Le grandi potenze europee

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1 Nel corso di questo ventennio, assistiamo in Europa alla politica di potenza di Napoleone III, all ascesa della Prussia culminata nell unificazione tedesca al tendenziale isolazionismo della Gran Bretagna e alla debolezza dell Impero asburgico. Gli altri Paesi, per varie ragioni, hanno al momento scarsa rilevanza nello scenario europeo.

2 La nascita dell Impero tedesco Le guerre con l Austria (1866) e poi con la Francia (1870), come avete visto lo scorso anno, conducono alla nascita, il 9 dicembre 1870, del Reich tedesco. Guglielmo di Prussia, con il titolo di Guglielmo I, viene incoronato imperatore a Versailles il 18 gennaio In Francia il secondo impero crolla, assistiamo alla breve esperienza rivoluzionaria della Comune parigina e alla nascita del revanscismo. L impero asburgico, per parte sua, opta nel 1867 per la divisione in due Stati, quello austriaco e quello ungherese: d ora in poi si parlerà di Impero austro-ungarico.

3 L impero tedesco e la sua struttura federale e autoritaria Con l unificazione, la Germania si trovò ad essere la maggior potenza dell Europa continentale: abitanti (circa 40 milioni), possesso di materie prime, economia florida, esercito ben armato, alto livello di istruzione... Il Reich aveva una struttura federale: 25 Stati ciascuno con un proprio parlamento e un proprio governo e un governo centrale guidato dal cancelliere, responsabile solo di fronte all imperatore. Minor peso ha il potere legislativo federale.

4 Dialettica politica Ai tradizionali partiti il Partito conservatore degli Junker e il Partito nazional-liberale della borghesia industriale si aggiunsero: Nel 1871, lo Zentrum (Partito cattolico). Nel 1875, il Partito socialdemocratico tedesco, di ispirazione tendenzialmente marxista. Bismarck cercò, senza successo, di opporsi frontalmente a entrambi questi movimenti politici.

5 Kulturkampf: contro i cattolici Nei primi anni 70, Bismarck attuò la cosiddetta battaglia per la civiltà : Obbligo del matrimonio civile Abolizione del controllo religioso sull insegnamento Sorveglianza sull attività del clero cattolico Tutto questo in nome della laicità e modernità dello Stato. Queste misure ebbero un effetto contrario a quello sperato: in pochi anni lo Zentrum vide raddoppiare la propria rappresentanza in Parlamento e Bismarck dovette, di fatto, fare marcia indietro...

6 Contro la Socialdemocrazia Nel 1878 vi furono due attentati alla vita dell imperatore Guglielmo. Bismarck si affrettò a incolpare la socialdemocrazia, varando già in quell anno le leggi contro le tendenze sovvertitrici che limitavano la libertà di stampa e di riunione, oltre a dichiarare illegali tutte le associazioni aventi lo scopo di provocare il rovesciamento dell ordinamento statale o sociale esistente. Significativo il fatto che, in questi interventi, Bismarck, da buon maestro della Realpolitik, si alleò con i cattolici...

7 Il movimento operaio Bismarck, profondamente avverso al movimento operaio, cercò di togliere spazio ai socialdemocratici non solo con interventi repressivi, ma anche varando delle leggi a tutela dei lavoratori. Le assicurazioni obbligatorie per gli infortuni, le malattie e la vecchiaia da pagarsi in parte da parte delle aziende, in parte dallo Stato e in parte dai lavoratori erano assai avanzate, seppure avevano lo scopo manifesto di delegittimare la rappresentanza organizzata degli operai. Anche in questo caso, la politica del cancelliere si rivelò fallimentare: il Partito socialdemocratico, infatti, giunse nel 1890 ad avere il 18% dei suffragi elettorali...

8 Politica estera di Bismarck

9 Politica estera di Bismarck Se la politica interna si rivelò in buona parte fallimentare, la politica estera di Bismarck fu ben più efficace. Nei suoi vent anni di cancellierato, Bismarck fu sostanzialmente il geloso custode dell equilibrio europeo. Il patto dei tre imperatori, siglato nel 1873 fra Germania, Austria- Ungheria e Russia aveva carattere difensivo e mirava alla conservazione dello status quo vigente nei tre Stati. Questa alleanza, se serviva a isolare la Francia, aveva un punto debole: i contrastanti interessi fra Russia e Austria-Ungheria nella regione dei Penisola balcanica.

10 Politica estera di Bismarck

11 Il congresso di Berlino Nel 1877 la Russia, come protettrice dei popoli Slavi, dichiarò guerra all Impero ottomano sconfiggendolo duramente. Per impedire che l Austria-Ungheria e la Gran Bretagna decidessero di intervenire contro la Russia, nell estate del 1878 Bismarck, come mediatore fra le parti, convocò un congresso a Berlino che si rivelò un grande successo.

12 La Triplice alleanza Sempre in occasione del Congresso di Berlino, la Francia ottenne un tacito consenso alla occupazione militare della Tunisia. Questo non solo consentiva uno sfogo innocuo delle velleità militaresche francesi, ma allontanava la Francia dall Italia: il nostro Paese, infatti, vantava numerosi coloni proprio in Tunisia... Se nel 1881 Bismarck riuscì a rinnovare il patto dei tre imperatori, nel 1882 completò il proprio piano stipulando con Italia e Austria-Ungheria la famosa Triplice Alleanza, un patto militare di carattere difensivo.

13 La Francia Torniamo in Francia. Dopo il fallimento della Comune, nel corso degli anni 70, il Paese si riprese velocemente, sia economicamente che militarmente, affacciandosi sullo scenario internazionale come potenza coloniale. Dal punto di vista politico la situazione, invece, era decisamente più instabile: persino la maggioranza dei membri dell Assemblea nazionale che avrebbe dovuto redigere la Costituzione della Terza repubblica era composta da monarchici, seppur divisi fra legittimisti e orleanisti.

14 La Francia La Costituzione francese, entrata in vigore nel 1875, disegnava una repubblica presidenziale: il Presidente della repubblica era, infatti, capo del governo e godeva di poteri molto ampi. Le elezioni del 1876 diedero ampi consensi ai repubblicani moderati fautori della Costituzione e, sotto la loro guida, la Repubblica ebbe modo di rafforzarsi soprattutto nel segno della laicità dello Stato. Un male della Terza repubblica fu costituito dal progressivo erodersi del potere presidenziale, dalla instabilità dei vari governi e dalla corruzione dilagante nella politica.

15 Gran Bretagna La Gran Bretagna a metà 800 era certamente la più progredita potenza europea: era il Paese che dominava industria e commercio, oltre a possedere il più vasto impero coloniale. Fino al 1866 il governo toccò quasi ininterrottamente ai liberali, i quali consolidarono il sistema parlamentare che vedeva affidato al sovrano un ruolo ormai solo simbolico. Sistema parlamentare, però, non significava democrazia: la Camera dei Lords aveva ancora ampi poteri e, negli anni 60, solo il 15% dei maschi adulti aveva diritto di voto. Da qui sino agli anni 80 il diritto di voto si estese progressivamente e la politica estera britannica vide consolidarsi la tendenza imperialista.

16 Gran Bretagna Un grave problema interno era costituito dalla questione irlandese : gli isolani erano ferventi cattolici e nutrivano una forte tendenza di carattere indipendentista. A tutto questo, negli anni 70, si aggiunse la grave crisi agricola che aveva colpito l Europa. Il governo del liberale Gladstone, rispose con l Home Rule, proposta di riforma che prevedeva la concessione di un ampia autonomia all Irlanda. Questo provocò la scissione del partito liberale: i cosiddetti unionisti, si allearono con i conservatori, così che nel 1886 i conservatori poterono riprendere il potere...

17 Russia La Russia rappresentava, in Europa, l estremo opposto rispetto alla Gran Bretagna. Oltre il 90% della popolazione lavorava nell agricoltura e circa un terzo della popolazione, oltre 20 milioni di individui, erano servi della gleba. Nel 1855 salì al trono lo zar Alessandro II, il quale tentò la via della modernizzazione. Nel 1861 egli stabilì l abolizione della servitù della gleba e l assegnazione delle terre agli ex servi. Questa riforma, messa in atto in modo poco efficace, generò alla lunga più malcontento che entusiasmo...