSA REGGIANA (PROVINCIA DI REGGIO EMILIA) Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 1. PREMESSA In data 20.4.2013, è entrato in vigore il D.lgs. 14.3.2013
DettagliREGOLAMENTO DELLA CONSULTA ANZIANI
COMUNE DI CARRARA Decorato di Medaglia d Oro al Merito Civile REGOLAMENTO DELLA CONSULTA ANZIANI Approvato in data con deliberazione consiliare n. 1. E istituita la Consulta Anziani. Art. 1 ISTITUZIONE
DettagliREGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI
REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente regolamento disciplina l attività del Comitato Unico
DettagliArticolo 1 Composizione
Regolamento interno di organizzazione per il funzionamento della Conferenza nazionale per la garanzia dei diritti dell infanzia e dell adolescenza Istituita dall art. 3, comma 7, della legge 12 luglio
DettagliComune di Montagnareale Provincia di Messina
REGOLAMENTO PER LA NOMINA ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE PER L ESAME DELLE NORME REGOLAMENTARI DELL ENTE INDICE Art. 1 - Oggetto del regolamento- definizioni. Art. 2 - Composizione,
DettagliREGOLAMENTO DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
COMUNE DI MONTECCHIO MAGGIORE Provincia di Vicenza REGOLAMENTO DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMITATO VOLONTARIO PROTEZIONE CIVILE MONTECCHIO MAGGIORE Via del Vigo 336075 Montecchio Maggiore
DettagliCOMITATO UNICO di GARANZIA (C.U.G.)
COMITATO UNICO di GARANZIA (C.U.G.) REGOLAMENTO di ISTITUZIONE e FUNZIONAMENTO del COMITATO UNICO di GARANZIA (CUG) per le PARI OPPORTUNITA, la VALORIZZAZIONE del BENESSERE di CHI LAVORA e CONTRO le DISCRIMINAZIONI
DettagliSalute e sicurezza sul lavoro per il volontariato di protezione civile la formazione gli standard minimi il collegamento con l elenco territoriale
Salute e sicurezza sul lavoro per il volontariato di protezione civile la formazione gli standard minimi il collegamento con l elenco territoriale Il decreto del Capo Dipartimento della Protezione Civile
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE LAFFRANCO, BIANCONI
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 572 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI LAFFRANCO, BIANCONI Disciplina della professione di educatore di asilo nido e istituzione
DettagliSTATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE
STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE Approvato con deliberazione C.C. n. 11 del 24 febbraio 2005 e modificato con deliberazione C.C. n. 55 del 20 dicembre 2006 STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE DEL
DettagliREGOLAMENTO ALBO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI E DEL VOLONTARIATO
REGOLAMENTO ALBO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI E DEL VOLONTARIATO Approvato con delibera di C.C. nr. 3 del 07.02.2015 Art.1 PRINCIPI DI CARATTERE GENERALE Il Comune di San Lorenzo Nuovo riconosce e promuove
DettagliREGOLAMENTO AZIENDALE PER LA FREQUENZA VOLONTARIA E IL TIROCINIO PRESSO L AZIENDA ASL CN1
Risorse Umane REGOLAMENTO AZIENDALE PER LA FREQUENZA VOLONTARIA E IL TIROCINIO PRESSO L AZIENDA ASL CN1 Pag. 1 di 11 Indice OGGETTO... 3 Finalità:... 3 1 FREQUENZA VOLONTARIA... 3 1.1 Definizione... 3
DettagliNorme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici
Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in
DettagliSTATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO
STATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO FINALITÀ E SCOPI Art. 1 L Associazione è costituita al fine di sostenere le scuole aderenti nel raggiungimento dei fini istituzionali
DettagliREGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione
REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,
DettagliREGOLAMENTO CLUB GIOVANI SOCI BCC CENTROMARCA BANCA
REGOLAMENTO CLUB GIOVANI SOCI BCC CENTROMARCA BANCA Il Consiglio di amministrazione della Banca di Credito Cooperativo CentroMarca Banca [qui di seguito per brevità la Banca ] ha deliberato il seguente
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA (P.T.T.I.) 2015 2017 1. Introduzione: organizzazione e funzioni dell amministrazione. La trasparenza costituisce strumento di prevenzione e contrasto
DettagliDISPOSIZIONI SULLA FORMAZIONE DEL PERSONALE TECNICO AMMINISTRATIVO
DIVISIONE AFFARI GENERALI E DEL PERSONALE Ufficio Personale Tecnico Amministrativo Via Duomo 6 13100 Vercelli Tel 0161/261539 Fax 0161/213290 Decreto Rettore Repertorio nr. 21 del 28.01.2004 Prot. n. 1913
DettagliCONSIGLIO DELL'ORDINE DEGLI AVVOCATI DI ROMA
CONSIGLIO DELL'ORDINE DEGLI AVVOCATI DI ROMA REGOLAMENTO ATTUATIVO PER LA FORMAZIONE PERMANENTE OBBLIGATORIA ART. 1 Il presente Regolamento disciplina la realizzazione della Formazione Professionale Continua
DettagliIL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
D.P.C.M. 30 marzo 2001: ATTO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO SUI SISTEMI DI AFFIDAMENTO DEI SERVIZI ALLA PERSONA PREVISTI DALL ART. 5 DELLA LEGGE 8 novembre 2000, n. 328 IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
DettagliL ASSOCIAZIONE ITALIANA C.R.O. Associazione Italiana Contract Research Organization STATUTO NOME E SEDE
L ASSOCIAZIONE ITALIANA C.R.O. Associazione Italiana Contract Research Organization STATUTO NOME E SEDE Articolo 1. E costituita l Associazione Italiana Contract Research Organization, con acronimo, A.I.C.R.O.
DettagliSTATUTO DELL ASSOCIAZIONE LEND TRENTO
STATUTO DELL ASSOCIAZIONE LEND TRENTO Art 1 Denominazione e sede dell associazione 1. È costituita l Associazione culturale e professionale degli operatori delle istituzioni scolastiche e formative lend
DettagliArticolo 1. Articolo 2. (Definizione e finalità)
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT REGOLAMENTO DEL TIROCINIO FORMATIVO E DI ORIENTAMENTO (approvato nel Consiglio di Dipartimento del 19 febbraio 2014) Articolo 1 (Definizione
DettagliISTITUZIONE CONSULTA GIOVANILE ED APPROVAZIONE REGOLAMENTO
ISTITUZIONE CONSULTA GIOVANILE ED APPROVAZIONE REGOLAMENTO ART. 1 ISTITUZIONE La Consulta Giovanile Comunale è istituita dal Comune di Torino di Sangro con deliberazione del Consiglio Comunale n. 5 del
DettagliCOMUNE DI LIMONE PIEMONTE REGOLAMENTO RELATIVO ALLA
COMUNE DI LIMONE PIEMONTE REGOLAMENTO RELATIVO ALLA VALUTAZIONE DEL PERSONALE E FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE Approvato con deliberazione G.C. n. 45 del 27-02-2007 Modificato con deliberazione
DettagliREGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA
1 REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA ART. 1 OGGETTO E FINALITA DEL SERVIZIO Il servizio di refezione scolastica è realizzato dal Comune nell ambito delle proprie competenze. Il servizio
DettagliGLI APPROFONDIMENTI DELL UFFICIO UNICO PER I CONTROLLI INTERNI Aprile 2011
GLI APPROFONDIMENTI DELL UFFICIO UNICO PER I CONTROLLI INTERNI Aprile 2011 In relazione alla pubblicazione di dati personali nei siti web delle pubbliche amministrazioni, in particolare per ciò che concerne
DettagliC.C.V. BS REGOLAMENTO
ALLEGATO PROVINCIA DI BRESCIA COMITATO DI COORDINAMENTO DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DELLA PROTEZIONE CIVILE C.C.V. BS REGOLAMENTO Art. 1 Costituzione Le Organizzazioni presenti sul territorio
DettagliREGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE DELLA PROVINCIA DI MANTOVA
PROVINCIA DI MANTOVA Servizio Protezione Civile REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE DELLA PROVINCIA DI MANTOVA REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ORGANIZZAZIONI
DettagliASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA DEGLI AZIONISTI. 1^ convocazione 28 giugno 2014 - ore 10,00. 2^ convocazione 30 giugno 2014 - ore 10,00
ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA DEGLI AZIONISTI 1^ convocazione 28 giugno 2014 - ore 10,00 2^ convocazione 30 giugno 2014 - ore 10,00 CENTRO CONGRESSI PALAZZO DELLE STELLINE CORSO MAGENTA 61 - MILANO
DettagliComune di San Martino Buon Albergo
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE
DettagliGruppo Albergatori della provincia di Monza e Brianza REGOLAMENTO
Gruppo Albergatori della provincia di Monza e Brianza REGOLAMENTO ART.1 - Denominazione e ambiti di rappresentanza Nell ambito dell Associazione Provinciale Albergatori di Milano di seguito Apam - è costituito
DettagliBozza di disegno di legge delega in materia di gestione e sviluppo delle risorse umane ex art.22 Patto per la salute
IPOTESI A Bozza di disegno di legge delega in materia di gestione e sviluppo delle risorse umane ex art.22 Patto per la salute Art. 1. Al fine di garantire la nuova organizzazione dei servizi sanitari
DettagliREGOLAMENTO DISEGNATORI E COSTRUTTORI DI CONCORSO COMPLETO
Regolamento Disegnatori e Costruttore di Concorso Completo dicembre 2001 1 REGOLAMENTO DISEGNATORI E COSTRUTTORI DI CONCORSO COMPLETO Commissione Tecnica 1. Il Settore Disegnatori e Costruttori di Concorso
DettagliIL RETTORE. VISTO lo Statuto di autonomia dell Università del Salento ed in particolare l art. 29;
OGGETTO: Emanazione del Regolamento per la formazione del personale tecnicoamministrativo novellato dalla delibera del Consiglio di Amministrazione in data 22/12/2010. IL RETTORE D.R. N. 1 VISTO lo Statuto
DettagliSTATUTO ASSOCIAZIONE GIOVANI BANCA di CREDITO COOPERATIVO Giuseppe Toniolo CAPO I - PRINCIPI FONDAMENTALI
STATUTO ASSOCIAZIONE GIOVANI BANCA di CREDITO COOPERATIVO Giuseppe Toniolo CAPO I - PRINCIPI FONDAMENTALI Art. 1 - L Associazione L Associazione GIOVANI BANCA di CREDITO COOPERATIVO Giuseppe Toniolo (GIOVANI
DettagliPROTOCOLLO D INTESA. tra. MIUR USR Sicilia. Ufficio XI Ambito Territoriale per la provincia di Trapani
PROTOCOLLO D INTESA tra MIUR USR Sicilia Ufficio XI Ambito Territoriale per la provincia di Trapani e Conservatorio di Musica di Stato di Trapani Antonio Scontrino PROTOCOLLO D INTESA tra MIUR USR Sicilia
DettagliCapo I - PARTE GENERALE
Regolamento delle procedure di trasferimento e di mobilità interna dei professori ordinari, dei professori associati e dei ricercatori, ai sensi degli artt. 1, comma II, e 3 della legge 3 luglio 1998,
DettagliOrdinamento e Formazione degli Istruttori Istituzionali UITS. Unione Italiana Tiro a Segno
Ordinamento e Formazione degli Istruttori Istituzionali UITS Unione Italiana Tiro a Segno Ottobre 2010 ART. 1 ORDINAMENTO Gli Istruttori dell attività Istituzionale vengono distinti secondo le seguenti
DettagliGestione della formazione del personale
Gestione della formazione del personale INDICE 1. GENERALITA 2. RESPONSABILITA' 3. PROCEDURA o 3.1 Personale Docente 3.1.1 Corsi interni all Istituto 3.1.2 Corsi esterni o 3.2 Personale non docente o 3.3
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA REGOLAMENTO CENTRO DI SICUREZZA STRADALE (DISS) (Centro Universitario ai sensi dell art.6 del Regolamento per l Istituzione ed il funzionamento dei Centri Universitari,
DettagliUniversità della Terza Età - "Luigi Imperati" Statuto
Università della Terza Età - "Luigi Imperati" Statuto Art. 1 Istituzione La Provincia di Foggia istituisce l Università della Terza Età "Luigi Imperati" con sede in Foggia, in Palazzo Dogana, presso l
DettagliFederazione Ginnastica d'italia
Federazione Ginnastica d'italia Regolamento Quadri Tecnici (approvato dalla Giunta Nazionale del C.O.N.I. il 1 marzo 2011) Premessa Il Regolamento dei Quadri Tecnici ha lo scopo di dettare una normativa
DettagliCROCE ROSSA ITALIANA Comitato Regionale Campania
REGOLAMENTO 1. FINALITA E AMBITO DI APPLICAZIONE 1.1. Il presente Regolamento disciplina, all interno dei comitati della Croce Rossa Italiana in Campania, le procedure per l attivazione, la frequenza,
DettagliRegolamento interno per l accreditamento di eventi formativi organizzati da soggetti terzi
Regolamento interno per l accreditamento di eventi formativi organizzati da soggetti terzi PREMESSA L articolo 6 del Regolamento per la formazione professionale continua dell Ordine territoriale di Catania,
DettagliRegolamento. Albo Comunale delle Associazioni. Indice
Regolamento Albo Comunale delle Associazioni Indice Art. 1 - Finalità pag. 2 Art. 2 - Istituzione dell'albo pag. 2 Art. 3 - Requisiti per l'iscrizione all'albo pag. 2 Art. 4 - Modalità di iscrizione pag.
DettagliÈ adottato e posto n vigore Il seguente
STATUTO E REGOLAMENTO PER LA FORMAZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO SCIENTIFICO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DI CORSI DA PARTE DI VILLA SERENA S.P.A. PROVIDER E.C.M. ACCREDITATA PROVVISORIAMENTE
DettagliPROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Reg.delib.n. 958 Prot. n. U192 VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE O G G E T T O: "Disciplina della formazione del personale operante nel Sistema di emergenza
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA
REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI CORSI PER MASTER UNIVERSITARIO, CORSI DI PERFEZIONAMENTO E CORSI DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE PERMANENTE Art. 1 Definizione 1. L Università promuove, ai sensi della normativa
DettagliCOMUNE DI SANTA GIUSTINA IN COLLE (Provincia di Padova) INDICE
COMUNE DI SANTA GIUSTINA IN COLLE (Provincia di Padova) (Approvato con deliberazione della Giunta comunale n.78 del 20.12.2010 modificato con deliberazione di G.C. n. 60 in data 24.09.2012, modificato
DettagliCAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO
CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO 20.1 PREMESSA... 255 20.2 COMITATO DI CONSULTAZIONE... 255 20.3 SOGGETTI TITOLATI A PRESENTARE RICHIESTE DI MODIFICA... 255 20.4 REQUISITI DI RICEVIBILITA
DettagliIL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca PROTOCOLLO DI INTESA TRA IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR E LA SOCIETA DANTE ALIGHIERI Protocollo d'intesa Tra
Dettagli