IL MODELLO INDUSTRIALE

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1 IL MODELLO INDUSTRIALE Per poter effettuare un piazzamento e un taglio di tipo industriale abbiamo la necessità di possedere un modello, o tracciato, industrializzato. Un modello si può definire industrializzato quando, una volta posto sul tessuto, si può effettuare il taglio seguendone i contorni senza ulteriori interventi (segni, margini ecc) si può confezionare il capo senza interventi intermedi (imbastiture, prove, correzioni, adattamenti su persona) e questo è pronto per essere immesso sul mercato. I simboli che si utilizzano devono essere codificati, riconoscibili e inconfondibili da chi opera nelle fasi successive del processo produttivo a maggior ragione dato il sussistere del mercato globale e delle dinamiche relative alla delocalizzazione e esternalizzazione delle fasi produttive. Produrre un cartamodello per l industria non equivale affatto a disegnare un modello per uso artigianale o personale, perché deve PREDISPORRE IL LAVORO AD ALTRI. Il modello industriale non deve lasciare niente di indefinito o dubbio. Un piccolo errore sul modello può rivelarsi un problema di difficile soluzione in lavorazione. Il modello industriale è molto accurato e può essere usato all occorrenza anche in sartoria, mentre un modello artigianale è assolutamente inadeguato per la produzione in serie.

2 Davanti di modello artigianale modello industrializzato Quali sono le caratteristiche a cui si fa riferimento? 1) Presenza di cuciture, orli, sormonti Tutti i pezzi del modello devono essere sviluppati sul loro perimetro inserendo margini di cucitura. Il cartamodello deve avere esattamente la stessa sagoma che risulterebbe sul tessuto disegnato a gessetto per il taglio dopo l aggiunta delle cuciture nella lavorazione artigianale. L entità delle cuciture varia a seconda delle macchine che si utilizzano, dalle forme dei pezzi, dal tipo di capo e dal materiale in cui viene confezionato. Nell esempio riportato sopra si vede a sinistra il davanti di modello artigianale, sagoma in carta dove le pinces sono tagliate all interno per essere disegnate sul tessuto; non sono presenti intacche né margini di cucitura. A destra lo stesso davanti industrializzato, il modello presenta tutti i contorni con margini di cucitura (di misura minore sul giro collo), l aggiunta di un sormonto sul centro davanti per l abbottonatura, l orlo sul fondo, intacche e fori interni per le pinces.

3 Margini di cucitura: Ogni azienda ha le sue consuetudini, ma una regola generale per l entità dei margini di cucitura prevede: cm cm 1.0 cuciture da rifinire con paramonture o bordi, interni colli, pattine, lacci ecc. questo per consentire un più facile rovesciamento dei pezzi, soprattutto se curvi, maggior precisione nella cucitura, lasciare meno spessore interno. cuciture lineari aperte o chiuse, sia in interni con fodera che rifinite con sorfilo cm cuciture aperte che si vuole consentire di correggere o modificare (centro dietro, fianchi) oppure cuciture da rifinire a pulito o ribattute o impunturate. cm orli

4 2) Presenza di tacche di riferimento Le tacche sono dei piccoli tagli, che si praticano sul perimetro del modello con il segnatacche e che si utilizzano quando occorre rendere chiara l unione di due pezzi e la loro identificazione. Nel modello riportato qui a lato sono inserite intacche: sul sormonto davanti in alto ed in basso per indicare la linea lungo la quale deve essere ripiegato sul giro per un corretto assemblaggio della manica (si diversifica dal dietro e delimita la lentezza) a definire l ampiezza della pince al seno a livello vita per un corretto assemblaggio davanti/dietro a definire l altezza dell orlo

5 Si usano inoltre per definire situazioni non convenzionali, o non espresse altrove (scheda tecnica) orli, cuciture non standard, lunghezze cerniere, per spezzare una lunga cucitura per non ritrovarsi alla fine con una parte che avanza, pinces o riprese. Fondamentali per distinguere pezzi dalla forma simile e che non devono essere scambiati (davanti e dietro della manica, fianchette simili davanti/dietro), per delimitare lentezze, arricciature, pieghe. Le cuciture standard non si segnalano Le intacche di riferimento in un modello non sono mai troppe se inserite con criterio!! Qui a fianco il modello di un modellista professionista realizzato con la carta metrica per piazzamenti, dove si possono notare numerose tacche, sul profilo spalla, lungo il giro, sulle fianchette. Queste consentiranno un assemblaggio corretto, funzionale, veloce.

6 3) Presenza di fori di riferimento I fori sono dei piccoli buchi, presenti all interno di un modello, che servono per definire la fine delle pinces, il foro si pone generalmente a 1,5 cm dal fondo della pince stessa, è importante indicare comunque di quanto si è nascosto il foro. Nel modello a sinistra (artigianale) le pinces sono tagliate nella carta per disegnarne il contorno interno e cucire di conseguenza. Nel modello a destra è stato praticato un foro per delimitare la fine della pince. Se il modello che si realizzerà è in maglia occorre evitare i fori ed utilizzare delle dime o mascherine, perchè la maglia tende a smagliarsi se forata.

7 4) Presenza di tutti gli elementi che servono alla confezione Occorre produrre ogni componente del capo da tagliare, non solo i pezzi del tessuto principale, ma il modello della fodera, delle paramonture, del rinforzo, di eventuali altri materiali. Anche il più piccolo elemento deve avere il suo modello, un piccolo bordo sbieco per rifinire un bordo, un orlo a finta, i passanti. 5) La perfetta armonia e precisione delle forme e del ritaglio E fondamentale controllare le linee perimetrali, sia come misura di lunghezza di cuciture che andranno unite, sia come armonia delle curve che risulteranno dalla cucitura dei pezzi.

8 Controllo linea della cuffia della manica spezzata da una cucitura (manica in 2 pezzi per giacca) Controllo del giro manica a fianco unito Controllo giro manica a spalla unita

9 Controllo della lunghezza dei tagli Il modello industriale Controllo della paramontura

10 5) Le DIME o mascherine Le dime o mascherine sono elementi complementari al modello che non devono essere inserite nei piazzamenti. Possono servire a fornire la forma finita di un pezzo (esempio tasca a toppa), oppure per la cucitura interna di elementi con particolare forma (lacci, pattine, punte di colletti) o per stirare i margini ed ottenere la forma perfetta di un elemento da cucire a toppa. Da sinistra: il modello e la relativa dima di pattina, i pezzi tagliati con la dima posta sopra il tessuto, la cucitura lungo il perimetro del cartone, il controllo della forma a cucitura finita

11 Qui l esempio di una mascherina usata per piegare al ferro il margine di una tasca a toppa ottenendo così una forma pronta per essere posizionata e cucita Con una mascherina si può indicare il posizionamento dei bottoni o delle asole (da segnare a capo finito)

12 La dime possono servire anche ad indicare una posizione qualora non si possa o non si voglia forare il tessuto. I segni di riferimento sul tessuto si effettuano con matite o gessetti, in genere evanescenti, che restano cioè solo poco tempo o svaniscono con la stiratura. Una dima ben fatta deve: 1. Indicare con precisione come essere posizionata per i segni 2. Facilitare o ridurre i movimenti di chi la deve usare 3. Essere rigida e comoda da maneggiare 4. Non deve avere parti facilmente deformabili

13 6) SCRITTE SU OGNI PEZZO E CODIFICA Nel modello industriale è necessario indicare su ogni pezzo (anche su una semplice striscia per passanti): - Diritto filo - Quantità dei pezzi da tagliare - Materiale da tagliare - Taglia - Articolo Spesso nei modelli realizzati a mano il tipo di materiale si scrive con colore diverso (es.: nero per tessuto, blu per fodera, rosso per adesivi, verde per dime ), questo per rendere immediatamente riconoscibili i pezzi per il piazzamento.