PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI

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1 Istituto Comprensivo Statale A. Gramsci Scuole dell Infanzia, Primarie e Secondaria di I grado via Matteotti, Camponogara (VE) veic820001@istruzione.it Codice Scuola VEIC Codice Fiscale Codice Univoco UF1D0M sito web: ISTITUTO COMPRENSIVO ANTONIO GRAMSCI PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI PREMESSA L'accoglienza non può essere una fase definita nel tempo, ma dovrebbe corrispondere ad una modalità di lavoro atta ad instaurare e mantenere nel plesso un clima positivo e motivante per tutti i protagonisti dell'azione educativa (genitori, alunni, docenti, collaboratori scolastici). Il Progetto Accoglienza è basato sulla proposta di un'offerta formativa che: favorisce un clima disteso, piacevole e stimolante, potenzia gli aspetti che più educano allo star bene insieme, ad una maggiore conoscenza di sé e dello spazio fisico; potenzia le Educazioni e le attività trasversali per lo sviluppo e il consolidamento delle competenze di base, consentendo agli alunni un graduale passaggio dalla scuola dell infanzia alla scuola primaria e secondaria di primo grado. Prestare attenzione alla fase d accoglienza e d inserimento nei passaggi tra i vari ordini di scuola vuol dire, dunque, intervenire in un momento fondamentale del curricolo formativo dell alunno. Partendo da queste riflessioni, si accoglie per formare, per dare risposte orientanti ai giovani, non nel senso di eliminare gli ostacoli che possono incontrare nel loro cammino di formazione, ma nel significato più educativo e profondo di insegnare loro ad affrontarli e a sperimentare che ciò che fa crescere è l avventurarsi a scoprire il nuovo, l esplorare spazi fisici e mentali diversi, il valorizzare le proprie risorse, l incontrare e superare i propri limiti. Gli obiettivi primari del Progetto Accoglienza sono: Rendere più consapevole e costruttiva la fase di passaggio di ciascun alunno; accoglierlo perché diventi consapevole delle sue reazioni, dei suoi aspetti da migliorare e delle sue risorse per affrontare i problemi ed i cambiamenti. Il Progetto Accoglienza arricchisce il Piano dell Offerta Formativa, dando spazio e risposte anche ai timori dei genitori e rende più efficaci le proposte didattiche dei docenti. Il nostro Istituto s impegna a creare le condizioni per accogliere al meglio il/la bambino/a, il/la ragazzo/a considerati nella loro interezza e per aiutarli nel cammino che li porterà ad una sempre maggiore autonomia, funzionale alla graduale e personale costruzione del progetto di vita. Il protocollo vuole essere un punto di partenza comune e condiviso dai vari Team dei docenti e in quanto strumento di lavoro, può essere integrato e rivisto secondo le esigenze e le risorse della scuola 1

2 IL PROGETTO ACCOGLIENZA SI PROPONE : la diffusione delle informazioni presso i genitori prima delle iscrizioni, per presentare il POF e la scuola. L Istituto organizza, prima dell iscrizione, un assemblea per uno scambio di informazioni. La famiglia può visitare la scuola e vedere l ambiente in cui verrà inserito il bambino (soprattutto in caso di disabilità grave in cui sono necessarie particolari attenzioni e adattamenti strutturali) durante gli open day; l accoglienza dei bambini il primo giorno di scuola a cura degli alunni e dei docenti delle altre classi; l inserimento dolce mediante una frequenza ridotta dei primi giorni di scuola per i bambini della scuola dell Infanzia; ingresso posticipato per gli alunni della classe prima della scuola primaria e secondaria; momenti di compresenza dei docenti per una osservazione più attenta durante i primi giorni di scuola; avvio di una politica di dialogo, ascolto, attenzione con i genitori mediante colloqui individuali e/o a piccoli gruppi da tenersi nelle ore pomeridiane, al fine di migliorare la collaborazione scuola/famiglia e la qualità del servizio. Nell ambito dei percorsi di continuità tra scuole, vengono organizzate una serie di attività ed incontri di continuità funzionali alla reciproca conoscenza tra l alunno e l ordine di scuola successiva (personale, struttura, attività, ) CONTINUITÀ EDUCATIVA TRA I VARI GRADI DI ISTRUZIONE NIDO/INFANZIA Finalità: agevolare il passaggio dei bambini dal nido alla scuola dell infanzia, attraverso la condivisione di attività comuni, in un atmosfera di gioco. INFANZIA / PRIMARIA Finalità: creare un percorso didattico di continuità condiviso per sviluppare le competenze conoscere la Scuola Primaria per facilitare l inserimento agevolare il passaggio dalla scuola dell infanzia alla Scuola Primaria PRIMARIA /SECONDARIA Finalità: conoscenza della Scuola Secondaria di primo grado serenità nel passaggio tra le due scuole L accoglienza alla scuola dell'infanzia non deve concludersi nei primi mesi di scuola, ma richiede un attenzione che procede nel tempo riconoscendo la centralità del bambino/a durante tutto il suo percorso scolastico. 2

3 FINALITÀ DEL PROGETTO - Promuovere attività dove ogni alunno possa trovare riferimenti significativi nell accoglienza della propria identità. - Aiutare i bambini nuovi iscritti ad affrontare il momento delicato del distacco e della separazione favorendo un clima educativo accogliente e spazi ludici vicini agli interessi di ciascuno. - Dare la possibilità ad adulti e bambini di lavorare insieme in un clima piacevole. INDICAZIONI OPERATIVE : A settembre la scuola invita i genitori all'assemblea informativa. In tale sede viene consegnata alla famiglia dei bambini nuovi iscritti una scheda di ingresso nella quale i genitori sono invitati a fornire indicazioni utili e, a volte, necessarie riguardanti il proprio figlio. Si comunicano, inoltre, le modalità organizzative del primo periodo di frequenza. L accoglienza delle classi prime della scuola primaria richiede tempi più lunghi, perché rappresenta un passaggio delicato. I bambini il primo giorno di scuola devono trovare un ambiente fresco, invitante, che li stupisca e li sorprenda, per dare loro lo stimolo giusto a riprendere. Molta attenzione sarà riservata alla cura dello spazio-aula, per la sua valenza educativa soprattutto inizialmente, per permettere condizioni di esplorazione in una situazione di riconoscimento, di rassicurazione, di scoperta. Organizzazione della prima settimana: Incontro degli insegnanti di prima con i genitori il primo giorno di scuola; Orario ridotto delle lezioni dalle ore 9:30 alle ore 12:30 per favorire l attività congiunta degli insegnanti delle classi. Anche l accoglienza di eventuali nuovi iscritti durante l anno scolastico sarà organizzata dai docenti delle classi parallele in modo congiunto, progettata e preparata insieme ai bambini, allo scopo di facilitare l inclusione del nuovo arrivato. Il processo di accoglienza, avviato nei primi giorni di scuola, si ripete ogni mattina a inizio della giornata scolastica e ogni volta che inizia una nuova attività. 3

4 IL PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA BES Accogliere gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (alunni con disabilità e alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento) significa fare in modo che essi siano parte integrante del contesto scolastico, assieme agli altri alunni, alla pari degli altri alunni, senza discriminazione alcuna; significa assicurare a tutti il diritto allo studio e al successo scolastico. In tale prospettiva, è necessario da parte della scuola, non solo un impegno forte di conoscenza e di valorizzazione della realtà personale, umana, sociale e familiare degli alunni con Bisogni Educativi Speciali, ma anche e soprattutto un impegno di promozione della loro formazione attraverso la realizzazione di un organizzazione educativa e didattica personalizzata, sia negli obiettivi sia nei percorsi formativi che nelle strategie didattiche Il Protocollo di Accoglienza delinea inoltre prassi condivise di carattere: amministrative (acquisizione della documentazione necessaria e verifica della completezza del fascicolo personale degli alunni); comunicative e relazionali (prima conoscenza dell alunno e accoglienza all interno della nuova scuola); educative didattiche (assegnazione alla classe, accoglienza, coinvolgimento dell equipe pedagogica e didattica); sociali (rapporti e collaborazione della scuola con la famiglia e il territorio). L adozione del Protocollo di Accoglienza consente di attuare in modo operativo le indicazioni normative per gli alunni con disabilita contenute nella Legge Quadro n.104/92 e successivi decreti applicativi e la Legge Quadro 170/2010 relativa agli alunni con Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA). FINALITÀ definire pratiche condivise tra tutto il personale del nostro Istituto; favorire l accoglienza e l inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali attraverso percorsi comuni, individualizzati o personalizzati che fanno coesistere socializzazione ed apprendimento. Si cercherà di agganciare il più possibile il lavoro dell alunno a quello del gruppo classe ed accanto al necessario intervento individualizzato o personalizzato, saranno privilegiate comunque le attività a piccoli gruppi e/o laboratoriali senza mai perdere di vista le finalità dell inclusione. elaborare tre aspetti determinanti del processo di formazione: accoglienza, inclusione, orientamento; informare adeguatamente il personale coinvolto; favorire la diagnosi precoce e i percorsi didattici riabilitativi; incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari, durante il percorso di istruzione e di formazione; adottare forme di verifica e valutazione adeguate alle necessita formative degli studenti; AMBITO AMMINISTRATIVO All atto di iscrizione: La famiglia indica nella domanda di iscrizione alla scuola secondaria di I grado che l allievo ha un disturbo specifico di apprendimento; La famiglia consegna alla Segreteria della scuola copia della diagnosi di disturbo specifico; La Segreteria provvede a protocollare la diagnosi; La diagnosi protocollata e, quindi acquisita ufficialmente dalla scuola, viene consegnata al docente referente; 4

5 Il docente referente provvede ad aprire un fascicolo dell allievo, in cui saranno conservati tutti i documenti rilevanti, elaborati durante il percorso scolastico (copia PDP, nuove diagnosi o relazioni mediche, richieste delle famiglie, eventuali relazioni dei docenti); Il fascicolo viene conservato in armadio blindato, a tutela della privacy degli allievi; Il docente referente provvede a aggiornare gli elenchi allievi DSA in formato elettronico. Procedure per promuovere la diagnosi precoce dei disturbi di apprendimento: Per individuare i bambini in difficoltà di apprendimento, già dalla classe prima della scuola primaria, saranno somministrati screening mirati per l individuazione delle difficoltà di acquisizione della letto scrittura. I bambini individuati a rischio al primo screening verranno sottoposti ad interventi di potenziamento da parte degli insegnanti opportunamente preparati e formati. In classe seconda gli alunni individuati a rischio nell anno precedente verranno osservati nuovamente con prove appropriate. Durante lo svolgimento delle attività didattiche ci saranno incontri di approfondimento per i bambini potenzialmente a rischio tra insegnanti e logopedista. I docenti di scuola primaria della classe terza o il Consiglio di Classe sono tenuti a un periodo di attenta osservazione degli allievi che presentano tratti assimilabili a un possibile disturbo specifico di apprendimento. A seguito del periodo di osservazione, deve essere predisposto un piano di potenziamento e rinforzo degli apprendimenti. Se tutte le misure didattiche adottate non portassero al superamento della fase di difficoltà, è opportuno prospettare alla famiglia la necessità di una valutazione dello stato degli apprendimenti da parte dell equipe medica dell ASL. La scuola redige una relazione illustrativa, utilizzando il modulo Richiesta di Collaborazione, scaricabile dal sito della scuola o chiedendone copia al docente referente. La relazione viene consegnata alla famiglia, la quale munita di impegnativa del curante (medico di medicina generale o pediatra di base), si recherà presso l ASL di competenza per avviare l iter diagnostico. Completata la fase di diagnosi, l equipe medica consegnerà alla famiglia relazione conclusiva. La famiglia consegna alla scuola copia della diagnosi, per l attuazione delle indicazioni L. 170/2010. Segue l iter di archiviazione di cui sopra. Gestione dei rapporti con l equipe medica di riferimento L equipe medica che abbia bisogno di comunicare con i docenti contatterà telefonicamente la scuola, richiedendo colloquio con il docente referente o con gli insegnanti interessati. Qualora si rilevi l esigenza di un incontro, si concorderà una data, con adeguato anticipo. AMBITO EDUCATIVO-DIDATTICO ASSEGNAZIONE ALLA CLASSE In aggiunta ai criteri deliberati dal Collegio docenti per la formazione delle classi, si terrà conto delle esigenze degli allievi DSA, eventualmente segnalate dalla famiglia, con l obiettivo di sviluppare un ambiente di apprendimento sereno e positivo. 5

6 ANALISI DELLE DIAGNOSI E CONDIVISIONE DELLE INFORMAZIONI A settembre, prima dell inizio delle lezioni, i docenti di classe della scuola primaria e i Consigli di classe dedicheranno almeno un incontro per analizzare tutta la documentazione relativa alle diagnosi e per condividere tutte le iniziative da attivare nella programmazione didattica ed educativa. ELABORAZIONE DEL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Ogni anno scolastico, entro la fine del mese di novembre, il team di docenti, sulla scorta delle indicazioni diagnostiche e delle osservazioni effettuate in classe, elabora un PDP. L istituto Gramsci ha sviluppato un modello comune di PDP, concordato con le scuole di rete, che i docenti possono scaricare dal sito della scuola o richiederne copia cartacea al referente. Il PDP deve essere letto e condiviso da tutto il team docente, visto e firmato dal Dirigente scolastico e condiviso con la famiglia. I genitori partecipano attivamente alla costruzione del PDP, assumendosi impegni e responsabilità. All atto della firma, ai genitori deve essere consegnata copia del documento. Se desiderano, possono averne copia con numero di protocollo da richiedere al docente referente. ORIENTAMENTO Le attività di orientamento in uscita dalla classe terza non differiscono rispetto alle prassi di norma utilizzate. E fondamentale ricordare alla famiglia che le diagnosi devono essere rinnovate alla fine del primo ciclo di istruzione, dunque in uscita dalla classe terza della scuola secondaria di primo grado. AMBITO RELAZIONALE Per una reale inclusione degli allievi DSA, è necessario che specialisti, insegnanti, famiglia, allievi con DSA e la comunità dei pari siano emotivamente coinvolti nel processo di apprendimento. Senza una buona relazione empatica, rispettosa dei bisogni dell allievo non è possibile promuovere il successo formativo. L obiettivo a cui tendere deve essere quello dello star bene a scuola. Come indicato nel PDP, è necessario rendere consapevole l allievo (prima) e i compagni (dopo) delle caratteristiche del disturbo, chiarendone i limiti, ma indicandone anche le potenzialità. Questo processo di acquisizione di consapevolezza deve essere coerente con l età dell allievo e concordato con la famiglia e gli specialisti di riferimento. Il docente referente è a disposizione dei colleghi per suggerire modalità di intervento nelle classi. 6

7 Protocollo di Accoglienza alunni diversamente abili Si propone di: definire pratiche condivise tra la famiglia, la scuola e l ASL in rapporto circolare di comunicazione e collaborazione. Facilitare l ingresso a scuola e sostenerli nella fase di adattamento al nuovo ambiente; favorire un clima di accoglienza; promuovere qualsiasi iniziativa di comunicazione e di collaborazione tra scuola ed Enti territoriali coinvolti (Comune, ASL, Provincia, cooperative, Enti di formazione). Le fasi principali del percorso di inclusione scolastica: preconoscenza e coinvolgimento della famiglia; criteri di inserimento alunni disabili nelle classi; inserimento: osservazione e conoscenza; rapporti con l ASL e predisposizioni di percorsi personalizzati, anche tra ordini di scuola coinvolgimento del gruppo classe, di tutte le docenti della classe; coinvolgimento del personale ATA; stesura PEI; verifica e valutazione. PRIME TAPPE DI INSERIMENTO SCOLASTICO FASI TEMPI ATTIVITA PER L ALUNNO Iscrizione Condivisione Entro il termine stabilito da norme ministeriali. Settembre, prima dell inizio delle lezioni L alunno con la famiglia può visitare la scuola ed avere un primo contatto conoscitivo. La famiglia procede con l iscrizione dell alunno.la famiglia dovrà, entro breve tempo, far pervenire la certificazione attestante la diagnosi funzionale, l attestazione di handicap secondo la L. 104/92. Fase di analisi delle diagnosi certificative da parte delle insegnanti di sostegno presenti nell'istituto e degli ins.ti di classe. Accoglienza Nel corso dell anno Durante la prima settimana di scuola vengono predisposte una serie di attività rivolte alle classi finalizzate ad un positivo inserimento nella nuova scuola. Nei primi giorni di scuola dell'infanzia i bambini vengono accolti e rimangono a scuola con i genitori che, oltre a rassicurare i propri figli, offrono agli insegnanti e agli operatori indicazioni e pratiche importanti. Per tutti gli ordini di scuola viene predisposto un orario personalizzato per ogni alunno tenendo presente le sue necessità e la capacità di sostenere il tempo scuola. 7

8 INDICAZIONI OPERATIVE PER L INCLUSIONE A giugno la nostra scuola incontra la famiglia, gli insegnanti e gli educatori del nido, se frequentato dal bambino, per raccogliere le informazioni necessarie in modo chiaro ed omogeneo. Nel mese di settembre gli insegnanti esaminano i documenti trasmessi dalla famiglia e/o dalla scuola dell infanzia eventualmente frequentata e si scambiano le prime informazioni. A partire dalla Diagnosi Funzionale si definiscono: Criteri per facilitare il processo di inclusione (ruolo dell insegnante di sostegno, presenza di un eventuale operatore socio educativo, partecipazione alla vita scolastica attraverso l uso di mediazioni o mediatori; ecc.) Analisi delle risorse e della situazione di partenza; Nei mesi di settembre e ottobre tutte gli insegnanti della classe/sezione effettuano le prime osservazioni e programmano le attività di accoglienza dell alunno diversamente abile, prestando particolare attenzione al coinvolgimento di tutti gli allievi, predisponendo attività che prevedono la valorizzazione di tutte le diversità viste come fonte di crescita e ricchezza per tutti; Entro il mese di novembre, dopo l analisi della situazione di partenza, il colloquio con la famiglia e in seguito alle osservazioni effettuate, l insegnante di sostegno predispone una bozza del Piano Educativo Individualizzato, che verrà condiviso ed integrato dalle altre docenti della classe durante gli incontri di programmazione settimanale; Nei mesi di novembre- dicembre viene effettuato il primo incontro di classe con tutte le componenti previste dalla normativa vigente: famiglia, insegnanti di classe, dirigente scolastico, SEE ed eventuali operatori socio educativi e OSS. In questo incontro: viene condiviso il PEI con la famiglia e gli operatori dell SEE; avviene lo scambio di informazioni tra tutte le varie componenti; vengono predisposte le indicazioni di strategie d intervento condivise; ci sarà la presentazione della programmazione, indicando se si tratta di programmi differenziati o personalizzati; verranno definite le modalità d intervento (sempre in classe, momenti di attività individuale in rapporto 1:1 con l insegnante specializzata, presenza della docente di sostegno in classe ); si formuleranno le indicazioni delle modalità di valutazione; in questa sede sarà necessario chiarire che la valutazione deve essere rapportata agli obiettivi esplicitati nel PEI e non a quelli previsti dai curricoli ministeriali. Nel secondo quadrimestre è possibile richiedere un secondo incontro con la famiglia e l'see qualora se ne rilevi la necessità. Durante tutto l anno scolastico gli insegnanti utilizzeranno il massimo grado di flessibilità rispetto alle caratteristiche dell allievo disabile e alle dinamiche che si svilupperanno, modificando, quando 8

9 necessario, il percorso formativo in itinere. Particolare attenzione verrà data ai momenti di passaggio tra la scuola dell infanzia e quella primaria e tra quest ultima e la scuola secondaria di primo grado, per garantire un percorso di crescita il più possibile sereno e significativo. Si prevedono incontri con gli insegnanti degli altri gradi di scuola per avere una visione più completa dell alunno disabile e per approntare percorsi d apprendimento reali e che possano essere inclusi nel progetto di vita dell allievo. Il processo di orientamento degli alunni diversamente abili è finalizzato all individuazione e alla definizione del Progetto di vita della persona che vive in una situazione di handicap. Il Progetto di vita impegna tutti i docenti dell'alunno e dell alunna diversamente abile a promuovere buone prassi di integrazione scolastica, indice di qualità per una scuola veramente inclusiva, efficiente ed efficace. Si basa sulle osservazioni e sulle rilevazioni che sono state effettuate durante il percorso formativo, sia in ambito scolastico sia al di fuori di esso. L orientamento così inteso diventa un processo che abbraccia l intero percorso formativo e di crescita del soggetto diversamente abile. In tale processo acquista un rilievo particolare il passaggio dalla Scuola Secondaria di Primo Grado ai diversi possibili sblocchi, momento delicato di scelte significative che va adeguatamente progettato, guidato e sostenuto con interventi specifici. In particolare a partire dal II quadrimestre della classe seconda della Secondaria, il docente di sostegno e i docenti del Consiglio di classe dell'alunno e dell alunna diversamente abile: elaborano l'ipotesi di integrazione e d u c a t i v a e sociale sulla base della conoscenza dell'alunno e dell alunna, considerando le risorse del territorio; assieme alla famiglia, si confrontano con gli specialisti che seguono l'alunno e l alunna sul piano clinico; ridefiniscono l'ipotesi, modificandola o sostituendola se necessario; attivano i contatti con l'agenzia educativa-formativa che riceverà l'alunno (Ist. Secondario di secondo grado, Centro di Formazione Professionale, Centro Socio-Educativo, ); realizzano forme di contatto dell'alunno e dell alunna con l'agenzia di futuro inserimento (Progetto-ponte, Progetto misto, preinserimento,..). PERSONE DI RIFERIMENTO PREPOSTE ALL ORGANIZZAZIONE PER L INCLUSIONE: PERSONALE Dirigente scolastico Docente di sostegno COMPITI - consultivi; - formazione delle classi; - assegnazione docenti di sostegno; - rapporti con le amministrazioni locali (Comune, Provincia, SEE ). - partecipa alla programmazione educativa e didattica e alla valutazione di tutta la classe; - cura gli aspetti metodologici e didattici funzionali a tutto il gruppo classe; - svolge il ruolo di mediatore dei contenuti programmatici, relazionali e didattici; 9

10 Docente Curricolare Collaboratori Scolastici - tiene rapporti con la famiglia, esperti SEE, operatori comunali; - organizza stage di lavoro. - accoglie l alunno nel gruppo classe favorendone l integrazione; - partecipa alla programmazione e alla valutazione individualizzata; - collabora alla formulazione del PEI e successivamente predispone interventi personalizzati e consegne calibrate per l alunno disabile soprattutto quando non è presente il collega specializzato; - su richiesta aiuta l alunno negli spostamenti interni, in mensa, nei servizi. Tale compito è obbligatorio e oggetto d incentivazione, tenendo conto che l alunno non può essere lasciato alla custodia del personale A.T.A. DOCUMENTAZIONE DOCUMENTO CHI LO REDIGE QUANDO DIAGNOSI FUNZIONALE Descrive i livelli di funzionalità raggiunti e la previsione di una possibile evoluzione dell alunno certificato PROFILO DINAMICO FUNZIONALE Indica le caratteristiche fisiche, psichiche e sociali dell alunno, le possibilità di recupero, le capacità possedute da sollecitare e progressivamente rafforzare. Devono essere evidenziate le aree di potenziale sviluppo sotto il profilo riabilitativo, educativo didattico e socio-affettivo (in base alle linee guida degli accordi di programma). PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO E il documento nel quale sono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra Operatori ASL o specialisti privati con opportuna vidimazione dell ASL. Operatori socio-sanitari, docenti curricolari, docente di sostegno, genitori dell alunno (art. 12, commi 5 e 6 della L. 104/92). Gli insegnanti curricolari, il docente di sostegno, operatori, enti locali e i genitori dell alunno. 10 All atto della prima segnalazione. La sua compilazione avviene secondo le seguenti indicazioni: Scuola dell'infanzia : 3 anni (ingresso) e 5 anni (uscita); Scuola Primaria: classe I (aggiornamento), classe III (verifica della necessità di aggiornamento o nuova stesura a seconda dei cambiamenti intervenuti), classe V (stesura); Scuola Secondaria di I grado: classe I (aggiornamento). Formulato entro i primi tre mesi di ogni anno scolastico (fine novembre).

11 loro, predisposti per l alunno; mira ad evidenziare gli obiettivi, le esperienze, gli apprendimenti e le attività più opportune mediante l assunzione concreta di responsabilità da parte delle diverse componenti firmatarie. VERIFICA IN ITINERE Riscontro delle attività programmate nel PEI con eventuali modifiche. Insegnanti di sostegno e curricolari. A fine quadrimestre e a fine anno scolastico. Valutazione: "Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni " DPR 122/2009 Art. 9 Valutazione degli alunni con disabilità: Per l'esame conclusivo del primo ciclo sono predisposte, utilizzando le risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, prove di esame differenziate, comprensive della prova a carattere nazionale di cui all'articolo 11, comma 4, del Decreto Legislativo n. 59 del 2004 e successive modificazioni, corrispondenti agli insegnamenti impartiti, idonee a valutare il progresso dell'alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. Le prove sono adattate, ove necessario in relazione al piano educativo individualizzato, a cura dei docenti componenti la commissione. Le prove differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai fini del superamento dell'esame e del conseguimento del diploma di Licenza. Le prove dell'esame conclusivo del primo ciclo sono sostenute anche con l'uso di attrezzature tecniche e sussidi didattici, nonché di ogni altra forma di ausilio tecnico loro necessario, previsti dall'articolo 315, comma 1, lettera b), del testo unico di cui al Decreto Legislativo n. 297 del Sui diplomi di Licenza è riportato il voto finale in decimi, senza menzione delle modalità di svolgimento e di differenziazione delle prove. Agli alunni con disabilità che non conseguono la Licenza è rilasciato un attestato di credito formativo. Tale attestato è titolo per l'iscrizione e per la frequenza delle classi successive, ai soli fini del riconoscimento di crediti formativi validi anche per l'accesso ai percorsi integrati di istruzione e formazione. 11

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