Insegnamento di Cardiologia Docente dr. Fiore Candelmo

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1 Corso di Laurea Triennale in Scienze Infermieristiche Polo Didattico Azienda Ospedaliera San G. Moscati - Avellino Insegnamento di Cardiologia Docente dr. Fiore Candelmo

2 Breve riassunto delle puntate precedenti

3 Il cuore e la circolazione Anatomia del cuore Le cavità cardiache Struttura microscopica delle pareti cardiache Il pericardio e le arterie coronarie Funzione meccanica del cuore La grande e la piccola circolazione Funzione elettrica del cuore Breve riassunto della puntata precedente

4 Breve riassunto della puntata precedente Cos e il cuore? Il cuore è un organo muscolare cavo involontario, localizzato al centro del torace, nella regione «retrosternale», il mediastino anteriore, di forma vagamente ovoidale, la cui punta inferiore (apice) è rivolta in basso, in avanti e a sinistra e la base (da cui emergono i grossi vasi) in alto, indietro e a destra.

5 Breve riassunto della puntata precedente Funzione del cuore Il cuore ha la funzione di pompare il sangue nella circolazione (circa 5-6 litri di sangue al minuto verso tutti gli organi del corpo per mezzo dei vasi sanguigni) mediante la contrazione e il rilasciamento ciclico delle sue camere cardiache. La contrazione delle camere (sistole) consente di far avanzare il sangue, il rilasciamento consente invece il loro riempimento. Pertanto il flusso sanguigno è pulsatile e non continuo.

6 Breve riassunto della puntata precedente Anatomia del cuore Gli atri e i ventricoli collaborano insieme alla funzione del cuore, contraendosi e rilasciandosi in sequenza (atrio-ventricolo) per pompare il sangue verso tutti i distretti del corpo.

7 Elettrocardiografia, monitorizzazione del ritmo, esami strumentali non invasivi In questa puntata 1. Elettrocardiografia (Ecg) 2. Monitorizzazione del ritmo 3. Esami strumentali cardiologici non invasivi ecocardiografia test da sforzo elettrocardiografia dinamica sec. Holter test cardiopolmonare tilt test monitoraggio ambulatoriale della P.A. scintigrafia miocardica risonanza magnetica cardiaca ecc. ecc.

8 L elettrocardiogramma Elettrofisiologia della contrazione 1) NSA 2) NAV L impulso nasce nel nodo seno atriale (NSA) (1), localizzato nel tetto dell atrio destro Esso si diffonde, tramite il tessuto non specializzato, all atrio sinistro e al nodo atrioventricolare (NAV) (2). Da qui, tramite il fascio di His e le branche viene trasmesso al miocardio dei ventricoli

9 Elettrofisiologia della contrazione L elettrocardiogramma

10 L elettrocardiogramma Elettrofisiologia della contrazione L attività contrattile del cuore è garantita da un vero e proprio impianto elettrico che genera e distribuisce un impulso elettrico (strumentalmente misurabile con l ecg) a tutte le fibrocellule muscolari del miocardio.

11 Elettrofisiologia della contrazione Sulla attività elettrica cardiaca (frequenza di scarica del NSA) e sulla vasocostrizione agiscono due sistemi nervosi autonomi: L elettrocardiogramma Vago (parasimpatico) (rallenta la FC e riduce la PA, vasodilatando) Simpatico (aumenta la FC e la PA vasocostringendo)

12 L elettrocardiogramma Definizione di elettrocardiogramma Registrazione grafica dell attività elettrica cardiaca (elettro cardio gramma) mediante l uso di un elettrocardiografo Per favore: si chiama elettrocardiografo! NON SI CHIAMA CARDIOLINO!

13 L elettrocardiogramma L elettrocardiografo Cardioline è infatti un marchio di fabbrica di una nota ditta italiana di elettromedicali.

14 L elettrocardiografia La registrazione dell attività cardiaca può essere ottenuta sia dalla superficie cutanea che per via intracavitaria, dall interno delle cavità cardiache, mediante elettrocateteri opportunamente posizionati L elettrocardiogramma

15 L elettrocardiogramma L elettrocardiografia: breve storia Il fisico italiano Carlo Matteucci nel 1842 dimostrò che ogni contrazione del cuore era dovuta ad una attività elettrica.

16 L elettrocardiografia: breve storia Il primo sistematico approccio al cuore dal punto di vista elettrico fu fatto da Augustus Desirè Waller, al St Mary's Hospital a Paddington, Londra. Nel 1911 si poterono apprezzare le prime applicazioni cliniche derivate dal suo lavoro. L elettrocardiogramma

17 L elettrocardiogramma L elettrocardiografia: breve storia La prima registrazione elettrocardiografica (modernamente intesa) è opera di William Einthoven, grazie alla codifica delle regole

18 L elettrocardiografia: le derivazioni Einthoven, assegnò le lettere P, Q, R, S, T e U alle parti del tracciato ecgrafico (poiché, in quel periodo, ai segmenti di linee curve veniva dato il nome partendo dalla lettera P) e descrisse i tracciati elettrocardiografici di molte malattie cardiovascolari. L elettrocardiogramma

19 L elettrocardiogramma L elettrocardiografia: breve storia Il triangolo di Einthoven è la base della elettrocardiografia: in questa immagine è ben rappresentato dagli arti del paziente

20 L elettrocardiogramma L elettrocardiografia moderna Le macchine moderne sono sempre più miniaturizzate e automatizzate (anche computerizzate) Possono registrare 1, 3, 6 o 12 tracce: più tracce registrano contemporaneamente gli stessi complessi ecg (e quindi gli stessi battiti cardiaci)

21 L elettrocardiografia moderna: esempi 1 traccia 3 tracce 12 tracce L elettrocardiogramma 6 tracce

22 L elettrocardiografia moderna L elettrocardiogramma

23 L elettrocardiografia: ritmo sinusale normale L elettrocardiogramma

24 L elettrocardiografia: segnapassi sinusale normale L elettrocardiogramma

25 L elettrocardiogramma I segnapassi sussidiari

26 L elettrocardiogramma La differenza di potenziale L elettrocardiografia rappresenta l andamento nel tempo dell attività elettrica cardiaca MIOCELLULA POLARIZZATA MIOCELLULA DEPOLARIZZATA

27 Il fronte d onda Questa attività elettrica può essere immaginata come un onda del mare che viene verso la spiaggia, dove c è un osservatore

28 L elettrocardiogramma Il fronte d onda Per convenzione quando il fronte d onda si avvicina all elettrodo, la deflessione ecgrafica va verso l alto, viceversa verso il basso

29 L elettrocardiogramma Il fronte d onda

30 L elettrocardiogramma Il fronte d onda La depolarizzazione è determinata dalla complessa variazione di concentrazione degli ioni ai due lati della membrana cellulare

31 La refrattarieta Tra una contrazione e la successiva (tra una depolarizzazione e l altra) c è una fase di refrattarietà ad una nuova depolarizzazione che termina con il completamento della ripolarizzazione. La refrattarietà può essere assoluta (è impossibile avere una depolarizzazione qualunque sia l intensità dello stimolo) o relativa (la depolarizzazione può avvenire per stimoli più elevati del normale)

32 L elettrocardiogramma Gli standard dell ecg Taratura

33 L elettrocardiogramma Gli standard dell ecg: millimetratura 5 mm 1 mm 1 cm Per velocità 25 mm/sec

34 Gli standard dell ecg: ampiezze e tempi Tempo msec 1 cm= 1 mv 40 msec 80 msec 120 msec 160 msec 200 msec Ampiezza mv 200 msec 200 msec 200 msec 200 msec 200 msec 1 sec. (25mm) L elettrocardiogramma 1 mm =40 msec Velocità di scorrimento della carta: 25 mm/sec

35 L elettrocardiogramma Gli standard dell ecg: deflessioni Valori in msec Linea della isoelettrica U (corretto per la FC)

36 L elettrocardiogramma Significato delle deflessioni ecg Onda Significato Durata normale P PQ o PR QRS ST Depolarizzazione degli atri, fino al nodo AV Tempo di conduzione fino al fascio di His Depolarizzazione dei ventricoli Tempo di riposo (in contrazione) prima della ripolarizzazione msec msec Normalmente isoelettrico T Ripolarizzazione ventricolare Fino a 450 msec (dalla Q alla T) msec La prima onda negativa (se presente) è la Q. La R è l onda positiva che segue Se sottoslivellato o sopraslivellato dalla isoelettrica è segno di patologia U Di dubbio significato Può essere assente

37 L elettrocardiogramma Vari tipi di QRS

38 L elettrocardiogramma Gli standard dell ecg Derivazioni standard

39 L elettrocardiogramma Gli standard dell ecg Derivazioni standard

40 L elettrocardiogramma Gli standard dell ecg Derivazioni standard

41 L elettrocardiogramma Gli standard dell ecg Derivazioni standard

42 L elettrocardiogramma Come si registra un ecg: gli strumenti Pinze, elettrodi a fascia, elettrodi da monitorizzazione, coccodrilli

43 L elettrocardiogramma Posizione degli elettrodi Braccio destro R (rossa) Braccio sinistro L (gialla) Gamba destra N (nera) Gamba sinistra F (verde)

44 L elettrocardiogramma Posizione degli elettrodi I trucchi del mestiere Utilizzare unicamente acqua di rubinetto per facilitare il contatto tra elettrodi e cute (strofinandola adeguatamente) Raramente (cute secca) può essere necessario interporre una goccia di gel elettrolitico (diverso da quello per ecografia), da ripulire subito dopo l uso La cute con molti peli può impedire la suzione degli elettrodi a pompetta: interporre una garza bagnata e appoggiare sulle pompette gli abiti del paziente Le calze delle donne, se sottili e bagnate dalla solita acqua, non costituiscono un impedimento Assicurarsi di serrare bene i cavi agli elettrodi

45 Posizione degli elettrodi precordiali V1 : quarto spazio intercostale, sul margine sternale destro. V2 : quarto spazio intercostale, sul margine sternale sinistro. V3 : quinto spazio intercostale, fra le derivazioni C2 e C4. L elettrocardiogramma V4 : quinto spazio intercostale, sulla linea emiclaveare sx V5 : quinto spazio intercostale, sulla linea ascellare anteriore sx V6 : quinto spazio intercostale, sul la linea ascellare media sx La V1 (quarto spazio intercostale) ha un importanza critica perché è il punto di riferimento per l applicazione delle altre derivazioni

46 Posizione degli elettrodi precordiali L elettrocardiogramma

47 L elettrocardiogramma Posizione degli elettrodi posteriori V7 : quarto spazio intercostale, sulla linea ascellare posteriore sx V8 : quarto spazio intercostale, sulla linea infrascapolare V9 : quarto spazio intercostale, sulla linea lateroscapolare sx

48 Posizione degli elettrodi precordiali V1 : quarto spazio intercostale, sul margine sternale destro. V2 : quarto spazio intercostale, sul margine sternale sinistro. V3 : quinto spazio intercostale, fra le derivazioni V2 e V4. V3r : quinto spazio intercostale, simmetrica a V3. V4r : quinto spazio intercostale, simmetrica a V4. L elettrocardiogramma V4 : quinto spazio intercostale, sulla linea emiclaveare sx V5 : quinto spazio intercostale, sulla linea ascellare anteriore sx V6 : quinto spazio intercostale, sulla linea ascellare media sx La V1 (quarto spazio intercostale) ha un importanza critica perché è il punto di riferimento per l applicazione delle altre derivazioni (e per alcune diagnosi)

49 Posizione degli elettrodi precordiali L elettrocardiogramma

50 Tutte le derivazioni vista tridimensionale L elettrocardiogramma

51 L elettrocardiogramma Posizione degli elettrodi: casi peculiari Tremori agli arti (M.Parkinson) Amputazioni arti inf. o sup. Test da sforzo Holter ecg

52 L elettrocardiogramma Modalita di registrazione La registrazione standard prevede: velocità di scorrimento della carta di 25 mm/sec amplificazione 1cm/1mV modalità automatica E possibile, e talora utile, utilizzare la Registrazione manuale, mediante la quale è possibile regolare tutti i parametri della registrazione: velocità di scorrimento: mm/sec ½ x 2 x amplificazione: cm/mv

53 L elettrocardiogramma Modalita di registrazione La Registrazione manuale prevede ovviamente anche di regolare la successione delle derivazioni che, in modalità automatica, l elettrocardiografo registra in sequenza: D1 D2 D3 avr avf avl V1 V2 V3 V4 V5 V6 Con la modalità manuale è possibile registrare la striscia ecg, una registrazione particolarmente lunga (anche diversi minuti) della attività cardiaca che può essere utile per cogliere anomalie non visibili nei pochi secondi della modalità automatica.

54 L elettrocardiogramma Modalita di registrazione Esempio di striscia ecg (fotografata sul pavimento di casa)

55 L elettrocardiogramma Modalita di registrazione Un uso tipico della striscia ecg è la dimostrazione (a bassa velocità es. 5 mm/sec) della assenza di segnale elettrico cardiaco di paziente deceduto del quale i familiari hanno chiesto il rilascio della salma prima del tempo previsto per legge.

56 Modalita di registrazione Comandi elettrocardiografo Selezione derivazioni tradizionale Velocità carta Filtri Amplificazione L elettrocardiogramma Dati paziente

57 L elettrocardiogramma Modalita di registrazione Comandi ecg computerizzato

58 L elettrocardiogramma Cosa c e sull ecg? Data ed ora Mark di scorrimento carta Velocità ed amplificazione Filtri e modalità di stampa Taratura

59 L elettrocardiogramma Come non fare un ecg!

60 Come non fare un ecg! L elettrocardiogramma

61 L elettrocardiogramma Come non fare un ecg!

62 Come non fare un ecg! L elettrocardiogramma

63 Come non fare un ecg! L elettrocardiogramma

64 L elettrocardiogramma Come non fare un ecg!

65 L elettrocardiogramma Come non fare un ecg! Potenza del tasto COPY!

66 Manutenzione dell ecg

67 Manutenzione dell ecg Ben raramente la scadente qualità di un ecg è colpa dell elettrocardiografo: il più delle volte è l operatore che salta qualche step. Tuttavia Controllare l efficienza della batteria interna per poter eseguire un ecg lontano dalla rete 220 V (talora è indispensabile staccare l alimentazione a rete per presenza di interferenze) Assicurarsi di avere sempre data ed ora dell elettrocardiografo aggiornati (anche a fini medico-legali: non vale l apposizione a penna) Impostare la location corretta: studio, reparto, ASL ecc. Verificare periodicamente l integrità dei cavi (alimentazione e paziente) Mantenere puliti da gel e impurità gli elettrodi che, se consumati, vanno sostituiti (perchè degradano la qualità della registrazione) Riposizionare il cavo paziente in modo ordinato, in modo che i fili non si intreccino e non restino pendenti con le pinze (il peso facilita il danneggiamento del cavo elettrico)

68 Tipi di carta La registrazione elettrocardiografica avviene su carta termica millimetrata, disponibile in molti formati, in rotoli, in pacchetti, in formato A4. La carta viene annerita da una testina di stampa che si riscalda nei punti necessari mentre la carta vi scorre sotto. La carta si annerisce anche per il contatto con varie sostanze chimiche. Inoltre sbiadisce con il tempo o con l esposizione alla luce, pertanto va conservata chiusa nella confezione originale in luogo fresco ed asciutto. L ecg registrato andrebbe conservato al buio (o chiuso in una cartellina)

69 Limiti della carta La registrazione elettrocardiografica può andare persa dopo un tempo variabile (a seconda della conservazione): in caso di necessità è indispensabile fotocopiare l originale Si è per anni usata la tecnologia a getto d inchiosto, che garantisce una maggiore durata nel tempo, ma si è estinta per la scarsa praticità d uso

70 Nuove tecnologie di stampa Gli elettrocardiografi PC based, cioè realizzati con l hardware di un vero e proprio computer, consentono di stampare con tecnologia laser (e quindi con garanzia di maggior durata della registrazione su carta); hanno il difetto che, all accensione, devono caricare un S.O. (windows o linux) e quindi sono più lenti a rendersi disponibili all uso.

71 Pausa caffè! Un po di riposo (anche per me ) Pausa di 5 (dico cinque minuti!) Fine della ricreazione Domande?

72 La monitorizzazione Monitorizzazione multiparametrica Molto diffusa e altrettanto misurabile. ma anche molto trascurata!! Con l eccezione delle Unità di Terapia Intensiva, la monitorizzazione multiparametrica (ritmo, pressione arteriosa, frequenza respiratoria, saturazione O 2 ) è spesso solo un orpello del ricovero essendo non presidiata (al letto dell ammalato), al più utile per sfruttarne qualche allarme (o per mettere a posto la coscienza???)

73 La monitorizzazione Monitorizzazione multiparametrica Ecg FC Saturazione PA non invasiva Frequenza respiratoria

74 La monitorizzazione Monitorizzazione multiparametrica C è da fidarsi??? Nessuna macchina è infallibile e le informazioni che ci fornisce devono essere criticamente valutate ed interpretate, inserendole nel contesto clinico del paziente

75 Gli standard dell ecg: ampiezze e tempi Tempo msec 1 cm= 1 mv 40 msec 80 msec 120 msec 160 msec 200 msec Ampiezza mv 200 msec 200 msec 200 msec 200 msec 200 msec 1 sec. L elettrocardiogramma 1 mm =40 msec Velocità di scorrimento della carta: 25 mm/sec

76 La monitorizzazione Valutazione della FC La Frequenza Cardiaca viene espressa in numero di battiti cardiaci per minuto (bpm) In un minuto ci sono 60 secondi Ogni secondo è fatto di 1000 msec = msec/min msec/min Intervallo tra i QRS FC

77 La monitorizzazione Valutazione della FC msec { msec/min Intervallo FC

78 La monitorizzazione Valutazione della FC Con le stesse premesse, dividendo 300 per il numero di quadrati grossi tra due QRS consecutivi, si conosce la FC dell ecg 200 msec 300/6=50 { 50

79 La monitorizzazione Valutazione della FC E se l ecg non è regolare (es. in caso di fibrillazione atriale)? Contare il numero di QRS in 6 sec. e moltiplicarlo x 10 1 sec. 1 sec. 1 sec. 1 sec. 1 sec. 1 sec

80 Valutazione della FC: esercizi Tachicardia: FC > 100 bpm Bradicardia: FC < 60 bpm /8= 37.5 FC:? O qualcosa meno /3= 100 FC:? O qualcosa più La monitorizzazione

81 La monitorizzazione Valutazione della FC: esercizi Aritmia sinusale 100 { 75 { Variabile tra FC: 75 e? 100 bpm

82 La monitorizzazione Valutazione della FC: esercizi Altro esempio bpm FC:?

83 La monitorizzazione Valutazione della FC: esercizi Altro esempio bpm FC:?

84 La monitorizzazione Valutazione della FC: esercizi Altro esempio bpm FC:?

85 La monitorizzazione Le esperienze sul campo

86 La monitorizzazione Le esperienze sul campo

87 La monitorizzazione Le esperienze sul campo Calo pressorio (assenza di polso) inaffidabilità della frequenza cardiaca al polso periferico

88 Le esperienze sul campo La monitorizzazione La FC (ora dovremmo saperlo) è più o meno uguale in tutte le immagini eppure il monitor ci da tre Il monitor non vede valori 1 QRS molto su differenti: 2!!! perché?

89 Inaffidabilita della tecnologia Facciamoci due risate La monitorizzazione

90 Pausa caffè! Un po di riposo (anche per me ) Pausa di 5 (dico cinque minuti!) Fine della ricreazione Domande?

91 Esami strumentali non invasivi Esami strumentali non invasivi 1. Elettrocardiografia da sforzo* - Test da sforzo cardiopolmonare* 2. Elettrocardiogramma dinamico 24h sec. Holter 3. Event recording 4. Loop recording 5. Ecocardiogramma 6. Ecocardiogramma transesofageo* 7. Ecostress* 8. Monitorizzazione ambulatoriale della P.A. (Holter pressorio) 9. Tilt Test* * Test per i quali è richiesta la firma del consenso informato

92 Esami strumentali non invasivi Ecg da sforzo (test ergometrico) - 1 Elettrocardiogramma registrato in condizioni di sforzo fisico controllato secondo un protocollo standard (incremento del carico di lavoro nel tempo), monitorando: elettrocardiogramma; frequenza cardiaca; pressione arteriosa; segni e sintomi clinici. Valuta la capacità cardiaca di eseguire un lavoro. La capacità di lavoro è proporzionale alla integrità muscolare e alla perfusione coronarica. Può essere eseguito al cicloergometro o al treadmill (tappeto) Numerosi sono i protocolli (Bruce

93 Esami strumentali non invasivi Ecg da sforzo (test ergometrico) - 1 E soprattutto una metodica fondamentale per indagare la cardiopatia ischemica (sospetta o nota), e per valutare condizioni cliniche anche non cardiologiche. In pazienti senza terapia per scompenso, un test da sforzo normale esclude la diagnosi di insufficienza cardiaca. In pazienti con diagnosi di scompenso confermata, invece, il test da sforzo aiuta a determinare la severità della situazione e possibilmente a monitorare l evoluzione della patologia.

94 Ecg da sforzo (test ergometrico) - 1 Esami strumentali non invasivi

95 Esami strumentali non invasivi Ecg da sforzo cardiopolmonare - 1 I test cardiopolmonari misurano, in rapporto allo sforzo, il consumo dell ossigeno e la soglia anaerobica soglia oltre la quale il metabolismo produce lattati (per insufficiente apporto di ossigeno). Il valore è spesso ridotto in pazienti con importanti malattie cardiovascolari. Può essere integrato anche con il six minute walking test, un semplice esame che misura la lunghezza massima (espressa in metri) percorsa nell arco di 6 minuti, camminando.

96 Esami strumentali non invasivi Ecg da sforzo cardiopolmonare - 1 Disposizione degli elettrodi e preparazione della cute

97 Esami strumentali non invasivi Ecg dinamico sec. Holter - 2 La registrazione elettrocardiografica prolungata nel tempo (24, 48 ore o più) consente di individuare anomalie (braditachi aritmie o ischemia miocardica) non evidenti alla registrazione ecgrafica basale. Un apposito registratore con memoria a stato solido (oggi su card, un tempo su nastro magnetico anche in cassetta) viene collegato mediante elettrodi (5, 7 o più) opportunamente disposti sul torace, eventualmente depilato. La lettura della registrazione è facilitata da una analisi automatica del software dedicato.

98 Esami strumentali non invasivi Ecg dinamico sec. Holter - 2 Norman Holter e l invenzione dell holter

99 Esami strumentali non invasivi Ecg dinamico sec. Holter - 2 Preparazione della cute e disposizione degli elettrodi

100 Ecg dinamico sec. Holter - 2 Esami strumentali non invasivi

101 Esami strumentali non invasivi Event recording Loop recording Una particolare modalità di registrazione elettrocardiografica di lunga durata è utile per la diagnosi di eventi occasionali, quindi molto rari. Event recorder Loop recorder

102 Esami strumentali non invasivi Event recording Loop recording L Event recorder è un dispositivo che, messo a disposizione del paziente, consente di eseguire da soli uno o più ecg (in genere 2 o tre tracce) nel corso di sintomi fugaci ma non invalidanti (palpitazioni, angina etc), appoggiando direttamente il dispositivo al torace (che dispone di contatti appositi, a bottone).

103 Esami strumentali non invasivi Event recording Loop recording Il Loop recorder (esterno) è un apparecchio con analoghe caratteristiche ma con la capacità di registrare autonomamente (in loop) l attività cardiaca e di salvare la strip ecg con la pressione di un tasto anche dopo l evento. E utile quando i sintomi (sincope) impediscono la registrazione diretta dell evento. E applicato con elettrodi autoadesivi al torace (in genere 3), sostituibili al bisogno.

104 Esami strumentali non invasivi Event recording Loop recording In entrambi i casi le tracce ecg, scaricate in un PC, sono molto affidabili e talora decisive nel rassicurare o, più raramente, avvertire, il paziente su i suoi sintomi. Entrambi i dispositivi possono registrare gli eventi per molti giorni o addirittura mesi, se correttamente usati. Il consumo di batteria è infatti molto limitato.

105 Esami strumentali non invasivi Event recording Loop recording Esempio di registrazione di event recorder

106 Esami strumentali non invasivi Ecocardiografia - 5 Esame diagnostico morfologico e funzionale della anatomia cardiaca, che viene riprodotta su un monitor (ed eventualmente registrata su file) tramite l uso di ultrasuoni emessi da una sonda appoggiata sul torace. Questa stessa sonda riceve gli ultrasuoni riflessi dalle strutture anatomiche che sono nel suo campo di illuminazione. In tal modo si ricostruiscono le immagini mono, bi o tridimensionali dell anatomia toracica. L esame viene eseguito con l ecocardiografo

107 Esami strumentali non invasivi Modelli di ecocardiografo: Ecocardiografia - 5

108 Esami strumentali non invasivi Utilità dell ecocardiogramma: Ecocardiografia - 5 Può identificare e misurare: malattie delle valvole (stenosi ed insufficienza); dimensioni del cuore, delle sue pareti e delle camere; flusso sanguigno; masse estranee nei ventricoli (tumori, vegetazioni endocarditiche); pressioni nelle camere; movimento delle pareti del cuore; presenza di raccolte liquide o organizzate nel pericardio o nella pleura.

109 Esami strumentali non invasivi Ecocardiografia - 5 L ecocardiogramma consente di misurare la frazione di eiezione (FE o in inglese Ejection Fraction) cardiaca. È la percentuale di sangue che lascia i ventricoli ad ogni contrazione. Il valore normale di EF corrisponde circa al 65%. La sua diminuzione indica un peggioramento della capacità lavorativa del cuore che determina una inabilità a pompare sangue in quantità adeguata a soddisfare le richieste degli organi.

110 Esami strumentali non invasivi Ecocardiografia - 5

111 Esami strumentali non invasivi Ecocardiografia 3D - 5

112 Esami strumentali non invasivi Ecocardiografia transesofagea - 6 Nell ecocardiogramma transesofageo, la sonda è contenuta in un tubo flessibile e orientabile, identico ad un gastroscopio, che viene fatto passare per la bocca e la faringe (previa anestesia) e spinto fino all esofago. In tal modo ci posizioniamo molto vicino al cuore, ottenendo immagini più dettagliate e, talora, di cavità (auricole) non visibili con la metodica transtoracica.

113 Esami strumentali non invasivi Ecocardiografia da stress - 7 La somministrazione di farmaci (atropina, dipiridamolo, dobutamina) sottopone il cuore ad un aumentato carico di lavoro e consente di evidenziare sue regioni che peggiorano (ischemia inducibile) o migliorano la contrattilità (vitalità residua). In questi casi si procede con altre indagini o terapie invasive. Il ruolo dell I.P. è di particolare rilievo in questa metodica poiché è necessaria l attenta sorveglianza dei parametri vitali e dei sintomi del paziente.

114 Esami strumentali non invasivi Ecocardiografia: esempi Ecocardiogramma normale

115 Esami strumentali non invasivi Ecocardiografia: esempi Ridotta frazione di eiezione

116 Ecocardiografia: esempi Esami strumentali non invasivi Insufficienza valvolare al color doppler

117 Ecocardiografia: esempi Esami strumentali non invasivi Massa tumorale endocavitaria

118 Ecocardiografia: esempi Esami strumentali non invasivi Massa tumorale endocavitaria

119 Ecocardiografia: esempi Esami strumentali non invasivi Versamento pericardico

120 Esami strumentali non invasivi ABPM - 8 La tecnica Holter è stata nel tempo applicata a tutti i casi in cui si è reso necessario monitorare nel tempo i fenomeni fisiologici o patologici (ecg, P.A., eeg, ph gastrico, sonno) La P.A. è monitorabile con tecnica analoga mediante un dispositivo che, automaticamente, misura per 24h, con metodica non invasiva, la P.A. e memorizza su apposita card i valori. La misurazione può essere opportunamente intervallata (generalmente ogni 15 nelle ore diurne e 30 in quelle notturne), ma non raramente l esame è riferito stressante dal paziente e, come tutte le registrazioni Holter, fotografa un periodo di tempo limitato.

121 Esami strumentali non invasivi ABPM - 8

122 Esami strumentali non invasivi Tilt test - 9 Test provocativo della sincope neuromediata (o vasovagale) E eseguito mediante un apposito lettino motorizzato sul quale il paziente passa dal clinostatismo all ortostatismo (80 ) passivamente in meno di 10. Tale posizione è mantenuta per 30 o più a seconda delle necessità Nel corso del test viene misurata la PA, se possibile con metodica Finapres (battito x battito) o ogni minuto e viene monitorata e registrata quando necessario la traccia ecg

123 Esami strumentali non invasivi Tilt test - 9 La sincope interviene per progressivo calo pressorio e concomitante aumento compensatorio della F.C. (che, al momento dei sintomi, può ridursi rapidamente, comportando bradicardia o addirittura arresto cardiaco) Naturalmente il test può anche non provocare alcuna sincope Può essere necessario somministrare al paziente nitrati o isoproterenolo per facilitare l insorgenza dei sintomi E indicato l impianto di PM nel caso di severa bradicardia o arresto cardiaco prolungato

124 Esami strumentali non invasivi Tilt test - 9

125 Esami strumentali non invasivi Tilt test - 9

126 Esami invasivi: coronarografia, ventricolografia, angiografia periferica, angioplastica, studio elettrofisiologico, ablazione a RF, impianto PM-ICD

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