Uomini e donne capaci di Carità Con l evangelista San Luca 10,25-11,13 QUARANT ORE

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1 Uomini e donne capaci di Carità Con l evangelista San Luca 10,25-11,13 QUARANT ORE Primo giorno La compassione Secondo giorno La cosa di cui c è bisogno Terzo giorno Occorre pregare per coltivarla Dal Vangelo secondo Luca 10,25-11,13 Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso». E Gesù: «Hai risposto bene; fà questo e vivrai». Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e

2 vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Và e anche tu fà lo stesso». Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta». Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore, e non ci indurre in tentazione». Poi aggiunse: «Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; e se quegli dall'interno gli risponde: Non m'importunare, la porta è già chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza. Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!».

3 QUARANT ORE PRIMO GIORNO: La compassione Cristo è presente nel pane che spezziamo sulla mensa. Cristo è presente, memoria della croce e della gloria. Divina Trinità, sorgente vera di unità: a te sia gloria, ora e sempre. Cristo ci unisce intorno al banchetto dell amore. Cristo ci unisce nel nome del Signore nostro Padre. Cristo ci nutre col cibo quotidiano della grazia. Cristo ci nutre col pane che ci dà la vita eterna. Cristo ci salva nel segno del suo corpo e del suo sangue. Cristo ci salva: è il seme della gioia e della gloria. Ascoltiamo il Vangelo di Luca 10, Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso». E Gesù: «Hai risposto bene; fà questo e vivrai». Gesù, la domanda è chiara: Che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?. La tua risposta è disarmante in quanto rispondi con due domande che invitano a prendere consapevolezza che già è stato detto ed già è stato scritto ciò che si deve fare. Occorre farlo solo risuonare. La parola è scritta perché risuoni nei cuori di tutti.

4 Inviti il tuo interlocutore a leggere ciò che è scritto, a far risuonare la Parola, il Primo Comandamento, la Regola che regola la vita. La regola struttura la vita e il corpo ne è il segno più espressivo. Tu, Gesù, Verbo fatto uomo, mostri come le regole, che sono come regali, permettono alla vita di essere vita. Tu sei in mezzo a noi per amore, il Padre ti ha mandato. Sei in mezzo a noi per rivelarci la pienezza e la bellezza nel dare la vita. Diciamo: Dio è Amore. Dio ama. Dio ha creato tutto per amore. Dio ha creato l uomo capace di amare. Infatti le facoltà dell intelligenza, della memoria e della libertà le ho ricevute per amare. Tu ci mostri che nell amare Dio con il sentimento, la memoria, la libertà e l intelligenza ci si ritrova amati da Dio che ci ha amato dall eternità e si trova la misura per amare il prossimo, chi ci è vicino cioè l altro che incrociamo. Tu dici al dottore della legge di amare così per vivere per sempre. Nell amare Te si ricevere amore e nell amare il prossimo è dare ciò che si è ricevuto, assomigliando a Te. SILENZIO Responsorio Che cosa devo fare per ereditare la vita eterna? Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore Che cosa devo fare per ereditare la vita eterna? Amerai il Signore Dio tuo con tutta la tua anima Che cosa devo fare per ereditare la vita eterna? Amerai il Signore Dio tuo con tutta la tua volontà Che cosa devo fare per ereditare la vita eterna? Amerai il Signore Dio tuo con tutta la tua mente Dov è carità e amore, qui c è Dio. Ci ha riuniti tutti insieme Cristo amore:

5 godiamo esultanti nel Signore! Temiamo ed amiamo il Dio vivente, ed amiamoci tra noi con cuore sincero. 2.Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Nasce un problema che è il problema del vivere: Chi è il mio prossimo? Chi devo amare di fatto? Chi è a me vicino? Tu, Gesù, non rispondi con una massima, una definizione, un altro comandamento, ma raccontando una parabola, una storia in quanto la vita è storia. Precisamente una storia di strada. La strada come possibilità d incontro e di scontro, di allontanamento o di avvicinamento, di autosufficienza o di soccorso, di paura e indifferenza o di prossimità e collaborazione. Un uomo, che scendeva da Gerusalemme a Gerico, è assalito da gente che vive sulla pelle degli altri, i quali lo derubano, lo percuotono e lo abbandonano alle sue ferite. Quanti ladri che

6 rubano dignità e speranza, cose e mezzi, salute e vita, futuro e progetti. Il malcapitato è l uomo che, allontanandosi da Te, è caduto nelle mani di approfittatori che lo tramortiscono. E l uomo creatura, peccatore e mortale bisognoso di essere aiutato. Gli addetti al culto di Dio non si fermano e passano oltre. Perché? Perché non vogliono essere contaminati e non poter esercitare per un po di tempo gli atti di culto. Non vogliono rogne, fastidi, complicazioni, perdite di tempo, altre spese. E noi? Quante persone nel bisogno e nella sofferenza vediamo al video del televisore e passiamo oltre cambiando canale. Ma, soprattutto, chi incrociamo ogni giorno in casa, sulle scale, in cortile, sulla strada, chi sono per noi? SILENZIO Responsorio Chi è il prossimo di me? Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico Chi è il prossimo di me? Un uomo che incappò nei briganti e poi se ne andarono lasciandolo mezzo morto Chi è il prossimo di me? Non il sacerdote che passò oltre dall altra parte Chi è il prossimo di me? Non un levita che lo vide e passò oltre. Dov è carità e amore, qui c è Dio. Noi formiamo qui riuniti un solo corpo: * evitiamo di dividerci tra noi: via le lotte maligne, via le liti! * E regni in mezzo a noi Cristo Dio.

7 3.Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Và e anche tu fà lo stesso». L avverbio invece apre a una sorpresa: da chi non si sarebbe mai aspettato l aiuto, anzi il colpo mortale, proprio lui aiuta, in modo edificante, l uomo lasciato mezzo morto sulla strada. La domanda: Chi è il mio prossimo? che guida il racconto è capovolta nella domanda Io sono prossimo?. Il mio prossimo è il Samaritano, quel nemico che ha un altro modo di presentare Dio. E il mio prossimo perché si fa prossimo. Tu, Gesù, sei questo Samaritano. Tu, considerato dai dottori della Legge un eretico Samaritano sei, invece, la sorpresa della vita. Tu il più lontano, sei il più vicino. Tu, Dio sconosciuto, ti fai conoscere nella prossimità della misericordia. La compassione è la conversione teologica e morale. Teologica perché qui si conosce Dio e morale perché qui si impara da Dio a fare il bene. La tua Incarnazione è il tuo mettersi nei nostri panni, è la compassione in atto. E questo modo di essere che cambia prospettiva. E porsi la domanda: se io fossi al suo posto, che cosa vorrei che gli altri mi facessero?

8 La compassione crea la vicinanza e tutte le azioni che ne conseguono. E un movimento di edificazione e di educazione dove altri sono coinvolti: il malcapitato stesso, l albergatore, quelli dell albergo, coloro che ascoltano questo racconto, io che leggo. Così gli strumenti sono a servizio della vita dell altro: olio, vino, bende, asinello, strada, albergo, soldi, tempo. La tua domanda al termine del racconto e l indicazione finale sono per il cambiamento di prospettiva. Vivere è avere compassione dell altro. Quel fa questo e vivrai si completa con va e anche tu fa lo stesso. Cioè: Nell aver compassione c è la vita. L Eucarestia è la scuola della compassione: Fate questo in memoria di me che significa celebrate l Eucarestia e vivete di Eucarestia. Tu, Gesù, sei il Samaritano Buono. Sei il Lontano Vicino. Sei Dio che si avvicina a noi. Una cosa inaudita. Un fatto che accade adesso nella tua presenza sull altare. Noi ci possiamo avvicinare a Te perché ti sei fatto vicino. Una scuola di vita. Una vita adesso nel cuore e nelle azioni. Grazie, Signore. SILENZIO Responsorio Invece un samaritano n'ebbe compassione. Và e anche tu fà lo stesso Gli si fece vicino, Và e anche tu fà lo stesso Gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; Và e anche tu fà lo stesso Caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Và e anche tu fà lo stesso

9 Dov è carità e amore, qui c è Dio. Chi non ama resta sempre nella notte e dall ombra della morte non risorge; ma se noi camminiamo nell amore noi saremo veri figli della luce! Nell amore di colui che ci ha salvato, rinnovati dallo Spirito del Padre, tutti insieme sentiamoci fratelli, e la gioia diffondiamo sulla terra. Imploriamo con fiducia il Padre Santo, perché doni ai nostri giorni la sua pace; ogni popolo dimentichi i rancori e il mondo si rinnovi nell amore. Tu sei vivo fuoco * che trionfi a sera, del mio giorno sei la brace. Ecco, già rosseggia * di bellezza eterna questo giorno che si spegne. Se con te, come vuoi, * l anima riscaldo, sono nella pace. Tu sei fresca nube * che ristori a sera, del mio giorno sei rugiada. Ecco, già rinasce * di freschezza eterna questo giorno che sfiorisce. Se con te, come vuoi, * cerco la sorgente, sono nella pace. Tu sei l orizzonte * che s allarga a sera, del mio giorno sei dimora. Ecco, già riposa * di ampiezza eterna questo giorno che si chiude. Se con te, come vuoi, * m avvicino a casa, sono nella pace. Tu sei voce amica * che mi parli a sera, del mio giorno sei conforto. Ecco, già risuona * d allegrezza eterna questo giorno che ammutisce. Se con te, come vuoi, * cerco la Parola, sono nella pace. Tu sei sposo ardente * che ritorni a sera, del mio giorno sei l abbraccio. Ecco, già esulta * di ebbrezza eterna questo giorno che sospira. Se con te, come vuoi, * mi consumo amando, sono nella pace.

10 QUARANT ORE SECONDO GIORNO: La cosa di cui c è bisogno Beati quelli che ascoltano la Parola di Dio e la vivono ogni giorno La tua parola ha creato l universo, * tutta la terra ci parla di Te, Signore. La tua parola si è fatta uno di noi, * mostraci il tuo volto Signore. Tu sei il Cristo, la Parola di Dio vivente * che oggi parla al mondo con la Chiesa. Parlaci della tua verità, o Signore, * ci renderemo testimoni del tuo insegnamento. Ascoltiamo il Vangelo di Luca 10, Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Questo testo è la continuazione della Parabola di Te, Samaritano Buono, il lontano che è il più vicino. Questo testo risponde alla domanda che nasce spontanea dal testo precedente: Come si fa ad imparare la compassione per vivere la concretezza dell amore, per avere un cuore misericordioso?. Bisogna fare come Maria, la sorella di Marta. Occorre sedersi ai tuoi piedi, i piedi del Samaritano Buono e ascoltare la tua parola. Nella liturgia della Parola noi siamo

11 invitati a sederci per essere nella condizione di ascoltarti e imparare da Te il movimento della carità: è il cuore che si immedesima nell altro per muovere i piedi non a vuoto, ma compiendo azioni di bene, coinvolgendo altri piedi e, persino zampe, per dare vita a una vita. Al fermarsi di Maria ai tuoi piedi si contrappone il muoversi di Marta. Mettendosi nei suoi panni, come tu insegni, cosa avrà pensato Marta al tuo arrivo: Adesso cosa faccio? Come fare a sfamare Gesù e i suoi Dodici apostoli? Non devo fare brutta figura. Chissà cosa diranno le mie amiche? Vorranno sapere. Vediamo cosa preparare? Dov è quel mestolo? Ecco la farina, l olio, il sale E mia sorella? Dove si è cacciata? Era qui, un minuto fa. Quando c è da fare, sparisce. Ma guarda dov è? E ai piedi di Gesù ad ascoltarlo e Lui non le dice nulla? Ma ti sembra questo il modo di comportarsi?. Mettersi nei panni di Marta fa bene. Aiuta a recuperare il nostro agitarci per nulla. SILENZIO Responsorio Tu, Gesù sei accolto da Marta in casa Maria, sua sorella, ascolta la tua parola Marta è presa dai molti servizi Maria, sua sorella, è seduta ai tuoi piedi Marta si muove nei molti servizi Maria, sua sorella, è ferma nella tua parola Amatevi fratelli come io ho amato voi. Avrete la mia gioia che nessuno vi toglierà Avremo la sua gioia che nessuno ci toglierà.

12 2.Pertanto, fattasi avanti, disse: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Non è che Maria che ti dica: Gesù, dì a mia sorella di non far rumore che non mi permette di sentire bene ma è Marta che si fa avanti e vuol sapere il tuo parere a riguardo di ciò che sta avvenendo. Innanzitutto a Marta le pare una cosa inconsueta e fuori luogo che una donna stia ad ascoltare l insegnamento di un Maestro. Gesù, sarai importante, sarai un amico carissimo, ma una donna deve darsi da fare nelle cose di casa se si vuole che tutto sia pronto e in ordine. Marta vuol sapere il tuo parere sulla situazione che si è creata: Tu, Gesù, da che parte stai? Perché non richiami mia sorella? Tu devi dirle quale è il suo posto. Marta nel suo parlarti fa notare che è sola a servire, che è rimasta sola, che si sente sola. Qui bisogna soffermarsi. Che cosa è la vita? Una relazione con le persone o con le cose? Le cose senza le persone lasciano soli. Si fa, ma si è soli. Occorre riconoscere che il primato è la relazione con le persone per agire bene. Occorre mettere ordine, non tra le pentole e le ricette, ma tra Te e le cose. SILENZIO Responsorio Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori. (Salmo 126) Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Se il Signore non custodisce la città, invano veglia il custode. Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Invano vi alzate di buon mattino, tardi andate a riposare e mangiate pane di sudore:

13 Il Signore ne darà ai suoi amici nel sonno. Vivete insieme uniti, come il Padre è unito a me. Avrete la mia vita se l amore sarà con voi. Avremo la sua vita se l amore sarà con noi. 3.Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta». La tua risposta, Gesù, è una risposta traboccante di compassione, piena di amore e di luce. Quel ripetere due volte il nome indica che ciò che stai per dire è di grandissima importanza, è una vocazione, è una chiamata alla vita, all ordine della vita, alla bellezza di una vita dove tutti gli aspetti sono ben ordinati e formano un tutt uno. Le parole sono poche ma profonde, poche perché da memorizzare nel cuore; devono segnare il comportamento. Ci sono molte cose e c è una sola cosa. Tu, Gesù, riprendi il termine sola, che Marta ha pronunciato esprimendo la situazione della sua vita, affermando che di una sola cosa c è bisogno. Una sola cosa è necessaria nella vita. Quale? Ascoltarti. Fermarsi ad ascoltare il Samaritano Buono. Il lontano che si è fatto vicino, lo sconosciuto che si è fatto conoscere. Ma questa cosa necessaria va scelta. Tu ci hai dato la liberta perché si abbia il coraggio e la gioia di volere l unica cosa necessaria che è la parte migliore, il punto di partenza e d arrivo: ascoltarti.

14 Infatti stare con te per ricevere il senso del servire. Tu, non dici a Marta che Maria si è presa tutto e a lei è rimasto nulla. Tu dici che Maria ha scelto il punto di partenza per servire. Occorre ascoltare Te, il Servo di Dio, per imparare a servire donando la propria attenzione alle persone, venendo incontro ai bisogni concreti, coinvolgendo altri a servire. Stare ai tuoi piedi ad ascoltarti. Cosa racconti? Racconti la parabola del Samaritano che infonde apertura, attenzione, cambiamento, operosità. Ma la compassione da dove viene, dove la si alimenta, come la si comprende? Nascono altre domande. Domande che hanno risposta nel cammino. Nel brano successivo. A presto. A domani. SILENZIO Responsorio Una sola è la cosa di cui c'è bisogno La parte migliore Una sola è la cosa di cui c'è bisogno Sedersi ai tuoi piedi ed ascoltarti Una sola è la cosa di cui c'è bisogno Farsi vicino Una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta Vi dico queste parole perché abbiate in voi la gioia! Sarete miei amici se l amore sarà con voi. Saremo suoi amici se l amore sarà con noi.

15 QUARANT ORE TERZO GIORNO: Occorre pregare per coltivarla Sei tu, Signore, il pane, * tu cibo sei per noi. Risorto a vita nuova, * sei vivo in mezzo a noi. Nell ultima sua cena, * Gesù si dona a i suoi: Prendete pane e vino, * la vita mia per voi. Mangiate questo pane: * chi crede in me vivrà. Chi beve il vino nuovo, * con me risorgerà. E Cristo il pane vero, * diviso qui fra noi: formiamo un solo corpo, * la Chiesa di Gesù. Se porti la sua croce, * in lui tu regnerai. Se muori unito a Cristo, * con lui rinascerai. Verranno i cieli nuovi, * la terra fiorirà. Vivremo da fratelli * e Dio sarà con noi. Sei tu, Signore, il pane Ascoltiamo il Vangelo di Luca 11, Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore, e non ci indurre in tentazione».

16 Stare ai tuoi piedi significa coltivare lo spirito filiale, la verità della vita. Tu, Figlio Unigenito del Padre fattosi Primogenito di una moltitudine di fratelli ci insegni a dire: Padre! Il padre è il perché della madre. Il padre è il mistero del figlio. Dio, tuo Padre, è il motivo della nostra esistenza e della tua venuta tra noi. Dire Padre è riconoscersi figli, è riconoscersi dono, è essere interpellati a riconoscere la fonte della vita. Ci insegni a chiedere di essere figli, di accogliere il regno che sei venuto a portare sulla terra, di essere fratelli nel pane ogni giorno segnato dalla fame di ogni giorno, di donare il perdono che riceviamo e non pensarci mai persi e vinti nelle prove. Il termine quotidiano dice che ogni giorno si deve pregare perché l essere figli è di sempre e ogni giorno occorre coltivare un cuore di figli. Essere figli è dimorare in Te, Figlio benedetto, dove impariamo a donare ciò che riceviamo, ad aver compassione, ad aver un cuore misericordioso, a donare senza aspettarci il contraccambio. SILENZIO Responsorio Quando pregate dite: Padre, sia santificato il tuo nome Quando pregate dite: Padre, venga il tuo regno Quando pregate dite: Padre, dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano Quando pregate dite: Padre, perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore Quando pregate dite: Padre, non ci indurre in tentazione

17 Cristo è presente nel pane che spezziamo sulla mensa. Cristo è presente, memoria della croce e della gloria. Divina Trinità, sorgente vera di unità: a te sia gloria, ora e sempre. 2.Poi aggiunse: «Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; e se quegli dall'interno gli risponde: Non m'importunare, la porta è già chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza. Pregare con insistenza perché tanta è la fame. Pregare anche nelle ore inopportune perché grande è l amicizia. Pregare con fiducia perché ci sia il pane per tutti. Pregare per creare un ambiente di aiuto reciproco, di giustizia e di pace. Pregare perché i lontani attraverso i vicini diventino a loro volta vicini. A mezzanotte arriva il Samaritano, che sei Tu, che era in viaggio. Ricordo le parole della parabola del Buon Samaritano: Invece un Samaritano, che era in viaggio, e hai fame e la tua fame è motivo della mia insistenza verso un amico. E chi è questo amico a cui vado a chiedere il pane? Tuo Padre! Con Lui devo essere insistente come si fa nel Rosario. Tre amici! Quindi chiedo tre pani che sono segno del dare dell Amico, del mio ricevere e del dare a sua volta all amico che è arrivato, stanco del viaggio. Dare a chi ha fame è dare a Te, un giorno ci dirai nel giudizio finale.

18 Si dona ciò che si riceve. Quindi il ricevere sta tra un dare e un dare ancora. La preghiera fa circolare la vita, viene incontro alle vere necessità, mette in collegamento il tempo, lo spazio e le persone. Pregare per amare. La società dei consumi ci sta confondendo perché non permette di cogliere l origine delle cose. I verbi: comperare e vendere vorrebbero sostituire i verbi originari ricevere e dare. E una battaglia. Venire da Te è imparare a fare ordine. E una scuola che terminerà con la conclusione del pellegrinaggio della vita. SILENZIO Responsorio Amico prestami tre pani Non m'importunare Amico è giunto da me un amico da un viaggio Non m'importunare, la porta è chiusa Amico non ho nulla da mettergli davanti Non m importunare, non posso alzarmi Amico prestami tre pani Si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono per la sua insistenza. Cristo ci unisce intorno al banchetto dell amore. Cristo ci unisce nel nome del Signore nostro Padre. Divina Trinità, sorgente vera di unità: a te sia gloria, ora e sempre. 3. Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto.

19 Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Allora? Bocca, piedi e mani per chiedere, cercare e bussare. Pregare il Padre per essere buoni figli che fanno circolare la vita. Il verbo chiedere rimanda alla bocca, il verbo cercare ai piedi e il verbo bussare alle mani. Usare le forze che si hanno per chiedere, cercare e bussare convinti che ci sarà risposta. Tu, che sei il Figlio, ci chiedi di essere così con il Padre. Tu, che lo conosci da sempre, ci vuoi allenati all insistenza, alla tenacia, alla pazienza, alla fiducia perché la preghiera è per la carità. SILENZIO Responsorio Chiedete tre pani Chi chiede ottiene Cercate tre pani Chi cerca trova Bussate per i tre pani A chi bussa sarà aperto Cristo ci nutre col cibo quotidiano della grazia. Cristo ci nutre col pane che ci dà la vita eterna. Divina Trinità, sorgente vera di unità: a te sia gloria, ora e sempre. 4.Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione?

20 Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!». Ci inviti a riflettere, a pensare. Se i padri sulla terra, che sono cattivi, danno cose buone ai figli quanto più Dio Padre che è Buono darà il massimo ai suoi figli. Sono interessanti le immagini che usi. Prima tre verbi: chiedere, cercare e bussare. Ora parli di pane, di pesce e di uovo che richiamano la terra, il mare e il cielo. La creazione è per la vita. Così parli anche di pietra, serpe, scorpione che richiamano il deserto, l insidia, il veleno della morte. Nella preghiera ci inviti a chiedere la cosa più buona che è il Dono dello Spirito Santo, il motore della compassione. Il pane, il pesce e l uovo richiamano inoltre il triduo pasquale. Il pane l eucarestia, il pesce rimanda alla profondità dell abisso la passione, l uovo la tomba e la tua fuoriuscita con la risurrezione. La tua Pasqua concretissima è il mistero della tua Compassione verso l umanità e qui doni lo Spirito Santo perché ogni tuo discepolo sia capace di carità. SILENZIO Responsorio Chiedete e vi sarà dato * Il pane e la vita Chiedete e vi sarà dato * Il pesce e la vita Chiedete e vi sarà dato * L uovo e la vita Chiedete e vi sarà dato * Lo Spirito Santo, Signore che dà la vita Cristo ci salva nel segno del suo corpo e del suo sangue. Cristo ci salva: è il seme della gioia e della gloria. Divina Trinità, sorgente vera di unità: a te sia gloria, ora e sempre.

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